
Daniel: “Non vedo o sento niente di diverso. E’ tutto un pacco, mi hai fregato. Voglio indietro le due ore migliori della mia vita.”
Walter: “Per passarle su Youporn?”
(Risate)
Daniel: “Le hai sentite anche tu?”
Walter: “Sì, è come se qualcuno ci deridesse più di quanto non fanno già realmente.”
(Risate)
Daniel: “E’ vero. Ci deridono, devono essere i tuoi figli. Quelle due piccole pesti.”
Walter: “I miei figli? Delle pesti? Tom che a 5 anni va’ già in terza elementare e Monica che ha solo un anno e mezzo e a malapena spiccica frasi di senso compiuto?”
Daniel: “Sì. Sotto l’aria di genio e di lattante si nascondono dei piccoli Stalin.”
Walter: “E poi uno si chiede perché tu non hai amici.”
Daniel: “Io ho amici, solo che non ho voglia di vederli”
(Coretto di disapprovazione)
Daniel: “Ma tutto ciò, a te, non sembra molto familiare?”
Walter: “E’ casa mia, più familiare di questo non ce n’è!”
(Silenzio)
Daniel: “Questa era molto fine e molto orrenda. Non è piaciuta.”
Walter: “Almeno con me hanno riso prima, a te solo “oooo” di disapprovazione.”
Daniel: “Ah, è una gara? Allora beccati questa: cosa fa un piccione di trenta chili su un albero?”
Walter: “Era vecchia quando io ero bambino. Mi deludi.”
Daniel: “Non me ne vengono al momento, è la tensione della diretta!”
Walter: “Diretta? Oh mio Dio! Giusto. Diretta!!”
(Walter sale le scale. Apre la porta che delimita la cantina, vede la sua casa lucente e la sua famiglia con un sorriso perennemente stampato in faccia. Si gira verso Daniel che lo aveva raggiunto)
Walter: “Ho capito: siamo in una sit-com!”
(Sigla di apertura.)
Daniel: “Lo stavo appunto per dire io, un’altra decina di minuti e l’avevo capito.”
(Risate)
Daniel: “Hanno riso, hanno riso. Ma questo è niente fino a quando non gli racconto quella del passero.”
Walter: “Non era un piccione?”
Daniel: “Mi ero sbagliato. E’ un passero.”
Walter: “Non credo sia un cambiamento epocale in tutta la storiella.”
Daniel: “Beh, sai come funziona no? Tra passero e piccione ce ne passa di strada. Ahahah. Passero-passa. Ahahah. Come sono simpatico.”
(Silenzio)
Daniel: “Ingrati!”
Walter(rivolto a Rita, sua moglie): “Cara, va’ tutto bene? Sei così raggiante.”
Rita: “Hai detto che dopo che avevi finito di “giocare” con Daniel, mi avresti fatto un bel regalo. Dov’è? Io non vedo niente!”
(Risate)
Walter: “Perché ridono?”
Rita: “Ho detto “vedo”. Che forte dose di auto-ironia che ho!”
(Piccole risate, qualche applauso)
Walter: “Amore, non ti scoraggiare. Un giorno troveremo una cura.”
Rita: “Io la conosco e si chiama…” (si ode la porta d’ingresso che si apre, tutti osservano verso di essa.)
Uomo: “La mooooooorte!”
(Risate sparse, qualche boato di entusiasmo. Sul ciglio della porta un signore di una certa statura ha il travestimento classico da Morte. Con la relativa falce al seguito.)
Uomo: “Ragazzi, vi piace il mio costume di carnevale?” (si toglie la maschera, è Roberto, il vicino).
Bambini: “Sìììììììì!”
Rita: “Roberto, che mattacchione che sei.”
Roberto: “Ma mai quanto l’oscura mietitrice. Bambini, chi vuole passare nell’aldilà grazie alla mia lucente falce?”
Walter: “Roberto, quante volte ti ho detto di non spaventare i bambini?”
Roberto: “Ma loro sono felici, guarda. Sorridono!” (i due piccoli saltellano di entusiasmo e giocano con la falce)
Walter: “Sì, ma io stavo parlando di lui!” (indica il divano. Dietro, accovacciato, c’è Daniel che trema e biascia parole incomprensibili)
Tom: “Puoi uscire zio Daniel, la falce è di gomma!”
Daniel(ricomponendosi): “Stavo solo recitando, sono entrato nella parte”
Roberto(con la maschera): “La morte che viene la morte che sogna, la morte che ha il muso di un topo di fogna. Buahahahahaha”.
(Daniel scappa ed entra in cantina, Walter lo segue.)
Rita: “ Caro prendimi i pomodori in lattina, che ho una fame che non ci vedo!”
(Risate, qualche momento di commozione)
Walter: “Per queste battute bisognerebbe uccidere lo sceneggiatore”
(Risate. Standing ovation.)
Daniel: “Quando si apre il portale?”
Walter: “Ora!”
(Un fascio di luce blu trasparente si prospetta davanti a loro. Walter tiene un mano un telecomando rosa.)
Daniel: “Ma quanto è fashion quel coso che hai in mano.”
Walter: “E’ della tv di Hello Kitty di mia figlia. Me ne vergogno un po’.”
Daniel: “Per avergli comprato la tv o per averle rubato il telecomando?”
Walter: “Tutte e due!”
(Risate)
Walter: “Saltiamo, ora!” (si lancia nel fascio di luce, scompare)
Daniel: “Non ho raccontato il finale della barzelletta del passero. Ora rimarranno col dubbio, poveri spettatori.”
(La luce si estingue. Le risate scompaiono. Nero.)
ahahahah divertente! Ultimamente sono rimasta un po' indietro perchè non ci sono mai.Questa sera cercherò di recuperare.
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