giovedì 31 dicembre 2009

Fine e inizio (Buon 2010)



Ed eccoci qua. Mancano poche ore al nuovo anno. Siamo al 31 Dicembre 2009 e tra poco ci ritroveremo nel 2010 e possiamo, almeno per questo post, mettere fine qui alla fiera delle banalità.
L'anno nuovo arriverà, sempre uguali ci troverà, ma molti di noi vedono sempre il passaggio al primo Gennaio come il momento di massimo cambiamento, salvo poi rimanere delusi dalla solita vecchia vita, dal solito vecchio tran-tran quotidiano, dalle solite facce, dalla solita gente e così via. E, io, che non sono da meno invento, ogni anno, una lista di buoni propositi o desideri o, che dir si voglia, pensieri vari tra il serio e il faceto.
Il 2010 sarà un anno pari, non bisestile, l'Italia è ai Mondiali e ci và come detentrice del trofeo(anche se non come favorita, ovviamente), la Juve peggio di così non può andare indi sarà un anno migliore(si spera), la Terra sta ancora tenendo(per fare freddo fà freddo) ma ancora non è detta l'utima parola. Berlusconi è ancora a piede libero(ma tutto può succedere), i panda esistono ancora(per poco, si sa), ho una ragazza(e spero ancora per molto tempo ancora, diciamo per sempre và) e alla fin fine in quest'anno ho vissuto esperienze inedite, ho fatto un viaggietto che ho desiderato tanto anche se non è stato perfetto al cento per cento. Ho conosciuto gente che sapevo solo di nome(Paola, si, parlo di te) e l'ho voluta bene fin dal primo istante. Ho visto telefilm su telefilm, nuovi e vecchi. Ho scoperto il piacere di vedere Lost, FlashForward e Friends con la mia ragazza. Ho ammirato una mia cara amica prendersi il suo 110 e lode. Ho sognato(e sogno), amato(e amo), pensato(e penso, a fasi alterne), scritto(tanto ma alla fin fine nulla) e raccontato un'opera epica che, al fin della fiera, è importata a pochi. Ho vissuto. Ho conosciuto il mondo un'altra volta. Un'altro anno. Altri 365 giorni. Ho festeggiato, appena ieri, il mio compleanno. Ho apprezzato sempre più la compagnia dei miei amici. Ho terribilmente sentito la mancanza del mio co-admin dopo i 3 giorni lucchesi insieme( e le risate oggi a telefono sono state bellissime) e il nostro umorismo da Nerd. Ho fatto tutto ciò si potesse fare in un anno. Forse qualcosa l'ho dimenticato. Sarà per il prossimo. C'è ancora tutta un'esistenza davanti.

Via con la lista.

1) Distruggere psicologicamente il mio co-admin facendogli notare che ho scritto il doppio e più dei suoi post. E continuo a scrivere di più.
2) Piangere copiosamente quando lui mi farà notare che, però, ai suoi commentano.
3) Diffondere il verbo del Bloggo nel mondo.
4) Mettere sul Bloggo le puntate di "Behind Savino" e le foto di Lucca che, ormai, molta gente pensa che non ci siamo mai stati.
5) Dimagrire dopo le feste, il mio girovita assomiglia sempre più ad una ciambella senza buco.
6) Scrivere scrivere scrivere. Mi serve. Ne ho bisogno. E non posso farne a meno. Iniziare il romanzo che ho in mente. E farmelo prima venire in mente.
7) Vincere una benedetta volta a poker.
8) Andare a vedere gli Elii, un anno senza loro mi ha fatto male.
9) Ancora Luttazzi. Ci vuole. Due ore di un suo spettacolo e sto bene per un mese intero.
10) Chiamare il mago Zurlì e sincerarmi delle sue condizioni.
11) Stare il più lontano possibile da Topo Gigio. Ho paura dell'influenza A. Quel ratto non sembra tanto in forma.
12) Sperare che quel posto al "Mattino" sia vero, fattibile e soprattutto mio. Non importa se precario, è pur sempre un inizio. (Considerando che, forse, ho un lavoro "fisso" su un altro blog, incrociando le dita!)
13) Andare a SanRemo con la versione napoletana di "Piccola Ketty". Ovvero: "Ooooo Cuncettin, oooo cuncettin". Battuta capibile per pochi.
14) Candidare il mio co-admin all'Isola dei Famosi.
15) E poi farlo eliminare alla prima settimana solo per odio viscerale nei suoi confronti.
16) Abbracciare un cucciolo di dinosauro.
16 bis) Vivo.
17) Ideare un mio telefilm: "Sei ragazzi, tre maschi e tre femmine, nerd, tra cui una coppia gay, medici e infermiei spocchiosi e arroganti ma geniali, con il potere del trio, che finiscono su un'isola deserta dove vedono il loro futuro ammazzando vampiri e viaggiando tra le varie dimensioni.(Un mio autografo a chi indovina tutte le citazioni)
18) Vendere i diritti del suddetto telefilm alla FilmAuro e farne un film con Christian de Sica con un preambolo del tipo: Ogni Natale dico che dirò meno parolaccie ma rimando la cosa sempre all'anno successivo indi, solo per voi: "Natale di Fregnacce".
19) Capire il perchè un tizio che si tatua pokemon ha cinquecentomila fan su facebook e il bloggo solo 107.
20) Tatuarsi pokemon.
21) Giocare al superenalotto, vincere, destituire Berlusconi e fondare la Davidia.
22) E mandare Bossi in Egitto.
23) E rinchiudere Bondi nella tomba di Carducci.
24) E mandare la Gelmini in un college americano nel tempo dello "Spring Break".
25) Anche se credo ci andrebbe meglio la Carfagna. (Buon per loro!)
26) Comprare il cd di Noemi Letizia e regalarlo a chi mi sta veramente sui cosidetti.
27) Piangere pensando che Paolo Brosio scrive libri e io no.
28) Inventare il nuovo gioco dell'anno. Ma non ve lo dico sennò mi rubate l'idea.
29) Andare al Comicon, come sempre, e divertirmi un mondo, come sempre.
30) Piangere a dirotto quando vedrò l'ultima puntata dell'ultima serie di Lost. Ho già timore a vederla. Troppa tristezza.
30) Vivere quest'anno nella calma più totale ben sapendo che l'occasione giusta arriverà. Bisogna solo aspettare. Speriamo bene.
31) E sperare nella vittoria dei Mondiali. Da qui a Giugno, provarci non costa nulla.

Ultimo post di questo 2009. Faccio gli auguri di buon compleanno a Giovanna, la mia migliore amica, che festeggia oggi il suo compleanno. Ringrazio tutti quelli che il 29 hanno aspettato fino alla mezzanotte per farmi gli auguri di compleanno. Ringrazio Carmen per tutto ciò che mi dà, ogni giorno, ogni attimo, ogni secondo, ogni istante di quella sua tenera vita. Tutto per me, tutto per la mia persona. Sarebbe capace di rovinarsi la vita per migliorare la mia. Dire che è unica è dir poco, siamo tutti "unici" a questo mondo. Ma lei, piccola e delicata, è colei che mi ha regalato una gioia immensa dal primo gennaio scorso. Una gioia che è passata giorno dopo giorno, mese dopo mese fino ad arrivare ad un anno. Grazie piccola mia. Grazie veramente di tutto. Grazie. Perchè senza le tue lacrime, senza i tuoi sorrisi, senza le tue risate, senza il tuo essere, io non sarei qui, in questo momento. Non sarei così felice da poter ridere su tutto. Grazie. E buon anno a tutti. Belli e brutti.

(Cliccare qui per leggere il post dello scorso anno)

venerdì 25 dicembre 2009

L'errore del piacere



Cosa c'è di meglio di un post di auguri natalizi? Un post senza auguri natalizi ma con un racconto che di natalizio non ha nulla, da riassumere in poche semplici parole:

Il Bloggo degli Sgrittori, nell'augurarvi buon Natale, vi invita alla lettura di un giallo che, mesi fa, usai per un concorso sostenuto da un settimanale femminile. Ovviamente i sei vincitori(tre per sezione) furono tutte donne. Che caso! Non sono un dietrologo ma, diciamo, che gli articoli di entusiasmo si sprecavano per la partecipazione femminile mentre, in sette mesi, neanche una riga fù dedicata a quella maschile. Ma, si sa, alla fin fine si accetta qualsiasi giudizio. E ora, con sommo piacere, attendo il vostro. Mangiato bene ieri sera? Giocato bene? Vinto o perso? Avete bisogno di un digestivo? Eccovi questo bel raccontino che vi concilierà il sonno, la mente e tanto entusiasmo. Buon Natale. E felici mangiate!

