giovedì 31 maggio 2012

Corso Vittorio Emanuele


Sì. Due giorni senza scrivere alcunchè. Me ne pento e me ne dolgo. Anche se c'è un tizio, su questo spazio virtuale, che non scrive da ben 106 giorni, io mi sento in colpa. Ma ho avuto due giornate pregne e non ho avuto tempo, fantasia, spazio e amore per aggiornare il blog. Ma cosa mai avrò fatto di più importante che scrivere sonore minchiate su questo diario internettiano? Ve lo spiego subito dato che gli argomenti sono pochi e la papera non galleggia (antico proverbio popolare napoletano modificato per l'occasione).

Martedì è stata una giornata improntata nel segno del "non me ne tiene" e delle sue importanti regole basilari. Ve le spiego in quattro semplici punti:

-) Il "Non me ne tiene" è una religione. Quando non te ne tiene non te ne tiene.
-) Niente e nessuno modificheranno il tuo "non me ne tiene".
-) Eventuali ripensamenti serviranno a poco. Tanto non te ne tiene.
-) Non me ne tiene di scrivere una quarta regola.

Quindi avete capito benissimo che la giornata di Martedì l'ho dedicata alla mia squinzia, al libero sollazzo da tempo libero(che è divertente da dire), alla visione delle ultime due puntate di Alcatraz, che mi hanno causato odio verso la Abc, i telespettatori e chi non l'ha rinnovata e ovviamente alla serata lavorativa con cena all'una di notte mente gustavo un mirabile episodio di Misfits. E questo è martedì.

Mercoledì invece inizia in modo del tutto diverso: mi sveglio alle 10. Il che è già un evento.
Un mio amorevole amico doveva andare a Napoli per dello smercio di materiale cartaceo di un noto gioco di carte famoso in tutto il mondo. Obbiettivo: Alastor di Napoli, quella di via Mezzocannone che normalmente odio perchè i suoi simpaticissimi proprietari mi sembrano dei tizi odiosi che mirano al sol guadagno. Cosa che accade in ogni esercizio ma alla mia fumetteria di fiducia, guarda caso sempre Alastor ma di Caserta, i fumettari in oggetto sono simpatici ed è sempre piacevole scambiarci una chiacchiera di un'oretta prima di spendere miliardi.
Chiusa questione simpatia l'appuntamento è alle 10 e 30 sotto casa mia. Il mio amico, che in realtà è Mang'isse, arriva alle 11. Ottimo, si inizia una bellezza.
Il treno, casomai l'avessimo preso, era alle ore 11 e 02. A Caserta. Ora: se non ci sono macchine per la Nazionale, il tempo minimo da casa mia alla stazione è cinque minuti a centoventi all'ora. Quindi niente stazione, niente treno, si va' in macchina.
All'avventura.

Idea del mio amico guidatore: niente autostrada, così risparmiamo. Ok. Tanto la vettura non la porto io. Considerando che con l'autostrata e relativa tangenziale in quaranta minuti massimo siamo in Napoli Centro, che è dove dovremmo andare noi. Ma che sarà mai fare un po' di strada in più? Nessuno problema, alla fin fine.
Che è quello che pensavamo all'inizio. E l'idea era risultata ottima fino a quando siamo entrati in Napule, tramite tangenziale, uscita Fuorigrotta. Usciamo giustappunto dinanzi Piazzale Tecchio e respiriamo aria di Comicon. Poi andiamo in direzione "centro" senza alcun problema. Osserviamo le simpatiche manovre da guidatore napoletano, osserviamo le mirabolanti fanciulle napoletane, osserviamo anche una miriade di panzoni, così, tanto per pareggiare il conto tra belle cose e brutte visioni.
E poi vediamo, ad una svolta, la direzione "centro" bloccata da dei vigili. Ci avviciniamo e gli chiediamo indicazioni per raggiungere corso Umberto I, il simpatico tutore dell'ordine ci blocca e ci indica una strada alternativa: IL CORSO VITTORIO EMANUELE.
Andiamo fiduciosi ben sapendo che un corso, dalle nostre parti, comprende al massimo un paio di chilometri di strada. Quello no. Anzi.
Il civico parla di numero 691. Dopo un quarto d'ora nel traffico napoletano siamo ancora a 500, il mio collega ritorna indietro. Inutile dire che dopo altri venti minuti verso nessuna direzione plausibile, l'unica idea possibile è quella di farsi veramente il corso. Ritorniamo al numero 500 e scendiamo. Dopo altri zigzaganti venti minuti siamo ancora al civico 450. Il corso ha inglobato le nostre vite più di Goku sul serpentone.
Ma i cartelli "centro" stanno apparendo. Qualcuno dice "Piazza Garibaldi" e, per noi, è come un calendario di Juliana Moreira, in quel momento.
Si va' verso la piazza, palazzi conosciuti mi dicono dove andare. Siamo a Cavour, poi a Garibaldi, e poi al corso Umberto primo. Partenza ore 11. Arrivo ore 13 e 15. Due ore e un quarto. N'altra mezz'ora ed arrivavamo a Roma. La vergogna ci assale.
Ci fermiamo alla suddetta fumetteria mettendo la vettura in divieto di sosta (ci siamo adeguati al vivere napoletano) e mentre il mio compare vende e scambia, il sottoscritto compra. Che è peggio.
Un paio di Julia venduti a prezzo da edicola (ladri!) per la mia amata. Una rapida controllata all'ultimo Mega e si va', verso casa, verso il nostro piacevole traffico casertano. Ma...sulla via del ritorno...una visione...

AUCHAN

Come vi avevo già detto, la mia scorta di Samichlaus è terminata. Il centro commerciale che le vendeva non ne ha più e il sottoscritto è triste. Ma triste tanto.Quindi, da ricerche internettiane passate, sono rimasto convinto che ne circuito Auchan c'è una notevole vendita di birre estere. Anche della mia amica amatissima. Sono le 2 e mezza, a casa mi avranno già bello che digerito: andiamo all'Auchan. Località Argine. Poi scopriremo che è provincia di Napoli. Ma poco ce ne cale.
In un quarto d'ora siamo dentro. L'ipermercato è abbastanza enorme, e le birre sono tante. Scorro il primo scaffale e niente. Le solite marche che trovo ovunque. La tristezza e la depressione(facilmente curabili con una birra doppio malto da 14 gradi, una birra, non venti) aumentano.
Ma...c'è un'altro scaffale. E si chiama "birre dal mondo", "birre speciali", "birre artigianali".
Lei non c'è.
Non c'è, non c'è, non c'è.
Ma c'è la Schoss Essemberg. Che è della stessa casa produttrice e si afferma sui 9.6 gradi. Non la bevevo da più di un anno. E ce ne sono anche altre che non conoscevo. Quindi, visto che ci sono, si effettua spesa di birra anche se con la dovuta delusione.
Continuando nell'ipermercato compriamo anche nuvolette di drago(se non siete mai stati al cinese non sapete di cosa sto parlando, salame e panini per pranzo improvvisato in autostrata e un paio di coca-cola. Con stupore ci accorgiamo che la cassa è automatica. Questi dell'Auchan ne conoscono una più del diavolo, diamine.
Dopo aver dato ad uno sportello automatico le nostre sudate banconote si va' verso casa. Appena usciti dall'ipermercato, notiamo il cartello pubblicitario dell'Auchan di Volla. A tre chilometri. Il pensiero di passare anche da quelle parti ci entra in testa ma ormai sono le 3 e 20 e dovremmo giocare anche a pallone nel pomeriggio.
Ma la delusione di non aver fatto la giornata Auchan un po' è rimasta.

In conclusione:

-) Quasi verso casa ci ha fermato la polizia per controlli di routine. Hanno chiesto documenti nostri e dell'auto, per fortuna non hanno notato la scorta di undici birre stipate dietro al mio sedile da passeggero. Comunque ci siamo messi a ridere quando ci hanno chiesto se studiamo.
-) Arrivata alla Mang'isse House, per colpa della sua Sharpei che, per la foga e l'entusiasmo di vedermi, mi ha fatto colpire la sedia con una testata. Sì, stavo a terra mente lei cercava di leccarmi il viso.
-) Il mio collega ha imparato come guidare alla napoletana. Un giorno e ti abitui.
-) Ho preso in braccio sia la Sharpei che la Chow Chow, a fasi alterne. Stavo per spaccarmi la schiena.
-) Durante la partitella, persa miseramente, negli ultimi due minuti sono caduto di malo modo e ora, il mio sacro osso sacro, fa male. E sto meglio da alzato che da seduto o sdraiato.
-) Mi son reso conto finalmente di quante volte la notte mi rigiro nel letto. Stanotte, avendo dolore perenne ad ogni giramento, ho potuto constatare che era meglio legarmi in una sola posizione.
-) Le birre mi aspettano ma attendo il momento giusto: domani si dona il sangue. Vado a fare una buona azione.



lunedì 28 maggio 2012

La Carmenide ed altre scempiaggini


Quando si è giovani capita di fare degli sbagli. Ma degli errori forti, potenti, errori che possono essere rinnegati nel giro di qualche anno. Io, tre annetti fa, mi sembra proprio di questi tempi, iniziai su questo blog un percorso durato sei mesi e una miriade di delusioni: La Carmenide.

Per chi non sapesse cosa sia, e dicendo ciò mi riferisco a quella gente simpatica e che voglio bene che continua ad abbonarsi alla pagina Facebook, "La Carmenide" è un'opera epica a puntate che si rifà, idealmente, all'Odissea. Una parodia che racconta le vicende di Mang'isse (Ulisse) e del suo fidato compagno (forse di vita) Master. Sinceramente era un'opera difficile da leggere. Per molti motivi che ora vi vado ad elencare.

-) Era scritta in modo barbaro. Non dico che sono migliorato nell'esporre i miei pensieri e nel raccontare storie, ma posso almeno affermare che non sono peggiorato. Il che è un bene.
-) Riguardava la mia schiera di amici. Che, posso dire per fortuna, fanno ancora parte di essa. A tre anni di distanza. Quindi alcune battute, alcuni tratti distintivi dei personaggi, per gli esterni, erano difficili da capire.
-) E' durata decisamente troppo, includendoci anche il mese di Agosto di pausa all'interno. Ma forse per alcuni poteva essere un bene.
-) Non aveva immagini di donne nude. Per questo neanche i miei amici l'hanno letta (non tutti, sia chiaro: quattro lettori penso di averli avuti fino alla fine).
-) Era veramente l'espressione artistica di quello che mi passava al momento nella mente e quindi, per alcuni, era difficile capirmi. Soprattutto per chi non ha mai letto costantemente le mie robe.

