martedì 29 aprile 2008

Comicon 2008



Ecco a voi il resoconto della due giorni di Comicon, beccatevelo!!


Entusiasmo, felicità, divertimento e poi pianto per i soldi spesi. Così si può riassumere una bella fiera(che non sarà mai come quella di Lucca, purtroppo o per fortuna) vissuta in quel di Napoli, tra le fantastiche mura di Castel Sant'elmo, mura così belle che ho visto molte volte da vicinissimo data la folla di gente che ti ci buttava contro.

Ma andiamo ad analizzare codesti due giorni di pazzia:

Sabato 26 Aprile
Avevo progettato di andarci vestito da Dylan Dog, per farmi insultare un pò, dato che il giorno successivo avremmo(io e i miei amici) dovuto esibirci sul palco (s)vestiti da Village People ma purtroppo ,causa contrattempo grave, tutto è saltato e ci sono andato in abiti civili rimandando alla domenica il (vergognoso) travestimento.
La giornata la dovevo trascorrere in compagnia(questi erano i presupposti) ma ninguno poi ha voluto accompagnarmi e mi son stato costretto ad andarci da solo come ogni anno, dovrei essere abituato, invece no! Quest'anno neanche la compagnia del Prof avevo(che arrivava solo alle 3) e quindi ho vagato triste e solitario,senza meta, per gli stand, unico appiglio: Mario che mi guardava con la sua faccia triste e distrutta dai tre giorni precendenti!
Comunque, sapendo che il giorno dopo sarei venuto in compagnia(un bel macho e due pulzelle) mi metto tutta la giornata a cercare Pk, trovandone pochini, MM, ho finito la collezione!, Ultimate Spider-man, che ne ho comprato solo 1 per non cadere nel tunnel degli arretrati, e alcuni fumetti per i miei amici.
All'una mi dirigo,sempre triste e solitario, fuori dal castello, sull'enorme balcone, per pranzare, scopro che c'è un vento disumano, tutti rientrano e io cosa faccio? Rimango. Perchè adoro il vento che mi sconvolge i capelli. (lo so lo so..so pazzo!)
Se fanno le tre e vado alla conferenza di Jan Dix dove c'è Ambrosini che parla, incontro il Prof, lo abbraccio dalla felicità, assistiamo alla conferenza che è molto interessante e sfora anche nei tempi. Poco dopo faccio la fila per avere la sua stampa autografata(gli faccio firmare anche 4 napoleone e 1 dyd), giro per il Comicon con il Prof per un pò e poi me ne vò stanco a prendere il treno. Domani si ricomincia. Alla sera vado a casa, il mio amico mi telefona dicendo che le due pulzelle non vengono più...ecco un modo per rovinare ancora di più la giornata!!

Domenica 27 Aprile

Mi sveglio, faccio colazione, prendo i mie jeans non troppo scuri, una camicia rossa e la giacca nera. Metto il colletto fuori, i polsini della camicia sulla giacca ed esco: ecco a voi Dylan Fog!(si, ho scritto Fog! Nebbia! Dato che non ci assomiglio potrei essere lui solo sotto un km di nebbia fitta!)
Attendo in strada l'arrivo del prode Mirko che mi dovrebbe passare a prendere ma nada, non viene, si fanno le 7 e 38 e vedo la macchina all'orizzonte, buono se il treno non l'avessimo alle 7 e 44.
Arriviamo con una corsa incredibile alla stazione ma nada, il treno è partito, da quella stazione piccola non ne partono più per Napoli in tempi brevi e quindi ci conviene andare a Caserta.
Arriviamo alla stazione e controlliamo i treni, partenza alle 8 e 50. Abbiamo 50 minuti per trovare parcheggio. Buono. Dopo 20 minuti ci rendiamo conto che è impossibile e la mettiamo nel parcheggio a pagamento vicino alla reggia. Era l'unica soluzione!
In treno discutiamo di tante belle cose, soprattutto delle ragazze che ci hanno tirato il pacco, di strani controlli della guardia di finanza e di fumetti in generale. Il treno arriva in perfetto orario alla stazione de Napoli e iniziamo il giro della metro.
E lì avviene il fatal incontro: Dylan Dog 2-la vendetta!!
Un altro ragazzo vestito da Dyd(lui c'aveva anche le clerks, io non le ho trovate numero 50!) che mi guarda e sorride, faccio lo stesso anche mi e partiamo per castel sant'elmo!
Dopo aver cambiato un paio di metro ci dirigiamo, piano piano, al Comicon, che si trova dopo un'enorme salita. Arrivo ore 10 e 33. Ancora non avevano aperto i cancelli! Quindi siamo in perfetto orario.
Tanti cospley già in giro, come al solito i Naruto e compagnia bella sono milioni, c'è qualche personaggio di Final Fantasy o Kingdom Hears, pochi personaggi italiani(quasi ninguno), e tanta tanta tanta gn…ehm..tante belle ragazze!

