lunedì 31 agosto 2009

Tg Sgrittori



Trento. Allarme stupro ma era una bambola gonfiabile. Brutta avventura per Alba Parietti.

Da una ricerca scientifica si dimostra che le narici sono in competizione. E c'è di più. Le orecchie si odiano così tanto che non si possono vedere.

Trovata mummificata sul wc dopo 3 anni. Gli investigatori sono arrivati ad una soluzione: "Aveva promesso che non sarebbe uscita fin quando non avesse letto tutti i libri di Bruno Vespa. Dopo dieci pagine del primo è svenuta e non si è più ripresa."

giovedì 27 agosto 2009

Palestra



Ultime dal Tg degli Sgrittori: Paris Hilton in Guatemala per i bambini bisognosi. Non pensavo avessero bisogno di porno amatoriali.

Battuta del qui presente Lutty pubblicata sulla Palestra del Luttazzone originale(dove festeggio la mia decima pubblicazione) che il 4 Novembre esce con il suo nuovo libro. Vi copioincollo la presentazione dell'opera.

"Dal 4 novembre in vendita La guerra civile fredda, il nuovo libro di Daniele Luttazzi. Compratelo! E' stato stampato in tutta fretta nella speranza che lo leggiate mentre siete ancora su questo pianeta.

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dalla scheda di presentazione:

Daniele Luttazzi
La guerra civile fredda

Dopo aver introdotto nel dibattito pubblico il concetto di golpe al rallentatore, con cui illustrava, nel 2002, le analogie fra il piano piduista di Gelli e il programma berlusconiano, Daniele Luttazzi aggiorna spregiudicatamente il quadro con l’esame satirico della tappa successiva: la guerra civile fredda.

La “guerra civile fredda” è l’esito del progetto organico, reazionario, fatto di disuguaglianze e gerarchie, che è in atto da un ventennio nel Paese. Ne sono conseguiti, fra l’altro, un aumento del 553% della cassa integrazione, una manovra economica che beffa i ceti medi e un piano federalista che porterà alla divisione fra regioni di serie A (magari da annettere alla Carinzia) e di serie B.

Se risulta paradossale, allora, l’appoggio che col loro voto i cittadini italiani stanno dando alle politiche classiste che da anni li danneggiano, una spiegazione tuttavia c’è.

Che Berlusconi e la Lega continuino a vincere le elezioni; An si fonda col PdL; Di Pietro cresca nei sondaggi; il PD resti inconcludente; Prodi abbia battuto Berlusconi per ben due volte; la Chiesa attragga fedeli da duemila anni; e Grillo riempia i palazzetti e le piazze coi suoi Meet up; lo si deve innanzitutto al potere di una straordinaria tecnica di persuasione: la narrazione emotiva.

Circa trent’anni fa, le strategie del marketing politico USA hanno raggiunto un nuovo livello di consapevolezza con la scoperta, da parte dei think-tank di destra, che l’elettorato non vota in modo razionale, ma in base a suggestioni emotive. Il programma elettorale diventa secondario, se non sai come raccontarlo. Vinci le elezioni (è questo il grande trucco) se lo sai raccontare come una storia: una storia che crei con l’elettore un legame emotivo.

Nella nuova realtà politica, tutta emotiva, la popolarità sostituisce la legittimazione; la vittoria la credibilità; e i sondaggi l’ideologia. Una volta agganciato emotivamente, l’elettore sospende la propria capacità critica e finisce per votare anche chi, a conti fatti, non gli converrebbe.

In questo libro, stimolante e divertentissimo, la satira feroce di Daniele Luttazzi esplora in lungo e in largo i 5 elementi fondamentali della narrazione emotiva con un profluvio di casi tratti dalla cronaca più recente, mostrando come l’analisi narratologica riesca non solo a spiegare certi fatti, ma anche, soprattutto, a prevederli.

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p.s. per chi si è allarmato ("Cos'è, un saggio politico?") non cogliendo la parodia (troppa tv ottunde): vi sbudellerete dalle risate."

domenica 23 agosto 2009

Vivimi



Sentimi,
parlo al tuo cuore,
ascoltami,
scandisco le mie parole,
guardami,
sono ciò che vuoi,
giurami
di non dimenticarmi mai,
parlami,
dimmi ciò che hai,
capiscimi
se patisco per i miei guai,
abbracciami,
i nostri battiti all'unisono,
vivimi
fino all'ultimo istante,
sorreggimi
quando cadrò sfinito,
amami,
e sarà fino a più infinito.

