mercoledì 30 novembre 2011

Una storia d'amore


Oggi pensavo di non postare alcunchè, d'altronde son pure nove giorni di fila che aggiorno il blog ogni santo dì(visto che non ho gente che lo faccia per me o al posto mio) [*] ma oggi ho visionato un video(sarebbe stato più difficile visionare un audio) e ho pensato fosse bello farlo girare sempre di più. E dove posso inserirlo se non qui, sul Bloggo, il luogo dove si possono plasmare nuove menti e far uscire le vecchie dal quel baratro di ingnoranza che le reprime? Non so cosa ho detto ma dovrebbe essere una frase decisamente ad effetto.

Quindi, dato che un tizio che non voglio dire il nome è sempre fuori per impegni [*], vi consiglio di guardare il video che ho inserito sopra tutta questa spiegazione che non spiega niente. E spero che anche voi la pensiate come me. E se non è così, è un problema vostro non mio.

[*] Frecciatine.

martedì 29 novembre 2011

Una persona disponibile [D&D]


(Errata corrige nella precedente puntata: Eladrin in realtà si chiama Ezuri, Eladrin è una razza non un nome che, guarda caso, è Gandolfo. Non ci avete capito niente? Ecco, siete già entrati nella parte. Seconda questione: Tyrosh si scrive con la “y” e non diversamente come avete visto nella precedente puntata. Terza questione: Ho cancellato metà racconto, o forse più, e poi ho riscritto il tutto maledicendo l’intero universo.)

Riassunto puntata precedente: i cinque omini di cui abbiamo discusso non si conoscono ma il futuro ha deciso che per loro è giunta l’ora di essere una compagnia. I tipi sono:

Ezuri: elfo con una spiccata dote di amore verso le bagascie.
Dailan: tiefling con una spiccata dote di amore verso le tasche e i borselli altrui.
Grim: minotauro con una spiccata dote di amore verso il prossimo.
Tyrosh: squallido umano con una spiccata dote di amore verso l’alcool e il gioco d’azzardo.
Gandolfo: eladrin con una spiccata dote di amore verso i guai.

I cinque tipi si conoscono molto poco e alcuni, tra di loro, nemmeno si conoscono. Abbiamo rimasto i primi due intenti a difendere fattorie dai lupi, il massiccio a lavorare da un fabbro nano con una paga da fame, il prete ubriacone stava leggendo in biblioteca, l’ultimo, invece, stava sperimentando cosa significa venir considerato un pezzente dalla medio-alta borghesia. Siamo a Vèlen. L’obbiettivo è iscriversi alla Gilda dei Guerrieri e poi partire alla ricerca di Dowen, un archeologo scomparso. Ma solo tre tizi su cinque si sono iscritti e per trovare soldi, gli altri due, dovranno faticare non poco.

Dailan e Ezuri passano la notte sconfiggendo lupi in ogni dove. La classifica finale vede il secondo vincere per 7 a 5. Monete d’oro a tutto spiano per i due che sono decisamente soddisfatti. Intanto, in biblioteca, il barcollante Tyrosh cerca un lavoro e dopo aver cianciato inutilmente con uno dei lavoranti si decide a parlare con il capo della baracca che lo riceve prontamente.
“Mi dica” – gli fa.
“Vorrei lavorare per voi, conosco il primordiale e potrei esservi utile nella traduzione di testi antichi”.
“Ma è una bella notizia, abbiamo appunto un bel completo di libri in primordiale, non sono molti in questo mondo che lo conoscono. Sarebbero sessanta monete d’oro a libro”.
“Non male” – risponde Tyrosh facendo un rapido calcolo: per ogni libro ci impiegherebbe in media venti giorni, lavorandoci dalla mattina al pomeriggio. Forse non è questa grande aspirazione di vita.
“Allora? Interessato?” – gli chiede il bibliotecario.
“Le farò sapere” – e così facendo se ne va’.

Per il paese Grim dava un’occhiata in giro deciso a scoprire i misteri di quell’assurda cittadina. Qui, all’esterno della locanda, incontra Gandolfo con cui inizia a spiccicare qualche parola. I due, dopo qualche attimo, vengono raggiunti da un Tyrosh non effettivamente entusiasta.
“Oh, Gandolfo, ti sei fatto un nuovo amico!”
“Certo, ti presento Grim, è un ragazzo a modo.” – gli fa l’amico.
“Sono una persona molto disponibile” – ammicca il minotauro.
“Ne convengo. Gandolfo, ci serve urgentemente un lavoro e ho il sospetto che potremmo trovarne uno al molo, che ne dici? E poi propongo di non alloggiare nella locanda.”
“Sono d’accordo con te” – afferma Gandolfo.
“Io della notte scorsa ricordo solo un vago tonfo di vomito”.
“Certo. Mi ricordo di te. Un gran amico dei nani!” – si entusiasma Grim.
“Non me li nominare, quelli. Fossi l’ultima cosa che faccio deruberò le offerte al tempo di Morodin. Comunque credo sia meglio andare.
“Ti seguo” – accetta il mago.
E così facendo i tre, con il mulo Tarallo a carico, si addentrano verso l’attracco delle navi scorgendo nientemeno che una imponente ciurma intenta a scaricare un vasto carico. In disparte si può notare il capitano, un individuo con un imponente barbone che contemporaneamente fissa i tre(più mulo) compagni in modo minaccioso. Poi ritorna alle sue mansioni. Tyrosh, affidando il mulo a Grim così da poterlo riportare nella stalla per la notte, decide di andargli a parlare.
“Sono una persona disponibile” – afferma il minotauro, andando via.

“Buonasera Capitano”.
“Buonasera” – risponde Barbanera, con uno sguardo ancora più minaccioso.
“Vorremmo poter lavorare per lei, le serve qualche lavorante per questa notte?” – chiede.
“Tu? Con quelle vesti di seta vorresti lavorare per me?”
“Certo. I vizi sono duri a morire e ho sempre bisogno di contante.”
“Si potrebbe fare, le merci sono però già scaricate…”
“Che tipo di merci?”
“Sono affar mio” – contesta Barbanera.
“Mi sembra giusto” – afferma il prete cambiando istantaneamente tono di voce.
“Comunque se volete potete lavare tutta la nave. In una notte. Domani mattina, se la vedrò pulita, vi darò ciò che vi meritate. Andate dal mio attendente, lui vi darà ciò di cui avrete bisogno.” – dice, indicando Jacks, un umano molto muscoloso. I due, visibilmente imbarazzati, sia avvicinano al ragazzo che gli consegna un secchio lercio e uno spazzolone ancora più orrendo. Lo schizzo d’acqua raggiunge le vesti del prete che inizia seriamente a pensare di sacramentare. I due si mettono, comunque, già all’opera spogliandosi delle loro vesti buone e iniziando a pulire dalla stiva.

Nel frattempo Grim è giunto alla locanda, ha pagato lo stalliere per tenere d’occhio Tarallo, e decide di acquistare una camera per la notte. Facendosi sera, il minotauro gentile, incontra il suo datore giornaliero di lavoro e il suo operaio e si siede al loro tavolo. Qui inizia a sbevazzare in compagnia dimenticandosi dell’intera esistenza e inizia anche a mangiare un enorme pollo-porco, che i due avevano ordinato. Dopo qualche attimo, però, decide che è giunta l’ora di andare a dormire con le galline e di ritirarsi nella sua camera.
Qui, scorrendo per il corridoio fino ad arrivare alla sua stanza, nota un fantasma che passa giusto in quel momento nella strada sottostante. Il suo primo pensiero, sbagliato, è buttarsi dalla finestra e decide di infrangere il vetro poi, notando l’eccessiva distanza dal terreno, opta decisamente per le scale interne. Scende più in fretta che può e impugna l’ascia bipenne lasciando tutto il resto in camera(ovviamente un’ascia contro un fantasma è una cosa utilissima n.d.r.). Qualche secondo dopo è in strada, occhiando, e rimane tutta la notte di pattuglia, quasi come se fosse una guardia cittadina. Non rivedrà mai più quel fantasma.

La notte è lunga e i due lavoranti, nella stiva di Barbanera, si guardano anche un po’ in giro durante la pulizia. Nel mare di melma che li assale, Tyrosh scopre un simbolo strano sotto il lerciume. Subito chiama Gandolfo e insieme, i due, decidono che è giunta l’ora di farsi gli affari propri. Avranno la medesima idea anche delle celle scorte nella stiva, e dei forzieri forse colmi, forse no, che si trovavano nelle stesse. La notte passa quindi veloce, lavorando le ore scorrono liete e il tempo aumenta velocità senza che ce se ne accorga.

Intanto, Dailan e Ezuri avevano fatto comunella. I due si erano conosciuti, avevano intrapreso una sorta di gara di ammazzamento lupi, e avevano notato una straordinaria somiglianza di Ezuri con Tronco Goffredi, un illustre amatore che staziona nella città di Baldur’s Gate, patria di Dailan. Dopo argute chiacchierate i due si dividono: l’elfo si rifugia all’Occhio dell’Ogre per riposare, il tiefling passa la mattinata ronfando nella casa del contadino. (Evidentemente i due si divertivano troppo ad osservare gli altri fare idiozie n.d.r.)

Dopo la notte di lavoro Barbanera arrivò di buon’ora al molo per portare buone novelle ai due. Subito decide di offrirgli una birra all’Occhio dell’Ogre, coadiuvato dal suo attendente Jacks. Qui, il gruppo, nota anche la presenza di un minotauro insonne nel locale, fermo al bancone. Il capitano si avvicina al mezzorco locandiere, gli dona una sacca piena di denaro, e poi si siede al tavolo più integno del locale. Barbanera, Tyrosh e Gandolfo si siedono. Jacks rimane in disparte come a voler difendere il suo capo.
“Ragazzi, mi complimento con voi per il vostro lavoro. Mi servivano proprio due uomini di fiducia.”
“La ringrazio” – afferma Tyrosh.
“Quindi vi chiedo di aggiungervi alla ciurma della mia nave. Si parte tra poco, destinazione ignota.”
“E’ un’ottima proposta, Capitano, ma desidereremmo pensarci un attimo, magari dopo una forte ronfata, prima di rispondere.” – si intromette Gandolfo.
“Non avete capito, ragazzi. Io non vi sto domandando se volete essere miei marinaio, io ve lo dicendo. Voi avete visto certe cose, lo so. Pensavate di essere da soli nella stiva? Di parlare da soli?” – si fa sempre più minaccioso il capitano.
“Lungi da me!” – dichiara il prete visibilmente spaventato.
“Quindi, ragazzi miei, voi sapete molte cose e dovete assolutamente venire con me.”
“Ma, sinceramente, non siamo tanto uomini di fiducia, ci guardi bene!” – aggiunge Tyrosh.
“Ancora peggio. Non posso fidarmi a lasciarvi liberi quindi si parte, tra poco, e voi verrete con me.” – e in quello stesso istante fanno il suo ingresso nel locale due guardie cittadine che iniziano a parlare amabilmente con il locandiere. In tutto ciò, Grim, notate le facce non tanto entusiaste dei due compagni, decide di tenere l’ascia a portata di mano per eventuali battaglie. La vista delle guardie gli dà qualche speranza che tutto vada per il meglio.
Dopo aver discusso con il mezzorco, le due guardie decidono che è giunta l’ora di andare altrove. Gandolfo, dall’alto della sua intelligenza, capisce che è giunta l’ora di fare qualcosa o si troveranno costretti a partire per luoghi lontani senza più fare ritorno in città. Istantaneamente sferra un manrovescio a Tyrosh, le guardie intervengono un attimo dopo.
“Cosa succede qui?” – urla uno dei due.
“Questi ragazzi mi hanno derubato” – fa Barbanera, con l’aria da verginella impaurita.
“Impossibile” – afferma Tyrosh – “può evidentemente controllare dalle nostre divise e stracci che non abbiamo niente di valore addosso. In realtà, confesso che io sono un ladro sì, ma ho derubato queste 44 monete d’oro che posseggo al mio amico Gandolfo e lui, per ciò, mi ha mollato il ceffone.”
“Basta. Ho capito: in centrale!” – afferma l’altra guardia ammanettando i due.
“Ah, e volevo aggiungere che ho derubato, in passato, anche quel povero minotauro che è una persona così tanto disponibile. E vorrei fare ammenda anche con lui.” – Grim si sente preso in causa.
“Arresta anche lui” – afferma il primo al suo compagno – “questi non me la contano giusta”. E si dirigono tutti in centrale.