La fila dura una decina di minuti, entriamo felici e corriamo di stand in stand, compro il portachiavi di Pi-chan a mio fratello(bello bello bello), la spilla di Groucho per dare un tocco di classe al mio vestito, vado a salutare Mario che è ancora più distrutto del giorno prima, e all’improvviso…una cosa inaspettata!! Ho presto la ultimite!!!

Inizio a comprare Ultimate Spiderman a pacchi, per fortuna mi fermo solo a 6, ho avuto paura di comprarne milioni su milioni(e l’avrei fatto se non dovevo risparmiare per andare lunedì prossimo al concerto degli Elii), giriamo per tutta la mattinata, il mio amico fa foto su foto ai cosplay, ci ritroviamo vicino al balcone e decidiamo di pranzare per poi prendere il posto per la gara. Ma il destino aveva in serbo per noi qualcosa di imprevedibile…Dylan Dog 2!!!

Ancora lui. Con i suoi amici che ci chiedono di fare una foto insieme, (però anche noi due messi insieme non riusciamo a farne uno buono!) iniziamo a parlare con loro e tac…non la finiamo più! Ore e ore a discutere di fumetti, cosplay, nana, romics, iron-man che ci sta sulle balle, John Doe e dell’argomento principe ovvero: quanto so figo!(mi dicono dalla regia che non è vero…mah..)

Comunque dopo aver fatto la foto con Trunks di Dragon Ball(ero felice come un bambino!) decidiamo di andare a vedere la gara cosplay che dovrebbe iniziare da lì a mezz’ora! Per la strada i due Dylan fanno conquiste e riceviamo molte proposte di foto(tra cui anche Obi-Wan che era molto felice). Sbrigata la faccenda(oh..come me la credo) entriamo nell’auditorium e aaaaaaaaaaa….ci hanno fregato! I posti sono quasi tutti occupati, tutti hanno avuto l’idea di andarci un po’ prima!

Troviamo 5 posti liberi e ci sediamo dopo essermi fatto una foto con “Ben Stiller”(mito), rimaniamo meravigliati dalle grandi idee venute ai presenti: JD di Scrubs, gli spartani di 300(ovvero quelli in foto), Ratman e Cinzia, I chipmunks(ovvero Alvin Superstar), l’assassino di Scary Movie(bellaaaaaaaaaaa!), un gruppo di FF sette e otto, e molti altri che appena avrò le foto vi fò vedere.

Sul palco si alternano belle esibizioni a vere fetecchie, i due spartani sono eccezionali, così come il gruppo di FF, e pochi altri che gli tengono testa. Ah…un consiglio,basta con i centomila naruto!! Piccola sopresa: ad un certo punto chiamano sul palco i Village People(ovvero io e i miei amici), che tristezza, secondo me avremmo vinto sicuramente qualcosa qualora l'avessimo fatto!

Dopo la gara Cosplay ci facciamo altri giri, prima di andare vado a salutare Mario che sta per partire anche lui, e ci fiondiamo in direzione Metro, stanchi ma felici.

Alla prima fermata facciamo una grande scoperta: Mario è con noi, arriviamo alla stazione insieme discutendo sul resoconto dei 5 giorni e sugli ospiti(lo adoro quando inizia con alcuni aneddoti!) e lì ci salutiamo sperando di vederci ad una prossima fiera.

Ritorniamo a casa felici, senza soldi, e affamati.

In totale ho comprato in codesti giorni:

5 Pk
2 MM(Mickey Mouse Myster Magazine)
3 Dylan Dog

6 Ultimate Spiderman(ne avrei voluti molti de ppiù!)

Niente di che se consideriamo quanto ho speso a lucca!

Ah..link per le foto(in costante aggiornamento)…

Alla prossima fiera!

lunedì 28 aprile 2008

Dylan Dog si è dato all'ingrasso



Piccola Preview(se dice così no?) dei due giorni di Comicon. A presto con foto, resoconto e tanta ma tanta tanta tanta idiozia.

venerdì 25 aprile 2008

Partire è un pò partire...



