lunedì 28 febbraio 2011

Budy Giampi - Elio e le Storie Tese



L'avevo detto settimana scorsa e io sono uno che mantiene, quasi sempre, le promesse. Indi in codesto lunedì musicale, c'è una canzone degli Elio e Le Storie Tese molto impegnata ma pur sempre divertente come nel loro stile. Buon ascolto.





Ballo una canzone che fa
Ballo una canzone che fa
Ballo una canzone che fa: amor mio
Canto una canzone che fa: ballo anch'io
So che è un po' difficile, ma ballo ancora

La pena di morte per me, non è giusta

La pena di morte per me è ingiusta
Nonostante questo però vige

[Mangoni] Noooo, non uccidetemi, la mia morte non ridarà la vita a nessunoooo


Un uomo non dovrebbe essere ucciso mai


Questo amore è una camera a gas

Questo amore è una sedie elettrica
Questo amore è una Vergine di Norimberga

Guarda che ti mettono sulla ghigliottina

Attento a non finire impiccato
Guarda che ti mettono al muro

Attento a non finire garrotato

Attento a non finire lapidato
Guarda che ti fanno la puntura velenosa

[Mangoni] Il mio avvocato non era presente all'interrogatorio preliminare, non avevo denaro


Un uomo non dovrebbe essere ucciso mai


Ballo una canzone che fa pensare

Canto un balletto che fa meditare
Rifletto mentre ballo la mia canzone

Non parlare di corda in casa dell'impiccato

Non parlare di pietre in casa del lapidato
Non parlare di gas in casa del gasato
Non parlare di muro in casa del fucilato
Non parlare di Argentina in casa del desaparecido
Non parlare di fil di ferro in casa del garrotato
Non parlare di elettricità in quello che è andato sulla sedie elettrica
Non parlare di more in casa del condannato a morte

[cori]

Se la giustizia ti giustizia
commette un'ingiustizia

Se la giustizia ti giustizia

commette un'ingiustizia.

venerdì 25 febbraio 2011

Chiacchiere da santone


Se non hai quello che ti eri prefissato di avere, se non sei felice, se non acchiappi la ragazza che ti piace tanto è colpa tua. Perchè gli altri ti diranno che "non ci credi abbastanza", come se la tua fosse una colpa bella e buona. Non ci hai messo bene il pensiero, ti potranno dire. Non hai incanalato energie positive verso il tuo reale desiderio. Non ci hai creduto. Colpa tua. Hai sperato accadesse ma non ci hai sperato fino in fondo e hai perso. Mi dispiace. Un altro è venuto al posto tuo e te l'ha rubata, un altro si vivrà la tua esistenza felice che ne sarebbe scaturita da quel giorno in poi. Un altro. Non tu. Perchè hai sbagliato.
Ma la colpa tua dov'è, esattamente? Sinceramente io, tempo fa, quando ero solo e senza un amore stabile(ma anche instabile), ci pensavo spesso alla felicità che ne sarebbe derivata nell'avere una ragazza che mi sopportava per ciò che ero e per come ero: ovvero tremendamente scemo(come sono tuttora). E ci stavo male perchè non la trovavo. Si toglievano le speranze nel constatare i continui fallimenti. E' ciò che succede a tutti noi, maschi o femmine, timidi o coraggiosi. Succede, è normale. Su sei miliardi di persone come la trovi una che ti vada bene? La possibilità di una su sei miliardi è minima. Puoi fare pure una su un milione, ma l'è sempre minima. Eppure una Lei(o un lui), alla fin fine arriva. Eccome se arriva. Per tutti, si spera. E io, quando vidi lei, instantaneamente non pensai ad una vita assieme di felicità e meraviglia perchè non mi aspettavo sinceramente che mi avrebbe mai notato. Perchè? Perchè dopo un certo punto dubiti dell'amore così come dubiti della vita. E per arrivare a ciò che vuoi devi andare a piccoli passi. E conoscendosi trasformare quel batticuore comune in un sentimento che distruggerebbe le montagne. Questo significa "crederci"? Questo significa vivere per un motivo. Che può essere l'amore, come può essere altro. Totalmente altro.

Ogni giorno i giornali e i siti d'informazione puntano su "scoperte scientifiche" che sconvolgono il nostro mondo. Tipo: se sei felice in amore sei felice anche nel lavoro. Oh grazie. Per fortuna ci hanno pensato gli illustri scienziati. Non oso immaginare come ci siano arrivati ad una notizia così. Non ci avrebbe mai pensato nessuno. Per fortuna che c'è chi ci toglie questi dubbi, a noi comuni mortali. A parte la dubbia ilarità, su ciò credo che noi tutti siamo d'accordo. Se tua moglie ti sta sulle scatole è ovvio che lavori di merda. O ti cerchi un'amante proprio lì. E dopo che c'hai l'amante ti inizi a sentire meglio e lavori con più entusiasmo. Ma quando tua moglie scopre tutto poi crolla tutto il castello e tu ci rimani sotto. Stare bene nei tre ambiti fondamentali della vita aiuta ad avere una vita felice. Se hai amore e salute e non hai lavoro, ci stai male ma sai con chi riprenderti. Se hai lavoro e amore e non hai la salute, stai male(letteralmente) ma hai qualcuno sempre dalla tua parte che tifa per te e stai certo che piange pure per te, se hai lavoro e salute e non hai l'amore, e lo cerchi perchè se pure fai finta che non lo vuoi, sai benissimo che non è vero. E stai male, pur stando bene, perchè non hai la parte fondamentale che regge l'intero mondo: l'amore. E poi ti convinci che non è vero.

Cazzo, ci vogliono i soldi. Ci vogliono sempre i soldi. E il potere. Quelli sono i punti fondamentali nel mondo attuale. Se hai i soldi hai salute e amore. Il lavoro non importa. Puoi avere i soldi anche senza avere un lavoro, quello poi arriverà. Guarda Paris Hilton! Che motivo ha di avere tutti quei soldi? Cosa ha fatto di positivo per averli? Semplice, è nata nel posto giusto, con i genitori giusti. E' merito suo? No. Un caso. Di sicuro non ha desiderato ciò, essendo stata un semplice embrione ma è accaduto. E Silvio? Come può stare con così tante donne? E' bello? Ma certo che no. Ha 75 anni. Pure Hugh Hefner si spupazza donne ma almeno lui aspetta la maggiore età, e recupera sulle gemelle. Ma il motivo per cui tutti e due hanno così tante donne, diciamo l' "amore", è perchè hanno il potere. Che vince su tutto, ormai. Vince anche sulla salute. Se vivi cento anni in mezzo ad una strada(cosa improbabile perchè invecchi molto prima) ma in ottima salute, preferiresti viverne cinquanta ma almeno con tanti soldi e qualsiasi cosa tu voglia. Questo è il vero desiderio attuale. Questo insegnamo ai nostri figli(ai vostri) e ai nostri nipoti. Quello che passa la tv, quello che passa al telegiornale. Quello che non riusciamo mai ad avere.

E invece dovremmo far capire a tutti che vogliamo poche cose, cribbio. Vogliamo solo una vita tranquilla. Una vita felice. Una vita serena. Quella che nessuno potrà mai avere. E non è che desiderandola intensamente quella arriva. Sarebbe troppo ma troppo facile. Ti devi spaccare la schiena, letteralmente e fisicamente, per farlo accadere. Devi soffrire, almeno un po', per arrivare a ciò che brami veramente. A quella vita felice che vedi solo nelle pubblicità delle merendine e dei biscotti. E devi ingoiare vermi, ah quanti ne devi ingoiare, prima che accada. Se giochi bene le tue carte, se fai bene le tue scelte, ci metterai relativamente poco. Troverai la donna della tua vita(o l'uomo) all'angolo della strada, intento a cambiare una gomma alla propria auto o al supermercato mentre fa la spesa. Sai già qual'è il lavoro della tua vita(sì, lo so che pensate a "multimiliardario", ma non è effettivamente un lavoro) e lo riuscirai a fare, lo sai, devi solo pensare ad altro prima di riuscirci. Perchè ce ne vuole per arrivare dove si vuole. Ci saranno persone, purtroppo, che non ci arriveranno mai. Anche noi siamo nati in un posto (quasi) decente. Abbiamo avuto tutto o quasi, avremo tutto. Basta solo crederci. Credeteci sempre. E' questo che cambia le cose. Ma sappiate che arriveranno sempre quando meno ve l'aspettate o solo dopo aver sofferto per un bel po'. Come quando cercate una cosa che eravate sicuri stesse sul comodino. La ritroverete. Dopo cinque o sei giorni. In un posto impossibile quando non la starete nemmeno cercando. Come il bello della vostra vita. Arriverà. Voi credeteci. Accadrà quando non ci penserete.

Almeno me lo auguro.

(La mia situazione, se potrà fregarvi, è la seguente. Sto bene, fisicamente. Non ho problemi eccessivi e di questo ne sono grato. Sto bene, in campo sentimentale. E adoro la mia donna. E non passi giorno in cui non mi meravigli per la sua presenza nella mia vita. Sto male lavorativamente. Semplicemente perchè qui il lavoro, purtroppo, non c'è, non si trova. E' un posto strano in cui se ti offrono lavoro, il lavoro che ti offrono non è mai quello che ti avevano originariamente predetto. Non so se a Vercelli, a Cantù, a Linate, a Bordighera o qualsiasi altro posto italico sopra la Campania, funziona così. Spero di no. Spero ardentemente di no. Comunque vivo, e spero. Troverò ciò che cerco. Quando non me l'aspetto.)

mercoledì 23 febbraio 2011

Spot per noi




La pubblicità è l'anima del commercio. E anche noi non siamo da meno in quanto a bombardamento pubblicitario, il tutto per portare qualche nuovo contatto in questa valle desolata. Infatti, da quando abbiamo aperto baracca, c'è un tipo che si butta in ogni blog per cercare di portare gente del nostro(non faccio nomi), e ce n'è un altro che avuto la bizzarra idea di stampare delle magliette, di inaugurare una pagina fan e una pagina profilo su Facebook(che qualche contatto l'ha portato), e che ha inserito sto blog su Wikio e non solo. Ma cosa fare per poter portare sempre più gente da codeste parti? C'è bisogno di Rudy? Ebbene sì.