E' un ritorno alla poesia come è un ritorno alla scrittura. Il caro Diggi non ha notato che sono in un periodo di zero idee, anzi zero voglia di scrivere. Questa poesia forse è la falla in quella diga di riluttanza nei confronti di ciò che ho sempre amato fare. E ovviamente queste poche righe sono dedicate a lei. Sperando di riuscire a riprendermi. Sperando di riuscire a dare a coloro (pochi ma buoni) che apprezzano ciò che faccio qualche emozione.

domenica 16 agosto 2009

Pausa di riflessione





E così, strano ma vero, anche per me è arrivato il momento di una settimana di vacanza...
Me ne vado in Puglia, terra della mia amata Paola, dei miei amati parenti e del mio amato mar Ionio...
Finalmente, tutti i detrattori della mia perenne tintarella color mozzarella Santa Lucia, dopo questa settimana non potranno più parlare.
E, se dovessi tornare carico di lividi, sarà soltanto perchè durante i miei litigi con i marocchini per la mia presunta carnagione più scura, non mi sarò fatto valere più di tanto.
Di tutto questo, ovviamente, riterrò responsabili i miei detrattori.
In ogni caso, un abbraccio e un saluto a tutti, ma proprio a tutti.
Bè, forse a Lutty no, visto che il mio odio verso di lui non fa che aumentare giorno dopo giorno. So già che non appena leggerà questo post festeggerà con cinque post di poesie, sette puntate della Carmenide racchiuse in un post solo, quattro post depressi, tre post in cui si dichiara innamorato di Carmen e due post in cui asserirà di voler fare lo scrittore.
In ogni caso, caro Lutty, se stai leggendo tutto questo, sappi che ho inserito negli spazi tra le parole dei messaggi subliminali che ti ordinano di non scrivere troppo fino al mio ritorno!!! :P
Va bè, concludo dicendo che ti odio e che invece voglio bene a tutti gli altri!
Un saluto particolare alla leader, se passa da queste parti...a lei voglio particolarmente bene, e lo sa!
Ci vediamo tra una settimana/dieci giorni!
Il blog mi mancherà tanto, mentre sono sicuro che non si potrà dire lo stesso del contrario!
Buona settimana a tutti!!!
Ciao!

giovedì 13 agosto 2009

C'era una volta



C’era una volta una ragazza molto carina che aveva un grande amore. Viveva per lui, passava le giornate attendendo il suo ritorno a casa felice e festante, anche se in apprensione. Era tutto ciò che aveva desiderato perché lui era perfetto. E lei guardava in avanti con ottimismo, qualunque cosa succedesse. Qualunque sventura capitasse. Lei amava molto quella persona. Lei amava molto suo padre.
Ma purtroppo, si sa, le favole non vanno mai a lieto fine e la dura realtà a volte ci fa male, ma non sappiamo mai effettivamente quanto e come. La ragazza ebbe un duro colpo, uno di quelli che ti buttano a terra, ti sconvolgono l’esistenza e ti fanno star male per giorni, settimane, mesi, anni o forse non ti abbandonano mai. Il dolore cresce fino a diventare insostenibile alcune volte. E’, purtroppo, il dazio da pagare quando si incontrano persone perfette, quelle messe sulla terra per il solo scopo di farci stare bene. E lei un giorno di sette anni fa perse quel raggio di sole che le illuminava le giornate. Perse quel suo piccolo angolo di paradiso. Perse suo padre. Per un incidente. E questo le fece male. Molto male.
Ma non perse ciò che il suo spirito le suggeriva: l’ottimismo. E cercò, nel bene e nel male, di continuare a sognare, a capire, a crescere. Era poco più che adolescente, le forze non le mancavano, era la testa che aveva bisogno di un aiuto. Di un piccolo segno che le dicesse che tutto ciò che aveva perso l’avrebbe, ugualmente, accompagnata lo stesso nel lungo cammino della sua vita.
E un giorno accadde. Le sorprese sono il sale della vita, quell’attimo di incertezza su ciò che accadrà ci dà voglia di continuare a vivere e piccoli avvenimenti accadono. Quasi per caso, quasi per coincidenza, quasi per fede o perché così deve essere.
La ragazza e sua madre erano solite andare a ricordare la loro perdita nel luogo ove comunemente si conservano i resti dei propri defunti. Solo che loro non erano mai sole. Ad attenderle, ogni volta, c’era un cane, un incrocio, di taglia piuttosto grande che, abitualmente, si sedeva di fronte alla tomba del’uomo semplice. Così a lei piace ricordarlo.
Il cane le attendeva sempre in quel posto. Ogni volta, ogni giorno. Per un po’ di tempo. Fino a che, un giorno casualmente, il grosso quadrupede decise di sfilacciare un pezzo della borsa della madre della ragazza. Il miglior amico dell’uomo rubò quel piccolo filamento e, da quel giorno, non si fece più vedere.
Passarono più di due mesi. La ragazza e sua madre di nuovo in visita nel cimitero, inaspettatamente, lo videro. Era lì. Dopo sessanta giorni o più, che le attendeva. E nella sua bocca, stringeva ancora quel pezzo della borsa. Il cane glielo riportò, quasi come a scusarsi di averlo preso o forse per farle capire che niente è perduto. Che nessuno le ha abbandonate. Che c’è qualcuno, sempre, che le proteggerà ovunque vadano. Che non devono aver paura. Lui c’è. E le vuole sempre bene.