Da domani sarò al comicon di Napoli, due giorni di fumetti, fumetti, fumetti, cartoni, belle cosplay con poca roba addosso, niente village people purtroppo(causa operazione di uno dei 5) e molto probabilmente sarò da solo nella giornata di sabato.
Questi i miei appuntamenti ufficiali(quanto è bello far finta di essere Recchioni):

Sabato 25 Aprile:

Se vedete uno alto e vestito(quasi) normale sono io, soprattutto se ha i capelli alla beatles ma badate bene che non faccio il cosplay di John Lennon(che mi perdoni ovunque sia per questo paragone), ma di un fumettaro nerd che cerca i Pk che gli mancano. Un personaggio che so fare benissimo, l'ho fatto anche a Lucca!

Domenica 26 Aprile

Se vedete uno altro e vestito(perfetto) da Dylan Dog e con (sempre purtroppo) i capelli alla Beatles sono sempre mi. Che Tiziano Sclavi mi perdoni per quello che farò, non sono nel pieno possesso delle mie facoltà mentali, chiedo scusa in anticipo! (E se lo state pensando: si, non c'azzecco niente con Dylan Dog ma lo faccio lo stesso! Tiè!)
Ah...sono in compagnia la domenica, almeno la figura de nada la faccio fare un pò a tutti i miei accompagnatori(minimo 1 ragazzo e 2 pulzelle).
Se volete autografi portatevi la penna e le mie opere fotocopiate(o dal blog o dal forum di Brad Barron), ci conto eh!
Ma tanto!
Ma ci credo pure eh!
Ma tanto!
Ma...sciaff....capito..la finisco!

martedì 22 aprile 2008

Dicono...



Dicono che è difficile trovare qualcuno che ti comprenda.
Dicono che è difficile trovare qualcuno che ti capisca.
Dicono che è difficile anche solo di pensare di trovare l'amore della propria vita.
Dicono che è difficilissimo trovare un amico che ti sostenga nelle tue scelte, ti faccia stare bene quando ti senti giù e magari condivida i tuoi stessi sogni.
Dicono che una persona così si incontra una volta nella vita e devi stare attendo a non farla andare via.
Dicono che devi essere felice per le cose belle che accadono ai tuoi amici perchè sembra che sono accadute a te.
E' vero. Soprattutto se accadono ad una persona così.
Una persona che si fa una corsa con il tuo borsone per farti arrivare in orario a prendere il treno.
Una persona che fa finta di ascoltare le tue battute e invece scrive sms alla ragazza e le capisce due minuti dopo.
Una persona che ti anticipa i soldi per la camera per il viaggio che hai sempre voluto fare.
Una persona disposta a farsi 3 viaggi in treno per stare una settimana a casa tua(e manco lo fa poi!).
Una persona che ha un talento che crede di non avere.
Una persona che diventerà qualcuno, ne sono sicuro.
Una persona che è il bersaglio perfetto per i tuoi insulti.
Una persona che quando vieni lasciato dalla tua ragazza ti consola per giorni e giorni.
Una persona che dice che quello che scrivi è "bello si ma..."(per questo lo odio tantissimo!)
Una persona che ti promette di fare un progetto insieme e poi lo accantona(anche per questo lo odio).
Una persona che, anche se timida, acconsente alla tua idea di fare gli idioti cantando in mezzo ad una piazza di Roma.
Una persona che ottiene il terzo posto in un concorso di sceneggiatura, quello a cui tu hai mandato il tuo lavoro ma temi sia stato bruciato e le sue ceneri disparse al vento.
Ma è come se avessi vinto anche tu con lui. E quindi il premio è diviso 2!

Hai capito Franz?? Complimenti idiota! Ma non ti credere chissà chi...la mia riscossa arriverà!

Un applauso a Francesco Savino, in Gufo de noartri, il Dj Jurgen che tutti noi vituperiamo,(ci deve essere un motivo!) ovvero il degno terzo posto del concorso di Lanciano nel Fumetto 2008. Che uomo!

(la foto di Chandler e Joey iniziale è per simboleggiare all'amicizia, anche se preferisco Ross!)
(Attendo la mia parte del premio maledetto idiota!)
(Tra qualche giorno posterò la recensione che feci a quell'inutile sceneggiatura che ha presentato al concorso, non pochi mi daranno ragione.)

Ah..un particolare...

Che cul....ehm...che bravura!!