Qui, dopo un’attenta analisi della questione e confessioni varie, il capo della milizia cittadina si dimostra molto comprensivo nei loro confronti.
“Voi siete dei bugiardi! – urla – “Mi date l’aria di un’associazione a delinquere e quindi vi ordino di scomparire dalla mia città! Tu, minotauro, trovati un lavoro per la gilda o parlerò con chi di dovere per farti cacciare in due secondi. E voi due, vi do un altro giorno di tempo, se vi vedo ancora da queste parti le celle sono tutte per voi. E ora fuori!” – sbraita, mentre i tre compari raggiungono l’uscita.
“Ma, signore, io non sto cercando bracconaggio” – afferma Grim prima di andare.
“Tu. Tu sei il peggiore dei tre. Voci mi dicono che ti hanno visto di notte pattugliare le strade brandendo un’ascia. E’ altamente illegale passare per un membro della milizia”.
“Io stavo effettuando un controllo diurno per capire il significato del coprifuoco. Aspetti ma “diurno” significa “notturno” no?”
“FUORI!” – urla il capo colpendo con forza il suo tavolo in noce. I tre capiscono che è giunta l’ora di andare.

“In strada, al freddo, al gelo e senza un posto dove andare. E per di più dobbiamo uscire da questa città prima che venga sera. Dove possiamo mai scappare?” – chiede Tyrosh al suo compare.
“Ragazzi, io avrei un’idea: potremmo andare dalla signora Dowen e chiederle le cento monete d’oro necessarie alla vostra assunzione nella milizia, d’altronde la missione sarebbe recuperare suo marito, ne gioverebbe non poco. E sicuramente non si farà un problema di danaro.” – propone Grim, con un’intelligenza troppo sviluppata.
“Ha ragione!” – conferma Gandolfo.

I tre, quindi, si recano dalla signora Dowen, abbrancano il compenso, passano alla gilda per registrarsi e decidono che è giunta l’ora di riposare fino all’appuntamento delle 17 con gli altri membri della compagnia che hanno inserito il loro nome per la missione. Un fugace passaggio all’Occhio dell’Ogre per Grim si dimostra orrendo: tutte le sue cose sono scomparse e pure Tarallo non è più nella stalla. Il locandiere e lo stalliere confermano che il minotauro abbia preso le sue cose e il mulo mezz’ora prima, Grim ci pensa e inizia a fare due più due: Barbanera. Delusi, i tre, stazionano per un dolce riposo alla locanda della Salamandra Dorata, sicuramente più costosa ma anche più comoda. Qui, Ezuri e Tyrosh provvedono anche a lavarsi con acqua calda. Grim si addormenta esausto sul letto saltandogli incontro e spaccandolo lievemente.

Nel frattempo Ezuri e Dailan si svegliano, entrambi nello stesso istante ma in due differenti abitazioni. Il primo, nella locanda, scende per pranzare quando si ritrova davanti un messaggero della gilda. Il ragazzo gli conferma che la compagnia è stata creata, solo un altro componente dovrà essere avvisato e poi, alle 17, è prevista la partenza. Ezuri ringrazia e decide che è giunto il momento di fare delle compere per prepararsi al viaggio. Dailan, di par suo, nota le monete d’oro nel suo borsello e capisce che è giunto il momento di farle aumentare. Ringrazia il contadino che gli ha concesso il suo alloggio, ritorna in città e fa un lieve passaggio fugace nella parte alta della suddetta. Qui vi incontra un signore grassoccio, in una via appartata riesce a sfilargli il borsello e ha guadagnare altre quaranta monete, fatto ciò decide di darsi alla pazza gioia acquistando una torca inestinguibile, dei quadrelli per la balestra e un carretto con un mulo. Il somaro, ribattezzato “Turkodur il Magnifico della Notte degli Immortali”, non sa di aver trovato un padrone decisamente molto strano. Infatti, da quel momento in poi, Dailan cammina per la città felice perché ha trovato un nuovo amico peloso e saltella allegramente.

Alle 17 quattro membri della compagnia si ritrovano alla gilda dei guerrieri. Grim conosce Ezuri.
“Ah, tu sei il tipo disponibile” – afferma l’elfo.
“E tu sei l’amante micidiale!” – risponde il minotauro.
“Non so cosa dirti, amico mio, la miglior soluzione è pagare. Così si risolve sempre tutto” – continua, senza falsa modestia, Ezuri che fa conoscenza anche con il prete e Gandolfo. Ma un componente manca ancora per poter iniziare questo viaggio.
“Chi è il quinto?” – chiede Gandolfo al membro della gilda responsabile della spedizione.
“Si chiama…vediamo…Dailan!”
“Ma io lo conosco!” - dichiara Ezuri.
“Anche io” – asserisce Grim.
“Dove si trova?” – chiede Tyrosh, visibilmente preoccupato dal ritardo.
“L’ultima volta che l’ho visto era fuori città, dormiva da un contadino, ma non credo se ne sia andato tanto lontano e…ma è quello!” – indica un tizio con un carretto che ciarla con il suo mulo.
“Non è Tarallo…povero amico mio…” – si intristisce il prete.

“Piacere” – saluta il tiefling facendo reciproca conoscenza con i due che non aveva mai incontrato.
“Ave a te” – ricambia il prete.
“Ciao” – gli fa eco Gandolfo.
“Hai una faccia stanca, di chi ha subìto molta paura.” – afferma Dailan indicando il mago.
“Non me ne parlare, da quando ho conosciuto quel tizio va’ ancora più a rotoli di prima, la mia esistenza.” – dice, indicando Tyrosh.
“Non conosco ma potrei comprendere” – sostiene il ladro senza scomporsi.
“Comunque a me, quei tre, mi puzzano.” – sospetta Ezuri avvicinandosi al suo compare cacciatore di lupi.
“Guarda, posso solo dirti che il minotauro è strano, sembra disponibile, e sicuramente non è cattivo” – gli risponde Dailan.
“Ma io sono buono” – ribatte Grim dopo aver origliato.
“E non credo nemmeno tanto sveglio” – aggiunge Dailan gettando nello sconforto il suo amico elfo.
Comunque, la compagnia è pronta a partire e grazie alle forti pressioni del duo Tyrosh-Gandolfo, si decide di andare anche se la notte sta ormai per calare. Prima di addentrarsi nel sentiero che porta al luogo in cui Dowen è scomparso, un membro della gilda dona un manoscritto con tutte le notizie del caso che devono seguire a Ezuri, autoproclamatosi capo della compagnia. I cinque studiano gli indizi, fanno le proprie elucubrazioni sulla vicenda e passeggiano per la città. Durante il tragitto Grim viene accidentalmente urtato da un ragazzo sconosciuto. Immantinente controlla le proprie tasche e vi ritrova una lettera con un oscuro messaggio: “Vi stiamo osservando. B.”
Gandolfo e il prete premono ancor di più per una veloce partenza. Il gruppo è formato, la strada è lunga e quindi Dailan, prima di iniziare la via che porta agli scavi di Dowen, passa per un attimo al circo che costeggia la città, purtroppo lo spettacolo è iniziato e ciò che voleva fare non è fattibile almeno per il momento. La compagnia inizia la sua marcia.

Prima che faccia mattino, verso le 4, il gruppo decide di riposare. Gandolfo, dichiarato trans dal minotauro, va’ in trance per tutto il tempo in cui gli altri dormono e rimane costantemente vigile sugli altri seppur sonnecchiando. I compagni, comunque, decidono di fare turni per fargli compagnia. Alle dieci del mattino il gruppo è ancora più unito di prima e pronto per menare, finalmente, palate!

(I corsivi sono idiozie dette o dal giocatore in questione o dal Master. Dalla prossima puntata meno interpretazione e più botte. Olè!)

lunedì 28 novembre 2011

Per cinquanta euri


Ieri dovevo andare nella ridente capitale per partecipare, come pubblico, alle prove generali dello spettacolo più visto degli ultimi tempi in Italia. No, non stiamo parlando del processo ad Amanda e Raffaele, ma del nuovo programma di Fiorello che si intitola #ilpiùgrandespettacolodopoilweekend (è difficile scrivere senza spazi, non ci sono abituato).

Ho detto "dovevo" perchè non ci sono più andato. Perchè, vi chiederete voi quattro miei lettori intristiti e incuriositi. La risposta è presto detta: perchè dei tizi che non conosco e non posso nemmeno immaginare chi siano, hanno capito bene che c'era una possibilità materiale di farsi denaro extra con i soldi del pubblico, e ne hanno approfittato bene bene. Ma spiego con calma e con ordine la cosa.

Una persona che conosco personalmente riesce ad accaparrarsi un posto per un pulmann in direzione Roma, precisamente Cinecittà, per la prova generale della prima puntata, di domenica sera, il giorno prima della messa in onda. Spende venti euri(che non sono male considerando che un viaggio andata e ritorno in treno Regionale ne costa 21), si vede lo spettacolo, ride, si diverte, e torna a casa ad orario tardo, tipo le tre. Una giornata intera fuori, dalle quindici alle tre di notte, e tutti felici. Questo alla prima puntata, ovviamente.
La buona novella, per me e la mia pulzella, sembra arrivare alla terza puntata, sempre per le prove generali, sempre di domenica, sempre a venti euri. Ah no, sono venticinque. Ma vabbè, l'ho detto prima: il prezzo è ancora decente, non ci facciamo problemi.

Ma i problemi se li fanno a Roma, nella ridente capitale, l'organizzatore del pulmann(che non so chi sia ma che rispetto assolutamente dopo ciò di cui vi vado a dire) riceve delle simpatiche richieste: il prezzo a persona deve aumentare perchè "qualcuno" vuole "qualcosa" per permettere ad un determinato pulman di partecipare o meno. In parole semplici: alcuni addetti ai lavori vogliono soldi, cash, denaro contante. Ora, nella mia mente da pover'uomo si fanno strada determinati pensieri: se sono addetti ai lavori, hanno uno stipendio. Se hanno uno stipendio, ricevono dei soldi. Se ricevono dei soldi, questa si chiama furbata. L'organizzatore del pulmann rifiuta l'offerta e cancella il viaggio. La sua spiegazione, da persona matura, è: non posso chiedere 35 se due settimane prima ho chiesto 20. Ed è un ragionamento che non fa una grinza.

