giovedì 26 luglio 2012
Addio John, e grazie di tutto!
Era il 2001 quando mio fratello lavorava a Brescia. E veniva, al massimo, ogni cinque-sei mesi a trovarci portando con se qualche regalo, o piccole cose trovate lì che potevano farci piacere. A quei tempi leggevo solo Dylan Dog, credo. Forse solo Pk in più. Due testate in un mese, più gli eventuali speciali di Dylan e nient'altro. Poi sono diventato un collezionatore folle. Forse proprio per "colpa" di mio fratello.
Comprando io, in Terronia, ogni mese i Dylan Dog mio fratello si trovava costretto a non comprarli perchè, sennò, sarebbe stata una spesa inutile. E dato che le altre proposte della Bonelli non lo convincevano(poi invece è passato anche a leggere sia Brendon che Napoleone) comprò, non so perchè e non so come mai, un nuovo fumetto di un'altra casa editrice(a quei tempi non pensavo esistesse qualcosa oltre alla Bonelli e alla Disney) che si chiamava "John Doe".
Ne portò 12 un giorno, a casa. La prima mezza stagione.
Rimasero in un punto imprecisato della mia dimora credo per un anno e mezzo. Poi decisi di leggere quei fumetti strani di autori che non conoscevo e che parlavano di un tizio insopportabile che vestiva in modo cool. Si dice ancora "cool"?
Fui sorpreso, folgorato, improvvisamente innamorato del personaggio ma soprattutto del mondo construitogli addosso. E decisi di dover fare qualcosa.
Mio fratello aveva già smesso di acquistarli perchè si era trovato indietro con i numeri, per lui era già stato abbastanza strano averne comprati dodici, rimanendo costante per un anno intero. Quindi dovevo assolutamente comprarli.
Presi il numero 31. Mi mancava una bella fetta di albi in mezzo.
Poi scoprii una cosa che non avevo ancora compreso: era tutto cambiato. Nuovi personaggi, nuovo status quo, tutto più nero, tutto più cattivo. E John Doe era il cattivo per eccellenza. Come fare a riprendere gli arretrati? Incredibilmente era uscita una raccolta di quei tempi: tre albi raccolti insieme ogni tre mesi. E indovinate che trittico era in vendita in quel momento? Esatto: 13-14 e 15.
Ebbi la bizzarra idea di seguire la seconda serie pur non avendo capito minimamente come fosse finita la prima. E di continuare a leggere la prima ogni tre mesi mettendo pian piano i tasselli al proprio posto.
Mio fratello, l'altro fratello, invece attese. Un anno e messo. E si rimise in pari con la lettura con una bella pila di albi letti uno dopo l'altro. Un po' lo invidiai, per non essersi spoilerato niente. Un po' invece apprezzai la mia trovata perchè non potevo acquistare un albo nuovo e non leggerlo. Sarebbe stato un dolore troppo forte.
Per "colpa" di John Doe ho iniziato a guardarmi intorno. A parte le mini Bonelli, che ho preso quasi tutte, ho sconfinato nella Star Comics, nella Panini, in quel gran capolavoro che è Ratman e nei classici del fumetto. Forse il merito non è tutto di John ma sono sicuro sia stato la molla per uscire dalla gabbia bonelliana, cosa che lui ha sempre voluto fare.
In un Luglio in cui ho detto addio ad House e a Desperate Housewives, parti della mia esistenza per ben sette anni, devo dire addio anche a "John Doe" perchè con il numero 99 e nonostante una pausa di un anno, anche lui è finito.
E se facciamo il conto dal 2001 al 2012 sono passati undici annetti. Ne avevo 14 ora ne ho 25. Diciamo che mi è stato vicino nella parte dell'adolescenza, ma sono sicuro che da lui non ho imparato sicuramente come trattare (male) le donne. E la mia pulzella su questo credo sia felice.
John Doe, e di conseguenza i suoi autori Bartoli&Recchioni(che nell'ultima serie hanno chiesto "aiuto" ad Uzzeo), mi hanno insegnato o fatto capire o avvisato, non so, che niente è sicuro. E che tutto è imprevedibile. Lo potevo capire da solo, non c'era bisogno di un fumetto per ricordarmelo, ma l'ho capito anche grazie a JD.
Gli amici che hai affianco scompariranno.
Gli amori che hai affianco scompariranno.
Quello che ti sei costruito scomparirà.
Quello che hai raccolto ti verrà strappato.
Soprattutto se la tua via è decisa da delle Alte Sfere che ti vendono e ti comprano come se fossi merce. Cosa che in realtà sei. Merce. E ti applicano pure un bel codice a barre addosso. Perchè per loro sei solo carta, qualcosa da mettere da parte dopo averla letta e goduta, qualcosa che si può criticare o da osannare, ma pur sempre da mettere a posto o magari da regalare o lasciare lì, a chiunque altro volesse averla. Anche solo per venti minuti.
