Mini-Prefazione(perché sono da coccolare quando mi mangio le caccole dei nasi altrui): La lettura di quest’opera è verso la conclusione indi, il giorno 22 Ottobre è stato declamato festa nazionale. Una grandiosa festa dove tutti, e dico tutti, gli abitanti di questo Paese stamperanno le 80 e più pagine di quest’opera e le bruceranno in diretta televisiva. L’evento principale si avrà nelle cittadine campane dei protagonisti, e la prima copia sarà bruciata dall’autore in persona. Anzi, c’è un’ulteriore notizia. L’autore in persona brucerà con la prima copia. Accorrete all’evento, una supernova di fuoco, carta e grasso vi attende. Non mancate al grande festeggiamento. Mi raccomando!
Motivi per leggere codesta puntata: Al primo che la legge un Master in regalo, al secondo che la legge un Cocco Siffredi in regalo, al terzo che la legge un Lucaborrasso in plexiglass e al quarto che la legge una fornitura di un anno di mocassini a forma di nani di gesso. Che aspettate? Correte a leggere questa puntata. Ma se la state leggendo già, non correte che siete arrivati.
La visione della puntata di oggi risponderà ad uno dei quesiti più informanti della storia mondiale: si, il giudice Mesiano indossa i calzini turchesi. Che indecenza. (E se non sapete di cosa sto parlando significa che non v’interessa affatto della vicende italiane, e quasi quasi fate bene.)
Personaggi e illazioni:
Mang’isse: L’eroe rinato. Disponibile e sempre devoto alla causa comune: mangiare, mangiare e mangiare.
Master: L’ex uomo coraggioso per ben 2 episodi. Ora è ridiventato l’essere abbietto e pauroso che, al minimo stormire di un pellicano, inizia a piangere e a chiamare, nell’ordine, la mamma, babbo natale, il malvagio Sancrupiter che non è mai apparso in quest’opera, i reali d’inghilterra, l’orso Balù, l’orso Bear e tutta la casa blu.
Tommy Show: Ex re, ex cappellano, ex giocatore di calcetto, ormai si è dato all’ippica. Medita di ritornare a bearsi delle sue finte nel suo ex castello ma non ha ne un piano ne un aiuto.
Turkodur: Elemento cardine dell’intera vicenda. Qualche esempio? E’ stato lui a recuperare il teschio di Calazar e soprattutto lui a salvare Megane dalla cattivissima tribù dei Mediasetti. Non vi ricordate niente di tutto ciò? Smemorati! [1]
MostrAmi: Essere umanoide che consiste nell’abbraccio di un ragazzo e della di lui compagna. La parte maschile è a forma di Nino D’Angelo giovane ma senza maglioni orrendi. La parte femminile è una gentil pulzella che, ovunque vada, si porta dietro un interessante interrogativo: come fa ad apprezzare Nino?
Mostacco: Piccolo pimpo centile che secue semfre il MostrAmi. E ticiamo che gli rofina la vita. [2]
Lucaborrasso: Il vero nobile della compagnia. Vive per mangiare e mangia per mangiare. Indi vive in perfetta simbiosi con l’eroe. Forse è portatore di sfiga nei confronti di squadre con maglia bianco-nera.
Cimichele: Il cattivissimo dell’opera. Ma solo perché tutta la redazione di Studio Aperto correva appresso all’Arcuri.
Egli, poiché di lagrime fu sazio, così ripigliò i detti: "Straniero io voglio far prova ora di te, se, qual racconti Cimichele e i suoi tu ricettasti in città. Dimmi: quai panni rivestìanlo? e quale Di lui, de' suoi compagni era l'aspetto?"
“Mi volete dire, gentilmente eh, perché codest’uomo con i capelli strani piange?” – chiese il battuto Tommy Show, mentre camminava fuori dalla sua ex-città.
“Scusalo, è un po’ scosso. Abbiamo appena combattuto contro un essere demoniaco e il piccolo Master cerca ancora riparo e conforto dall’Orso Bear.” – spiegò Turkodur calmo e pacato.
“Addiooooo addioooo amici addioooooooo!” – singhiozzò Master strofinandosi il naso sul pelo lucido del lucaborrasso che arrancava stremato. L’amoria di cadaveri lo stancava particolarmente.
