lunedì 18 marzo 2013

Carissimo Presidente della RepVbblica...


Ultimamente sto facendo troppi discorsi sulla politica italiana. E vi chiedo scusa se anche questo parla della situazione del nostro Paese ma ne scrivo soprattutto per due motivi:

-) La politica, chessò, ungherese o azera non mi interessa.
-) Mi preme segnalare due-tre cose dal mio punto di vista alla mia enorme platea.

Allora. Tra qualche giorno si iniziano le consultazioni e finalmente forse può darsi magari chissà, avremo un governo a breve. Ah ah ah ah. Mi scompiscio quando mi dico certe cose.
La cosa divertente di queste consultazioni è che verranno effettuate come al solito ma con un'assoluta novità: un tizio non eletto, o forse due, si muoveranno alla volta del Parlamento per parlare a nome del loro partito.
In virtù dell'uno vale uno, ovviamente.
Questa cosa mi sembra non sia mai successa ma può darsi anche che io mi sbagli, da vergognoso essere malpensante quale sono. E quindi, sempre considerando che è una situazione nuova per il nostro italico Paese, mi è venuta in mente una domanda.

Posso, Presidente, venire anche io in Parlamento per le consultazioni?

Chi me lo vieta? Ok. Ora qualcuno di voi, sicuramente qualcuno aderente al partito-non-partito o semplicemente più adatto ai ragionamenti, potrà dirmi testuali parole:

"Tu non fai parte di nessun partito. Non è scritto in nessun atto registrato che sei Presidente, vice, segretario o quaraquaqua di un qualsivoglia gruppo, associazione, movimento et similia. Quindi non ci puoi andare!"

La mia controdomanda poi sarà: "E perchè?". Nel senso del chi decide chi merita o meno di essere ascoltato per le consultazioni? Mettiamo caso che a me Vendola mi stia sulle balle anche avendo votato Sel, voglio andare a parlare a nome del partito. Perchè? Perchè sono un elettore votante e se lo fa Grillo lo voglio fare anche io (e poi batto i piedi a terra come un bambino desideroso di lecca-lecca).

Il sito del Governo Italiano indica che il Presidente della Repubblica incontra i Capi dei Gruppi parlamentari e dei rappresentanti delle coalizioni, con l'aggiunta dei Presidenti dei due rami del Parlamento. Oltre agli ex Presidenti della Repubblica e le delegazioni politiche.
Analizzo perchè mi piace farlo.

Grillo non è Capo dei Gruppi Parlamentari. Perchè non è un Parlamentare.
Non è un Presidente delle due camere.
Non è un ex Presidente della Repubblica.
Però potrebbe essere parte de "i rappresentanti delle coalizioni" e "delegazioni politiche".

Quindi ci potrebbe andare. Così come Casaleggio, il capellone che non parla mai, il visionario che crede nel mondo perfetto. Ma nel 2054. Se credessi in robe del genere mi farei ibernare, pronto per essere scongelato il primo gennaio del 2054. Lui no. Lui entra in politica. Ma non parliamo di lui.

Quindi andando a confrontare i punti in comune tra me e Grillo posso affermare che...

Io non sono Capo di Gruppi Parlamentari.
Non sono un Presidente delle due Camere. Ma solo perchè non hanno constatato che in realtà mi chiamo Davide Paolino Bianca e che nelle votazioni ho stravinto sia alla Camera che al Senato.
Non sono un ex Presidente della Repubblica. Magari "futuro", ma ex mi è difficile.
Non sono un rappresentante di coalizione. E non credo di essere una delegazione politica.

O magari ne sono parte. Se voto per un partito posso considerarmi parte di esso? No? Devo iscrivermi? Quindi se m'iscrivo al Movimento posso, oltre a scrivere commenti futili ai post del Beppe, andare a fare le consultazioni? D'altronde uno vale uno, io valgo uno, Beppe vale uno, Casaleggio vale uno. Tutti valiamo uno, se ci vado io o loro che cambia? Sempre uno siamo.

Per questo faccio formale richiesta.

Carissimo Presidente della Repubblica, Dottor Napolitano.

Mi preme segnalare, in virtù della celebre legge del "perchè lui sì ed io no", molto in voga nelle famiglie con più fratelli, perlopiù maschi, l'evidente disparità di trattamento tra il sottoscritto Davide Paolino e il signor Giuseppe Piero detto Beppe Grillo.
Perchè, mi domando, il signor Grillo può parlare a nome di un comitato, movimento, o lavanderia a gettoni ed io no? Chi sono? L'ultimo arrivato?
Ebbene no, mio caro Presidente, perchè ho ben 26 anni. Quindi potendo votare al Senato non sono l'ultimo arrivato. Quelli sono i diciottenni, puah, pezzenti! Che non solo hanno votato solo alla Camera, e per la prima volta, ma hanno contribuito a rendere orrenda questa votazione. VERGOGNA!

Ma non parliamo d'altro. Io, carissimo ed esimio Presidente della RepVblica italiana, le chiedo da parte di me medesimo, esponende del partito (scelga lei quale)

-) di essere chiamato per le consultazioni per aiutarLa a decidere al meglio chi dovrà presiedere il nuovo governo.
-) di essere, ovviamente, trasportato con soldi statali. Magari con l'aereo che sono anni che non ne prendo uno.
-) di essere servito e riverito come un Grillo, Bersani o Silviuccio congiuntivite qualsiasi.
-) varie ed eventuali che mi verranno man mano.

Detto ciò, La ringrazio Signor Presidente della sua prontissima, già lo so, risposta. Per quel posto alla partita di mercoledì, le farò sapere.

Cordiali saluti,
Davide Paolino
- consigliere esterno del (inserire partito a caso) -

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