giovedì 21 maggio 2009
Morire per delle idee? Va bè, ma di morte lenta...
Piccole riflessioni notturne da parte di uno che è riuscito a prendersi il mal di gola con 38 gradi centigradi.
La domanda mi assilla da un pò di tempo: cos'è, in sostanza, il mestiere dell'autore?
Più che altro, chi è l'autore?
E' uno che sa scrivere? Si riduce tutto a questo? No, non credo. L'autore deve saper scrivere, ma deve avere qualcosa da dire. Oltre a saperla dire nel modo giusto, ovviamente.
Ma che differenza c'è tra un autore che scrive libri impegnati alla Umberto Eco e uno che scrive libri adolescenziali alla Federico Moccia?
C'è una qualche differenza, o possiamo dire che tutti gli autori sono allo stesso livello perchè, in fondo, raccontano sempre una storia? Ma quanto una storia e figlia delle linee di pensiero, delle riflessioni e conoscenze sul mondo?
Lo so, sono domande sparate a raffica senza seguire nessun filo logico. Ma mi stanno tormentando da un pò, e ho bisogno di chiederlo a qualcuno, specie se questo qualcuno coltiva il mio stesso sogno.
Perchè mi chiedo quale sia la differenza tra un autore e un uomo della strada. Se la mettiamo sul piano della scrittura, allora posso considerarmi più o meno salvo. Penso di saper scrivere abbastanza decentemente per potermi permettere di coltivare questo sogno.
Ma se la mettiamo sul piano delle idee, allora sono fregato. Perchè se è vero che un autore è tale per le sue idee e non solo per la sua capacità di scrivere, io non sono affatto un autore.
Le mie idee scarseggiano, i miei spunti sono delle righe che rimangono incompiute per anni e anni senza vedere mai la luce, i miei raccontini (o quello che sono) prendono luce troppo raramente.
Non ho idee. O, perlomeno, ne ho poche.
E se questa carenza di idee pregiudicasse il mio sogno? Se la differenza che passa tra un autore e un uomo della strada fosse stabilita solo in base al numero di soggetti/racconti/romanzi (sceneggiature no, quelle sono un'altra cosa) che intercorrono tra i due? Se l'autore, per essere tale, dovesse partorire almeno 5 soggetti/racconti/romanzi al giorno? Io allora non sarei un autore, non potrei mai esserlo.
Ma non mi convince, non credo sia la risposta. Forse una delle tante risposte possibili, ma non l'unica.
Magari si può essere autore con poche storie, ma valide.
E allora altro dubbio: cosa rende valida una storia? Quali conoscenze deve avere chi la scrive, quanti modi di scriverla deve sperimentare, quanta cultura deve avere per potersi permettere il lusso di mettere se stesso dentro un'opera che sarà letta da qualcuno (si spera) e che magari ne influenzerà il pensiero. Chi è l'autore per poter dire al lettore: "io, tramite questa mia opera, posso insegnarti qualcosa su come va il mondo, posso trasmetterti le mie riflessioni affinchè tu le usi per imparare qualcosa o semplicemente per passare un pò di tempo".
Ma chi lo dice che l'autore in questione ha da dire qualcosa di più interessante del lettore? Chi lo dice che le conoscenze dell'autore in egittologia antica (mettiamo che il nostro ipotetico autore abbia scritto qualcosa sull'egittologia antica) siano migliori del lettore? Potrebbe anche venire il contrario, no? Ma allora quel lettore potrebbe benissimo essere un autore! Qual è la differenza che passa tra i due? Che il lettore non sa scrivere e l'autore sì?
Forse anche questa è una risposta. Ma non mi convince del tutto.
Insomma, non lo so. So solo che a volte penso che basti imparare la tecnica, per diventare un autore. Altre volte invece, sento autori affermati dire: "eh, a quei tempi, ero così pieno di entusiasmo che scrivevo cinque soggetti in un mese...certo, la tecnica lasciava a desiderare, ma non mi fermava veramente nessuno!". E allora mi viene lo sconforto, perchè capisco che per essere presi può essere sufficiente avere qualcosa di valido da dire, anche se con qualche lacuna tecnica.
Cos'ha più importanza? La tecnica o la fantasia?
Domande, ancora domande a cui non so dare risposta.
E intanto ho scritto più di quanto mi ero prefisso di scrivere, nonostante la totale assenza sia di tecnica che di fantasia, visto che la voglia non mi manca di certo.