Il sito indove si possono creare cartoni animati come questo e anche migliori di questo è Acapela.tv. Il gioco è semplice: scegliete un cartone(ci sono anche quelli dove inserire la vostra faccia che si muove e non solo come sfondo), inserite un testo, cliccate su lingua italiana e inserite una vostra foto. Semplice semplice.

Ma quanto è bello Rudy?

martedì 22 febbraio 2011

Il futuro è qui!


Settimana scorsa, in questi lidi, vi avevo proposto un esperimento di preveggenza per i vips. E avevo inserito, alla fine del mio post, un modo per invitarvi a chiedermi una seconda puntata. E non l'avete fatto. Cattivi. Indi, dato che io sono un gran bastardone, mi costringete a farvi trattare male e a fare un secondo carico di altre dieci domande anche se nessuno di voi me l'ha chiesto. Così la prossima volta imparate a non esprimere opinioni. Perchè dovete imparare che se a me piace fare una cosa, sappiate bene che la rifarò. Pur se voi non volete. E pure se il tribunale mi ha firmato un ordine restrittivo. Capito Monica?

(Per chi è scarso di comprendonio: si parla della Bellucci)

(Sì, quella che Morandi voleva...diciamo..."amare" di fronte a tutti gli italiani sul palco di SanRemo. Ne parleremo poi.)

Dylan Dog: Il film su di me sarà una vera cagata? (E' quello che ci chiediamo tutti dopo aver visionato i trailer!)
Responso: Non sarà del destin nel libro è scritto, ma i tuoi merti a gran premio hanno diritto.
Aiuto per il lettore: Un responso positivo per il vecchio Old Boy. L'oracolo ci dice che non sarà sto gran capolavoro ma permetterà al pubblico di far conoscere i suoi meriti. Niente male.

Muammar Gheddafi: Troverò asilo politico dal mio amico Silvio e poi prenderò il suo potere, tanto in Italia non si accorgeranno di niente? (Ipotesi possibile)
Responso: Questa sorte purtroppo perderai, se disprezzar la morte non saprai.
Aiuto per il lettore: Mi sembra molto attuale questa risposta. Il caro Gheddy deve solo mandare a quel Paese il mondo intero, e ovviamente il suo popolo in rivolta, dire a tutti che lui è immortale e non se ne frega neanche un po' di andarse e poi, quando l'America starà distruggendo sistematicamente ogni suo arsenale, fuggire in Italia e fare ciò che si era prefissato. Ci aspettano giorni pregni di meraviglia!

Gianni Morandi: Dovrò uccidere Vincent Cassel per avere Monica? (Serve la visione di codesto video per capire!)
Responso: Sì, ciò accadrà ma tu non trarne vanto, che tale sorte porterà anche pianto.
Aiuto per il lettore: Il caro bastardo di Monghidoro(come lo chiamava Fiorello) dovrà sì ammazzare il Cassel ma senza farsi scoprire. Così da poi consolare la Belluccia che, mentre piangerà, si concederà al nostro mirabolante cantante. Che lenza!

Ruby Rubacuori ma il suo vero nome è Karima El Mahroug - Dovrò andare al ballo delle debuttanti? O ho già debuttato fin troppo? (Domanda che contiene già un'ottima risposta in se!)
Responso: Sì, se solcanda il mar sopra le onde, vedrai apparir delle sirene bionde.
Aiuto per il lettore: Sì, dice l'oracolo ma intende no. Perchè o la conosce così bene che sa che si tira un po' di tutto, indi può vedere sirene di qua e di là. Ma se sei una personcina almeno un pochino normale è come se ti stesse dicendo "manco pa capa"! Il che è risposta buona e giusta.

Emilio Fede: Silvio mi perdonerà mai per averlo turlupinato? (Mai fregare l'uomo della tua vita!)
Responso: Aspetta ancora un mese se none, allor per sempre vi rinuncia ahimè.
Aiuto per il lettore: L'oracolo pone una brutta risposta al caro Emilio. Purtroppo gli dice di attendere fino a fine marzo, se non lo perdona è meglio che ci metta una pietra sopra. Io consigliere di trovarsi come nuovo amico il caro Bossi. Credo abbia sempre bisogno di qualcuno che sia molto bravo con la lingua. Come giornalista tagliente, ovviamente.

Fabrizio Corona: Sarò simpatico almeno a qualcuno? (E, a dir la verità, ci sono tantissime pagine dedicate a sto' tipo su Feisbuc! Ma perchè?)
Responso: Tu lo vedrai se allor te lo procuri, in quei che sorgeran giorni futuri.
Aiuto per il lettore: Un consiglio semplice semplice, anche se all'inizio può apparire criptico. L'oracolo dice semplicemente che sarà simpatico solo se farà il simpatico. Prossimamente in prima tv Canale 5: "Le avventure del clown Corona" con Fabrizio Corona. Una spassosa sit-com ambientata nel mondo del circo tra cacche di elefante, grossi scivoloni, e risate a profusione. Non perdertelo!

Albano Carrisi: Amanda sarà libera?(Che può essere anche una domanda importante su un avvenimento accaduto nel nostro Paese!)
Responso: Se questa sorte brami che ti tocchi, devi il linguaggio apprendere degli occhi.
Aiuto per il lettore: Sinceramente non c'ho capito tanto neanche io. Ma se andate dalla Know in carcere guardatela negli occhi, se vi sembra innocente liberatela.

Costantino Vitagliano: "Qualcuno si ricorderà mai di me?" (E poi dicono che Maria non combina sempre guai.)
Responso: A chi ti ascolta il chiedi e il predirà, perchè inamove più degli altri sa.
Aiuto per il lettore: Chiedi al primo che passa in mezzo alla strada. Se risponde "ma chi cazzo sei", non sei tanto amato.

Chistian de Sica: Vincerò finalmente l'Oscar? (Qualcuno dovrebbe dirgli che non lo candideranno mai, considerato i film che fa!)
Responso: Chiedilo pure in gran tranquillità, perchè ciò che tu brami un dì verrà!
Aiuto per il lettore: Cribbio! Questo sì che è uno scoop. Il caro oracolo ci porta un risultato stupendo per il De Sica figlio. Credo doveva anche aggiungere "se la finirai di fare i cinepanettoni". Però è pur sempre un'ottima risposta. Altro che Danzel Washington.

GianLuigi Bersani: Sarò il leader dell'opposizione? (Perchè non è che qualcuno se ne sia mai reso conto eh!)
Responso: Se resterai tranquillo e quieto quieto, l'avvenire per te sarà assai lieto.
Aiuto per il lettore: Puoi anche dormire nei collegi e durante i congressi, nessuno noterà la differenza e rimarrai ciò che sei. Allegria!

E infine domanda bonus.

Silvio B.(il nome è coperto da stretto riserbo): Costringere Emilio ad un rapporto con Lele per farsi perdonare, è una buona punizione? (Non so chi siano i due citati. Le preveggenze mi arrivano via posta. Non è colpa mia.)
Responso: Sì che succederà ma quanto a questo , non chieder se sarà tardi oppur presto.
Aiuto per il lettore: E' sì, un'ottima punizione, ma la vendetta è un piatto che va' gustato freddo. Che poi, a dirla tutta, per quel Lele di cui si parla non sarebbe neanche una punizione poi!

Ora sarò onesto. Non ne metto più se non me li richiedete. Sembra na cosa da niente ma ci vuole tempo per fare sta pagliacciata. Molto tempo!

lunedì 21 febbraio 2011

Nessuno tocchi Caino - E.Ruggeri/A.Mirò



Sanremo è appena passato e ha portato con se le solite cose: critiche, consensi, odio, amore, canzoni belle, canzoni orrende e le solite dichiarazioni. Quali? "Io non vedo Sanremo". "Io lo odio". "Perchè lo fanno ancora? " Che bisogno c'è di rovinarci una settimana con quella roba?" e così via. E poi tutti ne parlano, anche senza rendersene conto. E' sempre così: dai importanza ad una cosa anche affossandola, facendo l'indifferente. Perchè se sei alternativo e non vedi Sanremo, come se non vedi Amici o il Grande Fratello, alla fin fine pur affermando di non vedere "certe idiozie", gli si da importanza. Tanta importanza. E' ciò che accade sia in ambito televisivo che politico. Ma questa è un'altra storia.
Oggi è lunedì e ci vuole una bella canzone per iniziare la settimana. E dato che è stata la settimana di Sanremo vi regalo(o meglio dire: "vi linko il video di una canzone da youtube senza rimetterci niente") un ottimo pezzo del passato. Anno 2003. Il duo di cantanti credo che lo conoscano tutti. O meglio: lui è conosciuto abbastanza, lei molto meno. E sono marito e moglie. Buon ascolto.

Io sono l'uomo che non volevi,
sono più di tutto quello che temevi.
Domattina sai che ti porterò
al di là dei tuoi stessi pensieri.

E' tutto pronto perchè non sbaglio,
ho curato fino al minimo dettaglio.
Quando punterai gli occhi dentro ai miei,
io saprò sostenere lo sguardo.

