Prendete questo post (e gli altri che seguiranno) come una rubrica calcistica dal punto di vista di un tifoso italiano. Atipico però. Perchè mi considero uno dei pochi che vive le partite della propria nazionale senza obiettare, senza urlare contro l'allenatore(con alcuni giocatori mi capita però) e senza prendermela mai e dico mai per come si mette la formazione. Io aspetto e spero. Son strano e ne vado fiero. E son sicuro che tutti, e dico tutti, i tifosi italiani vorrebbero essere gli allenatori della nazionale. Tutti, e dico tutti, hanno sempre qualcosa da dire contro i giocatori, l'allenatore, il modulo e chi più ne ha più ne metta. Io lascio stare fino al novantesimo. A parte deprimermi quando va male ed esaltarmi quando siamo avanti almeno di due gol. Son umano anche io d'altronde.
CONFEDERATIONS CUP
ITALIA - EGITTO 0-1
Avevamo detto che era una coppetta, una specie di passatempo estivo per testare i limiti e le possibilità della nostra nazionale. A quello che si è visto contro i Faraoni, di limiti ne abbiamo milioni. Un'Italia scialba, stanca, incapibile. Non corre con tre attaccanti veloci, non crea con due fantasisti(anche De Rossi alla fin fine lo è), si fa superare sulle fascie con due terzini veloci e forti. Non è l'Italia. E' un branco di ragazzi che ci somigliano che hanno preso possesso della divisa nuova, peraltro orrenda, della nostra nazionale. Questa non è la nazionale che vorremmo. Siamo i campioni del Mondo o no? L'Egitto e tutti gli egiziani ricorderanno questa partita per tutta la vita, non è cosa di tutti i giorni tenere sotto controllo i vincitori mondiali, non è cosa di tutti i giorni vincere una partita con un tiro si ma fatto bene.
La partita era iniziata come contro gli Usa: Italia spenta che aspettava di svegliarsi. Il gol sembrava quasi una liberazione. Il pensiero comune è che la nazionale si riprenda solo quando è sotto pressione ma niente. Il secondo tempo è un assedio. Iaquinta diventa il capo della rivolta. Cinque tiri cinque parati, un incrocio dei pali su un traversone dalla destra. Il portiere egiziano diventato eroe per un giorno, credo gli faranno un monumento in patria. Anche Buffon alla fine si butta in mischia rischiando quasi di prendere il pallone dell'1 a 1 ma niente, non era serata, e perdiamo contro l'Egitto. Per la prima volta una nazionale africana ci batte. Non ci sono limiti sulle possibilità in positivo e in negativo della nostra squadra. Non ci sono limiti. Da paradiso ad inferno, da inferno a paradiso. Sempre e comunque. Ora ci attende il Brasile, domani sera. Batterlo potrebbe anche non significare il passaggio alle semifinali ma sarebbe sempre un bel risultato. Fate come credete io mi gioco il 3-0 italiano sicuro, o quasi, che sto buttando 3 euro. Poi ne riparliamo lunedì.
Commenti della serata: "Perchè Cassano non è in nazionale?" "Toni 30 gol li può fare solo in Germania, che portieri ci sono lì?" "Cassano ci vuole!!"
Rettificazioni: Cassano non è in nazionale per scelta tecnica e un pò dispiace ma un giocatore non può salvare un'intera nazionale. Toni prima di andare in Germania ha vinto la scarpa d'oro in Italia con 31 reti realizzate nella Fiorentina e due anni prima ne aveva fatte 30 nel Palermo. Non è l'ultimo arrivato.
EUROPEI UNDER 21
SVEZIA - ITALIA 1-2
Bella bella bella bella partita. Un'Italia che è capace di risalire dalle sue ceneri come una fenice e chiudere una partita difficile, in 10 contro 11. Ma partiamo dall'inizio.
Si inizia male, passaggi sbagliati, retropassaggi per gli avversari, non c'è gioco, non c'è testa non c'è invenzione quando all'improvviso un piccolo ragazzino inventa un assist d'oro. Giovinco è in mezzo al centrocampo, recupera un pallone e lo scodella sui piedi di Balotelli che, con una finta, toglie due difensori dalla sua traiettoria e effettua un tiro a giro da fuori aria che manco Buffon sarebbe stato capace di prendere. Genio puro da parte dei nostri due più rappresentativi giocatori. Balotelli è così, capace di farti esaltare perchè le qualità ce le ha. Ne è pieno. Ma è capace anche di farti urlare contro la televisione: quindi minuti dopo il gol è fuori. Fallo di reazione. Rosso diretto. Ora il falletto non era niente di grave ma è il gesto che rovina. Balotelli è un giocatore forte, con Ibra nell'Inter sta capendo qual'è la sua dimensione ma così rischia sempre più di rovinarsi. Sembra di rivivere l'ascesa e la discesa di Antonio Cassano. Esuberanti e geniali in campo ma anche orribili e insopportabili quando i loro nervi prendono il sopravvento. Bisognerebbe calmarlo. Molto. Cassano ci è riuscito a Genova, aiutato da allenatore e compagni e grazie ad un pubblico che lo ama. Mario dovrebbe provare a cambiare. Così facendo avremmo solo un altro supercampione perso per strada.
La partita, in 10 contro 11 dal 38° del primo tempo, è molto in salita. Bisogna difendere e provare a ripartitre sperando in contropiedi improvvisati. Marchisio è l'anima di centrocampo e si vede, quando esce per un fallo brutto quasi mi sento male. Zoppica, non ce la fa a camminare. Scopro che la botta è alla natica destra, come me. Che gentile, sa che soffro e vuole essere uguale a me. Comunque rientra e ritrova il suo ruolo. Il primo tempo finisce senza problemi.
Il secondo inizia meglio, gol di Acquafresca e 2 a 0. Sotto di un uomo siamo in doppio vantaggio. Meritiamo questa partita perchè creiamo. La punizione di Giovinco, indi secondo assist, è perfetta per la testa del nostro ariete e questa partita è ancora più nostra. Poi, dopo il gol, è un fluorilegio di emozioni questa partita. La Svezia ci prova, ci riprova e ci riprova ancora. Due tiri dalla destra vicinissimi al palo lungo, conclusioni dalla distanza ribattute dalla difesa e bloccate da un Consigli super. Il gol verso la fine è una perdita accettabile. Resistiamo i 3 minuti del recupero e ci portiamo a casa una bella vittoria. Prossimo appuntamento: Bielorussia. Partita facile. Si spera.
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