Ora io, da autentico fregato, mi sento di dire che tutto ciò in Italia succede. E succede spesso. Non so chi siano i tizi che vogliono mazzette(perchè queste realmente sono) per decidere quale gruppo di persone può o meno assistere ad uno spettacolo altrimenti gratuito. Non so chi sono questi tizi e non posso nemmeno provare niente di tutto ciò. Non posso nemmeno dire a Fiorello, a Baldini, a Taddìa e agli altri autori del Tindaro di guardarsi in giro, di controllare meglio, o che scelgono male i propri collaboratori perchè non posso sapere chi è il vero furbetto del teatrino. Quindi in tutta questa storia, che mi può essere smentita in ogni modo possibile, io so solo poche semplici cose.

So che domenica avrei voluto vedere la mia ragazza felice perchè avrebbe finalmente visto da vicino Giorgia.
So che poi, realmente, la mia ragazza è stata triste sabato, domenica e non so fino a quando.

Questo è un lavoro da distruttori di sogni. Per cinquanta euro in più da mettersi in tasca...

domenica 27 novembre 2011

Foja - 'O sciore e 'o viento

Oggi non dovevo essere qui, davanti a questo computer, nella mia casa, a quest'ora. Non dovevo essere qui ma a tutt'altra parte, a tutt'altro luogo e a fare tutt'altre cose. Forse, in questo preciso istante, ero ancora in viaggio magari imbottigliato nel traffico ma di sicuro dovevo partecipare a qualcosa a cui non mi sarebbe dispiaciuto esserci. E domani vi dirò di che cosa parlo e del rospetto che in ho in gola da tirare fuori.

Oggi vi faccio sentire, come non accadeva da tempo, una canzone di un gruppo campano. "Foja" si chiamano. Sono gli ospiti della zeresima edizione del Salerno Comicon(gli organizzatori dicono che è tutta una prova, spero positiva) che credo non riuscirò a vedere dato che il loro concerto inizierà sicuramente ad orari notturni e noi ci si andrà molto probabilmente in treno. Buon ascolto. Sotto inserisco il testo come mio solito.



Astrigneme cchiù fforte
e dimme ca nun ce perdimmo maje
ma chesta notte no
niente bugie
'a chesta vocca mia
Si nun sacce cchiù cuntà
coccose ca nun va'
è fforse perchè 'o mare
te aspetta
e 'ncuorpe a me è tempesta

'E vvote ce cercamme pe' ssempe
e ce perdimme dint' 'a nniente
A' ciorta gira comme o' viento
e nun ce lasse maje sta quiete
comme me ne jesse aret'

Aspettame dint' 'e suonne doce
ca ce verimmo llà
Luntano pe 'na notte 'e rena
vicino e chine 'e pena
Je provo a nun pensà
ma tu staje sempe 'ccà
'Nu sciore s' è purtato 'stu viento
e a me nun resta niente

'E vvote ce cercamme pe' ssempe
e ce perdimm dint' 'a nniente
A' ciorta gira comme o' viento
e nun ce lasse maje sta quieto
I che genij e me ne ì aret
e nun ce lasse maje sta quieto
comme me ne jesse aret'


(Senza pensarci questa settimana ho fatto sette post in sette giorni. Diamo una parvenza di serietà a questo blog,  quanto vedo.)

sabato 26 novembre 2011

Scenari futuri


Guardando vecchie foto di famiglia ho notato che, nell'anno 1978, tutti i maschi dalla parte paterna sembrano una sorta di Beatles andati a male. Poi mi sono visto allo specchio e ho capito una cosa di cui non mi rendevo ancora conto: lo sono anche io.

Nel 2030 i miei figli guarderanno le foto di adesso e diranno "Padre(eh sì, i miei figli parleranno come in una telenovelas brasiliana), lo sai che sembri proprio un Beatles andato a male? Ma proprio scaduto. Sai come quegli yogurt che sono in frigo da minimo cinque mesi dopo la scadenza? Ecco. Quello sei!" - i miei figli erediteranno il mio penoso senso dell'umorismo.
"Carissimi figliuoli(io parlerò con tante vocali), dovete ben sapuere che il sottouscritto vuostro Padre è stato paragounato a John Lennon non una, non due, non tre, ma millemuila volte. E non sto parlando di pizza e fuichi, ovviamente." - gli risponderò.
"Padre, dì ciò che vuoi ma sei orrendo! E ora caccia i cinquemila euro di paghetta settimanale che devo andare al cinema con una procace pulzella!" - dirà il figlio maggiore.
"Ma cuerto che ti darò la tua paghuetta, figlio caruo. Però ti ricordo di non spendertela tuttua perchè settimana prossima andiamo in vacanza in Padanuia e dobbiamo paguare la frontiera." - gli raccomanderò.
"Non ti preoccupare, genitore orrendo Beatles, mi ricordo che dobbiamo andare a trovare zio Francesco che ormai è considerato Padano a tutti gli effetti. L'anno scorso è stato tanto gentile a portarci i pass per poter salire su da lui e rimanere come ospiti in terra straniera per massimo per sette giorni. Poi ci infilzano con i forconi, giusto?"
"Giusto, fratello" - interverrà la mia seconda figliola - "E padre, posso chiederti una cosa?"
"Certo figliuola!" - dirò con un viso rassicurante.
"Perchè mamma è scappata con un cubano iper-figo?"
"Perchè non è idiota!" - risponderò.
"E perchè lei è solo e disperato?" - chiederà il suo ragazzo.
"Per picchiarti meglio!" - risponderò io. Perchè si sa che i ragazzi delle proprie figlie sono dei completi idioti che servono solo come punching ball ai loro suoceri.
"Posso pagarla con denaro contante e sonante. Prendo due milioni di euro al mese senza fare niente: sono parente del Premier Bossi!" - mi rivelerà.
"Figliuolo mio!" - gridando commozione lo abbraccerò.
"Allora padre, settimana prossima tutti da zio Francesco. Ma è ancora...?" - non riuscirà a dirlo.
"Certo che lo è ancora. Micua può cambiuare la sua natura. Quando un uomo(?) nasce tuondo non può morire sfuerico." - dirò.
"Quindi è ancora innamorato del cubano di mamma?" - chiederà il figliolo maggiore.
"Perso completamente."
"Povero zio" - piangerà la mia figliola.
"Su su" - le farà quel gran pezzo d'uomo di mio genero.
"E l'operazione?" - chiederà ancora.
"La farà settuimana prossima. E noi saremo tutti lì per fargli i nostrui migliori auguri. E ora vi saluto perchè vado a vedermi il mio programma preferito: "Dàgli al terrone" sull'unica rete nazionale". - gli dirò entusiasta.
"Bravo padre. Posso comunque chiudere tutta la questione con un frase ad effetto?" - si intrometterà ancora mio figlio.
"Certo che lo puoi fare, figliuolo adorato. Se sono esistite le aiuole tu puoi parlare senza probluemi."
"Ma lo sai che nelle foto da giovane eri proprio orrendo?" - e piangerò poi per ore - "Ma non ti preoccupare: non è che ora sei così tanto meglio" - aggiungerà facendomi crollare nello sconforto.

Tutta 'sta orrenda manfrina è stata scritta con ciò in sottofondo. Perchè io valgo.

venerdì 25 novembre 2011

Sono quindi esisto


Da ieri è come se fosse iniziato un anno nuovo, di vita, di questo spazio virtuale. E almeno nei primi giorni devo pur far notare la mio esagerato pubblico che ci sono, che inserisco cose nuove, che mi diverto a farli ridere, o piangere, o indifferire(che è un verbo meraviglioso e se lo Zanichelli lo inserisce nel suo vocabolario, voglio il copyright). Ed è per questo che sono qui, che vi parlo, elaboro idee, mi diverto, festeggio, e mi fumo la pipa.

Quindi che scrivere?

Ecco. Mi dimentico sempre la parte più essenziale di tutto il discorso: questo post deve avere un tema. Sennò sarebbe soltato un lieve tentativo di tenere aggiornato il nostro spazio virtuale senza motivo alcuno. Quindi sarebbe come un post di Dj. Ah, un post di Dj. Hanno fatto la fine dei Fenici, i post di quell'insulso essere. E dato che io sono migliore di lui, oltre che più bello, più manzo, più alto, più pesante e più figo, faccio notare al mondo la mia capacità di passare da un genere all'altro in questo meraviglioso post esagerato!
Infatti, per farmi notare nel mondo del web scriverò quattro diversi tipi di post, in un unico post! Incredibile amici! Approfittate dell'offerta. Solo oggi 4 in uno. 4 in uno, signori. E' un evento che accadrà una volta ogni cento anni, signori. Tipo come i post del Dj.

Oscuri significati

La Padania esiste perchè esiste il Grana Padano.
La Parmigiana esiste perchè esiste il Parmigiano.
Philadelphia esiste perchè esiste la Philadelphia.
La parte sudorientale della Padania è la Piadinia. (Andy Violet)
Gardaland chiederà l'indipendenza. In quanto entità reale e provata dall'esistenza del Lago di Garda (Beppe Beppetti)
Esiste un complotto contro la chiesa. La prova è che esistono gli strozzapreti. (Beppe Beppetti)
Dio esiste perché sulle autostrade c'è scritto "Dio c'è".(Tommy_the_Who)
Le Alpi esistono perché esiste Monti. (Simonespetia)
Le rane esistono perchè esistono i sughi pronti di Giovanni Rana.
Caserta esiste perchè esistono le case.
Quindi io non vengo da Napoli ma dalla Pizzania. (Andy Violet)

Questi sono solo alcuni dei tweet su un argomento scottante come l'esistenza della Padania(che stranamente, come pensa gingerengs, non si trova su Google Maps). Ed è la prova che ormai sono assuefatto al signor Cipcirrì. Quelli senza parentesi sono i miei, non picchiatemi. (Ovviamente la prima frase non è mia, ma è da quell'affermazione che è nato tutto il resto.)


Lista dei regali che è meglio farmi per il mio compleanno
(Ve li dico un mese prima così c'avete il tempo materiale per procurarveli.)

-) Un ipod. Mi manca il mio che in questo momento è in ostaggio in Francia.
-) Un ipad, ma dovrete dirmi come funziona e cosa ci si fa.
-) Non un iphone, perchè tanto lo ricarico con massimo cinque euri e mi sembrerebbe sprecato. Poi la notte mi sogno Steve Jobs che mi urla "pezzente".
-) Se volete regalarmi fumetti vi do una lista dopo Salerno Comicon, va a finire che poi mi fate un regalo che già c'ho e non è bene.
-) Un gattone puccettone nero che si chiami Cagliostro. Ma l'è difficile, perchè ho pareri non proprio entusiastici in casa.
-) Un botto di giochi da tavolo e/o di carte. Mi piace giocarci, ci giocherei per anni, non posso farci a meno Se mi prendete "Civilization" poi dovrete trovarmi anche cinque tizi che ci giocano con me per dieci ore.
-) Una macchina da scrivere, giuro che scriverei ore e ore se avessi un simile gingillo.
-) Libri, che non mi dispiacciono mai. Qui c'è una lista parziale. Mi piacerebbe avere i due di Castle, per quelli della Torre Nera ho già un tizio che me li presta. Poi ce ne sarebbero altri ma ora non mi vengono in mente.
-) Il tramonto dei Fichi D'india.
-) Paperino. In formato peluche o, ancora meglio, modellino. Mi va bene anche nelle forme Paperotto o Paperinik(pure Darkwing Duck che è una copia spudorata del mio amato Pk). Paperino baby, quello proprio piccolo, non mi piace tanto ma ci può stare.
-) Stessa cosa con Dyd. Ma di modellini ne esistono ben pochi.
-) Varie ed eventuali, potrei scoprire qualcosa in questo mese quindi potrebbe esserci un post molto simile dopo Natale.

