sabato 7 febbraio 2009

C'era una volta un blog



C’era una volta un blog.
Si chiamava “bloggodeglisgrittori”, ma noi, per semplicità, lo chiameremo soltanto “bloggo”. Bloggo era nato in campagna, ed era frutto dell’amore dei suoi due genitori, mamma Lutty e babbo Diggy. I due si erano conosciuti da ragazzi su uno dei tanti forum che circolavano in rete durante l’età d’oro dei forum, quando entrambi erano solo due pischelli che si divertivano a fare scorribande e a cazzeggiare liberamente su uno spazio virtuale. Come in tutte le migliori storie d’amore, quando si conobbero i due provarono un intenso odio reciproco. “E’ troppo scemo, non li sopporto i tipi così”, diceva uno dell’altro. “Fa troppo lo spiritoso, mi stanno sulle balle quelli come lui”, diceva l’altro del’uno. Con il passare del tempo, però, i due impararono a conoscersi e capirono che, in fondo, erano tutti e due scemi allo stesso modo. Cominciarono a piacersi e, lentamente, ad apprezzarsi. I loro timidi approcci iniziali, lasciarono via via il passo ad rapporto sempre più intenso, che ebbe la sua massima manifestazione nel loro incontro in quel di Roma. Tra i due nacque un amore vero e profondo, che culminò nel desiderio dei due di avere un figlio tutto loro. Era passato il tempo dei forum, spazi colpevoli di non attribuire un degno peso autoriale a chi esprimeva i propri pensieri. E così Lutty e Diggy, uniti da quell’amore che sembrava eterno, decisero di creare un blog. Decisero di chiamarlo Bloggodeglisgrittori (ma per gli amici Bloggo) e di farlo crescere come un blog contenitore di racconti e sceneggiature.
La notizia della nascita di Bloggo fu accolta con entusiasmo sia dai suoi genitori che dagli amici dei suoi genitori, che si strinsero intorno a lui e gli diedero tutto l’affetto e i link dei blog amici possibili di cui un nascituro aveva bisogno.
La vita per la famiglia scorreva tranquilla: blog cresceva sano e forte e i suoi genitori si impegnavano sempre al massimo per offrirgli quanto di meglio un figlio potesse avere. Si prodigavano di raccontini, sceneggiature, resoconti di fiere, foto, fotomontaggi, pezzi di teatro e quant’altro. I due vedevano il loro figliolo crescere, ed erano contenti dei suoi progressi. Ma, con il passare del tempo, si accorsero che forse quella non era la vita che loro volevano per Bloggo. Capirono che l’aria di campagna, se pur fresca e genuina, non consentiva di sfondare nel mondo dei blog. E così, non appena il blog raggiunse le 5000 visite, armati di valigia e di tanti nuovi post, presero il loro figliuolo e si trasferirono in città.
Una volta arrivati, si accorsero che la vita di città era del tutto diversa da quella di campagna. Qui le strade erano sempre trafficate di blog in continuo aggiornamento, i semafori traboccavano di bloggers mendicanti che chiedevano di visitare il loro blog, e la notte circolavano per le strade utenti poco rassicuranti che chiedevano se qualcuno avesse un blog con la risposta all’annosa domanda: “quanti anni ha Ornella Vanoni”. Col passare dei giorni, però, i tre campagnoli riuscirono ad adattarsi alla vita di città e, addirittura, a farsela piacere. Babbo Diggy e mamma Lutty iscrissero Bloggo ad una prestigiosa scuola di blog, chiamata Blogspot, in cui il loro figliuolo potesse seguire corsi su come si ottengono nuove visite, su come si imposta una grafica accattivante e, soprattutto, su come si scelgono le immagini giuste per i propri post. Bloggo era contentissimo della scuola, aveva già trovato nuovi compagni da aggiungere ai link dei forum amici, e in più apprendeva con entusiasmo e intelligenza le lezioni dei suoi insegnanti.
