lunedì 7 maggio 2012

Strade di Francia e di Napoli


Nell'anno appena trascorso, in trecentosessantacinque giorni di tempo, son riuscito a vedere e sentire, soprattutto, un unico concerto in quel di Casertavecchia. Sul palco c'era Daniele Silvestri, con la sua gang dei Soliti Noti, accompagnato da Pino Marino. Una data zero di un tour che, nell'anno in corso, avrebbe toccato parti diverse e tanto lontane d'Italia. Io ebbi la fortuna di assistere, sempre accompagnato dalla mia pulzella, a quel concerto che si teneva nella splendida cornice casertana. Ora non dilungo sulla poesia e sulle risate e sulle belle canzoni sentite ed apprezzate perchè ne ho già parlato qui abbondantemente. Così bene, forse, da meritarmi di essere citato sulla pagina di Daniele Silvestri e sul suo blog. Onore che non meritavo ma che mi ha fatto enormemente piacere.

La cronaca del viaggio parte da casa. Dalla situazione problematica delle vetture assenti e dalla possibilità unica di dover prendere la Stilo della mia genitrice ed essere io il guidatore, su autostrada, per la prima volta nella mia triste esistenza. Paura e sgomento. Urge la presenza di un "totem".
In questi ultimi tempi sto usando innumerevoli totem per sconfiggere le frustrazioni, per sperare, per immaginare che un giorno o l'altro l'esistenza cambi di botto e magari dal mio cuscino fuoriescano soldi, ma dicono che sia difficilmente realizzabile.
Il totem in questione è una specie di action figures di Pk. Non sapete chi è Pikappa? Non siete cresciuti bene, ve lo garantisco. O perlomeno non conoscete il filone fumettistico nazional-popolare che ha sconvolto chi pensava che la disney è solo un insieme di nuvole parlanti con storie d'amore ed educative per bambini appena smessi dalle fascie. Pk, comunque, mi serviva come totem. Fresco acquisto del Napoli Comicon è stato piazzato sul cruscotto anteriore come difensore della vettura. Posso dire che ha funzionato, sennò non starei qui a raccontarlo.

Partendo subito dal fatto che adesso amo l'autostrada ed odio il traffico napoletano, oltre che alla conseguente mancanza di segnaletica, devo invece dire che l'Arenile Reload, locale in cui siamo andati a visionare il concerto, è veramente ma veramente bello.
Una "discoteca" che si può permettere il mare a cinque metri e un palco all'aperto si merita non pochi complimenti. L'atmosfera era unica, il freddo pure, ovviamente la maglietta è in macchina a farsi una villeggiatura in quel di Napoli e io soffro.
Due ore ho atteso che il concerto iniziasse, con la mia pulzella che si prodigava a donarmi un po' di calore perchè lei, previdente, era ben coperta. Due ore in prima fila, sulle transenne (che erano anche abbastanza comode) ad attendere tremidanti e tremanti che Daniele arrivasse. E come un raggio di sole nel buio della notte più scura, alle ore 22 in punto, il Silvestri è lì. A suonare e cantare "Le Navi", da solo, al pianoforte. E la serata diventa magica.

Piccole considerazioni personali sparse, forse nemmeno troppo in ordine mentale e cronologico, su questo concerto.

-) La serata era la chiusura italiana dello Scotch Tour. Un Tour che da più di un anno gira con entusiasmo nelle varie località che hanno bisogno di buona musica, in Italia. Ed è bello sapere che nella terra di Gigi D'Alessio, c'era un folto pubblico presente.

-) Chiedo scusa alle persone dietro al sottoscritto per l'altezza. Chiedo scusa alle persone sulla destra e sulla sinistra per la voce e l'entusiasmo con cui cantavo.

-) Ho saltellato, seppur lievemente, e sofferto ad un concerto. Mi mancava. Erano ormai due anni che non andavo ad uno spettacolo all'impiedi. Sembrano quasi che non ne facciano più, o mi sto invecchiando io.

