mercoledì 4 maggio 2011

Adoro i pianoforte ben riusciti!



Il piano A è un filino più complesso, comprende una buona dose di fortuna e la complicità di un fotografo. Ma non un fotografo a caso, uno di quelli che lavorano per l'immenso Sandro Mayer. Uno di quelli che scattano foto per "DiPiù", insomma.
Il piano B è un pò meno complesso, meno costoso ma forse più lungo. Richiede una discreta bravura nell'uso di Photoshop e la complicità di un edicolante. Ma non un edicolante a caso, uno di quelli che lavorano nell'edicola dove mia nonna si reca abitualmente a comprare la sua rivista preferita. Quella diretta dall'incommensurabile Sandro Mayer. "Dipiù", insomma.

Il piano A prevede che io mi rechi in Via Montenapoleone qui a Milano, convinca il sopracitato fotografo a seguirmi tutto il giorno fino all'inevitabile incontro con un vip. Perchè, e sono del tutto sincero nell'ammettere che non ho capito bene il motivo perchè i vip passano sempre per Via Montenapoleone, pare che i vip passino sempre per Via Montenapoleone. O, per dirla meglio, tutte le foto dei vip sulla rivista preferita di mia nonna, sono scattate in Via Montenapoleone. Il piano, dicevo: una volta assicuratomi il consenso del fotografo, aspettare di incontrare un vip. Bloccarlo con una scusa qualsiasi: "Ma lo sai che eri il mio preferito nel reality la fattoria dei famosi???" e aspettare che il mio fotografo amico ci scatti una foto proprio mentre ci stiamo stringendo la mano. Una foto in cui si veda chiaramente che io, nipote di mia nonna che si sta accingendo a comprare la sua rivista preferita, sto stringendo la mano al vincitore della fattoria dei famosi. Poi si tratterà solo di aspettare che la rivista venga stampata, e che mia nonna la compri.

Il piano B mi vede davanti al monitor di un computer a smanettare con Photoshop. E' molto più semplice, meno dispendioso e più sicuro. L'unico problema è che mia nonna, quando si tratta di queste cose, è più all'avanguardia di quanto possa immaginare. E sono quasi sicuro che non ci metterà più di due secondi a scoprire che la foto in cui io stringo la mano al vincitore della fattoria dei famosi è un tarocco: 1) perchè con il photoshop non sono poi così bravo, e 2) perchè lei potrebbe giurare sul fatto che un reality chiamato la fattoria dei famosi non è mai esistito.
Il piano, dicevo
1) Grazie ai prodigi dell'autoscatto, immortalarmi mentre, su di uno sfondo bianco, sto come un ebete a stringere la mano al vento;
2) Cercare una foto in cui un vip viene immortalato mentre stringe la mano a una persona qualsiasi. Preferibilmente sorridente, che non mi piace dare l'idea di uno che si fa fotografare con dei vip incazzosi.
3) Lavorare di Photoshop, sostituire me stesso immortalato nel passo 1 alla persona qualsiasi che sta stringendo la mano del vip nel passo 2.
4) Ripetere l'operazione con tutti i vip possibili e immaginabili, facendo attenzione a usare sempre come sfondo delle foto Via Montenapoleone.
Fatto questo, arriva il difficile. Attraverso un'attenta opera di documentazione, ricreare in tutto e per tutto un numero di DiPiù, con rubriche, inserti, articoli farlocchi ed editoriali di Sandro Mayer. Inserire una rubrica sulle ricette preferite dai vip (che, casualmente, le staranno cucinando mentre mi stringono la mano), inserire una pagina in cui ripropongo un estratto del libro su Padre Pio scritto dall'eccellentissimo Sandro Mayer. In più un articolo su un qualche ballerino/palestrato/fisicato che poserà mezzo nudo a bordo della piscina che ha in casa. Piscina da cui farà capolino la mia testa, ovviamente. Qualche gnocca qua e là, un pò di pubblicità di orologi, medicine, prodotti per la casa e fumetti scritti da me. E tante, tante foto dei vip che mi stringono la mano.
Una volta stampato questo finto (ma neanche troppo) numero di "DiPiù", corrompere l'edicolante di mia nonna e convincerlo a vendere la mia rivista piuttosto che quella vera. Poi aspettare.