Il mondo non passa da qui
e non mi importa più di me;
troppi giorni chiusa ad aspettare che
si allargasse il cielo e scendesse su di noi
una mano e un gesto di pietà,
una mano e un segno di pietà.

Il corridoio si stringe ancora,
lo dovrai vedere solo per un'ora.
E' il lavoro mio, è la vita mia;
a eseguire il destino s'impara.

Ma non mi scordo del primo uomo;
ho bevuto per non chiedergli perdono.
Non moriva mai, non finiva mai.
Ma ti abitui a tutto, non lo sai?

Il mondo non passa da qui
e il mio pensiero è andato via,
oltre a queste sbarre fino a casa mia.
C'è lo stesso cielo che domani avrà
una firma e un gesto di pietà,
una mano e un segno di pietà.

Tutto è compiuto perfettamente,
oramai qui non si sbaglia quasi niente.
Controllate voi, due minuti e poi
io potrò tornarmene dai miei,
perchè anch'io ho moglie e figli miei.

Il mondo non passa da qui,
ma la mia anima è già via
e dall'alto guarda fino a casa mia.
C'è lo stesso cielo, che domani avrà
una croce e un gesto di pietà.

Io sono qui e la mia anima non è
solo un numero appoggiato su di me:
è una luce bianca andata dove sa,
tra le stelle e un gesto di pietà,
oltre il cielo dove c'è pietà


Settimana prossima la risposta, sullo stesso tema importante, di Elio e company.

sabato 19 febbraio 2011

Rancore


Il giorno in cui ti rendi conto che è troppo tardi è troppo tardi. E io l'ho imparato molto ma molto presto. Mi chiamo Tommaso Salvemini ma in passato sono stato chiamato in molti modi diversi. Solo uno però era il mio vero nome che ora, purtroppo o per fortuna, non userò più e forse dimenticherò presto. Mi spiace avervi fatto aspettare tanto dall'ultima volta in cui ci siamo sentiti ma, sapete, avevo da fare. No, non vi preoccupate. Non sono rientrato nel giro che vi ho già raccontato nelle scorse settimane ma erano affari miei. E' sempre meglio tenersi qualche segreto no? Ogni uomo ha bisogno di avere dei segreti, qualcosa da non poter rivelare a nessuno se non a chi ti fidi veramente. E in quelle situazioni accadono le cose irreparabili: si sfasciano amicizie, amore e persino parentele per un segreto svelato. Qualcosa che non si doveva dire a nessuno, qualcosa che si doveva rimanere per sè ma che, per vanità o idiozia, si è deciso di rivelare ad altri, ad esterni, al mondo. Io mi fido di una sola persona purtroppo: me stesso.

Il perchè è semplice. Nel mio ambiente, ops, nel mio ex ambiente dovevi avere cento occhi ogniqualvolta camminavi per strada. Già vi ho raccontato di come ci sono entrato e della mia storia con Katia no? E sapete bene che se inizi a sporcarti anche solo un po' le mani, il tuo destino è già segnato. Ebbene in un giorno ero passato da spacciatore non drogato(sono come un politico onesto, difficilmente li trovi) a regolatore di conti. Una specie di bodyguard, alla fin fine, solo che i miei "assistiti", diciamo, non li vedevo mai. Io vedevo solo chi devo picchiare e/o mutilare. Eh sì, mutilare. Che brutto verbo.

Facevo il lavoro sporco, quello sporchissimo, quello che sinceramente non mi piaceva fare. Io sono dell'idea che se ad uno gli togli le gambe e le braccia è meglio che lo uccidi e non lo lasci a vivere e a trincerarsi dietro ad un mondo fatto di dolore. Sono umano, conosco la pietà. Peccato che chi mi era sopra di me non l'aveva. Si riconoscevano uomini di chiesa con valori e dignità. Oltre che una loro idea tutta particolare del rispetto. Ma non ce l'avevano. Nè il rispetto, ne la dignità, nè alcun valore. Mi sembra brutto dire queste cose, d'altronde erano i miei precedenti datori di lavoro. Succede sempre così quando si lascia un'azienda per un'altra. Mi sembra di essere un calciatore che salta da una squadra all'altra e sfoga tutto il suo rancore sulla prima per non averlo fatto giocare sempre. Che poi, sinceramente, quando guadagni due milioni di euro all'anno, che te ne frega di giocare la domenica? Giochi tutta la settimana, sinne felice, e goditi la vita. Che stronzi.

Mi arrabbio ogni tanto. Sì, è una cosa normale. Si dice che ci si arrabbia per vari motivi: il primo sarebbe per amore. Che poi è il motivo principale per cui ci sono state quasi tutte le guerre. Solo Hitler forse non ha ucciso per amore, tutti gli altri molto probabilmente sì. L'amore. Che brutta parola. Comunque dicevo che mi arrabbio ogni tanto e do in escandescenze. E questo particolare episodio voglio raccontarvi per bene.

Era inverno. Era notte e avevo freddo. Avevo venti o ventuno anni. Dopo un certo punto la memoria inizia a fare cilecca, non sono mica un idiota sapiente. Mi ricordo fatti e avvenimenti ma c'ho un piccolo problema a collocarli effettivamente nella linea temporale. E' questo quello che mi ha detto il mio psicologo, ma non ci credo tanto. Forse è solo il suo modo di togliermi i 100 euri settimanali inventandosi un motivo. Intelligente. Se fossi ancora in attività, prima di ammazzarlo gli avrei fatto ingoiare tutti i soldi che aveva nel suo portafoglio e nella sua cassaforte. Odio gli avidi. Sono il male dell'universo. Ma di ciò ve ne parlerò un'altra volta. Ultimamente tendo spesso a divagare, sarà che sono un po' nervoso. Il perchè? Sempre un'altra volta. Ecco, ora tendo anche a ripetermi. E' la tensione, cribbio. Comunque dicevo che era inverno, notte e avevo freddo. Quando si è giovani si pensa sempre che la notte sia propria, appunto perchè si è giovani. Invece non è così. La notte è dei netturbini, dei ladri, dei trafficanti. La notte è dei bastardi, dei disperati, dei lavoratori stanchi. La notte è mia solo quando mi ordinano di prendermela. E questa era una notte di quelle.

Il mio contatto doveva venire per dirmi chi dovevo picchiare. E' un giro lungo in certe circostanze ma è sicuro. Il ragazzo dovrebbe avere capelli neri, altezza media, tanti muscoli, e poca voglia di parlare. Un paio di occhiali a bordo nero mi daranno la conferma che sia lui. E lo vedo. La descrizione non era un granchè. Per fortuna erano le tre di notte e di gente in giro ce n'era ben poca. Lui mi chiama, mi da un foglietto e se ne và. Indossava un impermeabile nero. Non ne avevo mai visti. Ma erano molte le cose che non avevo mai visto, a quel tempo. Andai dall'uomo che dovevo, diciamo, convincere. Erano brutti i miei metodi di convincimento, ve lo devo dire. Le mazze da baseball originali dall'America fanno male, tanto. Possono romperti le gambe e non sei così felice nè di pagare nè di vivere quando ti manca qualche arto. Io odiavo quella parte del mio lavoro, soprattutto quando urlavano e pregavano di non farli male, era ovvio che io ero lì appunto per farli male. E lo facevo, malvolentieri ma lo facevo. E pure quella sera l'ho rifatto. Sono andato a casa di questo tizio, uno sui quarant'anni con una bella villa, sono entrato con facilità, ho trovato quasi tutto aperto ed accessibile. Ho bastonato ardentemente questo tizio pelato sulle gambe. Sono stato attento a rompergliene a malapena solo una, per fargli capire come ciò possa essere stato solo una sorta di avviso e sono ritornato a casa. L'indomani ho scoperto che c'era qualcosa che non andava. Troppa facilità, troppa calma e nessuno nella sua abitazione. Eppure aveva una casa a tre piani, eppure era in un bel letto matrimoniale quando l'ho trovato, eppure ho visto traccie sicure della presenza, passata, di una donna. Eppure mi avevano fregato.

L'ho scoprii il giorno dopo. Non era quello il mio obiettivo, non era lui che dovevo colpire, il mio contatto fece tutto il possibile per convincere i miei superiori che mi ero sbagliato. Ebbi il mio primo richiamo e non ci volle molto a farmi capire che di richiami, nella mia carriera, ne potevo avere ben pochi. Persi la mia paga settimanale e usai parte dei miei risparmi per la guarigione di quel tizio. Poi ebbi una soffiata. Il mio contatto. Quel bastardo. Mi aveva fregato in una maniera subdola e semplice allo stesso tempo. Il tizio era il marito della sua amante. O più semplicemente: lui se la faceva con la moglie di quel tizio. E mi hanno usato per fargli avere una brutta lezione. Il tizio si opponeva, giustamente, alla relazione tra sua moglie e il mio contatto. Ovvio. E lui gli ha fatto recapitare una bella lezione, non sporcandosi le mani. Ecco. Queste sono le situazioni in cui mi arrabbio. E il caro ragazzo l'ha capito ben bene poi.

