martedì 30 settembre 2008

Why can't we be Friends?



Io Friends, tutto sommato, lo conoscevo già da prima; sapevo che esisteva, avevo visto qualche puntata, sapevo che Jennifer Aniston aveva lavorato lì, sapevo che c'erano due tizi chiamati Monica e Chandler che poi finivano per sposarsi, sapevo che "quell'attore di F.B.I protezione testimoni era lo stesso di Friends". Basta, non sapevo altro; e mai sarei arrivato ad immaginare di arrivare fino a questo punto.
La storia è semplice: mi fidanzo con una ragazza che è stra-patita di Friends, che ha tutte le stagioni in dvd, che addirittura guarda gli episodi in inglese con i sottotitoli in italiano. Io, abbastanza tiepidino, riporto nel mio taccuino visuo-spaziale le informazioni che custodivo nel magazzino della memoria a lungo termine, le faccio: "mi presti qualche dvd? mi piacerebbe cominciare a vedere qualche puntata!". Lei, lontana da casa, mi presta i primi dvd della quinta stagione, per due motivi: il primo è che aveva le altre stagioni a casa e il secondo è che secondo lei dalla quinta stagione decollava. Io, sempre tiepidino, inserisco il dvd nel mio lettore, mi sistemo sul divano e non mi alzo più. Inizio a macinare dvd su dvd, stagioni su stagioni, non riuscendo più a mollare quel telefilm che, in quel momento riuscivo a capirlo, è davvero qualcosa di eccezionale. Col tempo mi affeziono sempre di più ai loro ragazzoni, mi identifico in Chandler, tendo ad identificare la mia lei in Monica e i miei amici in Ross e Joey. In brevissimo tempo, Friends diventa la mia "ggioga" (come la chiamiamo io e Paola), i miei attimi di tempo libero e le mie colazioni sono sfruttati per guardare un altro episodio, e un altro ancora, e un altro ancora...fino alla decima stagione. E qui avviene la tragedia: scopro che la decima stagione è l'ultima. E che avrei dovuto studiare per un esame. Indeciso (ma non troppo) sul da farsi, decido che non vale la pena di ammazzarsi su afasie, dislessie e robe varie, ma che devo assolutamente sapere come va a finire tra Ross e Rachel, come si conclude la serie, come mi sentirò quando avrò finito di vedere l'ultimo episodio. Durante la visione vengo completamente assorbito dalla storia, e, quando compaiono i titoli di coda, le lacrimucce scendono sul mio viso. Allora incerto tra disperazione e suicidio, telefono a Paola e la supplico di portarmi le prime quattro stagioni, in modo che io possa conoscere quei ragazzoni dall'inizio, possa scoprire tutti i vari personaggi e da dove provenivano tutti quei flashback presenti nelle puntate dei pranzi di Ringraziamento.
Contemporaneamente, poi, ricomincio a vedere le ultime stagioni insieme a Paola, lasciando l'audio in inglese con sottotitoli in italiano. All'inizio comincio a criticare, come mio solito, le voci originali. Poi, piano piano, mi accorgo che sono qualcosa di incredibile e perfetto...comincio a ridere come un deficiente per le vocine di Ross, le risate di Phoebe e le battute veloci di Chandler...comincio a sognare di essere uno dei Friends e di poter far parte anche io, nella mia vita, di un gruppo come quello.
Perchè è così difficile, trovare dei Friends come quelli del telefilm? Perchè davvero non posso essere il Chandler di un gruppo di sei ragazzi, perfettamente amalgamati e così uniti tra loro? E' una cosa che mi sconvolge e spaventa, perchè io l'idea di gruppo non l'ho mai visutta, nè alle medie, nè al liceo e nè all'università (o meglio, all'università sì, ma con esiti catastrofici). E invece mi piacerebbe tanto, davvero. Prima di tutto questo avevo smesso di pensarci, a quanto sarebbe bello. E invece Friends mi è entrato talmente dentro che ormai quell'idea è tornata talmente prepotente da non volersene andare più via. Mi piacerebbe conoscere qualcuno come Joey (Lutty, sto parlando di te!), o qualcuno come Ross...o magari conoscere persone diverse da Joey e Ross, ma con cui io possa stringere un rapporto simile a quello che c'è tra di loro...insomma, pensateci bene: quei sei amici riescono a dirsi tutto, litigano anche, ma in fondo si vogliono un bene dell'anima e sanno che possono fidarsi davvero l'uno dell'altro e che nessuno di loro li tradirebbe. Sarebbe possibile qualcosa del genere, nella vita reale? La vita è finzione o la finzione è realtà?
Mi sento sempre un pò triste, quando alla fine delle mie tortuose riflessioni su Friends arrivo a questo punto. Mi ripeto che forse un giorno troverò i miei "friends" con cui condividere la mia vita, e non avrò bisogno di nient'altro per andare avanti. Avrò un lavoro che amerò fare, una donna con cui vivere per il resto dei miei giorni e degli amici fantastici con cui passare il mio tempo. E soprattutto lascerò da parte la tristezza, che, davvero, non ha niente a che fare con Friends.

lunedì 29 settembre 2008

Queen + PR - Roma, 26 settembre 2008 - io c'ero!!!


