domenica 29 luglio 2012

Cavacon Cosplay and Gadgets

Il motivo del mio viaggio

Il titolo è un pochettino una provocazione? Sì. Perchè di Comics and Games, per il terzo anno consecutivo mi sento tristemente in dovere di dire che degli elementi principali di una manifestazione che vuole parlare di Giochi e di Fumetti ce n'erano veramente troppo pochi. Ma sono troppo cattivo.
Perchè sì, c'era l'area dedicata ai retrogames, con un venditore di articoli per Super Nintendo, Gamecube ed altre cianfrusaglie d'epoca.
Perchè sì, c'era l'area dedicata a Magic e Yughi-ho o come cavolo si scrivere. Erano tre-quattro tavoli, al coperto, ma era sempre meglio di niente.
Perchè sì, c'era uno spazio che ti permetteva di giocare a quello che volevi con 1 euro ogni venti minuti.
Perchè sì, c'era uno spazio di giochi aggratis.
E basta. Perchè di fumetti ce n'erano veramente pochini, come i due precedenti anni, e le varie case editrici piccole non credo abbiano avuto grande risalto verso il pubblico. Ma non si può essere tutti Panini Comics, in questo dannato mondo dell'editoria. E comunque io parlo sempre di fumetti intesi nel MIO settore da lettore: italiani e americani. I manga c'erano. Perchè il mercato più grande, a queste piccole fiere, è costituito dalla cultura giapponese insita nei ragazzi giovani che vivono il cosplay, la fiera e il fumetto come una connotazione solo orientale. Sennò non si spiega l'assalto sistematico ai ramen in ogni evento a cui vado.
Poi c'era lo stand Iutù con bei disegnatori.
E poi c'era lo stand dei Dylandogofili, che è stato l'UNICO MOTIVO(mi piaceva scriverlo grande) per cui mi sono sobbarcato l'idea del Cavacon dopo due edizioni ultra-deludentissime.

Però gli aspetti positivi ci sono, dell'intera manifestazione:

-) biglietto unico tre giorni. Sette euro per loro, uno per i terremotati. Otto euri però, a seconda di quello offerto, mi sembrano troppo alti. Ma sarà un incentivo per migliorare sempre, credo, sennò riceveranno sempre opinioni negativi da chi cerca una Fiera del Fumetto!
-) Manifestazione al coperto in due sedi su tre. La terza è l'area palco che deve essere all'aperto. Tutti contenti, ma più entusiasti quelli che sostavano vicino all'aria condizionata.
-) Belle e spaziose le sale per le conferenze all'interno della Mediateca Marte.
-) Bei bagni. Soprattutto quelli vietati ai cosplay come spogliatoio.
-) Parcheggi abbastanza vicini al complesso e a poco prezzo.
-) C'era un venditore con fumetti BONELLI e ben 5 Julia!! Cinque!

Aspetti negativi che dilagano:

-) Miglioramento rispetto allo scorso anno per la scelta delle sedi coperte, a differenza dell'edizione 2011 dove molti lamentarono malesseri dovuti al caldo torrido. Scegliere una data primaverile ed autunnale sarebbe meglio ma a Cava sanno che competere con manifestazioni come Comicon, Romics e Lucca è impossibile. E allora rimane solo l'estate. Purtroppo per i visitatori.
-) I tizi venditori di braccialetti per "beneficenza" fuori dalla sede principale. Però è come se fosse un aspetto positivo per gli organizzatori: se arrivano gli sciacalli vuol dire che la fiera è frequentata. Basti pensare al bagarinaggio a Napoli per il Comicon.
-) Spazi troppo stretti nei corridoi della Mediateca Marte, considerando il flusso di gente.
-) Ascensori disponibili solo per lo staff.
-) Mancanza di un modo per annunciare, nel complesso intero, eventi e manifestazioni.
-) Avere Carmine di Giandomenico come disegnatore del logo dell'evento è meraviglioso. Ma averlo dal vivo sarebbe stato ancora meglio.
-) Veramente ben poco da fare per chi non apprezza gadgets e manga e che se ne è ritornato senza spendere un euro che sia uno in fiera.

La domanda che un eventuale pubblico in platea mi farebbe in questo momento è: "Ma se sapevi che sarebbe stata una delusione, perchè ci sei andato?"
La risposta sarebbe: "Per colpa dell'Associazione Dylandogofili".
Da un mesetto faccio parte di questa setta degli Adoratori dell'Indagatore dell'Incubo e noto sempre più che il mio abbonamento da socio Extreme vale ogni singolo centesimo offerto. Ma di questo vi parlerò in un topic apposito.
Basti sapere che ieri alla fiera erano presenti due disegnatori Bonelliani: Luca Raimondo e Brunone Brindisi. Il primo ha dalla sua un'esperienza in Brad Barron e Dampyr per la scuderia disegnatori del fu Sergione. E il secondo è la colonna portante di Via Buonarroti, potrei direi.
E se non lo fosse lo è di Dylan Dog.
Del primo ho ricevuto due stampe a colori con dedica, meravigliosamente offerte dall'Associazione.
Dal secondo ho ricevuto due disegni ORIGINALI con dedica, fatti davanti ai miei occhietti di ragazzo entusiasta che osservava il tutto con enorme stupore. Ero il numero uno in lista per via di una specie di prenotazione effettuata due settimane prima con Giorgio, uno dei padri fondatori dell'Associazione.
Giorgio, che ringrazio pienamente per aver dato un senso alla trasferta di ieri, è stato di una disponibilità unica e di una gentilezza estrema. E mi ha dato un'idea fondamentale per un'ulteriore disegno che potrei avere se contattassi un gigante del fumetto italiano.
Per far notare a tutti la meraviglia delle tavole inserisco qualche foto della giornata in oggetto. Con splendide didascalie.





Pk-santino personale sul cruscotto dell'auto


Fontanella comunale perfetta per Instagram


Qui piccione ci cova


Bella signorina


L'unico vero amico dentro la fiera

L'imponenza del pubblico ai Giardini(?) di San Giovanni

Il palco.

Le balle di peli che girano per gli stand

Due persone distrutte contemplano il nulla.




Il mio


Quello della mia pulzella

Stampa di Raimondo


E per questa bell'esperienza, pregna di noia per la prima parte della giornata e ottima per la seconda, ringrazio di nuovo Giorgio, l'Associazione Adoratori dell'individuo in camicia rossa o semplicemente "Dylandogofili", e la mia piccola per esserci sempre in questi viaggi ed aver conquistato altri due capolavori per la nostra bacheca futura. Ci vediamo, credo, a Lucca. Mancano solo 92 giorni, d'altronde.

venerdì 27 luglio 2012

Cavacon. Domani.


Domani sarò al Cavacon. Come potrete ricordare le due precedenti edizioni non mi hanno reso l’uomo più felice di questa Terra(qui e qui) ma domani andrò a riprovare di avere un tornaconto positivo dalla fiera per alcune ragioni che vi vado ad esplicare:

-) La sede è cambiata. Cosa che auspicavo da quando avevo constatato che un’area mercato, in pieno Luglio, sotto il sole cocente, non era propriamente un’idea ottima per la salute delle persone che accorrevano alla manifestazione. Figuriamoci per i cosplay bardati pesantemente.

-) I cosplay credo saranno accorpati tutti in un’area delimitata. Non come galline in un recinto ma avranno uno spazio tutto loro per socializzare e farsi i complimenti l’un l’altro per l’idea, l’attuazione, la professionalità e anche la figaggine del costume(o della proprietaria del corpo).

-) Forse ci sono due, e dico due, venditori di FUMETTI! Ma non ci credo finchè non lo vedrò.

Ma il motivo cardine della mia nuova presenza alla fiera è dedicato all’Associazione Dylandogofili cui da qualche giorno faccio parte. Alla fiera, domani e dopodomani, ci saranno presenti Bruno Brindisi e Luca Raimondo che firmeranno stampe esclusive solo per gli associati e faranno disegni dal vivo solo per loro. Ovvero per me. Che sarò lì dalle 15 dato che molto probabilmente troverò poco da fare e li attenderò come un bambino che aspetta Babbo Natale a Pasqua(vuoi mettere la sorpresa se viene veramente?). Quindi domani passerò una giornata oltre che sulla Salerno-ReggioCalabria (dopo aver portato la vettura per sole due volte in vita sull'autostrada una volta in direzione Napoli e una volta in direzione Roma, serviva la prova definitiva di essere un provetto guidatore, e quale migliore prova della tratta autostradale più odiata dal mondo intero?), anche a Cava. Dove se proprio ci gira male potremmo, io più pulzella più accompagnatori, fare anche altre cose tra cui:

-) Visitare cava, ma questo solo se non si schiatta di calore.
-) Comprare pomodori e lanciarli nei luoghi della manifestazione.
-) Essere contenti perchè un euro del biglietto va' ai terremotati. Almeno spero. Perchè sono una persona vergognosamente dubbiosa in questo senso, ma ci voglio credere.
-) Forse giocare con qualsiasi console ci sia, sperando non ci sia una fila di tre ore per usarle.