Ora, perchè parlo del passato? Di un progetto fallito? Di un enorme completo di orrendosità che ho partorito forse solo per amore del personaggio citato nel titolo?
Perchè l'anno scorso, già verso settembre, conscìo di dover regalare alla mia pulzella un libricino con dei miei lavori, per festeggiare il nostro anniversario che cade il primo Gennaio, decisi di raccogliere in un volume autoprodotto "La Carmenide". Ovviamente aggiunsi altri racconti, a tema umoristico, scritti nel corso degli anni più, addirittura, due inediti.
Questo lavoro di rilettura, aggiustamento, controllo ortografia ed espressioni temporali, di ricerca e di scrittura è durato due mesi, quando nei ritagli di tempo quotidiani mi accingevo a migliorare l'opera.
Cosa che non è avvenuta granchè, a mio giudizio.
Ma il libricino esiste, è vero, e qualche mio amico ha anche avuto l'onore di volerselo comprare (ovvero pagare da loro le spese della stampa).

Un libro che contiene quindi:

- Una scheda di dedica prestampata.
- La prefazione dell'Autore.
- La Carmenide di Luttero.
- Finali Alternativi della Carmenide di Luttero (inediti).
- La leggenda di Mang'isse (racconto di un paio di anni fa, scollegato dalla Carmenide, ambientato in altri tempi, in altri luoghi e laghi).
- Contagio Avvenuto (racconto dello scorso anno).
- La donna che girava la gente (racconto dello scorso anno).
- Meraviglioso (racconto, credo, del 2007).
- Novità inaspettate (inedito).
- Uno (inedito).
- Ringraziamenti finali.
- Bibliografia essenziale.
- Scheda di riciclo prestampata.

Ora. In tutto ciò non sto dicendo di accattarvi il libro. Se mai voleste fatemi sapere ma credo sia molto improbabile. Ma, se proprio vi volete rovinare la vita, son pur sempre 318 pagine, fatemelo sapere e vi mando il file Pdf. Aggratis. Senza costi di spedizione.

Questo post dovevo scriverlo a Gennaio. Che vita occupata che ho.

domenica 27 maggio 2012

Le lezioni di Mastro Yodo - Internetdipendenti


ATTENTO, DIETRO DI TE!

Ti sei girato. Dillo. Ammettilo. Affermalo. Ora fai una giravolta e falla un altra volta. Questo è un semplice esempio di cosa potrebbe accaderti mentre passi tutta la tua esistenza davanti ad un pc e credi di avvicinarti al mondo, alla rete globale, ma in realtà perdi contatto con la gente intorno a te. Sei disposto a fare tutto quello che ti si dice senza neanche rendertene conto. Dillo, da quando tempo non vai da tua nonna a giocare a carte? Da quando avevi dodici anni? E cosa è accaduto a dodici anni, su, dimmelo. Ti hanno regalato un pc, giusto? E cosa hai fatto, tu, essere infimo dopo aver avuto un pc che, dicevi, ti sarebbe servito "per la scuola", "per gli esperimenti", "per l'enciclopedia"(ahahahahahaha), per "studiare". Sei una vergogna, timido essere antropomorfo, sei solo una vergogna. Tu hai abbandonato le meravigliose partite a scopa con tua nonna per tuffarti in questo mondo putrido e vergognoso di internet. E per che cosa poi? Per vedere quattro sgallettate mezze nude che ti guardano ammiccando? Per queste oscenità? Amico mio, io ho la soluzione ai tuoi problemi di comunicazione con il mondo vero. Io ti farò cambiare la tua visione dell'esistenza umana e ti farò abbandonare la via del pc.

Sì. Lo so che sei dubbioso. E magari ti credi anche intelligente se, proprio adesso, stai pensando: "Ma se il pc è un luogo di perdizione, compresa internet, perchè tu mi propono una soluzione proprio su internet?".

Idiota! Mi abbasso al tuo livello, no? Mica potevo rapire i tuoi familiari, chiederti un riscatto, effettuare lo scambio lontano da occhi indiscreti, tenermi tua sorella(se appetibile e in età da marito) e mandarti un bigliettino per mano dei tuoi genitori con i consigli utili per la disintossicazione internettiana. Sarebbe stato illogico, tranne che per la parte della tua dolce sorella, no? Ora hai abbassato lo sguardo ed hai capito il tuo errore. Mi chiedi come faccio a saperlo, giusto? Io ti vedo. E non tipo Avatar. La vedi quella webcam del tuo portatile? E' sempre accesa. Ma solo a chi conosce la tua password. E noi tutti sappiamo qual'è la tua password.

Ci sono dieci semplici passi per abbandonare la via del personal computer. Sono passi decisi che devi intraprendere pieno di impegno e di voglia di fare. Non ti assicuro che siano facili, tranne un paio considerati "riempitivi" perchè, Dio insegna, i comandamenti e le regole devono sempre essere perfettamente divisibili per dieci. Dicevo che non ti assicuro che siano facili da seguire, ma potresti metterci un po' di forza d'animo in più per distruggere quell'ammasso di ingranaggi e tastiera che crede di averti in pugno. Non mi stupirei se, un giorno, si scoprisse che i portatili sono solo esseri senzienti alieni che tentano di controllarci e che si eccitano ogniqualvolta inserisci una penna usb con 4 gigabyte pieni di roba. 'Sti zozzi.

LA VIA DELLA GUARIGIONE
(altresì chiamata, errando, "la via dello yoghurt")

1. Prendi tutte le foto di donnine che hai salvato sul tuo pc. Prendi tutti i link a siti di dubbio gusto che mostrano amori non illibati e promiscue situazioni. Fatto? Ora inserisci tutto su una penna Usb e mandali a casa mia. Provvederò io stesso a cancellare tutto il contenuto delle cartelle. Ci metterò tempo ma tu sarai salvato. (In caso di ragazza con foto di maschi e relativi video: cancella tutto tu, ti risparmio la spedizione- Ma se sei appetibile, con certificazione di almeno cinque tuoi amici, manda le tue foto al mio indirizzo. E sarai salvata.)
2. Prendi una penna, sì quell'aggeggio antico. E scrivi. Anche solo la lista della spesa. Ricordati come si fa. Scrivere. Non la spesa. Quella ormai la fanno in pochi.
3. Vai a lavoro. Il tuo capo non ti chiama per sapere se stai bene. (Se il tuo lavoro si svolge davanti ad un pc, licenziati, ne va' della tua guarigione).
4. Esci di casa. Lo so. E' difficile. Capisco anche perfettamente che su Farmville puoi chattare con un tizio cinese che non hai mai visto (e che potrebbe essere benissimo di Casavatore) e che costui, dall'alto della sua tipica magnificenza cinese, può aiutarti a trovare i tuoi cuccioli di panda dispersi, ma uscire ti farà bene. E quella cosa luminosa in cielo è il sole. Non guardarlo a meno che non hai gli occhiali da sole. Giusto. Si chiamano così apposta.
5. Leggi un libro. Di carta. Mantenendolo con le tue mani. Qualsiasi cosa il cui nome autore non finisca con "occia", "olo", "etto", "espa" e che non sia un comico di "rado" o "elig".
6. In tutto questo devi spegnere il pc. Ti avevo detto che sarebbe stato difficile, mica cotica.
7. Quando sarai nel mondo reale, con persone reali al tuo fianco, se non hai una donna (o un uomo), prova a trovarlo. Senza chiedergli l'amicizia o chattandoci ma solo parlando. Sì. A voce. E non devi usare Skype.
7bis. Il modo migliore per broccolare una donna è mostrargli il conto corrente. Di Valentino Rossi.
7ter. Il modo migliore per broccolare un uomo è essere una donna. Se sono ubriachi potete essere anche Rosy Bindi, vi salterà ugualmente addosso.
8. Il cinema è un bellissimo luogo di ritrovo, e sembra anacronistico considerando che puoi vedere film su internet senza pagare un centesimo, ma se trovi buone promozioni è una bella esperienza. Ovviamente se trovi una buona ragazza con una quarta, i sedili in fondo diventano testimoni di una visione in quattro D.
9. Fai attività fisica. Elimina quell'ammasso di grasso da giocatore di gdr professionista.
10. Trovati un hobby importante. Non so: ballare, scrivere, viaggiare, fare all'amore davanti alle telecamere venendo pagati, fondare una religione, creare un blog da strada(dato che non avete più internet), drogarti. Non so, vedi tu. Non posso mica dirti tutto io.

Spero che, amico mio, tu sia ora guarito e che tu possa esserti avviato, ormai, nel cammino della redenzione, della guarigione, della lealtà e della vera ed unica esistenza. E caso mai ti impalli, spegniti e riavviati, tutto funzionerà perfettamente.

(Mastro Yodo riceve per appuntamento, basta che lo paghiate in anticipo. Sporadicamente regalerà, aggratis, i suoi preziosi insegnamenti di vita su questo blog. Se volete dei suoi consigli suoi vostri problemi da plebei, chiedete e vi sarà risposto, parlate e vi sarà chiarito, pagate ma non vi sarà mai rimborsato)

venerdì 25 maggio 2012

La sfida infinita


Accade tutte le notti da ottobre credo. Tutte le notti ogni qualvolta ritorno da lavoro. Apro la porta di casa, mi siedo a tavola, mangio e scorro velocemente le notizie al pc per sentirmi un tutt'uno con il mondo. Che poi non è che il mondo vuole sentirsi così con il sottoscritto, sia chiaro.
Poi decido di andare a letto e lì, abitualmente, cerco di chiudere la serata in bellezza con la visione di un episodio di un telefilm, quasi come se la fantasia altrui servisse per migliorare la mia. Prima, nel periodo autunnale ed invernale, davo la buonanotte al mondo leggendo un libro. Mi sento in colpa se adesso non riesco più a farlo: ho il numero tre della Torre Nera che piange sullo scaffale di fianco al mio letto perchè il sottoscritto non l'ha mai aperto. Ma non voglio pensare alle mie mancanze, un giorno lo leggerò, almeno spero. E ne leggerò molti altri, di tanti autori differenti. Ma non Moccia, sia chiaro. Almeno finchè non avrò l'Alzheimer, così da dimenticarmelo un attimo dopo.

Il sonno alfin arriva mentre la mia cagnolina già dorme beata da più di tre ore. Rimpongo il computer al suo posto, sul letto del mio fratello che vivendo in Francia lascia inutilizzato e diventa preda del sottoscritto che ci poggia l'inverosimile, e mi accingo a sprofondare nelle braccia di Morfeo. O di qualche suo subalterno, l'importante è dormire, riposare, sognare, russare.
Ma non è così che la pensa il mio peggior nemico.