Chi lo sa, magari un giorno quando avrò cinquant'anni e sarò un autore affermato, ai giovani pischelli della mia età dirò: "eh, a quei tempi avevo davvero tanto entusiasto. Certo, scarseggiavo in tecnica e anche in fantasia, ma avevo una voglia di scrivere pazzesca!"
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6 commenti:
Come disse non so chi: "L'ispirazione non esiste, bisogna solo avere la voglia di scrivere".
E infatti si può notare dal fatto che non volevi scrivere così tanto ed è successo. E' la voglia, e dalla voglia si crea. Anche secondo me. Io vivo con millemila progetti in mente, ma se non li metto su carta o pc non li realizzerò mai. A me certe volte manca la voglia e certe alte son capace di fare 5-6 racconti al giorno.
Potrebbe essere molto personale come cosa.
Non lo so, è che certe volte mi metto al computer e dico: "cavolo, adesso ho proprio voglia di scrivere"...poi mi fermo due secondi e penso: "sì, ma scrivere cosa?"
Inutile dire che tutto questo mi spaventa...mi spaventa non avere idee, mi spaventa non avere niente da dire...
ah, piccolo aggiornamento: il mal di gola dell'altro giorno si è trasformato in febbre! :(
Azz...febbre a Maggio co 30 gradi! Complimenti. Ma hai freddo? Vabbè ti dò una dritta: da Mercoledì inizierà di nuovo a piovere e le temperature scenderanno di parecchio! Felice? Con la febbre è una grande notizia! Eccome!!
La febbre mi è passata, e le paranoie, per ora, sono state accantonate!
Immagino che la notizia del ritorno della pioggia farà tanto felice i ciclisti che passeranno da qui, domani!
Oh, io mi piazzo in mezzo alla strada, tu fammi sapere se sarò inquadrato! :P
E' un post molto malinconico e pieno di domande senza risposte, proprio come piace a me...
E' bello porsi delle domande sapendo che nessuno potrà darti la risposta giusta, perchè in realtà quella risposta la conosci solo tu, anche se non hai il coraggio di ammetterlo; oppure non è ancora il tempo di saperlo, proprio perchè solo in questo modo, nell'ingenuità dell'ignoranza, puoi ancora permetterti di essere ingenuo ed entusiasta, oppure pessimista e malinconico...
Immagina se venisse qualcuno che con estrema sicurezza ti desse tutte le risposte dicendoti: "mio caro, la mancanza di idee è deleteria, per poter essere un'autore devi aver almeno scritto 50 racconti e 25 romanzi..." Allora tu saresti sicuro di non essere un'autore e potresti crociolarti nella tua disperaione, abbandonando per sempre il tuo sogno...Ma sei sicuro che ne varrebbe la pena? Sei sicuro che questo sogno non serva anche e te, per vivere, e per raccontare al mondo chi sei, anche se al mondo non gliene importa niente?
Immagina invece che qualcuno venisse da te osannando il tuo lavoro dicendoti che tu sei l'unico in grado di portare avanti questa professione, perchè hai tutti i requisiti giusti...Allora potresti crogiolarti nella felicità della realizzazione di tutti i tuoi sogni...Ma sei proprio sicuro che in questo modo saresti felice, perdendo così l'ansia dell'incertezza e la paura del futuro? Non diventerebbe invece tutto troppo facile e noioso?
Invece penso che sia meglio rimanere con tutti i dubbi irrisolti, ma la gioia nel vedere qualcuno che si commuove dopo aver letto qualcosa di tuo ti ripagherebbe di tutte le paure e di tutti i dubbi...
Io so solo una cosa, tu riesci a trasmettere emozioni con la tua scrittura...
E non mi interessa sapere nient'altro...
Che donna...
mi hai lasciato senza parole, è una riflessione bellissima e profonda...credo che tu abbia perfettamente ragione, non c'è una risposta giusta e, francamente, neanche ne vorrei una.
E' vero, se venisse qualcuno a darmi una di quelle due risposte, probabilmente sarebbe solo peggio...mi deprimerei, o forse costruirei delle false illusioni, senza pensare che neanche chi mi ha risposto conosce la verità...
meglio continuare a illudersi, a sperare e ad essere tormentati dai propri dubbi, perchè solo così si può andare avanti...
grazie, grazie davvero... :)
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