domenica 3 maggio 2009
Ritornerai...
Salto nel vuoto
da vent'anni o poco più.
Salto in un baratro,
attendevo forse te.
Milioni di parole
dette e pronunciate.
Centinaia di storie,
di amicizie disperate,
di ragazze screanzate,
di sentimenti calpestati,
di scuse mai pronunciate,
di amori programmati.
Tutto forse era già scritto,
passo dopo passo,
penna dopo penna,
inchiostro nell'inchiostro.
Tutto era stato detto
ma, una sera, un fulmine
mi si scagliò in pieno petto.
Eri bella, nessun dubbio,
avevi caldo, era Luglio,
parlavi altrove, con altra gente,
eri lontana ma nella mia mente.
Forse ho sbagliato, lo so,
ho atteso, ho ragionato,
il tuo dolore ho guardato,
ma non credo, ne son sicuro,
di averne approfittato.
Che ti amavo era normale,
vederti baciare un altro faceva male,
ed io cercavo altrove:
ad innamorarmi di persone
che non erano un briciolo di te,
che servivano solamente,
ad eliminar quel pensiero insistente.
Io e te, te e io.
Sentir la tua voce dir: "Sei mio".
Ci sognavo quasi piangendo,
ma poi, per fortuna,
or lo sento.
Sento il tuo vivere,
sento il tuo essere,
sento il tuo voler capire,
sento il tuo saper accogliere
i dispiaceri altrui
e farli diventare, per amore,
tuoi. Solo tuoi.
Il pensiero mio vola ormai
verso te, che distante sei,
son sicuro che qualche
lacrima l'abbiam versata,
sette giorni son lunghi,
mia amata.
Ma tutto ciò ci servirà in futuro,
anche se, di una cosa son sicuro:
finchè vivo non vorrò mai
lasciarti sola, perchè tu sei
l'unico pensiero dei giorni miei.
L'unica felicità duratura
è tutto ciò che sei.
Son quattro mesi, con calma
allunghiamo il passo.
Tanto abbiam da vedere,
tanto abbiamo da sapere.
Ma, per ora, mi basta sentire
il tuo corpo sul mio
caldo e festante
e sentirti sussurare
a bassa voce: "Sei mio".
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2 commenti:
Ecco, questa non è malissimo, si vede che la sofferenza ti ha temprato! Però alcune rime le avrei risparmiate! :P
E' una poesia scritta col cuore, che la "grammatica" poetica vada a farsi friggere!
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