Lui, o lei, gira insoddisfatta per la mia stanza come se attendesse l'ora dell'arrivo del mio giusto riposo. Inizia lieve lieve a farsi sentire da lontano. Poi plana delicatamente quasi toccando il mio corpo, attende di sicuro una mia timida reazione. Insoddisfatta mi lascia stare, quasi per farmi cullare dall'idea di essere ormai al sicuro dalla sua presenza improvvisa, poi ritorna, decisa, qualche secondo dopo e gira solo in una zona delimitata: il mio orecchio.

L'odio profondo mi sale a livelli inimmaginabili e la voglia di schiacciarla tra le mie mani è alta, troppo alta. Immantinente prendo tutta la forza che ho addosso e cerco di porre fine alla sua esistenza di succhiatrice di sangue altrui, tipo Equitalia, e donarle un paradiso fatto di sangue dolce a profusione con quaranta tizi a disposizione, solo per lui/lei, mai "bucati" prima. Invece no. E' sempre più veloce del sottoscritto che se fosse una mosca lo capirei, ma non lo è.
E' una stramaledetta zanzara che non migra, non muore, non si suicida e non ha una moglie/marito a casa che l'aspetta perchè ogni stramaledetta sera lei, o lui, deve planare nelle mie orecchie costringendomi a sentire quell'altroce suono zanzaresco che mi porta ad odiare tutti i volatili compresi i piccioni, anche se sono caruccissimi e come si mangiano loro le cicche di sigaretta non lo fa nessuno.
Segue appello personale:

Zanzara dei miei stivali,
la tua presenza mi scoccia
di sicuro il mio sangue non ha eguali
ma non non ne prendi una goccia.
Passi solo per cattiveria,
mi disturbi il sonno del giusto
rispondimi, fai la seria:
lo fai solo per cattivo gusto?


Quindi di chiedo, amica mia
non aumentar 'sta litanìa,
perchè un giorno o l'altro, te lo giuro,
io ti schiaccio contro quel muro
senza pantofole o aggeggi strani
ti distruggo con le mie mani.

Vola, vola altrove.
Anche in un'altra stanza.


Non tornare più qui.
Ne va' della tua esistenza.

mercoledì 23 maggio 2012

Vent'anni fa. Oggi.



Non sono bravo con le parole quando si deve discutere di cose brutte. Ma brutte davvero. Vent'anni fa io ero piccolo, ma piccolo tanto. Era il 1992 e avevo compiuto a malapena cinque anni. Non potevo certamente immaginare cosa stesse succedendo nell'Italia che, pochissimo, conoscevo. Di quegli anni ricordo solo il "Ciao", la mascotte di Italia '90 che avevamo sottoforma di peluche gigante per casa. Mi piaceva moltissimo, successivamente ne avrei viste di migliori (poche) e di peggiori (la maggior parte). Passo gran parte della vita a ricordare le annate calcistiche per rammentare cosa facessi io, a quei tempi, nella mia reale vita. Il '94 me lo ricordo: a Giugno piangevo per il mondiale perso in finale contro il Brasile. Il '90 me lo ricordo per il "Ciao", come vi ho detto poco fa. E anche per Schillaci ora che ci faccio caso. Il '92 non mi entra in testa. Niente. Nada. Dimenticato. Cancellato. Mai esistito.
Forse il mio piccolo cervellino da bambino ha preferito evitare. Forse i miei non me ne hanno mai parlato. Forse guardando la tv qualcosa, dentro di me, forse l'innocenza dell'infanzia, me l'ha fatto rimuovere.
Il 1992 è stato un anno brutto. L'anno in cui è morta l'Italia.

E ancora oggi ne paghiamo le conseguenze.

La canzone sopra è di Daniele Silvestri - La bomba.


Riflettendo sui fatti, sui modi e sui tempi
c'è da finire matti a pensare che un attimo solo bastò
adesso lo so.
E non è che rimpiangi, nemmeno una volta
e non è la coscienza che brucia, è l'assenza che il buio portò
e che un giorno riavrò.

Non c'era nemmeno un segnale o il tempo di avere terrore
soltanto l'odore bruciato di plastica e un cielo che ha sbagliato colore
è la luce che cambia, che cresce che esplode
è la rabbia che sale e col sangue corrode
e intanto intuire o persino sapere che niente e nessuno
potrà mai spiegarmi perché

Ma tornando al presente, c'è un rumore costante
una nota stridente che ancora la mente scordare non può.

E' il regalo che ho avuto, da quel giorno per me il mondo è muto
e non chiedo un aiuto, anzi evito meglio di dire di no
a chi cerca in quello che so.

Non c'era nemmeno un segnale o il tempo di avere terrore
soltanto l'odore bruciato di plastica e un cielo che ha cambiato colore
e la luce che cambia, che cresce, che esplode
e la rabbia che sale e col sangue corrode
e intanto intuire, o perfino sapere
che niente e nessuno potrà mai spiegarmi perché.

martedì 22 maggio 2012

Campanelli d'allarme


Sono successe un bordello di cose da quando non ho aggiornato decentemente il blog, per dirla alla Arcoriana. E non credo che questa sia la sede ideale per parlare di avvenimenti brutti. Perchè di sicuro brutti lo sono stati. Lasciamo a giornali autorevoli quali Tgcom e la colonnina di destra di Repubblica.it, il compito di aggiornarci su questi eventi. Oltre all'ingrato ruolo che debbono, per forza, avere: quello di ricercare quante più cose possibili si possano trovare su internet sulle persone appena decedute. E' uno sporco lavoro ma ci riescono benissimo. Con abili, ed ungenti mani, spuntano video, foto, immagini private e scatti in fasce. Tgcom sta ancora cercando un altro video della prima comunione, ma quello dell'ultracentenaria è improbabile che lo si trovi dato che non era ancora stata inventata la comunione.

Son problemi reali se ci fate caso: ad ogni nuovo avvenimento struggente internet ha bisogno di eroi. Già ho dedicato un po' di risalto a questa vicenda un mesetto fa, quando nelle pieghe della mia camera da letto scrissi questo post che ora, qualche pagina geniale come questa, ha pubblicato. E' bello sapere che qualcuno ti vuole bene a prescindere mica come certa gente. Sì, parlavo proprio di te, mamma.
Ma tralasciando le beghe familiari che possono sempre essere messe da parte salvo poi esplodere quasi come un concorde in un bagno di un convoglio Trenitalia, dirigiamoci verso il fulcro integrante di questo post: una domenica da dimenticare.

ATTENZIONE: Quello che segue è un post che parla di "tristezze" che non sono largamente paragonabili ai fatti accaduti a Brindisi e in Emilia. Quindi se venite qui per moralizzare l'ambiente, fatelo ma poi areate la stanza che sennò si sente la puzza e la mia ragazza incolpa me. Se poi cercate video della comunione, della cresima, della laurea o del matrimonio di qualcuno che ha perso la vita non per colpa sua, andate a questo indirizzo. Grazie.

Che la giornata sarebbe stata pessima lo sapevo fin dall'inizio. La sera prima si rompe l'alimentatore del modem. Io senza internet. Un dolore abissale. Quindi alle 11 e 30(dopo aver finito da lavoro alle 2 e 30 ed essermi addormentato stanchino alle 3) si va' nel centro commerciale più vicino casa dato che i negozi di elettronica, di domenica mattina, non è che aspettano me e rimangono aperti, no. Ma se fossi stato Berlusconi mi avrebbero spalancato le porte, suppongo, ma vabbè.
Si va' e si ritorna tristi: l'alimentatore non lo trattano, la possibilità che lo si trovi in un centro non Telecom è pari a meno infinito. Primo campanello di pericolo.
Visto che ci sono controllo se magari è arrivata la Samichlaus, sarà un messaggio divino quello dell'alimentatore rotto e della camminata nel centro giustappunto di domenica mattina. No. Nessun messaggio divino e se lo è quello là sopra non mi apprezza: niente Samichlaus. Secondo campanello di pericolo.
Pranzo in famiglia, che consisterebbe in cinque persone compresa nonna. La quale elargisce una consueta "mazzetta" di ben CINQUE EURI! Ci pagherò mezzo giorno di mora per la prossima bolletta Equitalia. Primo campanello di "entusiasmo", chiamiamolo così, và.
Si cincischia e decido, after pranzo, di recarmi a casa della mia amata per fare la cosa che più adoro a questo mondo. Sì: andare su internet quando ne sono sprovvisto. Mentre lei osserva un programma su Real Time di quattro cesse che votano ognuna il matrimonio delle altre tre. Ed una di loro era una spogliarellista. Ma brutta. E una di loro ha sposato una donna. Ed erano entrambe brutte. Non lo metto nei campanelli d'allarme ma è uno dei peggiori programmi mai vista. Secondo solo ad "Amici" ed ad ogni programma con Giletti.
Nel mentre il Torino torna in A. Terzo campanello d'allarme.
Nel mentre Zeman torna in A. Quarto campanello d'allarme.
Poco dopo accompagno la mia pulzella a lavoro, farà il mio turno mentre io vedrò la partita. Che santa donna. Costretta a sorbirsi un ragazzo juventino contento di esserlo. Nella mia visita fugace il mio capo mi fa dono di un alimentatore generale che potrebbe andare bene per il modem avendo la stessa tensione. Secondo campanello di entusiasmo.
E il mio collega, da Luglio, mi porta l'hard disk del mio ex-portatile affinchè possa recuperare tutto quello che avevo sopra. Terzo campanello di entusiasmo.
Il cielo, intanto, è nero, nerissimo. E normalmente ne provo felicità. Ma fa caldo. Troppo caldo considerando i giorni precedenti. Quinto campanello d'allarme.
Torno nella mia dimora, rinavigo felice su internet e si fa sera. Il risultato della partita lo sapete tutti. I campanelli d'allarme non li ho sentiti e sono andato avanti sulla mia strada a struggermi per una vittoria che poteva significare doppietta, imbattibilità e pure tanta felicità per il sottoscritto.
Ma il Napoli ha vinto. Ed io vivo in provincia di Caserta. Sono contento che facciano caroselli, i ggiovani ed i meno gggiovani. Sono contento per loro perchè così spendono soldi in benzina e dovranno, di nuovo, fare il pieno, almeno una piccola soddisfazione concedetemela.
Comunque il Napoli vince e dov'è che si radunano tutti per i festeggiamenti? Ma davanti al mio luogo di lavoro! Dove io, dalle 23 alle ore 01, sono costretto a sentire ogni coro di felicità atrui per una vittoria di una coppa che mancava dal 1987, l'anno in cui non nacqui per due giorni precisi. Ero molto giovane a quei tempi, diciamolo.