Tralasciamo il ritardo abominevole, tralasciamo la corsa per raggiungere il Palalottomatica, tralasciamo l’acustica che faceva veramente pena. Ebbene, IO SONO STATO AL CONCERTO DEI QUEEN!!!
E lo so che non c’è Freddie Mercury che scatenava le folle, lo so che se n’è andato anche John Deacon, ma basta con queste menate, non si può usare la macchina del tempo per andare a Wembley, i Queen sono questi, prendere o lasciare. C’è Brian May, uno dei migliori chitarristi in circolazione da trent’anni a questa parte che, ormai a 61 anni suonati, ha ancora la forza di suonare per due ore e mezza di fila con una potenza e una forza incredibile; c’è Roger Taylor, uno che considero un gran figo, e che quando canta “I’m in love with my car” mi fa gasare terribilmente; e c’è Paul Rodgers. Sì, quel Paul Rodgers maltrattato dalla maggior parte dei fan dei Queen e completamente ignorato dalla maggior parte del restante mondo musicale, quel Paul Rodgers che, con un’umiltà che pochi al posto suo avrebbero avuto, canta le canzoni dei Queen cercando di farlo a modo suo, non volendo sostituire nessuno e senza scimmiottare nessuno (non so se quel tamburello che aveva in mano aveva lo scopo di renderlo innocuo, ma ad un certo punto era così immobile che ho pensato: “Paul, ti prego, scimmiotta almeno un pochino! Così non ti si vede per niente!!!).
E poi ci sono le canzoni, che dal vivo sono qualcosa di incredibile (ok, tralasciamo il ritardo, vi prego...ci sto già troppo male di mio)...penso che non riuscirò mai a dimenticare l’emozione nel cantare Love of My Life insieme a Brian e a tutto il pubblico dello stadio (a proposito, il sold out mi fa pensare che il mito dei Queen non sia così finito come qualcuno mi vuole far credere), la gioia nel sentire dal vivo ’39, il delirio quando io e la mia ragazza abbiamo intuito che l’assolo stava introducendo “I’m in love with my car” (da quanto mi ha riferito dopo, la mia ragazza asserisce che in quel momento sembravo un bambino che scopre dell’esistenza di Babbo Natale), l’incredibile sensazione provata nel poter battere a tempo le mani sul ritornello di Radio Ga Ga (peccato per gli svarioni dei Nostri su questo pezzo, unico brano in scaletta “maltrattato” durante l’esibizione), la sorpresa avuta nel rivalutare C-lebrity dal vivo (ragazzi, spacca davvero!!) e nell’accorgermi, dalle poche canzoni estratte, che il nuovo cd dev’essere davvero bello.
Era da tanto che aspettavo questo momento, e sono stato ripagato. L’assolo di Brian è stato uno dei momenti più esaltanti del concerto, e, vi giuro, quando ho sentito le note di Bijoux mi è venuta la pelle d’oca. Un plauso all’inciccionito Brian (c’erano alcuni coatti dietro di noi che gli gridavano: “A’ Brian, hai messo a’ panza, eh??), grandissimo chitarrista, compositore e anche cantante (ho apprezzato molto la sua entrata durante Say It’s not true).
Roger Taylor è sempre un gran figo (ma questo l’ho già detto o sbaglio?? :-D ), e, nonostante all’inizio mi sia sembrato un po’ stralunato (per non dire altro), ha suonato davvero alla grande. Non so come giudicare quella specie di intermezzo comico con lui che suonava il basso a colpi di bacchette. Forse una genialata, o forse una gran boiata, non so. In ogni caso è stato incredibilmente emozionante ascoltare il suo assolo mentre i tecnici gli montavano la batteria davanti. Noi eravamo proprio vicini alla passerella, e da lì abbiamo potuto godere lo spettacolo a pieno.
Paul Rodgers sa il fatto suo, su questo non c’è dubbio. Le sue canzoni mi sono piaciute molto (ammetto la mia ignoranza, conoscevo solo All Right now), e, a parte alcuni pezzi in cui la sua voce non si sentiva per niente, ha fatto una bella figura anche su quelle dei Queen. Ripeto, siamo arrivati così in ritardo che abbiamo perso la parte iniziale, ma per quanto ho sentito io, ha fatto davvero una bella figura.
Insomma, un’emozione unica...un concerto davvero meraviglioso, che valeva davvero la pena di andare a vedere! Sono contento di essere stato ad una data del tour del 2008 e non del 2005, da quello che ho sentito in giro questo tour è decisamente migliore del precedente, e i tre musicisti sono riusciti ad amalgamarsi davvero alla grande!
Adesso, oltre alla voce di Roger Taylor, voglio anche la camicia di Brian May! (quella indossata durante show must go on, una boiata pazzesca!!!)

Pesci fuor d'acqua...

Giuro, a volte penso che questa vignetta sia stata disegnata apposta per me...
Se non sono il solo fate un fischio, mi sentirei sollevato...

Avvolte tornano, per esempio.

