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martedì 8 gennaio 2013

Quanta bella roba (e Cavacon Winter Edition)


Ho iniziato ad avere una specie di venerazione per i corrieri espresso, i postini e chiunque porti roba al mio indirizzo che sia intestata al sottoscritto. E solo perchè non ho mai ricevuto nessuna multa, almeno fino ad oggi. Poi quest'inizio anno è stato caratterizzato da due arrivi esaltanti a casa mia.
Il primo con corriere espresso, con tanta gioia e felicità la Bao Publishing ha deciso di inviarmi Bone, intero, in soli due giorni invece che con raccomandata. Forse perchè pesava troppo, immagino. E sono stato contentissimo di aver usufruito dello sconto del 25% offerto ai lettori dalla casa editrice. Quindi togliete Bone intero malloppone dalla lista di regali che volete farmi. Poi se invece vi sbagliate e me ne fate un altro, non temete: me lo rivendo.
Il secondo arrivo, ieri mattina, è stato il secondo pacco di una simpatica associazione che vede me come socio. "Eh, che stranezza" penserete voi che avete ben afferrato il gioco di parole insulso, e di sicuro vi starete poi chiedendo cosa mi sia arrivato di così bello da dedicarci un post intero.

Quello che vedete sotto.
In basso la fanzine numero 5, seconda annuale, in doppia copia con copertina diversa firmata Lola Airaghi. Ai lati le litografie della fanzine numero 4 ad opera dei fratelli Cestaro. In alto le due litografie di Lola Airaghi. Al centro, in tutto il suo splendore, la targa della porta di Dylan Dog, il gadget di quest'anno. Li adoro.
Ce ne sono solo 150 copie. La mia è la centounesima. Forse avete ancora qualche possibilità.

Poi: stampe direttamente dalla fiera fumettistica di Narni di quest'anno dove lo stand Dylandogofili ha avuto un gruppo di disegnatori assurdo. La stampa che presenta il post è di Marco Foderà e mi è piaciuta alquanto perchè c'è scritto anche il mio cognome sulla dedica. Non so perchè ma mi ha divertito.

E abbiamo finito qui per quanto riguarda il pacchettino arrivato. Ma Sabato scorso io e la pulzella siamo andati al Cavacon. E cosa c'era di così importante in una fiera piccola e senza stand che mi interessano? Ma ovvio: l'Associazione occulta dei Dylandogofili. Che mi ha fatto avere altre tre stampine belline che potete vedere qui sotto.
E abbiamo finito qua? Ma certo che no! Visto che c'eravamo, dovevamo pur tornare a casa con qualche disegno dal vivo no? E ringrazio mille e duemila volte Luca Raimondo per averci donato questi due capolavori.

Che qui si vedono più in dettaglio. Il primo ha una dedica di compleanno. Chissà per chi.


E quindi che dire? Poche semplici ma sentite parole: associatevi, se volete tutto questo ben di Dio a casa vostra. Io sono un collezionista misero rispetto a quello che fanno alcuni membri e soci del gruppo, lo so. E se voi siete almeno come me o vi ritenete di un livello superiore di maniacalità verso il personaggio Dylan, io vi consiglio di associarvi. Badate bene: non ci guadagno niente se lo fate, e non vi sto dicendo che dovete essere pazzi o ossessionati per farlo. Sto solo consigliandovi di farvi un bel regalo di compleanno, di onomastico, di anniversario o quello che volete voi. Ma fatevelo. E potete vantarvi a vita di essere Dylandogofili. E far vedere a tutti la tessera dell'associazione che non è una brutta cosa.
E se poi volete un altro motivo vero e sentito sul perchè farlo, beh, posso dire che ho conosciuto veramente brave persone. Persino Giorgio, che è poi l'unico referente fisico che ho potuto vedere, che anche se è milanista è veramente un bravissimo ragazzo. Si scherza eh. 

Infine due piccole considerazioni sul Cavacon e sulla giornata di Sabato che come si è potuto notare era il giorno del ventitreesimo compleanno della mia amata (sta invecchiando, lo so, mica come me che rimango diciannovenne a vita).