La cosa disturbante e un po' che mi ha fatto incazzare sono stati i cori "juventino pezzo di merda" che non spingono all'amore tra tifoserie e a fare pienamente il proprio dovere lavorativo. Ma si sa, maschero perfettamente la rabbia e tutte quelle persone sono schedate nella mia mente (che non ricorda neanche i tizi che ha visto la sera prima) e sappiate che la regola fondamentale dell'esistenza umana è: "non fare arrabbiare chi maneggia il vostro cibo". Eppure tutti dovrebbero saperlo.

Vinceremo qualche altra cosa l'anno prossimo. Ne sono sicuro. Magari si inizia ad Agosto. Si spera. Comunque siamo pur sempre Campioni D'Italia no? O è stato dimenticato da tutti?

Sempre forza Juve, masnadieri!

domenica 20 maggio 2012

Disconnesso


Il blog non verrà aggiornato fino a quando il mio caro modem non tornerà a funzionare come prima. La mia non conoscenza del mondo internettiano e dei suoi accessori mi ha spinto a pensare che il problema sia dell'alimentatore del modem Alice. Domani mattina, per fortuna, potrò recarmi in un negozio specializzato, che dista meno di un km dalla mia abitazione, e comprare il pezzo mancante. Almeno spero. Se non lo trovo so con chi prendermela. Con il destino crudele o con il mio co-admin scomparso. Più col secondo.

Quindi, dato che sto utilizzando la linea della mia amata, stasera sarò triste e solitario e senza internet dopo aver lavorato e aver visionato la partita importanterrima di stasera. Detto ciò, vi saluto. E se volete regalarmi un alimentatore per alice con output 12v, ve ne sarò tanto grato.

Forza Juve!

venerdì 18 maggio 2012

Fuori tema


Attenzione: questo post contiene atrocità linguistiche, amore incondizionato, miele in quantità elevata e tanta pucciosità. Astenersi: litigiosi, Bossi con famiglia al seguito, pidiellini, iracondi, Bondi, single che pensano solo a pucciare il biscotto, truzzi, discotecari molesti, neomelodici che mirano all'amore per tutta la vita ma nel frattempo si divertono con qualsiasi fan(perchè sì, hanno le fan), Arcoristi, omofobi e Giovanardi. Soprattutto quest'ultimo. E' il consueto post su quanto sia bello l'ammore. Girate al largo.

La giornata più bella della settimana è stata lunedì e poi mercoledì. Il motivo è presto detto: perchè dopo essermi svegliato ho visto lei. Non saltiamo a facili conclusioni: purtroppo non vive nella mia stessa dimora. Ed io non vivo nella sua. E' normale. Siamo gggiovani, attendiamo di essere economicamente sicuri e un giorno, chissà, avremo una nostra casa.
Ora qui ci starebbe una risata di quelle grosse. Di quelle che distruggono le quattro mura in cui risiedete.
Analizziamo l'ultima frase precedente:

"Siamo gggiovani" : errore grammaticale voluto, niente da notare sul profilo grammatico. Ho 25 anni, lei 22, siamo relativamente gggiovani, d'altronde. Giusto.
"attendiamo" : verbo. Voce del verbo attendere. Io attendo, lei attende, noi, insieme, attendiamo. Giusto. Significa "aspettare" per chi non lo sapesse.
"di" : preposizione. Apre a qualcosa.
"essere economicamente sicuri" : Qui. Questo è il punto focale che scaturisce la risata. Se la fai su un palco, di questi tempi, ti scritturano a Zelig in cinque minuti, salvo poi ricordarsi che Zelig non fa satira politica. Non fa satira sociale. Non fa satira di costume. Zelig non fa, diciamocelo. Ma c'è ancora spazio per le risate, attendete.
"e un giorno": Ipotesi futura.
"chissà": Dubbio durante un secondo di rinsavimento.
"avremo uuna nostra casa": Ed ecco che si consuma l'altra atroce sberleffo ai danni dei due omini che si amano e vogliono avere una vita assieme. Ah, atroce situazione italiota, come puoi tu distruggere i sogni e le belle speranze di ggiovani in amore? Come puoi tu dare spazio alle troie di Arcore e non all'amore vero, puro e soprattutto senza una Fede o una Mora nei paraggi. Come puoi instillare un po' di felicità in questi corpi gentili che non vogliono far altro che incontrarsi e viversi ogni dì su questa Terra.

Non puoi, Italia. E non perchè sei tu, è che sono io che sono cambiato. E' meglio che ci prendiamo una pausa di riflessione. No. Non chiamarmi, ti chiamo io. Te lo giuro. Ho il tuo numero in rubrica. Certo. Aspettami. Ci andiamo a prendere un caffè insieme, Italia. Senza impegno, eh. Io ti ho sempre voluto bene. Te ne vorrò di più dall'8 Giugno, ma questo son altri motivi. Ci sentiamo dopo, Italia, eh? Ciao. Ciao. Ho detto ciao. Quando ti impunti sei proprio infantile Italia, vergognati.

Ecco. Volevo fare un post puccioso e pieno d'amore e mi ritrovo sempre costretto a far fronte alla mia consueta capacità di uscire fuori tema. Succedeva sempre da piccolo, e anche da grande, quando andavo a scuola. Nei tempi non prendevo mai più di sette perchè uscivo sempre dallo schema iniziale. Iniziano a discernere di cose che secondo me c'entravano tantissimo con l'argomento in oggetto, ma che, secondo i miei mirabili professori, no. Ma se io non capisco la traccia, è colpa vostra professorini miei! E' stata sempre e solo colpa vostra che non riuscite a spiegarvi. Io cercavo di farvene rendere conto ma voi siete duri come il coccio sui maccheroni(questa battuta è stata acquistata da Lia Celi per venti caramelle Lupo Alberto, in tempi di dieta mi vendo per poco). Ma adesso basta parlare del passato.

Vorrei dire due parole sulla tizia...no...non è gentile...sulla donna! No...è troppo invecchiante. Sull'anima gemella. No...troppo stucchevole. Sulla squinzia. No...troppo superficiale. Sull'essere sopraffino? No. Troppo aulico. Sulla ragazza. Sì. Semplice e mai banale. Poi esprime pienamente il doppio significato del termine. "Ragazza". Giusto. Approvato. La grammatica è importante, direi.
Questa ragazza è meravigliosa. E lo sapete bene, oh frequentatori abituali del forum (due) che avete già avuto modo di leggere le mie odi alla suddetta pulzella. Questa ragazza mi da felicità anche solo osservandola. Per questo quando la sento a telefono mi intristisco. Quando non la vedo o la vedo poco durante il dì mi demoralizzo, quando poi rimaniamo più giorni lontani medito di trasformarmi in emo.
Pochi giorni fa un mio amico ha detto: "Ma come vivi il fatto di vivere a pochi passi da lei? Cioè è bello, vi vedete tutti i giorni. Ma...vi vedete tutti i giorni! Non è troppo?".
La risposta è "no", caro amico mio.
Perchè l'amore ha bisogno di esserci, almeno per quanto riguarda me.
Se la vedo sto bene.
Se l'abbraccio sto bene.
Se la sento parlare sto bene.
Se corre incontro al suo cane sto bene.
Se mi offre da mangiare sto bene, pur se ingrasso come una botte.
Se corre con me sto bene.
Se mi accompagna in bici mentre corro sto bene.
Se mi cerca di scaldare ad un concerto in cui, da beota, non ho indossato una maglietta a maniche lunghe sto bene.
Sto mi riempie di baci sto bene.
Se la riempio io di baci, sto bene.
Se mi sorride dopo un mio gol, sto bene.
Se mi stringe quando sto male, sto bene.
Se mi chiama preoccupata dopo due chiamate senza risposta, sto bene.
Se mi accompagna a casa, sto bene.
Se lavora con me sto bene.
Se viene alle fiere con me, sto bene.
Se verrà a Lucca con me, starò bene.
Se continuerà ad amarmi così, sento che starò sempre bene.

Post puccioso, mi son ripreso in calcio d'angolo.

giovedì 17 maggio 2012

Abbonamenti molesti


Mi hanno fregato il Vanity Fair. E questa è una cosa che mi fa proprio male dentro. Vi rendete conto? Un procace pulzello, il sottoscritto, che da un numero di quattro-cinque anni fa con belle foto in bikini di Martina Stella capisce l'importanza giornalistica della testata in oggetto e decide di intraprenderne l'abbonamento, qualche mese dopo. E da quel momento lì inizia a penare. Ogni settimana. Ogni mese. Ogni bimestre.
Perchè gli abbonamenti, in questo mondo malato, non arrivano per miliardi di problemi. E pensare che questo tizio, sempre quello di sopra, sempre io, non è abbonato solo a Vanity Fair. Ma anche a "Max"(che forse è tornato leggibile) e ad "Il Male"(un errore da non ripetere). Che se il primo arriva puntuale con una settimana di ritardo rispetto all'uscita in edicola, il secondo non arriva. E purtroppo non sto scherzando. In questo momento mi ritrovo, per fortuna, con una ventina di numeri su trenta pubblicati. Alcuni mi sono arrivati in blocco dopo aver inviato non poche email di "leggera protesta" seguita da una di "media protesta". Ringrazio ovviamente il servizio abbonamenti e magari quei ragazzi che con i disagi postali non c'entrano niente. Ma se il Vanity Fair mi arriva ogni settimana, e il Max ogni mese, perchè, stranamente, Il Male salta intere mensilità di pubblicazioni. Ma non è di questo che voglio parlare. No no. Io voglio parlare di fiducia.

Mi hanno fregato il Vanity Fair. Con Madonna in copertina. E da quel momento la mia vita è un inferno. Non ci si può fidare dei propri vicini, non ci si può fidare di chi abita nel tuo stesso stabile, magari non ci si può fidare anche di chi è entrato in quella giornata uggiosa e pregna di dolore.
Non è la prima volta che salto un numero, sarà già successo in passato senza che me ne accorgessi, ma questa volta lo so. E' chiaro. E' indiscutibile. Me l'hanno fregato.
Il perchè ho questa convinzione è presto detto: il mio genitore è entrato in casa verso le 12 ed ha notato la copia fare capolino dallo spazio antistante le caselle postali del condominio. Ovviamente non l'ha presa. Dannato genitore.
Quando è sceso di nuovo verso le 13 la copia era sparita. Subito ha sospettato la mia "rapina". Cosa non accaduta, nemmeno da parte degli altri miei familiari e del mio cane. La rivista era stata rubata. Fregata. Sciccata. Bossiata!