Canzoni stonate

Seconda nebbia a destra
questo è il cammino
e poi dritto, fino al mattino
poi la strada la trovi da te
porta alla terra che non c'è.

Forse questo ti sembrerà strano
ma la ragione
ti ha un po' preso la mano
ed ora sei quasi convinto che
non può esistere una terra che non c'è

E a pensarci, che pazzia
è una favola, è solo fantasia
e chi è saggio, chi è maturo lo sa
non può esistere nella realtà!....

Son d'accordo con voi
non esiste una terra
dove ci son Borghezi e Maroni

e se poi ci son Trote
e se non c'è più l'Italia
forse è proprio una terra
che non c'è

E forse è un'invenzione
solo un sogno di uno strano attore
se ci credi ti basta perché
poi la strada, per Pontida, la trovi da te

Son d'accordo con voi
con Borghezio e Maroni
ma che razza di terra è?
Solo odio e violenza
per immigrati e terroni
per difender una terra
che non c'è.... che non c'è

Seconda nebbia a destra
questo è il cammino
e poi dritto, fino al mattino
poi la strada la trovi da te
porta ad una Padania che non c'è.

E ti prendono in giro 

se continui a nominarla
ma non darti per vinto perché
se esiste il Grana

se esiste il Po
qualcosa vorrà dire, e sai cos'è?
Umberto,
il più pazzo sei te.


Cronache dal futuro - Anno 2031.


Il Premier Renzo Bossi ha festeggiato il passaggio della legge che permette ai pluribocciati di diventare, automaticamente, consiglieri regionali. "Mi ricorda il passato e la mia gioventù", ha dichiarato.


Il Presidente della Repubblica, Giulio Andreotti, ha annunciato le sue dimissioni anticipate. "E' giunto il momento della pensione, e voglio dare spazio ai giovani".


Massimo D'Alema porta a casa il quinto oro olimpico nella regata con Yatch.


I mari si stanno ingrossando, è entrato in acqua Giuliano Ferrara.


Costume. Nuova bambola spopola in tutto il mondo. Non parla, non balla, non recita e non canta. Francesca Cipriani si dichiara felice per l'omaggio.


Tecnologia. Costruito il primo robot che interagisce con gli umani e riesce a elaborare complicate conversazioni. Alla cerimonia di presentazione ha parlato con Mario Balotelli . A metà discorso ha premuto, da solo, il pulsante per autodistruggersi.


Scilipoti cambia partito. E' passato con il "Movimento Tritoni Italiani".

I laureti lavoratori vengono dichiarati specie a rischio estinzione.


Grande scalpore ha suscitato il nuovo varietà di Canale 5: aveva una presentatrice completamente vestita.


Il Grande Fratello è iniziato col botto: il primo concorrente è stato eliminato con un colpo di cannone.


Dopo lo scoppio della centrale nucleare del Garigliano, grande attesa per la sfida di stasera al San Paolo: Meduse contro Tritoni.


Scilipoti, dopo il match, cambia partito. E' passato al "Progetto Meduse Internazionali".


Il San Marino allarga ulteriormente i propri confini, ora anche l'ex Russa fa parte del maggior stato Europeo.


Marte dichiara guerra alla Terra: "dovete finirla di inviare sonde che scandagliano il mio deretano", ha urlato il pianeta rosso.


Ultim'ora: Scilipoti cambia partito. E' passato al "Partito Scafisti Albanesi".


Il Premier Renzo Bossi è ottimista: "usciremo dalla crisi", ha dichiarato, prima di cercare sul vocabolario il significato della parola "deficit".


(E con ciò finisco qua. Che gran complesso di idiozie, per diamine! L'immagine di testa, meravigliosa, è di Antonio Fiorino)

giovedì 24 novembre 2011

Un impegno concreto


Come avevo già preannunciato nel post di festeggiamento di ieri, oggi vi presento la lista di buoni propositi dello scorso anno e, per facilitarvi la lettura, segnerò in verde le promesse che siamo riusciti a mantenere e in rosso ovviamente quelle che non abbiamo mantenuto, in blu quelle in via di realizzazione. Poi, ovviamente, c'è anche la lista per l'anno domini 2012 che, per noi, si concluderà prima della fine del mondo e quindi potremo dire che a cinque anni ci siamo arrivati, festeggiamo, e poi un asteroide ci può pure colpire. Ci basti sapere che Bruno Vespa farà la nostra stessa fine.

Promesse per il 2011 Blogghifero.

1) Il cambio di sesso di uno dei due autori. Indovinate di chi.
2) L'ingresso nel PD come Leader di Francesco Savino, primo transgender a ricoprire quel ruolo. Ma questa è roba top secret.
3) Una nuova saga a puntate, stavolta su un certo capolavoro di Dante e con protagonisti i due admin di sto' blog. Chissà di che cosa si parla. (Metto blu perchè da Gennaio inizio, costi quel che costi. n.d.r.)
4) Poesie lacrimevoli e tanta gnocca. Magari insieme. (Mi dimentico sempre la seconda, per questo abbiamo pochi accessi! n.d.r.)
5) Sceneggiature incomplete e incostanti.
6) Canzoni di cantanti sconosciuti  neomelodici tipo Angelino Junior.
7) Un giorno di pioggia con Andrea e Giuliano.
8) Un impegno concreto: un milione di posti di lavoro. (Se non c'è riuscito lui... n.d.r.)
9) Una striscia a fumetti. Sempre se si trova il disegnatore.
10) Un post di Diggi ogni settimana, minimo!
11) No, quella di sopra è impossibile.
12) L'apertura dell'angolo dell'ammore dove dichiarare il vostro amore per questo o quel tizio che vi piace. Dientro modico compenso di 15 euri a dichiarazione.
13) Un concorso di poesia o racconti tra i vari blogger. Con questo blog come organizzatore. (St'idea me l'ha rubata Lega Nerd, e c'ho pure partecipato. n.d.r.)
14) Sette serpenti sibilavano strisciando sotto il sofà.
15) Sconvolgenti notizie sul caso Luttazzi: ha copiato anche il cognome!
16) Mara Carfagna e la sua rubrica di pari opportunità, ogni mercoledì. In lingeriè. (Ho chiesto alla Tommasi, quindi c'è ancora possibilità ci sia. n.d.r.)
17) Videopost per chi non vuole leggere.
18) Meno idiozie e più idee concrete.
19) Più idiozie e meno idee concrete.
20) Tanto ma tanto divertimento. E qualche cosa più sofisticata ogni tanto.

>Abbiamo mantenuto poco, a ciò che si vede. Ed è per questo che quest'anno farò ancora più promesse. Così spero almeno di realizzarne cinque. Non dico tanto. Cinque. Forse anche dieci va'. Quindi infarcirò la lista di promesse di calci e pugni al mio co-admin. Che è sicuro che le mantengo.

1) La realizzazione della Carina Commedia. Nella misura di una, massimo due, puntate settimanali. Qui. Da Gennaio. Sul Bloggo degli Sgrittori. E guai a me se non lo faccio.
2) La realizzazione di una striscia. Magari settimanale o bi-settimanale. Se trovassi sempre un cavolo di disegnatore. E a questo punto fo' un appello: sei un cavolo di disegnatore? Fatti sentire. Io ti prometto: insulti, pugni, calci e odio da tutto il mio pubblico. E zero euro, zero, di compenso! Che aspetti? Fatti avanti.
3) Un post di Dj minimo ogni millennio. Ce la possiamo fare. Basta costringerlo.
4) Un racconto comico ogni tanto, per far divertire il mio pubblico vastissimo e amorevolissimo.
5) Poppe.
6) Il varo della nuova sezione "Ki 6?", dove tutti noi giovani possiamo conoscerci come accade nei moderni social network.
7) Il varo della nuova sezione "Porta un ex-Presidente alla sua tua feste di maturità", dove le giovani donne possono scegliersi uno degli ex-Premier ancora in vita e invitarlo come ospite speciale per sentirsi importanti con i loro amici. Disponibili: Giuliano Amato, Giulio Andreotti, Romano Prodi, Silvio Berlusconi, Massimo D'Alema, Lamberto Dini, Carlo Azelio Ciampi.
7bis) Personalmente l'ultimo lo adotterei. E' troppo simpatico.
8) Poesie non sempre tristi e istigatrici al suicidio, o colme fino al midollo di melassa.
9) La partecipazione di Francesco Savino a qualche reality. Così ha un buon motivo per non postare.
10) La realizzazione di un fumetto scritto da Francesco Savino e disegnato dal Sottoscritto. E che farà letteralmente schifo perchè non sono capace neanche minimamente a disegnare.
11) La rubrica "l'angolo dell'agopunturista" con l'Onorevole Scilipoti.
12) La rubrica "Dagli all'agopunturista", con il Popolo italico che mena un Onorevole.
13) L'ingresso del sottoscritto come inviato de "Le Iene" al posto di Luca Argentero. Serviva uno bello e impossibile e m'hanno chiamato.
14) Fare un volume di mille pagine con tutto che ho scritto io, su questo blog, in quattro anni. E poi ovviamente selezionare le cose ripugnanti da quelle decenti.
15) Fare la stessa cosa con i post del Dj. Ma sarà un tascabile, di massimo venti pagine. Scritte larghe.
16) Convincere la Minetti a denudarsi per presentare un mio libro.
17) Convincere Bruno Vespa a commettere omicidi così da poter costruire altri plastici e presentarli su questo blog.
18) Eliminare la ° come lettera dell'alfabeto. Se vedete uno strano cerchietto al posto della lettera incriminata, vuol dire che ci siamo riusciti.
19) Effettuare lo Sconvolt Quiz dentro a Palazzo Chigi.
20) Diventare una WebStar.
21) Dico davvero.
22) Che poi vado a fare i film con Boldi
23) E mi pigliano a Colorado al posto di Paolo Ruffini.
24) Che già c'ho pronto il tormentone. Sentitelo: "Dj è fesso, Dj è fesso". Non sentite le risate a profusione?
25) Sorpresa delle sorprese: io e Diggi, per scarsità di ascolti, verremmo rimpiazzati da Luca e Paolo. Per questo non hanno fatto le Iene quest'anno. Son cose che accadono. Addio.

Saranno mantenute queste altre promessuole? Ai post l'ardua sentenza.

Ps: Se non vedete le robe scritte i blu, selezionatele e compariranno magicamente.

mercoledì 23 novembre 2011

E sono quattro. Auguri Bloggo!


Il più grande spettacolo dopo The Big Bang Theory.
Jovanotti

Li guardo con i barboni mentre mastico una lucertola.
Francesco Bianconi

Nessuno allo stadio, nessuno che commenta.
Elio

Sono popolari quasi quanto me.
Amadeus

Non sono belli, ma piacciono.
Jerry Calà

Se non fosse stato per Cumpare Zappetta, non li avrei mai conosciuti.
Martufello

Gli sgrittori sono malati, spero guariscano.
Pippo Franco

Ah ah ah (risata finta).
Ezio Greggio

Saranno le prossime webstar che utilizzerò nel mio cinepanettone.
Massimo Boldi

Dove lo passeremo il Natale? Ma sul Bloggo! E dove sennò?
Christian de Sica


Se siamo famosi è merito loro.
I Fichi d'India

Ci scusiamo amaramente per ciò.
Luttazzi4ever e Dj Jurgen (riferendosi alla citazione di cui sopra)

La fine del Bloggo, non arriverà.
Caparezza


Tre post, solo tre post, per innamorarti di loro.
Giuliano Sangiorgi.