-) Il Cavacon rimane una fiera povera. Complimenti per la presenza di David Lloyd. Ma sarebbe meglio prenotare spazi più larghi, più ampi, per ospitare più standisti e poi chiamare ciò una fiera fumettistica.
-) Il Cavacon rimane visitabile solo per la presenza dei Dylandogofili. Se malauguratamente l'anno prossimo dovessero mancare, io farei la stessa cosa.
-) David Lloyd ha fatto firme allo stand dell'Associazione, disegnava qualche Dylan Dog, magari? No! L'hanno messo lì perchè era più semplice per l'organizzazione. E quindi c'ho perso la possibilità di farmi fare uno sketch da Brindisi dato che non mi ci sono fiondato come hanno fatto quasi tutti, dopo la conferenza.
-) La conferenza, appunto, è stata interessante. De Nardo sembra un professore di quelli calmi, gentili, che la lezione te la fanno capire. Brindisi invece disegna e ogni tanto interviene con qualche battuta e va' dritto al punto. Peccato che Giorgio non abbia fatto lui da moderatore, così come era stato annunciato.
-) Il giorno del compleanno deve essere un giorno speciale. Io mi rendo conto che forse lo è stato per me. Perchè vedere Lei chiedere a Luca Raimondo di farle uno sketch al volo, è forse il più bel regalo che avrebbe mai potuto farmi. Ho desiderato sempre una ragazza che condividesse la mia passione. Lei lo fa. E non rinuncia mai ad accompagnarmi. E di ciò la ringrazio sempre.
-) Spero di poter farle festeggiare ogni compleanno con un disegno nuovo. Se solo sapessi farlo anche io, solo un po', sarebbe stato bello. Ma per fortuna c'è lei che li fa a me.
-) Cava è sempre una bellissima cittadina. Peccato averla potuta vedere poco.
-) Guidare per lunghi tragitti con Lei al mio fianco è una cosa bellissima. Non l'avevo mai capito appieno. Che forse uno dei pochi segnali di romanticismo che ho visto fare tra i miei genitori è sempre stato in macchina. Quando andavamo in montagna si partiva verso ora di pranzo che veniva consumato appunto nell'auto. Lì mia madre preparava panini per tutti ed il primo era sempre per mio padre. Non so se un panino può essere sinonimo di Amore ma affetto di sicuro sì. Dovrebbe significare "voglio che stai bene". Ed è bello così.

Grazie ai Dylandogofili per questo primo anno da associato. Grazie a Giorgio per essere stato sempre troppo gentile col sottoscritto, invece di bastonarmi. Grazie a Carmen di esserci sempre. Ogni singolo giorno.

martedì 18 dicembre 2012

Aggregazione e Liberazione


Una cosa buona l'ha fatta il web: ci ha permesso di conoscere belle persone. E di poterle incontrare. Perchè è ovvio che un discorso su di una chat non è la stessa cosa di un bel pranzo al ristorante dove si beve, si scherza, si ride, ci si vede a tu per tu. E ci si tocca pure, ma non stiamo parlando delle cene di Arcore, per una volta.
E come già ho detto ne ho fatti di raduni in vita. Quasi ogni mia fiera, poi, si è trasformata in una specie di raduno. Lucca mi ha fatto incontrare due persone che vedo ogni morte di Benny e una che non avevo mai incontrato, e che mi ha fatto molto piacere conoscere. Napoli mi ha fatto rivedere il Prof, mitico compagno di prime fiere. Anche se non ci si era messi d'accordo prima, ma ci siamo incontrati.
Sabato invece ho incontrato tanta altra bella gente. E la colpa è di Daniele Luttazzi. Ah no, si dice il "merito".
E' colpa sua perchè lui ideò "La Palestra", luogo dove mandare le proprie battute che sarebbero servite a salvare il mondo da Zelig e Colorado Cafè.
E' colpa sua se poi ne ha ideato un Almanacco della Nuova Satira Italiana 2010, libro di cui non ho mai ricevuto le mie royalties.
E' colpa sua se poi l'edizione 2011 non è mai uscita.
E' colpa sua se ha chiuso la Palestra.
E' colpa sua se qualcuno ha ideato il gruppo "Orfani della Palestra".
E' colpa sua se poi qualcuno di quegli iscritti ha gruppo ha avuto idea di continuare con un nuovo progetto.
E' colpa sua, quindi, dell'idea "Acido Lattico". Che nel nome gli dimostra riconoscenza.
E' colpa sua l'anno di vita già festeggiato dal Collettivo. Di cui io faccio parte a scaglioni da Gennaio di quest'anno.
Ed è stata colpa sua, infine, il primo raduno anche se molto mini. Eravamo dieci di noi più due sante donne che hanno assistito ad abbracci, pacche sulle spalle, battute e alla meravigliosa rubrica "I Racconti di Lattanzi".