Come farò ora? Mando un esposto all'amministratore di condominio(che peraltro sarebbe mio zio e questo potrebbe anche essere una specie di punizione verso di lui), chiamo direttamente la sede della Vanity Fair Usa o metto una bomba carta davanti ad ogni abitazione, aspetto che eschino e controllo in ogni appartamento se trovo la MIA copia settimanale del MIO giornale?
Sono considerazioni esagerate? Non credo. Il pensiero che qualcuno o qualcuna, abbia rimosso la plastica attorno alla cara Madonna, e ne abbia poi sollevato il tagliandino con il mio Nome e Cognome (anticipato dall'appellativo "Signore"! Ai primi tempi mettevano solo "Signora. Quindi è come se fosse stata una battaglia vinta sul campo, come gli scudetti Juventini) mi crea brividi di disgusto e odio nei suoi confronti. Anzi, spero solennemente che lui, e tutti i suoi familiari coinquilini e chiunque abbia toccato quella copia maledetta, siano da una settimana in preda a dolorosi attacchi di caccaruola. Lo so. E' cattiveria augurare la caccaruola a chicchessia, ma ogni tanto ci vuole. Così hanno il tempo, poi, per leggerselo in bagno. Spero cinque volte. Da cima a fondo.

Ora, il mio pensiero, è: se qualcuno l'ha fatto una volta, cosa gli impedisce di rifarlo? La paura di essere scoperto? No. Questi "ladri professionisti" sono delle persone senza un briciolo di moralità e si credono onnipotenti, sanno che semmai venissero colti sul fatto da qualcun'altro del palazzao, con le loro parole argute o con scuse puerili, riuscirebbero a turlupinarli e a creare il crimine perfetto. Quindi ho una sola soluzione nella mia mente: devo attaccare un cartello davanti alle cassette delle lettere. Qualcosa che faccia vergognare il ladro e che faccia tenere alla larga chi, come lui, ha avuto la stessa idea per il futuro. Ma cosa dire?

Ecco quindi le cinque frasi che vorrei esporre per impedire altri furti di posta destinata a me. Che se non sbaglio è un reato bello grave.

"Prego il signor Postino di suonare se ci sono riviste in casella. Grazie" - Annuncio standard, gentile, che presume irregolarità ma non le dice chiaramente.

"Prego i signori condomini, qualora vogliano leggere le mie riviste, di aspettare che le legga prima io. Grazie" - Annuncio lievemente piccato, che presume irregolarità e che crea zizzania. Mi piace un casino.

"Prego il lesto lettore di riviste altrui di farsi un abbonamento proprio. Grazie" - Qui si sfiorerebbe la rissa. Ma il ladruncolo non si farebbe fuori.

"Chiunque abbia preso, per sbaglio, la MIA rivista in abbonamento è pregato di restituirla. Grazie" - Annuncio del finto tonto. Nessuno risponderà mai.

"Se entro domattina, la mia rivista non è in casella alla prossima riunione di condominio porto una motolov. Grazie" - Annuncio definitivo. Ci sto pensando.

Vorrei tanto mettere il secondo. Poi rischierei di farmi odiare da tutto il palazzo( e anche dai miei), però sarebbe una soddisfazione immensa. Forse lo faccio.

martedì 15 maggio 2012

Piccole promesse quotidiane


Stavolta niente prefazione. Che normalmente non serve assolutamente a niente ma solo a riempire in modo vergognoso il post di cinque-sei righe inutili. Perchè vi chiederete voi: presto detto.
La vedete la fotina di Luttazzino a sinistra? Sì, quella che serve per distinguere i miei post dai post del mio...vabbè...quella che distingue i miei post dai miei post, tanto non ci scrive nessun'altro qui. Se la metto da sola, senza un minimo di prefazione o di introduzione, sembra troppo abbandonata a se stessa e non mi piace come viene esteticamente. Ebbene sì, è un problema di moda.
Quindi ogni tanto mi invento delle sincere idiozie per poter farla emergere da un inizio post scritto e non da una pagina bianca. Come in questo caso. Sono proprio una volpe no?

Tutto questo per lasciarvi una lista di dieci frasi che è sempre meglio tenere a mente se incontrare l'autore di questo blog, di Acido Lattico, di qualche recensione per Glamazonia e ghost writer da anni e anni di Fabio Volo.


LE DIECI BUGIE CHE LUTTAZZI4EVER NON PUO' FARE A MENO DI DIRE

10) "Certo che metto a posto la libreria. Domani mattina mi sveglio e lo faccio".
9) "Certo che te la scrivo quella sceneggiatura per Maggio. Domani mattina mi sveglio, ci do un'altra controllata, e te la invio.
8) "Certo che inizio a leggere i classici. Stavo giustappunto pensando di iniziare a farlo domani mattina".
7) "Certo che scrivo un post domani. Ho già le idee chiare su cosa parlare."
6) "Certo che ti accompagno dal dottore, nonna."
5) "Tra qualche giorno concludo quel racconto che ho iniziato sul blog".
4) "Certo che mi metto a dieta. E' quello che stavo pensando di fare da lunedì".
3) "Certo, questo lunedì".
2) "Certo che ti sto ascoltando".
1) "La ringrazio per l'offerta ma sa, mio padre è dipendente Telecom. Certo che sì".

Scusatemi, oh abitanti del mondo.


lunedì 14 maggio 2012

Alessandro Del Piero Olè


Diciannove anni passano in fretta se uno ci fa caso. Diciamo se si ragiona a stagioni calcistiche. A Settembre, in passato, iniziavano. A Maggio finivano. Iniziavano tutte assieme e finivano come erano incominciate. Erano bei tempi pre-televisivi. Dove i gol si vedevano solo a novantesimo minuto o, per me che non resistivo un'ora e mezza ad attendere chi avesse segnato in ogni singola partita, nei vari tg. Ci fu qualche anno speciale dove venivano trasmessi, con commento della Gialappa's, nei vari "Mai dire.." domenicali. Era più bello. Poi tutto è cambiato.

Le tv satellitari. Tele+, che vedevo come una sorta di alieno che si rubava la partita più importante domenicale. E le serate al bar, a due passi da casa, dove si potevano mangiare anche panini alla griglia. Belle serate. Un sacco di gente, pochissime donne, qualche striminzito bambino oltre al sottoscritto. Poi Stream, i locali abilitati, il colosso Sky, l'arrivo di Mediaset Premium, La7 e Dalhia. Ora ci tocca vederci una partita a sera perchè l'abbonamento l'hai pagato, e pure profumatamente(considerando quello Mediaset che ogni anno aumenta minimo di 30 euri), tanto vale godersele 'ste partite. Sennò sembra di aver speso soldi a vuoto.
Ogni giorno.
Quando poi alla fin fine te ne interessa, veramente, solo una. Quella della tua squadra del cuore. Il fantacalcio, con i suoi gol, ammonizioni, autogol e rigori parati, è venuto molto dopo, almeno per me.

Diciannove anni in cui sono cresciuto. Ora ne ho venticinque, fate voi il conto. Cresciuto in una famiglia calciocentrica. Con padre sciistico e un fratello onnivoro sportivo. Ma sempre tutti interessati al calcio, in ogni sua forma. I Mondiali erano e sono un evento, gli Europei pure. Le olimpiadi sono osannate dai due di cui sopra, a stento io guardo qualche sport di squadra, basta che ci si sia la Nazionale Italiana. Il campionato è sempre stata una forma di "lotta" psicologica a casa mia. Padre milanista, fratello maggiore napoletano(che è più "normale" considerato indove abito), fratello di centro milanista, ultimo arrivato juventino. Perchè juventino? Me lo chiedo ancora ora.

Succede che si finisce per tifare una squadra perchè la vedi vincere. Quando ero piccolo, ma piccolo io, la Juve non vinceva da tempo. Era ormai una squadra quasi allo sbando. Mio fratello Giuseppe ha visto il Napoli di Maradona e se ne è innamorato, mio fratello Giovanni ha visto il Milan di Sacchi e Van Basten, e se ne è innamorato. Io conoscevo qualcuno juventino e mi sono adeguato alla massa.
Poi, un giorno, durante la visione di qualche tg o di una puntata specifica di novantesimo minuto vidi lui. Un giovinotto con i capelli al vento, sembravano ricci, che tocca un pallone. Lo tocca solo. E lo infila in rete con un pallonetto celestiale. Era il 1994. Era un Fiorentina-Juventus rimasto negli annali. Era Alessandro Del Piero. E mi sono innamorato.

Del calcio. Della Juve(la mia prima Juve vittoriosa), di Lippi. Di gregari storici. Di gente come Di Livio, Tacchinardi, Torricelli. Di campioni come Baggio, Vialli, Ravanelli. Ma sopratutto di Alex. Quel ragazzo di belle speranze che si pensava divenisse leggenda. Mai le previsioni furono così azzeccate. Mai.
Non voglio fare un post di numeri, per quello ci sono i giornali sportivi. E per uno cresciuto a pane e Gazzetta(il giorno che mancava c'erano solo facce funebri a casa mia), si sa che la rosea è sacra. Così come le pagelle del giorno dopo, i commenti, le mezze frasi, le news sul calciomercato, le caricature dei nuovi acquisti. Ce n'erano a pacchi ogni anno. Ma un ragazzo non cambiava mai casacca. Mai. Si mise il bianconero e non se lo tolse mai più. Fino ad oggi. O perlomeno fino al 30 Giugno 2012, quando cambierà casacca, migrerà altrove e farà felici altre persone.

Dedicare un post al calcio, con tutti i problemi che vive questo Paese, sembra cosa sbagliata e senza morale. Io dedico un post ad una passione che prende sia psicologicamente, purtroppo, che fisicamente, per fortuna. Se non volessi "imitare" i miei campioni preferiti non avrei mai iniziato a fare sport, a rincorrere un pallone ogni mercoledì sera da una decina d'anni a questa parte, a volermi creare un gruppo di "colleghi" con la stessa passione mia, quasi come se fossimo una squadra(che ha vinto le due ultime partite a calciotto disputate, sia chiaro!).
Io tifo Juve. Io tifo Del Piero. Quello delle punizioni, tutte uguali, nel sette nelle competizioni internazionali, quasi sempre al Borussia Dortmund. Quello dei "litigi" in campo con Inzaghi. Quello della meravigliosa coppia con Trezeguet, il suo compagno di area ideale. Quello dell'Infortunio, il più grave. Quello che non tornava più quello di un tempo. Quello delle partite perfette nelle qualificazioni mondiali ed europee e quello che non arrivava mai nelle fasi finali. Quello del gol a Tokio, visto in differita. Quello del gol alla Germania con le sedie che volavano. Quello della Serie B, quando le vincevamo tutte e mi divertivo tantissimo(non è che quest'anno mi sia intristito, anzi). Quello della linguaccia. Quello che, nonostante tutto, non si incazzava quasi mai. Quello che Capello non capiva. Quello che Lippi schierava sempre. Quello che Conte ha messo, quasi giustamente, un po' da parte. Quello triste di Perugia. Quello felice del 5 Maggio. Quello della rovesciata per Trezeguet che ci è valso uno scudetto che non esiste più.
Quello del gol all'Inter, al Milan, alla Roma e alla Lazio e Atalanta di quest'anno. Quello del, spero, ultimo gol a Roma contro il Napoli, per la finale di Coppa Italia.