Vi risparmio i particolari. Vi basti solo sapere che adesso il mio contatto, che per la cronaca si chiamava Ettore Corsetti, non esiste più. Letteralmente. Ha avuto un piccolo incidente con la macchina un paio di giorni dopo che scoprii chi mi aveva fregato. Non so come ma il mio gruppo di lavoro capii subito ciò che era accaduto. Non so chi glielo disse o come ne vennero a conoscenza ma da quel momento in poi cambiai status: niente più malmenatore di poveri cristi. Ma killer. Di quelli importanti. Di quelli forti. Di quelli che si mettono constantemente nei guai. La mia vita insomma, non sarebbe stata più la stessa. E così fu.

giovedì 17 febbraio 2011

Brauchen


Quando i post languono c'è bisogno di qualcosa che faccia felici sia lo scrittore, che in questo caso(e in altri 474) sono io, che il lettore. Ma è difficile far contenti i lettori a meno che non si riduca tutto il post ad un insieme di foto di donnine e uomini ignudi in ogni dove. Ma non siamo quel tipo di Blog, o perlomeno non ancora. Mi piacerebbe, un giorno, vedere su Google Analytics che abbiamo una media di cinquecento o mille contatti giornalieri, certo che significa che le foto di donnine e uomini che abbiamo messo sono veramente ma veramente belle. O forse abbiamo iniziato ad insultare qualcuno di famoso, che ha iniziato a linkarci dappertutto per scatenare la sua orda di fans contro di noi. O forse siamo diventati famosi per aver scritto il libro del secolo e tutti ci seguono perchè fa trendy, o trenduno, direbbe qualcuno simpaticissimo.
Ma niente. Noi siamo qua e scriviamo quando ci capita e ne abbiamo la possibilità. E ben sapendo di non poter accontentare tutti vi piazzo st'altra poesia che mi sembra proprio oggi vada a pennello. Perchè proprio oggi? Così, a sfizio. Mi piace l'idea che il destino c'entri su tutto e faccia accadere le cose così, per magia, o per destino, appunto. Vabbè, basta chiacchiere.

Il tempo è lieto se lo passo con te
l'ora è veloce se non vedo che te
il giorno è poco, la notte è svelta
perchè non ho te.


Perchè? Me lo chiedo ancora.
Non passa giorno che non lo domandi
al cor mio che pazzo batte
solo per un motivo:
il tuo sguardo, che è
ciò per cui vivo.


E i tuoi sorrisi, le lacrime dolci
i giorni di pioggia e quando ti scocci,
i telefilm che tu non conosci.
Le risate, il panico, i pensieri strani,
viver oggi senza il domani.


Senza pensare ad un futuro distanti
goderci appieno questi istanti.
Vivere insieme senza un perchè
solo esultando perchè io ho te.

martedì 15 febbraio 2011

L'oracolo della sibilla dei Vips


C'è un libro, si chiama "L'oracolo della sibilla" edito da Giunti e che non ha un autore sicuro. Sì, perchè il libro è una sorta di auto-oracolo basato su testi antichissimi ritrovati chissà dove e chissa come. Il metodo per consultare l'oracolo è semplice: si chiede ad alta voce una domanda sul futuro, si dicono tre numeri, si semplificano(es. 75 si divide in 7+5 che diventa dodici che si divide in 1+2 che è uguale a 3) e si vanno a cercare sul libro di cui sopra, i relativi accoppiamenti alle tre cifre trovate. Il problema è che i numeri, con questo metodo, si fanno a caso, detti dalla persona che vuole il responso indi, per farli per interposta persona, si ha bisogno di un altro metodo che in effetti esiste. Il metodo sibillino si attua grazie al nome e cognome del richiedente, alla sua data di nascita e al suo luogo di nascita. Indi è molto più semplice effettuare domande come se a farle non fossi io ma una persona a caso, tipo il Presidente del Consiglio! E immaginare cosa dicono le persone al centro della cronaca di codesti giorni è cosa buona e giusta, più che giusta, meravigliosa. Insomma tutta sta presentazione serve per rispondere ai quesiti dei vips, con una sorta di spiegazione finale per decifrare ogni responso dell'oracolo. Buona conoscenza del futuro!

Silvio Berlusconi: Troverò l'amore della mia vita?
Responso: "Ascolta attentamente, ti predico che ti dirà la sorte un vecchio amico."
Aiuto per il lettore: La morale del responso è semplice. Indica che il caro Silvio dovrà tornare dai suoi amici Lely e Emily e chiedere loro se conoscono qualche tipa che cerca amore con un settantaquattrenne. Ora bisognerà spiegargli, con molti gesti e tanta calma al duo di amici(rinnominati gatto e volpe), che l'amore, in questo caso, viene inteso come roba sentimentale non fisica. E che quindi le diciottenni, le ventenni, le trentenni, difficilmente proveranno sentimenti verso uno che ha il doppio della loro età. Mi sembra più consono, per Lely e Emily, farsi un giro alla posta e trovare una bella settantenne.

Ruby Rubacuori ma il suo vero nome è Karima El Mahroug: "Presenterò l'anno prossimo il Festival di Sanremo?"
Responso: "Parlò il destino: disse ama chi ti ama chè allor si appagherà la tua brama." -
Aiuto per il lettore: La situazione è semplice. La ragazza è solita scambiare parti di se per ottenere modeste quantità di danaro. Ma ciò è una supposizione dei malpensanti. Io penso che sia solo un modo per ottenere amore. Indi lei ottenendo amore, anche in codesto caso, riuscirà a condurre Sanremo. Ora bisogna vedere chi sarà annunciato come prossimo conduttore perchè sarà lui, o lei, a donarle e ricevere amore.

Gianni Morandi "Riuscirò a portarmi a letto Belen?" (Questa è la vera domanda del Festival!)
Responso: "I giorni fortunati son passati, or sol ti resta a piangere i peccati" -
Aiuto per il lettore: Qui l'oracolo sembra prendersela con il ragazzo di Monghidoro. In effetti il signor Morandi ha già cambiato una moglie con un'altra indi deve esserne già felice. Mica si può essere tutti Presidenti del Consiglio?

Sara Tommasi: "Diventerò Presidente del Consiglio?"(Una ragazza laureata alla Bocconi, con un ottimo bagaglio culturale e una forza internazionale così enorme da far paura al Premier, può decisamente puntare in alto!)
Responso: "Ascolta il fato parla e ti dice: che senza di un'amica non ti lice" -
Aiuto per il lettore: "Lice", per chi non ha una squinzia che conosce il latino vuol dire "permesso". Indi, la cara signorina Tommasi, che io ammiro in ogni sua forma o contenuto, non potrà ambire a tale carica finchè non ha dalla sua un'amica particolare. Butto lì un nome a caso: Nicole Minetti. Un incarico in co-abitazione. E poi via per la Presidenza del Consiglio che tutto il mondo ci invidierà! Altro che la Merkel!

María Belén Rodríguez Cozzani: "Farò altre pubblicità mezza nuda"?(La Tim l'ha licenziata, qualun'altro deve pur riprendersela.)
Responso: "Se ciò sarà ne è causa il tuo gran merito, che del favor degli astri ti fa certa."
Traduzione per i non addetti alle oracolazioni: "Sei una gran gnocca, eccome se ne farai!"

Wladimiro Guadagno in arte Vladimir Luxuria: "Troverò Cristiano Ronaldo così ubriaco da avere un rapporto con me?"(E' quello che ci chiediamo tutti: fin dove si spingerà Cristiano Ronaldo che in codesto frattempo può vantarsi di stare con Irina)
Responso: "E' senza sal chi crede all'indovino che predica a chiunque il suo destino"
Aiuto per il lettore: Semplicemente l'oracolo, che ha altri problemi a cui badare tipo andare a prendere i bambini a scuola, non si interessa dei casi impossibili e lascia stare.

Flavio Briatore: "Riuscirò ad arrivare a fine mese?"(Son domande importanti!)
Responso: "In verità qui dirtelo non conviene, perchè se il dico ci saranno scene".
Aiuto per il lettore: Il caro oracolo, ben conoscendo la crisi che attanaglia tutti noi e soprattutto il signor Briatore, vuol gentilmente dirgli che la deve finire di fare codeste domande del cavolo sennò lo manderà a quel paese(ovvero "ci saranno scene").

Nicole Minetti: "Dovrò abbassare i prezzi?"(Di cosa stiamo parlando cercatevelo voi!)
Responso: "E' certo che sto un dei più seri casi, per cui un sì è certo o almeno quasi quasi" -
Aiuto per il lettore: L'oracolo stavolta è in difficoltà, riconosce la domanda come essenziale e ultradifficile ma se ne esce fuori, in maniera brillante, con un "sì certo" che dimostra un abbassamento dei prezzi ma "quasi quasi", robetta da poco. Una cinquantina d'euri, và.

Albano Carrisi: "Avrò rotto le balle a presentarmi sempre a Sanremo?"
Responso: "Giovedì dopo pranzo verso sera, se presto a let te ne andrai lo spera"-
Aiuto per il lettore: Dopo "spera" ci vorrebbe, per concludere degnamente la frase, "la maggior parte degli italiani". Insomma è un modo di dire che non arriverà in finale, ma speriamo che sia sia ora che in futuro. Sinceramente non so neanche se quest'anno ci sono le eliminazioni al festival, significherà che un killer sarà assoldato solo per eliminare Albano, una volta per tutte.

Silvio Berlusconi: "Le patrie galere sanno mai la mia destinazione?"
Responso: "Fra timore e speranza dubbioso talora perderai pace e riposo"
Aiuto per il lettore: Non è detto che ci vada, ma perlomeno inizierà a non dormire la notte. E come occupare le lunghe nottate solitarie nel lettone di Putin ad Arcore? Ma che domanda amici miei, Bunga bunga per tutti!!!

E con ciò abbiamo terminato. Se vi è piaciuto dite semplicemente "Ci è piaciuto, bel besugo" e capirò che dovrò farne obbligatoriamente un altra puntata. Alla prossima.

lunedì 14 febbraio 2011

Uniti per la lotta - Supergiovane Live!