I due genitori seguivano con apprensione il percorso di Bloggo, ed erano orgogliosi della loro creatura che, da come risultava da ogni colloquio con Google Analytics, diventava ogni giorno più visitato. Un giorno, però, babbo Diggy ricevette una telefonata dalla preside della scuola, che voleva invitare i due genitori a passare da lei per una conversazione. I due genitori, preoccupati per qualche possibile marachella combinata da Bloggo, si presentarono immediatamente dalla preside che, guardandoli sdegnata, disse loro: “Signori, da qualche giorno a questa parte Bloggo sta vivendo una dura crisi di identità...non sa più chi è, ha perso la consapevolezza di se stesso...vi ho chiamati perché, in qualità di suoi genitori e creatori, voi possiate dirmi cosa sta succedendo.” “Non so proprio cosa dirle, signora preside, in fondo non sta succedendo niente di nu...” disse mamma Lutty, senza il tempo di riuscire a finire la frase. Di colpo, infatti, babbo Diggy si era alzato furioso dalla sedia e aveva cominciato a inveire contro sua moglie: “Balle! Lo sai benissimo cosa sta succedendo! Stai tappezzando nostro figlio delle tue depressissime poesie!! Bloggo non era nato perché tu ci scrivessi sopra delle paturnie di cui non importa nulla a nessuno!! E smettila di scrivere quelle insulse poesie, che fanno schifo!!” urlò Diggy. Mamma Lutty, offesa e umiliata, uscì di corsa dalla porta piangendo, e scappando via senza mai voltarsi indietro. Babbo Diggy, pentito per il suo gesto, cercò di rincorrerla, ma era troppo tardi. Lutty, uscendo dalla scuola, era saltata su un camioncino che trasportava cd degli articolo31, ed era ormai lontana.
Babbo Diggy tornò a casa, triste e scoraggiato. “Che è sucesso? – chiese Bloggo preoccupato – e dov’è la mamma??”. Ma babbo Diggy non sapeva cosa rispondere. Quella notte, non riuscì a chiudere occhio. Pensava alla fuga di Lutty, e a cosa ne sarebbe stato ora del loro figliolo, orfano di madre e senza più un’identità. Come avrebbe fatto, a mandare avanti le visite quotidiane, senza la sua compagna? Nulla sarebbe stato più lo stesso.
Nei giorni successivi girò la città da cima a fondo, cercando disperatamente sua moglie. Ma niente, di Lutty non c’era nessuna traccia. Bloggo intanto diventava sempre più triste, e a nulla valevano i tentativi di babbo Diggy di sopperire alla mancanza di Lutty con dei racconti senza senso e senza grammatica. Iniziava a sentire tremendamente la mancanza di sua moglie, accorgendosene solo ora che era troppo tardi.
I giorni passavano così, lentamente, con le visite che calavano drasticamente e Lutty che non dava segni di vita. Diggy provò a cercarlo sul vecchio forum, luogo della loro gioventù spensierata, ma Lutty non c’era. Provò su msn, il loro ritrovo abituale, ma anche lì sembrava sparita. Di Lutty non c’era più nessuna traccia. Un giorno, improvvisamente, qualcuno suonò alla porta dei due. Diggy andò ad aprire e, all’improvviso, si trovò di fronte Lutty. Non era da sola, con lei c’erano un uomo e un piccolo blog. “Ma...cosa...cosa vuol dire questo?” chiese Diggy, fissando ora sua moglie ora gli altri due, allibito. “Questi sono il mio nuovo compagno e il nostro blog...non odiarmi, ma ho aperto un altro blog. Spero che non te la prenderai troppo” – rispose Lutty, a testa bassa e con l’immagine di un sacerdote che confessava un fedele pentito. Ma a queste parole, Diggy andò su tutte le furie: “Voglio il divorzio!!! – urlò – devi scegliere, o lui o me!!!”