L'uomo dei semafori

Si tratta solo di un abbozzo, ma questa sera mi è venuto di getto e ho deciso di postarlo immediatamente. Non so cosa spero di ricavarne, se un racconto breve o qualcosa di più grande di me con cui iniziare a confrontarmi. Di sicuro non un fumetto...dopo la batosta del concorso sento di dovermi buttare, anche se solo per poco, su qualcos'altro. E da qui nasce lo spunto di questa sera: l'uomo dei semafori...
a voi...

p.s. ovviamente non l'ho riletto, altrimenti che gusto c'era?? :D

L'UOMO DEI SEMAFORI

-Vuoto, non sento più niente. Guardo il mondo, la realtà, e non ho più idee. Non mi ispira più niente, nulla mi suscita più il minimo pensiero, la minima emozione, la minima idea. E’ come se tutto ciò che mi circonda non mi trasmettesse più nulla, se fosse avvolto da un velo che non riesco a squarciare. Ero l’uomo delle idee, sono quello che ha inventato la colla fluorescente, le targhe alterne e il telecomando. Guardavo ciò che mi circondava, e mi venivano idee. La gente diceva che ero il migliore, che avevo talento…che le mie idee funzionavano. Adesso sono l’uomo senza idee, un uomo senza la minima traccia di ispirazione che possa riaccendere la luce della speranza. Sono stato licenziato, nessuno mi ha cercato più. In pochissimo tempo ho perso la mia famiglia, i miei risparmi, il mio lavoro. Le mie idee. Lo sai? Se ci ripenso mi viene da ridere. Vendere le proprie idee al miglior acquirente per qualche stupido soldo, regalare sprazzi della propria anima per uno stupido brevetto e poi sentire quei brandelli in ogni piccolo aspetto della vita, in ogni oggetto partorito dalla tua mente, figlio di un seme messo nell’utero del miglior acquirente. E adesso quei miei figli mi guardano e ridono di me, primogeniti illegittimi di un padre ormai stanco ed impotente. Perché è così che mi sento, come un vecchio impotente che ha consumato la sua intera vita a lavorare una terra dove adesso è stato costruito un grattacielo. Io mi sento così, come un fallito. So che a te non importerà nulla, e che magari quando mi hai chiesto perché guardavo il bancone di questo bar non ti aspettavi tutto questo…
L’uomo dei semafori guardò l’uomo seduto davanti a lui senza pronunciare una parola. Lo ascoltava interessato parlare della sua vita, celebrare i fasti di un passato ormai lontano, rievocare i giorni in cui gli bastava osservare un oggetto per ricavarne un’idea buona, vincente. E adesso era lì, a parlare con lui, al tavolo di un vecchio bar dall’aspetto trasandato e dagli avventori che si trascinavano stanchi ed ammuffiti verso la fine di un’altra giornata. Erano lì da quasi un’ora, a bere birra e a parlare delle loro vite, senza neanche essersi chiesti come si chiamavano. L’uomo senza idee stava continuando a fissare il bancone con aria incuriosita, come se l’avesse visto per la prima volta, e l’uomo dei semafori gli aveva chiesto il perché. A guardarli da lontano erano buffi, due uomini sulla cinquantina con un passato inesistente e un futuro aggrappato ad un’idea che non arrivava.
L’uomo senza idee guardò l’uomo dei semafori con aria interrogativa, come se, una volta terminato il suo turno, si aspettasse un monologo di risposta dal suo interlocutore. Ma l’uomo dei semafori non parlava, continuava a scrutare nel fondo del boccale alla disperata ricerca di un colore che gli ricordasse la sua vita. Ma evidentemente il boccale quella sera aveva altri progetti, perchè decise di non assecondare le strane fantasie dell’uomo dei semafori. Voleva risposte, il boccale, e ancora di più ne voleva l’uomo senza idee, segmentato e paziente dall’altra parte del vetro. Ma se il boccale riusciva chiaramente a capire che quell’uomo che lo stava scrutando non aveva molta dimestichezza con quell’ambiente e in generale con il mondo intero, l’uomo senza idee non riusciva a scrutare nella mente di quel suo strano compagno, per cercare di capire cosa passasse dietro quel suo sguardo spento. Era senza idee, l’uomo senza idee. Era abituato ad ascoltare le proprie idee, non quelle degli altri, e l’idea che qualcuno potesse trasmettergliene qualcuna, non l’aveva mai sfiorato. Tranne quella sera. Quella sera, per la prima volta nella sua vita, voleva sentire una storia. Voleva sentire qualcuno che gli dicesse la propria sulla colla fluorescente, le targhe alterne e il telecomando. Voleva sentire una storia, l’uomo senza idee. Ma, l’uomo dei semafori, di storie da raccontare non ne aveva affatto.