Quel grande cane non si fece più vedere. Scomparve e non ritornò mai più in quel cimitero. O forse cambiò orari, fatto sta che nessuno sapeva chi fosse e dove fosse. E nessuno aveva mai notato dove andasse. Fatto sta che, da quel giorno, la ragazza sentì crescere dentro di se l’amore che aveva sempre tenuto per il suo uomo. Cosa incredibile dato che era già ai massimi livelli. La ragazza capì che lui ci sarebbe sempre stato. E questo le sarebbe bastato.

Il dolore non diminuisce con gli anni, pensiamo di sentirlo svanire ma così non è. Il dolore è quella parte di noi che rimane in attesa perché, da un momento all’altro, può ritornare fuori, può farsi risentire e continuare a farci soffrire. Ma che senso ha rimanere nel dolore? Che senso ha farci conquistare da quell’attimo di solitudine, di infelicità, di nulla? La ragazza continua sempre a vivere nell’ottimismo e giura che ogni momento felice che ha vissuto è un dono. Che ripensa ai momenti trascorsi ed è contenta. Che la felicità dura per sempre. Perché in ogni ricordo di un momento felice si nasconde l’immenso, l’infinito. Quel momento è personale, e nessuno potrà rubarlo. Il dolore ci accompagnerà per tutta l’esistenza ma è con l’amore che potremo sconfiggerlo, costi quel che costi.

La ragazza è cresciuta. E’ sempre carina. E’ sempre forte. E’ sempre ottimista. La ragazza merita tutto ciò che ha e che avrà. Soprattutto l’amore di un ragazzo che pensa sempre e solo a lei…

domenica 9 agosto 2009

Inseguito...








Per il ciclo "TERRONE AD ALTA QUOTA"
un film di e con DJJURGEN

un uomo braccato da tutti...
dei questionari da consegnare...
una tesi da scrivere...
una sceneggiatura da terminare...
una fuga impossibile verso le vacanze...
un intrigo che vi farà venire voglia di andare al mare alla faccia sua...
la Diggy production è lieta di presentare:

DIGGY BY DIGGEST
l'uomo che sapeva troppo poco...

sotto il caldo sole d'agosto, nei migliori cinema...

sabato 8 agosto 2009

E poi...



E poi dicono che il povero Ferrario ha plagiato, eh? :P

La fonte è un commento preso da un post di NUVOLE ANOMALE, un divertentissimo blog che consiglio a tutti gli appassionati di fumetti.

Che dire del video? Sono rimasto a bocca aperta...

venerdì 7 agosto 2009

Versi dispersi



Sando Bondi interrompe la sua rubrica di poesie su Vanity Fair. Finalmente i corpi di Pascoli e Carducci finiranno di ribaltarsi nelle tombe. Però un evento così triste deve essere ricordato. Lui, il Sommo, mi parla ancora attraverso un collegamento spirituale e sento che sta per inviarmi un’altra delle sue mirabili poesie cariche di pathos e di Silvio. Ecco cosa ho percepito con la connessione mentale. Preciso che il suo modem mentale era a 56 Kb. Chi l’avrebbe mai detto.

“Fine di un’era,
tormento e stupore,
tristezza infinita,
fuori dalle balle.”


La parte finale è come se quasi l’avessi detta io e non lui. No. E’ impossibile. Sarà un’idea del sommo maestro quella di trattarsi male per trattarsi bene. Che genio.

mercoledì 5 agosto 2009

Il cinema dei poveri...



Certe volte ti svegli la mattina e sai che, bene o male, quella è una giornata storta o magari la giornata perfetta. Certe volte sai che, dentro di te, cammini con una paura del mondo circostante o con una felicità, certe volte, esasperante. Certe volte succedono cose che non ti aspetti, che non metti in conto, neanche fosse il peggiore dei male o la miglior cosa ti potesse succedere. Certe volte ti ritrovi a stare male per un foglio di carta. Per un insieme di fogli di carta. Per un fumetto che, nel bene e nel male, ti ha accompagnato per sei lunghi anni della tua vita. Dall'adolescenza all'età "adulta". Sei anni che meritano. E sarebbe stato bello chiudere tutto un mese fa, come doveva succedere, ma così è ingiusto. Verso tutti gli autori, verso i disegnatori, verso i lettori che, come me, hanno seguito vizi e virtù di un uomo che da modesto impiegato è diventato la Morte e ha sconfitto il Grande Capo. Lunga vita a JD. Ci mancherai un casino. E forse anche di più.

Parlo per me ma non credo di essere l'unico.

GianLuigi Bonelli coniò l'espressione "il fumetto è il cinema di noi poveri", mai espressione fu così perfetta. Peccato che, ogni tanto, il cinema ci venga chiuso ingiustamente mentre eravamo nel bel mezzo della visione.

Ps: Per chi volesse saperne di più sulla chiusura di JD cliccate su questo link. E' il blog di Recchioni.