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Dolore alle ossa. Gli arti iniziano pian piano ad abbandonarmi. Sento un cerchio alla testa che sembra quasi farmela scoppiare. Penso, tra me e me, che forse sarà già l’aureola. Ma non credo di meritarla, o meglio, non ci ho mai pensato. Non sono un religioso e neanche un anti-religioso. Non so cosa sono. Ma so cosa ero. Un giovane ragazzo promettente a quindici anni, un genio della matematica a diciotto, un campione di basket giovanile a ventuno e un detective quasi morto a trent’anni. Sull’asfalto, bagnato come un sogno di un’adolescente. Sul catrame, che olezza di un acuto fetore di pneumatici, bisognerebbe dire al proprietario dell’ultima macchina che è passata di qui che dovrebbe fare un check up completo, perdeva olio. Io da domani non potrò dire niente a nessuno, ormai sono finito. A meno che qualcuno non mi salvi all’ultimo istante, ma la vita non è mica un film, qui si muore davvero e non c’è possibilità di un bis. Bello chiudere la propria esistenza con una frase ad effetto. Peccato che non era neanche mia. Alzo il sipario con una citazione, spero che il Sommo o l’Infimo non ne abbiano a male di così misera originalità. Buio.

Luce. E’ giorno ormai ed il mio cadavere giace arrogante in mezzo alla strada che conduce all’Ippodromo. Oggi per i piccoli e grandi puledri sarà giorno di festa. Niente corse, solo macchine della polizia, medici e fotografi. E agenti ovviamente, tutti qui per me. Potrei quasi sentirmi importante.
La zona, dopo la chiamata del custode, è stata già recintata, ma non saranno quattro nastri gialli a fermare i curiosi. Un omicidio è quanto di più bello e macabro attira l’essere umano, se poi si aggiunge che il cadavere sono io, tutto ciò è ancora più interessante. I flash del fotografo mi sconvolgono, non ho mai ricevuto così tante foto in tutta la mia vita. E mi pento di non essermi posizionato col mio lato migliore. Prometto che al prossimo omicidio ai miei danni ci penserò.
Finalmente in tutta la marmaglia sembra arrivare qualcuno che sa il fatto suo: il tenente Jay O’Connolly, un vero duro. Uno che Humphrey Bogart se lo mangia a colazione, uno che l’ispettore Derrick, al suo confronto, è un personaggio di fantasia. Alto, brizzolato, barba incolta, occhi azzurri pieni di sapere, e un problema al ginocchio destro che si porta da quando, da giovane, cadde durante una partita di calcio.
“Chi abbiamo oggi?” – Deciso, diretto, come solo lui sa essere.
“Fabio de Stasi, trent’anni, celibe, detective privato, ha collaborato molte volte col nostro distretto, una brutta perdita.” – questo è Alex Martelli, agente scelto, il suo braccio destro, lavorano sempre a stretto contatto. Molto meno sognatore del tenente, gli serve per avere un contatto più stretto con la realtà.
“Non esistono buone perdite, amico mio, parla col dottore e fatti dire l’orario del decesso,io scambio due chiacchiere col custode.” – detto, fatto. In due secondi ha già in mano la situazione. Si trattiene a parlare col vecchio pensionato, tale Guglielmo Coscioni, che ora vigila nell’Ippodromo. Non ci ricava niente. E’ normale, in questo quartiere nessuno vede, nessuno parla.
“Alex, che ti ha detto il Coroner?” – ritorna dal suo sottoposto, la domanda è gentile, calma, precisa.
“E’ morto tra le quattro e le sei del mattino. Cavato qualcosa dal Coscioni?”
“Per essere un custode non custodisce niente. Era a casa, dice che lo fa spesso perché a nessuno interessa rubare i cavalli dato che qui ci sono solo brocchi.”
“Non le sembra sospetto, capo?”
“Si, la cosa mi puzza e non poco.”
“Sarà il cadavere?”
“Bella battuta, Martè.” – Nessun rispetto per un giovane deceduto. Dove andremo a finire?

Intanto il mio assassino si dirigeva felice e fiero verso la sua casa. Il suo lavoro l’aveva svolto, aveva eliminato qualcuno che sapeva molto su alcuni traffici del suo capo. Dopo la nottata insonne era sicuro di meritarsi un degno riposo. Apre la porta della sua abitazione, situata in un condominio popolare fatiscente, tronfio. E’ certo che, da domani, dopo questo servigio, la sua situazione cambierà e si ritroverà a vivere in un appartamento al centro storico, ultimo piano, con due sorelle gemelle che condividono casa con lui, e non solo la casa. Ma, la vita si sa, è piena di imprevisti. E anche quando ti senti sicuro nelle tua mura domestiche, tutto può sempre accadere. Un caffè può essere fatale. Soprattutto se, ai granelli che inserisci nella moka, ci aggiungi anche del veleno abilmente mascherato. E un momento di relax diventerà il tuo ultimo istante di vita. Goditelo fino all’ultimo quell’intruglio nero ripieno di caffeina. E’ l’ultima cosa che assaggerai, ragazzo mio. E succede esattamente così, un nodo alla gola, poi un rantolo e una corsa disperata verso un punto nello spazio indefinito, e il tuo corpo, in pochi istanti, giace a terra esanime. Ti è andata male, amico. E forse tu non te l’aspettavi neanche.

Altrove. Altro luogo. Altro spazio. Altre persone.
“Capo, il detective è andato e con lui anche “Il Gobbo”. Ma non ho capito una cosa, perché eliminarlo?”
“Era solo un delinquentello da quartieri. E andava messo a tacere. Poteva iniziare a pensare di essere importante, è un messaggio a tutto il gruppo. E tu, non ti permettere di dubitare di una mia scelta, mai più, sia chiaro?”
“Certo capo.”
Arturo di Lio, capo della malavita della città. Un essere spregevole, arrogante, anche anti-estetico. Grosso, alto, flaccido, ma infonde una paura innata nei suoi nemici, e anche nei suoi, pochi, amici. E’ l’italo-americano per definizione. Prima iniziò come pizzaiolo, poi scoprì il piacere della criminalità e si ritrovò, in poco tempo, a comandare un piccolo esercito. Io mi sono messo contro di lui. Ed ho sbagliato. Tremendamente sbagliato. Il suo braccio destro è “Il Vecchio”, un ragazzo di belle speranze che un giorno potrebbe anche prendere il suo posto, se Don Arturo glielo lascerà, sia chiaro.

Intanto il tenente ed il suo sottoposto sono tornati alla stazione di polizia. Discutono sulla mia dipartita, è un piacere essere considerato così tanto.
“Allora, Investigatore Privato, in regola, non ha mai dato fastidio a nessuno. Perché è stato ammazzato?”
“Son domande a cui potrei rispondere solo con una palla di vetro, Alex. Ma non mi sovviene niente.”
“Controllando i suoi traffici telefonici risultano chiamate ad un numero preciso, appartenente a tale Rose O’Brian.”
“Un nome così comune che non può dire niente, ma che dice tantissimo. Contatta la signorina e vediamo dove possiamo arrivare.” – Ecco, hanno fatto bingo ma ancora non se ne sono accorti. La verità è vicina, signori miei, molto vicina.

La signorina in questione, intanto, è intenta a fuggire. Dal suo appartamento prende poche cose, le butta tutte in una valigia senza pensarci due volte e sta per correre via. Ma, ad un tratto, il telefono inizia a trillare potente, e, in cuor suo, Rose, spera che dall’altra parte ci sia la soluzione a tutti i suoi mali. Inizialmente titubante decide di rispondere.
“Pronto?”
“Parla Alex Martelli, agente del 21° Distretto. E’ la signora O’Brian?”
“Signorina”
“Si, giusto. Volevo chiederle ma lei aveva dei contatti con tale…Fabio De Stasi?” – Ed ecco, come un pugnale infilzato dal miglior assassino di New York arrivare un colpo dritto al cuore, al solo suono di quel nome. Il mio.
“…”
“Signorina?”
“Si, lo conosco, è, era, il mio ragazzo.” – Un suono sordo riecheggia nella stanza, la porta è stata sfondata. Lei è stata trovata. Ed è sola, senza possibilità di difendersi.
“Signorina cosa succede?”
“Devo andare!....” – e la chiamata si interrompe, lasciando Martelli allibito.
Nell’appartamento di Rose, due individui armati sono arrivati carichi di odio nei suoi confronti. Ma la sua fine è rimandata. Intanto lei sviene, e i due, seppur indifferenti al suo dolore, la caricano e la portano altrove.

“Capo, un miglioramento”
“Spara!”
“La signorina O’Brian mi ha appena rivelato che il detective era il suo ragazzo, poi si è sentito un colpo forte e la chiamata si è interrotta.”
“Andiamo subito al suo nuovo indirizzo, non vorrei che ci fosse un altro cadavere questa mattina da far sgombrare.” – Ancora più diretto, verso la verità, che è dietro l’angolo.

I due arrivano in poco tempo, non avranno trovato traffico, per una volta. L’appartamento di Rose è ormai quasi devastato. Il telefono è lasciato a terra, in un angolo. Nell’altro, su un letto, la valigia che stava preparando.
“Stava scappando da qualcosa o da qualcuno. E forse so anche di chi parliamo.” – O’ Connoly sembra sicuro di se.
“Che pensiero si è fatto, Tenente?”
“Che il povero detective si è cacciato in qualcosa di troppo grosso per lui.” – E non sai nemmeno quanto.
“Capo, ora che ci penso, la ragazza sapeva della morte del De Stasi. Sapeva tutto.”
“Forse ho capito, Martè, prima ho notato che la signorina lavorava da “Harrold’s””
“Il bordello?”
“Ufficialmente è un Night Club. Direi di andare a darci un’occhiata. Forse ho capito la situazione” – Bingo!