Una bella giornata che vorrei ripetere al più presto e con un gruppo ancora più numeroso. Una bella giornata in cui foto e battute sono diventate persone vere. Esistenti. Soprattutto nel caso di Davide (che non sono io, non faccio come B. che parla da solo in terza persona).
E quindi ringrazio Alessandro per avermi sopportato due ore in più degli altri ed avermi fatto fare un tour al Colosseo, con la sua gentile ragazza, come se fossi il loro figlioletto un po' cresciuto. Lì ho imparato che ogni foto si fa sempre tre volte così da avere la certezza che venga bene.
Ringrazio Karol per la statua che gli hanno dedicato. Roba che al confronto il monumento al pomodoro di Fano è la Statua della Libertà.
Ringrazio Vittorio perchè una persona che ti abbraccia senza averti mai visto mi da felicità. Ed amore verso il prossimo. Basta che non voti Pdl.
Ringrazio il tizio con i campanacci ed il venditore assillante di ombrelli.
Ringrazio le cameriere ultracinquantenni dell'osteria dove abbiamo pranzato. Un locale molto casereccio che pareva di stare a casa.
Ringrazio le risate che mi hanno fatto fare a tavola.
Ringrazio Davide perchè ha veramente un volto.
Ringrazio Alessandro, Andrea, Augusto, Alfonso, Davide, Vittorio, Eddie, Giuseppe e Patrizio. Perchè è stata veramente una bella giornata e perchè, da oggi, la mia copia dell'Almanacco vale molto molto di più.
Il merito è per la foto sopra e le tre qui sotto.



mercoledì 12 dicembre 2012

Io mi fermo qui - Salerno Comicon


Dimentichiamoci del ritorno del Dj e di tutto ciò riguardi Long Wei che sarà pure un bel progettino ma il signor Diggi torna solo per marchettizzare il momento.
E sono sicuro che come verbo nemmeno esista. *

* Lo dico subito e mi tolgo il pensiero: sono contento che il tizio sia ritornato ed che abbia scritto ben tre post uno dopo l'altro. Tre post in due giorni quando ne aveva scritto solo uno da inizio 2012. Sono contento. Spero ritorni in pianta stabile sia per presentare la sua storia di Long Wei, sia per tutt'altro, sia per oscure minchiate. Che magari capisca che questa è pure casa sua.

Ah, Salerno: le luci d'artista, il mare, la puzza di non so cosa ma che credo sia colpa delle piante, la ressa, la pioggia, i calzini bagnati, il domandarsi perchè ci siamo andati, i treni scomparsi, le paure e le vongole alla sera.
Vado con ordine. Con piccoli punti carichi di pathos.

Salerno: provincia della Campania. Di questi tempi da due annate hanno deciso di crearci un evento del Napoli Comicon ma a Dicembre. Tre giorni, l'anno scorso erano quattro, di giochi, cosplay, fumetti, mostre e ramen. Bella l'idea. L'avrei preferita a Caserta, d'altronde CasertaComicon suona anche meglio ma niente, no, si deve andare a Salerno. E vabbè, si va, anche se l'anno scorso c'erano state delle cose belle e cose brutte e cose mezze e mezze ma si è andati, ci si va, ci siamo andati. E Salerno è bella eh! Pensate che vendono il caffè ancora a settanta centesimi! Cioè roba che dalle mie parti spari miccette sui bambini che sparano miccette per festeggiare l'evento. E il mare è sempre figo. D'inverno. Che rende tutti più tristi. Soprattutto quelli che adorano l'estate. Ed io invece sono felice, beccatevi questa.

Le luci d'artista: memorabile st'idea. Da quanto tempo si fa? Quattro anni? Boh. Di sicuro ha ravvivato una città. E sono pure fatte bene, cribbio. Non è che mettono due luminarie, le collegano a vanvera e le accendono con due legnetti. No! Ci si mettono d'impegno! Con i cavi protetti anche in caso di pioggia. Che gente strana a Salerno! Belle belle belle. Che si può dire di più.
Ah sì, mi avete rubato l'albero di Natale gigantesco che avevo in salotto.

La puzza di non so che cosa ma credo che sia colpa delle piante: è tutto spiegato nel punto. Forse forse in quei momenti avrei SPERATO di sentire la puzza di ramen. Lo ammetto. Tra le due l'intruglio semigiapponese era la meno sgradevole.

La ressa: eh, l'otto dicembre, le feste che si avvicinano, i pulman di vecchietti e compagnia bella, i mercatini, i vicoli stretti. E' ovvio che non si riesca a camminare. E sono un tipo che non ha mai sopportato i luoghi affollati. Sì, navigo nell'idea del "sono venuto in questo luogo x, come mai tutti hanno avuto la mia stessa idea?". Come la tizia che ci ha chiesto un'indicazione e si è stranita del fatto che non fossimo del posto.

La pioggia: io la amo. Eh sì, normalmente non vedo l'ora che venga a piovere. Basta che non sia di mercoledì. Invece Sabato scorso la pioggia mi ha veramente rotto. Piove, non piove, piove, diluvia, piove, piove, piove. Con K-way e ombrellino, tra vento e acqua cadente, non è stata una giornata proprio eccezionale.

I calzini bagnati: genialata quella di mettere le scarpe mezze rotte in una giornata autunnale che portava diluvio. Geniale.