L’uomo dei semafori era un uomo come tanti, magari con un lavoro più strano degli altri, sì, ma per il resto come tanti altri. Aveva due occhi, un naso, una bocca, un corpo sorretto da una spina dorsale che svolgeva perfettamente la sua funzione. Era come tanti altri uomini della sua età, con le stesse necessità e gli stessi sogni. Ma con un lavoro più strano degli altri. Era l’uomo dei semafori, l’uomo che, chiuso in una stanzetta all’ultimo piano del vecchio Municipio, ogni giorno doveva regolare tutti i semafori della città regolando levette che gestivano ogni colore. E così – click – levetta in su per far scattare il rosso al semaforo di Via Papa Giovanni – click – levetta in giù per far scattare il verde all’incrocio di Viale Benedetto Croce – click – levetta al centro per far scattare l’arancione al semaforo di Viale Abruzzo. Doveva calcolare bene i tempi, sorvegliare i semafori dai monitor, gestire ogni singolo incrocio con attenzione e professionalità. E lui ci era riuscito, da trent’anni a quella parte, ogni singolo giorno fino alle venti e trenta di sera, quando allineava tutte le levette in posizione centrale e dava la buona notte al traffico cittadino. Poi, la mattina, di nuovo – click – levetta in giù per il semaforo di Via Ortona – click – levetta al centro all’incrocio di Via Capestrano - click – rosso all’incrocio di via Ortiz - click – verde in via Pescara – click – arancione in via Amerigo Vespucci – click – rosso – click – Via Delle vigne – Click – verde – click – arancione – click – semaforo Via Colonnetta – click – Colle Dell’Ara – click – click – click. Click.
Così, sempre uguale, per trent’anni. Una vita spesa a spegnere e accendere semafori, a regolare i vari incroci, a gestire il traffico dei pedoni e quello delle automobili.
Un lavoro perfetto, semplice, pulito. Regolare.
Ogni sera, alle venti e trenta, smettere. E ogni mattina, alle sei e trenta, ricominciare.
Perfetto, semplice, pulito, regolare. Puntuale.
Osservare la città che si muove intorno, senza farne parte. Gestire la vita degli altri, senza poter vivere la propria. Sapere di avere una famiglia che si muove lì, nella giungla cittadina, poterne regolare i passi, gli orari, le soste. Sperare di avere fortuna, a guardare la propria moglie ferma davanti al semaforo e spiandone le movenze, i gesti, gli sguardi dai monitor. Ma non poterla toccare. Diventare un estraneo alla propria famiglia, essere lasciato dalla moglie, rimanere in ufficio anche la notte, non uscire mai, perdere il contatto con la realtà.
Perfetto, semplice, pulito, regolare, puntuale. Estraniante.
Sapere di rendere la città ordinata, meno caotica, più sicura. Avere la certezza che, anche se la propria vita sta crollando, quelle degli altri, fin quando correranno nelle loro automobili, sarà al sicuro, scandita dalle levette dell’uomo dei semafori. E poi veder quella certezza vacillare dopo trent’anni di onorata carriera, in un incidente avvenuto perché qualcuno aveva deciso di passare col rosso. Un colpo al cuore, una pugnalata al proprio orgoglio, un calcio a quei trent’anni di ricambiata gratificazione.
Perfetto, semplice, pulito, regolare, puntuale, estraniante. Straziante.
La crisi di coscienza, l’identità lacerata, le proprie certezze dilaniate dal dubbio di avere vissuto una vita inutile. La fuga dal lavoro, il traffico paralizzato, la propria vita lontana fuggita da chissà quale incrocio e in attesa di essere recuperata, la solitudine di essere stato abbandonato da tutto e tutti, la solitudine che si fa sempre più forte. L’incontro con quell’uomo, la sensazione di avere molte più caratteristiche in comune con lui che con l’intero mondo, la certezza di non sapere neanche più cos’è, l’intero mondo. E il desiderio di capire cosa c’è intorno, di farsi spiegare cos’è quella maledetta “cosa” che chiamano vita, di riuscire a scoprire come gira il mondo.
E la birra, il bancone fissato dall’uomo senza idee, il monologo appena ascoltato, i pensieri relegati in fondo ad un boccale che ha come sfondo il viso di un uomo che si conosce appena, ma a cui è già aggrappato quel filo di speranza che ancora rimane.