Si è fatta sera, ormai. Rose giace a terra in uno scantinato puzzolente e malridotto. Da sopra si ode una musica lieve, soffice, di intrattenimento. Al suo fianco un respiro forte, affannoso, che avrebbe preferito dimenticare.
“Ciao tesoro.”

Martelli e O’Connoly, intanto, sono arrivati al Night Club. Meglio mettere da parte i tesserini, potrebbe succedere di tutto qui. Il buttafuori è un nero, basso, sulla sessantina, si vede che non ha voglia di lavorare. Infatti dorme beato su una sedia appostata fuori al locale. I due, senza pensarci troppo, entrano senza problemi.

“Capo, questo è il paradiso!” – Ragazze discinte ballano su musiche inutili, potrebbero non fermarsi per ore, per guadagnare qualcosa da dare ai loro parenti lontani.
“Martè, siamo qui per lavoro. Dai un’occhiata in giro. Io cerco porte secondarie.”
“Ok, capo. Anche due di occhiate.” – Povero ragazzo, tutto lavoro e niente divertimento.

Mentre il suo secondo sembra ammirare il panorama, il vecchio Tenente nota un piccolo particolare. Davanti ad una porta chiusa, due energumeni osservano la situazione. Con una mossa fa capire al suo sottoposto di creare un diversivo. Martelli intuisce ed inizia a sbraitare per il locale. I due, come morsi da una tarantola invisibile, si muovono all’unisono verso il povero agente. Il tenente, intanto, corre, in un lampo,verso la porta, si ritrova su una rampa di scale ed inizia a scendere.

“Piccola, sono qui per te” – Il suo alito puzza di uova marce. Lo odiavi e lo odi ancora. Ma ti ha fatto ridestare adesso.
“A…Arturo, amore mio.” – Ed un ceffone ti molla sul tuo viso delicato. – “Perché amore? Perché?”
“Perché mi hai tradito, sgualdrina. Io ti amavo, ti amavo!” – Anche i criminali hanno un cuore. Molto sotto.
“Ma io ti amo, giuro che ti amo. Sei l’unico per me.”
“ E chi era quel detective eh? Uscivi con lui, ti vedevi con lui, facevi l’amore con lui. Tutto alle mie spalle.” – E mentre continua a parlare non si accorge ciò che veramente accade alle sue spalle. Il Tenente è lì, con la pistola puntata.
“Alza le mani, Di Lio!” – Ecco, mai commettere quest’errore con un boss.
“Certo che si” – Si gira di scatto. Quasi impossibile, se si pensa alla sua mole, ma ha il tempo di estrarre la pistola e sparare. Il tenente, per istinto, si sposta e restituisce il colpo. Per lui è più facile colpirlo. Dritto alla testa, senza pensieri.
Ora giace a terra un uomo di due metri senza vita. Connoly si fionda sulla ragazza e la cinge a sé e come in un miglior film degli anni 50 le sussurra parole dolci.
“Pupa, ti ho salvato la vita, ora dimmi cosa è successo!” – Non tanto dolci.
Lei inizia a piangere, quindi decidono di continuare la conversazione al commissariato. Mentre salgono le scale, si inorridisce davanti al cadavere del “Vecchio” anche lui preso alla sprovvista.

Al Distretto, Rose si rianima ed inizia a parlare.
“Ero la sua ragazza, di Arturo. Poi, per caso ho conosciuto Fabio e ci siamo innamorati. E quello era amore vero, lo sentivo vero. Era tutto quello di cui avevo bisogno, e abbiamo cercato di scappare via. Per ricominciare. Ma non ci siamo riusciti.”
“Delitto passionale, un classico. Beh, son contento che questa città abbia un boss in meno, ma ho paura di chi potrebbe prendere il suo posto. Anche se per una volta la giustizia ha vinto.”
“Parli per lei, tenente. Io ci ho rimesso due costole.” – Povero Martelli. La sua manfrina nel locale l’ha portato a prenderle dai due energumeni. Ma cosa non si fa per la verità?
“Signorina lei può andare, ma le consiglio, per il futuro, di stare lontano dai guai. Ci risentiamo per il processo.”
“Sicuro di non volermi vedere prima, tenente?”
“ Lei si che è una donna che va veloce, da Gordon’s alle nove?”
“Certo, al suo servizio.”

E se ne và, lasciando nell’aria la dolce freschezza del suo profumo. Sapevo di non essere il solo per lei ma pensavo piangesse di più sulla mia morte. D’altronde così và la vita, prima sei tutto, poi sei niente. E oramai che il caso è chiuso, il mio spirito può andare. E’ stata un bella vita dopotutto, breve e concisa ma divertente. Ora devo solo aspettare la fine dell’eternità. Hai detto niente…

FINE

mercoledì 23 dicembre 2009

Little Paul's Memories



Ho deciso. Ebbene si. In questi tempi ho effettuato, ma ancora non attuato, una scelta importante che, credo, mi sarà utile per gli anni a venire. Da lunedì 28, di codesto mese, scriverò ogni giorno il mio diario, su word. Molti di voi, anzi tutti secondo me, diranno: "E cosa ce ne frega?". Niente di più sbagliato. E ve lo spiegherò seduta stante.

A settembre ho insistito per far iniziare un diario alla mia cara e amabile pulzella. Lei, molto felice dall'idea, ha deciso di accettare la mia proposta e, grazie anche all'agenda Comix che le ho regalato, alla fine di ogni giornata scrive ciò che ha fatto e le emozioni che ha provato. Un ottimo modo per migliorare la memoria e per rendersi conto di ciò che veramente, in un determinato lasso di tempo, si è fatto. E' un modo anche per migliorare la scrittura. Magari di sperimentare altre cose. Di registrare su carta anche le frasi che più ci hanno colpito, di segnare citazioni, azioni, momenti, attimi indimenticabili che rimarranno ancora più impressi in futuro.

Su questo punto mi ci fermo volentieri. Non mi ricordo chi disse una frase del genere, perdonatemi se la rammento poco: "Tutto ciò che ricordi è ciò che vale la pena ricordare, il resto è inutile". Non sono d'accordo, sinceramente. Ogni attimo deve essere ricordato perchè ogni attimo fa parte della nostra esistenza. Ovviamente non catalogherò ogni secondo della mia giornata ma gli eventi saranno abbastanza raccontati. E, sicuramente, la visione del diario sarà privata e protetta. Solo la mia cara pulzella potrà accedervi e, ogni settimana o mese(insomma quando ne avrò voglia), posterò una piccola rubrica con perle di saggezza made in Paolino(ovvero me) tratte dalle elucubrazioni mentali. Il senso di tutto ciò? Nessuno. Ma mica tutto deve avere un senso. Infatti! Guardate Gasparri, secondo voi...ha un senso tutto ciò che fa? No? Ecco, ero sicuro di non essere l'unico a pensarla così.

Arrivederci al primo post della serie "Little Paul's Memories" ovvero "I ricordi di Paolino" ovvero io. Ovvero questo bel figaccione che scrive. Ah, quanto sono modesto!

domenica 20 dicembre 2009

Sono solo momenti bui...



Due settimane fa, in questa stessa sede, esaltavo il gol di Marchisio contro l'Inter. Quel gioco di gambe col relativo pallonetto finale che mi fece piangere per la gioia e dimenticare, per almeno una serata, il solito complesso di delusioni che colpiscono la mia "carriera" letteraria. Ora, a soli quindici giorni la situazione della mia squadra del cuore è oscena, vergognosa, triste e sempre più orientata verso il fallimento. Tre partite su tre. Una vitale per la Champions e due contro Bari e Catania(non esattamente le migliori squadre al mondo) perse. Contropiedi e rigori. L'elemento comune a tutte e tre. Contropiedi e rigori. E ce lo meritiamo.
L'anno è finito. Se ne parla nel 2010. A Parma giocheremo contro una delle migliori neo-promosse e una degna avversaria. A Parma dovrà uscire una nuova squadra. Perchè le feste dovranno far cambiare la mentalità a questo gruppo di calciatori che, verso di me, non hanno nessun obbligo. Infatti non vado a vedere le loro partite allo stadio. Non compro i loro prodotti ufficiali(quelli me li faccio regalare, che è meglio!). Al massimo ho acquistato il pacchetto di partite sul digitale, e parte a loro arriverà ma, alla fin fine, non ho neanche una misera azione di questa società. Non ho niente per contestarli perchè, in conclusione, loro non devono soddisfare me. Ma, da umile e solitario tifoso, una sola cosa chiedo: continuate così. Non cambiate allenatore, non cambiate giocatori, non cambiate squadra. Continuate così. Niente acquisti a gennaio, la squadra è competitiva. Niente esonero di Ferrara, è giovane e si farà. Niente di niente. Trovate dentro di voi la forza di vincere qualche partita. Trovate dentro di voi l'entusiasmo delle grandi occasioni. Trovate dentro di voi quel sano e sincero entusiasmo che vi ha portato a far diventare il calcio, il vostro lavoro. Trovatelo e mettetelo in campo. Tutti. Nessuno escluso. I campionati non finiscono il 20 Dicembre. Da qui a Maggio ci saranno decine di partite. Ce la farete se veramente, questa maglia, la volete.