Il domandarsi il perchè ci si sia andati : eh sì, brutta questa cosa. Il giorno prima ero molto speranzoso sulla buona riuscita della fiera. Poi mi ritrovo lì, nello stesso complesso dello scorso anno (tre piani ma non eccessivamente capienti) che già alle 12 sembrava strapieno. Dopo che hai fatto un giro per i tre piani ti chiedi con aria sorpresa "e mò?". Io e la pulzella abbiamo atteso che lo stand dei Dylandogofili fosse montato per poter parlare con Giorgio (socio fondatore) e sperare in qualche disegno.
Speranza vana.
L'Associazione, nella giornata di Sabato, aveva solo Accardi alle 18. Orario in cui noi dovevamo sbaraccare e tornarcene a casa. E quindi la stampa che avevano approntato mi è stata messa da parte, grazie Giorgio!,  ma non siamo riusciti ad avere un benchè minimo disegnetto. Vuoi perchè la pioggia ha fatto tardare ogni disegnatore che doveva essere presente in fiera, vuoi perchè quei pochi presenti non mi interessavano, vuoi perchè la vita va' così e quando gira male gira male. E quindi la giornata di fiera si può riassumere in pochi semplici passaggi:

Dominion (gioco molto figo simil Magic che è piaciuto non poco alla pulzella, abbiamo approntato due partite che sono durate oltre un'ora e mezza. Il tutto grazie all'associazione ludica del luogo).
Fuga dai ramen.
Bagni rotti.
Bivaccamento sulle scale.
Addio.

Ed in tutto ciò riuscire anche ad acquistare "Gesù - Cruci Fiction Tour" e i primi tre numeri di Nick Raider primo: perchè era un'occasione e secondo: per continuare la pseudocollezione di numeri 1.

Treni scomparsi: dopo quello che abbiamo potuto considerare con la tratta Salerno-Caserta non ho più niente da dire sui treni di Lucca per Pisa e viceversa. Lì arrivavano quando arrivavano ed erano minuscoli, ma c'erano. Qui, a Salerno, il treno è un miraggio. Un regionale la mattina, uno di ritorno alle 12, e il successivo alle 20 di sera. In mezzo niente.
Pensando fosse un errore del database del sito di trenitalia (ah ah ah, che burlone quel sito!), appena arrivati a Salerno chiediamo informazioni ad un addetto della stazione. Guarda al computer e... suspance... non ci sono treni diretti fino alle 20 e 15!
Chi l'avrebbe mai detto?
Ipotesi alternativa: si va fino a Napoli e poi da lì fino a Caserta. Ovvero partire alle 18 per arrivare alle 20. O partire alle 20 e 15 per arrivare alle 21 e 15?
Rimaniamo col dubbio poi, la sera, decidiamo di aspettare. Quindi se la partenza è alle 20 la stampa di Accardi era fattibile. Solo che in quel preciso istante, vuoi per la stanchezza vuoi per l'odio verso il mondo, la voglia di ritornare in fiera non era 'sto granchè. Quindi si gira Salerno. Piano piano vicini vicini.
Alle 20 e 15 il treno c'è e parte. In viaggio rivelo alla mia pulzella che quello delle 20 e 55, ultima chance, non risultava più nella tabella in stazione. La morale è stata: ce l'abbiamo avuta buona.
Poi il treno si ferma mezz'ora a Palma San Gennaro.
Poi il viaggio è allietato da una compagnia di famiglie casertane in preda al "ci siamo mbriacati urliamo a tutto spiano".
Poi la temperatura interna era di 26 e quella esterna di 6 (per una volta che funziona il riscaldamento, festeggiamo!).
Poi finalmente è finita lì. A cena a casa spaghetti con le vongole, per festeggiare il fatto che mi sentissi i piedi. Dopo una giornata con calzini bagnati.

Salerno Comicon, non credo ci vedremo più se non cambiano alcune cose.

Ah sì, le mostre erano belle eh. Niente da dire. Se cambiassero luogo, tempo e spazio, sarebbe ancora meglio.

lunedì 12 novembre 2012

Lucca Comics - Gli acquisti

L'ultimo post celebrativo di questa meravigliosa esperienza che è il Lucca Comics and Games (and Cosplay, and Music, and Junior, and Japan Palace) è un ricordo e un rapido excursus su tutto ciò si è comprato, su tutti i disegni ricevuti e le stampe "sudate". Con piccole presentazioni di ogni foto, e con una lieve conclusione finale che chiude definitivamente una rassegna che, secondo logica, è terminata domenica l'altra. E io sono ancora qui a rompere la gente su questa mini-vacanza.