Detto questo domani si viaggia. Serata libera a lavoro, compagni in macchina, cd che devo fare e Pk sul cruscotto che mi protegge. E dovrò fare anche delle foto. E farmi Instagram che sennò nessuno ci crede che sono andato fuori Caserta.
E trovare dei gatti. Sennò che me lo faccio affare Instagram?

giovedì 26 luglio 2012

Addio John, e grazie di tutto!


Era il 2001 quando mio fratello lavorava a Brescia. E veniva, al massimo, ogni cinque-sei mesi a trovarci portando con se qualche regalo, o piccole cose trovate lì che potevano farci piacere. A quei tempi leggevo solo Dylan Dog, credo. Forse solo Pk in più. Due testate in un mese, più gli eventuali speciali di Dylan e nient'altro. Poi sono diventato un collezionatore folle. Forse proprio per "colpa" di mio fratello.
Comprando io, in Terronia, ogni mese i Dylan Dog mio fratello si trovava costretto a non comprarli perchè, sennò, sarebbe stata una spesa inutile. E dato che le altre proposte della Bonelli non lo convincevano(poi invece è passato anche a leggere sia Brendon che Napoleone) comprò, non so perchè e non so come mai, un nuovo fumetto di un'altra casa editrice(a quei tempi non pensavo esistesse qualcosa oltre alla Bonelli e alla Disney) che si chiamava "John Doe".
Ne portò 12 un giorno, a casa. La prima mezza stagione.
Rimasero in un punto imprecisato della mia dimora credo per un anno e mezzo. Poi decisi di leggere quei fumetti strani di autori che non conoscevo e che parlavano di un tizio insopportabile che vestiva in modo cool. Si dice ancora "cool"?
Fui sorpreso, folgorato, improvvisamente innamorato del personaggio ma soprattutto del mondo construitogli addosso. E decisi di dover fare qualcosa.
Mio fratello aveva già smesso di acquistarli perchè si era trovato indietro con i numeri, per lui era già stato abbastanza strano averne comprati dodici, rimanendo costante per un anno intero. Quindi dovevo assolutamente comprarli.
Presi il numero 31. Mi mancava una bella fetta di albi in mezzo.
Poi scoprii una cosa che non avevo ancora compreso: era tutto cambiato. Nuovi personaggi, nuovo status quo, tutto più nero, tutto più cattivo. E John Doe era il cattivo per eccellenza. Come fare a riprendere gli arretrati? Incredibilmente era uscita una raccolta di quei tempi: tre albi raccolti insieme ogni tre mesi. E indovinate che trittico era in vendita in quel momento? Esatto: 13-14 e 15.
Ebbi la bizzarra idea di seguire la seconda serie pur non avendo capito minimamente come fosse finita la prima. E di continuare a leggere la prima ogni tre mesi mettendo pian piano i tasselli al proprio posto.
Mio fratello, l'altro fratello, invece attese. Un anno e messo. E si rimise in pari con la lettura con una bella pila di albi letti uno dopo l'altro. Un po' lo invidiai, per non essersi spoilerato niente. Un po' invece apprezzai la mia trovata perchè non potevo acquistare un albo nuovo e non leggerlo. Sarebbe stato un dolore troppo forte.
Per "colpa" di John Doe ho iniziato a guardarmi intorno. A parte le mini Bonelli, che ho preso quasi tutte, ho sconfinato nella Star Comics, nella Panini, in quel gran capolavoro che è Ratman e nei classici del fumetto. Forse il merito non è tutto di John ma sono sicuro sia stato la molla per uscire dalla gabbia bonelliana, cosa che lui ha sempre voluto fare.

In un Luglio in cui ho detto addio ad House e a Desperate Housewives, parti della mia esistenza per ben sette anni, devo dire addio anche a "John Doe" perchè con il numero 99 e nonostante una pausa di un anno, anche lui è finito.
E se facciamo il conto dal 2001 al 2012 sono passati undici annetti. Ne avevo 14 ora ne ho 25. Diciamo che mi è stato vicino nella parte dell'adolescenza, ma sono sicuro che da lui non ho imparato sicuramente come trattare (male) le donne. E la mia pulzella su questo credo sia felice.
John Doe, e di conseguenza i suoi autori Bartoli&Recchioni(che nell'ultima serie hanno chiesto "aiuto" ad Uzzeo), mi hanno insegnato o fatto capire o avvisato, non so, che niente è sicuro. E che tutto è imprevedibile. Lo potevo capire da solo, non c'era bisogno di un fumetto per ricordarmelo, ma l'ho capito anche grazie a JD.
Gli amici che hai affianco scompariranno.
Gli amori che hai affianco scompariranno.
Quello che ti sei costruito scomparirà.
Quello che hai raccolto ti verrà strappato.
Soprattutto se la tua via è decisa da delle Alte Sfere che ti vendono e ti comprano come se fossi merce. Cosa che in realtà sei. Merce. E ti applicano pure un bel codice a barre addosso. Perchè per loro sei solo carta, qualcosa da mettere da parte dopo averla letta e goduta, qualcosa che si può criticare o da osannare, ma pur sempre da mettere a posto o magari da regalare o lasciare lì, a chiunque altro volesse averla. Anche solo per venti minuti.

La prima stagione di JD era bella. E' stato amore dopo tre albi. Figuriamoci dopo 24. C'erano così tante cose, così tanti rimandi, così tante situazioni divertenti anche nella drammaticità che non potevi non comprarlo. Anche solo per dire a qualcuno che tu leggi JD e non la solita robaccia fritta e rifritta. E poi in un albo compaiono persino gli autori, non è una cosa nuova, ma è divertente.

La seconda stagione di JD per me è stata la migliore. Più cattiva, più cupa, gli albi che si attaccavano strenuamente uno all'altro e con la miglior conclusione. A quei tempi ero un uomo innamorato di qualcuno che non riuscivo a capire quanto fosse inadeguata per me. E di quei mesi ricordo solo una cosa: il sottoscritto seduto su una panchina, al centro di una piazza, che si gasava per il numero 48 della serie. E che poi andava a lavoro sconvolto e contento. La migliore conclusione. La migliore serie.

La terza stagione di JD mi sembrava un voluto ritorno al passato. E credo lo sia stato veramente. Alcuni numeri erano ottimi, altri si potevano facilmente eliminare. Gli ultimi sei-sette albi sono andati lentamente migliorando, per poi terminare degnamente il percorso iniziale ideato dai due autori. Che, su richiesta della casa editrice, sono andati avanti però. Una quarta e definitiva stagione avrebbe chiuso tutto. Ottimo, pensavo, ma non avevo fatto i conti con la nuova dirigenza dell'Eura.

La quarta stagione di JD si interrompe in tre numeri. La dirigenza chiude tutto, John se la prende con le Alte Sfere, petizioni su internet inutili, l'Eura dopo poco sparisce definitvamente. John è morto e la gente urla a gran voce il suo nome, ma molti di quelli che l'hanno abbandonato si sentono felici, perchè è finito il fumetto che loro non riconoscono più. Il sottoscritto ci rimane male e va' avanti, comprando altro.

L'anno dopo JD ritorna. In grande stile. L'Eura è diventata Aurea e la prima cosa che ha fatto è stato riconfermare quei fumetto che ha fatto molto parlare di sè, in Italia, pur non essendo un prodotto Bonelli. JD torna ma torna in modo strano. Sembra quasi che i tre albi prodotti un anno prima siano stati dimenticati, c'è un nuovo inizio, c'è la stessa idea di base, ma sembra tutto molto diverso. I rimandi alle tre serie precedenti ci sono ma JD ora è un fumetto "nuovo" anche per chi non l'ha mai conosciuto. E il metafumetto è l'elemento costante di una serie che continua a citare e a citarsi in ogni albo. Per poi virare bruscamente al giro di boa e terminare in un modo che farà arrabbiare molti.
Che poi, sinceramente, il personaggio di John Doe non è che ci rende tutti felici, sia chiaro.
Quindi il finale da incazzatura è perfetto sia per il personaggio che per come l'hanno ideato gli autori. Jd è sempre stato un fumetto sempre in contraddizione con se stesso. E sempre lo sarà.