Oggi è San Valentino. "E quindi?", direte voi. Quindi, come è d'abitudine in questo pianeta, metterò una poesia lacrimevole e smielata che determini il mio amore per la mia amata, ah che calambour. E invece no. Perchè mi piace fare il trasgressivo e non doverle per forza dedicare qualcosa perchè è festa comandata. Come a Natale. E da questa mia trasgressione entrerò in un turbine di trasgressione ancora più estrema. Domani non faccio colazione, dopodomani butto le cicche fuori dal cestino e l'altro domani ancora mi tuffo in piscina con la maglietta. Yeah! Sono trasgressivissimo! E alla fine coca cola con l'aspirina a tutti! Yeah! Ecco! Ecco cosa si potrebbe fare in questa giornata di lovvamento generale(non cercate "lovvamento" sul dizionario, è una parola inventata dal sottoscritto): si potrebbe festeggiare protestando. Come è accaduto ieri in tutta Italia con le marcie ideate dalle donne per difendere la loro dignità di donna. Chissà se c'erano molte igieniste dentali. Credo che sto mestiere nessuno lo conosceva, se non quelli dell'ambiente, fino a qualche mese fa. Comunque bisogna protestare e che potresta migliore c'è di un pezzo di ottima musica? Un pezzo che vi fa ballare, saltare, fornire e forgiare? Un pezzo che vi porterà ad unirvi alla crociata del nostro Supereroe per la sconfitta dei matusa e del governo! Con ottima coca-cola con aspirina a tutti, ovviamente. Buona visione.

E' un pezzo raro codesto live, Mangoni era ancora magro!




[Supergiovane-Mangoni grida:]
Argento vivo, sbiancate, figu, oklahoma, sigarette, puttano, paciugo, garelli, smarmittare, figa, figa pelosa, figlio di puttana, porco diesel ...

[Il matusa Diego Abatantuono risponde:]
Ma ragazzi, io lavoro tutto il giorno, tiro il carrello, scarico la frutta dentro nel verziere... mi arriva il primo fesso con la moto a scureggietta e mi sveglia!

Chi e' quel giovanotto indisponente con la Vespa scoppiettante che disturba la mia pubblica quiete? Vedo un quacchecosa sul giubbotto, poi c'e' scritto che c'e' scritto? SG. Chevvordi' ? Che e' , Sandro Giacobbe? Impossibile, Sandro non ha lo spessore; e poi c' ha il mantellino, minimo dev'essere, che so, un illusionista, un contorsionista. No, ma e' un supereroe.

[Mangoni]
L' hai detto, matusa. Sono Supergiovane.

[Abatantuono]
Eh, ma ditele prima le cose, no?

[Elio]
Sfreccia, impenna, esclama porco dito, io rimango abbrustolito dalle fiamme espulse dalla petomarmitta : motociclo o motocarrozzetta, sgomma inchioda va a manetta, fa cagare addosso i matusa e il governo. Lui le stordisce con le fiale puzzolenti, poi li subissa di cingomma nei capelli e li finisce sputazzando il riso colla penna Bic.

Mi piace quel ragazzo . Perche'? Sto diventando forse ricchione? Ma ditemi in sostanza se c'e' qualcuno che affronti il governo e i matusa con grinta e simpatica verve come quel matto di Supergiovane. Supergiovane.

Subdolo il governo si avvicina travestito da piscina traboccante di analcolico biondo . Il giovane si tuffa nella vasca come un vero Giamburrasca, ma a contatto con il liquido esclama " Ma vaffancuore questo e' il terribile analcolico moro . Aiuto Supergiovane!"

Scatta Supergiovane e derapa soccorrendo il Catopel il Canopeta il Capotel il Catop Catoblepa Catoblepa . Supergiovane derapa soccorrendo il Catoblepa, che purtroppo sta tirando le cuoia. "Addio Supergiovane. Per me ormai e' finita" "No!" "L'analcolico moro e' entrato in circolo" "Non dire cosi' amico catoblepa. ecco, prendi questo!" "No, ma... cosa...?" "Ah" "Ah" "Sss" "Ah h h " "Ah... Catoblepa?! Catoblepa. No. Assassini. No. Governo bastardo."

Catoblepa catoblepa, io ti dono le mie Tepa per il viaggio che conduce all'aldila' . catoblepa, catoblepa, catoblepa, catoblepa. Catoblepa, tu mio amico morto, io vendicherotti, tu. E Supergiovane da' fuoco a uno spinello col quale affumica il governo, che, all'istante, passa all'uso di eroina e muore pieno di overdose .

Mi piace quel ragazzo. Perche'? Sto diventando forse ricchione? Ma ditemi in sostanza se c'e' qualcuno che affronti il governo e i matusa con grinta e simpatica verve come quel matto di Supergiovane ,Supergiovane .

In un tripudio di miccette il governo esplode e i suoi brandelli in cielo compongono la scritta ZIO CANTANTE, che sta a significare lo scorno dei matusa mentre i giovani limonano felici esaminando giornali tipo Lando , che ritornano alla luce dopo un'era di arbitrario oscuramento, grazie al provvido intervento che opero' quel sacramento di Supergiovane. Supergiovane, Supergiovane salva il giovane, libera la giovane. Super, Super, Supergiovane.

Cantiamo insieme la nostra gratitudine - gratitudine- a questo raro esempio di -rettitudine- perche' siamo una -moltitudine- . Super -super-, super -super-, Supergiovane. E ora cantiamo la nostra -longitudine- , latitudine -latitudine- Cosa c'e' nel mare? -La torpedine- . Cosa c'e' in Friuli? -Trieste ed Udine- . Bravi. -Grazie-. Prego. -Bravo-. Grazie. -Tenchius-. Tenchius. -Fenchius-. Fenchius. -Tenchius supermuch!-

E non e' finita: per festeggiare, offro cocacola con l'aspirina a tutti. -Yeah-. E fra dieci minuti voglio vedervi tutti in acido. -Yeah- . E ricordatevi: ovunque ci sia un giovane in difficolta' ovunque ci siano persone, cose, animali, citta' , fiumi, fiori, governi, marche di automobili che cerchino di limitare la vostra gioventu', la ci sara' lui con le sue miccette sempre accese. Perche' Supergiovane e' allegria piu', Bulgaria piu' , sciatalgia piu' piu' piu' .

Fave, fave, fave fuca .

E' allegria , e' simpatia, e' sciatalgia.

Siamo forse secchioni? -No- . Siamo forse matusa? -No- . Siamo forse governi? -No-. Siamo forse checchineris? -No-. Siamo forse bulicci? -No-. Iarrusi? Buhi? Puppi? Posapiano? Orecchioni? Mangiatori di fave? Orrendi? Rammedati? Giui'sci? Meiu'si? Magutti? Fende'ri? Finestrati? Oietti? Samanettati? Rauti'ti? Semeiu'ti? Aperitaviti? Aperitivi? -Si-. 



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venerdì 11 febbraio 2011

Emozione


Mi chiamo Tommaso Salvemini, lo so che oramai mi conoscete ed è inutile che mi ripresento ogni volta, ma me l'hanno ordinato di fare. E chi sono io per trasgredire gli ordini. L'ho fatto solo un paio di volte in vita mia e ancora non sono sicuro di aver fatto bene. Sono qui, a casa stavolta, che scrivo questo memoriale al pc per voi, ma soprattutto per me, almeno così dicono. Dicono che mi servirà parlare di ciò che ero, dicono che mi servirà per capire innanzitutto ciò che sono e ciò che sarò, dicono che mi servirà soprattutto per migliorare questa mia apatia perenne che mi porto dietro. E pensare che un tempo non ero così, un tempo ero un simpaticone, ma di quelli che fanno ridere davvero. Uno che c'aveva sempre la battuta pronta e che lo invitavano a tutte le feste, ma proprio a tutte. E fu a una di quelle che vidi Katia. Vi avevo promesso che ve ne parlavo no?

Lo scenario è quello solito: feste di diciottenni. Un modo come un altro di impiegare soldi che basterebbero a sfamare la propria famiglia per tre mesi. Ma i diciott'anni vengono una volta sola, si è maggiorenni solo da quel momento e si deve pur festeggiare. Invitando parenti, amici, amici degli amici, semplici conoscenti e anche qualcuno che si intrufola perchè tanto si mangia gratis. E si balla. Oh, se si balla. Si inizia con la musica tunz-tunz, quella che mai ho potuto sopportare, poi si passa ai balli di gruppo e si conclude con idiozie varie. Non mi esaltavano le feste, sinceramente, diciamo che ci andavo prevalentemente per due motivi: il cibo e le ragazze mezze svestite. Che poi manco ci parlavo, perchè mi intristivano. Alcune di loro si capiva dalla faccia che ci sarebbero state solo perchè era una serata di festa, e che al secondo bicchiere di vino avrebbero fatto tutto ciò che tu volevi ma domani, a scuola, non ti avrebbero nemmeno riconosciuto. E non sono mai stato un amante del sesso occasionale. Io ero per l'amore vero. Ah, come ero idiota da piccolo.

E quel 17 Novembre lo ricordo ancora oggi. Faceva freddo fuori, e si moriva dal caldo dentro. Se uscivo rischiavo di prendermi una polmonite, se rimanevo dentro con l'orda di ragazzini sudati rischiavo di vomitare per la puzza. Decisi per la polmonite: era una punizione più accettabile. Uscii dal locale e la guardai. Era lì, seduta su una panchina, che fumava una sigaretta con lo sguardo fisso sul vuoto. E lo sapete cosa accade in questi casi no? I palpitamenti, il cuore che sembra arrivare in gola, la salivazione eccessiva, le cose che avete sentito in duecento-trecento film melensi e romantici. Peccato che si scordino sempre un particolare, quello più importante: un'erezione disumana! Una di quelle che ti ricordi per gli anni a venire, quelle che ti fanno sembrare una bomba pronta ad esplodere e se mi permettete, cari e gentili pulzelle alla lettura, non è necessariamente un'esperienza positiva. Perchè alla lunga fa male, tanto male.