(Quasi) Tutti gli acquisti.
Insonne
 (Da sinistra: Insonne 0-2, Speciale Insonne Day 2012, Arcadia Presenta)

Per "L'insonne" sono in ricerca dal 2008 se non sbaglio. E' da una fiera che non ricordo quale, forse il Comicon, forse Romics, che comprai il numero 1 delle Edizioni Arcadia dedicato a questa serie, di cui sinceramente non conoscevo niente. E prima di addentrarmi nella lettura della "trilogia finale", che manco sapevo fosse tale, capii che forse stavo facendo uno sbaglio e dovevo rimediare a quell'errore.
"L'insonne" aveva avuto altre tre precedenti vite editoriali. Per recuperare tutto, tra fiere, e librerie, e fumetterie, ci ho messo quattro anni. E manco ce l'ho fatta. Ma ora posso leggere la storia principale, grazie all'acquisto del numero 0 e del numero 2 della primissima serie. Mi manca veramente poco, adesso. E quello che certo è molto difficile trovare, almeno penso.
E a chi mi chiese se valeva la pena perdere così tanto tempo per un fumetto che avrei letto solo a collezione completa, io gli rispondo che sì, ne è valsa la pena. E quel poco che ho letto mi piace tantissimo.

Panoramica GreyStorm e compari.
Discorso a parte merita questa foto: Greystorm è stata la prima miniserie Bonelli, dopo Demian, Caravan, Brad Barron ed altre, che non ho preso a tempo debito. Perchè l'idea di fondo non mi piaceva.
I fumetti, purtroppo, li ho sempre comprati a pelle: se mi piacciono li compro, li leggo, li colleziono e li consiglio. Mai abbandonato una serie, mai comprato qualcosa che non mi piacesse veramente. A volte però comprato a scatola chiusa (leggi sopra e vedi sotto) e ci son state sorprese bellissime e brutte occasioni. Ma su Greystorm invece devo solo sperticare lodi all'autore, ai disegnatori e a chi ha creduto in una storia così.
Comprati dieci numeri + Speciale in blocco. Speso pochissimo rispetto al prezzo originale, ri-venduto il numero uno a Simone allo stesso prezzo cui l'avevo comprato a Roma, ad Ottobre. E apprezzato tantissimo la serie. E ho capito perchè ho fatto bene ad acquistarla dopo.
Perchè è una storia che si deve leggere velocemente. Dopo il numero 4 si macinano numeri a velocità epocale. E non avrei sicuramente resistito un mese tra un capitolo e l'altro.
Più in alto si può notare il numero uno di Legs, comprato per puro sfizio, così come quello di Jonathan Steele. Occasioni più che altro. In mezzo a loro il caro Ratman, numero 51. Che conclude la mia collezione.

MM e Villain Comics
Ecco i fumetti a "busta chiusa" così come li ho chiamati pocanzi. Martin non è un fumetto che leggo, e che forse ho trovato troppo "vecchio" per il sottoscritto. Quando poi tra Dylan e lui ci sono solo quattro anni di differenza. Quindi per evitare di cadere in pregiudizi ho deciso, un giorno, di comprare tutti i MM che avessero un filo conduttore con le avventure di Dylan Dog. Proprio come farebbe un buon Dylandogofilo (quale sarei, d'altronde).
E questi 7 MM sono solo parte di una ricerca che ancora non si è conclusa. E speriamo che Martin non mi piaccia troppo sennò va' a finire che debbo iniziare a cercarne altri 300 e passa numeri per rimettermi in pari.

La Villain Comics, invece, è una etichetta nuova che vive dal Comicon di quest'anno. Presenta le sue produzioni solo nel circuito fieristico, per ora, e ha portato a questa Lucca i quattro fumetti (tutti prime e seconde parti di storie più grandi) che vedete sopra. Devo dire la verità? Ho comprato TUTTA la loro produzione (quattro + quattro fanno otto, alla fin fine) e ci sono cose fatte benissimo ed altre che mi ha deluso o lasciato con un "mah". "I randagi", idea meravigliosa sulla carta, è entrato a far parte della seconda categoria dopo averlo letto sul treno di ritorno. Speriamo si riprenda con le successive puntate.

Infine, nello spazio in alto a destra, compare il quarto volume di "A come Ignoranza" di Daw. Quel ragazzo non finisce mai di stupirmi. Ad ogni fiera prendo un volume. Me ne mancano altre 4 e collezione terminata, purtroppo. Ah, mi sono dimenticato di fotografare la spilletta di Sbranzo, che idiota!


Novità!
La cosa che odio di più è comprare fumetti nuovi, ovvero quelli da edicola o fumetteria, in fiera. Perchè tanto arriveranno. Basta solo aspettare e saranno lì. E non so perchè la Panini regolarmente porti le sue novità in fiera rovinando il circuito delle fumetterie che campano su ciò. Ed è per questo che, da grande coerente, non ho resistito dal comprare "Allen" e "TWD" edizione bonellide. Ma è la prima e l'ultima volta che lo faccio, giuro.