Sono mancato per tanto, tanto, tanto tempo.
Lo ammetto, ma non fatemene una colpa. Ho avuto i miei casini, ho lasciato a Lutty l’illusione che il blog sia solo suo, ho capito un po’ di cose che prima mi sfuggivano:
- per esempio ho capito che devo imparare a calcolare meglio i tempi. E che arrivare in ritardo ad un concerto che non si avrà più la possibilità di rivedere non è cosa buona e giusta.
- Per esempio ho capito che è inutile farsi dare la locandina di “The Dark Night” se poi la si tiene piegata sulla scrivania senza mai appenderla;
- Per esempio, ho capito che la macchina da scrivere è tanto scomoda, ma ha l’indubbio vantaggio di “fare molto scrittore”.
- Per esempio ho capito che certe volte andare sui blog della concorrenza può essere uno stimolo.
- Per esempio ho capito che i sentieri della luna possono diventare qualcosa di concreto, e che io e la mia socia abbiamo tutte le carte in regola per proporre un ottimo lavoro.
- Per esempio ho capito che l’elettroencefalogramma non è invasivo. Tenetelo bene a mente anche voi, nel caso doveste sostenere l’esame che io non ho passato per una domanda (mi sembra chiaro quale fosse la domanda, no?)
- Per esempio ho capito che Lutty scrive troppo e mi sta diventando un po’ poeta maledetto.
- Per esempio ho capito che è una soddisfazione, leggere il proprio nome sul book di un concorso a fumetti (a proposito, complimenti anche a te, Francesco De Paolis!!!)
- Per esempio ho capito che i miei parenti fanno un po’ confusione sulla professione dello sceneggiatore: “ah che bello, quindi adesso diventi regista!!!”
- Per esempio ho capito che devo tornare a scrivere su questo blog;
- Per esempio ho capito che mentre le donne sanno riconoscere la bellezza delle altre donne, noi maschietti facciamo un po’ più di fatica.
- Per esempio ho capito che non ho mandato neanche un soggetto a Cajelli, e che lui ormai si sarà già dimenticato di me.
- Per esempio ho capito che sentire i Queen in concerto è un’emozione unica (sì, sì, nonostante l’assenza di Freddie Mercury!!)
- Per esempio ho capito che il malocchio esiste, eccome!!
- Per esempio ho capito che i panini all’olio scongelati al forno microonde ritornano già duri dopo solo due secondi;
- Per esempio ho capito che posso stare a scrivere cinque ore di continuo, anche se non ho il sacro fuoco dell’ispirazione a divorarmi. Cinque ore e non cavarsela neanche poi tanto male.
- Per esempio ho capito che con la metropolitana di Roma me la cavo niente male e che, forse, questo è un segno del destino;
- Per esempio ho capito che Friends in inglese è spettacolare, e che le voci dei tre ragazzoni rendono molto molto meglio nella versione originale;
- Per esempio ho capito che non so organizzare feste di compleanno;
- Per esempio ho capito che non so giocare a bowling, ma in compenso non vado poi così male col ping pong;
- Per esempio ho capito che se non sono un figone non è necessariamente colpa mia;
- Per esempio ho capito che non passare un esame e prendersi una cazziata terribile dai propri genitori è molto meglio che non passare un esame e non prendersi nessuna cazziata dai genitori. Sensi di colpa a iosa, ve l’assicuro.
- Per esempio ho capito che un giorno porterò il mio beagle a Villa Ada, e vivremo felici e contenti (lui, almeno...io vivrò felice e spompato);
- Per esempio ho capito che per far passare qualche film un po’ più vecchio alla tv, bisogna essere morti;
- Per esempio ho capito che avete capito che sono tornato, e quindi adesso basta che sennò il concetto diventa ridondante, pedissequo e petulante. Non so cosa voglia dire pedissequo, ma spero di capirlo con il tempo. Non posso mica aver capito tutto, no???

domenica 28 settembre 2008

Acqua dagli occhi



Non ci sto. Non ci sto con la testa, con il cuore e con la mente.
Non ci sto.
Vago nell'essere e nell'apparire. E non so questo a cosa mi porterà.
Non ci sto.
Vento, gioia e calore attorno a me. Una serata lieve e felice. Ma...
Non ci sto.
E camminare non mi aiuta. E stare solo mi deprime. E anche parlare mi suona strano.
Non ci sto.
Cerco di risolvere da me pensieri ostili che ho dentro. Voglio vivere e morire allo stesso istante.
Non ci sto.
E' come vivere, adesso, i problemi dell'adolescenza. E' come guardare al futuro e vedere nero. Nero buio.
Non ci sto.
E non so che fare...

sabato 27 settembre 2008

Fa male, ma male male, ma tanto male...



Sogni, dolori e amori.
Una notte passa veloce, ma può entrare nell'anima.
La voce di un amore lontano, che rientra di prepotenza nella tua vita
anche se stavi cercando di rifarla, di riprenderla,
senza la sua presenza.
Il pensiero di una persona vicina, che non ti aspettavi,
che ti coglie così impreparato da non sapere che fare,
da far tutto scorrere, senza fiatare.
Il coraggio dell'amicizia, quella forza innata che ti spinge ad attaccare
e a difendere per un puro ideale:
Un filo di amore,
una pura passione,
un gioco sbagliato,
un aiuto sgradito,
una notte di buio.

giovedì 25 settembre 2008

Quei giorni perduti...