Ciao Alex. Spero che rimani in Italia. Magari in Serie A. Pure a giocarci contro. Vorrei tanto averti, almeno una volta, nella mia squadra al Fantacalcio. E grazie.

E' finita la mia infanzia calcistica, sapevatelo.

venerdì 11 maggio 2012

Colloqui


Nel mondo moderno la cosa più importante è avere un lavoro. La seconda cosa più importante è avere un lavoro che ti dia tanto denaro. La cosa più importante di tutte, però, è avere un lavoro che ti permetta di non lavorare e che ti dia enormi quantità di liquidi: fare il parlamentare.
Ma purtroppo non tutti nasciamo nelle condizioni di fregarci i rimborsi elettorali ogni dì, avere un padre che ambisce alla secessione, comprare lauree fasulle e scendere in campo per salvare il Paese(ed evitarci la galera), quindi dobbiamo cercare di avvicinarci al mondo del lavoro attraverso un colloquio. E che sarà mai? Basta andare sicuri di sè e pieni di spirito d'iniziativa, inserire un paio di battute divertenti di qua e di là, e il più è fatto. Poi se sei una bella figheira basta solo mostrare un po' di più decolletè(non di camoscio) e coscie (preferibilmente liscie, chi fa i colloqui ci tiene) e stai sicura che andrà tutto bene.

Ma invece no. Vanity Fair elenca le dieci frasi da non dire in un colloquio per non fare brutta figura. Qui le trovate, leggetele, bravi, poi tornate da me. Subito. Non rimanete cinque secondi di più. Ok. Letto? Apposto.

Ecco invece le dieci REALI frasi da non dire durante un colloquio di lavoro.

10) "Sono una webstar, questo lavoro mi serve solo per denigrarlo su Youtube e aumentare i contatti".
9) "Ci sono colleghe tope?"
8) "Se sono un mago del computer? Ma certo, conosco tutti i migliori siti porno non a pagamento!"
7) "E' da quando ero piccolo che sognavo di (inserire mansione del lavoro in oggetto). Sono l'uomo più felice del mondo".
6) "Dove mi vedo tra cinque anni? Credo deceduto. La mia reale ambizione è fumarmi e tirarmi tutto ciò che guadagno nel fine settimana. Perchè sta chiamando la sicurezza?"
5) "Sono stato attirato dall'annuncio sul giornate. Quello proprio sotto a quello del trans fornitissimo di Bagnoli."
4) "Mio zio è un mafioso. Così, tanto per parlarne" (questa va bene anche nelle frasi da dire, considerata l'Italia)
3) "Mio zio è Bersani".
2) "In realtà sono un agente segreto. Questo lavoro mi serve per copertura. Non ci sarò molto a lungo a svolgere le mie mansioni, ma mi dia lo stesso un buon stipendio. Sa, per le armi."
1) "Piacere, sono Renzo Bossi".

Ecco invecere le cinque REALI frasi da dire assolutamente ad un colloquio di lavoro.

5) "Chi sono i finanzieri dietro di me? Amici. Potrebbero essere anche amici suoi, ci pensi."
4) "Oh, che caldo" (E togliersi la camicetta. ATTENZIONE: non farlo se siete uomini! E' una mossa solo da belle fighe. Ve lo dico dal principio!)
3) "Secondo lei la terza va bene o devo farmi una quarta?" (come sopra)
2) "So che lei è un uomo(o donna) molto impegnato. Io mi adopererò perchè lei non lavori più così tanto. Ed abbia tempo per tornare a casa da sua moglie (o marito) che passa così taaaaaaaanto tempo da solo..." (in men che non si dica correrà a casa a controllare la situazione, se ci avete preso siete assunto).
1) "In realtà sono una webstar, questo lavoro mi serve solo per organizzare orgie amatoriali e inserirle su Youporn." (Dovete sempre essere donna e ovviamente adatta al mondo dell'hard, con anche qualche altro video già disponibile, son pur sempre credenziali).

Mi raccomando, fatemi sapere se sono andati bene i colloqui. Ci tengo!

giovedì 10 maggio 2012

Vota Me!


La situazione politica italiana, al tempo del governo tecnico, è decisamente strana. Prendiamo esempio che il Parlamento è pur sempre a maggioranza PDL. Il Pd, come ogni santo giorno, sta in disparte a giocare a briscola, Bersani appoggia chiunque e questo chiunque perde, Scilipoti fa la banderuola e la maggior parte dei parlamentari è ormai anzianotta e si addormenta durante i dibattiti giornalieri. Ma ci sono le amministrative, per diamine!
Considerando i risultati generali e nazionali si vede un costante decadimento per il partito dell'ex segretario Berlusconi. Sarà che i cittadini si sono rotti degli spettacoli di burlesque e sono ritornati alle antiche passioni: il porno. 
Ma se il Pdl non esulta, la Lega si intristisce ancora di più. E di ciò sono veramente ma veramente deluso. Oltre che triste, sconvolto, e disperato. Povero Bossino, povero Maroncino, come potranno arrivare a fine mese, ora, che la fiducia del popolo sembra svanita? Ma con i rimborsi elettorali! Quindi niente è cambiato: il Trota continuerà a prendersi il nostro denaro per soddisfare le signorine di turno(che l'apprezzano per i suoi ragionamenti o per la sua bellezza), il padre continuerà a costruire case a sua insaputa, e finchè si prenderanno il denaro che viene da Roma se ne fregheranno altamente della secessione. Fateci caso.
Comunque non voglio parlare della situazione politica globale ma di una cosa ben specifica. Come ben sapete insieme ai comuni più grandi, tanti altri piccoli paesi e città sono andati al voto. Tralasciando che nella mia cittadina il popolo ha continuato a fallire perchè, si sa, all'uomo piace soffrire, sia in amore ma soprattutto in politica, donando altri cinque anni ad una amministrazione che in dieci non ha combinato niente di buono se non riempire la città di dossi. Anche in punti dove, se si raggiungono i trenta orari, è un miracolo. Io, però, voglio parlarvi di Rosello e del suo nuovo sindaco: Federico Moccia.

Un sindaco "scrittore", cribbio. Non ci avevo mai pensato. Se vince lui le elezioni potrei farlo anche io. Anche io ho la forza culturare per stradicare la massa da un'idea vetusta di politica e donarle un po' di ggggioventù letteraria. A questo proposito cito una divertente battuta apparsa su Acido Lattico ad opera di uno dei miei "colleghi".

Moccia diventa Sindaco grazie ai voti di Molly, Dolly, Tic, Tac, Pipsi, Lalla, Wally, Babi, Step, Gin, Niki, Schello, Madda, Hook, Alis e Olly. (Claudio Favara)

Ed ho pensato: ma se ce la fà lui posso farcela anche io. D'altronde sarei molto più ggggiovane di lui. Però ho un problema importante: non conosco assolutamente nessun tizio o tizia che ha uno di quei nomi osceni. Sarò sbagliato io o la società attorno a me che non ha capito ancora l'importanza di un nome di sole cinque lettere. O nei casi più estremi di tre? Io mi immagino, in futuro, di poter chiamare i miei figli Tip e Tap. O magari Prot, Gulp, Sigh, Clack. Sarebbe bellissimo. Non la sentite la poesia nel nome completo Prot Paolino. Ha anche l'iniziale uguale tra nome e cognome, da grande potrebbe fare il supereroe: tipo insegnare l'italiano ai suoi compagni di classe a suon di Prot. Non sarebbe male.

Oggi sono qui, insomma, per donare dieci punti fondamentali del mio programma che io, da Sgrittore, devo proporre alla mia popolazione. Tra cinque anni, alle nuove amministrative, ci sarà un candidato sindaco ancora giovinotto(ne avrà tr...tr...tr...non ce la faccio a dirlo, fate voi il conto: ora ne ho venticinque) che donerà alla sua città una nuova vita. Una nuova visione. Un nuovo status quo. O perlomeno se qualcuno deve fregarsi i soldi pubblici che me li rubi io, e la mia squadra, che ancora non abbiamo derubato il popolo italiano di un solo misero euro.

1) Giunta ggggiovane. Ma ggggiovane vera. Io farò il sindaco, tutti gli altri candidati dovranno avere un'età inferiore alla mia.
2) Internet per tutti. Anche per la nonna che non capisce niente di internet. In tutta la città. A qualunque ora. In qualunque posto. Così il porno sarà accessibile sempre e comunque.
3) Fiera cittadina di fumetti. Già mi vedo "San Prisco Comics And Games" che ruba il posto a Lucca come miglior fiera dell'anno. Ma vi rendete conto che i nerd, o presunti tali, aumentano sempre più? Ma vi rendete conto che i cosplay aumentano sempre più? Perchè non guadagnarci, Dio santo?
4) Associazione ludica per impedire ai giovani di cincischiare in strada il venerdì sera o il pomeriggio. Meglio schiantarsi con una partita a Risiko. Per quando finisce toglie di sicuro i giovani dalle strade.
5) Istituzione di un teatro cittadino e di una scuola di satira. Dove i primi bersagli saremo noi della giunta. Per allenare i propri muscoli satirici.
6) Le villette recintate da due anni e passa, verranno aperte. Ma da queste parti questo non lo si capisce.
7) Cineforum cittadino indove verranno proiettati film e serie Tv d'attualità. Così togliamo le mamme davanti alla tv che visionano solo le fiction con Gabriel Garko.
8) Mercatino dell'usato almeno una volta al mese.
9) Club del libro. Dove saranno banditi i vari Moccia, Volo e Giordano.
10) Pari opportunità alle minoranze di uscire fuori e far sapere a tutti i loro punti di vista. E non parlo solo degli omosessuali o di persone di razze e culture differententi, ma anche di atei e agnostici costretti, in un paese di forte connotazione religiosa (come spesso accade al sud) a non poter far emergere i propri pensieri.

Questi dieci punti in cinque anni, grazie anche all'aiuto della mia squadra di ineffabili consiglieri che, per adesso, potrebbe ammontare a cinque-sei persone, cresceranno nel corso del tempo. Perchè sì, siamo inesperti nel campo politico ma siamo gggiovani. Più di Moccia. Più di Volo. Più della stragrande maggioranza di sindaci, politici, deputati e senatori italiani.