Julia
La mia pulzella intanto si porta a casa altri dodici Julia. Meno otto + due almanacchi al termine. E poi inizierà a ricomprare i volume singoli al posto delle Raccolte perchè "esteticamente sono brutte". Questa ragazza l'ho rovinata io, me ne rendo conto, e mi piace tantissimo così!

Julia by Marco Soldi
Lei ci ha parlato, lei gliel'ha chiesto, lui ha disegnato con la sua matita. E lei era felicissima. Figuriamoci io. Pure un po' invidioso a dirla tutta.

Makkox
Il grande Makkox e il suo dimenticarsi del mio nome. Ma a lui si perdona tutto. E pure di più. Dopo quella bellissima conferenza in libreria lo adoro a livelli che non sono quantificabili.

Yoric di Francesco Bonanno
Yoric di Paola Camorano
Due disegni del Dr.Morgue che, se rivivrà in edicola, sarà un bene per il fumetto seriale italiano. Io ci spero. E con me qualche altro migliaio di persone, che non è poco.

Et-voilà!
ZeroCalcare è rimasto quattro giorni a fare dediche, quasi tutte uguali, allo stand Bao o in altri luoghi. E' stato il botto di questa edizione di Lucca, e non solo. Zero ormai è quasi un mito. Ed avere un suo piccolo sketch sui miei volume vale tanto, per un collezionista come me.
Ma dato che ho la prima edizione della "Profezia", l'autoproduzione del Makkox di cui sopra, perchè non approfittare della gentilezza di Marco e farmi "integrare" lo sketch di Zero con il suo? Questo è quello che ne è venuto fuori. E mi piace tantissimo.


Samurai Sword
Il gioco, creato sullo stesso meccanismo di Bang!, che rovinerà le vostre serate e farà emergere l'odio profondo che si annida nei vostri amici. Consigliatissimo!

Stampe Bonelli
Le Stampe, tutte raddoppiabili per due, che sono ritornate in treno con noi. Per ognuna di queste abbiamo atteso un periodo che va' dai cinque minuti all'ora e un quarto. Un tempo speso benissimo.

Le tessere.
Con la grande idea del tagliando preventivo la Bonelli ha fatto iniziare un altro collezionismo sfrenato: quello per i tagliandini. Che già inizia ad essere potente in me.

Ultime poche considerazioni.

-) Lucca è meravigliosa. Ma questo si sapeva già.
-) Lucca ed i suoi commercianti, soprattutto quelli più vicini alla fiera, pensano di fare i furbi aumentando a dismisura il prezzo delle bevande, del cibo o di qualsiasi altra cosa. Ma c'è gente (tipo me) che a Lucca ci ha lasciato meno di cinque euro in quattro giorni. Solo il caffè. E più lontano dagli stand costava sempre meno. Perchè per fortuna non tutti i commercianti sono uguali.
-) A proposito: c'è un barista interista che era un tipo molto sportivo. Lo benedico. Ma dopo la sconfitta non ci sono ripassato per non essere schernito. Onta e disonore.
-) Siamo linkati dal blog di Diego Cajelli. Ma non credo abbia mai letto queste robe che scrivo. Che poi siamo linkati a nome "Francesco Savino". Che è un nome orrendo, se vogliamo essere precisi.
-) Il b&b nella sua piccolezza, mi manca ancora oggi. E' così bello quando ti preparano la colazione.
-) Non avevo alcuna idea di una "tassa di soggiorno". Qualcuno me le dovrebbe spiegare 'ste cose.
-) Pisa è una città fantasma.
-) Nelle foto non ho inserito i Dylan Dog comprati da sostituire.
-) E nemmeno "Maradona" di Paolo Castaldi edito dalla Beccogiallo. Regalo per mio fratello.
-) Al ritorno mi son trovato "Full Monti" e "Il libro sacro del prodigioso spaghetto volante" a casa, comprati con Amazon prima della partenza. Ho da leggere per qualche mese. E magari da finire il censimento fumettistico. Sì, credici. O credimi.

mercoledì 7 novembre 2012

Lucca Comics - Quarta tragedia

Pisa. Bella bella bella. E con degli squali nell'Arno.