Ma non parliamo di anatomia perchè sennò dovrei stare giorni a dirvi di quanto lei fosse bella e di quanti pollastri le giravano intorno. E di come lei riuscisse a scacciarli via di malomodo in soli tre secondi. Era forte, Katia, era bionda, di media altezza, con quei capelli a caschetto che le illuminavano il viso reso splendido da quel fuorilegio di piccole lentiggini che si potevano ammirare decentemente solo da vicino. E io ci riuscii ad ammirarle, e come se ci riuscii. Lei era bella. Quella sera era venuta in jeans e maglietta, Nino D'angelo deve aver pensato a lei quando scrisse quella famosa canzone. Era normale ed era meravigliosa allo stesso istante. Il petto fioriva in un impulso di entusiasmo ogniqualvolta che respirava, i fianchi sembravano chiamarmi ad ogni sospiro, e quelle coscie, quelle coscie, erano il bollino di garanzia della donna perfetta. Lei era tutto, io ero niente, io la volevo, lei quando mi vedeva mi sorrideva, e fu così che la conquistai. Fu un mese di corteggiamente compulsivo. Ogni giorno la salutavo a scuola, la incontravo "per caso", le facevo piccoli regalini, le offrivo buoni per ore di studio gratuito col sottoscritto (eh sì, da giovani si è scemi, tanto scemi), e le dedicavo poesie, lettere e canzoni. E un giorno lei cedette. E diventammo una coppia. Una coppia che avrebbe condiviso tutto, forse troppo.

Nel mio ultimo anno di scuola lei era con me, e mi supportava ogni scelta facessi. Era il mio angelo, la mia gioia. Era intelligente Katia, forse troppo, a molti maschi avrebbe fatto paura, a me no. Ero contento del suo essere interessata alla realtà che ci circondava, e della sua scelta di fare l'università. Sapevo che lei valeva più di quanto pensasse. Sapevo che dovevo fare il triplo dello sforzo di un qualunque essere umano per tenerla ancòrata a me. Perchè così accade: un giorno ti svegli e ti senti impotente. Io pensavo che dovevo riempirla di regali per tenerla vicina, e mi sbagliavo, eccome se mi sbagliavo. Quando lavorai per l'azienda di mio padre, guadagnavo abbastanza per uscirci insieme nel fine settimana e anche in settimana, qualche volta, e mi sentivo felice. Poi persi il lavoro dato che l'azienda chiuse e iniziai a cercare altro. E si sa che seppur risparmi per dodici mesi ad un certo punto i capitali finiscono. E non sapevo come dirglielo. Ci raccontavamo tutto, io e Katia, ma di una sola cosa non riuscivo a parlarle: di soldi. Sapevo che lei era una ragazza con un'ottima famiglia alle spalle, con modeste quantità di denaro, sapevo che lei mi avrebbe sempre potuto aiutare, se fossi mai stato in difficoltà. E soprattutto sapevo quanto fosse una ragazza di poche pretese, che si pagava da sola le nostre uscite e che non aveva mai accettato che offrissi. Ma il maschio, purtroppo, si fa problemi dove non ce ne sono e io ero uno di quelli.

Avendo perso lavoro e disponibilità iniziai a cercare ovunque potessi. Ma gli impieghi più ricercati erano lontani dalla mia personalità. E fu così che entrai in quel giro dal quale oggi sono fuggito. Un giro che se ci entri in punta di piedi ti sembra il paradiso. Un giro che distrugge, però, tutto ciò a cui tieni.
Iniziai dal basso: dalle cose più semplici. La mia bravura nell'ammazzare le persone ancora non era venuta fuori. Quindi spacciavo. Davanti alle discoteche, davanti ai ritrovi abituali per ragazzi, davanti anche alle scuole. Ma avevo un mio codice: niente droga sotto i sedici anni. Lo dissi anche a chi mi trovò quel lavoro, si chiamava Gianni. Era bravo Gianni, disse che gli piacevano quelli con una loro personalità. Mi diede un bel pugno violento nello stomaco, il caro Gianni. Mi disse: vendila a chi vuoi ma voglio un minimo di 500 euri a settimana, sennò farai una brutta fine. Io glieli portai quei soldi, e anche di più. Tenendo fede al mio codice e tenendomi alla larga da luoghi troppo frequentati. Ci riuscii, con l'impegno e con la fatica, lavorando poche ore al giorno. Riuscii in poco tempo a farmi una rete di clienti abbastanza imponente. Peccato che tra di loro ci fosse anche lei: Katia.

Non so come ci entrò, e non oso nemmeno immaginare che possa essere stata colpa mia. Ma lei divenne ben presto una delle mie migliori clienti. Anche se da me non aveva mai comprato niente. Una sua amica veniva quasi sempre a rifornirsi da me, mai avrei pensato che quella roba sarebbe arrivata anche a lei. Mai avrei pensato che sarei stato io a rovinarle la vita. Mai avrei pensato che mi sarei sentito così male dopo.

Un giorno tornai a casa, la nostra casa. Sì, perchè nel frattempo ero riuscito a farmi un appartamento, piccolo e modesto, con lei. Era la nostra culla d'amore. Così la chiamavamo. Era il nostro nido di lussuria, così lo chiamavamo. Era la nostra tomba, così lo vidi poi. Un giorno, come vi ho già detto, tornai a casa e la trovai a terra, esanime. Chiamai l'ambulanza e venni a sapere che si faceva, tanto, tantissimo. La salvarono, per miracolo, ma la nostra vita da quel momento non fu più la stessa. Parlai con lei, le promisi che sarei cambiato, lei sapeva del mio lavoro, e lei mi promise che ne sarebbe uscita. Mentivamo entrambi. Io ero entusiasta della quantità di denaro che riuscivo a racimolare, lei era ormai sopraffatta dalla voglia di eroina. E iniziò a rifornirsi altrove. Bruciò i soldi della sua famiglia, bruciò la sua iscrizione all'università, bruciò la nostra storia perchè iniziò a trombarsi Gianni, il caro Gianni, per avere le sue dosi. E lui ci stava, mica fesso. Se la sbatteva ogni giorno e con molto gusto. Pur avendo perso un po' di peso, Katia era pure sempre una bella ragazza. E io soffrivo, in disparte. Perchè capii come andava la storia tra loro due, capii che ormai lei l'avevo persa, capii che non potevo farci assolutamente niente. E stare zitto a guardare il mio amore che moriva con lei.

E dall'alto mi arrivò un messaggio. Non dal cielo, chi c'è lassù sicuramente non mi ha mai considerato, intendo dall'alto in un altro senso. Un tipo che si faceva chiamare Sandro mi chiamò. Mi fece i complimenti per i miei introiti e mi chiese quando effettivamente dessi al caro Gianni ogni fine settimana. Gli diedi il mio resoconto mensile documentato, d'altronde ero pur sempre un ragioniere e non ero un coglione. Con alcune foto di quando gli davo i soldi, fatte da un mio collega. Lui mi propose una cosa che ancora oggi mi fa rabbrividire. E io accettai. Senza esitare.

Credo che avete capito di cosa si trattasse. Fu la mia mia prima volta. Fu difficile? Assolutamente no. Entrai in casa sua dopo che aveva appena finito di ri-trombarsi la mia ragazza, la donna che volevo sposare. Lei saltò dal letto ma cadde un istante dopo, era già strafatta. Biascicava parole del tipo "tu non c'entri, la colpa è mia, scusami" e robe del genere. Non ero lì per lei, o forse nel cuore mio sapevo che era solo per lei, ma decisi di far tacere la voce della mia coscienza. Dissi al caro Gianni che questo accade a chi pensa di fregare chi sta più in alto di lui. Lo colpii due volte sulla gamba destra e due sulla sinistra. Poi chiamai l'ambulanza da un telefono pubblico sotto casa sua. Si salvò, perchè così doveva accadere. Ma doveva imparare la lezione. Perdendoci le gambe, ovviamente. Non so che fine ha fatto, mi dissero solo che si era "ritirato", qualunque cosa volesse significare. Katia fu portata, di nuovo, in ospedale. Si curò, questa volta veramente. Non la vidi più dopo quella volta. Andò in comunità, ne uscì pulite e meravigliosa come era prima. E ora vive la sua felice vita non so dove e non so con chi. Almeno spero sia felice. Me lo auguro. Almeno lei. Per Katia tutto è iniziato e per Katia volevo che finisse, ma così non fu. Da lì iniziò la mia scalata e la mia caduta. Ma di ciò vi parlerò un'altra volta. Abbiate pazienza. Altri nove passi e finalmente sarò più libero. Attendeteli come si attende una cara persona che non si vede da troppo, troppo tempo.

martedì 8 febbraio 2011

Ricordo


Mi chiamo Tommaso Salvemini, e lavoro in questo fast food dietro lauto pagamento di cinque euro l'ora. Lavoro otto ore al giorno, escluso il mercoledì, potete facilmente capire quanto guadagno a fine mese. Niente male direste voi, alcuni ci metterebbero la firma col sangue per avere ciò che ho io. Non mi lamento, anzi, lo faccio continuamente, ma in silenzio. Io vorrei capire chi è che decide quanto vale un'ora della mia vita. Cinque euro? Dieci euro? Venti euro? Chi è che decide? Chi è un uomo che valuta età, peso, razza, caratteristiche fisiche e caratteriali e decide quanto vali ad ora. Io valgo cinque euro, adesso. Prima ne valevo molti di più, enormemente di più. Prima per un modesto impiego di mezza giornata arrivavo a guadagnare cinquemila euro. Capite il perchè mi sento un po' soffocare in questa merda di fast food, un posto pieno di adolescenti che cercano di rimorchiare altre adolescenti offrendogli regalini stupidi o panini omaggio. Ai miei tempi l'amore era un'altra cosa. "Ai miei tempi", ormai ragiono come un vecchio.