Quei giorni perduti a rincorrere il vento
a guardare le nuvole e a sognarne il sapore
a sentire il calore di quelle due mani
a portare l'amore senza chieder denari.

Giorni di gioia, di luce dura,
di sabbia e sandali, di amicizia pura,
di voglia di saltare in groppa alla luna,
di giocare col destino senza averne paura.

Giorni lontani ormai, e tristi
attendiamo il fatal destino che,
senza pensare, ci insegue fino al declino
ma la forza ancora la abbiamo,
senza timore, noi la aspettiamo
anche se tutto, e oltre, abbiamo lasciato
nessuno può sottrarci
la gioia di aver vissuto.


Chiedo scusa al grande De Andrè per la prima frase presa da uno dei suoi capolavori. Con stima e ed affetto è solo un lieve omaggio ad un cotanto autore.

Rotola rotola...



La vita è come una palla da bowling. Anche se l'obbiettivo è andar dritti per la propria strada, ci sarà sempre qualcuno o qualcosa che ti butterà, senza difese, nella corsia laterale. Ma un giorno il tiro buono arriverà, e nessun elemento esterno potrà fermare la forza di una persona determinata. Almeno spero...

lunedì 22 settembre 2008

Lacrime e pensieri.



Notte.

E piove.

Dicono che la notte porti buoni consigli a volte. A me porta lacrime. Lacrime che, come la pioggia fuori, fanno bene.
Perchè le lacrime servono ,a volte, a farti capire quanto conta una persona. Quanto la stimi e quanto hai timore di perderla o, magari, quanto ti manca perchè già l'hai persa. Le lacrime ti servono a capire quanto è giunto il momento di pensare, fermarti a riflettere e, magari, iniziare a capire anche qualcosa. Perchè si fa finta di capire. Poche cose serviranno veramente nella vita. Poche. Quasi nulla. Magari solo un pizzico di giorni del mare dell'esistenza. Quei due o tre momenti in cui hai detto: sono felice, quasi tutto va male ma sono felice. E' quel quasi che ti cambia la giornata.

Son giorni strani. Ultimamente son veramente giorni strani. Giorni in cui ho visto la luce, e magari anche il buio più atroce. Giorni che vado vagando con la mente in pensieri lontani. E giorni che mi portano sempre a terra. Nella mia realtà. A contatto con chi vivo. E mi danno forza. Perchè son convinto che poche cose serviranno veramente in futuro. E una di queste sono gli amici.
L'amico che ti guarda e sorride.
L'amico che ti aiuta a riprenderti da una batosta.
L'amico che acconsente a telefonate lunghissime solo per il gusto di parlare.
L'amico che ti sbatte la realtà in faccia senza timore. E non sbaglia perchè così si fa.
L'amico che ti ammette che la tua precendente relazione non era un granchè e che tu eri sprecato per una ragazza simile.
L'amico che ti butta sull'amore. Ti spinge a provare. Anche se sei timido.
L'amico che ti vuole bene anche se non te lo dice.
L'amico che ha voglia di fare tutto quello che hai in mente, basta che ci sia da divertirsi insieme.
L'amico che non vuole che la serata finisca. Perchè il letto non è meglio della tua compagnia.
L'amico che organizza matrimoni futuri con i suoi figli con i tuoi.
L'amico che ti ascolta, ti capisce e ti apprezza per quello che sei.
L'amico che sa che siete uguali fino al midollo, e per questo non ti abbandonerà mai.
L'amico che ti chiama per qualsiasi cosa sia in programma.
L'amico che richiede la tua presenza in un momento delicato.
L'amico che hai perso, quello che non avevi mai pensato di perdere mai, quello che hai perso per colpa di qualcun'altro. Almeno questo è quello che ti ripeti continuamente.
L'amico che ti rimane dentro a tal punto che ascoltare una canzone importante per voi due ti fa scendere qualche lacrima. Gioia. Pianto. O solo commozione.
L'amico che ti aiuterà quando sarai sul fondo. Anche quando sarai abbandonato dalla famiglia, lui ci sarà in ogni modo perchè quella risata fatta insieme ha un valore inestimabile.