. Lutty, presa alla sprovvista, andò via, dicendo che sarebbe tornata dopo qualche giorno. Per babbo Diggy, arrivarono giornate durissime. Sentitosi solo e ferito, iniziò a pensare ad un eventuale divorzio, e alla solitudine che ne sarebbe derivata. E’ vero, il giudice avrebbe sicuramente affidato Bloggo a lui, visto che era stata Lutty ad andarsene, ma questo non sarebbe bastato. E’ vero, avrebbe potuto postare quello che voleva, quando voleva, cambiare il banner a suo piacimento, modificare la grafica, aggiungere link su link senza dover tener conto a nessuno e inserire foto di donnine nude a volontà, ma questo non sarebbe bastato. Si rese conto che sarebbe rimasto solo, e che nulla sarebbe stato più lo stesso. Ma era troppo arrabbiato per darla vinta a Lutty. Su una cosa non aveva dubbi: o Lutty avrebbe lasciato il blog, o lo avrebbe fatto lui.
Ma quando qualche giorno dopo, Lutty andò a fare visita a Diggy, le cose andarono molto diversamente. Diggy, furioso con la sua compagna, si arrabbiò enormemente, mettendola con le spalle al muro. Lutty però non riusciva a capire. “Perché sei così arrabbiato? In fondo a te le mie poesie facevano schifo, e poi non devi pensare che voglio andarmene perché mi sono stancata del nostro blog! Io voglio rimanere, perché a quello che abbiamo creato finora ci tengo!”. A queste parole, babbo Diggy si sciolse. Forse, pensò, aveva tirato troppo la corda. In fondo chi era lui per imporre a Lutty di avere un altro blog? Nessuno. Tra di loro non c’era nessun vincolo. Aveva sempre disprezzato le sue poesie, è vero, ma in fondo ormai ci si era affezionato. E poi sapeva benissimo che senza la presenza di Lutty, lui non si sarebbe più divertito, ad avere un blog.
Decise di fare pace con sua moglie, di metterci una pietra sopra e di lasciare libera la sua compagna di avere tutti i blog che voleva.
“In fondo anche Canemucca ha un sacco di blog”, gli spiegò Lutty. “E chi è Canemucca? Un cane con dei problemi di identità?”
“E’ uno degli autori web più bravi! Ma lo vedi che sei un ignorante?”
“Senti, pezzo di cretino, ignorante lo dirai a tua sorella! Io sono molto più acculturato di te, e scrivo anche cose più interessanti di te?”
“Ah, sì?? E com’è che tutte le persone che vengono sul blog vengono per leggere le mie poesie e non i tuoi racconti alla brutta copia della copia carbone dei romanzi di Umberto Eco? Eh? Eh? Eh?”
“Sei un maledetto stronzone, lo sai??
“Ti odio!!”
“No, ti odio io!!!”
“No, io!”
“No, io!”
“No, io!”
“No, io”
...
...
E continuarono così, per tutta la notte. Bloggo, a sentire i loro litigi, sorrise. Era bello, riavere di nuovo i suoi genitori che si odiavano come prima e, anzi, anche di più. I loro finti litigi, in fondo, erano solo un modo per dimostrarsi tutto l’affetto che nutrivano l’uno nei confronti dell’altro. E non importava se ora la famiglia era allargata, se all’improvviso era arrivato un fratellastro e Lutty sarebbe stato diviso tra lui e italiani medi. A Bloggo importava solo sapere che gli insulti finti, quelli che i suoi genitori si stavano lanciando da ore e ore, non avrebbero mai lasciato il posto a quelli veri e che nessuno di loro due l’avrebbe mai abbandonato.
Bloggo chiuse gli occhi, e decise di voler fare un regalo ai suoi genitori. Un racconto, da scrivere da solo e da postare senza che né Diggy né Lutty se ne accorgessero. Cominciò a spremersi le meningi, e a pensare. Poi cliccò su “nuovo post”, scelse un’immagine appropriata e, mettendo in pratica quello che aveva imparato dai suoi genitori, iniziò a scrivere:
“C’era una volta un blog...