-) Daniele ha fatto un concerto diverso. Ha chiesto al pubblico che canzoni volesse sentire dato che era l'ultima data. Ha inserito qualche pezzo dell'album Scotch ("Le Navi", "Sornione", "Io non mi sento italiano", "Ma che discorsi"), ha donato qualche successo del passato ("Occhi da orientale", "Salirò", "Gino e l'Alfetta", "La Paranza"), ha esaudito la richiesta della mia lei ("Strade di Francia", se l'era imparata tre giorn prima del concerto e l'aveva amata), ha cantato un pezzo che non conoscevo ("Senza far rumore"),  ha acconsentito ad altre richieste varie ("Io Fortunatamente", "Frasi da dimenticare", "Voglia di gridare"), purtroppo non ha cantato altre mie richieste ("Domani mi sposo", "HOLD ME", "Mi persi") e ha concluso con "Cohiba" come al solito, come sempre accade. Accompagnato dallo stupendo momento finale in cui tutti i componenti della band si esaltano suonando, contemporaneamente, la batteria.

-) Due ore giuste giuste di concerto. Perchè c'era il tassativo delle ore 00. Questa non l'ho capita però, dopo non ci sarebbe stata discoteca? E pur sempre bordello musicale?

-) Primo concerto solitario, in piedi, con la mia lei. Primo concerto in cui sono stato io il guidatore ufficiale. Primo concerto con il sottoscritto che si è perso nei meandri di Napule. La vita è fatta di tante prime volte, sono ancora più belle se sono fatte insieme.

-) La gente di Napoli, leggenda metropolitana vuole, non è tanto felice quando qualcuno non parte col verde al semaforo. Al primo che incontriamo nessuno suona, allora è veramente una leggenda metropolitana. Poi: macchine in terza fila, insulti tra automobilisti, gli "stop" che sono un consiglio, non un obbligo e segnaletica assente. Questa è Napoli. E dopo un po', secondo me, la inizi ad amare per la sua veridicità.

-) Mando un messaggio a quelli dell'Arenile chiedendo se ci sono parcheggi in zona. Rispondono di sì. Ricerchiamo dal vivo parcheggi in zona. Non ve ne sono. Dopo due giri assurdi, e l'arrivo a Pozzuoli, ritorniamo indietro e chiediamo direttamente alla vigilanza fuori dal locale. Mi rispondono che il parcheggio c'è, ed è dentro. Perchè non avvisarmi prima, diamine?

-) Il mare di gente smisurato al concerto è una bella cosa. Ci abbiamo messo dieci minuti buoni a svicolare tra la marmaglia presente e ritornare in vettura. Qui ci siamo deliziati con panini preparati all'andata. Non c'è che dire: siamo vecchi dentro e ce ne vantiamo pure.

-) Il viaggio di ritorno è stato passato cantando successi di Tiziano Ferro, Gianna Nannini, Francesco Renga e, scusate tutti, Upa Dance. Era l'unico modo per non addormentarmi al volante. Chiedo enormemente perdono a Daniele.

-) Non sono mai stato più felice nello spendere 20 euri di benzina. Anche se fanno sempre male.

-) Quando è terminato il concerto senti sempre il bisogno di vedertene un altro. Daniele, torna, sta casa aspetta a te.

-) Dov'è Jose Ramon?

-) La foto in apertura, presa dalla pagina ufficiale di Daniele Silvestri su Facebook, serve per far vedere la bellezza dell'Arenile, il posto in cui stavamo io e la mia lei (dove cammina il tizio), e quanto è figo Daniele.

-) Nelle due ore preconcerto in attesa ho riempito di baci la mia pulzella, per passare il tempo. Magari le persone attorno avranno pensato che siamo una coppietta agli inizi, che si stava appena conoscendo e quindi piena di passione. In un certo senso hanno ragione: siamo agli inizi. Tre anni e qualche mese sono ancora troppo pochi, per me staremo sempre agli inizi. Siamo agli inizi di una vita insieme, perchè a questo pensi quando senti una canzone romantica, quando la senti soprattutto dal vivo. Al sempre. Che fa paura ma che in realtà non vedi l'ora che accada. E quanto è bello svegliarsi al mattino e sapere che c'è sempre una persona su cui puoi contare, su cui ti puoi sfogare, che puoi amare.

Ed è per questo, piccola mia, che "io ti tengo per mano, e ti porto con me".

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