In questo momento mi sento felice e ,forse, le lacrime continuano a scendere. Vorrei fare dei ringraziamenti. Non ho vinto un premio. Non sono come Joey che prova un discorso con un succo di frutta(gli amici Friendsisti lo sapranno sicuramente) ma oggi mi sento di ringraziare.
Ringrazio Luisa, amica vera degli ultimi due anni di scuola superiore. Colei che mi ha voluto bene, colei per cui ho preso febbri, urlate e litigi vari. Colei che ho perso tre anni fa ancora non ho capito come, ma un giorno, forse, ci rivedremo e ricomincerà tutto. Mi ricordo sempre "come è bello il mondo insieme a te", non me lo dimenticherò facilmente.
Ringrazio Francesco. Amico vero. Il diggi. Il mio co-admin. La distanza ci rovina ma siamo uniti anche noi. Per fortuna aggiungo. Tre anni che lo conosco. Tre anni in cui ci insultiamo (quasi) ogni giorno. E lo continueremo a fare sperando, in futuro, di riuscire nei nostri scopi, dopotutto basta crederci. E noi non ci crediamo. Uniti nella autostima scarsa. Si può solo migliorare. Non è facile ma si può fare.
Ringrazio Giovanna. Musa ispiratrice. Donna che conosco da cinque anni ma che ho scoperto da poco. Uguale. Perfettamente uguale al sottoscritto, ovviamente più bella. Ma simile. Così simile che non riesco a stare senza di lei. Le scappate a Napoli vissute come preparazione a concerti sono diventate, per me, un aiuto quasi spirituale. Parlare con chi ti conosce dentro è qualcosa di meraviglioso. La felicità è dietro l'angolo, peccato che non si riesca mai a girarlo.
Ringrazio Marinella. Lei mi ha aperto un mondo e un nuovo stile di vita cinque anni fa. E non smetterò mai di ringraziarla. E so che non riuscirò mai a dire al mio cuore di non battere forte alla vista della sua persona.
Ringrazio le nuove conoscenze di questi giorni. Ringrazio Carmen, Antonietta, Maria, Imma, Michela, Francesca, Raffaella. Ci sarà tempo per approfondire queste, probabili, nuove amicizie. Ma l'inizio non è male.
Ringrazio Michele e Vincenzo, due amici veri. Non fratelli. Lo dico e lo ripeto. Amici. Il fratello è qualcuno che ti rimarrà legato a vita per il sangue, per la legge ma potrà anche abbandonarti un giorno, per un torto subito, o per qualsiasi altra cosa. L'amico è qualcuno che vuole rimanerti legato, senza bisogno di essere parenti, senza bisogno di dirlo a nessuno. Lui sente che la vostra unione è forte. E va al di là di tutto. Dicevo comunque, ringrazio loro due perchè 2 anni e qualche mese fa pensavo che non avrei mai avuto persone così vicine. Oggi lo posso dire e ne vado fiero. Metterei la firma per altre serate come questa. Perchè l'amicizia non è un bicchiere di vino in un ristorante importante o la serata fashion davanti alla nuova discoteca o bar famoso. L'amicizia è la chiacchierata sotto la pioggia sulle panchine, il giro in macchina senza meta. Senza destinazione, se non quello di confrontarsi e aiutarsi.
Ringrazio il tempo per la meravigliosa giornata trascorsa oggi tutti insieme.
Ringrazio le risate, le battute e il divertimento che ho avuto oggi, sull'erba o attorno ad un tavolo cantando Masini. Ringrazio questi momenti. Che son sicuro, un giorno rimpiangerò, e, per il momento, me li godo fino in fondo...

Ps: Per coloro che non ho nominato, non vi preoccupate che anche voi fate parte della mia vita. E non è cosa da poco.

mercoledì 17 settembre 2008

Teatro - Chi ha paura dell'uomo Hippy?



Riassunto delle puntate precedenti: Un giorno di pioggia, D e F, incontrarono Licia per caso. Dopo un cartone animato riuscirono a convincere Italia Uno a fare una fiction su questa storia. Cristina D’Avena sarà grata a loro per sempre. Comunque, da quel che mi ricordo, hanno preso l’autobus per la discarica..