L'ultimo giorno è quello con più gente. Ma alla stazione. C'era aria di partenza alla fiera, in giro, per tutta Lucca. Gente che correva per prendere il treno che li riportasse a casa, per ricordare dove aveva posizionato la macchina e ripartire, per comprare l'ultima cosa al volo e salutare la fiera per un anno intero. Noi no. O almeno così è stato deciso successivamente.
Nella marmaglia generale di gente che saluta le mura e se ne torna a casa, dovevamo esserci pure noi se non avessimo deciso, un mesetto prima, di rimanere un altro giorno. Così da poterci godere la fiera per altre dieci ore e per visionare il concerto dei Gem Boy che non ho mai potuto vedere dal vivo.
Spoiler: manco stavolta li ho visti.
Sì, perchè seppure per il tempo instabile il simpatico gruppetto è stato anticipato di due ore buone, noi alle 18 volevamo far ritorno a Pisa, sistemare le valigie, e sentirci forti e pronti per il giorno dopo, per la ripartenza.
In mezzo a tutto questo c'è stato, come ormai d'obbligo, la ressa per il treno minuscolo e l'ora e un quarto di attesa per il successivo. Sempre ringraziando Trenitalia per aver aumentato le tratte.
Fare la valigia è stato uno strazio che non vi dico. Sia per la quantità di roba comprata, sia per il dolore della ripartenza. Ma di questo si parlerà poi. O mai più che è brutto ricordare.

Ultimo giorno. Foto a random.

Ghost Rider fatto molto bene

Una bellissima vetrina

Un Paperino a 52 euro che non comprerò mai.

Un Zio Paperone a cento e passa euri.

Da-da-da-dandadà-dandadàààà.

Uno più alto di me!

Arrivo e mi dedicano vie,

Certo che "Santo" è un po' eccessivo, diciamo.

Il treno "enorme" che non abbiamo preso.

Ad andar con l'ubriacone...
All'ultima notte abbiamo visto la Torre.

E l'intera Piazza dei Miracoli


Solite considerazioni sparse:

-) Era l'ultima giornata. Non avevamo stampe importanti da raggiungere a prima mattina (ovvero per le 11) e quindi siamo andati con calma. Sveglia alle 9. Colazione in libertà (dato che i bimbi delle altre stanze già erano andati via il giorno prima) e tutti felici. Poi andiamo in stazione e per cinque minuti, cinque, riusciamo a prendere l'ultimo treno per Lucca. Il successivo sarebbe stato più di un'ora dopo.
Tanto deretano.
-) Arriviamo allo stand Bonelli dove finalmente possiamo vedere e salutare Simone, che era già in ripartenza e chi ci troviamo? Bacilieri che autografa la stampa (con copie ancora disponibili) e Serra che la co-autografa. E quindi ci si porta a casa qualcosa che non era messo in programma. E non mi è dispiaciuto.
-) Si saluta Simone, grande collega della passeggiata attorno alle mura di Venerdì, ed unico avventore che si sia fatto Lucca in nostra compagnia. Ci si spera di incontrarsi per il Comicon di Napoli. Non mi dispiacerebbe proprio.
-) Si camminava più agilmente tra gli stand e, a dirla tutta, anche per la città. La giornata grigia e la pioggia a singhiozzo un po' ha fatto desistere i visitatori. O erano tutti all'area cosplay.
-) Visitati, nell'ultimo giorno, Lucca Junior e il mercatino dei fumetti che non riuscivo a trovare nei giorni precedenti. Tanta roba ma ho portato a casa un solo misero fumettino.
-) Solo in questo momento mi sono reso conto che avrei dovuto controllare i Dylan oltre il 200. IDIOTA! Me lo scrivo grande così me lo ricordo.
-) Alle quattro e qualcosa si saluta il caro Dj, con cui ho potuto passare ben poco la mia Lucca. Con un pizzico di nostalgia per non aver potuto condividere con lui la fiera come era accaduto tre e cinque anni fa. Al suo posto è entrata una persona a me tanto cara e posso solo dire che c'ho guadagnato con il cambio, ma un po' mi è mancato non poterlo insultare almeno una volta ogni mezz'ora.

A ricordo di questo avvenimento che accade una volta ogni tre anni, l'incontro tra i due admin di questo blog.

Che persone a modo!
Non vi dico della folla che ci incitava ad abbracciarci e delle fan, persino giapponesi, che urlavano i nostri nomi con trasporto ed entusiasmo. Non ve lo dico perchè sapete già che non è vero.

-) Il tizio che vedete nella foto qui sopra è uno sceneggiatore di Long Wei (nuovo fumetto targato Aurea). Quello a destra. Non sa nemmeno lui perchè.
-) La serata si è conclusa brillantemente con la pioggia che ci ha fregati mentre eravamo diretti in un pub, senza ombrelli, dove poi siamo entrati e scappati immantinente tornando nel locale di due giorni prima. Dove alle 21 avevano già finito ogni tipo di pane possibile. Sconvolgente.