Entrambi i piani, ognuno con la propria difficoltà, sperano in un esito ben preciso. Un misto di sbigottimento, sorpresa, stima e affetto incommensurato da parte di mia nonna verso il suo nipotino che vive a Milano e che, passeggiando per Via Montenapoleone, ha trovato il senso della sua esistenza. Farsi fotografare con i vip e finire sulle pagine di DiPiù potrebbe essere quello che rende un nipote degno di essere chiamato tale. Sarei la gioia di mia nonna, l'idolo delle vecchiette del suo quartiere, il ragazzo della provincia che finalmente ce l'ha fatta. Le chiederebbero: "Ma come fa suo nipote a conoscere tutti questi personaggi famosi?". E lei: "Sa, signora, mio nipote lavora nel fumetto, e si sa che gli autori dei fumetti godono di un certo prestigio lassù a Milano. Che mica lì è come da queste parti, che il fumetto lo compriamo ai nostri nipotini di cinque anni e poi basta! Lì i fumetti sono robe per persone serie! Pensi che anche la redazione di Chi l'ha visto vuole dedicare una puntata a tutti i fumetti che ha pubblicato mio nipote!"
E via così.

Epilogo. Dopo essersi vantata, bullata, fatta bella davanti agli occhi dell'intera città, mia nonna affitterebbe una limousine per venirmi a prendere in aeroporto. Non le importerebbe più del mio look da morto di fame, dalla mia aria mesta, dei miei capelli lunghi e del mio fisico sciupato. Lei stringerebbe forte a sè la rivista in cui sono ritratto io, mi inviterebbe a entrare in limo dopo che l'autista mi ha aperto lo sportello e, con occhi lucidi dalla commozione, mi chiederebbe: "Come posso fare per farti capire quanto ti voglio bene, nipote mio? Dimmi, c'è qualcosa che ti piacerebbe avere mentre stai a Milano?"
E io: "Bè, nonna, ecco...a me piacerebbe avere un pianoforte elettrico...sai, per suonare qualcosa quando mi vengono a trovare a casa Simona Ventura e gli altri vip...".

E sarà in quel momento che saprò di avercela fatta.
Mi sentirò un verme, per aver ingannato Sandrò Mayer, il suo fotografo, l'edicolante di mia nonna, e mia nonna stessa. Tra l'altro le voglio un gran bene, a mia nonna, anche se mi rendo conto che l'ideazione dei miei due piani diabolici sembra escludere del tutto questa possibilità.
E' solo che sabato ho visto una pianista suonare un pianoforte elettrico in centro, sotto la galleria accanto al Duomo. Qualcosa ha iniziato a muoversi dentro di me, e passare per Via Montenapoleone poco dopo non mi ha aiutato di certo.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Che carino questo pezzo!

DjJurgen ha detto...

Bè, se il piano dovesse riuscire prometto che te ne farò sentire altri! :P

p.s. grazie! ;)

Eleonora Feroce ha detto...

Ah!Ah!Ah!Fantastico questo post!Non pensavo che girare per Milano potesse provocare tutto questo! :-D

luttazzi4ever ha detto...

E poi guadagnare soldini nella metro, no?

DjJurgen ha detto...

@Eleonora: ti ricordo che tu non sei del tutto estranea alla pianificazione delle strategie di attacco! Anzi, sono quasi sicuro che il seme da cui è scaturito il piano B l'hai gettato tu! :P

@Lutty: guarda, ieri scendendo le scale della metro della stazione centrale ho trovato l'annuncio di un simpatico gigolò. Credo che avrei troppa concorrenza, amico mio...troppa... :P

Black&WhiteAccademy ha detto...

Povera nonnina!!!

mi sono intrufolata molto belli i tuoi scritti...

saluti...Simonetta

Costola ha detto...

Bel Blog, passate a trovarci, noi facciamo Costola!
saluts

Paola ha detto...

Bellissimo post, davvero divertente!!! Sei un essere davvero diabolico!!! :P Non oso immaginare la faccia di tua nonna se leggesse questo post!! Eheh!!! Ora però mi aspetto almeno un altro post, in cui racconti tutta la storia dal punto di vista della nonna, o dal punto di vista di Sandro Mayer! :P
Bravo, sei sempre in gran forma!! :D

Cate ha detto...

Diggy mi fai talmente compassione che quasi quasi te lo compro io sto benedetto piano...anche perchè poi vorrei averlo anche io...
Quindi, io te lo compro e poi ti ricatto per farmelo usare...ci stai???
Comunque carino il pezzo...a tua nonna avranno fischiato le orecchie per tutto il giorno!

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