E seppure non ci sarà mai più nessun albo con John, posso dire che sono stati undici bei anni. E sono molto contento che abbia fatto parte della mia vita.
(Finale commovente)

E seppure non ci sarà mai più nessun albo con John, posso dire che quei bastardi degli autori mi sentiranno. Io voglio che John ritorni. E SUBITO!
(Finale incazzato)

E seppure non ci sarà mai più nessun albo con John, posso dire che...AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!
(Finale con attacco di zombie)

E seppure non ci sarà mai più nessun albo con John posso dire che è stato il mio primo grande amore dopo Dylan.
(Finale romantico)

E seppure non ci sarà mai più nessun albo con John posso dire che saranno pur sempre tre euri risparmiati.
(Finale finto-disinteressato)

E seppure non ci sarà mai più nessun albo con John posso dire che...NO...NON E' POSSIBILE!
(Finale?)

(Leggi le mie due megarecensioni della prima e della seconda stagione di John Doe su Glamazonia. A breve anche le altre due)

mercoledì 25 luglio 2012

Vota Acido Lattico


Questo magico mondo che voi frequentate, forse anche troppo, e che consiste in news, aggiornamenti, liti furibonde tra ragazze, porno, video di liti furibonde tra ragazze nel fango, facebook, link con Simoncelli su Facebook, streaming di serie tv, streaming di fiction con Gabriel Garko, twitter, creare hashtag con gli One Direction e Justin Bieber su Twitter, leggere ragazzine promettere cose che io alla loro età nemmeno sapevo agli stessi di cui sopra, varie ed eventuali, è un mondo magico sì ma pieno anche di spazzatura, immondizia, e minimo senso del pudore. Ma siamo anche grati alle ragazze che non lo posseggono affatto. Senza di loro le nostre giornate sarebbero infinitamente più tristi.

In questo meraviglioso globo internettiano pregno di gioia, dolore e liti tra emeriti sconosciuti su tutti gli argomenti principi di questo universo(topa, calcio, topa, calcetto, topa, politica, topa, Berlusconi, Berlusconi e le sue tope) c'è un sito che da anni cerca di premiare i siti o i blog o i forum più meritevoli sul magico mondo italiano dell'internet. Quest'anno, ricordandomi l'altroce figura di melma fatta l'anno scorso quando ho cercato di invogliarvi a votare questo spazio, vi prego assolutissimamente di dare una mano al collettivo Acido Lattico. Che senza di loro io adesso sarei una persona migliore. Ah no, dovevo dire il contrario.

Il Collettivo Acido Lattico invita tutti i suoi sostenitori a votare il blog presso questo indirizzo e di inserire il link al blog (http://acidolattico2011.blogspot.it) nelle sezioni:

-) Miglior Sito 2012

-) Sito Rivelazione dell'Anno

-) Miglior Community

-) Miglior Sito di Satira

Vi raccomando però di votare almeno 8 categorie differenti (OTTO!) e di non mettere il nostro meraviglioso blog in più di quattro sezioni pena la cancellazione del voto. Detto questo vi elenco i motivi per cui dovete votare noi e non qualsiasi altra cosa abbiate in mente.

1) Perchè Acido Lattico è veramente il miglior sito di satira in circolazione.
2) Perchè Acido Lattico ha un grande criterio nella selezione delle battute giornaliere, ed infatti io vengo effettivamente quasi sempre scartato.
3) Perchè Acido Lattico è una ventata di aria fresca in una comicità scadente fatta solo di giochi di parole e così tanta amata su Twitter.
4) Perchè non vedrete mai nessun componente di Acido Lattico guadagnare soldi con le vostre battute.
5) Perchè è un progetto che si rinnova ciclicamente e apre a qualsiasi novità.
6) Perchè mi hanno fatto scoprire Comic Life e la mia vita è peggiorata.
7) Perchè loro sono un gruppo di persone che crede veramente in quello che fa e vuole che quello diventi il proprio mestiere.
8) Perchè loro sono sicuramente molto più divertenti del sottoscritto.
9) Perchè mi fanno sentire in colpa dato che leggono robe importanti tipo Dostoevskij mentre io leggo Faletti.
10) Perchè non hanno bisogno di dieci motivi per indurli a farsi votare.

Varie ed eventuali:

1) Il Pd ci teme.
2) Beppe Grillo ci accusa di essere qualunquisti.
3) Il Pld ci ha proposto 48 posti in Regione Lombardia per farci stare zitti.
4) La Lega punta a farci scindere.
5) Luttazzi fa finta di non conoscerci quando invece è tutta colpa sua.

Cose che accadranno se voterete altri al posto nostro:

1) Spread a diecimila.
2) L'italia farà la fine dell'Italia.
3) Monti scapperà in Egitto e tornerà il nano.
4) Il Nano scapperà in Svezia perchè gli hanno parlato molto bene della fauna locale.
5) Il nano tornerà altre venti volte e sarà diventato immortale.
6) Luttazzi non tornerà mai più in tv ma io sì.
7) Al posto di Luttazzi ci saranno programmi comici solo con BEPPE BRAIDA.
8) I terremoti faranno sprofondare Brunetta che diventerà il Re delle Talpe nel sottosuolo.
9) L'Inter vincerà venti scudetti di fila.
10) L'Italia vincerà ben cinquanta medaglie d'oro alle olimpiadi ma saranno invalidate perchè VOI avete votato altri al posto nostro.

E se, in tutto questo ciarlare inutile, vorrete votare anche questo spazio virtuale (www.ilbloggodeglisgrittori.blogspot.com) come blog o sito letterario. Beh, vi voglio tanto bene.

lunedì 23 luglio 2012

Nuovi format per RealTime!


Anche voi avete una ragazza. O almeno alcuni di voi avranno una ragazza che studia, esce, si diverte con le amiche, gioca, e perde parte del suo tempo guardando la televisione. Ecco. Questo è il problema: la televisione.
Da quando il digitale è entrato nelle nostre case, anche se molti di noi non l'avevano assolutamente invitato, abbiamo assistito ad una proliferazione di canali gratuiti che manco le rane in Egitto dal cielo erano così tante.
Prima di esporvi i lati negativi posso affermare che ci sono due belle ragioni di questa ondata televisiva di nuove proposte: la prima è che Mediaset perde ascolti, e Gasparri credo che un giorno o l'altro verrà bastonato. La seconda è che la Rai perde ascolti, ma finchè sfornerà fiction con Bianca Guaccero che fa le faccette, significa che l'hanno voluto loro.
Da quando è stato dato il via libera ai canali a tema digitali, il nostro telecomando non passa solo sulla tivù generalista o sulle varie Mtv, Deejay tv, Rtl Tv (Mtv viene quasi sempre esclusa dalla numerazione dei canali perchè si corre il rischio di incontrare Biggio&Mandelli che cercano di far ridere loro stessi, senza riuscirci), ma anche ormai su canali come Cielo, la tv di Sky, Iris, di Mediaset, Rai4, Rai5, Italia2 e varie vaccate simili che servono solo per propinarci repliche. E poi c'è lui: REALTIME.

Realtime è una tv che vive sulle spalle degli americani e sulle loro bizzarre idee di trasformare qualsiasi tizio in un perfetto concorrente di un reality. Hai una malattia strana, chessò, del tipo che il tuo orecchio sibila parole latine? Oppure sei grasso? Oppure hai una casa da vendere a dei ricconi e ne vuoi comprare una ancora più grande da altri ricconi? Oppure sei grassottellissimo? Oppure hai un problema con le donne, che non ci riesci a parlare, magari perchè sei un balenottero? O un leone marino? Ecco: Realtime ha un programma giusto giusto per voi! Ma soprattutto per le vostre ragazze.
Perchè sì, loro si incantano a vedere dei ragazzi di duecento chili che in una stagione estiva perdono un quantitativo tale di peso che consiste nella mia persona. Bravi ragazzi, la vostra vita da ora sarà sicuramente migliore ma la mia no, perchè voi siete in tv.
Ma se riesco a sopportare l'obesità dilagante americana, non mi sento felice quando c'è "Malattie imbarazzanti". Capisco che esistono uomini con il seno da donna, ma per la mia corretta funzione psicologica preferirei non saperlo, ma soprattutto non vederlo.
E tralasciando i due ubriaconi di "Ma come ti vesti?", e gli innumerevoli programmi di cucina con un tizio che mi somiglia alquanto(o almeno mi somiglierà se prendo altri dieci chili), Realtime ci propina anche mirabili esempi di vita quotidiana con "Grassi contro Magri", "Quattro matrimoni" e ovviamente il meraviglioso "Abito da Sposa Cercasi XXL". Perchè non è sicuramente una rete che campa sui grassoni, sia chiaro.