Ps2: Strano che, nel blog di due nerd fumettari, non esisteva ancora il tag "fumetti", ho aggiunto "nona arte" perchè di quello parliamo. Spero che al Diggi faccia piacere.

martedì 4 agosto 2009

Dio salvi I Regina





Sambuceto, ore 23.40 circa.
La piazza viene investita da un'onda potente e selvaggia che si sprigiona dal palco del "Rock sotto le stesse", quando a salire sono I Regina, la mitica cover band dei Queen che scorrazza qui in Abruzzo (e non solo) tra un numero sempre crescente di fans.
E questa sera c'ero anch'io, fan di nuova generazione, ad assistere estasiato al loro concerto, una scarica di energia e di emozioni che mi ha lasciato ancora una volta sbalordito. Sbalordito di fronte alla bravura di questi quattro ragazzi che, oltre ad eseguire i brani con una assoluta maestria, riescono a calarsi perfettamente nella parte, trasmettendo a chi assiste ai loro concerti quella scarica di adrenalina che rendeva unici gli spettacoli dei Queen.
Io, insieme ad altri amici, ho seguito l'inizio del concerto seduto sulla mia scomodissima sedia di plastica, scalpitante e fremente durante i numerosi inviti che Diego (il cantante del gruppo) rivolgeva al pubblico per avvicinarsi al palco. Tra la seconda e la terza canzone, non ce l'ho fatta più. Armato di coraggio (e soprattutto di mio fratello e Baronio), sono riuscito a vincere la mia proverbiale timidezza e mi sono tuffato sotto il palco. Certo, sono rimasto fermo e imbambolato quasi tutto il tempo, ma questo è un dettaglio. Ciò che conta è che da laggiù, da sotto il palco, ho assistito ad uno show spettacolare, cantando a squarciagola tutte le canzoni che il gruppo ha eseguito. Da Somebody To love (la prima che ho ascoltato da sotto il palco) a We Are the Champions, passando per Don't Stop Me Now, Bohemian Rhapsody, Radio GaGa (cavolo, che bello poter alzare le mani da sotto il palco) e We Will Rock You. Sarebbe stato tutto perfetto, se non fosse stato per quelle magliette che Diego lanciava di tanto in tanto dal palco e che io non sono riuscito ad prendere. Va bè, peccato...per essere solo il secondo concerto che seguo, posso già ritenermi soddisfatto.
Finito il concerto, della durata ridotta di 45 minuti per lasciare spazio agli altri due gruppi, io e i miei amici ci siamo allontanati verso un bar lì vicino per prenderci un gelato e, dopo essere tornati indietro, vediamo il cantante aggirarsi ancora intorno al palco. Al che, quella faccia di caz...ehm..di bronzo di mio fratello gli si avvicina e gli fa: "Scusa, posso disturbarti? Ti volevo presentare un grande fan dei Queen..." e, ovviamente, gli presenta il sottoscritto. Ancora incerto se vergognarmi per l'emozione o mostrare una spiccata faccia tosta (caratteristica di cui mio fratello abbonda ma di cui io, purtroppo, sono del tutto sprovvisto), scopro che Diego è un ragazzo molto affabile e disponibile. Si ferma a parlare con noi, ascoltando senza battere ciglio le stronzate che mio fratello gli propina ("Anche io canto...l'anno prossimo facciamo un duetto,dai! - manco fosse Monserrat Caballè -...io nasco come Ligabue...etc etc) e mostrandosi seriamente dispiaciuto per non avere altre magliette da darci. Ci invita a contattarlo su Facebook (vuoi vedere che è la volta buona che mi iscrivo) e a raggiungerlo, magari prima di qualche concerto, per prenderci una birra insieme a lui. Mio fratello, in tutto ciò, continua il suo delirio di grandezza definendosi un suo collega e un astro nascente della musica italiana, coadiuvato da un chitarrista di altissimo livello, cioè il sottoscritto. Diego si ferma un attimo a squadrarmi e, prima che il suo intuito gli faccia capire che potrei suonare la chitarra giusto alla fiera della cipolla fritta, viene anticipato da mio fratello che aggiunge: "Sì, lui in realtà si dedica alla musica a tempo perso, visto che il suo sogno è quello di scrivere". Diego, come se niente fosse, mi guarda e fa: "Eh, a te ti vedo più nell'ambito della cinematografia!!!" Cavolo, se l'ha pensato pure lui vuol dire che forse ci posso provare davvero!!! :D
Dopo qualche altro scambio di battute sul futuro dei Regina, Diego ci saluta per raggiungere gli altri musicisti, lasciando me e i miei amici soddisfatti per questa piacevole conoscenza.
E adesso sono a casa, ancora elettrizzato e gasato per essere riuscito ad assistere nuovamente ad un concerto dei Regina e per aver potuto conoscere il loro cantante. Spero davvero di poterli sentire ancora, magari durante uno show più lungo, con tutte le emozioni e le fantastiche sensazioni che sono riusciti a darmi questa sera.
Dio salvi I Regina.