9 commenti:

MaxBrody ha detto...

Stupendo..! complimentoni a Bloggo, ha della stoffa!

luttazzi4ever ha detto...

Ecco, tu mi stupisci sempre più, uomo, con la tua gelosia. Io ti voglio bene ragazzone ma tu mi oppressi. E non son manco sicuro che esista come verbo. Ma la sai una cosa? Mi hai fatto tornare un pò di sorriso in un brutto periodo. E stasera son ritornato Enrico per una serata provocando ilarità ovunque. E mi son usciti certi momenti comici abbastanza decenti. Dopo un pò di tempo. Alleluia.

E comunque si, ti ho tradito, e mamma Lutty mi sa di Capanna dello zio Tom. Ah, che vergogna che sei. Gelosone!!

Anonimo ha detto...

Eccomi! Il Billy Ballo FANS CLUB riapre i battenti dopo un mesetto di chiusura. Incredibile questo racconto, ma quanto è bravo BABBO DIGGY! Poi devo dire sconvolgente il finale in cui si capisce chi è il narratore di tutta la storia!!! Insomma hai reso il Blog come un essere in carne e ossa, ma credo che tu lo faccia già vivere ogni volta con il tuo modo di scrivere unico e impareggiabile. . .

P.S. Billy mettiti una mano sulla coscienza perchè il tuo FANS CLUB è in un periodo critico. . . non puoi credere che sopravviva nella sua istituzione, rinomata in tutto il mondo, se tu non lo "alimenti" col tuo "battere ripetutamente il piede sinistro e agitare le mani in maniera inconvulsa"!!!!

DjJurgen ha detto...

@Max: ho appena sentito Bloggo, ti ringrazia calorosamente! Lui dice di aver ripreso tutto dal papà, ma questo non lo diciamo alla mamma!! :P

@Lutty: Bè, Enrico mancava a tutti noi, e non posso essere che felice di aver contribuito al suo ritorno. Per quanto riguarda i tuoi momenti comici decenti...bè, li sto ancora aspettando!! :P
Per la mia gelosia, che ci vuoi fare...effettivamente hai ragione, un pò oppresso!!! :P

@Billy Ballo: innanzitutto, un grandissimo bentornato ad una delle colonne del blog!!! Ti ringrazio per i complimenti, ovviamente li passerò al mio figliuolo che, per la seconda volta, ribadisce di aver preso dal babbo e non dalla mamma!! :P :P
Scherzo, lo sappiamo tutti che Lutty quando ci si mette è più bravo di Moccia!!! :P

Per quanto riguarda la mano sulla coscienza: io potrò tornare a "battere ripetutamente il piede sinistro e agitare le mani in maniera inconvulsa", ma tu me lo regali il parruccone?? :P

Anonimo ha detto...

Certo!! Uno di questi giorni aspettati una sorpresina. . . che spettacolo sarà vederti con quei lunghi capelli posticci, un po' crespi e anche ispidi che ricadranno sulla tua bella faccia rossa di vergogna per l'inequivocabile figura di . . . Però mi devi promettere che alla laurea il parruccone lo indosserai sotto la corona d'alloro!!! :-P

Anonimo ha detto...

Ah dimenticavo!!!
P.S. Grazie per avermi definito una delle colonne del blog!!! Sono a dir poco commossa!!!

S ha detto...

"Per quanto riguarda la mano sulla coscienza: io potrò tornare a "battere ripetutamente il piede sinistro e agitare le mani in maniera inconvulsa", ma tu me lo regali il parruccone?? :P "

Ma... ma... ma quindi Billy Ballo saresti tu?!
LOL

(e comunque il racconto del Bloggo è splendido)

DjJurgen ha detto...

Uhm...credo che a questo punto sia necessario un pò di chiarimento sull'enigmatica figura di Billy Ballo!! Nei prossimi giorni provvederò!! :P

@Billy Balla: il ruolo di colonna del forum è strameritato, così come è strameritato il ruolo di infamona che non aspetta altro che farmi fare figure di m...
mah!!! :P

Ah, dimenticavo: grazie, Tyrrel!! Non so perchè, ma sono davvero contento che tu passi su questo blog!! :D

S ha detto...

Diggy, anche a me fa molto piacere piacere passare nel vostro bloggodeglisgrittori™© e leggervi, per l'"amicizia forumistica" ma anche perché mi piacciono i vostri scritti. :)
Scritti che mi piace leggere con calma e la giusta concentrazione; purtroppo però spesso ho occasione di connettermi solo da lavoro in tutta fretta, per questo è trascorso più di un mese dall'ultima lettura. :(
Recupererei gli ultimi post ora, ma il sonno sta avendo la meglio... Vabbè, mi riprometto di recuperare in questi giorni.
Un saluto a te al tuo smielato socio! :D ;)

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