Non riesco mai a leggere un post senza errori.
Pino Daniele


Salve salvino, Blogghino.
Ned Flanders.

Non mi disturbate che sto giocando col nuovo doodle di google.
Ashton Kutcher


Potrei leggere Omero, l'Iliade, e il Bloggo ogni qualvolta debba fare penitenza a obbligo, verità o coraggio.
Umberto Eco.

Volevo invitare il più figo dei due alla terza puntata del mio show. Spero ci verrà.
Rosario Tindaro Fiorello

Luttazzi4ever è il mio unico erede.
Justin Bieber


Quello più sexy dei due mi ha fatto delle avances, mi pento ancora di non aver accettato.
Megan Fox

Mi avete resuscitato per questo?
Groucho Marx

Girovagando per il mondo, li leggevo sempre.
Ash

Buoni e belli come le i nuovi sughi pronti Giovanni Rana.
Giovanni Rana


Parola di Francesco Amadori
Francesco Amadori.


Unico, entusiasmante, di pregevole fattura, vendo al miglior offerente.
Ebay Annunci

Ogni volta che lo vedo alle fiere, ho paura mi abbracci.
Makkox (su luttazzi4ever)

Ogni volta che viene ai concerti, mi abbraccia.
Rocco Tanica (su luttazzi4ever)

Chi cazz i'sap?
Vincenzo Tresca - noto intellettuale contemporaneo.

...
Francesco Savino, in arte Dj Jurgen

E' casa, è vita, è tormento, è gioia, è fatica, è sudore, è solitudine, molte volte. Avere un blog costa, e non parlo di denaro. Parlo di tempo, di tanto tempo. Un giorno ti svegli con le parole che ti escono in fila, quasi come se tu non esistessi e le tue mani sono solo un tramite materiale tra te e una tastiera del computer. Altre volte le parole si bloccano in pensieri inutili e rimani a fissare quell'angolo vuoto che c'è alle spalle del portatile, e rimugini, e perdi letteralmente tempo. L'orologio però corre, senza fermarsi, e tu ripensi, cancelli, riscrivi, ci riprovi, pianifichi. Oggi questo domani quell'altro, dopodomani non so se ce la faccio, recupero un altro giorno, scriverò il doppio. Ma non accade mai. E ti esalti per una decina di commenti, e ti istristisci per nessuno. Perchè non scrivi per te, anche se lo vuoi dare a vedere. Tu vuoi avere un pubblico, tu ambisci ad avere una folla, una platea che ti apprezza, ti contesta e ti vuole bene. Non ce l'hai e allora scrivi, perchè scrivere è l'essenziale, ed è visibile agli occhi. Solo che chi guarda non riesce a coglierlo. E pensi che tutto è inutile, che è meglio concentrarsi su altro, che è meglio dedicarsi all'amore, al futuro, alla gioia. Ma se "gioia" fa rima con "post" come la mettiamo? Perchè è bella la sensazione che ti da un lavoro finito. Che sia anche una timida poesia, un esile racconto, un semplice episodio di vita vissuta. Ti senti rilassato. Perchè in fondo un blogger è un drogato. Drogato di post, di commenti, di "mi piace", di critiche, di complimenti, di video di risposta, di insulti, di celebrità seppur minima, seppur fuggevole, seppur sconsiderata. Un blogger è drogato. E sa che non può smettere di farlo, perchè se anche solo un tizio ci rimanesse male, sarebbe lui poi a starci peggio. E scrive, e cancella, e lascia scorrere il tempo che tanto ne ha in quantità. Non si consumerà di certo nel tempo in cui scrive un post. Che saranno mai trenta minuti, o sessanta quando poi puoi far felice qualcuno, o perlomeno aiutarlo a passare cinque minuti in modo diverso?
Tempo ben speso. Auguri Bloggo.
Davide Paolino, in arte Luttazzi4ever

Volevo fare un post diverso per celebrare questo compleanno, esattamente il quarto dal lontano 2007, quando questo luogo è stato aperto. Ci sono stati diversi tipi di festeggiamento in passato
(2008, 2009, 2010) e questa volta, per variare, avevo chiesto al nostro pubblico di dire qualcosa su di noi, su ciò che siamo, su come ci hanno conosciuto, su cosa rappresentiamo noi per loro. Non ho ricevuto alcuna risposta che sia una. Neanche da chi so che ci segue abitualmente. Neanche da uno che secondo logica scrive in questo posto. Niente. Quindi cambio di guarda: le citazioni iniziali sono di ospiti importanti, famosi, con uno stile tutto loro e con tanta voglia di volerci bene. Grazie ragazzi. Lo apprezzo molto.
E ho concluso poi io, questo insieme di paccottiglia d'annata, cercando di far capire a quei pochi che bazzicano da queste parti, cosa significa veramente per me questo posto. E' un luogo strano, questo Blog, era nato come un progetto, è rimasto un progetto, forse un giorno sarà finalmente realizzato come lo Stretto di Messina, e si potrà scrivere sui libri di storia che il Bloggo degli Sgrittori è una grande opera voluta dall'esimio Cavaliere Dottor Sil...no, mi dicono che non si può più parlare di lui. Vuole essere dimenticato e conosciuto solo come cantante. Lo ben capisco.

Questo Blog è ancora vivo per molti motivi. Il primo, forse il più importante, è l'odio che ancora oggi ho verso il tizio con cui lo condivido. Mi fa veramente male pensare che lui non ci tenga quanto ci tenga io a questo spazio, ma succede anche nelle migliori coppie(sposate o di fatto) avere diversi parametri di giudizio su un determinato argomento. Figuriamoci nella nostra che è una delle peggiori.
Il secondo, se possiamo stilare una classifica, è il pensiero che qualcuno mi ha letto, ha cliccato su "mi piace" o direttamente qui o su Feisbuc, o ha condiviso ciò che io ho pensato con il suo mondo. I potenziali contatti dei nostri fan sul circuito del social network di cui sopra sono 216mila. Potenziali. Vorrei solo arrivare ad un mila di quei potenziali ma posso dire che va bene così. Perchè anche un solo "mi piace", anche un solo commento, anche una sola condivisione, anche un solo complimento sono gioia per il sottoscritto. Non è arrivato ancora il momento delle grandi platee, forse non arriverà mai e forse è inutile anche solo pensarci. Io sono qui, su questo blog, e ci rimarrò finchè questo spazio avrà motivo di esistere. Per ora sento che ce li ha, quei motivi. E la sua linfa vitale è ancora forse e lunga. E poi dobbiamo esserci sicuramente per il post di mezzanotte del 21 Dicembre 2012 dove scriveremo, soddisfatti, "Non è successo niente", prima di essere inghiottiti da un paio di dinosauri.

E dopo la parte divertente, quella triste e quella pensierosa c'è la parte statistica. Continuando l'analisi iniziata lo scorso anno posso dire alcune cose.

76.150 le visite su questo blog da metà Aprile 2008, prima non avevo ancora inserito l'Analytics. In un anno abbiamo fatto trentaseimila nuovi accessi. Direi che è andata bene.
105.955 le visualizzazioni di pagina, sempre da metà Aprile 2008. Cinquantacinquemila nuovi accessi in quest'anno, quasi raddoppiati.
93.856 segna il contatore sulla home. Non so da quando è lì, ma avvicinarsi alla centomigliaia fa sempre effetto. Incremento di quarantamila rispetto al 2010.
15767 parole chiave per le ricerche. Un incremento di cinquemila nuove ricerche rispetto allo scorso anno. E alcune di esse sono sempre più spassose! Incremento di cinquemila e passa.
803 i post in questo spazio virtuale, troppo pochi.
609 rimane il record di visite in un solo giorno. Quello dell'arresto di Billy Ballo. Nessuno l'ha mai eguagliato.
447 i fan sulla pagina feisbuc. Un centinaio in più in un anno.
226 i followers su Blogger. Una sessantina in più.
221 i post scritti dal sottoscritto dal festeggiamento scorso. Non male direi.
23 sono gli anni che festeggia Vincenzo, mio amico e sempre futuro amante di Paola. Incremento di più uno rispetto all'anno scorso. Non come amante ma come anno.
13 sono i post di Dj dal 24 Novembre 2010 a oggi. Un miracolo, più di uno al mese, bisogna festeggiare!
4, gli anni che siamo qui. E non ce ne tiene ancora di sloggiare.
2, i banner che abbiamo avuto e che forse non cambieremo più perchè il grafico del bloggo è troppo impegnato.
2, le volte che ho fatto finta di abbandonare questo luogo e provocato infarti al mio co-admin.
2, gli account twitter che si insultano a tutto spiano.
2, i tizi che scrivono o fanno finta di farlo, in questo spazio virtuale. Dj Jurgen è il figo, l'intramontabile, il dandy erremoscia del palinsesto italiano. Luttazzi4ever è il tronfio, il tranviere, il trono di spade di questo luogo di (ben poca) aggregazione. I due sono ancora amici, si insultano come quattro anni fa, si fanno gli scherzetti, si parlano a telefono(un paio di volte all'anno e solo se chiama Dj perchè lutty è sempre perennemente in bolletta), si scambiano ricette come vecchie comari, si ri-insultano, si vogliono bene ma nello stesso contempo si odiano. Che si sa che l'amore è bello anche se è litigarello.

Al prossimo anno.

Ps: volevo fare una lista di cose che potreste trovare da queste parti nell'anno futuro e una lista di promesse mantenute e non dell'anno scorso ma è tardi, questo post è stato scritto all'una di notte, ora sono le 2 e 33, quindi tutto ciò che volevo includere qui, sarà inserito in un altro post. Aspettate una giornata, oh miei tre lettori, e l'avrete.

martedì 22 novembre 2011

Ti serve una mano? [D&D]


La giusta compagnia è essenziale se il tuo vero scopo è errare per il mondo alla ricerca di te stesso, e questo Dailan lo sapeva bene, di sicuro non avrebbe mai considerato l'idea di vagabondare per i boschi da solo, con poco armamentario, e poca esperienza in fatto di battaglie. Da Baldur's Gate a Velen il viaggio non è stato sempre facile ma ha potuto contare sulla generosità di avventurieri a cavallo che l'hanno aiutato a raggiungere il ducato dove ora si trova. E' una bella città, Velen, e il miscuglio di razze presenti non dovrebbe creare problemi a Dailan, troppo abituato agli sguardi cattivi della gente che non sa che un tiefling non è altro che un semplice uomo, come tutti gli altri, solo con un paio di corna e una coda in più, ovviamente. E quale migliore idea si potrebbe affacciare nella testa del giovane ladro, appena giunto in città, se non rubare una bella borsa di un mercante intento a sbaraccare il suo gazebo? Dailan è un tipo strano: ladro anche se buono. E' una persona che non deruberebbe mai un povero in canna o un contadino, ma i mercanti sì, perchè sono sicuramente pieni di preziosi e oro che lui potrebbe redistribuire ai ceti poveri. E' provvisto di onore, Dailan, e forse è questo il suo peggior difetto.
La via nella quale il mercante sta chiudendo bottega è una traversa laterale di piazza mercato, Dailan si sistema il cappuccio, adocchia la borsa pur non sapendo cosa ci potrebbe mai trovare al suo interno e passeggiando con la dovuta calma la prende. Il lavoratore si accorge del furto solo un paio di minuti dopo, quando ormai il ladro è già bello che lontano. Alle sue grida un nugolo di guardie si apposta attorno al baracchino.
"Cosa è accaduto?" - chiede un soldato della gilda dei guerrieri, forza di controllo della città di Velen.
"La mia borsa. Le mie spade. Il mio oro. Me l'hanno rubato." - strepita il mercante attirando a se anche un gruppo di curiosi tra cui uno strano minotauro. Costui, infatti, si avvicina ad una delle guardie, lo guarda dall'alto in basso e chiede: "Vi serve una mano?".
Il soldato, sicuro di se, cerca di allungarsi a dismisura per non far pesare la forte differenza di altezza e gli risponde con un secco "No, sono affari della milizia". Il Minotauro, un po' deluso, decide di tornarsene a piazza mercato. Intanto, proprio in quell'istante, Dailan butta la borsa del mercante in un cespuglio dopo aver travasato il contenuto nel suo zaino. Il bottino non è male: due ascie, tre spade corte, una pozione di colore giallo, e quaranta monete d'oro. L'ideale per bere in serata alla taverna, e poter affittare una stanza per la notte. Di sicuro, constatando il sole che sta per scomparire il cielo, non sarebbe l'ideale mettersi in cammino nei boschi di notte fonda, non dopo aver camminato tanto per arrivare a Velen.