La prima stagione di JD era bella. E' stato amore dopo tre albi. Figuriamoci dopo 24. C'erano così tante cose, così tanti rimandi, così tante situazioni divertenti anche nella drammaticità che non potevi non comprarlo. Anche solo per dire a qualcuno che tu leggi JD e non la solita robaccia fritta e rifritta. E poi in un albo compaiono persino gli autori, non è una cosa nuova, ma è divertente.
La seconda stagione di JD per me è stata la migliore. Più cattiva, più cupa, gli albi che si attaccavano strenuamente uno all'altro e con la miglior conclusione. A quei tempi ero un uomo innamorato di qualcuno che non riuscivo a capire quanto fosse inadeguata per me. E di quei mesi ricordo solo una cosa: il sottoscritto seduto su una panchina, al centro di una piazza, che si gasava per il numero 48 della serie. E che poi andava a lavoro sconvolto e contento. La migliore conclusione. La migliore serie.
La terza stagione di JD mi sembrava un voluto ritorno al passato. E credo lo sia stato veramente. Alcuni numeri erano ottimi, altri si potevano facilmente eliminare. Gli ultimi sei-sette albi sono andati lentamente migliorando, per poi terminare degnamente il percorso iniziale ideato dai due autori. Che, su richiesta della casa editrice, sono andati avanti però. Una quarta e definitiva stagione avrebbe chiuso tutto. Ottimo, pensavo, ma non avevo fatto i conti con la nuova dirigenza dell'Eura.
La quarta stagione di JD si interrompe in tre numeri. La dirigenza chiude tutto, John se la prende con le Alte Sfere, petizioni su internet inutili, l'Eura dopo poco sparisce definitvamente. John è morto e la gente urla a gran voce il suo nome, ma molti di quelli che l'hanno abbandonato si sentono felici, perchè è finito il fumetto che loro non riconoscono più. Il sottoscritto ci rimane male e va' avanti, comprando altro.
L'anno dopo JD ritorna. In grande stile. L'Eura è diventata Aurea e la prima cosa che ha fatto è stato riconfermare quei fumetto che ha fatto molto parlare di sè, in Italia, pur non essendo un prodotto Bonelli. JD torna ma torna in modo strano. Sembra quasi che i tre albi prodotti un anno prima siano stati dimenticati, c'è un nuovo inizio, c'è la stessa idea di base, ma sembra tutto molto diverso. I rimandi alle tre serie precedenti ci sono ma JD ora è un fumetto "nuovo" anche per chi non l'ha mai conosciuto. E il metafumetto è l'elemento costante di una serie che continua a citare e a citarsi in ogni albo. Per poi virare bruscamente al giro di boa e terminare in un modo che farà arrabbiare molti.
Che poi, sinceramente, il personaggio di John Doe non è che ci rende tutti felici, sia chiaro.
Quindi il finale da incazzatura è perfetto sia per il personaggio che per come l'hanno ideato gli autori. Jd è sempre stato un fumetto sempre in contraddizione con se stesso. E sempre lo sarà.
E seppure non ci sarà mai più nessun albo con John, posso dire che sono stati undici bei anni. E sono molto contento che abbia fatto parte della mia vita.
(Finale commovente)
E seppure non ci sarà mai più nessun albo con John, posso dire che quei bastardi degli autori mi sentiranno. Io voglio che John ritorni. E SUBITO!
(Finale incazzato)
E seppure non ci sarà mai più nessun albo con John, posso dire che...AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!
(Finale con attacco di zombie)
E seppure non ci sarà mai più nessun albo con John posso dire che è stato il mio primo grande amore dopo Dylan.
(Finale romantico)
E seppure non ci sarà mai più nessun albo con John posso dire che saranno pur sempre tre euri risparmiati.
(Finale finto-disinteressato)
E seppure non ci sarà mai più nessun albo con John posso dire che...NO...NON E' POSSIBILE!
(Finale?)
(Leggi le mie due megarecensioni della prima e della seconda stagione di John Doe su Glamazonia. A breve anche le altre due)
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2 commenti:
bella recensione.
Una recensione, non-recensione, quasi un flusso di coscienza lasciato scorrere sulla tastiera per non arginare il dispiace di aver salutato un amico come John.
anche ho scritto qualcosa di simile sul mio blog, come meno stile di te, ma con la stessa malinconia...
Farwell John
Ti ringrazio.
Purtroppo le cose finiscono e certe volte non ci siamo abituati all'idea dato che, in questo mondo, siamo circondati da indagatori e spararagnatele quasi eterni. La malinconia c'è tutta.
Ciao John.
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