Grazie, in conclusione, dopo queste 18(+6) partite a gente come Buffon, Chiellini, Marchisio, Sissoko, Iaquinta, Trezeguet, Caceres, Salihamidzic e Giovinco. La forza c'è.

Gli altri tutti rimandati. Il tempo per tirare fuori tutto quello che c'è da tirare c'è.

Infine, da tifoso, condanno quelli che, prima della partita, già contestano una squadra. Ma loro i biglietti li pagano, un motivo per parlare ce l'hanno. Comunque non sono d'accordo. Quando si giocano queste partite bisognerebbe essere sereni. Ma urlare e denigrare non aiutano la situazione, già tristemente compromessa.

Arrivederci all'anno nuovo. Sia benedetta la pausa natalizia. Almeno le feste me le sono salvate.

Piccolo edit: Il post è stato pubblicato sul sito dello "Juventus Club G.Scirea" di Santa Maria C.V. a questo link.

venerdì 18 dicembre 2009

Psicologia festiva e chiacchiere a gogò!




Allora, preciso che è brutto iniziare una qualsiasi frase con "allora", figuriamoci l'inizio di un post. Comunque è pessimo anche iniziare con "comunque" o magari con "magari". Ma di tutto ciò, onestamente, non ce ne frega una benemerita cippa e quindi, oggi, ritorno in atmosfera natalizia come già feci un annetto fa in questo post (se avete voglia rileggetelo, quando mi ci metto sono veramente divertente) anche se, alla fin fine, quel "quindi" con tutta la costruzione della frase, non c'azzeccava niente.

Viva viva viva l'atmosfera natalizia. Oh, quanto adoro tutte le lucine colorate ai balconi. Oh, quanto le adoro. Così belle, così luminose, così piene di vitalità, gioia e felicità. Ma, ancora oggi, trovo veramente tristi quelle con la musichina. Non oso pensare a coloro che addobbano la propria dimora con un filo colorato che suona, in modo obbrobbrioso, canzoni natalizie per ore e ore e ore. Al sol pensiero mi viene un brivido freddo dietro alla schiena. Ah, quanto adoro il Natale. Con il suo bagaglio di esperienze e avvenimenti. Ora, non vorrei dirlo ma lo faccio lo stesso: di questi tempi noto sempre più comportamenti strani nelle persone che conosco, quasi come se l'aria natalizia li faccia leggermente impazzire. E, da ciò che ho notato, esistono diverse categorie di codesti omini:

"Mater Istericus"
Donna, sposata, con 40 anni o più, progetta, per filo e per segno, ogni avvenimento, spostamento, acquisto e preparazione dei pranzi e delle cene in famiglia per quindici giorni consecutivi. Al primo giorno è già in preda da ansia da "non ce la faccio a fare tutto in così poco tempo, e voi non mi aiutate mai, state solo ad intralciarmi". In quel periodo ogni essere vivente che abita con lei è una potenziale vittima della sua collera. Cani e gatti non sono esclusi, purtroppo. Quest'ultimi potranno essere accusati di perdere peli apposta per rovinarle la preparazione. I figli, se bambini, saranno vestiti e pettinati e lavati per le cinque del pomeriggio, anche se la cena del 24 inizia alle nove di sera. Se già adulti o adolescenti verranno bollati come "nemici dei preparativi" e qualunque cosa faranno potrà essere usata contro di loro durante tutto l'anno successivo. Il marito, povero marito, sarà la vittima perfetta. Per dieci e passa giorni sarà inviato a comprare qualsiasi cosa da qualsiasi parte, anche a costo di svegliarsi alle quattro della notte ma, se solo proverà a dimenticare un misero ingrediente, le urla incessanti della Mater Istericus riecheggeranno in tutta la città. E non scherzo. Ho assistito, e assisterò sicuramente ogni anno a scene del genere.

"L'Omino Festante"
Essere che, per un anno intero, è sempre triste, depresso, apatico, distrutto ma, all'avvicinarsi del Natale, diventa la persona più felice del mondo. Inizia con i preparativi dell'albero o del presepe verso metà Novembre deciso, come al solito, a stupire tutti i suoi amici mostrando la novità eccezionale da lui creata in quel frangente. I quali, tristemente, dovranno esaltarsi per meravigliose invenzioni inutili adatte solo ad uno scopo perfettamente sconosciuto. Tipo: le statuine del presepe che rappresentano fontane e si devono attaccare alla corrente(bel modo per buttare altri soldini) o i babbo natale rampicanti(quest'anno giuro che mi compro un fucile a pallini e li distruggo tutti). Questa categoria di persone, finito il periodo natalizio, ritornano nella loro tristezza aspettando, di nuovo, che ritorni la festa.

"Il depresso cronico"
L'antitesi della precedente categoria è il depresso cronico. Questo vede il Natale come un periodo per intristirsi dato che tutti sono felici e lui non ha nessun motivo per festeggiare. Fanno parte di questa categoria: i single(non hanno regali da ricevere ma almeno si risparmiano quelli da fare), i disoccupati(anche se sono quelli che mangiano di più), i preti(lavorano molto di più, anche se per loro questo è il periodo migliore per ricevere offerte di denaro), i merluzzi e tutti i frutti di mare(non sono tanto felici di questi tempi) e tanti altri. Il depresso verrà alla cena, mangerà come faranno tutti ma non perderà occasione per declamare le proprie sventure ad ogni commensale. Tranne i frutti di mare, loro sono stati, ormai, ingeriti già al primo piatto.

"Il negoziante furbo"
Qual'è il miglior periodo per i regali? Pasqua? Nooooo. San Valentino? Abbastanza. Quando ci sono i saldi? Macchè!! E' Natale la vera Pasqua per i negozianti. E tutto ciò sembra quasi un controsenso. E, non sono pochi, quelli che di codesti tempi iniziano ad addobbare a festa il negozio già dopo Halloween(che è una festa consumistica americana importanta in Italia, chissà quando festeggeremo pure il Ringraziamento) per far entrare il cliente in atmosfera natalizia e spillargli denaro come un bancomat col codice già inserito. Ah, che geni. Ah, che furboni. Ah, che tristezza.

"L'uomo tutto d'un pezzo"
Individuo, benestante o meno, che dagli amici, dai parenti e dalla ragazza afferma di non volere niente per Natale, dice che le feste consumistiche non fanno per lui e sostiene di vivere la festa solo come un momento di profonda religione e felicità. Poi, il 24 sera, è triste perchè nessuno gli ha fatto mezzo regalo. E inizia a pensare a come vendicarsi col mondo.

"Il credente"
Non perchè vada in chiesa o sia un convinto assertore della fede, ma perchè prega o scongiura ogni suo amico, parente o anche estraneo di regalargli quell'oggetto che sogna da tanto tempo e che gli o le farebbe così piacere ricevere. Ovviamente lo chiederà così tante volte che riuscirà nel suo intento così bene che tutti gli faranno lo stesso regalo. Una sorta di compensazione divina!

"Lo scrittore sconvolto"
Individuo che posta su blog, da solo o in co-abitazione, non credente, che apprezza il Natale per ciò che è: un modo per stare assieme e per dilapidare quattrini in serate da poker o giochi natalizi con poste da casinò. Un modo per abbracciare chi ami e digli che questo è solo il primo Natale che si passerà assieme e confermare che ce ne saranno molti altri da vivere, per fortuna. Individuo, insomma, che cerca di scrivere un post sul Natale non banale come potrebbe fare un Mollica esaltando anche chi ha scritto la Bibbia o chi l'ha sceneggiata, ma cercando di rubare qualche sorriso al lettore. Questo individuo non merita neanche di essere considerato scrittore poi. Al massimo sgrittore.

E tutto ciò ci porta, nel bene e nel male a:

LA LISTA DEI REGALI CHE VOGLIO PER IL MIO COMPLEANNO! (Anno secondo!)

Inizio annunciando a tutti che dalla lista dello scorso anno solo pochi punti su 15 sono andati a segno. E non al mio compleanno, poi. Ed erano:
- Un San Silvestro con i miei amici. Tutti insieme in una casa qualsiasi a fare casino e giocare fino al giorno dopo.
- Un ammore vero. Di quelli da film con tanti "pucci pucci" e "passerottino" che fanno venire la carie. (Questo regalo mi è stato fatto il primo di gennaio!)
- Vedere il mio co-admin e la sua ineffabile consorte. Anche se lui non mi merita. (Ci siamo riusciti solo a Novembre!)

E basta, direi. Indi, per quest'anno nuovo ecco la mia meravigliosa lista di amenità e idiozie che mi piacerebbe avere da bambino petulante che non sono altro.