E basta. Lucca Comics è terminata, gli strascichi di quell'esperienza me li porto addosso (mal di gola e mezzo raffreddore), e si è tornati alla vita normale. Che poi tanto normale, adesso, non è. Domani post riepilogativo. Venerdì dedicativo e basta così. Lucca è finita. Pensiamo alle prossime fiere.

O a quanto manca alla prossima Lucca.

martedì 6 novembre 2012

Lucca Comics - Terza giornata

Io ed un simpatico ragazzone che sa disegnare benino.
Dopo due volte che ti stanchi come un somaro in un giorno di sole invernale, mentre tira il carretto di legna che servirà al pastore nella sua cascina, beh, inizi a pensare a dei piani per soffrire meno. Dove "soffrire" è detto in esagerazione, sia chiaro.
La borsa sulla spalle, con tutto ciò che contiene, quindi viene divisa: un po' a me e un po' alla pulzella. La shopper di ZeroCalcare farà il resto. Tanto il Sabato è un giorno di stampe e non dovremmo comprare a palla fumetti come se non ci fosse un domani.
Perchè un domani poi ci sarà: è domenica.
E via, verso nuove avventure. Ipotizzando la marmaglia, i cosplay, la gente che si odia a prescindere, gli aumenti di prezzi dentro Lucca, e tutto il bene o il male si porta dietro una manifestazione di questa risma, di questi numeri.

Foto a random.

Il treno porta foto

La stazione della paura: Lucca.

Forse qui nasceranno speranze.

Più sporco di questo c'è solo l'Arno.

Bellissima tavola.

Groucho era perfettA! Dylan non se poteva guardà.

Fila per Piccatto. 127/128 su 150. Ce l'abbiamo avuta buona.

Combattivi! Bisogna essere combattivi!

La papera scodinzolante solitaria. Fauna lucchese.


Poche cose veramente da dire su questa giornata che abbiamo passato più in attesa che in giro.

-) La gente era tanta, così tanta che la piazzetta al centro di Piazza Napoleone era il nostro luogo di ristoro, riposo, attesa delle stampe e lettura. Buona parte della giornata l'abbiamo vissuta lì. Felici, alla fin fine.
-) Assistito a dieci minuti della conferenza Panini, con gente iper-esaltata che urlava. E ai dieci minuti iniziali della conferenza per "Le Storie" prima di volare a prendere la stampa di Piccatto.
-) Piccatto. Ha bloccato la piazzetta. E il sistema dei "tagliandi" vagliato, da questa fiera, dalla Bonelli.
-) Il sistema dei tagliandi for dummies: normalmente, se avete mai visitato qualche fiera del fumetto, la Bonelli concede 150 stampe di un qualsivoglia disegnatore, di un qualsivoglia personaggio, a 150 loschi individui chiamati "fan" o "lettori". A distanza di un'ora e mezza l'uno dall'altro.
Prima funzionava al meraviglioso sistema del "chi prima arriva prima alloggia". Si formavano file disumane e non sapevi, quando ti mettevi in coda, se saresti riuscito ad avere la stampa prima che fossero finite.
Da oggi non più. Ti presenti quindici minuti prima allo stand, ritiri un tagliando e nell'ora e mezza in cui il disegnatore è presente allo stand tu puoi passare e prendere la tua stampa con tutta la calma. Ovvero: invece di un'ora e mezza di fila ti puoi fare un'ora e un quarto di fiera a cazzeggiare, torni allo stand e ti prendi la tua stampa con somma felicità.
Ovviamente questo è risultato impossibile con Piccatto. Lì si è ritornati, per una mezz'oretta, al vecchio sistema data l'affluenza di persone in attesa già da quaranta minuti prima.
-) I telefoni erano andati. La linea era andata. Non abbiamo potuto incontrarci con Simone per buona parte della giornata. Infatti ce ne siamo dovuti ritornare a Pisa senza rivederlo.
-) Siamo ripartiti verso le 17 direzione treno per tornare presto a casa per vedere la partita serale (era meglio non farlo!). Abbiamo sbagliato strada e, per colpa del sottoscritto, ci siamo sorbiti l'enorme camminata da Porta Elisa alla stazione. Poi, ovviamente, il treno sopraggiunto era di un solo misero vagone. Alle 19 e 20 siamo riusciti a ritornare in albergo.
Due ore e venti di attesa e camminata per un viaggio di trenta minuti. Non ho parole. La pulzella ne ha avute fin troppe. E non certamente positive.
-) Abbiamo trovato un locale dove con 4 euro di bevande poi puoi mangiare al buffet quanto vuoi. Inutile dire che ne ho approfittato non poco. Un posto del genere, dalle mie parti e con i miei amici, fallirebbe nel giro di due settimane.
-) Sulla partita lasciamo stare che non ero esattamente felice sabato sera.

A domani per il quarto giorno!