lunedì 21 aprile 2008

Pillole di saggezza


Bella la vita, bella veramene soprattutto con amici che ho io. Amici che lottano ogni giorno, che vanno avanti divertendosi e non deprimendosi. A Michele e Vincenzo questo intervento e alle milioni di idiozie che diciamo noi tre messi insieme:

In viaggio in macchina:
Vincenzo: Ma dove stiamo andando?
Giovanni: Al cimitero!
Michele: Quindi accompagnamo a Vincenzo?

In mezzo alla strada tre belle ragazze davanti a noi distribuiscono volantini, noi stavamo parlando di invalidità(che bel discorso) e tagliandi per il parcheggio, vincenzo nota le ragazze:

Vincenzo: Ma a noi il fogliettino niente?
Michele(serio): A noi neanche la pensione ci danno!

Partita a poker, Michele ha un anello che sembra portare sfortuna a chi lo indossa. Federico decide di usarlo e dopo due partite andate male si infervora:

Federico: Anello di m##da!
Io: Lo disse anche Frodo!

Queste per adesso, alla prossima!

domenica 20 aprile 2008

Village People - YMCA

Bravi eh? E perchè non avete visto i Village People napoletani! Dove? Al comicon! Quando? Domenica! Perchè? Uhm...ci sto ancora pensando...

mercoledì 16 aprile 2008

Luci e ombre




"Luci e Ombre" è una sceneggiatura, una delle prime che abbia mai scritto. Si tratta di una storia che avevo pensato per un concorso al quale poi non ho più partecipato e che aveva come tema "un giorno da eroe". E' una sceneggiatura molto "filosofica", anche troppo per un fumetto, ma di cui sono sempre andato fiero nonostante le imperfezioni tecniche. Forse perchè è così che penso funzioni il mondo, forse perchè è così che credo funzioni l'essere umano, forse perchè nel protagonista speravo di vedere me stesso. Ho sempre avuto il dubbio che non si capisca il "soggetto", e spero che qualcuno possa dissipare questo mio dubbio! :D
Buona lettura!!!


TAVOLA 1


N.B. Nelle vignette 1/2 e 5/6 è come se ci fosse un unico disegno. Se quindi in 1/2 ci sono gli occhi, in teoria in 3 e 4 si dovrebbe continuare con il naso (cosa che non accade), per poi andare alla bocca in 5/6.

1/2
PPP frontale della ballerina, ad altezza occhi. La ballerina ha la testa leggermente reclinata sul petto. Dietro la ballerina ci sono riflettori accesi, accecanti. Il volto della ballerina è quindi in penombra e dei suoi lineamenti vediamo poco e niente. In questo gioco di luci ed ombre si percepisce che l’espressione della ballerina è malinconica.

DIDA Nel gioco delle parti, non era a me che spettava quella debole.


3
Stacco. Esterno giorno di una grande città. Inquadratura di una via centrale della città, con il ragazzo che, correndo a perdifiato, esce da un vicolo per immettersi nella strada principale. Uscendo dal vicolo dà una spallata ad un signore che si trova sulla strada principale. Tutta questa scena è inquadrata frontalmente, con il ragazzo e il signore in secondo piano. In primo piano, invece, l’entrata di un altro vicolo (dal quale passerà il ragazzo nella vignetta successiva), in ombra. Sulla destra della vignetta c’è una strada, dove passano alcune macchine.

DIDA Paure, incertezze, dubbi…erano tutti articoli di sua proprietà. Non mia.

4
Stessa inquadratura della vignetta 3. Laterale sul ragazzo che, correndo a perdifiato, entra nel vicolo in primo piano.

DIDA I nostri ruoli erano precisi, netti, definiti.


5/6
Inquadratura della ragazza. PPP delle sua bocca, si sta mordendo un labbro. Tieni conto che i riflettori sono un po’ più in alto, quindi il tutto è meno in ombra.

DIDA E non avrei mai immaginato che un giorno potesse succedere tutto questo.


qui ci sono le restanti 7 tavole: Lucieombre8tavole-sceneggiatura.rtf

venerdì 11 aprile 2008

Tristezza...


E dopo un bel pò di tempo è tornata la mia cara amica tristezza...mi mancava quasi, era un bel pò che non si faceva sentire e non so perchè è venuta ma so solo che stasera sono triste.
E guardo nel vuoto.
E sento le lacrime scendere quasi dagli occhi.
E mi fa male alla bocca dello stomaco.
Quasi come se fossi innamorato e non corrisposto.
Quasi come se avessi trovato la donna della mia vita e lei non mi rivolgesse la parola.
Ma non è così,purtroppo o per fortuna, forse l'amore c'entra ma in un altro modo. E' bella la vita, è ancora più bella se la vivi con qualcuno affianco, gli amici aiutano ma non possono sopperire per sempre a questa mancanza.
Adoro l'amore. Vivo per amare. Aspetto l'occasione giusta per farlo di nuovo con tutta l'anima.
E aspetto...sperando che qualcuna aspetti me...