lunedì 3 agosto 2009

Diario della disintossicazione internettiana



Abitualmente la mia giornata è composta da queste fasi: sveglia alle 10(ebbene si, mi riempio di fatica) e giro su internet che dura abitualmente fino alle 12 e mezza. Poi lavo i piatti, cucino e verso le 14 ritorno al mio adorato amico PC per una non stop di connessione che può avere svariate ore ininterrotte di navigazione, dipende tutto da alcuni fattori: voglia di vivere pari a zero, ragazza(che mi ci può staccare a forza), amici(così si gioca alla play, che è meglio!) e varie situazioni extraordinarie come mangiare, dormire, uscire, fare qualcosa di utile ogni tanto(ma solo ogni tanto) e così via. Poi, per concludere, finisco la giornata con una navigata dalle ore 22 e 30 circa fino a quando non ho sonno. Mai più tardi dell’una-una e mezzo ma sempre troppo è. Facendo un rapido conteggio. 3 ore sicure di mattina più dalle 2 alle 5 ore di pomeriggio più altre 2 di sera fanno un minimo di 7 ad un massimo di 10. Dieci ore di email, Facebook, Luttazzi, Msn e compagnia bella. Dieci ore in cui parlo con tutti ma in realtà non sono con nessuno. Dieci ore che, a guardarle bene, sono tante. Troppe. Indi l’idea di staccare tutto. O almeno parte di esso. Le dieci ore massimo di collegamento sono anche da dividersi nella visione di telefilm(e ne vedo un bel po’) e nella scribacchiata generale di tutte le cosuccie che poi metto abitualmente sul blog. Ma sempre troppe sono. Indi la pausa ci vuole. La pausa la pensavo da un bel po’. La pausa è arrivata. Ma mi sono concesso alcuni sfizi.
Ovvero: i telefilm ci sono, è una concessione che faccio a me stesso, li posso vedere. Il computer è acceso ogni tanto quindi. E posso scrivere a PC, dato che, negli ultimi tempi, trovo molto difficile scrivere a penna come facevo fino a poco tempo fa. Ogni giorno, o meglio, il giorno dopo scriverò cosa è accaduto nella giornata precedente. I miei umori, le mie angosce, i miei entusiasmanti momenti vissuti senza social network, la mia vita da uomo quasi a-tecnologico.

Primo Giorno – Lunedì

“Combattere la propria dipendenza
riuscire in qualche modo a fare senza
capire dove sta la differenza
tra il vizio e l’esigenza
è una questione di coerenza.”


Daniele Silvestri – Dipendenza

Un po’ di difficoltà ad abituarmi a non vedere le email. Nessun dolore al petto, anzi, ci sono passato sopra senza problemi. Giornata trascorsa prevalentemente con la mia signorina indi è passata molto fluentemente. Tra una corsetta e, anche, l’inizio di una settimana dedicata al mio fisico l’assenza non si è fatta sentire eccessivamente. Buon inizio. Anche se è dura.

Cosa ho visto: 2 puntate di E.R.(prima stagione, mi sono ripromesso di vedere tutte le serie una dopo l’altra, ovviamente sono pazzo), 2 puntate del Fiorello Show. E le 3 puntate conclusive di Lost(prima stagione) con la mia ragazza.

Cosa ho letto: Vanity Fair di due settimane fa(ah, come mi rilassa), ottanta pagine di “Il trono di spade” il primo romanzo delle “Cronache del ghiaccio e del fuoco” ora sono a pagina 240, Nemrod 20(prima storia doppia ed è pure decente) e la Gazzetta dello Sport.

Deliri dell’astinenza: Prima di andare a dormire volevo assolutamente trovare su Youtube il video del Rap di Mike Bongiorno durante il Festival di Sanremo condotto dalla Carrà. Sto ancora cercando il motivo del perché mi sia venuto in mente e del perché voglio vederlo. Chissà, poi, se c’è!
Secondo Giorno – Martedì

“Vorrei potermi scollegare
dalla rete intorno

tenere altro a cui pensare

che ad un aggiornamento”


Daniele Silvestri - Dipendenza

La sveglia è stata veloce e immediata. Appuntamento alle ore nove e trenta con la mia squinzia che, gentile e dolce, mi aspetta sotto al palazzo per farsi accompagnare(anche se è lei la guidatrice) all’università a Caserta. Precisamente alla segreteria per chiedere informazioni. La mattinata poi passa di fretta, come sempre succede quando sono con lei, e il pomeriggio tra Lost e un’altra corsetta (sempre con la mia lei) mi porta alla mia cena e ad una nuova uscita serale con la suddetta pulzella. Ho più stanchezza e voglia di letto addosso che voglia di pc. Comunque, infine ho passato quasi tutta la giornata con la mia Carmen. Come sempre direi. Anzi, un po’ di più di sempre.

Cosa ho visto: Le puntata 22 e 23 della terza serie di Ugly Betty, le prime 3 puntate della seconda serie di Lost(con Carmen sempre più interessata alla suddetta serie).