E dato che io ormai odio questa rete posso assicurarvi che sono entrato in possesso di cinque nuovi programmi che, nella prossima stagione, vi faranno accapponare la pelle mentre state per cibarvi a pranzo con tutta la famiglia. Grazie a delle fonti che non posso riverlarvi sono riuscito ad avere i titoli provvisori e le idee che mancavano a questa fantasmagorica rete televisiva. Siete pronti? Avete il vostro sacchetto per il vomito a portata di mano? Andiamo.

-) "Ma come ti vesti per il tuo ultimo viaggio?": Enzo e Carla daranno consigli al deceduto del giorno per prepararlo a fare bella figura con i suoi amici al cimitero comunale. Dopo organizzeranno anche il rinfresco e proveranno a dare un tocco di classe al vedovo o alla vedova, mentre tutti i parenti e gli amici frignano in un modo così demodè. Se sopravviveranno alla prima edizione, ci sarà anche una seconda.

-) "Grassi che inventano programmi per grassi": Un viaggio all'interno dell'ideazione e della sceneggiatura di programmi con individui obesi fatti da individui obesi. Seguiremo, per sole dodici settimane, cosa accade tra la prima stesura di un nuovo format e la successiva realizzazione. Unica regola: il BMI di tutti i componenti del cast dovrà essere minimo di 30.

-) "Malattie terminali simpaticissime": Un modo per raccontare le malattie terminali con il sorriso sulle labbra: vestendo i malati con costumi carnevaleschi. Che bello sarà raccontare i vari dolori atroci che proveranno Paperino, Arlecchino, la principessa Sissi, Silvestro e un cavallo(nel caso di due malati che si conoscono) fin alla loro lenta e simpaticissima conclusione.

-) "Il Boss delle Torte - Bare Edition": Buddy deve affrontare una nuova sfida: fare delle torte a forma di bara per aiutare gli amici del deceduto ad accompagnarlo degnamente, e con gusto, nel suo ultimo party sulla terra. Grande opportunità per chi preferisce essere cremato: può diventare anche parte della torta stessa, così rimanere per sempre dentro i propri amici e parenti.

-) "Obiettivo: ingrassare": Dieci individui in perfetto pesoforma ma con voglia di popolarità, vengono messi all'ingrasso per dargli così la possibilità di partecipare ad un altro dei programmi per grassoni della rete.

Questi i primi cinque format che sono riuscito ad avere. Se riesco a procurarne altri non esiterò a condividerli con il mondo. Come i maschi che hanno il seno e che mostrano proprio nell'esatto momento in cui stai cibandoti. E la cosa più brutta è che lo fanno ballonzolare. E non solo una volta...

domenica 22 luglio 2012

Una lunga partita a poker


Fare outing è importante. E io oggi ne farò un altro, l'ennesimo, che forse ho già detto in passato ed è: io adoro Desperate Housewives.
A parte il fatto che Eva Longoria è di una bellezza assurda ci sono tanti altri motivi per cui io lo abbia visto dal lontano 2005. E se mi dimentico della sua visione mentale, riuscirò anche ad elencarveli.
Pur avendo l'impressione che si tratti di una soap opera con tutti i crismi e dogmi del caso(omicidi, rapimenti, tradimenti, ossessioni, segreti, bugie, litigi, morti e nascite), Desperate Housewives è una serie ironica e divertente. Oltre che adatta ad ogni tipo di pubblico, sia femminile che maschile, sia anziano che meno anziano che giovinotto(come il sottoscritto).
Sono passati sette anni da quando ho iniziato ad appassionarmi alle avventure di Susan, Lynette, Bree e Gabrielle, e all'inizio affrontavo una certa diffidenza per tutta una serie di preconcetti mentali che avevo alla tiepida età di 18 anni. Poi sono cresciuto. E come, e di questo sono sicuro, ho già detto in passato mi fa piacere pensare di essemi evoluto anche guardando questo telefilm che parla semplicemente della vita. Che può essere ottima o orrenda. Che può essere cattiva o dolce. E che può essere breve o lunga(dipende se sei una delle protagoniste principali o meno).

Centottanta puntate, centinaia di personaggi secondari e/o comprimari, quattro protagoniste(o forse cinque, di cui la quinta rimpiazzata durante la quinta stagione), un'unica via. Una strada in cui succedono così tante cose che inizi a domandarti se un tuo vicino abbia mai ucciso qualcuno, o se un altro sia gay pure essendo sposato, o se uno dei loro figli non abbia una relazione con la moglie di un altro vicino e così via. Una serie che sugli intrighi ci ha marciato per ben 7 anni ma divisi in 10(dalla quarta alla quinta stagione c'è un salto temporale di cinque anni ma poi il tempo tra una serie e l'altra si è non so come accorciato) e che pur essendosi conclusa nel "futuro" è rimasta attuale. Perchè parlava dell'America di oggi, delle sue manìe, dei suoi segreti, dei suoi doppi fini, del suo lato oscuro ed in mezzo a tutto ciò c'era l'amicizia delle quattro protagoniste. Ed anche l'amore, sia chiaro.
Ci si affeziona così tanto alle coppie che si formano nello schermo da sperare che nulla cambi mai. Ma gli sceneggiatori non sono mai stati così gentili.

E l'ultima serie è ottima, almeno per me che ho apprezzato anche le altre.
E' celebrativa perchè ricorda e fa ritrovare, per un paio di episodi, anche la narratrice dell'intera serie.
E' dolorosa perchè fa morire un personaggio importante(i lacrimoni del sottoscritto in quelle due puntate non sono stati registrati, per mia fortuna).
E' divertente perchè stravolge le certezze costruite in sette anni ed anche le idee delle protagoniste.
E' amara perchè ricorda che nulla è eterno.
E' difficile da non vedere un episodio dopo l'altro, per l'eccessiva continuity della storia principale.
E' a lieto fine, o almeno così pare.
E poi è il solito calderone ripieno di melassa, amore, incomprensioni, malintesi e varie clichè che contraddistinguono i telefilm americani ma che non troverai mai e poi mai in una fiction italiana, continuamente ancorate ai pettorali di Gabriel Garko, alle tette della Arcuri(e alla scarsa capacità di cambiare espressione facciale), alle morti di Beppe Fiorello e ai casi di omicidio di Terence Hill(e l'idea di Monti di accorpare le carceri italiane tutte a Gubbio così si ammazzano tutti tra di loro, data l'aria omicida che pervade l'Umbria di Don Matteo).
E poi c'è stato pure Nathan Fillion nella quarta serie
E poi hanno inserito un charachter meraviglioso nella serie finale.
E poi c'è stato il padre di Chuck nelle ultime cinque puntate.
E poi c'è passata la figlia di Ted (Mosby).
E poi Andrea Bowen è cresciuta molto bene(ma la Longoria non la batte nessuno).
E poi Celia Solis è un personaggio stupendo, pur se non fa mai niente.
E poi basta sennò continuo per altri venti minuti con ricordi di una serie televisiva che consiglio a tutti e che un giorno rivedrò con la mia amata.

Perchè ci stanno film o telefilm che DEVI rivedere se vuoi sentirti bene. Questo è uno di quelli. Insieme a Friends(un giorno lo rivedrò per la quarta volta), Lost (la terza sarà totalmente in inglese e senza sottotitoli), How I Met Your Mother(come prima), House (una settimana lontano da Greg e già mi manca) e davvero pochi altri(tra cui Studio 60 con Matthew Perry, una sola stagione ma stupenda).

L'unica cosa positiva da questa eterna crisi che ci dicono in giro è che le serie durano poco, ultimamente. A parte le varie Game Of Thrones, The Walking Dead o Falling Skies, rimangono in piedi solo i polizieschi. E dato che con CSI non è mai stato amore, forse i prossimi pianti li farò con Chuck (ancora non ho visionato l'ultima), Castle (che non dovrà finire MAI), e Fringe(dove ancora non ho visto la quarta).