Intanto, dal porto, giunge in città un eladrin gracilino con un misero bagaglio in spalla. Subito si fionda della locanda denominata "Occhio dell'ogre" per farsi un goccio di birra, dopo un lungo viaggio in nave c'è bisogno di una bella bevuta. Dietro di lui, intanto, il minotauro di cui sopra cerca di scambiare qualche chiacchiera con un suo simile che sta sbaraccando il suo mercatino.
"Compare, ti posso dare una mano?" - chiede il Minotauro più gentile che esista in questo universo. La frase spiazza il vecchio mercante che gentilmente rifiuta.
"Sicuro? Sono forte, posso aiutarti." - insiste appoggiandogli una mano sulla spalla. Dopo quel gesto, il mercante inizia ad avere leggermente paura, raccoglie la sua roba e se ne va. Il Minotauro rimane deluso in piazza e prova a chiedere ad una delle guardie che staziona la Piazza Mercato, come mai ci fosse questa enorme celerità nel chiudere bottega, il sole stava sì scomparendo ma non sembrava così tardi.
"Lei è forestiero?" - chiede il soldato fissandolo negli occhi.
"Certo."
"Allora non posso parlarle. Si goda la città. E' stupenda ed adatta ad ogni tipo di turismo, se mi capisce cosa intendo." - il minotauro, non capendo assolutamente a cosa alludesse, si diresse verso la locanda dell'Occhio dell'Ogre, per scolarsi una decisa dose di alcool.

Dietro di lui stava facendo il suo ingresso in paese un ben vestito umano, dai modi simili a quelli di un prete. Una tunica lo ricopriva da testa ai piedi, un somaro era il suo mezzo di trasporto e suo migliore amico, un motivo importante l'aveva condotto in quella città: ma ancora non ci è dato saperlo. Tirosh, questo è il suo nome, conduce Tarallo, il suo animale, verso la stalla della locanda. Si ferma un attimo per parlare con lo stalliere, si accordano sul compenso e, dato che il sole era ormai quasi scomparso, è giunto un buon motivo per ubriacarsi come accade quasi ogni sera. Tirosh aveva un problema evidente con l'alcool, ma non pareva preoccuparsene, quindi decise di entrare per sciacquarsi la bocca, e nessuno gliel'avrebbe mai impedito.

A piazza Mercato, intanto, un elfo giunto a Velen anch'egli da poco, cercava un emporio per avere la mappa del paese, così da non rischiare di perdersi ogni cinque passi. Trova un vecchio mercante intento a chiudere porte e finestre della sua bottega e riesce, con tanta gentilezza, a farsi servire seppur in orario di chiusura. Senza aver poi nulla da fare decide subito di recarsi in quella strana locanda di cui gli hanno parlato tutti con entusiasmo, si avvicina all'entrata e nota uno spettacolo che non aveva mai visto in nessun posto in centoventi anni di vita(è un elfo d'altronde): le donne. Bianche, nere, poppute e disponibili. In cuor suo un pensiero si fa largo e gli urla "svieni", ma non è ancora giunta l'ora di perdere i sensi: tre gentili ragazze si affiancano a lui e gli chiedono se possono fargli compagnia, lui non riesce a rispondere verbalmente ma fa un cenno deciso con la testa. Non capisce più niente. Dopo una vita fatta di castità e solitudine, il mondo sta acquistando sempre più un senso, e la vita da oggi sarà sempre migliore. Da un'altro tavolo, Tirosh sembra aver fatto amicizia con l'eladrin gracilino giunto in città, i due osservano questo elfo e il suo sorriso perenne e un po' lo invidiano, ma continuano la loro conversazione.
"Come ti chiami?" - fa Tirosh al suo nuovo conoscente.
"Gandolfo, per servirti." - dice, osservando sempre più le poppe prorompenti delle cameriere.
"Cosa ci fai in questo paese? Cosa ti ha fatto giungere in questo luogo?"
"Sono un mercante, o perlomeno lo ero. Gli affari non sono andati bene e un posto vale l'altro per fuggire ai creditori."
"Ti capisco, amico mio, anche io sono un tipo che conosce i piaceri della vita e certe volte mi sono ritrovati nei tuoi stessi problemi. Succede sempre più frequentemente."
"Anche tu sei un mercante?"
"No. Io sono un chierico, ma la mia storia è tormentata, così tormentata che le tormente non sono niente al confronto della tormentitudine della mia tormentazione."
"Capisco" - mente Gandolfo osservando un episodio che si ripeteva frequentemente: ogni individuo sposato che entrasse nel locale, un secondo dopo non aveva più la fede a portata d'occhio, era preventivamente nascosta in tasca. Accadimento piuttosto normale considerata la qualità delle cameriere che non sembrano proprio adatte per il solo ruolo di servire ai tavoli. Facendo mente locale, ed accorgendosi di essersi un po' estraniato dalla conversazione, Gandolfo ritorna sulla terra notando il suo nuovo compare che ciarlava con una cameriera.
"Chi sei oh tu bellissima donzella?" - le fa.
"Briseide, per servirla".
"Oh, meravigliosa creatura, vorrei offrire una birra al mio nuovo amico, potresti portarcela?" - chiede.
"Prego di inserire il compenso qui" - e gli mostra il sempreverde davanzale. Tirosh si mostra un po' titubante, poi prende due monete d'oro e le colloca nell'incavo del petto della giovane cameriera. Ode un suono metallico e rimane interdetto.
"Non erano le prime" - fa al suo compare.
"Non saranno neanche le ultime" - dice Gandolfo osservando come la procace lavoratrice si dimenava raggiungendo un altro tavolo. Tirosh, però, notava l'estasi entusiasta di un tavolo di nani che si divertivano parecchio a giocare a dadi. Quell'enorme tavolata era ripiena di brocche e boccali vuoti, nascosti anche sotto la tavola. Il pensiero del gioco d'azzardo si stava facendo forte nella mente del giovane prete. Mise da parte per un attimo l'idea e decise di fare qualche altre domanda al suo commensale.
"Anche tu cerci alloggio in questa locanda, Gandolfo?"
"Certo. Stavo giusto pensando di andare a parlare con il mezzorco dietro al bancone, per avere un posto dove dormire."
"Che ne dici di prende una stanza assieme?"
"Guarda. Preferisco ancora le donne." - a questa risposta, il prete si rese conto di iniziare a straparlare per la voglia di giocare. Si alza dal tavolo, saluta Gandolfo, e si dirige dai nani. Sette per l'esattezza, e tutti visibilmente su di giri.
Nel tavolo affianco, intanto, l'elfo era nel paese della beatitudine e non capiva assolutamente niente di tutto ciò che stava accadendo.

Al porto, invece, Dailan cercava di capire cosa contenesse quella pozione di cui si era ingiustamente appropriato, avendo paura che potesse avere qualche potere corrosivo verso le sue armi. Decise quindi di ingannare due ragazzi visibilmente ubriachi convincendoli a provare la sua nuova, buonissima birra. Al solo sentire quel leggiadro termine, uno dei due scippa con forza l’ampolla al giovane ladro e beve tutto d’un sorso il liquido al suo interno. Improvvisamente scompare, un tonfo nell’acqua gelida si sente poco dopo, ma nessuno si vede. L’acqua si smuove incessantemente come se ci fosse qualcuno che cerca di rimanere a galla. Era una pozione dell’invisibilità. Dailan si pente del suo esperimento. Il compare, ubriaco più dell’altro, cerca di sferrargli un pugno, ovviamente non riesce nemmeno ad avvicinarlo, perde l’equilibrio e si ritrova in acqua con il compagno invisibile. Dailan, intristito e per scusarsi, lancia due monete d’oro sul terreno del molo come ricompensa ai due. Quindi si reca verso l’ Occhio dell’Ogre, deciso ad affittare una stanza dove passare la notte.

Entrando nota uno spettacolo piuttosto pittoresco: giovani ragazze entusiasmano avventurieri, si notava soprattutto un elfo con lo sguardo ebete salire verso le stanze circondato da tre divertite fanciulle. Nei tavoli in fondo erano in voga delicate partite a dadi, in altri angoli si potevano notare zuffe che, in quel luogo, erano sicuramente all’ordine del giorno. Dailan, per nulla preoccupato dal fragore e dal chiasso degli umani e non, decise di sedersi al bancone per bersi una buona birra. Qui nota un minotauro che cerca disperatamente di darsi da fare chiedendo un lavoro, o presunto tale, al mezzorco che lavora nella locanda. Il lavoratore, feroce nell’aspetto, indubbiamente pieno di muscoli, e con uno strano simbolo luccicante sulla spalla destra, si dimostra molto duro con il nuovo cliente, scatenandosi però in un divertente scherzo ai suoi danni. Il minotauro, ricevuto l’ennesimo rifiuto della giornata, decise che era giunto il momento di calmarsi e bersi una buona birra. Dopo averla provata non riesce a fare a meno di fare un'ultima domanda all'oste.
"La fate nel vostro appartamento?" - chiede, convinto di sè. Il mezzorco fa finta di non averlo sentito, Dailan, che ascolta tutta la conversazione, si volta verso la sala per non ridacchiare davanti al minotauro bonaccione.