Ah...la canzone ideale per questo momento: http://it.youtube.com/watch?v=Ralx8TsAdL4

mercoledì 9 aprile 2008

One night - 7



Ecco, dopo un pò mi avevano slegato finalmente. Ero seduto, le braccia mi facevano male ma era perfettamente normale sentire il dolore, a meno che non ti chiami Bruce Willies. Davanti a me c'era la "montagna"ovvero Freddie, il mio avvocato d'ufficio, dato che non avevo chiamato nessuno fin da quando ero stato, diciamo, sequestrato dalla polizia.
Lui mi guardava negli occhi, mi faceva paura, poi ha iniziato a parlare e ho cambiato opinione, infatti mi faceva molta paura.
"Luigi Garzillo...ti chiami così giusto?"
"S-si...avvocato!" - mi lanciò uno sguardo di fuoco, ne sono sicuro, poi si mise a leggere il foglio che aveva davanti.
"Che mestiere fai?"
"Lo scrittore, o meglio, ci provo. Mi hanno pubblicato un libro l'anno scorso: "Sette serpenti strisciano sibilando sotto il sofà", conosci?"
"Uhm... uno scrittore eh? E che scrivi? Gialli? Romanzetti d'amore? Libri avventurosi?"
"Gialli...ma non riusc..."- mi interruppe..si alzò dalla sedia di scatto, si avvicino alla mia faccia, mi faceva ancora più paura.
"Ehi piccolo Tolkien, rispondimi solo ad una domanda...hai ucciso tu quell'uomo alla Baia Corales? Rispondi!" - certo che sapeva come farsi ascoltare.
"Non so niente di quest'uomo, non so niente di un omicidio, sono qui dentro da ore e ore e mi state solo trattando male, ma che polizia siete? Esiste la presunzione d'innocenza! C'è un limite a tutto però!! Sei il mio avvocato e fai quello che devi fare, fammi uscire di qui, adesso!!" - Non ce la feci più e urlai, e per la prima volta da quando ero lì mi sentirono, Freddie il gigante si sedette, mi guardò e sorrise.
"Che hai da ridere?" - gli chiesi, ormai mi ero fatto coraggio.
"Niente, ora so che non sei stato tu" - e rideva ancora, cazzo aveva da ridere non lo so.
"E come fai ad esserne così sicuro?" - perchè feci quella domanda è ancora un mistero per me.
"Perchè i tuoi occhi non mentono Tolkien, tu sei un buono dentro, te l'ho letto!" - Oh no...mi era capitato anche l'avvocato new age, la mia solita sfiga...

martedì 8 aprile 2008

S'io fossi Lynch...



Sarò sincero: avevo solo voglia di postare qualcosa sul blog per sboroneggiare un pò. E siccome questo lo considero uno dei migliori che abbia mai fatto, ho deciso di cogliere l'occasione al volo.
E poi diciamoci la verità: ho sempre desiderato vestire i panni di Lynch! :D

p.s. ah, per la cronaca: la fanciulla alla mia sinistra è Milena, quella alla mia destra è Valeria.

domenica 6 aprile 2008

E l'ho capito anche io...


E dopo 21 anni me so reso conto.
E finalmente l'ho intuito.
E forse mancavo solo mi a capirlo.
Cosa?
Se non hai il fisico non rimorchi, se non hai il fisico non ti senti tanto bene, se non hai il fisico non ti serve a niente la simpatia perchè hai un pò di pregiudizio sempre attorno.
Da domani inzio l'allenamento, perdere una decina(massimo 15) di chili in un mesetto, almeno mi sento anche a posto con me stesso. Corsa, bici, partite di calcetto...e poi ho anche la compagnia, ancora meglio!!

Da domani cambio...perchè una volta tanto doveva pure succedere!

venerdì 4 aprile 2008

La guerra del web...

A novembre sono andato a Lucca, bella fiera, mi sono divertito parecchio. Ho incontrato alcuni miei amici(con il signor Diggi ci ho persino dormito insieme, ma non pensate niente di male), ho conosciuto disegnatori, sceneggiatori, semplici fan come me e assistito a conferenze. In una di questa c'era anche Roberto Recchioni, ideatore e sceneggiatore di John Doe, Garret, Detective Dante e milioni di altre cose(alcune anche in uscita). Mentre ero alla conferenza ho sentito dalla bocca dei miei amici una parola: "infinito".
Non sapevo a cosa si riferivano e non ho chiesto. Il giorno dopo sento un ragazzo che mentre parla con il prode Logan fa: "Dicono che hanno visto "Infinito" da qualche parte, sicuramente ora lui e Recchioni si meneranno". Stavolta chiedo, avevo intuito che quella parola era da associare ad un uomo, a qualcuno conosciuto abbastanza sul web.
Mi spiegarono la situazione: un ragazzo attacca Recchioni sul proprio blog e sul suo, non per sfizio, ma con l'intento di distruggere la Casta dei fumettisti che è comandata, appunto, dallo stesso Recchioni. Il mio primo pensiero è stato: "Divertente"...