“Ecco che inizia con la canzone dell’arrivederci. Spero non inizi a parlare al sole credendo che sia la Luna.” – sperò il duro Mang’isse.
“Luna, perché sei così lucente? E perché non canti con me, amica luna?” – disse Master guardando il sole negli occhi e rimanendone abbastanza accecato.
“Se lui è soltanto scosso io sono Pippo Baudo.” – sentenziò Tommy Show osservando con stupore quella sottospecie di essere umano.
“Pippo!!! Da quanto tempo la volevo conoscere signor Baudo. Ma è vero che condurrà ancora Stitica in?” – chiese Turkodur onnubilato dall’idiozia.
“Ecco. Voi dovreste aiutarmi a vincere il mio scontro con Cimichele? E’ più facile che passi un cammello nella cruna di un cammello!” – e, così dicendo, si sedette a terra e incrociò le gambe.
“Credo che i cammelli non abbiano crune. Ma potrebbe anche essere così, io non conosco il significato del termine “cruna”[3]. Uah uah uah.” – rise Mang’isse, fiero della sua dabbenaggine.
“Ho tanta paura che rimarrò senza castello a vita. Che aiuto vergognoso!” – si rattristì l’ex cappellano – “Ormai manca solo che arrivino l’orso Balù e Cip e Ciop e siamo apposto. Loro si che mi sarebbero d’aiuto.”
“Hai visto l’orso Balù???? Dov’è?? Dimmelo maldido!!!!” – urlò Master tenendolo per la maglia – “Dimmelo o ne va della tua vita.”
“Oh Jufka. Che profonda tristezza.” – sconsolato, Tommy Show, fece due finte di corpo ai danni del Master sconvolto e si liberò dalla sua presa malefica.
Ad un tratto, nella sconforto generale arrivò il corvo Joe, l’uccello da compagnia del mirabile Tommy che accennò una specie di sorriso. Alla sua vista, il lucaborrasso scattò pensando finalmente che si iniziava a pappare ma così non fu. Il volatile aveva un messaggio arrotolato avvinghiato alla sua zampa e il disponibile Mang’isse lo colse subito, senza pensarci due volte. Lesse ciò che era stato scritto in fretta e furia e esultò.
“Abbiamo qualche possibilità. E’ il gazzettino del regno!” – Annunciò l’eroe.
“Cosa dicono? Cosa dicono? Un aiuto? Qualcuno che ci può far entrare?” – chiese Tommy Show con un pizzico di speranza.
“Babbo Natale??” – si aggiunse Master.
“No. Una notizia meravigliosa: un cammello è entrato nella cruna di un altro cammello.” – rivelò l’eroe. Tommy show, però, accolse la notizia con zero entusiasmo.
“Maledizione. Invece di dire codesta idiozia potevo vincerci minimo tre lotterie. Lol![4]” – disse e, riacquistando un po’ di forza, si alzò per dirigersi verso la sua città.
I tre, con il lucaborrasso al carico, lo seguirono speranzosi di trovare qualche aiuto all’interno della suddetta cittadina. Ma lasciamo i nostri eroi alla loro ricerca e passiamo dal nuovo re di SuperSantos: Cimichele che, adirato come non mai, discute dei preparativi della sua incoronazione con i suoi attendenti.
“Io sono un re, non un volgare nobile. Voglio il meglio. Voglio un amaro lucano, ehm, voglio sete e tessuti ornati di ornamenti e di ornitologi. Subito!” – urlò ai suoi galoppini, il malvagio Cimichele. – “E trovatemi un modo per spegnere quest’affare.” – disse indicando RappAlessio che continuava a cantare ininterrottamente da ore.
“E il reame ha trovato il successore/ per finire una partita ci son volute ore e ore/ ma adesso il nuovo re finalmente è arrivato/ anche se a guardarlo è sicuramente un po’ suonato.”
“Ah, eppure ci deve essere una soluzione. Ho provato con squinzie, cibo e scudisciate ma continua imperterrito. Avrà qualche punto debole o no?”
“Mi sento sai stranito, mi sento assai diverso/ vado sulla strada in modo un po’ perverso/ ma sicuro sto attento ed ad ogni piè sospinto/ trovo la mia strada e finalmente ho vinto.”
