sabato 26 marzo 2011
Stand-by
Me l'ha insegnato qualcuno, non so se internet e qualche articolo ecologista letto su Vanity Fair o Max, ma me l'hanno insegnato. A spegnere tutti i dispositivi che sono in stand by. A risparmiare fior fior di euri con un semplice clic vicino alla televisione, al modem, al computer, alla radio. Così da abbassare la bolletta elettrica di almeno una cinquantina-sessantina di euri annuale. Che tanto a che serve avere quella lucetta accesa? Che bisogno c'è di tenere l'x-box attaccata alla corrente se consuma quasi quanto un frigorifero! Per risparmiare quel secondo in più quando accendi l'elettrodomestico che ti serve? Un secondo non vale cinquanta euri. Fare quel clic è necessario molte volte, farsi fare quel clic un po' meno. Infatti di questo volevo parlarvi: di quando la vita ti mette in stand-by e ti mette in un angolino e tu rimani fermo, con gli occhi accesi, aperti, con una sottile luce verde di sfondo, e aspetti. Aspetti che il giorno dopo arrivi quella chiamata, aspetti che il pomeriggio dopo servirai a qualcosa o a qualcuno, aspetti mentre la notte dopo pensi e ripensi al fatto che nessuno ti vuole, nessuno ti chiama, nessuno ti cerca, nessuno ha realmente bisogno di te. Almeno in ambito lavorativo.
E' accaduto. Forse succede a tanti, forse in quest'Italia di oggi bisogna essere umili, ma umili tanto e mettersi la dignità sotto le scarpe servirà a pensarci meno e a fare di più. E' accaduto che ho detto di aver sbagliato, pur non credendoci e avendo un'altra conferma di ciò, e ora devo aspettare, ancora, come tutti. E aspettare dopo che sei stato una settimana con l'umore così alto e così felice come non accadeva da tempo, è qualcosa di brutto. Bisogna aspettare, mi hanno cliccato addosso ieri, mi hanno messo nel ripostiglio delle scope e tra un po' mi riprenderanno, spero per usarmi almeno. Magari in modo continuativo. Magari in modo deciso. E forse da lì in poi mi sentirò meglio e felice. Almeno lo spero, almeno me lo auguro. Ora non lo sono, ma non perchè mi sono arreso, sia chiaro. Ma perchè è dura accettare una porta socchiusa dopo una settimana intera in cui in quella porta ci avevi invitato tutti i tuoi amici, tutti i conoscenti, tutti i parenti. Una porta in cui avevi già iniziato un party di felicità. Ora è socchiusa, tra due settimane sarà leggermente aperta. Vedremo se mi lasceranno entrare. Vedremo se mi riaccenderanno.
Ps: Ovviamente c'è molta gente che sta peggio del sottoscritto. A me saranno sole due settimane, si spera, per altri magari son già due anni e nessuno li riaccende mai. Questa è l'Italia di oggi. Viva l'Italia e i suoi governanti.
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