No. Il Dottor Bishop non se ne può andare. Che ne dite di un crossover con Doctor Who?
A proposito: debbo iniziare a vederlo. Mi dicono sia bello. E sono stufo di vedere link ed entusiasmi su Facebook o Twitter sul Dottore ed io non so neanche chi sia.

venerdì 20 luglio 2012

(Quasi) Tutto può cambiare


Nessuno mi aveva mai spiegato che le cose cambiano. O meglio questo lo sapevo, ma non sospettavo che i gusti personali potessero mutare così all'improvviso.
Chiariamo subito il concetto che potrebbe dar adito a facili interpretazioni: non sono gay, continuo a pensare che James Denton sia un figo da paura ma non ho fatto il salto della barricata, amo ancora la mia ragazza e le donne in generale(ma molto più in là sennò qualcuno potrebbe prendermi a bastonate).
Cambiano i gusti perchè cambi anche tu. E le "certezze" delle tue scelte di qualche anno prima sembrano un po' strane. Chi non si vergogna per alcune canzoni inserite in qualche cd, o musicassetta, "autoprodotta" in gioventù, significa che non è mai cresciuto veramente e vive ancora in un limbo di autocompiacimento. Io sto cambiando.
Lo capisco perchè due riviste che mi seguono da anni all'improvviso non mi piacciono più. O meglio: è successo gradualmente ma non me ne stavo rendendo conto.
"Xl" l'ho visto nascere in edicola come il mensile di musica, cinema, spettacolo, libri e soprattutto FUMETTI. Era Agosto del 2005 quando comprai il primo numero: ero appena diventato disoccupato. Mi ha seguito fino ad oggi, Luglio 2012, sette lunghi anni. Mi ha visto diventare da disoccupato ad occupato a disoccupato ad occupato. E mentre mi sforzavo di far notare al mondo le mie capacità lui era lì, ogni mese o quasi, perchè ad Agosto non è più uscito.
Ora lo vedo con un mensile che si occupa prettamente e solo di musica. Ok, è bello, ma non fa più per me. I fumetti sono stati relegati a poche strisce divise in 4 pagine. Le recensioni sono diminuite. Niente sembra più come prima e si stava meglio quando si stava peggio. Gli darò un'ultima chance a Settembre. Poi credo che posso iniziare a risparmiare quei tre sudati euri ogni mese.
"Max", invece, l'ho iniziato a comprare da prima. E credo si capisca benissimo perchè lo compravo. Sì, esatto, le poppe in copertina.
Poi, sconvolgentemente, ho scoperto che c'erano anche degli articoli! E mi piaceva come erano strutturati, di cosa parlavano e chi li scriveva. Era un giornale ironico che comprendeva una modesta dose di donnine in foto discinte(ma sicuramente artistiche). Era il mensile perfetto. Così perfetto che non ci pensai due volte a farlo diventare la mia prima rivista in abbonamento. Solo che, ora, dopo un'innumerevole cambio di direttori e di veste grafica e di idee per sopperire alla crisi("Max" ora è come se fosse il mensile della Gazzetta dello Sport), il mio entusiasmo per il prodotto della Rcs sta svanendo. Tra un mese scadrà l'abbonamento ed il mio pensiero è quello di donargli fiducia: un altro anno insieme. Ma forse sarà l'ultimo. Perchè sì, le donnine ci sono ancora, e sono sempre abbastanza discinte, ma sembra si sia persa l'ironia di fondo che accompagnava la lettura di ogni articolo.
O forse è solo colpa di internet che ci fa sapere tutto prima, anche di quando accade, e niente più ci sorprende.

In tutta quest'idea di cambiamento ritengo però che le passioni là devono rimanere. Se si perdono quelle si perde l'identità di noi stessi.
Facendo i dovuti scongiuri, annuncio che se un giorno non apprezzerò più i fumetti, il fantacalcio, la Juventus, Elio, e la mia amabile pulzella, quello sarà il giorno in cui potete colpirmi con una roncola. E spero vivamente lo facciate.

mercoledì 18 luglio 2012

Fragilità


Prima tenevo il conto, ormai non più. E' passato così tanto tempo da quella prima, famosa, volta che ormai mi sembra una cosa normale, un dolore che devo sopportare se voglio tenermi il mio piacere settimanale intatto. Senza importarmene se poi, quel piacere, un giorno o l'altro dovrò abbandonarlo. Perchè c'è una parte di me, specifica, che sa fare solo una cosa benissimo: girarsi in modo brusco, diretto e distorcersi con amore.
Sto parlando della mia caviglia sinistra, dolore e dolore della mia esistenza dal lontano 2006 credo. Da lì in poi ogni anno ho portato a casa, minimo, due distorsioni. C'erano periodi in cui mi sentivo così bene con me stesso che amavo l'idea di aumentarne il numero in modo vertiginoso.
Credo che la prima sia stata: prima di entrare in campo.
O forse mi sbaglio: non era la prima ma quella è stata forse la volta decisiva, quella che m'ha rovinato tutta l'articolazione in maniera definitiva che nemmeno una possibile operazione, che peraltro mi fu "avvisato" si doveva fare alla prima distorsione, avrebbe mai aggiustato.

(Scena.

Estate. Caldo. Gente che arriva già al campo, tutta felice. Ritorna un mio amico dopo un po', sto per entrare, ho tra le mani due bottiglie d'acqua da due litri ognuna, e la borsa sulla spalle con l'armamentario da partita.
Apro la porta che conduce al campo, c'è il gradino: scendo e sono a terra.
Guardiamo l'azione al rallenty!

Commento tecnico: In questo preciso momento, potete notare che il signor D. perde l'aderenza al terreno con il piede sinistro che collassa sul suo eccessivo peso, si distorce con vigore e inaspettato dolore e lo fa giungere a terra in preda ad atroci sofferenze, mentre i suoi compagni sullo sfondo sghignazzano.
Sonoro: "Sto...ca...de...ndoooooooooo. (TUTTO VERO!)

Questa memorabile giornata, che procurò anche una partita con un uomo in meno ai miei amici, ci fa capire che bisogna scendere con calma i gradini di mezzo centimetro. E che annunciare che si sta cadendo mentre si sta cadendo verrà ricordato ad imperitura memoria dai propri amici. E ricordato. E ricordato. Per i secoli dei secoli.)

Dopo aver visionato attentemente una delle mie più barbine figure possiamo concludere che se una caviglia cede una decina di volta in sei-sette anni vuol dire che ormai è bella che andata. In realtà è proprio così.
Un omone di due metri con due piedi di 49 e mezzo di misura l'hanno ideato con delle sottilissime cavigliette da prima ballerina dell'Etoile de Paris(se mi prendono mi trovo sposato pure a Balzaretti, due fortune in una!). Ed è per questo che l'omone rimane difficilmente in piedi.
Premettendo però che dal Dicembre 2009 ho fatto 185 partite, posso dire che nel bene e nel male gioco, e mi provoco dolore ben poche volte. L'anno scorso, ad esempio, ho resistito senza patemi vari dal primo gennaio fino al 28 dicembre. La caviglia ha ceduto due giorni prima del mio compleanno, tre giorni prima della partita tradizionale di fine anno. Un evento a cui potevo non partecipare ma che con grande sprezzo del pericolo(e vari insulti da chi mi conosceva) ho effettuato con entusiasmo.
Insomma la caviglia è bella che andata. Ormai non misuro più le distorsioni in "primo grado", "secondo grado", "terzo grado" e "seppellitemi in mezzo al campo" ma in "la solita", "la bastarda", "la stronza apocalittica" e "seppellitemi qui che sennò vi verrò a tormentare ogni santissimo mercoledì con grandine e bufere".

Oggi ho preso "la solita". Forse anche un po' "bastarda". Si capisce quando non è gravissima quando:
-) riesco a poggiare il piede a terra dopo cinque minuti
-) non urlo.
-) la partita continua senza che nessuno se ne renda conto.
-) qualcuno mi calpesta e si chiama fallo.

Ma è difficile che io non urli. Purtroppo è così: se sentite un povero animale da macello in lontananza che piange lacrime amare, beh, quello sono io dopo una distorsione. Ma poteva andarmi peggio, stasera. Ora sono dolorante e pur con il pollice della mano sinistra gonfio (ci potete credere che i pollici opponibili sono importantissimi? L'ho scoperto solo stasera!), e penso solo ad una maledettissima cosa: ho comprato la cavigliera giusto ieri. E' il destino o c'è qualcosa o qualcuno di infinitamente superiore che mi piglia per il culo?