D: Se in questa puntata mandi messaggi giuro che ti brucio i libri di Baricco.
F: Eccome qua. Fresco e tosto per te!
D: Tosto? Fresco?
F: Si, siamo grossi, siamo fichissimi, siamo maschissimi.
D: Tu ti droghi. E hai cambiato spacciatore, me lo sento.
F: Per forza, quello di prima è ancora in ferie!
D: Idiota, io ho finito le vacanze!
F: Ah, e me lo vuoi dire? Perché devo essere sempre l’ultimo a sapere le cose?
D: Perché in fondo in fondo sai di essere scemo?
F: Naaaa…non ci arrivo così in fondo.
D: Comunque la discarica è fra sette fermate.
F: Ma perché andiamo lì?
D: Boh, è il primo posto che mi è venuto in mente, l’obbiettivo personale è buttartici dentro.
F: Son 2 puntate che lo dici e non l’hai fatto ancora.
D: Aspetta e vedrai!
F: Uff e come sei cattivo. Cattivo cattivo cattivo. Signora, glielo dica anche lei che lui è cattivo.
(Alla destra dei nostri amichevoli amici amicissimi c’è una simpatica amichevole vecchiaccia. Ovviamente guarda male tutti e due. Ovviamente si intrufola amabilmente e amichevolmente nel discorso.)
S: (Sta per Signora, potevo usare la V di vecchiaccia ma ho già un problema con il S.V.I. ovvero il Sindacato Vecchiacci Italiani e non volevo alimentari altre puerili discussioni. E chi sa il significato di “puerili” può venire qui a spiegarmelo) Giovanotto non mi parli e dica al suo amico drogato di tagliarsi quei capelli. Drogato!
F: Io glielo dico sempre! Capellone!!!!
D: Ma…i capelli devono crescere liberi. E poi non siamo più agli anni 70. Ora si può fare.
S: Si, drogato. Dov’è il tuo camioncino dove ti fai le canne eh?
F: Si, dov’è drogato di un D! E perché non mi ci inviti mai?
D: Ehi ehi, andiamoci piano. Non ho un camioncino e adoro avere i capelli lunghi. Lei signora è molto retrò!
S: Uèèè pervertito. Quelle sconcerie ce le fai con le tue amichette discinte…
F: Si! Discinte!
S: e tutte mezze gnude…
F: Si! Mezze gnude!
S: che fumano e si dddrogano…
F: Si! Si ddrogano!
D: F? Posso dirti una cosa?
F: Prego mi amigo!
D: Quasi quasi ti preferisco quando mandi sms.
F: Io questo aspettavo…ne ho milioni da mandar!
S: Ma non lo vedi quanto è bello il tuo amico?
D: Signora parla di F?
S: Si! E’ alto, magro, pizzettato, con i capelli corti!!!!! E sembra così intelligente.
D: Signora...credo che il suo salvavita abbia iniziato a fare corto circuito col pacemaker…sicura di non sentirsi male? Ma l’ha visto com’è?
F: Zitto che i complimenti fanno sempre bene! Mio dio…ho trovato una spasimante!
D: Oh…uomo fortunato.
F: Invidioso!
D: Io ho paura che tu sia serio…comunque signora io sono capellone e ci rimango così!
S: Ecco…vi ribellate sempre! Ma che avete da protestare. Sempre a dire “non mi piace questo” o “Non mi piace quest’altro” o cose del genere. Il mondo non ha bisogno di voi. Noi non abbiamo bisogno di voi!
D: Signora, io lavorerò per trent’anni per pagare la sua pensione non per la mia..
S: Ma lo sa che con quel taglio di capelli sta proprio benissimo? Belli, lunghi, fieri, maestosi, una criniera degna del re della savana.
F: Nooooo…la mia spasimante già mi ha tradito…
D: Si chiama “legge del più forte” amigo meu.
S: E lo sa che io la stimo, la voglio bene, ora che ci penso ho una nipotina della sua età. Posso organizzarle un incontro se vuole.
D: No, non si preoccupi. E poi dobbiamo scendere adesso, questa è la nostra fermata. E’ stato un piacere vederla vecchiaccia!
S: Ai suoi ordini signor D. Si ricordi che la stimo molto!
F: Dì la verità…ti sei preso il suo contatto msn…
D: F, sai che in cuor mio maledico il giorno che ti ho incontrato?
F: Perché volevi incontrarmi prima eh! Briccone!
D: Eh si…proprio così…
F: Senti amico, ma mi faresti un piacere?
D: Spara!
F: La prossima volta che nel tuo camioncino fate quelle festicciole con le ragazze discinte e mezze gnude mi chiami eh?
D: Io giuro che non ti brucio i libri di Baricco. Io brucio direttamente lui, magari rinsavisci.
F: Che è meglio!


D: Scusa un attimo…la puntata era finita, che bisogno c’era di dire “che è meglio”?
F: Mi sembrava un modo bello di chiudere una puntata.
D: Dì la verità al tuo amico, so che c’è qualcosa sotto..
F: E’ vero, io in realtà sono…

Arrivederci alla prossima puntata.

Questo sì che è un buon modo di chiudere una storia. E lo sapete chi me l’ha insegnato? Non ve lo dico! Uah uah uah! Che lenza che sono. Se state organizzando un pulmann per venire a prendermi a ceffoni, sappiate che il mio indirizzo è Babbo Natale, Via della neve perenne 82, New Neaples, Calidornia.

Vi attendo numerosi.

lunedì 15 settembre 2008

Vita di una goccia di pioggia



Trallallà...scendo dalla nuvola...che bello...prendo velocità...tò un'altra goccia d'acqua. Mo ci provo:
"Ciao piccola"
"Ciao"
"Passi spesso da queste parti?"
"No, non mi faccio lanciare spesso da una nuvola"
(Tosta la tipa...vediamo)"Che ne dici di vederci qualche volta...usciamo insieme se vuoi!"
"Naaa...non sei il mio tipo!"
"Ma come...siamo identici come due gocce d'acqua!"
"Risparmiati la battuta vecchia, già l'ho sentita miliardi di volte e poi andando troppo veloci..."
"Vero, ma una domanda...cosa fanno le gocce d'acqua dopo che cadono a terra? C'è vita dopo l'atterraggio? La nostra anima rimane?"
"Ciao bello, sei troppo filosofico per me...c'è una goccia d'acqua EmoPunk che mi aspetta!"
"No non andare...tò...prendo molta velocità...no, non posso morire adesso, ho tutta la vita davanti...devo ancora fare milioni di cose...aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa"

Splash


Tutto questo per dire che adoro che sia venuto a piovere in questi giorni. Spero che L'Autunno arrivi presto. Viva el freddo. (Si, quello che state pensando è vero. So strano!)

venerdì 12 settembre 2008

Word o non word?