Vota e fai votare "Il Partito degli Sgrittori".

martedì 8 maggio 2012

Conta solo vincere


Da quando questo blog è stato aperto pensavo di portare lievemente sfiga. Sfiga perchè è nato l'anno del ritorno della Juve in serie A, anno che andò discretamente bene sia chiaro, ma da quel momento in poi la strada è stata tutta in salita. Anni di dolori juventino, anni di tristezza da tifoso, anni in cui la Nazionale ha fatto pure tanto schifo, e l'idea che portassi sfiga era aumentata vertiginosamente.
Perchè le due cose sono sempre in parallelo: se la Juve va bene, l'Italia va bene. Questo è spesso accaduto, anche le 2006 come potete tutti aver notato. Spero di non tirare i piedi alla Nazionale già da ora ma sento che potrebbe essere una bellissima sorpresa quella che ci attende a Giugno.

Comunque, senza fare previsioni azzardate, do il mio punto di vista su questa meravigliosa stagione, non ancora conclusa, che mi ha fatto non poco risollevare il morale dopo due settimi posti tristissimi e senza entusiasmi. Lo so, sarà un post parecchio juventino, parecchio bianconero, parecchio pieno di calcio che, in quest'epoca di crisi sembra essere un fattore determinante del periodo di cacca in cui ci troviamo ma è pur sempre una passione che ci modifica un po' le giornate. Perchè è bello svegliarsi un giorno dopo una vittoria della tua squadra del cuore. Soprattutto se ha conquistato uno scudetto che, ad inizio anno, sembrava improbabile.

Domenica sera, giorno della felicità, ero a lavoro. Potevo essere davanti alla televisione a soffrire in diretta, come potevo trovarmi in un luogo di lavoro senza radiolina. Per fortuna ero munito di collegamento via onde radio con Trieste e Milano. Come ai vecchi tempi. Come quando ero giovane e si tornava dal Matese ascoltando Tutto Il Calcio Minuto Per Minuto alle 15 (o alle 16) della domenica. Tempi in cui il campionato era tutto in un'unica soluzione e forse era molto più bello.
Tralasciando l'amarcord le partite hanno inizio. La Juve ne fa uno dopo sei minuti. Esulto, tenendomi dentro l'urlo ricordandomi Lecce e i clienti in gelateria. Attendo. Dopo una decina di minuti segna anche l'Inter. Entusiasmo doppio. Felicità.
L'umore cambierà parecchio durante tutta la serata. Soprattutto sul 2 a 1 del Milan. Lì la paura inizia a fare capolino, ancora di più, dentro la mia umile personcina. Soprattutto perchè noi vinciamo sempre e solo 1 a 0. Dovremmo fare il secondo per chiudere almeno il nostro match.
Alla doppietta di Milito, esulto. Alla tripletta inizio a benedire la santa Inter(cosa improbabile in tutta la mia esistenza), al quarto gol di Maicon i festeggiamenti possono iniziare. L'autogol di Canini, a Trieste, da una sicurezza in più alla gioia che ormai avevo in corpo. Si attendono i due fischi finali. Le mani sono al cielo di un laboratorio bianco e arancione. Il cuore è ancora in bianco e nero.

Ho visto alcune sfilate di juventini. Attendevano di esultare da cinque anni. Dico cinque e non sei perchè la Serie B l'abbiamo pure vinta, cribbio, è pur sempre un trofeo in più in bacheca. Ci vantiamo ancora della Mitropa Cup che non so assolutamente cosa sia, possiamo esultare anche per la serie B.
Ho letto e sentito tifosi napoletani e bergamaschi e di qualsiasi altro schieramento insultare e, addirittura, menare tifosi juventini che avevano la sola colpa di aver espresso la loro soddisfazione nei confronti della loro squadra del cuore. Idioti.
Ho letto e sentito tifosi juventini del nord insultare chi ha la loro stessa fede calcistica ma vissuta a tanti chilometri di distanza dalla loro. Altri idioti.
Ho letto e sentito tifosi napoletani insultare gli juventini come se fossero traditori della Patria. A queste persone chiedo: ma il Napoli accetta solo giocatori napoletani? Accetta solo giocatori italiani? O prende giocatori da qualunque parte vivente per raggiungere uno scopo, un'obiettivo? Il Napoli, come il Milan, l'Inter, la Roma, il Bologna, non sono squadre nazionali o rappresentative regionali. Sono società. E in quanto società fanno delle scelte per accaparrarsi denaro. Quando il Napoli avrà giocatori solo di Napoli e provincia, ne potremo riparlare. E in quel caso tiferò Casertana. (Per i tifosi parteneopei et similia: se diventate come l'Athletic Bilbao potrebbe avere un senso la vostra lamentela, ma ora no
Ho visto e sentito discussioni se siano 28 o 30. Me ne cale poco. Potrebbe essere anche il primo. Anzi: è il primo. Il primo del cambiamento. Il primo dopo la serie B. Che poi sarà anche l'ultimo senza Ale.
Ho visto più di metà delle partite. Per le altre lavoravo. Ho saltato Lecce, Lazio(x2), Fiorentina, Chievo, Genoa, Udinese, Catania, Roma, e Cagliari. Molto probabilmente salterò anche domenica contro l'Atalanta. Ma la radio sarà sempre accesa.
Ho visto la tensione aumentare pure per la Coppa Italia. Sia per gli avversari, che ci odiano, sia per la voglia di vincere che ora ha questa squadra.
Ho visto la maglia di Marchisio, sulla porta della mia camera, da oltre due mesi a questa parte, non cadere mai. Rimarrà lì fino al 21 Maggio. Sperando porti bene ancora.

Detto ciò: forza Juve.

lunedì 7 maggio 2012

Strade di Francia e di Napoli


Nell'anno appena trascorso, in trecentosessantacinque giorni di tempo, son riuscito a vedere e sentire, soprattutto, un unico concerto in quel di Casertavecchia. Sul palco c'era Daniele Silvestri, con la sua gang dei Soliti Noti, accompagnato da Pino Marino. Una data zero di un tour che, nell'anno in corso, avrebbe toccato parti diverse e tanto lontane d'Italia. Io ebbi la fortuna di assistere, sempre accompagnato dalla mia pulzella, a quel concerto che si teneva nella splendida cornice casertana. Ora non dilungo sulla poesia e sulle risate e sulle belle canzoni sentite ed apprezzate perchè ne ho già parlato qui abbondantemente. Così bene, forse, da meritarmi di essere citato sulla pagina di Daniele Silvestri e sul suo blog. Onore che non meritavo ma che mi ha fatto enormemente piacere.

La cronaca del viaggio parte da casa. Dalla situazione problematica delle vetture assenti e dalla possibilità unica di dover prendere la Stilo della mia genitrice ed essere io il guidatore, su autostrada, per la prima volta nella mia triste esistenza. Paura e sgomento. Urge la presenza di un "totem".
In questi ultimi tempi sto usando innumerevoli totem per sconfiggere le frustrazioni, per sperare, per immaginare che un giorno o l'altro l'esistenza cambi di botto e magari dal mio cuscino fuoriescano soldi, ma dicono che sia difficilmente realizzabile.
Il totem in questione è una specie di action figures di Pk. Non sapete chi è Pikappa? Non siete cresciuti bene, ve lo garantisco. O perlomeno non conoscete il filone fumettistico nazional-popolare che ha sconvolto chi pensava che la disney è solo un insieme di nuvole parlanti con storie d'amore ed educative per bambini appena smessi dalle fascie. Pk, comunque, mi serviva come totem. Fresco acquisto del Napoli Comicon è stato piazzato sul cruscotto anteriore come difensore della vettura. Posso dire che ha funzionato, sennò non starei qui a raccontarlo.

Partendo subito dal fatto che adesso amo l'autostrada ed odio il traffico napoletano, oltre che alla conseguente mancanza di segnaletica, devo invece dire che l'Arenile Reload, locale in cui siamo andati a visionare il concerto, è veramente ma veramente bello.
Una "discoteca" che si può permettere il mare a cinque metri e un palco all'aperto si merita non pochi complimenti. L'atmosfera era unica, il freddo pure, ovviamente la maglietta è in macchina a farsi una villeggiatura in quel di Napoli e io soffro.
Due ore ho atteso che il concerto iniziasse, con la mia pulzella che si prodigava a donarmi un po' di calore perchè lei, previdente, era ben coperta. Due ore in prima fila, sulle transenne (che erano anche abbastanza comode) ad attendere tremidanti e tremanti che Daniele arrivasse. E come un raggio di sole nel buio della notte più scura, alle ore 22 in punto, il Silvestri è lì. A suonare e cantare "Le Navi", da solo, al pianoforte. E la serata diventa magica.

Piccole considerazioni personali sparse, forse nemmeno troppo in ordine mentale e cronologico, su questo concerto.

-) La serata era la chiusura italiana dello Scotch Tour. Un Tour che da più di un anno gira con entusiasmo nelle varie località che hanno bisogno di buona musica, in Italia. Ed è bello sapere che nella terra di Gigi D'Alessio, c'era un folto pubblico presente.

-) Chiedo scusa alle persone dietro al sottoscritto per l'altezza. Chiedo scusa alle persone sulla destra e sulla sinistra per la voce e l'entusiasmo con cui cantavo.

-) Ho saltellato, seppur lievemente, e sofferto ad un concerto. Mi mancava. Erano ormai due anni che non andavo ad uno spettacolo all'impiedi. Sembrano quasi che non ne facciano più, o mi sto invecchiando io.

-) Daniele ha fatto un concerto diverso. Ha chiesto al pubblico che canzoni volesse sentire dato che era l'ultima data. Ha inserito qualche pezzo dell'album Scotch ("Le Navi", "Sornione", "Io non mi sento italiano", "Ma che discorsi"), ha donato qualche successo del passato ("Occhi da orientale", "Salirò", "Gino e l'Alfetta", "La Paranza"), ha esaudito la richiesta della mia lei ("Strade di Francia", se l'era imparata tre giorn prima del concerto e l'aveva amata), ha cantato un pezzo che non conoscevo ("Senza far rumore"),  ha acconsentito ad altre richieste varie ("Io Fortunatamente", "Frasi da dimenticare", "Voglia di gridare"), purtroppo non ha cantato altre mie richieste ("Domani mi sposo", "HOLD ME", "Mi persi") e ha concluso con "Cohiba" come al solito, come sempre accade. Accompagnato dallo stupendo momento finale in cui tutti i componenti della band si esaltano suonando, contemporaneamente, la batteria.

-) Due ore giuste giuste di concerto. Perchè c'era il tassativo delle ore 00. Questa non l'ho capita però, dopo non ci sarebbe stata discoteca? E pur sempre bordello musicale?