Cosa ho letto: Dylan dog 275(che tristezza!!), altre 20 pagine del libro.

Delirio da astinenza: Durante Ugly Betty parlavano di un video di un cane della prateria che faceva uno sguardo drammatico. Chissà se esiste veramente. Son cose che fanno pensare.

Terzo Giorno – Mercoledì

“Io diventerò qualcuno
non studierò non leggerò

a tutti voi dirò di no

ecco perché diventero qualcuno

se vuoi parlare un po’ con me

devi andare al mio myspace”

Caparezza – Io diventerò qualcuno


Giornata iper-impegnativa. Non ho avuto, quasi, un attimo per constatare che sono al terzo giorno senza l’adorato mondo di internet. Ormai il wifi penso che sia una specie di uccellino o di frutto esotico. Sono libero almeno credo.
Comunque inizio mattinata con passeggiata alla posta per una commissione per mio fratello, poi visione sistematica di una puntata di Lost(ancora!) dalla mia cara ragazza e poi io e lei, allegramente, al nostro bar preferito per aperitivo abituale di festeggiamento mesiversario. Anche se non era il giorno esatto ma lei, purtroppo, da Giovedì fino a Domenica è in vacanza e non potevamo farlo. Pre – pranzo e pomeriggio all’insegna delle chiamate per organizzare la partita. Anche senza msn ci riesco facilmente e quasi senza problemi. Unico intoppo: uno dei “calciatori” era irraggiungibile e indi, alle 3 del pomeriggio, sotto 37 gradi, in bici, vado verso la sua dimora per redarguirlo e picchiarlo, oltre che accertarmi della sua venuta. Fine pomeriggio con pulizie abituali della casa, postaggio da parte di Carmen della puntata della Carmenide(scritta da me medesimo in fretta e furia) e partita di calcetto che mi sfinisce dopo due giorni di corsa ma almeno mi regala l’emozione di un paio di gol, che non facevo da millenni. Fine serata con uscita più cena con la mia adorabile pulzella prima della di lei partenza. Bella serata. Bella ragazza(soprattutto). Ritorno a casa con visione di Heroes e buonanotte.

Cosa ho visto: La puntata 4 della seconda serie di Lost, la puntata finale della terza stagione di Ugly Betty(finale triste, si si), due puntate della terza stagione di Heroes che, sul sito di AntonioGenna.it dicevano facessero schifo ma invece a me m’hanno dato un’adrenalina che solo da Lost e 24 son riuscito a ricevere. Mai fidarsi troppo dei recensori occasionali. D’altronde, faccio parte anche io di quella categoria.

Cosa ho letto: Una benemerita mazza. Ah no. La Gazzetta dello Sport.

Delirio da astinenza: Voglio trovare su Google Earth il borgo medievale di Policastro, paesello dove la mia adorata pulzella deve recarsi. E soprattutto scoprire su Wikipedia se gli abitanti di tale borgo si chiamano multi-castrati(poli significa tanti indi multi!).

Quarto Giorno – Giovedì

“Niente niente niente niente da fare,
c’è qualcosa che dentro spinge e che fa male
niente niente niente da fare

c’è qualcosa che dentro mi spinge ad ululare”


Daniele Silvestri – Me fece mele a chepa
Primo giorno senza la mia deliziosa ragazza che è partita e quarta giornata triste senza affacciarmi al magico mondo di internet, quanto vorrei controllare le e-mail. Bisogna soffrire per uscirne. Mi sembra di essere Charlie quando è in astinenza e va da Locke per tre volte. Ormai mi sento parte di Lost. Io vorrei essere parte di Lost. Ma lasciamo stare.
Mattinata passata tra telefilm e scrittura. Ben 5 recensioni per Glamazonia scritte e pronte all’invio appena entrerò nella dorata rete. Poi, da bravo casalingo, ho cucinato, ho mangiato, ho aggiustato un po’ casa e ho buttato 1 euro nel superenalotto. Serata semplice passata a leggere in cantina(il mio angolo di fresco, anche se credo che lì l’aria sia un po’ rarefatta) e a nanna a mezzanotte e mezza. Non mi accadeva da un po’.

Cosa ho visto: Le prime due puntate della prima serie di Scrubs(me lo guardicchiavo anni fa ma mai con costanza indi ho deciso di vedermelo decentemente), un’altra puntata di Heroes, le ultime 3 puntate del Fiorello Show.

Cosa ho letto: La Gazzetta, un po’ del Vanity Fair, e 70 pagine del libro. Me ne mancano solo ottanta e ho finito. Ci riuscirò per codesta settimana?

Delirio da astinenza: Mi è balzato per la mente che volevo rivedere la consegna degli Oscar quando lo vinse Benigli e la Loren urlò “Roberto!”. E inoltre voglio vedere assolutamente il meteo!! Quella si che era la mia droga!!(Normalmente lo vedo per cercare attimi di fresco nei giorni che verranno. Ma abitualmente non ne trovo mai.)