Vi ricordate tutti cosa faccio no? Senza che ve lo rispiego. Basta leggersi il mio intervento precedente e capire ciò che ero e cosa facevo. Io vi assicuro che il mio lavoro lo sapevo fare bene, benissimo. E oggi vi racconterò come è iniziata. In modo semplice.
Provengo da una famiglia modesta, a tratti povera, ma questo prima che arrivassi io al mondo. Da quando sono nato le cose andarono un po' meglio. Mio padre trovò un lavoro soddisfacente: operatore ecologico. Così li chiamano adesso. Un modo soft per non dire netturbino o immondezzaro. E' come chiamare un barbone "senzatetto" o "clochard". Fa più figo, ma rimane pur sempre un barbone che non ha casa, ne famiglia, ne soldi. Ma sto divagando.
Mio padre iniziò a lavorare stabilmente dalla settimana successiva in cui io nacqui. E' sempre stato un gran lavoratore, mio padre. Non posso ovviamente dirvi il nome perchè sennò si capirebbe chi sono io, e questo non voglio che accada. Comunque vorrei vantarmi del fatto che mio padre fu uno dei primi a far la raccolta differenziata. Inutilmente perchè tanto, alla fin fine, si metteva tutto nello stesso contenitore, ma almeno il senso civico, in lui, era sempre molto presente. Mia madre, invece, era una casalinga(barra)infermiera a domicilio(barra)sarta(barra) altre duecento cose. Mia madre si arrangiava. Riusciva a portare a casa una ventina di euri(a quei tempi erano quarantamila lire, e ci sembravano milioni) al giorno, facendo questo e quest'altro. Non si vedevano quasi mai lei e mio padre. Solo il sabato e la domenica. E tutto quel tempo lo passavano insieme, senza staccarsi nemmeno per un attimo. Se c'era da far la spesa ci andavano insieme, se c'era da stendere i panni lo facevano assieme, se c'era da aggiustare una mensola, lo facevano assieme. Erano l'esempio esatto del perfetto amore, i miei, e io ero felice. Si sa che i bambini crescono bene con un ottimo ambiente familiare, e io crebbi bene. Ero un ragazzo da sposare: gentile, simpatico, intelligente e tutte le qualità che potete trovare in un ragazzo che predica la non-violenza, odia le persone aggressive e sa farsi rispettare con le parole. Ovviamente ero piccolo, ovviamente non capivo come andava il mondo.

Ho fatto le scuole, tutte, quelle dell'obbligo. Ho concluso pure la ragioneria. Con ottimo profitto, o almeno così pensavo. Un ottantadue che aveva reso molto orgoglioso non solo me ma anche mio padre e di conseguenza mia madre e Katia. Chi è Katia? E' una storia lunga, poi ci arriveremo.
Comunque mio padre fu così contento da propormi un impiego verso la sede dove lui operava, ormai aveva una certa età e non gli consentivano più di fare i giri di notte per la città. Ne fui contento, era un mestiere come un altro, perfettamente in linea con i miei studi e perdipiù vicino a mio padre che avevo sempre ammirato. E così fu. Un anno insieme, solo di giorno per fortuna, e potevo vantarmi di portare a casa un ottimo stipendio che permetteva di aiutare i miei e di divertirmi. Ero soddisfatto, felice ci ero solo con Katia. Chi è Katia? E' una storia lunga, poi ve la racconto.

Comunque l'azienda in cui lavorava mio padre entra in quella spirale, oggi attuale, di problemi di budget vari e illimitati. Gli stipendi iniziano a non arrivare mai, neanche per il sottoscritto che ero addetto alle paghe e accade quello che tutti si aspettavano accadesse: la società chiude, niente lavoro per tutti, e io vengo bollato come portaiella. Eh sì, i colleghi di mio padre un po' non mi vedevano di buon occhio. Appena arrivato io in società, dopo un annetto, questa chiude e tutti vanno a spasso. Mio padre cade in depressione, profonda. Gli mancavano due anni per la pensione, e fu costretto a trovarsi qualcosa, di legale, che gli permettesse di chiudere con dignità la sua vita lavorativa. Ovviamente la trovò, ma solo dopo due anni di ricerche spasmodiche e serate al bar da ubriaco. In questo periodo non riconobbi più quello che io consideravo mio padre. Era diventato tutt'altro che quell'uomo gentile e protettivo che avevo conosciuto, era diventato rozzo, inutile, insopportabile e perennemente incazzato. Mia madre era l'unica che riusciva a calmarlo. Dopo due anni, dicevo, trovò un impiego che gli permettesse di chiudere quei quarantanni di lavoro per avere una pensione accettabile. Quell'impiego glielo trovai io, con i miei agganci, perchè nel frattempo ero passato dagli ottocento ai tremilacinquecento euri mensili.

Ci entri perchè ne hai bisogno e perchè forse è l'unica soluzione certe volte. E ci entri perchè, alla fin fine, senti che quella è molto più casa tua della cosidetta normalità. Mi ricordo i tempi in cui lavoravo per la nettezza urbana, all'amministrazione, ero felice e soddisfatto. Me lo ricordo. Ora, in questo fast food, non lo sono più. Perchè in mezzo c'è passato un mare in tempesta che ormai mi ha cambiato l'esistenza e l'idea stessa che avevo della vita. E non è il denaro che spinge a continuare a fare ciò che fai, pur essendo cattivo ed illegale, è il potere che ti da decidere e disporre della vita degli altri. Sempre sottostando agli ordini ovviamente. Ma di questo, della parte clou del mio ingresso in famiglia, ve ne parlerò la prossima volta. Ora è già tardi e non voglio rovinarvi ulteriormente la giornata. Vi parlerò, ve lo giuro, di come sono entrato e di come ero fottutamente bravo nel mio lavoro. E di Katia. Già, chi è Katia? Poi ci torneremo, ve lo giuro.

lunedì 7 febbraio 2011

Mamma gli ci vuol la fidanzata!




Questo lunedì dovreste sorbirvi anche un po' di pubblicità, prima della canzone abituale di inizio settimana. E cosa c'è di meglio che iniziare altri sei giorni di fatica estenuante con un pezzo divertente, attuale e meraviglioso? E chi meglio di Elio e compagnia può aiutarvi a sorridere e a farvi pensare che noi tutti, ma soprattutto una certa persona, abbiamo bisogno di una fidanzata.

Il testo ve lo risparmio, tanto lo si legge sullo schermo. Buon ascolto e buona visione.

domenica 6 febbraio 2011

Sole


Stamattina mi sono svegliato e ho visto che era una bella giornata, come non accadeva da tempo. Sono da sempre un metereopatico e normalmente mi succede di essere felice nelle giornate di pioggia intensa, e triste in quelle assolate e calde. Oggi, dopo aver visto questo sole d'inverno caldo e rassicurante, mi son ridestato un po' dal torpore che sento addosso da inizio Gennaio. E ho pensato a fughe in montagna e grigliate con gli amici dove l'unico problema è quello di doversi divertire parlando e giocando. E ho scritto queste quattro parole che vi vado a postare. Niente di che, ovviamente. Solo un'ode felice a questo tempo quasi primaverile che ha fatto capolino questa mattina, all'improvviso.

E' un giorno di sole
vivete d'amore.
Piangete di gioia,
sconfiggete la noia.


E' un giorno di sole,
vivrete d'amore
che è sol desiderio
di sentimento sincero.


E' un giorno di sole,
fuori si muore d'amore
che non conosce paura
per lei, così pura.


E' un giorno di sole,
si vive d'amore
su una panchina assolata
da due amanti rubata.
Piano si baciano felici,
un tempo erano amici.
Quel tempo è antico ormai,
e ora vivono un futuro
in cui non si voglion
lasciare mai.

giovedì 3 febbraio 2011

Accettazione


Mi chiamo Tommaso Salvemini e tutto il giorno sono qui, in questo fast food, a servirvi patatine con hamburger con contorno di insalate così minime da essere considerate leggere solo perchè nel piatto scompaiono dietro a quel doppio cheeseburger che avete ordinato. E che poi mangerete e ingurgiterete e che poi, per mio sollazzo, evacuerete. Nel bagno di questo fast food ovviamente. E lo so, vi hanno insegnato da piccoli ad andare al bagno, a pulire tutto, ma proprio tutto, a sentirvi anche voi un po' più puliti, più lindi dopo quest'atto normale per il nostro organismo. Ma fuori casa lo dimenticate, soffrite di vuoti di memoria, non vi ricordate più a cosa serve la carta igienica, a cosa serve alzare la tavoletta per fare centro più facilmente, a cosa serve fare centro, soprattutto. E io pulisco, o meglio, pulivo. Ormai sono in questo posto da due anni, questi lavori non mi toccano più, è compito sempre dei nuovi la pulizia dei cessi e di tutto l'ambaradan. Io servo alla cassa, che potrebbe essere un impiego rispettabile, onesto, e non troppo degradante. Ce ne sarebbero migliaia di ragazzi che vorrebbero essere al mio posto, prendersi questi spicci che mi danno ogni mese e ritornare a casa felici, la sera, baciare la propria ragazza, o la propria moglie, e fare del normale sesso coniugale che non ti da più caldo ne freddo dopo dieci anni di convivenza. Io, invece, ho paura di tutto ciò. Ne ho una fottuta paura.