Intanto il prete, Tirosh, si avvicina al tavolo dei nani e dimostra interesse nel giocare con loro.
“Scusate ragazzi, sempre ode a Morodin”
“Ode a Morodin” – dicono in coro i sette amici battendosi la mano sul cuore.
“Chi sei tu? Perché preghi il nostro Dio?” – chiede uno di loro.
“Sono un prete, e conosco i vari dei. Sono giunto a questo tavolo per giocare con voi. Piacere comunque, mi chiamo Tirosh”
Un attimo dopo, il nano più vicino al chierico chiede all’amico alla sua destra se poteva giocare questo straniero anche se di razza diversa, il nano vicino fece lo stesso con quello dopo, e quello dopo con quello dopo, fino a ritornare al nano iniziale che disse di sì.
“Quanto si punta a questo gioco?” – chiese Tirosh, prendendo le monete dal borsello.
“Dieci monete d’oro.” – risponde uno di loro.
“Ma voi ne mettete cinque, sto notando!”
“Ma quella è una regola che vale solo per i nani.” – e tutti risero quasi cadendo dalle sedie. Il prete acconsente al pagamento ma non sembra felice, quindi decide di farsi benvolere offrendo a tutti loro una birra(lui ne aveva già bevute due e non era tanto in forma). E si sente pronto per farsi valere al tavolo. Il gioco consisteva nel lanciare un semplice dado da 6. Tira: il risultato è 1. Tutti i nani esplodono in una sonora risata. Tirosh non è felice, ma si accoda al divertimento globale per non farsi deridere sempre più. Ma un istante dopo accade un lieve diverbio tra i due vincitori della partita. Dato che i soldi della vincita sono dispari, i due battibeccano per la moneta d’oro restante. Tirosh prende la palla al balzo.
“La legge di Morodin dice che quando è in atto una disputa bisogna avvalersi di un giudice imparziale. Quindi chiedo ai due vincitori di ritirare il dado per sapere chi debba avere quella moneta restante.”
“Il prete ha ragione!” – afferma uno dei due.
“Giusto. Ritiriamo.” – conferma l’altro.
“E per la mia idea mi accontento di venticinque monete d’oro.” – aggiunge Tirosh.
“Cosa?” – chiedono i nani, quasi all’unisono.
“Quindici monete d’oro?” – abbassa il prezzo.
“Te ne do quattro se te ne vai” – aggiunge uno di loro seduto al tavolo.
“Accetto!” – si entusiasma il prete prendendo il suo compenso che si dirige, di nuovo, al suo tavolo originario.

Gandolfo, nel frattempo, è al bancone per acquistare una camera per la notte, nota il prete prendere la via per il sonno dei giusti ubriachi e decide che è giunta l'ora di metterlo a letto, da brava mammina amorevole. Ovviamente essendo un essere gracile e magro non ha la forza sufficiente a smuoverlo dalla sua sedia. Il minotauro, finalmente, coglie l'occasione per rendersi utile.
"Posso darvi una mano?" - dice, quasi piangendo.
"Certo. Porti tu il pacco nella sua camera?" - chiede Gandolfo indicando il tizio semisvenuto.
"Ma certo" - e con grande senso del dovere se lo porta in spalla e lo mette a letto. Saluta i due avventurieri, che ringraziano, e si dirige nella sua stanza per dormire.
Tirosh, però, inizia a sentire un lieve problemino provenire dal suo pancino. Con maestosa forza e velocità corre verso un angolo della stanza per vomitare. Dopodichè ritorna sul letto e giace stremato. Gandolfo, sopraffatto dalla puzza e constatato che il prete è ancora vivo, decide di andare anch'esso a riposare.

La taverna è vicina all'orario di chiusura. A mezzanotte vige uno strano coprifuoco per il paese e normalmente non si vedono persone gironzolare per la città ad ora tarda. In un attimo tutto il locale si svuota e nel salone rimangono solo il mezzorco, la barista(una donna di eccessiva bellezza e meraviglia) e il padre di lei che conta l'incasso della serata. Al bancone è rimasto solo Dailan che, nel silenzio generale, inizia ad udire una strana voce provenire da fuori. Dopo aver chiesto se i membri presenti nel locale avessero sentito la stessa cosa, e avendo ricevuto risposte non eccessivamente gentili, decide di muoversi e andare a controllare.
La strada era buia. Non si vedeva assolutamente niente. Solo in lontananza si poteva notare una forte luce provenire da una casa. Dailan decide di seguire quella fonte luminosa: arriva ad una casa e bussa, nel cuore della notte, sperando in qualche soluzione. Ad aprirlo c'è un vecchietto che tra giri di parole, sembra credere alla storia fantasiosa che gli viene proposta. Poi d'improvviso cambia opinione e chiude la porta di scatto. Dailan interdetto decide di tornare in taverna, saluta l'oste, sale in camera e si lascia il mistero alle spalle: domani è un altro giorno, se lo diceva Rossella O'Hara, lo può dire anche lui.

La mattina inizia presto per il mago Gandolfo, intento a meditare fino a quando il sole è ben alto in cielo. Dailan e il minotauro, invece, scendono nello stesso istante in taverna. Dopo abbondanti giri di parole con il mezzorco, che porta a domandarsi quando vada realmente a riposare, il minotauro, che afferma di chiamarsi Grim, cerca qualche occupazione per la giornata. Dailan, anche lui entusiasta di aiutare il prossimo, si accomoda alla conversazione con felicità.
"Ci sono lavori da queste parti, qualche missione da condurre?" - chiede al mezzorco.
"Certo. Si dice in città che è scomparsa una persona. Un archeologo. Puoi passare da sua moglie per tentare di farti assegnare l'incarico, ma credo che tutto sia inutile: già ci lavora la gilda dei guerrieri."
"Posso aiutarti, oh amico pelosone?" - chiede Dailan accarezzando il pelo dell'enorme bestia.
"Certo. Mi piace avere qualche amico, ogni tanto. Sono sempre solo e triste, nessuno mi ama, nessuno mi vuole bene" - singhiozza il toro umano. Dailan si gira pensando di essere capitato in un guaio più grande di lui.
Essendo un abile affarista, Dailan riesce a vendere le due ascie al suo nuovo amico. Poi passano al mercato per rivendere anche le tre spade, qui Grim riesce a parlare con il vecchio minotauro della sera precedente, riuscendo a capire anche il motivo del coprifuoco. Infatti accade solitamente che strani avvenimenti magici si possono vedere o sentire la notte, ma di ciò è vietato per i cittadini parlarne con gli stranieri per non sfavorire il turismo.
I due, dopo una visita infruttuosa dalla signora Dowen, si recano alla gilda dei guerrieri per prendersi a cuore l'incarico. Lì trovano l'elfo Eladrin, il gozzovigliatore della sera precedente che li precede con un sorriso perenne sul volto. Insieme i tre si segnano per una futura spedizione alla ricerca dell'archeologo scomparso scoprendo però che devono entrare nella gilda per poter effettuare la missione. Dailan e Grim decidono di pagare le cinquanta monete d'oro, l'elfo rinvia al futuro questa dolorosa scelta di portafoglio, d'altronde aveva già pagato la stessa somma la sera prima per tre meravigliose donzelle. Quindi i tre si dividono per cercare qualcosa per cui occuparsi.
Grim va a lavorare nella bottega di un fabbro nano, fino alle cinque del pomeriggio, quando inizia a scemare la luminosità del sole.
Eladrin si cimenta nel salvare il greggie di un contadino dai lupi, all'esterno delle mura della città. E, per le sue decise qualità con l'arco, si posiziona sul tetto della casa per gestire la situazione.
Dailan, di par suo, constatando che non è ancora giunta l'ora di una bel furto, decide anch'essi di dare una mano ad un contadino per lo stesso motivo di cui sopra. Prima, però, rifiuta l'incarico di un gestore di un circo di passaggio. Il pesante figuro voleva rinchiuderlo in una gabbia per far notare al pubblico la vergognosa natura infida e cattiva dei tiefling. Dailan giura sul suo onore che non accetterà mai incarichi che possano screditare il suo popolo e inizia a pattugliare la casa del contadino salutando, con uno sguardo non propriamente felice, il gestore del circo.
Gandolfo trascorre la sua giornata effettuando giochetti di prestigio in una via laterale, essendo un mago conosce dei trucchetti che possono provocare stupore nei bambini e non. E dopo aver raggranellato una somma ragguardevole si proietta anch'esso alla gilda dei guerrieri per entrare nella lista per la spedizione futura. Il numero dei componenti dovrebbe essere pari a cinque, ma per adesso si cerca ancora l'ultimo da trovare.
Tirosh, dopo essersi svegliato con un mal di testa atroce, decide di passare tutta la sua giornata dentro alla biblioteca del paese. Evidentemente non ha nulla di meglio da fare.

(La prima uscita finisce qua. Si urge iniziare a combattere sennò rischiamo di arrivare a duecento pagine di word al decimo incontro.)

lunedì 21 novembre 2011

Lunedì


Svegliarmi la mattina presto mi distrugge l'ecosistema interno. Sì, ho un ecosistema ed è considerato protetto dai ranger che vivono nel mio organismo. L'avete visto tutti "Siamo fatti così" no? E secondo me siete anche i tipi che tengono la raccolta De Agostini a casa, pronta e in bella vista per far colpo sulle sgallettate che vi portate a casa, tanto la scusa dello studiare anatomia funziona sempre. E' un evergreen, come i giovani che si drogono e i warrior che riescono a fare la piramide.
Che poi tanto "presto" manco era. Nove e mezzo. Conosco gente che si sveglia alle otto, alle sette, pure alle sei. Ma non sono mai stato, io, un tipo da questi orari. Considerando che in estate, nel periodo di massimo lavoro in gelateria, io tornavo alle cinque a casa(perchè cazzeggiavo dopo l'orario di chiusura), fa sicuramente rendere conto al mio vastissimo pubblico che adoro dormire mentre gli altri sono svegli. E adoro lavorare mentre gli altri dormono. Forse si chiama agorafobia. O è semplice anticonformismo che ci contraddistingue, siamo giovani d'altronde.
Alle nove e trenta sono saltato in piedi dal letto, mi sono vestito, mi sono lavato i denti, ho effettuato qualche timida funzione corporale(ma non scendo nei dettagli) e sono andato dalla mia pulzella in perfetto orario. Il pulmann è arrivato, anch'egli, molto presto e siamo andati dritti dritti in direzione Caserta con tanta gioia nel cuore. Il motivo? Un esame di Economia Aziendale per lei(cosa c'entra codesta materia in un corso di Biotecnologie è ancora oggi un mistero), e si sa che il sottoscritto è una sorta di pupazzetto portafortuna che mangia, consuma caffè o altre schifezze dalle macchinette e si lamenta. Però legge e cerca anche di essere lievemente incoraggiante per la propria pulzella, che è quello che devo pur fare per contratto. Si arriva a Caserta, si arriva con largo anticipo: faccio i voti del fantacalcio mentre mangiucchio un cornetto a nutella (65 centesimi, nel bar dell'università) e bevo una cioccolata calda (20 centesimi alle macchinette). Mi ritrovo tre punti in più nel fantacalcio più importante, e zero nell'altro. Sono triste ma felice, ma triste. Indi sono triste. In tutto ciò la mia lei ripete e si confronta con le sue amiche, io continuo a visionare voti, elaborare tabellini, calcolare risultati, in cuor mio so che il tempo che trascorrerò lì sarà utile, soprattutto perchè così mi leggo alcune cose che ho in arretrato, ma so che non è così: gli imprevisti sono dietro l'angolo.
Uno ha la forma di un mio amico, parliamo di cose importanti: fantacalcio, risultati, D&D, varie ed eventuali. Ci salutiamo: l'esame inizia alle 12, è scritto. La prof non si vede, vado a farmi un cappuccino con cioccolato(20 centesimi alle macchinette). Un'ora dopo arriva, è caruccia la prof: si mantiene bene e credo che l'unico difetto evidente sia il suo non aver mai partecipato a casting per film porno in America. Avrebbe sicuramente avuto la parte per qualche scena ambientata a scuola. Ma sto divagando. Esco dall'aula: ho tre ore, dico tre, di attesa. Che combino? Leggo.