Qualche giorno fa il mio computer ha esalato il suo ultimo respiro. O almeno così credevo. Sicuramente non navigava in buone acque e ho deciso di portarlo a controllo da un mio amico aggiusta-computer. Due passi fino al suo negozio e un piccolo show comico del tutto improvvisato con la sua socia e pam, ho lasciato il mio amico pc per una formattazione completa(roba da niente, per fortuna) e sono tornato a casa.
Sono stato due giorni senza pc. Ed è incredibile che, proprio quando non avevo il mio microsoft word, mi siano venute in mente duecento idee da scrivere. Ad orari assurdi per giunta. Ovviamente ho messo tutto su carta in modo confuso e adesso non ci capisco quasi niente però ora cercherò di estrapolare dalla mia mente un pensiero ricorrente di questi giorni. Un piccolo pensiero fisso che mi “tormenta” diciamo.
Voglio una macchina da scrivere.
Una semplice e vecchia macchina da scrivere, con fogli, tasti che si incastrano e tutto il concentrato di rumori che ne consegue. Fin da piccolo, quando passavo da mio padre al lavoro, invidiavo chi poteva avvicinarsi a quelle macchine meravigliose, e, quando non ero controllato a vista, mi piaceva premere qualche pulsante per osservare l’inchiostro che si stampava sulla carta.
Ora spero di trovarla in qualche mercatino delle pulci. Mi esalta l’idea di liberare la mia fantasia con un simile oggetto. La mia ricerca è iniziata. Vi farò sapere se andrà a buon fine.

lunedì 8 settembre 2008

Nuova vita per Glamazonia




1988 - 2008: VENT'ANNI DI FUMETTO CON GLAMAZONIA!
Dopo un periodo di silenzio, è con enorme piacere che ci pregiamo di annunciare che ritorna a gran voce una delle più note webzine del comicdom italiano: GLAMAZONIA.
Il 2008 segna il dodicesimo anno dalla nascita del sito web, uno dei primi nel Belpaese ad occuparsi di Fumetto, e il ventesimo da quando progetto prese vita in forma cartacea.
Si festeggiano, dunque, due decenni di GLAMAZONIA, con un sito rinnovato nella grafica e nei contenuti - sempre nel segno della riflessione e dell'approfondimento - che vuole accogliere e dare una risposta alle crescenti esigenze della critica indipendente e no-profit sul fumetto.

La Nuova Glamazonia si propone l'ambizioso progetto di essere il portale a tutto tondo del Fumetto e anche per questo si avvarrà di una rinnovata schiera di soggetti, in stretto contatto e sinergia tra di loro: dagli storici, ma rinnovati, "figli legittimi/naturali" come X-MEN WORLD & MADE IN JAPAN, ai nuovi figli adottivi che con entusiasmo hanno abbracciato l'idea e il progetto Glamazonia, ovvero i rinnovati DC WORLD e DE: CODE [ex Rorshach], per permettervi di avere una visuale al 100% del Mondo del Fumetto, in un sapiente mix di novità ed analisi critica di qualità.

Quindi, quali i contenuti di questa All New, All Different Glamazonia?
Beh, si (ri)parte con una succosa intervista a uno dei mostri sacri del Fumetto d'oltreoceano, JIM SHOOTER, che a GLAMAZONIA svela i dietro le quinte del proprio lavoro e non esita a dire la sua sul comic contemporaneo.
Inoltre, recensioni, articoli di interesse sulla Nona Arte e straordinari e-comics inediti, realizzati da alcuni dei più ispirati artisti della scena online internazionale.

Un menu corposo, ma un mero assaggio di ciò che GLAMAZONIA ha in serbo per i suoi lettori nei prossimi mesi.
Stay tuned e .... benvenuti con Noi!!


Questo l'annuncio ufficiale. Due parole mie: Sono uno dei redattori. E per questo sono felice. Potrò, con le parole, consigliare o meno la lettura dei fumetti che recenserirò.
Potrò finalmente vedere se so usare le parole, se sono in grado o meno di scrivere. Anche se poco, in modo chiaro.
E in questa avventura mi assisterà la mia ineffabile Leader. Indi ne sono molto contento.
Grazie per chiunque passerà sul sito, il link lo trovate nella lista a destra del vostro schermo. Grazie in anticipo a tutti.

Tante angurie a te!


Auguri, in colpevole ritardo, al signor Diggi. Anima nera conosciuta sul forum di Brad Barron. Persona insopportabile nei momenti freddi della vita(tipo Lucca) e uomo sempre all'erta. O meglio, che sembra esserlo ma che non lo è mai. Insomma auguri al mio co-blogger, al mio amico Franz e allo sceneggiatore Diggi, nella speranza, che almeno l'anno prossimo, io mi ricordi del suo compleanno o perlomeno non faccia un figura così barbina da fargli gli auguri una settimana dopo. Auguri. 22 anni che ti sopportiamo. Sei tu che dovresti fare regali a noi per la pazienza. Vergogna.