-) Primo concerto solitario, in piedi, con la mia lei. Primo concerto in cui sono stato io il guidatore ufficiale. Primo concerto con il sottoscritto che si è perso nei meandri di Napule. La vita è fatta di tante prime volte, sono ancora più belle se sono fatte insieme.

-) La gente di Napoli, leggenda metropolitana vuole, non è tanto felice quando qualcuno non parte col verde al semaforo. Al primo che incontriamo nessuno suona, allora è veramente una leggenda metropolitana. Poi: macchine in terza fila, insulti tra automobilisti, gli "stop" che sono un consiglio, non un obbligo e segnaletica assente. Questa è Napoli. E dopo un po', secondo me, la inizi ad amare per la sua veridicità.

-) Mando un messaggio a quelli dell'Arenile chiedendo se ci sono parcheggi in zona. Rispondono di sì. Ricerchiamo dal vivo parcheggi in zona. Non ve ne sono. Dopo due giri assurdi, e l'arrivo a Pozzuoli, ritorniamo indietro e chiediamo direttamente alla vigilanza fuori dal locale. Mi rispondono che il parcheggio c'è, ed è dentro. Perchè non avvisarmi prima, diamine?

-) Il mare di gente smisurato al concerto è una bella cosa. Ci abbiamo messo dieci minuti buoni a svicolare tra la marmaglia presente e ritornare in vettura. Qui ci siamo deliziati con panini preparati all'andata. Non c'è che dire: siamo vecchi dentro e ce ne vantiamo pure.

-) Il viaggio di ritorno è stato passato cantando successi di Tiziano Ferro, Gianna Nannini, Francesco Renga e, scusate tutti, Upa Dance. Era l'unico modo per non addormentarmi al volante. Chiedo enormemente perdono a Daniele.

-) Non sono mai stato più felice nello spendere 20 euri di benzina. Anche se fanno sempre male.

-) Quando è terminato il concerto senti sempre il bisogno di vedertene un altro. Daniele, torna, sta casa aspetta a te.

-) Dov'è Jose Ramon?

-) La foto in apertura, presa dalla pagina ufficiale di Daniele Silvestri su Facebook, serve per far vedere la bellezza dell'Arenile, il posto in cui stavamo io e la mia lei (dove cammina il tizio), e quanto è figo Daniele.

-) Nelle due ore preconcerto in attesa ho riempito di baci la mia pulzella, per passare il tempo. Magari le persone attorno avranno pensato che siamo una coppietta agli inizi, che si stava appena conoscendo e quindi piena di passione. In un certo senso hanno ragione: siamo agli inizi. Tre anni e qualche mese sono ancora troppo pochi, per me staremo sempre agli inizi. Siamo agli inizi di una vita insieme, perchè a questo pensi quando senti una canzone romantica, quando la senti soprattutto dal vivo. Al sempre. Che fa paura ma che in realtà non vedi l'ora che accada. E quanto è bello svegliarsi al mattino e sapere che c'è sempre una persona su cui puoi contare, su cui ti puoi sfogare, che puoi amare.

Ed è per questo, piccola mia, che "io ti tengo per mano, e ti porto con me".

sabato 5 maggio 2012

E se perdi un follower? - Ricerche Aprile


Sono stanco. Lo ripeto da un bel po' quindi ormai è venuto a noia a tutto il mio vastissimo pubblico. Sì, ho detto "mio", da oggi in poi userò l'aggettivo possessivo SINGOLARE finchè quel tizio non si deciderà a farsi vivo. Sì, quando sono stanco sono anche leggermente stronzo. No. Ho detto "stronzo" in un post del blog, cazzo. No, ho detto "cazzo" in un post del blog, porca pupazza. No. Ho detto "pupazza" in un post del blog, beh...potevo far di peggio: potevo dire Renzo Bossi.

Post delle ricerche che vi darà enormi soddisfazioni se scommettete sulle ricerche mensili del Bloggo. Ma dato che non lo fate, perchè avete di meglio su cui scommettere tipo corse di cavalli, asini, cani, lepri, leghisti e campionato mondiale di bukkake, leggetele semplicemente come se fosse un simpatico passatempo mensile. E poi mettetemi cinque euro su DjJurgen ultimo alla terza corsa del Palio dei Leghisti (il tizio ormai è diventato milanese purosangue e gli fa ribrezzo condividere un blog con un terrone).

Come di consueto eleggiamo la classifica meravigliosa delle tre ricerche più causalmente importanti della mesata trascorsa. Al primo posto ancora (not provided) che se continuo a scriverlo ogni mese sarà sempre osannato dal pubblico ricercante. Ben duecentoseidici cliccate.
Al secondo posto fa capolino quella gran gnocca in tutina attillata di Jessica Alba. Centocinquantaquattro smanettoni sono rimasti delusi dal fatto che non ci siano foto zozze su questo blog della suddetta ragazza. Non vi preoccupate, amici miei, se continuo a notare carenza di commenti e visite re-intitolo il blog come "Il Porno degli Sgrittori" e prevedo per voi grandi novità.
Terzo posto per le sempreverdi rane, e mi esalto per questo calambour che nemmeno Martufello posseduto da Lia Celi sarebbe stato in grado di fare. Ottantacinque tizi hanno ancora cercato il simpatico anfibio. Tizi che magari d'estate, nei ruscelli, fanno la raccolta dei girini senza pensare che sono, anche loro, creature con un cervello, una vita davanti, e delle simpaticissime codine. E' come se un gigante antropomorfo andasse in un reparto maternità e inserisse tutti i neonati in una gigantesca bottiglia di plastica. Lui è un abominio e voi?

(Le opinioni sulle rane si basano su vita vissuta. Sì, ero anche io, in gioventù, un catturatore di girini ma non li uccidevo e, alla fin fine, ritornavano nel loro habitat. O al massimo li facevo mangiare a Renzo Bossi affermando che fosse cioccolato vivo.)

Cacca (35) : Mi fa piacere che ci trovate seguendo la puzza.

poli pappagallo (3): Ecco. Non sapevo minimamente che quei simpatici pennuti avessero i poli. E si possono usare al posto delle batterie?

capelli jessica alba (2): Non riesci a clonarla, senza che ci provi. E te lo dico per esperienza.


20 regole per una directioner: Venti? Eccole:

1) Non rompere i coglioni su twitter con gli One Direction.
2) Non rompere i coglioni su Facebook con gli One Direction.
3) Non rompere i coglioni su Instagram con gli One Direction.
4) Non rompere i coglioni in generale sui social network con gli One Direction.
5) Non rompere i coglioni in luoghi pubblici con gli One Direction.
6) Compra i loro cd ma non farli sentire in giro.
7) Ambisci a sposare uno di loro. Succederà sicuramente!
8) Odia in modo profondo ogni band concorrente, anche i Cugini di Campagna!
9) Piangi quando tua madre non ti fa andare ai loro concerti e minaccia il suicidio.
10) Ogni tanto spara un "nessuno mi capisce, io li amo" con i tuoi genitori quando affermano che la musica che ascolti è una gran cagata.
11) Bacia il loro poster ogni dieci secondi.
12) Organizza delle sfilate cosplay a tema unico One Direction.
13) Rovina il mondo con gli hashtag su di loro.
14) Scappa di casa per vedere un loro concerto. A quarant'anni ti odierai profondamente.
15) Afferma che siano migliori dei Beatles.
16) Afferma che non sai assolutamente chi siano i Beatles.
17) Amali. Loro vogliono di sicuro fare l'ammore solo con te.
18) Anche se sei uomo.
19) Mi raccomando: non tradurre mai le loro canzoni!
20) Leggi i precedenti punti tutti ad alta voce, al fine di immagazzinarli meglio e capire che stai sprecando l'adolescenza dietro ad una boyband che durerà massimo cinque anni.

che fine ha fatto luciano caldore: Ecco cos'era quella puzza in cantina!

chissa perche ce gente che cambia umore: perche ce gente che non sa parlaro itagliane.

cosa fare al comicon?: Che domande! Drogarsi, no?

daniele luttazzi sgrittore: Arrossisco per la somiglianza incredibile che c'è tra me e Danielone, ma avverto che, seppur non sembra, io e lui siamo due persone ben distinte con due nomi e cognomi ben diversi.

dove è puffolandia: Nella tua testa, dopo un po' di cocaina.


fabrizio corona azioni buone: Finchè non mette una ventina di video hard di Belen, siamo ancora a zero.

frasi su un blocco di ghiaccio: Un fan di Capitan America.

i vermi nella testa: Anche tu che cerchi ragioni sulla crescita strana di Renzo Bossi?


immagini formiche simpatiche: Che sicuramente non sono quelle che vanno a Zelig.

l'uomo più brutto del mondo: La vogliamo finire di parlare di Francesco Savino?

i pappagalli hanno paura della musica? : Solo di quella di Gigi D'Alessio.

mister maglietta bagnata: Già sono tutto un bollore.


olimpiadi 2012 gnocca: Finalmente l'hanno inserita come categoria. E' quello che si attendeva dai tempi dell'Antica Grecia.

per entrare al comicon si paga? : Certo che no, anzi: ti regalano venti euri ed una cosplayer figa.

perchè gli one direction vogliono fare pingere le loro fans italiane non venendo in italia??!! : Perchè sono degli stronzi. E adorano vedere le donne pingere.

quandonessunovuolelatuaamicizia: Forsesaràcolpadeltuoproblemaconlabarraspaziatrice?

ricerche simpatiche: Ma sono queste no?

картинки: Giusto!


Angolo dell'Hard con le solite amorevoli chiavi di ricerche di ninfomani e amore per il bagaglio anteriore delle pulzelle.

valentina gioia seno (2): Non so se "gioia" sia il cognome o la sensazione di giubilo alla vista delle ghiandole mammarie.

"sotto la pioggia" "fatti prendere" amore: Questo sta cercando di proporre qualcosa di osceno alla sua ragazza in luogo pubblico.

tette discoteca: Mi raccomando però: solo da discoteca. Le altre fanno schifo.

ragazza bona con tette belle: Perchè il nostro pubblico sa sempre cosa vuole!

manuela arcuri senza niente: Ma parli di vestiti o di cervello?

come fidanzarsi con una ragazza con le tette: Amico caro, io non ti posso dare consigli perchè sarebbero sempre inadatti non conoscendo la tua situazione fisica e mentale, però posso dirti una cosa importante: se non ha le tette, ma non le ha proprio, ed ha la barba e sotto ha uno strano aggeggio, beh...quello è un uomo.

aggiornamento di nuovi video hard perversi di eva henger: Ma mi raccomando: che siano perversi, sennò che sfizio c'è?

cercasi ninfomani: Non c'è un giornale adatto a ciò? Un giorno o l'altro lo pubblico.

deretani femminili: Adoro i forbiti ricercatori di porno.