LEI LEGGE IL BLOGGO! |
(F si presenta sul palco con braccia e gambe ingessate. E' sulla sedia a rotelle spinto da una badante filippina. La signora, non più giovanissima, benedice che quello sia l'unico teatro al mondo senza barriere architettoniche. D fa capolino qualche minuto dopo. Saluta il compare ma quello sembra non curarsi della sua presenza. Applaude per farsi notare ma niente. Sbatte i piedi sul palco ma nulla: non dà segni di vita. Intanto la badante guarda l'orologio e fa per andare)
D: "Ma dove va'?"
Badante: "Il mio turno è finito. Se lo becchi lei adesso. Non ha fatto altro che chiedere la sua presenza da quando è tornato a casa!"
D: "Ma non ci vediamo da solo tre giorni, che gli è successo? E perchè sembra essere altrove con la mente?"
Badante: "Io non so. Il mio compito era portarlo qui, dargli le medicine e andare a casa: ho tre figli e due mariti che mi aspettano."
D: "Ma la bigamia in Italia è un reato, non so in Filippin...ia?!"
Badante: "Pure lì è un reato. E comunque non c'è dolo finchè uno dei due non sa dell'altro."
D: "Ragionamento impeccabile, signora. Mandi i miei saluti a quei sant'uomini."
Badante (seccata) : "Non lo faccia innervosire troppo, tende ad essere incontinente in quelle situazioni."
D: "Pure! Era la cosa che dicevo sempre ai miei amici: "E' una persona ignobile, gretta, meschina, orrenda ed insopportabile ma perlomeno non è incontinente". Ora non posso metterci nemmeno il "perlomeno". Non lo posso nemmeno salvare un po', che vita grama!"
Badante: "Buonanotte!"
D: "Buonanotte? Ma è pomeriggio inoltrato, significa che me lo devo tenere io? Non ha famiglia, fratello, moglie, figli, nonne, cognati, nipoti, conoscenti, vicini, padroni di casa o avvocato che possa prenderselo al posto mio?"
Badante: "Buonanotte!" (ed esce dal teatro)
D (guarda F, dubbioso): "E mò devo stare qui, con quest'uomo di cartapesta a parlare della grande novità che sto ideando per questo spazio virtuale? Parlare dei benefici che porterà, della gente a frotte che si tirerà dietro, dell'amore verso il sottoscritto che prenderà pieno possesso del cuore delle nostre fan dai 18 ai 25 anni?".
(F biascica qualcosa d'incomprensibile, D si avvicina con l'orecchio. F ripete la parola ma D non capisce)
D: "E già prima, quando spiegavi i tuoi concetti, nessuno ti veniva dietro. E figuriamoci mò! Ma poi sembra che un camion ti abbia preso di netto, tu vuoi affermare che ti è accaduto tutto questo solo per aver pronunciato la parola "compagno"?"
(Un commando in tenuta antisommossa entra nell'edificio da ogni uscita possibile. Tre agenti si calano anche dal tetto, un cecchino, dal soppalco, tiene sotto tiro D)
D: "Porca pupazza!"
Agente: "Hai il dovere di rimanere in silenzio. Qualunque cosa può essere usata contro di te, sporco comunista!"
D: "Non posso esserlo. A casa mia siamo liberali. LIBERALI!"
Agente: "Altri dieci secondi di parole da quella bastarda bocca comunista e ti ritroverai al cimitero, stalinista!"
D: "Posso provarlo! Le faccio vedere questa foto! Ecco:
Agente: "Mi scusi signore. C'è stato evidentemente un disguido con i sensori anti-rossi impiantati nel suo cervello. Le chiediamo umilmente perdono."
D: "Sensori anti-rossi?"
Agente: "Certo. Idee del Presidente. Funzionano, come ha potuto notare il suo amico F."
D: "Ah, giusto, come mai è così pregno di gesso manco fosse una scuola elementare?"
Agente: "Mah, sarà caduto dalle scale ritornando a casa. Noi l'abbiamo semplicemente interrogato, e (coff coff) torturato e poi interrogato ancora."