1) Una proposta decente di lavoro. Ma questa va bene anche per dopo le feste. Non sono puntiglioso.
2) Tanta gente che, il 30 preciso, mi auguri "buon compleanno" sotto casa mia, a mezzanotte in punto cantando "a natale puoi" e poi facendo una gara di distruzione di babbo natale rampicanti.
3) Un fucile a palline per fare quello che ho già detto prima.
4) Un catalogo Yamamay dal vivo.
5) Juliana Moreira che mi canta "Happy Birthday to you, Mr.Paolino". (Scusami Carmen, non potevo non inserirla)
6) Al limite mi va bene che lo faccia Marchisio.
7) Dj che entra da visibile su msn. E ci farei anche una foto a questo momento così importante.
8) La pubblicazione del mio fumetto inedito. Così inedito che non l'ho neanche ancora ideato e scritto.
9) Christian de Sica che mi propone i film di Natale con lui, con me al posto di Massimo Ghini. Ho già pronto un corredo di parolacce da sparare in successione.
10) Un "ti voglio bene" da chi mi vuole bene. Questo voglio. Niente di più. Semplice semplice. Formula senza problemi. Niente regalo. Niente sbattimenti: "Davide, auguri, ti voglio bene". E sto apposto così.

E con ciò direi che si è fatta l'ora di chiudere i battenti. Sto scrivendo sto post da un bel po' e credo, data l'ora, che ci saranno più errori grammaticali qui che nella lista della spesa di Marco Marfè. Fatemeli notare e vi odierò per tutta la vita.

Non è vero. Vi ringrazierò. Significa che avete letto tutto ciò, è già un evento bello e buono.

Insomma, alla fin fine, a chi ci crede o meno: Buon Natale e buon periodo festivo. E non mangiate troppo che poi a Gennaio diventate tutti grassoni. Altro che dieta poi, ci vuole solo la liposuzione.

Ps: Mi raccomando: bevete Coca-Cola sennò licenziano a Babbo Natale e poi come dà da mangiare ai folletti? Mettetevi una mano sul cuore.

Ps2: La foto serve per creare uno spirito atalizio e nello stesso contempo far capire al lettore che di questi tempi fa veramente freddino.

Versi riemersi



E non si poteva riprendere il mio speciale contatto con l'esimio dott. rag. prof. gran. impostor. Sandro Bondi che, per l'occasione, riprende la sua rubrica meravigliosa sul blog(invece sul Vanity Fair è ritornata da un mesetto).

13 Dicembre
Lancio improvvisato,
dolore lancinante,
folla incredula,
pianti e disperazione.
Sacra sindone.

18 Dicembre
Ritorno a casa,
vittoria dell'amore,
meraviglioso sorriso,
gradimento alla stelle:
spumante in anticipo!

Grazie Tartaglia.
By Sandro B.
ora si che possiamo fare quel che ci pare, d'altronde...è il popolo della Libertà!

martedì 15 dicembre 2009

Si accendono e si spengono...




Allora, la situazione è questa:
sono le tre di notte. E io non sto ancora dormendo.
Mi agito, girandomi e rigirandomi nel letto, intervallando con letture più o meno noiose per cercare di prendere sonno. Ho anche provato a contare le Catwoman come mi ha consigliato il buon Sheldon. Ma niente.
Domani ho lezione a scuola di sceneggiatura, e io vorrei tanto sapere in che condizioni mi presenterò domani in classe.
Che poi quando sto così è tutto un gran casino, ci metto poco ad abbattermi e altrettanto poco a esaltarmi. Il resto della mia giornata dopo quelle cinque ore è appeso a un filo che rischia di staccarsi da un momento all'altro.
E' colpa mia, lo so.
Tutti i ritmi sballati di questi giorni, tutta la mia indipendenza sfruttata per fare tutte le cose che NON dovrei fare, per perdere tutto il tempo che NON dovrei perdere. Perchè sono fatto male, questo è un dato di fatto. Perdo giorni e giorni a non fare niente, salvo poi svegliarmi di soprassalto nel cuore della notte e realizzare che in questi prossimi dieci giorni ho delle cazzute scadenze da rispettare. Non scadenze qualsiasi, no no, scadenze cazzute. Di quelle per cui mi sarei dovuto impegnare già da almeno due settimane, invece di stare qui a cazzeggiare, a spendere soldi in fumetti e regali per natale e a svegliarmi a mezzogiorno.
E invece la situazione è questa. Adesso è un pò più tardi delle tre, e sono qui, a cercare un modo per sopravvivere alla giornata di domani, per procurarmi ago e filo e cercare di ricucire quel maledetto filo che, già lo so, per un motivo o per un altro si spezzerà.
Ma di buono, se non altro, c'è che piano piano sto assumendo la consapevolezza che così davvero non va. Ho tanti buoni propositi per l'anno nuovo, che, almeno per ora, vengono bruscamente troncati da un calendario che mi vedrà impegnato con l'università almeno fino a febbraio. Per il resto la volontà c'è, e non è poco. Sto cominciando a elaborare strategie, a organizzare scalette mentali per i miei prossimi mesi.
Ecco, se prima non trovavo un senso a questo post, adesso l'ho trovato: tra qualche mese, quando tornerò a fare i conti con me stesso, ripenserò a quello che sto scrivendo ora e vedrò quali caselle posso barrare.
Intanto è Natale, o quasi. Qui a Milano non sta cadendo neve, ma in compenso piove statuette come nulla fosse.
Non sono riuscito a vedere il Duomo illuminato a festa, e penso che mi toccherà saltare. Pazienza. In fondo le luci di Natale sono sempre uguali a se stesse, con quei colori che vanno e vengono. Si accendono e si spengono, le luci di Natale. Proprio come me, in questo periodo.

domenica 13 dicembre 2009

Il racconto è servito!



Tempo fa ho avuto l'ardire di indire un altro contest sul Forum di Brad Barron, uno spazio virtuale che mi ha permesso di conoscere persone che, ancora oggi, adoro e ammiro. Ovviamente tranne quello che condivide con me il blog. Lui lo odio. E' diverso.
Comunque l'idea del contest è stata subito discussa, apprezzata, accettata ed ora, dopo un mese o più dalla mia proposta, si possono vedere i frutti della fantasia sul Forum BB.
Fantasia che, in questo frangente, è servita in misura ben maggiore in confronto agli altri due contest passati. Infatti, stavolta, il tema è western e l'argomento è il digitale terrestre. Vi chiederete: "e che c'entrano?". Non si sa. E' questo il bello.

Questo è il link per leggere i lavori e per votare quello che vi è piaciuto di più. Sono solo sei. Massimo di tre pagine di Word ciascuno indi, come lettura, non vi porterà via più di un quarto d'ora. Tempo per votare? Eh, non è stato deciso. Ma credo una settimana. Credo.

sabato 12 dicembre 2009

Il Decalogo del perfetto assassino


Altro racconto usato per un concorso. E' molto innovativo, strano e anormale. Insomma è una vera scommessa, un azzardo. Un racconto che non sembra tale. Non uno dei miei migliori esempi di scrittura creativa ma i commenti li lascio a voi. Attendo pareri.


"Tutte le persone che incontro mi vogliono bene, mi capiscono, mi apprezzano. Ma se sapessero cosa faccio per vivere ho il lieve sospetto che la loro opinione sul sottoscritto sarebbe molto diversa. E per sentirmi meglio con me stesso ho deciso di scriverlo e, alla mia morte, di rendere pubblica tutta la mia verità. Mi chiamo Erik Faraway, e sono un assassino".

IL DECALOGO DEL PERFETTO ASSASSINO

Prima regola: “Avere una vita, all’apparenza, normale”

Trovatevi un lavoro normale. Uno al di là di ogni sospetto. Io sono impiegato in un’azienda farmaceutica di Chicago. Adoro quest’impiego. Non devo far altro che sbrigare pratiche di acquisti, più che altro graffette, gomme, matite e roba del genere. Facile facile con fine settimana libero. Libero per fare altro. Libero per uccidere.

Seconda regola: “Avere dei punti fermi”

Ovvero: trovarsi una compagna che ti assecondi in tutto. L’amore molte volte serve ma buca le ruote, indi bisogna accasarsi con chi sai non ti potrebbe mai far del male. Che sia la tua migliore amica, la tua vicina o chiunque altro non importa. Un ragazzo con famiglia non dà mai nell’occhio. Le persone sole, per alcuni, fanno rima con squilibrati.

Terza regola: “Farsi una reputazione”

Nel lavoro vero intendo. Ovvero nell’ambito degli omicidi. Si inizia sempre con calma, con pochi casi all’anno. Certe volte, ai primi tempi, me ne capitavano pochi, pochissimi. Nel 2001 ebbi solo tre casi. E mi trovavo a New York proprio quel giorno bastardo. Lì stavo pensando di cambiare vita, di iscrivermi a qualche comunità o roba del genere ma poi ho capito: noi serviamo alla società, diamo una ripulita, siamo il collante di questo mondo. Da Cesare a Kennedy, da Marilyn a Martin Luther King.

Quarta regola: “Fantasia!”

E’ una parte fondamentale di questa vita. Bisogna saper parlare. Saper inventare e all’occorrenza saper creare alibi che, seppur fantasiosi, siano anche credibili. Non abbiate paura. Bisogna anche allenarsi però. E’ sempre comodo prepararsi un paio d’alibi prima di iniziare a sporcarsi le mani. Bisogna sempre essere pronti. Non è un gioco per delle mammolette.