Quinto Giorno – Venerdì

Il decimo fu liquidato,
destino simile per il nono, dimenticato

provò l’ottavo a farsi luce, fece rumore,
ma fu lo spazio di un mattino, di poche ore.

Eppure il settimo contava poco,

il sesto raccoglieva briciole, seguiva il gioco,
ma per trovare chi davvero si è distinto,
bisogna risalire almeno fino al quinto.

Il quarto bruciava d’odio,

per la vergogna di restare, fuori dal podio,

il terzo merita rispetto ed io lo stimo,

ma salutatemi il secondo,

perché conta solo il primo.


Daniele Silvestri – La Classifica

L’idea era di aggiustare tutto il malloppone di fumetti che gira per casa e di(addirittura) catalogarlo ma, ovviamente, non avevo assolutamente voglia. E la giornata passa a casa, tra niente e niente ancora. Solo intervallata dalle chiamate della meravigliosa pulzella che mi cerca soavemente. E una corsa alle sette di sera che mi porta via 1,5 Kg di sudore tutti incastonati nella mia canottiera, pronta al Guinness dei primati come indumento più sudato del mondo. Insomma una giornata trascinata, ormai l’attesa della domenica sera è, per me, l’unico punto positivo in questa settimana che mi sta distruggendo. Anche se qualcosa di buono è successo: altre 2 recensioni scritte e un paio d’ore passate a giocare al giochino del poker sul pc con ben un quarto posto e un secondo. Mi sto preparando per la pokerata dell’8 sera.

Cosa ho visto: Una puntata di Scrubs, una di Er.

Cosa ho letto: Finito il Vanity Fair della settimana scorsa. Finito il Max di Giugno. E niente più.

Delirio da astinenza: Sembra strano ma nessuno in particolare. A parte il fatto che mia madre, sempre restia nei confronti della rete e del mio attaccamento ad essa, invece, in codesta settimana, mi chiede sempre roba da cercare, ogni dì. Secondo me si diverte. Ah forse uno si. Ormai metto testi di canzoni che non c’entrano una benemerita mazza. Però sono belli.

Sesto Giorno – Sabato

Io fortunatamente,
sono dotato di una scarsa sensibilità,

sennò diversamente,

io non stavo qua,

non ci stavo qua.

E merito anche il minimo rispetto,

per la totale assenza di creatività,

di amore non dispongo,

però ne prendo,
la giusta quantità.


Daniele Silvestri – Io fortunamente.

Una giornata di Pes. Completamente. Ma andiamo con ordine.
Io ho voluto effettuare questo esperimento, giusto? Ben sapendo che sarebbe stato difficile, giusto? Ora perché ho voluto effettuare questo esperimento proprio in codesta settimana? Perché? Voi vi chiederete, giochicchiando col vostro Iphone, “Cosa hai da lamentarti, è una settimana come un’altra”, e io risponderò: “No!” E’ una negazione decisa, non cattiva, non spaventatevi.
Comunque vi racconto che, precisamente in questa settimana: i miei due migliori amici vanno in vacanza per sei giorni, la mia ragazza va anche lei in vacanza per quattro giorni(campo-scuola con ragazzi dell’azione cattolica, pensa te, che inventano idiozie come “Jesus Factor” e in tutta la vacanza ancora non si sono decisi a sacrificare qualche agnello, mi ricordo male io o prima era d’obbligo effetturarli? O valeva solo per i figli primogeniti?), senza internet, senza più la possibilità di ritirarmi in cantina dato che ho scoperto, o forse sospetto, che il virus intestinale l’abbia acchiappato lì(allegria!!!), insomma una settimana difficile da sopportare. Indi che fò? Ritorno al mio primo amore: la playstation. Con Pes(ovvero Pro Evolution Soccer per chi non è a conoscenza della bibbia del videogiocatore) passo tutta la giornata, o quasi, a dilettarmi tra calci d’angolo e cross, e tiri e parate e fuorigioco e così via. Il tutto questo con la nonna che passa, urla in aramaico, e ripassa dopo altri 10 minuti. Per fortuna che almeno la sera sono uscito perché mi serviva tanto, anzi mi serviva per non impazzire.

Ps: Oggi è il nostro settimo mesiversario. Di me e Carmen intendo, non di me e Pes. Lui lo conosco da molto più tempo. Comunque, dicevo, settimo mesiversario e manco possiamo festeggiarlo. Ah, la lontananza.

Ps2: Alle ore 00.04, ufficialmente inizio di Domenica, ho controllato le email per constatare se c’erano risultati del colloquio di lavoro che ho effettuato settimana scorsa. Ovviamente niente. Ma è stato un bell’effetto notare 64 nuove mail. Preciso: ho letto solo un paio di commenti ai post del bloggo e niente più. Solo l’email, ma, come disse il saggio, alla fin fine, l’esperimento è per tre quarti riuscito. O sei settimi. O come volete dirlo voi.