D: "Non ho capito bene la seconda parte, quella dopo il colpo di tosse."
Agente: "Si è fatta una certa. Arrivederla! E tante care cose!"
(Lo squadrone esce così come era entrato qualche minuto prima con qualche grossa difficoltà con chi era sceso, con una corda, dal tetto. I tre agenti risalgono molto lentamente. Dopo sette minuti di scalata, tutti sono fuori dall'edificio)
D: "E parla! E dì qualcosa di sensato!"
(F rimane muto, impassibile)
D: "Io non ci rimango due ore qui a guardarti non fare niente. Più che altro parlo da solo."
(F fa un cenno con le mani come a voler dire "prego")
D: "Allora. Siamo arrivati al punto che nemmeno le foto delle tope in intimo riescono a portare gente su questo blog (ma per questo le ho messe lo stesso, tanto per!). Quindi è giunto il momento della grande idea per smuovere le acque...ma pensavo...che senso ha iniziare il nuovo ciclo di questo spazio virtuale di giovedì? Ormai è pure sera! Tanto vale aspettiamo a lunedì prossimo e fino ad allora si procede normalmente come al solito."
(F prende, tra atroci sofferenze, un block notes dalla tasca. Tira fuori una penna dall'altra e scrive con le uniche due dita rimaste libere. Ci mette qualche minuto e poi consegna il foglio all'amico)
D: "Cancellare la cronologia prima dell'arrivo di mio fratello"? Che significa?"
(F gli indica di voltare il foglio)
D: "Inizio a sospettare che non esiste alcuna novità!"...Ah! Ma bravo! Facciamo i diffidenti! Devo forse iniziare a dire alla pattuglia anti-rossi tutti i tuoi tentativi di associazione comunista, eh? Di quando nel tuo luogo di lavoro hai pensato anche di far parte del sindacato?"
(F fa un cenno negativo con la testa)
D: "Ecco. Ma devi avere la tua giusta punizione. Questa foto è parte di una che i tuoi capi hanno inserito su un notissimo social network che di sicuro non è Google+ che lì ci stanno solo quelli che l'hanno ideato. Si può notare soffermandoci sull'espressione del raffigurato, l'entusiasmo di chi non sa che cosa sia una macchina fotografica e crede che gli stessero per fare un sortilegio."
(F fa un cenno come per mandarlo a quel paese, per così dire)
D: "E poi guardiamo come la scrivania sia effettivamente troppo bassa per un omone del genere. Su questo sono dalla tua parte: allarghiamo gli spazi a chi è diversamente basso! E diminuiamoli a chi è diversamente alto. Così risparmiamo spazio."
(F ci pensa e dà il suo ok)
D (inizia a parlare sempre più veloce): "Solo che poi le imprese non assumerebbero più individui alti per non dover allargare le loro postazioni di lavoro. Solo quelli sotto il metro e sessanta avrebbero il posto sicuro. I bambini andrebbero a lavoro mentre i padri sarebbero costretti a rimanere a casa a giocare alla Playstation. Un mondo meraviglio, se sei padre e alto."
(F si addormenta di colpo)
D: "Giusto. So che ti capita sempre quando segui dei discorsi troppo lunghi e complessi. Vabbè, amico mio, dormi bene. Ti porto a casa io. Ci risentiamo a breve per parlare finalmente di quella situazione particolare. Che poi...chi ci corre appresso? Notte F, e pure se non te lo dico mai, sappi che mi sei sim...sim...simpa... non mi viene! Simpat...simpatico!"
(F si sveglia per un attimo e ritorna a dormire un secondo dopo)
D: "Riposa. Che c'è molto da fare."
(D esce spingendo la sedia a rotelle di F fino a fuori dal teatro. Le luci si spengono quando i due amici escono dalla sala. Silenzio.)
(PS: Il presente luttazzi4ever non è liberale. La copia de "Il Giornale" presente nella propria dimora è un acquisto del suo genitore, che lui non approva, che è più vecchio di Bersani e Monti, così tanto per specificare.)
Nessun commento:
Posta un commento