giovedì 4 novembre 2010

Basta un attimo

Libero dorme beato. Incurante del problemi fuori dalla sua stanza. E' felice, anche quando dorme, lo si vede dal sorriso perennemennte stampato sulla sua faccia da un anno a questa parte. Non ha mai avuto una storia così bella, ha sempre detto, quella con Chiara è la realizzazione di tutti i suoi propositi sull'amore. E' felice, Libero. E' innamorato, Libero. E' ignaro di tutto, Libero.
Chiara, in quel momento, ha incontrato il suo ragazzo ufficiale: Marco. E lui continua a dormire. Non sa niente di questa situazione, non potrebbe nemmeno immaginare. Si è sempre fidato di lei, ha sembra avuto tutto da lei, le ha sempre detto tutto. Libero è un ragazzo timido, romantico, introverso col mondo in generale, ce ne vuole prima di riuscire e farlo sbloccare. Chiara ci è riuscita. In mezza mattinata. Libero ancora non sa come, e dove ha trovato la forza per baciarla in strada, sotto la pioggia, dieci minuti dopo averla incontrata. Figuriamoci quello che è successo dopo. Ancora oggi si domanda come sia mai potuto accadere. Lui, così calmo e pacato, così cambiato solo per lei, gentile e premurosa. Oltre che bella. Di una bellezza stravolgente. Una che non la trovi neanche nei calendari perchè sa di essere bella sì, ma sofisticata. Una che incontri in mezzo alla strada, abitualmente, e ti giri ad osservarla anche se sei con la tua ragazza. Non puoi farne a meno. E non temi la vendetta della tua fidanzata perché anche lei è sconvolta, anche lei la osserva, anche lei è meravigliata. La bellezza è donna. Letteralmente.

Libero apre gli occhi. Sono le dieci e trenta di un giorno qualunque. Guarda alla destra del letto: Chiara non c'è. "Sarà andata a far qualche compera", immagina. Intanto si riveste e punta alla cucina. Apre il frigorifero e non trova niente, o quasi. Una busta di latte datata 22 ottobre. E siamo a Novembre. Novembre inoltrato. Decide di non aprire quella bomba ad orologeria e di buttarla direttamente nella spazzatura. Cerca altro. Solo fette biscottate e cibi ipocalorici. Libero ha bisogno di cornetti la mattina, sennò non ragiona. L'ha sempre detto. Indi prende la sua camicia nera, si veste e scende in strada. L'aria è frizzantina. Complice la pioggia della sera prima, via De Gasperi sembra un paradiso. Pieno di macchine ma pur sempre bella ed accogliente. Oggi è una di quelle mattinate che ti fanno amare la vita. Almeno per ora.

(Un chilometro, metro più, metro meno, più in là)

Chiara scherza al bar con Marco. Sorride, ride alle sue battute, lo bacia con affetto. E' ancora visibilmente presa da lui. Peccato che non ci sia mai. Da quando ha ottenuto quel lavoro in quell'azienda importante di software la loro relazione è stata quasi messa da parte. Da due anni non riescono a stare più di due settimane consecutive insieme. Da due anni. E da un anno lei ha trovato Libero. Che non sa, non sospetta, non potrebbe capire. Marco la osserva pensieroso.
"Cosa è successo? In un attimo ti sei rabbuiata! Ti faccio questo effetto?" - dice, ridendo.
"Certo che no. Mi è passato per la mente un brutto pensiero. Non è per te." - risponde, mostrando un sorriso finto, di circostanza.
"Eh no, tu mi devi dire che hai. Io quanto torno a casa voglio vederti felice, entusiasta, e sopratutto eccitata". - Chiara fa un'espressione tra lo stupìta e il divertito. Il momento triste viene messo da parte. Il pensiero di Libero è tolto dalla mente. Almeno per un po'.
"Riesci sempre a farmi riprendere, ci sei sempre riuscito. Non ho mai capito come fai." - dice, osservandolo con amore.
"Ci sono voluti anni e anni, piccola mia. Ho elaborato una tecnica perfetta per far crollare le donne. Basta farle ridere. D'altronde dicono così tutte le veline che stanno con i calciatori no? Loro "le fanno ridere". E certo, anche io se vedessi i loro conti in banca riderei tantissimo!" - Chiara brilla di entusiasmo. Marco la conquistò così, anni fa. Con una risata in una giornata triste. Con le sue battute, quando lei era a terra.
"Andiamo a casa tua" - dice lei, chiara e decisa. Ho bisogno di te.

Marco non se lo fa ripetere. Ha atteso tanto dall'ultima volta. Quasi tre mesi. Paga il conto con velocità inaudita. Prende la propria auto parcheggiata più avanti, apre la portiera alla sua amata come farebbe un gentleman d'altri tempi e parte, verso casa sua, verso una mattinata di fuoco. Proprio nel momento in cui svoltano in Via Settembrini passano davanti a Libero. Che, per un solo secondo, osserva quella macchina come se una parte di lui sapesse chi c'era dentro. Come se una parte di lui sapesse che doveva guardare. Non se ne rende conto, continua avanti per la sua strada. Ma nella sua mente, quell'attimo, è stato registrato. Bisognerà solo tirarlo fuori. Un giorno.

4 - Continua

1 commento:

Carmensì ha detto...

Che storia*_* molto bella e coinvolgente.
Aspetto ansiosa il continuo.Quando leggo mi prende la voglia di leggere e leggere sperando non finisca mai o almeno finisca bene(leggi: come dico io:P), ma arrivata al continua mi sale la tristezza perchè un'altra puntata si è conclusa e quindi penso alla fine che avanza.
Ah l'amor.
baci

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