Ai posteri l'ardua sentenza.



lunedì 16 luglio 2012

Viaggio nel tempo


Sono piccolo: ho sette anni. Tra poco Baggio sbaglierà un rigore dopo che per un mese c'ha convinto di essere il giocatore più forte del mondo. E piangerà. Così come Baresi, Massaro ed io. D'altro canto sono piccolo, capisco poco di calcio, ricorderò poco di questi momenti ma non mi dimentico le feste dopo le vittorie, i gol dei due Baggio, l'entusiasmo degli italiani in questo luogo sconosciuto che non è il mio paese ma una città costiera laziale, sono in vacanza.
Qualche mese prima di quella data triste, si costituiva un'altra data che sarebbe poi stata ricordata come triste da gran parte della popolazione italiana: 18 Gennaio 1994.
Quest'anno malsano, e pieno di brutti avvenimenti(basti pensare a Senna), segna la discesa in politica di un tizio che fa l'imprenditore e che ha deciso di salvare l'Italia.
Successivamente qualcuno pensò, a malomodo, che si stesse lanciando nel settore politico solo per salvare il suo regal deretano, poi flaccido, dalla galera. Ma sono cose pregne di cattiveria e io ho solo sette anni, peraltro compiuti da una ventina di giorni, quando il 18 Gennaio 1994 il signor Berlusconi, poi Cavaliere, entra nella nostra vita di semplici cittadini.
Sono piccolo: non capisco alcunchè di politica e mio padre invita ad una conferenza per le elezioni comunali del mio paesino, poi divenuto città, Casini e Mastella. Non so chi siano. Purtroppo poi lo capirò.
Sono piccolo e il popolo vota quel tizio dall'aria tanto gentile e tanto ma tanto bravo, a sentire i commenti di mia nonna che, sinceramente, non è mai stata sta gran cima. A me non hanno chiesto niente: non potevo votare per colpa di una legge stupida che non permette ai bambini di scegliere il loro leader politico(io avrei scelto Paperino o Roger Rabbit, che si sappia). Ma durerà poco: il suo miglior amico politico, un tizio che dice che vuole dividere l'Italia, che già a quei tempi pensavo fosse una cosa abominevole, gli rinnega la fiducia e gli rovina i piani. Fino al 2001 poi rimarrà a fare proclami contro tutti e tutto perchè non sarà più premier.
Sono un po' più grande e c'è un certo Luttazzi in tv. L'avevo visto prima a Mai Dire Gol, poi in un altro programma suo, ora a "Satyricon" invita i due candidati premier del Paese per fargli alcune domande, per confrontare i programmi di governo. Sia il tizio di cui sopra, sia Rutelli(un perdente sicuro), rifiutano per troppa paura. Inizio a farmi dei pensieri decisi su questo tipo d'uomo.
Berlusconi vince. E rimane fino al 2006. Poi perde di ventiquattromila voti e per due anni accusa gli avversari di aver imbrogliato. Sono diventato più grande. E penso più di quanto facessi prima. O forse più razionalmente.
Mi fanno persino votare da qualche tempo e a malincuore nel 2008 patteggio per uno che era sindaco di Roma, perchè sento che è il male minore. Perde e se ne va in Africa. O almeno così aveva detto che avrebbe fatto. Non lo farà mai.
Lui vince, intanto, e rimane fino al 2011, cambia nome al partito nel frattempo, ama i suoi ex nemici, sono tutti una grande famiglia che ad Ottobre scorso lo rinnega leggermente.
Poi un amico viene trovato con le mani nelle casse dello Stato.
Un altro cerca di guadagnare consensi con idee ambigue. Un giorno me lo vedrò sparare frasi del tipo: "Certo che i fascisti hanno fatto tante belle cose, ma riprovevoli".
Un mare di sue amiche lo mettono in mezzo per altre cose, campionati del mondo di lap dance, immagino.
E sono nel 2012. Finalmente. Venticinque anni. Un lavoro. Una ragazza. Degli amici. Il calcetto al mercoledì. E lui, che se n'era andato, torna. Ma non per giocare a calcetto, dato che siamo già dieci.
Scende di nuovo in campo.
Di nuovo.
Ma io non ho più sette anni, non li ho davvero, io so come è fatto, cosa pensa, perchè lo fa, io so che non ci si deve fidare, che qualche mese fa gli lanciavano le monete, che ci ha distrutto il futuro, che ci ha rovinato pure l'idea del passato, che tanto non gli può mai succedere niente perchè niente lo distrugge. E Baggio quel rigore l'ha sbagliato: non si torna indietro.A Senna quella curva l'ha ucciso: non c'è possibilità di ritorno. Cobain s'è ammazzato, Sinatra s'è ritirato, lui è sceso in politica. Niente più si può cambiare.
Ma oggi sì. Qualcuno lo metta in una casa di riposo di ex lap-dancer quarantenni.

E vedrete che la finirà, un giorno o l'altro, di volerci distruggerci per pararsi le chiappe.

domenica 15 luglio 2012

Lost In Google - Serie completa (quasi)


Ho sei sole ore di sonno perchè il mondo sembra si sia deciso a non farmi riposare. Sono giorni che non faccio una dormita "buona" che superi almeno le otto orette  e mezza, ma aspetto: ottobre è vicino. Così vicino che sembra già di sentire il fresco vento autunnale avvicinarsi, poi riapro gli occhi e capisco che mi sono avvicinato io al getto del condizionatore posizionato sui 21 gradi.
Dicevo che c'è tanto dolore, c'è tanta difficoltà, c'è tanta voglia di dormire e dato che il pomeriggio non riesco, psicologicamente, a farmi un paio d'ore di sonno posso aggiornare il blog.
Ma dato che non riesco, psicologicamente, a pensare a qualcosa di degno vi posto quivi presente le puntate rimanenti della serie Lost In Google che ha cambiato, lievemente, il web.

D'altronde una serie che va avanti con i commenti degli spettatori non s'era mai vista, almeno penso, e faccio veramente dei gran complimentoni agli Jackal per l'idea, la produzione e il dispendio di energie impiegato(leggere diecimila commenti a puntata non è affatto semplice secondo me), e faccio i migliori complimenti a Proxy perchè è veramente una gran bravissima attrice.
Attrice.
Perchè io guardo solo il lato artistico, sia chiaro.

I primi due episodi li trovate cercando "lost in google" sulla barra di ricerca nella colonna di destra. Che non è, purtroppo, come quella di Repubblica.it. D'altronde non c'è neanche Rihanna. Buona visione.

Episodio 3


Episodio 4



Episodio 5 - Finale.



Forse se me ne tiene un giorno ci farò una recensione. O forse una video recensione. O forse una foto-recensione, che sarebbe ancora meglio.

venerdì 13 luglio 2012

Condannati alla genialità

Uno dei due.

Enrico Vanzina. Sì. E' brutto iniziare un post con robe come questa ma esistono anche i Vanzina a questo mondo e, tu che stai leggendo, avrai sempre meno soldi di loro, sappilo.
Enrico Vanzina e suo fratello, in una recente dichiarazione presa da tutti gli organi di stampa interessati alle loro parole, e ce ne sono purtroppo, hanno dichiarato che con il problema della crisi globale che attanaglia il mondo occidentale e di conseguenza anche il lato artistico, loro si sentono "condannati alla genialità".

Condannati alla genialità.
Cioè vogliono far intendere che loro sono capaci di fare film geniali. E io, che di mestiere non faccio lo sceneggiatore, nè il regista, nè l'attore e nè il produttore, son riuscito con un'abile stratagemma (travestendomi da Massimo Boldi) ad entrare in possesso di tre nuove trame dei film "geniali" del meraviglioso duo.
Ora, so bene che quello che sto facendo è un reato, ma per il dovere di cronaca mi sento pronto a subìre qualsiasi conseguenza per la mia azione quasi terroristica.

Tre film, con date di probabile uscita e cast quasi al completo. E non dite che non vi voglio bene.

Einstein - (Storico, Documentario) - Probabile uscita: Dicembre 2012

Albert Einstein (Christian De Sica) è un illustre fisico che riscuote grandi elogi per le sue teorie ed opere, ma anche lui ha gravi problemi. Infatti la storia con sua moglie Mileva (Anna Maria Barbera) è ormai finita, seppur la coppia gode della presenza irresistibile dei loro due inguaribili mattacchioni dei figli Hans Albert ed Eduard(Biggio & Mandelli). La storia con Mileva, ricca di passione negli anni andati, è destinata a concludersi dopo che Albert ha conosciuto Svetlana (Belen Rodriguez), alla consegna del premio Nobel. Svetlana è anche lei una fisica di fama mondiale (memorabili le battute sul bel fisico della fisica, queste ve le anticipo perchè soono troppo succose) e farà di tutto per entrare nella prossima ricerca del filosofo tedesco.
Einsten, dal canto suo, sarà costretto a barcamenarsi tra i due rapporti che lo attanaglieranno più della ricerca della teoria della relatività. Sullo sfondo: le avventure di Hans Albert ed Eduard che, nella Germania degli anni 20, cercano topa come se piovesse.