“Era quasi meglio prima quando mi derideva, qui si va verso il rap impegnato. Io odio il rap impegnato. Impegnato da chi?” – si chiese Cimichele da solo come sanno fare i veri cattivi[5].
“Capo” – urlò Stampella, il suo assistente – “il comandante della guardia cittadina mi dice di premerlo delicatamente sulla caviglia e andrà in stand bye. Finalmente, direi.” – Appena saputa la notizia il temerario re premette delicatamente l’osso del rappatore e il presente cantante si fermò come un frullatore spento.
“Uhm…così va meglio!” – ne convenne Cimichele.
“Unica avvertenza: in questo stato si trasforma nell’Ego 2.0 e diventa una specie di catalizzatore di tristezza. Ora capisco perché il re Baustelle l’aveva nominato suo consigliere.” – disse Stampella dall’alto della sua elevata statura.
“Ecco. Non è possibile che una cosa mi vada bene eh?” – affermò il re guardando il rapper in stand bye.
“Odio puro, egoismo a tratti, fai il duro ma contano i fatti!” – disse Ego 2.0
“Non so quale delle due sia meglio. Credo che piangerò per ore solo per il gusto di farlo.” – annunciò il nuovo re prospettando un’era di tristezza meglio di quella del re Baustelle.
“Giudicami pure, membro della razza umana, ti confermo che la mia mente ancora non è sana.” – riprese la parola la nuova versione del RappAlessio.
“Ho paura che mi suiciderò prima dell’incoronazione.”
“A proposito, mio re, la cerimonia inizierà verso le 16. Ovvero tra due ore. Si faccia trovare pronto, lindo, pulito e, se vuole, le preparo un discorso. Ma le avverto che non ne sono effettivamente capacissimo.” – propose il suo scudiero.
“Provaci. Tanto ci riuscirai meglio del sottoscritto. Infilaci un paio di morali, qualche notizia sconvolgente e tanta suspance e troverai il discorso perfetto. Attendo tutto per l’ora della cerimonia e ora và, oh galoppino dei miei stivali.”
“Il sangue sgorga a litri, ti guardo e ti benedico, mi osservi attraverso i vetri ma non mi vedi, stai attento a ciò che dico!” – rimò Ego 2.0 dall’alto della sua tristezza.
“Ah, anche un profeta ora abbiamo. Ci mancava pure questa.”
“Troppo ho scritto, troppo ho parlato, vicino alla conclusione siamo, sicuro c’ho azzeccato! E mi raccomando, teneri virgulti, aspettate la fine e ci saremo tutti. Non è una promessa, è sicurezza accertata, tutti insieme per l’ultima e macabra rimpatriata.” – disse stramazzando al suolo esanime il povero Ego 2.0.
“Dacchio!” – commento Mignolo, passando lì per caso.[6]
FINE VENTITREESIMA PUNTATA
[1] Se non ricordate tutto ciò si vede che non avete letto le puntate 14-bis e 18-quater. Vergogna.
[2] Prima descrizione in perfetto tedesco.
[3] E credo che sia molto vero!
[4] Esclamazione di felicità per chattatori.
[5] Ogni cattivo deve parlare da solo. E’ la regola suprema!
[6] Pure senza sondaggio, le guest star non mancano mai.
Manca poco, manca pochissimo, manca pocherrimo. Pochi giorni, poche ore alla fine dell’opera più scandalosa di tutti i tempi: il Decamerone. No? No? La Carmenide? Che tristezza. Diciamo che la terminiamo solo perché l’autore si è rotto. No, non è vero. E’ ancora intero. Ma non è effettivamente tanto sano di mente. Pensate che l’altro giorno indossava calzini turchesi. Vi rendete conto? Che stravaganza! E, vi confesso, che parla di se in terza persona. Cioè queste parole le scrive lui ma si chiama col lui. Ve lo dicevo che era strano.
Prossima e ultima puntata: Giovedì 22 Ottobre. Ed è finita!
2 commenti:
uffy manca pokissimo alla fine della mia opera:'(
addio addio amici addio,noi ci dobbiamo lasciareeeeeeeeeee...!troppo bella!sono morta dalle risate!lo guardavo sempre l'orso bear:D
anche il piccolo Mignolo, lo adoro!!
ci vediamo alla prossima...
baci baci.
grazie a te luttazzi4ever,e naturalmente anche al tuo socio/autore...
Lucia
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