Dopo mezzo XL di Settembre(l'avevo detto di stare in arretrato) vado a mangiare. Compro il comprabile: una pepsi(35 centesimi alle macchinette), una bottiglia d'acqua (20 centesimi alle macchinette) e vado in pizzeria. Mangio e sono felice. Decido quindi di camminare verso la fumetteria per il solo motivo di non voler rimanere altre due ore con il deretano su una panchina. Mi avvio felice.
Ci metto un po' e perdo anche del tempo in una liberia. Quell'odore intenso di carta mi dà alla testa, un giorno o l'altro ci lavorerò. Sicuramente il giorno dopo in cui gli ebook avranno sconfitto la stampa. Noto il volumone di "Post Coitum" di Makkox, e sto ancora lì a chiedermi perchè ancora non mi decido a comprarlo. Mi ripeto che è inutile: le vignette le conosco già, che bisogno ho di averlo? Ma io voglio averlo. Son sicuro che un giorno non resisterò e chiamo direttamente il signor Dambrosio a casa e me lo vado a prendere in bici. Esco dalla libreria per non pensare alle centododici cose che vorrei comprare (tra queste c'era il primo volume, di tre, del nuovo libro di G.R.R. sulle Cronache. Costa diciannove euri. Un terzo di libro. Diciannove per tre, se la matematica è ancora scienza esatta, fa cinquantasette. Sono pazzi. La Mondadori intende pagare il debito a De Benedetti con i soldi dei nerd. Potrebbe riuscirci.) e arrivo in fumetteria: altre cose che vorrei comprare.

Cerco il vero motivo per cui sono giunto a quel punto: Munchkin Quest. La voglia di comprarlo instantaneamente è grande. Il motivo è evidente: io e la mia lei, ad ogni anniversario(che giunge al primo gennaio), ci facciamo regalini fino a raggiungere un massimo di cinquanta euri cadauno. Non è tanto se si considera che in quel periodo ci sono i nostri compleanni. Quindi si fa un regalo unico e tutti felici. Munchkin Quest è il gioco perfetto. Dato che normalmente, con la mia cricca di gente, ci compriamo giochi per serate in compagnia da cinque partecipanti a salire, questo invece si presta per serate da due a quattro persone. Dato che ogni tanto si gioca a Scarabeo uno contro uno, è bello variare. Solo che costa, da solo, già cinquanta patate(di quelle pregiate). Quindi, idea epocale: mezzo regalo a testa sarà Munchkin Quest. Allora visto che ci siamo vado in fumetteria, lo faccio tenere da parte, e prima di capodanno lo prendo. Non c'è. Sgomento. E' rimasto lì per sette mesi senza che nessuno se lo filasse. Sfiga epocale. Chiedo se si può ordinare: forse. C'è un altro ragazzo che gestisce una fumetteria, anche lui ne ha venduti due in settimana, chiede in magazzino se ci sono: niente, è ESAURITO! Forse faranno una ristampa, chissà dove chissà quando. Piango, o quasi. Marco, il mio nuovo Dio, mi assicura che se l'Alastor ne ha uno in magazzino è di sicuro mio. Spero che un giorno mi dia la bella notizia. Intanto spero, compro Bakuman numero 11 per un mio amico (3.50 euri, in fumetteria con uno sconto del 10 per cento) e me ne vò di nuovo in facoltà leggendo per strada. Ormai è diventata un'abitudine, brutta abitudine, ma ancora non ho colpito pali, persone, animali, macchine e quant'altro. La strada la riesco ugualmente a notare, cammino più lento, ma non sento le distanze, il che è sempre un bene.

Arrivo in una piazzetta a pochi minuti dall'università, sono le tre e dieci. Una coppietta inizia a sbraitare proprio al centro della piazza. Lei piange, chiama a telefono suo padre, gli urla di venire a prenderla continuando a singhiozzare, lui le prende il cellulare e gli stacca la chiamata. Nessuno si muove, dalle panchine un po' di gente osserva la scena, io rimango di pietra alzato ad osservare. Il tizio mi nota, forse un po' si vergogna ma continua a sgridarla. Lei piange forte, ad un certo punto dentro di me una strana sensazione viene a galla. Forse una vocina mi dice "aspetta che le dia anche solo uno schiaffo ed intervieni", un'altra dice "non sono affari tuoi, va' per la tua strada". Penso che tutti si fanno gli affari propri e vivono felici, io stavolta sento che è giunto il momento di non farmeli, mi fermo a dieci metri da loro e osservo lui. Attendo che faccia qualsiasi gesto inutile e giuro che intevengo. Le toglie gli occhiali e vuole il suo cellulare, lei continua a piangere e cerca di spiegarsi. Il padre richiama, lei riesce a rispondere e le dice di venire, lui mi osserva, forse un po' spaventato(avevo approntato la mia migliore faccia alla John Casey, ma non è mai stata nelle mie corde), la situazione sembra essere migliorata: decido di andarmene. Giunto al passaggio al livello un pensiero mi scorre per la testa: perchè non rimanere fino all'arrivo del padre? Sono il tipo che, se non vedesse quel momento, starebbe tutta la giornata a rimuginare sull'aver sbagliato. Torno indietro.

Mi siedo sulla panchina leggermente distante da loro che continuano nella loro diatriba. Lei sembra leggermente più calma, lui è sempre un cafone da prendere a cazzotti. Dopo cinque minuti si dirigono entrambi verso la strada, vedo lei salire su una macchina e lui prendere la via opposta. Qualunque sia la storia o il motivo lei starà bene, almeno adesso, almeno oggi. Torno in facoltà soddisfatto anche se convinto di non aver fatto niente, ma contento per la mia presa di posizione, Carmen ha finito l'esame è giunto il momento di tornare a casa, ma prima un bel tocco di caffè lungo (20 centesimi alle macchinette). Il resto è roba quasi normale: prendiamo il pulmann di ritorno per un soffio, ci facciamo una leggera passeggiata prima di arrivare alle nostre rispettive dimore, leggo il Bakuman di cui sopra, lo do al legittimo proprietario insieme al One Piece estorcendogli denaro, mi metto su internet, ho una voglia spasmodica di acquistare il libro di Zerocalcare (12 euri, spedizione inclusa con Makkox Spedizioni) e scribacchio questo post. Tra poco c'è il dungeon, la prima uscita ufficiale, vedremo che ne uscirà fuori e domani se ce la faccio scriverò un resoconto. Sono stanco, perchè ho sonno, sono capace di dormire poco ma è la sveglia che mi fotte. Sono il tipo che è più felice di dormire sei ore e svegliarsi alle 11 piuttosto che dormirne otto e svegliarsi alle 9. E' un fatto strano del mio ecosistema sbagliato, il caporal maggiore dei ranger me l'ha sempre detto: "il mondo non è adatto a svegliarsi alle sette, se così fosse tutti avrebbero considerato la sveglia una bellissima invenzione".

Morale della favola: se la trovate, fatemelo sapere.

domenica 20 novembre 2011

La creatività italiana - (2)


Tanto tempo fa, decennio più decennio meno, in questa stessa sede parlavo di qualcosa di molto importante nel mondo moderno. E no, non è la gnocca. Quindi ho gran perso parte del mio pubblico con questa affermazione ma no, non andate via, c'è ancora possibilità che la inserisco così, ad minchiam! Non mi abbandonate, vi prego.

Tralasciando il mirabil piacere dell'uomo moderno verso il corpo desnudo o quasi femminile, ritorniamo in carreggiata declamando il perchè il sottoscritto, proprio ora, si metta a parlare di questo!

Come alcuni di voi, i più attenti, hanno potuto notare cliccando il dolce e semplice link che vi ho presentato, ritorno su una questione di un po' di tempo fa: i simpatici cambiamenti epocali nella trasposizione italiana dei film stranieri. Non parlo, ovviamente, della traduzione dei dialoghi(lì ci sarebbe da fare un discorso a parte), ma dei titoli che vengono storpiati, distrutti, rovinati, sbrindellati della loro essenza e rovinati per adattarli al becero pubblico italiano che sennò non capirebbe. E non fate le facce storte perchè è così. Se cambiano i titolo è perchè la massa italica è un popolo di ignorantoni che non capirebbe certe cose o che è troppo abituato alla semplicità(basti notare "Natale a New York", "Natale a Miami", "Natale a Cortina", "Natale a Poggioreale) per potersi applicare. E se, i nostri meravigliosi addetti al rovinamento filmico, sono riusciti anche a tradurre "V for Vendetta" in "V per Vendetta" [*], niente li potrà più fermare.

[*] Il titolo è già perfetto di suo, che bisogno c'era di tradurre quel "for"? Che fastidio dava. Ma questo è cercare il pelo nell'uovo, lo so.

E quindi, anche oggi dopo l'esperienza di qualche mesetto fa, cerco di avvicinarmi all'estro e alla maestria del tizio italianizzatore di titoli(più comunemente conosciuto come "Uè", è il modo che usano per chiamarlo), e vi lascio queste perle, anzi, perline per voi e solo per voi. Di sicuro non è che le vado ad affiggere al muro del mio condominio, non vorrei assolutamente farmi odiare ancora di più dai miei vicini.


Matrimonio in Texas (Kill Bill) - Perchè provocare paura alla gente parlando di una tizia che vuole uccidere un fantomatico Bill? Tanto vale affacciarsi al filone Boldiano e ridere di un matrimonio simpaticissimo in Texas(che per chi ha visto il film sa bene quanto non sia tanto felice!).


Non dire a Bella che ho finito il fard (Twilight) - Che è il vero motivo per cui il protagonista è sempre un po' pallidino. Seguiranno "Non dire a Bella che le ho rubato il rossetto" e " Non dire a Bella che ho un lupo mannaro in casa".

Bianco,nero e pistolone (Sin City) - Con il disclaimer "Non è la vostra tv che non funziona, è Frank Miller che l'ha fatto così!", perchè il pubblico è idiota, non capirebbe. (La locandina che ho inserito, non so perchè, mi piace da morire. Ma forse perchè Jessica Alba è bravissima!)


Angeli e Cattivelli (Angeli e Demoni) - Siamo un Paese cattolico, cribbio. Mettere il demonio nel titolo equivale ad inneggiare a Satana!

La distruzione di un mito (Dylan Dog - Dead of Night) - Sarebbe stato il titolo perfetto per portarlo in Italia. Questo gliel'avrei fatto passare molto volentieri.


Chiappe al vento (Braveheart) - Così non sembra un filmone pensante e pieno di valori: la libertà, blablabla, la giustizia, blablabla, l'unione, blablabla.


Troy-a (Troy) - Su questa ci avete pensato tutti. E non dite che non è vero: alla fin fine tutto succede per un paio di poppe!

Una vita a pezzi (Saw) - Almeno si stemperà un po' la tensione.

Rose rosse per te (American Beauty) - La sapete tutti quella scena no? Pervertiti!


Se fai outing non ti sposo (In & Out) - Frase molto molto giusta, a meno di non essere tremendamente masochisti.


La maschera dell'amore (Eyes wide shut) - Ci sono le maschere? Tante maschere. C'è l'amore? Tanto amore! Allora è perfetto! Altro titolo fattibile era "Orgione di massa" ma l'hanno scartato.


E per ora la finiamo qua. Il livello è troppo basso per almeno pareggiare la distanza che mi separa dai maestri della comicità...ehm...della traduzione e del ri-adattamento. Io sono solo un umile novizio. Comunque l'ultimo, quello dove la Kidman si spupazza quell'idiota di Tom Cruise, sarebbe stato perfetto come titolo. Perchè non c'hanno pensato?