giovedì 26 marzo 2009
Mille bolle blu
La primavera è alle porte, ormai siamo entrati in quello, che tutti, reputano il periodo dell'amore, della passione, della riscoperta di se stessi, e del ritorno delle ragazze in minigonna. La primavera è un insieme di sensazioni varie fine a se stesse ma che comprendono anche chi hai più a cuore. Ovviamente ci sono modi e modi per dimostrarlo. Io ancora non ho trovato un modo essenziale e universale per esprimere i miei sentimenti e le mie emozioni. Qualcuna, una persona a caso, lo capisce dal mio sguardo, dai miei modi, dal mio essere. Altri dalle mie parole, altri ancora dai miei silenzi. Adoro stare al centro dell'attenzione, da buon uomo d' "arte", o meglio, uomo che ricerca l'arte. Adoro far parlare del sottoscritto, e con il sottoscritto. Adoro far capire quello che amo e quello che odio, per non ritrovarmi spiazzato dalla volubilità delle persone e dalla difficoltà di esprimersi, così cara a noi giovani d'oggi, intrappolati in milioni di esclamazioni e abbrevazioni che ci rovinano più che aiutarci. Insomma...non so neanche io cosa sto scrivendo. Indi questa poesia è per me. Per quello che sono e voglio diventare. Per la primavera, che non odio, ma non sopporto perchè porterà all'estate, e quella si che la odio. Per tutti e per nessuno. Perchè sono quello che sono e così vado avanti. Purtroppo direbbe mia madre, ma l'è così. Prossimamente: Il sottoscritto in "Mi scrivo un racconto solo per me e non lo deve leggere nessuno! Tzè"!
Passo dopo passo collego il filo
capendo, piano piano, ciò che attiro.
Rabbia, livore e qualche parola strana,
saperle sulla pelle altrui è cosa rara.
Per me che son sicuro di una cosa,
vero, non capisco questo è risaputo,
che non so che voglio l'ho già riconosciuto,
ma le sicurezze che io oggi costruisco
fan parte del mio essere
e di tutto ciò che mi può portare
un giorno, magari, a crescere.
Son l'amore in ogni forma,
seria o faceta,
ridente e a tratti deprimente,
con parole argute o pensieri brevi,
con racconti seri o descrizioni amare.
L'amore non si conta, non si pesa,
è sulla faccia delle persone,
dallo sguardo all'apparenza,
si può capire ciò che si pensa.
Abbasso la testa e così scrivo,
un giorno amerò ciò in cui vivo,
e in un futuro, abbastanza lontano,
si complimenteranno ad ogni lavoro,
aspetterò, poi, che mi lascino da solo,
controllerò chi è rimasto,
capirò che quel poco che resta,
mi basta,
e quella sarà casa mia.
Piccola citazione finale. Una certa persona che conosco capirà di chi sto parlando. Se passa sul blog, ovviamente.
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4 commenti:
eh si!!
la primavera si sente..
ma non di certo x le ragazze in minigonna x___X
...
come fai a dire ke odi l'estate..
non c è niente di PIU BELLO!! *.*
x quanto riguarda la citazione..
kisa a ki è riferita xD
prrrr
ciauuuuuu
..
la cosiddetta Pattule^^
more è bellixima :D
kmq anke mi nn amo tanto l'estate:P ma amo tanto il suo opposto, cioè l'inverno*.* e amo tanto te...
ma ultimamente quanto sono ami?ahah
baci baci
Non ti capirò mai: come fai ad odiare l'estate?? Cavolo, io non vedo l'ora che arrivi!!!
Non mi ritrovo neanche quando dici che un buon uomo d'arte sta al centro dell'attenzione, ma questo è un pensiero mio personale!! :D
Ah, bella la citazione finale! Di chi è??
Cerco che odio l'estate! Fa caldo!
Ps: La citazione finale è degli Articolo 31. Le ultime 3 strofe che nella canzone "I consigli di un Pirla" che io ho riadattato in prima persona.
Molto difficile, sisi.
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