Quinta regola: “ Un fisico allenato è l’arma migliore”

Andate in palestra. Addominali, pesi e lotta aiutano negli scontri corpo a corpo. Non si sa mai quanto il nostro, come dire, assistito sia forte o meno. E poi il brivido della sorpresa aumenta l’adrenalina. Uccidere ragionieri di serie B flaccidi non dà lo stesso effetto che accoppare buttafuori di due metri. Allenatevi e dopo poco troverete il nemico che fa per voi.

Sesta regola: “L’armamentario nascondetelo in luoghi sicuri”

Il corpo è importante, si, ma una buona pistola o un mitragliatore possono risolvervi molti guai. Conservatele in luoghi sicuri. Non in casa. E’ il primo posto dove andranno a controllare. E neanche in magazzini di vostra proprietà. E dai parenti. Se non volete sottostare ad inutili domande. Gli amici servono anche a questo no? A salvarvi dalle brutte situazioni. Quindi mettete la vostra Beretta dal vostro migliore amico. Un posto dove nasconderla sicuramente ci sarà.
Ricordate però, e può succedere spesso, magari il vostro committente non vuole che si sappia che sia omicidio. E lì bisogna ritornare alla “fantasia”. Uccidete la vostra vittima e fate in modo che sia suicidio. Come? Lo dovrete scoprire voi. Lì capirete se è il mestiere giusto per la vostra persona.

Settima regola: “Mentire, mentire, mentire!”

“Caro, come mai solo tu lavori nel fine settimana?” “Perché a casa non ci sei mai?” “Ma dove vai ogni volta?”. Queste sono solo alcune delle domande che vi ritroverete a sentire ogniqualvolta vostra moglie, la vostra ragazza, un amico o un parente si accorga delle vostre sparizioni sistematiche. Il primo consiglio è mentire, sempre e comunque. Il secondo è uscire per un po’ dal giro. Non vi farà male. Una vacanza è una vacanza. L’importante è tornare più forti e carichi di prima.

Ottava regola: “Fissare una scadenza”

Un giorno chiuderete con questa vita. Lo sapete già. Ma quel giorno dovete deciderlo ora. Fissate un paletto, un anno, o un giorno preciso in cui chiudere tutto e godervi i frutti del vostro raccolto altrove. Lavorare con il pensiero di una conclusione ben sicura della vostra attività, vi darà più entusiasmo durante le vostre mansioni da killer professionista.

Nona regola: “Istruire un sostituto”

Batman ha Robin. Voi avrete sicuramente qualcuno di fidato da istruire. Qualcuno che non vi tradirà mai. Che farà sempre ciò che vi gli diciate. Che è lì solo per il vostro sapere e che vuole, ad ogni costo, diventare come voi. Sceglietevelo bene. Non potete immaginare quanti assassini sono stati arrestati da spioni travestiti da amici. Anche in quest’ambiente la fiducia è la vostra arma migliore. Ma attenzione ai coltelli con doppia lama.

Decima regola: “All’occorrenza sparire”

Quando avete la supposizione che tutto sta per andare a scatafascio non pensateci due volte. Non salutate i vostri cari: sparite immediatamente. Avete già pronto un biglietto per il sud America, per l’Europa nel vostro cassetto privato da anni e anni: usatelo. E’ il vostro passaporto per la libertà. Nessuno vi vieta di ritornare in futuro. Ma, il mondo, non sarà mai come l’avrete lasciato. Questo è sicuro.

Sono piccoli consigli, potreste anche non seguirli, ma mi hanno portato lontano.
Sono sicuro che serviranno anche a voi.
Con affetto,
Erik Faraway

Ps: Allego la lettera con cui mi sono congedato dalla “vita”, così da darvi un esempio di classe e supremazia. Ho tutte le carte in regola per fare il professore in questo mestiere, permettetemi di darvi questa piccola lezione. Ovviamente questo Post scriptum, nella lettera originale, non è presente. Inoltre la mia data di cessazione attività, con riferimento al punto 8, quasi mi sembra di essere uno yoghurt, era il 2 Aprile 2009. E l’ho rispettata. Nel bene o nel male.

“3 Aprile 2009

Cara Laura,
Questo decalogo è stato inviato, in duplice copia, al mio notaio e a te, piccola mia, il giorno dopo che io sono scomparso. Morto. Defunto. Sparito. E’ successo tutto ieri notte, lo ricordo bene. Ma se sono qua a scriverlo vuol dire che non è accaduto veramente. Che io sono ancora vivo. O perlomeno lo sono nei tuoi ricordi, nei tuoi pensieri, nel tuo cuore. Se hai letto ciò che prima ho scritto sai benissimo che il punto due con te non ha funzionato. Tu per me eri tutto. E lo sei ancora. Se non sono più con te è perché non posso, il mondo mi è ostile. Ciò che faccio per vivere non è contemplato secondo la gente normale e, adesso, neanche più dal sottoscritto. Ma molte volte ci dimentichiamo che siamo uomini. Che siamo destinati a sbagliare anche quando meno ce l’aspettiamo. Che siamo destinati a soffrire anche quando non lo vogliamo. Che giudichiamo senza pensare che, un giorno, anche noi potremmo essere giudicati. Che siamo ancorati ad una serie di luoghi comuni difficili da dimenticare. E per ogni persona abbiamo una scusa, un motivo, una storia. E la mia è possibile solo grazie a te.
Ieri ti ho vista per un attimo in quel palazzo abbandonato. Ed è successo tutto così in fretta:

La luce della notte mi invitava a decidere in fretta. Avevo fatto troppo male alla mia gente. A chi non mi conosceva. E persino a te. L’unica soluzione era saltare. Ma so che me l’avresti impedito. Mi ritrovai sul parapetto. Dietro di me, in quel palazzo abbandonato, solo cadaveri. Era finita. Per un certo verso mi sentì sollevato. Finalmente ero libero e verso la libertà. Ma il destino non và mai come si spera. Una voce mi fece salire un brivido di freddo dietro alla schiena.

“Non lo fare. Amore. Ti prego, non lo fare.” – risento ancora le tue parole.

Mi girai. Tu eri splendida, come sempre. Eri parte di quei sciocchi pensieri sul paradiso che si ricercano per tutta una vita. Il tuo sguardo preoccupante mi faceva capire che m’amavi. Anche se ancora non ho capito il perché.

“Amore, ti scongiuro. Scendi da lì” – mi dicevi soavemente.
“No. Questo è il mio posto, Laura, questo è quello che merito. Questa è la mia vita.”
“Ti prego. Non ti lanciare. Ci sarà una soluzione. Ci sarà. Come sempre.” – illusa, mia piccola illusa.
“Laura sono un assassino! Capisci? Non ho soluzioni, non ho redenzioni. Ho solo questo da fare: finire la mia vita senza far male ad altre persone.”
“Ma non pensi a me?” – hai domandato quasi piagente.
“Certo che ci penso. Ed è per questo che lo faccio: per non farti diventare il mio prossimo trofeo.”

Un salto nel vuoto. E addio. Tu ti affacciasti alla finestra. Le sirene della polizia stavano arrivando attirate dagli spari come mosche in aperta campagna. Ma a me non interessava più. Ho concluso la mia avventura. E in quell’attimo di vuoto riscoprii tutto me stesso.


Perciò scusami amore. Ma io vado. Un giorno ci rincontreremo. Avrò un altro volto, un'altra voce, un altro motivo per cui vivere, oltre a te ovviamente. Aspettami e sarò tuo. Per sempre.
Con affetto,
il tuo Erik.”

mercoledì 9 dicembre 2009

Jerry Polemica - Un vero esempio di comicità



Io quest'uomo lo ammiro, lo amo, lo venero. Non so come ci riesca ad inventare certe idiozie, veramente. Ed è concittadino del signor Diggi. Indi tutto ciò mi fa pensare che il mio caro co-admin non abbia così tante chance di diventare intelligente, bravo, simpatico e divertente. Ormai tutta la meraviglia della sua terra si è trasmutata in Marcello Macchia e lo accompagnerà per sempre.

Si spera!

