domenica 1 novembre 2009

Dieci



E arrivamo, con una rapida esultanza, al giorno del nostro decimo mesiversario. Ebbene si. Nelle coppie gggggiovani si festeggiano i mesi. E per noi, dato che siamo così intelligenti da fidanzarci il primo dell'anno, ogni inizio mese è una festicciola. Anche oggi che non è una così bella giornata per la cultura cattolica. Sempre molto lugubre il Primo Novembre. Indi contrappongo un po' di entusiasmo e felicità che mi sprizzano da tutti i pori. Ebbene si, c'ho i pori che scaricano emozioni. Me li dovrei far controllare.
Comunque, piccoli miei, in questo momento, ora in cui ho messo il post, sono in viaggio di ritorno. E la cosa bella è che ora che sto scrivendo non so neanche dove devo ritornare. C'è possibilità, infatti, che la mia destinazione di arrivo dovrà essere Roma e tutto ciò mi farà capire che vedrò la mia piccola ragione di vita ancora più tardi. Non sono belle cose.
Indi, in un modo o nell'altro, dobbiamo pur festeggiare codesto giorno e, non potendo portare caviale e champagne nella sua dimora come faccio ogni santissimo mese(chi afferma il contrario ha assolutamente ragione!), decido di donarle un'altra poesiola(non sbuffate là dietro) colma d'amore e di noi. Cercherò di rovinarvi ancora la lettura perchè la scriverò in un modo diverso dal solito( e se qualcuno dice: "Quindi stavolta la scriverai bene" è un gran burlone!). Anche se, una volta, già la feci e mi riuscì, credo, decente. Insomma, piccola mia, buon decimo mesiversario e non ti preoccupare, sto tornando da te.

Ogni matin me sceto cu nu sul penzier:
ogni matin aspett l'or pe te parlà,

aspett o' tiemp e t'abbraccià.


Ogni jurn accumenc a stess'a manera:
me aizz r'ò liett e aspett'a te.

Aspett'a voce toja,

aspett'a vocc'a toja,

aspett chell' che tu si p'e m'è:

l'unica ngoppa a tutt'e quante,
l'unica ca mi fa sent'ì important.


E non mi chied maj nient'e stran,

non vo' nè aniell e nè brillant.

Non vo' niente r'a m'è:

vo' sul puterme verè,

vò sul puterme tuccà,

vò sul abbracciarm
e
, si foss pe ess,
nun me vulesse maj lassà.


Traduzione per i non bilingue:

Ogni mattina mi sveglio con un solo pensiero,
ogni mattina aspetto l'ora per parlarti,
il tempo per abbracciarti.

Ogni giorno inizia allo stesso modo,
mi alzo dal letto e ti aspetto.
Aspetto la tua voce,
aspetto la tua bocca,
aspetto ciò che tu sei per me:
l'unica fra tante,
l'unica che mi fa sentire importante.

E non mi chiede mai niente di strano,
non vuole ne anelli ne brillanti.
Non vuole niente da me,
vuole solo potermi vedere,
vuole solo potermi toccare,
vuole solo abbracciarmi
e, se fosse per lei,
non vorrebbe mai lasciarmi.

Ps: Anguriule bella mia!

4 commenti:

riri ha detto...

Ciao, navigando da Torino, ti ho pescato:-) Letto quasi tutto, il resto me lo riservo per i momenti brutti:-) Complimenti..
ah, dimenticavo sono napoletana.

Carmensì ha detto...

grazie moreeeeeeeeeeeeeeee!non vedo l'ora di abbracciarti forte forte.Neho troppo bisogno,mi manchi tanterrimo.
ti amo picciolo.anche se lontani spero passerai un buon decimo mesiversario.
Aspetto solo il tuo ritorno.
baci baci.

chiara ha detto...

cavolo una data davvero importante per un blog... AUGURI!!!

Debora ha detto...

Auguri ragazzi!! Pensate, sono due anni che siamo sposati, ma noi il mesiversario lo facciamo sempre...L'amore non ha età e quando è così, è la cosa più bella che possa accadere nella propria vita!!
Auguri davvero di cuore!!

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