Al ritorno dalla fiera mi connetto sul blog del prode Infinito, e mi rendo conto che ce l'ha con Recchioni, con gli amici di Recchioni, con i collaboratori di Recchioni, ultimamente ci prova anche con la ragazza di Recchioni...dal canto suo lo sceneggiatore di JD attacca ogni tanto Infinito dal suo blog e non permette all'altro di rispondere sullo stesso. Ci siete ancora? Ora arrivo al punto...un attimo di pazienza!

Allora Recchioni è il capo(o meglio uno dei generali) della casta ideata da Infinito, lui si professa sceneggiatore e sono in prossima uscita alcune sue opere. Infinito ce l'ha un pò con tutti e attacca tutti dal suo blog, la gente passa dal blog, risponde alle accuse e aumenta considerevolmente i commenti e i contatti al blog. Arrivando or ora a più di 49.000 contatti...miiii...non pochini...
Complimenti poi all'idea di Infinito di mettere la pubblicità di google che più contatti hai più soldini frutta...

Ultimamente Recchioni dal suo blog ha dato l'indirizzo di un fake di Infinito(probabilmente creato per il primo aprile da qualcuno), il link ha avuto in poco tempo(dal primo aprile!!) ben 1640 contatti...il mio istinto da italiano dietrologo mi spinge a pensare alcune cosine...

Ma facciamo caso che Infinito e Recchioni non si odino, che siano d'accordo, che vogliano fare questa specie di guerra internettiana per aumentare le vendite dei fumetti in generale(quindi aiutare l'economia, che cari!) e di conseguenza le vendite dei LORO fumetti, la gente li leggerà e dovrà dire chi è il migliore e così facendo più lavori presenteranno in edicola più la gente vorrà capire chi è più bravo.

E' naturale che più Recchioni parli del nemico e più la gente andrà sul blog del nemico a difenderlo! Naturale e , guarda caso, è quello che succede...
Sarebbe molto divertente se tutto fosse combinato...spero ardentemente che non sia così, però due cose le voglio dire:

1) Leggo il blog di Recchioni, ogni tanto mi piacciono alcuni suoi post idioti che mi trasmettono un pò di divertimento(non parlo delle donnine mezze nude!).
2) Mi complimento con Infinito riguardo alla grande idea che ha avuto. Più la gente ti odia più la gente ti segue, e ci guadagni non poco.

Ah..son tutte supposizioni idiote...non prendete niente sul serio! Ma se avessi ragione io...vorrei perlomeno un regalo!

mercoledì 2 aprile 2008

Notte di passione...


Appena entrai nella stanza, capii subito che tu eri lì. Non riuscivo a vederti, ma sapevo che tu eri lì. Riuscivo persino a sentire il tuo respiro, riuscivo ad immaginarti mentre sfioravi la mia pelle, riuscivo ad avvertire la tua presenza. Non potevo dormire, senza prima averti vista almeno per un attimo. E cominciai a cercarti.
Avremmo potuto rimanere in quella stanza per tutta la notte, senza mai riuscire a guardarci negli occhi, senza mai poterci dire nulla, solo sentendo i nostri respiri, continuando a cercarci nel buio della notte, in un eternità di attimi che sarebbero potuti durare per sempre. Ma avevamo bisogno l’uno dell’altro, e non potevamo fare finta di niente. Sapevamo quanto ero importante per te, quanto la mia presenza ti avrebbe aiutata a vivere, quanto avevi bisogno di sentire il mio corpo sotto il tuo; sapevamo quanto era importante per me riuscire a guardarti, per ritrovare quella serenità che non avevo. Eravamo come due eterni innamorati che si cercano senza sapere neanche che nome abbiano, che vita facciano, che sogni custodiscano. Eravamo come due amanti passionali che ardono dal desiderio di scuotere i loro corpi e trascinarli via, di cambiare i loro destini anche solo per un attimo. Ma questa notte ci saremmo incontrati, lo sapevamo tutti e due, e niente sarebbe stato più lo stesso. Tu avevi distrutto i miei sogni, avevi cambiato il mio destino, sembrando così forte da farmi paura. Ma eri anche così piccola e fragile che ti avrei potuta stringere nella mia mano, decidendo in un attimo della tua vita. Avevo dato il mio sangue per te, ma tu ne volevi ancora. Non ti bastava mai, l’altra notte mi avevi tormentato chiedendomene sempre di più, sempre di più…poi avevi cominciato a respirarmi accanto, e non mi avevi fatto più dormire…ho passato una notte insonne per colpa tua, ma questa notte ti faccio secca, MALEDETTA ZANZARA!!!