Cosa ho visto: Una puntata di Scrubs.

Cosa ho letto: Due XL, quelli del mese di Aprile e di Maggio(sono arretrato), leggiucchiato il Vanity Fair di questa settimana.

Delirio da astinenza: L’autoconvincimento che, se guardavo le mail, non era uno sfizio ma qualcosa di utile, utilissimo. Quasi stavo pensando che avrei salvato il mondo solo col mettere nome utente e password. E guardare il caricamento della barretta di Libero, non ha prezzo.

Settimo Giorno – Domenica

Io so’ tenace,
perché alla gente piace,
ma è evidente che con un coltello me poj fa’ cambià opinione,

oh, so’ tenace,
ma mica so’ cojone.

Daniele Silvestri - Testardo


E finalmente mi riposai. Ah no. Questo lo fece qualcun altro un po’ più famoso di me. Io non ho bisogno di riposo, infatti niente faccio dalla mattina alla sera, diciamo che ogni tanto però ho bisogno di fare qualcosa. Si. Nel niente è bello trovare degli scampoli di “serietà”. Che parole difficili che mi vengono. Sono maturato. Tipo pera. Già cotta però.
Comunque ultimo giorno. Alleluia alleluia. Ho scoperto molte cose in queste sette giornate passate senza internet e tutto l’ambaradan che si porta dietro. Ho scoperto che, se avessi avuto Carmen o i miei amici tutti e sette i giorni non mi sarei preoccupato così tanto per la rete. Ho scoperto che riesco a mantenermi se credo veramente in qualcosa, ma questo un po’ già lo sapevo, sono solito fare esperimenti mensili eliminando qualcosa dalla mia vita(alcool, dolci). Ho scoperto che pensando di più mi fa male la testa, fastidio strano. Ho scoperto che, in cuor mio, voglio perdere qualche altro chiletto e diminuire un po’ le forme, d’altronde ancora non sono sposato, se mi rilasso adesso arrivo a quarant’anni con cinque infarti alle spalle. Ho scoperto che, si, internet mi manca, ma la mia ragazza molto di più con meno giorni di lontananza. Ho scoperto che il caldo, associato all’esperimento, lo esaspera al tal punto che mi sento di aver fatto qualcosa di grandioso. Ho scoperto che leggere è bello, ma già lo sapevo. Ho scoperto che ho passato l’ultima giornata della prova a giocare a Pes, a guardare Scrubs e a scrivere, correggendo qua e là il diario di questi sette giorni. Ho scoperto che non ho bisogno necessariamente di internet per vivere, indi da stanotte si ritorna nella rete ma per meno tempo. Rifare gli stessi errori, tornare a ore su ore filate mi distruggerebbe e annienterebbe la mia vita sociale. Insomma ho scoperto molte cose eliminando un vizio, uno sfizio per soli sette giorni. Son miglioramenti.

Cosa ho visto: Quattro puntate di Scrubs. Una di Er.

Cosa ho letto: Un beato niente anche oggi. Troppo mal di testa per leggere. Ah no, la Gazzetta l’ho letta. Sicuro.

Delirio da astinenza: controllare l’orario e constatare che la mezzanotte non è così lontana e la parte migliore è che prima incontrerò la mia bella. Son soddisfazioni.

Epilogo

Ringrazio chiunque si sobbarcherà l’onere di leggere pagine su pagine di codesto esperimento, codesta idiozia pura e cruda. Per chi arriverà all’ultima parola dell’ultima pagina: grazie, decisamente grazie. Ho scritto questo diario per parlare con voi e, più che altro, con me. Scusatemi se in qualche punto sembra tutto scritto strano, non è l’impressione: è veramente tutto scritto strano.
Per chi si fermerà prima o non vorrà neanche iniziarlo a leggere: ti capisco, oh avventuriero, la roba è troppa e quel gruppo su Facebook del tipo “chi non condivide adesso si fa la cacca sotto” è molto più interessante.
Per Diggi che leggerà solo i punti in cui c’è lui ovvero solo questo rigo: sei un idiota colossale e mi sei mancato pucciottone stronzone mio.
Grazie a tutti. A breve con un nuovo esperimento che durerà un mese e sarà anche molto più difficile da far realizzare. Di cosa parlo? Lo scoprirete a breve.

Ps: Diggi è scemo.

Ps2: Ma tanto!

Ps3: Legge la Carmenide solo perché si parla di lui. Cioè è odioso. Fossi nell’autore eliminerei la sua partecipazione nella quindicesima puntata che ho già programmato. Ma quell’abile scribacchino, ovvero io, è troppo buono.

Ps4: Vedi Ps e aggiungici Ps2 con contorno di maledetto e stronzone.

Ps5: Alla fine l'ho rivista e sinceramente, di internet, non me ne è fregato manco un pò. Fino alle 00.14 ora in cui lei era a nanna e io son potuto ritornare nella rete. Spero non mi inglobi troppo.