Mi spiego meglio: in realtà Tommaso Salvemini non è il mio nome. Eh no. E quello vero non posso dirvelo perchè riguarda la mia vecchia vita, e nessuno deve sapere chi ero e cosa facevo. Ma tanto ve lo dico, il mestiere ovviamente, non voglio aver segreti con voi, tranne il nome, quello me lo tengo stretto come una sorta di vanità personale. Chi ero devo saperlo solo io, cosa facevo potete saperlo anche voi. Io uccidevo la gente. E non ne vado così fiero. Ma era quello che mi avevano insegnato e che sapevo fare meglio.

Uccidevo la gente, sì, come nei film. Ma non ero un killer assoldato dal cattivo di turno per togliere di mezzo l'amata del belloccio palestrato. No, io sono, anzi ero uno che lavorava per una grande famiglia, fatta di gente che si vuole bene ma che al primo accenno di insoddisfazione ti picchiano o, alla meglio, ti eliminano e passi dalla parte della non-vita. Che in molti casi è meglio di pulire le cagate altrui dalle mattonelle o i casini di un figlio di boss con la puttana di turno. Io ero un ragazzo normale, che aveva vissuto un'adolescenza normale e che un certo punto aveva capito che il paese in cui vivevo, la città in cui vivevo, la nazione in cui vivevo erano troppo anormali per la mia normalità. Vivevo, come avrete capito, in Italia.

La terra di santi, poeti e navigatori. E mafiosi, aggiungerei. E politici corrotti, o puttanieri. Insomma un Paese che ha sempre vissuto nell'illegalità e che ci continuerà a vivere fino alla notte dei tempi. Fino a quando questo dannato surriscaldamento globale non deciderà di ucciderci tutti e far spazio alla prossima nostra evoluzione. Perchè sì, discendiamo dalle scimmie, ma un giorno un qualsivoglia altro essere discenderà da noi, e forse sarà molto meglio. Molto ma molto meglio. Ma non parliamo di queste sciocchezze.

Comunque ero una specie di  lavorante, un operaio chiamiamolo così. Un operaio che ammazzava la gente, picchiava i proprietari dei negozi, rapiva i bambini per ottenere cospicui riscatti. Non che ne fossi entusiasta ma è lavoro, erano ordini, che ci vuoi fare? Nessuno si preoccupa quando un carabiniere picchia gente in mezzo ad un corteo, d'altronde ha solo ricevuto degli ordini. I miei compìti erano quelli. Non ho mai ammazzato bambini, questo posso assicurarvelo, ne fatto loro del male. Li ho solo rapiti, poi li sfamavo, ci giocavo(a volto quasi completamente coperto), ad uno gli ho pure trovato la ragazza, e adesso so che si sono sposati. E' un aneddoto divertente: rapimmo prima lui, figlio di banchiere, dieci anni. E poi lei, figlia di notaio, di otto anni, a distanza di tre giorni. Li mettemmo entrambi nello stesso appartamento e iniziarono a farsi coraggio a vicenda. Rimasero trenta giorni con noi, e da lì nacque l'amore. Prima era solo amicizia, ovviamente erano bambini, poi gli psicologi gli dissero che dovevano frequentarsi per forza per migliorare la loro vita sociale dopo quell'esperienza e bum, dopo venti anni si sono sposati. Andai anche al loro matrimonio, devo essere onesto, sono un inguaribile romanticone. Non credo mi avrebbero mai riconosciuto, per questo ci andai. Fu una cerimonia molto modesta, le loro famiglie non ne uscirono bene da quella esperienza ma si ripresero. Ora hanno pure due bambini. Mi sento come una sorta di novello Cupido, alla fin fine.

E ora servo alla cassa in questo fast food. Mi piace servire alla cassa? No. Mi piace vivere questa vita normale fatta di hamburgher, patatine, maionese e kutchup? No, assolutamente no. Perchè ho paura. Una fottuta paura di quello che c'è in questa sorta di vita normale che vivete voi. E che a me, ormai, non piace più da quando diventai qualcun'altro e poi un altro ancora. Ma di cosa sto parlando lo leggerete un'altra volta. Ora mi chiamano al bancone. Un obeso orrendo richiede le sue ali di pollo. Ha fretta di andare al paradiso, immagino. Oggi ho scritto, comunque, il primo tassello che porterà alla mia rinascita. Altri undici passi e addio problemi. Vi spiegherò meglio nei giorni a venire. Vi chiedo umilmente scusa se i miei scritti potranno sembrarvi sconclusionati. Ma era molto molto tempo che non ritornavo a scrivere, e avrei voluto non ritornare a farlo neanche ora, ma forze più grandi di me me lo impongono. E io eseguo. Sempre questo ho fatto. Ho solo eseguito. E non c'è niente di male a eseguire ordini, no?

martedì 1 febbraio 2011

Catena mezzi fini pocket coffee - Ricerche Gennaio


Questo mese iniziamo col botto e con un titolo che non significa assolutamente una beata mazza. Dato che ci sto pensando da minuti e minuti(almeno 3) su cosa potesse significare e non mi viene nessuna risposta ragionevole. Il caro visitatore che ha scritto questa boiata lo invito su queste pagine per tributargli un applauso di entusiasmo. Ma non ritornerà mai, perchè si sa: i veri poeti sono tipi fuggevoli, per questo io sto sempre qui. Comunque ritornando a noi: si inizia il 2011 con una caterva(dal napoletano: un fottìo) di nuove ricerche, una più idiota dell'altra, come le mie risposte d'altronde. Buona lettura visitatori abituali e lettori di questo unico post in tutto il mese.

"lo sfaticato" f. piccolo riassunto: Il ragazzo, non riuscendo neanche a scrivere "fare", chiese a Google di fare il riassunto il che ci porta a pensare che sia un enorme sfaticato (dal napoletano: persona che non ha voglia di fare alcunchè).


,,occhio,, analizo gramatical: E come la analizzi bene!

acqua potabbile chieti: Io, un altro paio di "b", ce le avrei messe.


alessio napoli testo e accordi ma se vene stasera : Ma perchè 'ste ricerche portano qua? Perchè?


come si chiama chi ama le farfalle?: Presidente del Consiglio. (Forse questa già l'ho detta!)

esempio di un racconto comico : Un giorno un signore di nome Silvio conobbe una ragazza. La sposò e ci fece tanti bambini. Poi per incomprensioni si lasciarono. Ne trovò un'altra, più giovane, e ci fece tanti bambini. Poi per incomprensioni si lasciarono. Ne trovo altre duecento, più giovani, e non ci fece bambini ma regali. Regali da cinquemila euri a notte, quanto guadagna un operaio in cinque mesi. Certo, ci vuole un bello stomaco a fare ciò che chiedeva il nostro protagonista, e almeno mille di quei cinquemila euri servono per l'ipnotista che ti cancella quel ricordo. Comunque la storia finisce con Silvio che, stremato dal troppo amore, decide di ritirarsi in una casa in campagna e di lasciare stare tutto e tutti. Dov'è la comicità? Nell'ultima frase ovviamente.


i numeri da giocare del orosco chines pecora pes 2011 : A parte il fatto che vuoi giocare numeri presi dall'oroscopo cinese, ma che c'entra Pes 2011?

logan recchioni : Una coppia meravigliosa! Questa la capiranno in due, massimo tre. Anche se non c'è molto da capire.


manuela arcuri quanti anni ha? ha figli? : Ecco. Lui non è come i cento e passa soliti idioti che mensilmente si domandano quanti anni abbia la Arcuri. No. Lui si chiede se è nell'età giusta per avere una famiglia così da sistemarsi e vivere per sempre felici e contenti. Bravo giovine visitatore. Tu sì che sei un uomo che cerca delle responsabilità.

poesie deprimenti : Se potessi avere/ quattro milioni e mezzo di euro al mese/ sarei Ruby Rubacuori/ e sarei felice per tutta l'eternità. Deprimente abbastanza?

scarpe numero 49.5 : Un collega!!!

gli attori di glee come si chiamano : Per nome!(Una delle battute più vecchie del mondo, chiedo scusa!)

cosa ha portato la befana nella calza degli sgrittori? : Caro visitatore, o visitatrice, la calza a noi sgrittori a portato oltre a oro, vincenzo, e mirra, tante ma tante soddisfazioni. Se per "soddisfazioni" si intendono problemi su problemi, in questo momento sono soddisfatto all'ennesimo livello. Ci manca solo che venga Pippo Baudo a casa mia urlando "Sono il prossimo, sono il prossimo! Nascondetemi!", e come inizio anno lo possiamo inserire negli annali della meraviglia. Per quanto riguarda il mio co-admin posso dire che a lui va' alla grande: ancora nessuno l'ha picchiato in questo 2011. E' un record.

ma basta così
: Giusto, ma prima di chiudere è giunto però il momento della perversione sul web!

L'angolo dell'Hard, amici miei, tette a raffica. Nei vostri sogni, ovviamente.

conoscete donne ninfomani: Certo. Ma mica lo vengo a dire a te.

fotomontaggi erotici paola ferrari : Ma ragazzi, vi prego! Non è possibile!

fotomontaggi porno rosella sensi : Ma le care vecchie Canalis o Belen di una volta?

più ninfomani nella storia : Mi vedo già il cartellone pubblicitario al centro delle grandi città. Una facciona che dice: "Un impegno concreto: più ninfomani nella storia". E subito avrà centomiliardi di voti.

uomiini nudi in negli spogliatoidel campo di calcetto videi: Finalmente qualche ricerca nel senso opposto! Anche se la grammatica è molto un'opinione, in codesta frase.

ragazze diciottenni porche : Ecco! Almeno lui ricerca nella legalità! Bravo ragazzo. Dammi la mano. Ah no, meglio di no.

E così chiudiamo per questo mese. Che Febbraio possa essere più decente di Gennaio, per me credo sarà difficile che sia peggio. E' pur sempre una soddisfazione!