Eh si...non potevo non insultarlo in un post...è più forte di me!

lunedì 1 settembre 2008

Teatro - La vita è tutt'un quiz


Riassunto delle puntate precedenti: D incontra F, si piacciono, vanno dall'edicolante e poi verso la discarica. Nuova puntata:

D: E ora la discarica!
F: Yippi-yai-yei
D: E ora cumuli su cumuli di monnezza!
F: Yippi-yai-yei
D: E sai che faccio? Ti ci rimango lì!
F: Yippi-yai-yei
D: Ma mi stai ascoltando?
F: Yippi-yai-yei
D: Ah…maldido…ti ho scoperto! Mandi sms alla tua ragazza!
F: Non è vero. E’ lei che li manda a me!
D: E tu non rispondi?
F: Si…ma lo faccio per buona educazione.
D: Scrivere sms come “Patatina mia stai respirando aria buona?” o “Cuccioletta arruffata manca molto al suo piccipicci” non è buona educazione ma solo sintomo di squilibrio mentale.
F: Parli così perchè non sei innamorato…anzi perché sei un uomo senza cuore. Si! Proprio così!
D: E’ vero! Hai ragione. Sono triste e solo, solo e triste. Ma per fortuna ho amici come te che mi vogliono sempre bene. Ah F, che fortuna averti conosciuto…F? Mi stai ascoltando?
F: Yippi-yai-yei!
D: Io ti odio!
F: Scusa mandavo un messaggino…
D: Traditore. Ti meriti la discarica!
F: No. La discarica no! Ti prego!(Briiip briip) Tò, un messaggio. Aspetta un secondo…
D: AAAAAA! Io te lo spacco quel cellulare!
F: Yippi-yai-yei!
D: E continui a non ascoltarmi mai!
F: Non è vero!
D: Cosa stavo dicendo?
F: Quanto tempo ho per rispondere?
G: Allora signor F, si metta le cuffie e cominciamo.
F: Ho cuffie e bagnoschiuma.
G: Non spari bazzecola signor F e cominciamo.
F: Uao. Bellissima!
G: Cosa, signor F?
F: La parola “bazzecola” non avrei mai immaginato quanto fosse bella detta da lei signor G. Ma, ora che ci penso…
D: “penso”! Che parola grossa…
F: Dicevo, ora che ci penso, lei chi è?
G: Sono il signor G!
D: Gaber? Ma non era…
G: G come Gerry Scotti.
F: Ullala-ullalla-ullallallaaaaaaa. Cosa ci fa da queste parti?
G: Faccio domande alla gente comune.
F: In pratica non ha niente da fare!
D: E poi non dovrebbe essere J? Da quel che mi ricordo c’erano Tom e Jerry. E Jerry Calà…
G: Non perdiamo tempo in queste facezie e andiamo avanti. La domanda è: “Cosa avrà mai detto il signor D al signor F quando quest’ultimo non ha sentito?”
F: Posso chiederle una cosa?
G: Prego!
F: Mi ridice di nuovo “bazzecole”?
G: La finisca e risponda alla domanda!
F: Ok…certo che è cattivo lei.
G: Allora, le quattro risposte sono:
A) Quant’è bella l’uva fogarina.
B) Te lo spacco quel telefono!
C) Pizza pizza marescià.
D) Poscia tu soffrire per tutto quello che brami e finire triturato in una spirate di dolore eterno.

F: Uhm…sento molto sue sia la C che la D, ma dico la A. Dopottutto è un autentico burlone,il mio amico.
D: Idiota! Non sai nemmeno indovinare un quiz facili…
G: Indovinato! La risposta è esaaaaaaaaaaaatta!
D: Cosa?
F: Come?
D: Chi?
F: Quando?
D: Perché?
F: Moto da luogo o moto nel lago?
D: 33 trentine o un centone?
F: Essere soli o male accompagnati?
D: C’è vita nell’universo o il rave party con ET me lo sono sognato?
F: Avrò mai il numero di cellulare di Jessica Alba?
D: Io mi accontento anche di quello Salma Hayek!
G: Ah…ma chi me l’ha fatto fare di parlare con sti due. Io me ne vado. E la risposta è esatta.
D: Ma non ho mai detto quello io! Mi ribello al sistema! Imbroglio! Imbroglio!
G: Sul mio display è segnata la A come risposta esatta. Indi è così. Io me ne vò. Ho una letterina sul fuoco. Addio
F: Io ritorno a mandare sms.
D: Credo che le starai mandando messaggi esistenziali come “Quanti gradi centigradi ci sono nella tua stanza?” vero?
F: Ehm ehm…normalmente discutiamo in Farhenait.
D: Sento che sto per svenire per infinita e discutibile melensaggine.
F: Ma dai…aspetta almeno che arriviamo alla discarica.
D: Giusto. Tò sta passando il 24, è il nostro pulmann no?
F: Yippi-yai-yei!
D: Io ti ammazzooooooooooooooooooooooooooo!

Il titolo poteva anche essere: “Racconti di vita vissuta a Lucca”. Non so perché ma mi sembrano situazioni già vissute. Alla prossima puntata!