Problemi di cuore - (Drammatico, Romantico) - Probabile uscita: Novembre 2013

Un illustre chirurgo di fama mondiale Gregorio Casa (Massimo Boldi) sempre pronto a dare una mano ai più deboli rimane folgorato dalla visione di una bellissima infermiera Enrika (Victoria Silvestedt). Improvvisamente sviene facendo preoccupare tutto l'ospedale dove presta il suo meraviglioso servizio. Nemmeno una respirazione bocca a bocca di Enrika (con la "k", questa precisazione verrà ripetuta una ventina di volte in un'ora e mezza facendo sganasciare tutti e provocando qualche risata in una storia altrimenti drammaticissima) riesce a far riprendere perfettamente il noto medico. Da attenti esami si capirà che Casa ha un pericolo soffio al cuore, e sarà costretto ad andare in America per essere guarito. Partiranno con lui anche l'infermiera Enrika e il suo fidanzato Omar (Enzo Salvi), un illustre burino di quart'ordine.
Il triangolo d'amore tra i tre si risolverà quando, finalmente, Enrika capirà l'affetto che il dottor Casa prova per lei e convoleranno a giuste nozze. Sullo sfondo: le avventure di Omar che, nell'America dei giorni nostri, prova a parlare in romanesco con tutti ma non riesce a farsi capire. In compenso trova topa come se piovesse.

Attenti al ritorno di quei due - (Commedia, Autobiografico) - Probabile uscita: Agosto 2018

Un illustre comico di fama mondiale Massimo Brambilla (Massimo Boldi) e la sua spalla dai tempi del liceo Arturo Maria Meneghetti (Christian De Sica) si rincontrano dopo dieci anni di lontananza. Tra di loro parleranno dei propri lavori, dei propri sketch degli anni passati e delle loro nuove produzioni. La commozione la farà da padrone. I due capiranno che pur essendo stati lontani non si sono mai lasciati e decideranno di portare un nuovo spettacolo comico in giro per l'Italia. Con l'aiuto dei loro migliori amici Mario (Enzo Salvi), Gennaro (Biagio Izzo) e Manuela (Anna Maria Barbera), più un'accozzaglia di belle donne che non hanno bisogno di avere un nome nel film (Belen Rodriguez, Anna Falchi, Sabrina Ferilli, Irina Shayk, Juliana Moreira, Elena Santarelli), partiranno da Milano fino a Palermo per una non stop di date in un tour estivo da sold out.
Le migliori gag saranno quelle del tappo da spumante in bocca, delle cadute sulla neve, sull'erba, sull'asfalto, sulla cacca(rido già al pensiero), i doppi sensi, i doppi sensi mezzi velati, le poppe a pera(esclamate dal Brambilla ogni venti minuti) e tanto ma tanto altro.
Il tour sarà snobbato da tutti. La gente preferirà vedere qualcosa di veramente nuovo.
Commedia che entra più in una visione del genere Fantascientifico all'italiana.


Probabilmente l'altro.

Non vedo l'ora di andare al cinema e di lasciare il mio denaro a questi geni!

mercoledì 11 luglio 2012

Non è lupus

Dylan-House e il suo fido assistente Grocholson.
A parte una volta, se non sbaglio. Una sola semplice volta. Non è mai lupus anche se è sempre tra le diagnosi sbagliate. Per otto anni. Otto lunghi anni con House.
Iniziando per caso, quasi, in un'estate afosa come questa. Assistevo stranito alle repliche su Italia Uno di questo nuovo prodotto americano. A quel tempo non c'era internet giorno e notte(forse non c'era proprio), non c'era un portatile, non c'era una ragazza nella mia vita, non c'erano neanche questo gruppo di amici che mi sopporta ancora. C'era House, però. E ridere, in un telefilm medico drammatico, mi sembrava strano.
House è meravigliosamente simpatico, pur essendo un eccelso stronzo. Col passare degli anni lo capisci, ti ci affezioni o lo odi ancora di più. Molti hanno terminato la visione perchè non riuscivano più a sopportarlo. Io invece speravo sempre in quel rinnovo annuale che avrebbe significato: altri casi in cui non ci avrei capito una mazza, altri scherzi di House al suo migliore amico, altri modi in cui House avrebbe rovinato la sua esistenza.
Otto stagioni. La serie migliore, secondo il mio modesto parere, è la quarta. La più breve, forse la più strana. House licenzia i suoi tre assistenti nell'ultima puntata della precedente serie e indice un concorso con quaranta nuovi medici per scegliere il suo nuovo team. La serie migliore con il finale più drammatico che esista. Quanto ci sono rimasto male. (Non lo dico perchè odio gli spoiler, sia chiaro)

Otto stagioni di amori non goduti appieno, di dispetti troppo evidenti, di pazienti salvati, di passi avanti per i propri assistenti(che seppur odiandolo hanno imparato da lui più di quanto potrebbero ammettere), di distruzioni fisiche, psicologiche, ed umane per il dottor Gregory House.

E così parte via un'altro pezzo della mia vita. In quest'epoca di crisi i telefilm seriali vivono una pesante aria di negatività attorno a loro. Sentire ora che una serie riesca a superare i sei anni di esistenza è un miracolo. Quindi il futuro, per una serie appena nata, sembra portare massimo a 3-4 anni di vita. Che è un'ipotesi molto ottimista. I grandi telefilm che avevano una bella idea di fondo, negli ultimi anni, e che non sono stati rinnovati neanche per una seconda stagione sono tanti. E sarà difficile pensare di vedere ed affezionarsi ai personaggi per così tanti anni. Ho visto finire molte serie lunghe in passato e ancora oggi ci sto male al solo pensiero.

Friends mi ha spezzato il cuore.
Lost mi ha distrutto qualsiasi pensiero razionale avessi e seppur a molti non sia piaciuto, io ne ho apprezzato il finale.
24 ancora non ho visto l'ultima serie per paura, forse, di lasciar andare Jack Bauer(ma dalle voci di un film per il futuro, sospetto che non se ne andrà mai).
E.R è finito come doveva finire: senza una vera fine. E con il dottor Carter. Anche se l'ultima serie pregna dei personaggi passati è stata commovente.
Scrubs era finito degnamente, poi l'hanno allungato ma non poteva avere il successo sperato.

E ce ne saranno di sicuro altri che a questo momento non ricordo. E a quest'elenco si aggiungeranno, tra poco, Desperate Housewives e Chuck. Rispettivamente otto e cinque anni di vita assieme. I telefilm, come i fumetti, sono un cammino che si fa insieme. Da un lato loro e gli intrighi, i misteri, le risate e i dolori. Da un lato tu, che mentre vivi la tua esistenza, ti ritrovi a perdere quei quaranta minuti sconvolgendoti, sorprendendoti, ridendo e piangendo.

Come è accaduto ieri sera. Bel finale. Degno di House.

Ho una gran voglia di rivederlo daccapo. Forse me la farò passare.

martedì 10 luglio 2012

Varie promesse


Lo dico chiaramente: Facebook m'ha rovinato la vita. Prima trascorrevo il mio tempo libero cazzeggiando su qualche forum, perdendo relativamente poco tempo, e poi mi dedicavo ad altro. Ci poteva capitare una chiacchierata su Msn(buon'anima) e qualche visione di telefilm, ma niente di che. Era tutto meglio, tutto più veloce, forse tutto più utile.
Ora no. Facebook mi ha inglobato la giornata dentro la sua morsa di link inutili, di notizie passabili, di status aggiornati dagli utenti medesimi che mi possono rivelare quando vanno in bagno e cosa producono.
E nel frattempo io rimango in un limbo di inutilità che mi dà tristezza.
Devo comunque precisare che da quando sono parte del collettivo Acido Lattico sto scoprendo cose nuove sull'arte di fare satira, sulla comicità e sul mondo in generale. Parlare con gente che sa pensare è qualcosa che normalmente(tra un link e l'altro di Emma Marrone e Liguabue sulla mia home) mi risultava molto difficile fare. Ora mi sento parte di una famigliola sempre attenta alle notizie che girano per il web e sempre pronta a fare una sorta di scudo con le risate, contro le schifezze umane.
Poi uno di loro prima mi adorava, ora non più, ma prima mi adorava. E considerando che quando vigeva ancora la Palestra di Luttazzi io mi incazzavo perchè riusciva a crearne di meravigliose, a differenza mia, sapere che lui ero divertente, mi ha fatto molto piacere.