Vedetelo, ne vale la pena.

martedì 8 dicembre 2009

Momenti di fissazione - The Big Bang Theory

Che poi è uno dei motivi principali per cui non sto facendo la maggior parte delle cose che dovrei fare... (anche scrivere sul blog, sì)

















Per sapere di cosa si tratta, vi consiglio di dare un'occhiata QUI

Un ringraziamento ad Alessio, che mi ha introdotto nel fantastico mondo di "The Big Bang Theory"!!!

domenica 6 dicembre 2009

Gioia Infinita (Juve-Inter 2-1)



Eppure me lo ripeto sempre: è un gioco. Uno stupido, inutile gioco dove ventidue uomini sudati rincorrono un pallone per novanta e passa minuti. Eppure me lo ripeto sempre. Ma non posso fare a meno di esultare, stare male, estasiarmi e tante volte intristirmi per quel gioco. Il più praticato al mondo. Quello che noi tutti, almeno in Italia, da bambini, abbiamo desiderato che diventasse il nostro mestiere. Ma niente. E quindi ci resta tifare. Perchè la tecnica, la tenacia, la forza, la classe non si inventano da un giorno all'altro. O ce le hai innate o niente. E rimani a guardare. Ci giochi, sì, quella volta a settimana con gli amici. Esulti ai gol, vivi il campo come se fossi un calciatore professionista. Ci stai male se perdi, ti senti un Dio se vinci. E alla fine è tutto tarallucci e vino. Lì no. Lì è tutto serio. Lì si può perdere un campionato per una sciocchezza, si può perdere tutto per un colpo di testa(reale o soltanto psicologico). Li guardi e soffri con loro perchè, in un certo modo, sei con loro. E ti intristisci alle sconfitte, ti incazzi, vedi gente pagata miliardi non riuscire a fare un passaggio. Vedi i tuoi idoli impotenti a volte. E ci rimani male.
Ma le grandi partite ammettono qualsiasi risultato. E un 2 a 1 contro l'Inter è qualcosa che lo sogni e lo brami per settimane. Ma non è tutto. Perchè quell'uomo lì che segna il gol vittoria facendo una specie di pallonetto è il tuo idolo, quello di cui hai la foto dietro al letto. Quello che hai comprato al fantacalcio da 3 anni e sei sicuro che rimarrà con te per altri 2 ancora. Quello che non è un attaccante, non è un centrocampista offensivo, quello che è un mediano, che poi possa giocare dove vuole quello è un altro paio di maniche. Ma quello lì, quel ragazzo dal nome di Claudio Marchisio segna. E fa vincere una partita che ti dà gioia, stupore, soddisfazione e qualche lacrima. E, per questo e per molto altro ancora, grazie Claudio.

Un tuo ammiratore.

martedì 1 dicembre 2009

1(+)1



Undici parole d'amore
che piano volano sole
verso di te.

Undici parole dal cuore
che descrivono un'unione:
io e te.

Undici piccoli baci,
pieni un calore infinito:
sconfinato, dolce, finchè vivo.

Undici piccoli momenti,
che esaltano i nostri sentimenti:
viviamo di noi.

Undici è il numero perfetto:
due unità sommate
che vivono affiancate.

Undici mesi insieme,
non è un tempo breve:
amiamoci senza fine.

(Ogni verso è composto da undici parole. Come questa spiegazione, ovviamente)

domenica 29 novembre 2009

Linfa di nuova vita



Racconto usato per un concorso. Tema: il vino e il suo mondo. Lunghezza: Massimo 4000 battute. Attendo un vostro pensiero.

Le stelle, nella notte, sembravano illuminare a giorno il mondo. La luna piena dava loro una mano. Due figure, chiaramente distinguibili in un ragazzo e la sua amata, correvano verso i vitigni per concedersi in un eterno abbraccio d'amore cullati dal vento fresco e dall'uva, prossima alla vendemmia. I due giovani, uniti dalla passione, urlavano alla notte le loro emozioni, certi che quell'istante non avrebbe mai avuto fine, niente di più sbagliato.

“Amare è un concetto strano, spesso si perde la testa per chi non si deve”. Questo soleva ripetere a Elle la sua governante, tale Mama Isabel, ma lei, persa mentre osservava il mondo dalla sua finestra, non le dava ascolto. Nessuno doveva sapere il suo segreto. Elle amava Jacob, ma il loro amore, per quanto passionale e forte, non aveva futuro. Elle era la figlia di un noto proprietario terriero, ricco, abile, affarista e poco incline alle mezze misure.
Per suo padre chiunque non avesse un reddito superiore ai diecimila dollari annui era un pezzente, un fallito. Però era furbo da non far notare il proprio pensiero ai suoi lavoratori. Aveva sotto le sue dipendenze più di mille uomini: contadini, braccianti, agricoltori, per un giro d'affari maestoso. Ma ad Elle, la sua unica figlia, tutto ciò non importava. Lei era diversa dall'uomo che l'aveva cresciuta. Lei si sentiva del popolo e nella gente comune aveva trovato il suo amore.
Jacob era quello che aveva sempre desiderato: un ragazzo forte, dolce, pieno di vita e incline all'amore, alto, bello come il sole e, purtroppo, di colore. Mai il padre avrebbe concesso a Elle di poter frequentare un contadino. Figuriamoci se avesse notato la diversità del suo amato. L'avrebbe diseredata, rinchiusa, picchiata o peggio. Non poteva dirlo a nessuno. Era vincolata dalla paura.

Solo nelle notti di luna piena si incontravano. Di nascosto tra i vitigni. Mentre l'uva cresceva e donava nuova ricchezza alla sua famiglia, Elle capiva che quelle scappatelle notturne erano diventate la sua unica ragione di vita. “Amami come non hai fatto mai, amami perché solo con te voglio trascorrere la mia esistenza, amami perché senza te, io sono nulla”. Le parole di Jacob le facevano sciogliere il cuore. Si arrivava all'alba tra le urla di passione e il desiderio che un giorno o l'altro ci sarebbe stato posto al mondo per la loro unione. Speranza vana.

Infatti una sera la giovane ragazza fu seguita. Elle non si accorse che Mama Isabel la spiava. La governante senza pensarci chiamò il proprio padrone.
“Vincent Roy non permette alla propria figlia di mischiarsi con la plebe”, affermò lui alzandosi. Prese un forcone che trovò nella stalla e si diresse nella propria terra bloccando i due nell'esaltazione del loro piacere.

“Togli le mani su ciò che mi è più caro, negro” - urlò, senza mezze misure. La ragazza era sconvolta.
“Lei è ciò che voglio, mio signore. Chiedo scusa per quello che ho fatto ma io la amo e voglio chiedere la sua mano” - provò con timore a spiegare il giovane Jacob ma, purtroppo, il feroce proprietario non era uomo da contrattazioni. Con un colpo improvviso si accanì sul contadino e la punta del forcone trafisse la sua carne da parte a parte. La ragazza svenne, non riuscendo a trattenere l'emozione. Vincent corse da lei, convinto che il ragazzo ormai avesse ricevuto la sua lezione eterna. Ma così non fu. Il giovane si alzò e infilzò il proprio padrone. Sangue sgorgò sulle viti vicine ormai alla raccolta. E la terra bevve il frutto del peccato.

Mesi dopo Elle divenne la nuova proprietaria. Suo padre perì in quella notte maledetta così come il suo amore. E la terra sembrava splendere a nuova linfa dopo aver assaggiato il sangue. Da quel giorno l'uva fu sempre più grande e più succosa. Le botti sempre più piene, così come la sua pancia che trasportava ciò che le era più caro.“Sarai una bambina, ne sono sicura. Ti chiamerò Vita. Perché sei ciò che mi darà forza e tra le viti sei stata concepita. Tuo padre sarà sempre con noi”. Disse. Non senza un velo di malinconia.

venerdì 27 novembre 2009

Il pappagallo balbuzziente


Il titolo è, ovviamente, una ricerca e l'orrore grammaticale lo rende ancora più meraviglioso. Vi lascio, felice e fiero di questo nuovo post, al peggio delle ricerche googleolesche e non in questo pazzo pazzo web. Buon divertimento.

come devo scrivere per cercare un sito dove si spiegano come si montano le meches : “Come montare le meches”. Oppure prima ricerca: “Come ricercare siti”. Anzi, visto che ci sei, cerca principalmente: “Come usare le virgole”. Non fa mai male impararne l’uso.

come faccio a scaricare la canzone della sigla prova del cuoco tara tata tata tata tata : Grazie per avermela canticchiata, ora si che la troverai più facilmente.

come scrivere la buonanotte se ti ha detto che vuole riflettere : Scusami, amico/a, ma qualcuno te lo doveva dire: è meglio che non gliela scrivi, molto probabilmente ha già riflettuto. Meglio che ti metti a dormire tu e non ci pensi più.

come si chiama la canzone che fa bebebe : Eh no. Ora la voglio sapere anche io!

come si chiama la canzone che fa...e allora tu rimani li seduta a bere il tuo caffè?????????? : A parte la richiesta, la cosa divertente sono i duecento punti interrogativi. Ovviamente li usano solo perché sono gratis.

fammi vedere il prezzo ps4 quanto faranno ps4 quanti mesi deve aspettare : Questo si che è avanti. Non è ancora uscita la Ps3 e già vuole la successiva e, inoltre, da del tu al motore di ricerca. Un genio.

davide giletti : Come è brutto il mio nome accanto a quel cognome!

devo fare tante cose ma non ho voglia di fare niente : qui un sonoro “chissenefrega” ci va perfettamente.

diciannove o diciannove? : 19!(Qualsiasi,tanto so scritti uguale!)

donna deve saper camminare corso grondante di sangue : Eh? Allora, analizziamo la frase. “Donna deve saper camminare” e fin qui ci siamo. “Corso grondante di sangue”. Cioè: c’è un corso in cui insegnano a camminare ricoperti di sangue? E che scuola è? La “Dario Argento massacri e mutilazioni”?

ele puzza by heloisa : Che scoop. Anche se, cara heloisa, la spia non si fa. No no no.

fai l'analisi logica della frase il cane di robi abbaia furiosamente agli sconosciuti : sicuro di non volere anche un caffè poi? Google te lo fa!

francesco savino adriana coppe : gente, vi cercano!

giocata dell otto : E il nove è sempre il figlio della serva.

grandi bocce : Uno che capisce le meraviglie della vita.

ho appena detto al ragazzo ke mi piace x scherzare ke è gay è c'è restato male...ke faccio??? : Chiedigli scusa e presentagli tuo fratello. Se si piacciono almeno lo avrai come cognato. E poi "c'è restato male"?? Mio Dio! Hanno ammazzato l'italiano!

ho fronte stempiata e mento sporgente. barba o pizzetto? : Mannaia!

francesco savino djjurgen : ormai è diventato una star!

il bloggo dello sgrittore : Rettifico, sei stato eliminato, questo blog è una mia proprietà!