Questo è un utilizzo giusto del mezzo Facebook.

Invece guardare la home come se si cercasse la notizia del millennio non lo è. E sono ancora qui a fare progetti campati in aria per il blog, per un cortometraggio, per un romanzo, e per altri futili motivi quali la catalogazione dei miei fumetti, quando non ho mai tempo per pensarci. Figuriamoci attuare quei pensieri.

E do la colpa ad internet e al suo sguardo sexy se io sono un pallista. Do ancora la colpa ad internet quando è sempre e solo colpa mia.
Ma qui, oggi, stamattina, prometto di cambiare.

Prometto di chiudere il racconto iniziato due settimane fa prima della fine di Luglio.
Prometto di effettuare un racconto unico, diluito per tutto il mese di Agosto, come accaduto da due anni a questa parte.
Prometto di catalogare i miei fumetti. E precisamente prometto di farlo dalla settimana tra il 4 e l'11 agosto, quando avrò casa libera, condizionatore a palla, e aiuto dalla mia pulzella(spero).
Prometto di liberarmi dalla necessità di sapere cose che non mi interessano alquanto.
Prometto di staccare il pc e di passare nuovamente al libri.
Prometto che se proprio non voglio staccare il pc di vedere telefilm su di esso.
Prometto che scriverò quella sceneggiatura che devo scrivere entro fine Agosto-inizio Settembre.
Prometto che sarò più vivo e meno attaccato all'irrealtà.

Poi mi guardo intorno, sento l'estate che mi attanaglia e non faccio nulla di tutto ciò.
Maledetto caldo. Sei la mia scusa migliore da 25 anni a questa parte.

(Prometto che se non mantengo le promesse chiudo il blog o mi cancello da Facebook. Questa è una bella promessa.)

domenica 8 luglio 2012

I Fenomeni dello schifo


Vorrei essere un giorno il perno della vita della gente comune. Fare parte di quello che al popolo piace: lo schifo.
Internet, l'informazione perenne, il digitale terrestre e la sua offerta quintuplicata di servizi, i meravigliosi canali d'informazione, i giornali di partito, le testate multimediali, la free-press, tutto fa parte dello schifo.
Lo "schifo" è parte essenziale della nostra esistenza fin dai tempi antichi. Noi viviamo per lo schifo, per le cose che non capiamo o semplicemente per le cose che non apprezziamo e non vogliamo che neanche gli altri possano fare. Perchè per molti, ancora oggi, due uomini che si baciano rappresentano lo "schifo". E per alcuni, che magari non riescono perfettamente a comprendere la fisica dei corpi, vedere scene del genere fa ribrezzo, fa orrore, fa odio. Che è qualcosa che io, non riesco a comprendere, e dal loro odio nasce il mio schifo.
Lo schifo è dappertutto. E quello ricerchiamo nelle nostre passeggiate quotidiane fino dall'edicolante e nelle nostre navigate internettiane. Vogliamo la notizia che ci fa saltare dalla sedia, quella che ci fa pensare: "ma tu guarda che gente" o "il mondo è proprio peggiorato". Per sentirci migliori per sentirci bene con noi stessi, per sentirci "normali".
E tutto questo lo si può riassumere in alcuni tipici casi italiani. Sempici semplici.

Il Fenomeno Sara Tommasi

Due sono le soluzioni: è una ragazza che non sta bene, oppure è un'autentica stratega. Una starlette come se ne vedono duemila in giro che piuttosto che fare programmini insulsi dove mostrare cosce e tette(anche se l'aveva già fatto con conseguente calendario) ed invecchiare come una Stefania Orlando qualsiasi, decide di lanciarsi nel mondo della "politica". Se per politica intendiamo mostrare la passera in pubblico come se non ci fosse un domani.
Complice un tizio che ne comprende l'indiscutibile interesse verso il signoraggio bancario, diventa una pazza scatenata in giro per il Paese. Ogni giorno si parla di lei per qualcosa. Ogni giorno.
Sara è scomparsa. Sara è nuda mentre presenta un video. Sara è ad una serata ma è tremendamente triste. Sara è al Parlamento per un convegno(!). Sara è in un film porno. Sara minaccia Berlusconi. Sara è con gli alieni. Sara conosce Obama.
Sara, in quest'estate oltre che in quest'inverno, è stata il fulcro delle cronache rosa? osè? politiche? del gossip più becero? italiano. Perchè in questi mesi lei rappresentava lo "schifo" al quale noi non possiamo fare a meno di guardare. Per il gusto dell'orrido. E per vedere fin dove si sarebbe spinta prima di ritornare indietro.
Ma per alcuni non c'è via di ritorno.
Ovviamente sto pur sempre parlando di una persona di spettacolo che prende, in media, compensi per le sue prestazioni che non sono nemmeno paragonabili allo stipendio medio di un operaio. O figuriamoci a quello di un precario.
Ma lei fa parte della legge de "anche i ricchi piangono". O almeno la gente comune spera che anche lei pianga. Perchè un po', per quello che fa, deve soffrire. Sennò la giustizia, a questo mondo, dov'è?

Il Fenomeno Renzo Bossi

Qui c'è l'odio. O forse il feroce senso di inguistizia di cui parlavo poco fa. Questa persona è di basso livello culturale. Non sa minimamente parlare nemmeno in italiano. Secondo suo padre è una specie di trota. Secondo i suoi elettori è il figlio del Re. Secondo i suoi detrattori è un completo idiota.
Renzo Bossi è l'amico scemo che tutti noi vorremmo avere per fare bella figura quando andiamo alle feste. Tratti male lui, o magari fai finta di compatirlo e la più gnocca della serata viene a casa tua con evidente facilità.
Ma questo succede nelle fiabe, o nei piani a lieto fine. Nella realtà assistiamo a ben altro.
Nel mondo reale Renzo Bossi è l'amico scemo che ti porti alla festa ma lui si porta a casa la più bella, non sai come, e quando ti volti ti ruba anche cinquanta euro dal portafogli. Metaforicamente intendo.
Perchè non ci avresti mai pensato ma quel ragazzo, bocciato tre volte all'esame di maturità. Una volta sarà stata sventura o scarso interesse, la seconda sarà stata un problema di commissione, la terza ti fa iniziare a dubitare della validità del soggetto.
Renzo Bossi è lo "schifo" che si adatta al vivere comune. Tu, persona normodotata che frequenta corsi universitari ad orari assurdi e che nel tempo libero vai a feste e festicciole ma come cameriere, ti interroghi se nella vita c'è un senso assoluto di ingiustizia che ci perseguita.
E la risposta che ti poni è "sì".
Lui: figlio di politico con idee secessioniste, con un qi che non sarà così elevato, con un vocabolario limitato e con, diciamocelo, un viso che propone una perenne espressione interrogativa.
Tu(ipotetico): figlio di dipendente a tempo indeterminato, con madre casalinga, vai a scuola dall'età di 6 anni fino ai 25. Chiudi con una specialistica. Ti ritrovi poi a dover fare una trafila incredibile per cercare lavoro. Lo trovi ma è precario. Vivi fino ai 35(se sei fortunato) con i tuoi. Poi vorresti farti una famiglia per conto tuo ma non puoi. Mentre lui è consigliere regionale. Consigliere regionale. L'ho scritto due volte così rimane meglio l'idea. A diecimila euro al mese.
Quelli che tu vedrai, se tutto va bene e sei fortunato, in dieci mesi. Se non lo sei in venti. Se non lo sei, ancora di più, mai.
E lo schifo, in questo caso, è vederlo vivere la sua esistenza da impiegato del popolo e conseguentemente truffare quel popolo che l'ha eletto(mortacci loro!). E la cosa più orrida è che molti di loro lo difenderanno ancora.

Il Fenomeno Nicole Minetti

E' un miscuglio tra i due prima riportati. Consigliere regionale anche lei, con basso livello intellettivo presunto (laureata, ma una cosa non esclude l'altra), in realtà forse è la migliore a livello intellettuale dei tre. Affarista. Sfrutta ogni situazione per portare nelle sue tasche successo e fama. Sfrutta ogni scandalo per far parlare di se per il suo abbigliamento, non per la sua minima moralità.
Passata alle cronache perchè sembra aver fatto sesso con un settantenne con molto denaro, e da quel settantenne aver ottenuto quasi tutto quello che possiede, riesce ancora oggi a camminare a testa alta mentre i paparazzi la inseguono.
Quando, per fermare lo schifo, basterebbe dimenticarla.
Ed è quello che voglio fare da oggi.

Tre semplici casi su milioni. In quest'Italia pregna di esseri simili.