Ed ora, per tutti voi perveriti: L'angolo dell'Hard!

datemi un sito porno con manuela arcuri : zubito, badrone!

devo fare l'amore ma non so farlo ho bisogno di indicazioni : Sempre dritto. Non ti puoi sbagliare!

diggi sesso gratis in italiano : Perché? Conosce anche altre lingue? (Paola finiscila con ste ricerche!)

i ragazzi quando siacchiapono :(Scritto tutto attaccato!!) Non oso pensare cosa succeda dopo.

il video di quella bonazza di tua sorella : Mi ha fatto rimanere con la curiosità!

clarabella porno : Oh mio Dio. E’ pieno il mondo di maniaci ma questo li batte tutti.

E con questa oscura e profonda ricerca piena di significato e perversione verso le mucche, vi lascio alla prossima puntata. Credevate che fossero finite? Manco pa capa! (Traduzione per i non bilingue: "Nemmeno per sogno!")

martedì 24 novembre 2009

Scarica badile



Da quanto tempo non perdevo minuti preziosi(?) della mia esistenza per tuffarmi nel mondo fatato di Google Analytics? Tanto, troppo direi. E quindi, dopo un'accesa discussione con la mia parte sfaticata(che è solo il 93% del mio corpo), ho iniziato a scandagliare le 3.503 parole chiave di ricerca differenti per donarvi un po' di sana ilarità, o, come si suol dire, un po' di perfetta idiozia. Ovviamente questa è solo una piccola parte. Diciamo che sono solo le prime 1000. Credo che se continuiamo così ci saranno minimo altre due puntate. D'altronde il lasso di tempo è molto lungo, si parla da Aprile a Novembre. Mica pizza e fichi(per i romani: "mica cotiche"). Iniziamo con qualche numero:

1239 visite avute sul Bloggo per la ricerca "Billy Ballo". Vi ricordate il periodo? Il caro Diggy venne anche bollato come "pedofilo", "pervertito" e "francesco savino". Son cose che fanno male!

224 per “Il bloggo degli sgrittori”(più 58 per altre chiavi di ricerca scritte in modo diverso): questa fa molto più piacere. Se fosse stata al primo posto sarei stato enormemente più felice. Sarà per la prossima. Intanto, nel bene o nel male, i contatti aumentano.

164 su Storia di un bellimbusto: tutti a vedersi il video da noi. Quanto sono bravo.

85 su narrazione emotiva: colpa di Luttazzi e della scheda di presentazione del suo ultimo libro.

34 su ninfomani: ancora non hanno capito che qui non ne troveranno mai! Ma, comunque, è sempre una delle ricerche più presenti.

22 su carmenide (più altre 5 ricerche varie): saranno dei pazzi scatenati. Non vorrei mai incontrarli. Ricercare codeste oscenità sul web. Paura.

10 per marco carta: son cose che fanno male al morale e alla sanità mentale.

Ed ora, solo per voi, un bel puppurrì(mi piace scriverlo così!) di genialate:
canzoni che fanno ridere : non capisco perché ce l’hanno tanto con Mango.

andrea cioce : son ricerche che fanno paura!

come si diventa ninfomani: è un corso innovativo che si effettua solo nella “Belen Rodriguez School of Art and Operations in the World of Nymphomania”. Audaci professoresse insegneranno alle aspiranti ninfomani come ballare peggio della Marini, come non fare niente ma farlo bene come la Fico e come passare, amabilmente, da Borriello a Corona in un batter d’occhio. Un corso esclusivo. Iscrivetevi subito.

diggi porno: Paola finiscila con queste ricerche. E soprattutto codesta è oscena!!!(ed è stata fatta ben 3 volte!)

sandro mayer wikipedia: perché si arriva qui con questa ricerca?? Perché??? Perchèèèèèèèèèèèèèèè?

chi è la fidanzata di marchisio : una che mi ha rubato il posto. E se l’è pure sposato. E ci ha fatto pure un figlio. Perlomeno l’ha chiamato come me.

chi era l'uomo che faceva quel balletto strano in tutto il mondo : Mauro Repetto. Ma ora non si sa che fine abbia fatto.

oddio mi si scioglie il mascara : vuoi un fazzolettino?

"max brody" compagna d'università : Max…ma che cos’è sta storia? E soprattutto: quando ce la fai conoscere?

2 mesiversario vorrei dire qualcosa di intelligente al mio ragazzo : “Amore mio, cerco frasi su internet dato che non sono in grado di pensarle da me. Ma questo non è niente. Il brutto è che non so neanche ricercarle. Spero che mi amerai ancora”. E poi non dite che non sono gentile!

allevamento farfalle berlusconi : Credo siano un tutt’altro tipo di farfalle quelle allevate nelle sue riserve.

anche a voi il titanic ci mette 4 gg a scaricare? : Eh si. E’ un download che fa acqua da tutte le parti.(Non picchiatemi per questa battuta!! Vi prego!)

andrea de iasio : Ho creato un mostro!

bastardo prima chiedeva mi ami dillo : non ne capisco completamente il senso ma è molto sentita come cosa.

bocce giganti : questo è uno che sa cosa vuole! O è un amante del Bowling.

brutta la voce nella nuova pubblicità della pasta barilla : conoscendo Mina, ho paura che non la prenderà tanto bene. Caro mio, preparati ad una trentina di calci volanti.

cane di 15 anni quanti anni ha ? : 15 anni!

carmela cosplay treno : Ha fatto il cosplay di un treno??? Ma è grandissima!!! La voglio vedere anche io sta foto.

cerca delle frasi che contengono la parola usciere : E Google, prontamente, risponde: “Subito, capo!”.

che effetti usa dj jurgen : il “ti odio” subatomico, la parlantina balbettante, le battute vergognose e i proverbi napoletani detti da schifo.

che merda insulsa è emanuele filiberto : Come darti torto…

che vuol dire pa vi e pavi pav i in napoletano : A parte che è scritto oscenamente, comunque te lo potrà spiegare il caro Dj che ormai è diventato molto esperto.

che brutta la modella di intimissimi : Sparatelo!!!!!!!!

E con questa vergognosa bugia detta dalla ricerca finale(come vorrei capire chi si è permesso di trattarmi male la cara Irina), vi do l'appuntamento alla prossima infornata di baggianate. No, non parlo dei post di Diggi. Intendevo le ricerche.

PS: Si scrive pout pourri. Non sono così idiota!

lunedì 23 novembre 2009

E chi l'avrebbe detto?

Sono andato in edicola Venerdì sera. Era buio. Il mio amico edicolante mi aspettava con una bella novità: il numero 24 di Nemrod. Lo apro. Guardo i nomi degli autori. Eh si. Sono proprio loro. Il mio co-admin diceva il vero. E pensare che per ore e ore, diciamo giorni, sono stato a prenderlo per i fondelli per la mancanza del suddetto numero a Lucca. E ora è qui. Davanti ai miei occhi. E, non contento, ho deciso di condividere questo momento con tutti voi. Con alcune foto sbiadite. Che sono un toccasana contro l'incredulità!

La prima: Non si capisce una benemerita mazza ma si notano un po' i nomi. Se li si conoscono prima.

La seconda: L'inutilità fatta foto. Ma serve a far notare che il fumetto esiste. Sicuro.
La terza ci rende partecipi dell'effettiva chiarezza dei due nomi. Più un copertinista e la mia mano che non è capace di rimanere ferma.
La quarta ci porta al titolo nella storia. E i Testi sono di due persone che noi tutti non possiamo fare a meno di apprezzare. Ho detto due? Intendevo una. Solo Adriana, ovviamente.
La quinta e conclusiva ci dà l'assoluta sicurezza sui due autori. Il secondo si vede decisamente sfocato ma, si sa, in confronto alla signorina Coppe lui non è nessuno.

Insomma, alla fin fine, primo numero per la premiata ditta Coppe&Savino. Numero che coincide con la chiusura delle serie. Indi saranno ricordati a lungo per questo motivo. Preciso che chiusura era già nota. Non è stata colpa loro. Massimo massimo la colpa è solo del Savino. Mi sembra ovvio.

In tutto ciò: storia decisamente bella da leggere. Disegni che mi sono piaciuti alquanto. Però, con un po' d'impegno, si poteva migliorare ancora di più l'albo aggiungendo, di straforo, la mia immagine in qualche angolino. Quello si che sarebbe stato un motivo perfetto per la chiusura delle serie! Peccato non averci pensato prima.