venerdì 14 dicembre 2007

Resoconto Lucca 2007

Come farsi odiare dagli autori di fumetti

Prefazione – di DjJurgen

Esistono molteplici modi per farsi odiare da un autore di fumetti e, modestamente, il sottoscritto li conosce tutti. Il repertorio di espedienti per inimicarsi un promettente sceneggiatore o un acclamato disegnatore spazia dal più semplice “scusa, potresti farmi un autografo” fino al più sfrontato: “posso farti leggere qualcosa di mio?”, passando per gli intramontabili classici: “a cosa stai lavorando?” o “mi fai un disegno di Pk che con una ruspa saluta Dylan Dog mentre con l’altra mano esegue il ballo delle letterine di Passaparola?”. E, potete scommetterci, questi metodi funzionano tutti. Il giovane autore vi saluterà cordialmente, vi stringerà la mano, sfodererà un sorriso a 32 denti, ma alla fine state pur certi che vi odierà. Nel corso degli anni, numerosi studiosi si sono posti questo affascinante interrogativo: “ma perché un autore di fumetti dovrebbe odiare un suo fan sfegatato?”. Le risposte alla domanda sono molteplici, e tutte ben argomentate. Qualcuno ha proposto che, forse, l’autore di fumetti odia il suo fan sfegatato perché vede in lui tutto quello che vorrebbe avere: la spensieratezza di poter leggere un albo senza sapere quanto e quale lavoro si nasconde dietro, la gioia di poter svolazzare libero da un autore all’altro senza dover rimanere incollato ad una sedia 25 ore su 24 per sponsorizzare un prodotto che, nel migliore dei casi, venderà 2 copie. Mamma e nonna escluse. Forse, ha proposto qualcun altro, l’autore odia il suo fan sfegatato perché lui, il fan, vede il fumetto ancora come un gioco e non come un lavoro, mentre lui, l’autore, deve sudare sette camicie per sfornare un prodotto che, sempre nel migliore dei casi, venderà 2 copie (mamma e nonna sempre escluse). A mio modesto avviso, le suddette argomentazioni, seppur molto affascinanti, non riescono a cogliere il punto centrale della faccenda: gli autori di fumetti odiano i loro fan sfegatati perché i fan sfegatati gli triturano i maroni peggio di uno schiacciasassi.

Potete anche non crederci, potete anche spalancare quelle vostre boccucce incredule e attonite, ma la verità è proprio questa: i fan sfegatati triturano i maroni che è una bellezza. So che molti di voi storceranno il naso di fronte a questa presa di posizione piuttosto drastica, ed è per questo che, insieme al mio esimio collega Luttazzi4ever (come pochi altri esperto nell’arte di farsi odiare dagli autori di fumetti) ha deciso di scrivere questo libro. Lo scopo è quello di dimostrare come i fan sfegatati triturino i maroni che è davvero una bellezza e di come gli autori di fumetti, spesso e volentieri, vorrebbero uccidere i loro fan sfegatati. Il libro è scritto sottoforma di resoconto per rendere la trattazione più interessante, nella speranza che qualche lettore possa ritrovarsi nei protagonisti della vicenda. Ci tengo a precisare che fatti, persone e avvenimenti presentati nell’opera non sono puramente casuali e che, nel caso vi doveste rompere i maroni a leggere tutto quello che sarà scritto e doveste ritrovarvi ad odiare i giovani protagonisti della vicenda, accomodatevi pure. Siete in buona compagnia.


CAPITOLO 1 – CLAUDIO SCIARRONE, FAUSTO VITALIANO E TITO FARACI

- Con la partecipazione straordinaria di Valentina De Poli

Come disse qualcuno, “la strada per la salvezza è sempre irta di ostacoli”. Non ricordo bene chi lo disse, né se la frase era davvero così, ma fatto sta che questo semplice concetto riassume perfettamente l’essenza di tutto ciò che è venuto prima del Luccacomics. Già, perché come se il fatto di essere partito un giorno prima per una breve sosta a Roma, di aver preso un treno alle 6 del mattino per poi scoprire, una volta a Firenze, che Luttazzi aveva il mio stesso borsone, e di aver scoperto che il bagno del treno non era veramente rotto ma che conteneva un clandestino morto non bastassero, a peggiorare le cose ci si è messo anche il mio senso dell’orientamento, che ci ha fatto percorrere più volte la famosa Via Giusti prima di ritrovare l’albergo. Ma io e il mio degno compare non siamo tipi da scoraggiarci subito e così, fatta la nostra prima pessima figura con i ragazzi dell’albergo e rinfrescatici un attimo, ci siamo tosto avviati lieti e baldanzosi verso il centro di Lucca, in cui ad aspettarci c'erano fumetti, fumetti, fumetti e ancora fumetti. E autori di fumetti.

Appena arrivati alla fiera, una volta preso l’abbonamento per 4 giorni con relativo braccialetto, raggiungiamo il nostro futuro compagno di stanza Logan, che in realtà scopriamo chiamarsi Aurelio Spadafora. Un po’ stupiti per le possibili implicazioni di un cognome dall’etimologia piuttosto fallica e anzichenò, decidiamo tutti insieme di andare a pranzo e progettare un piano per il pomeriggio. Il piano è semplice quanto geniale: rompere i maroni agli autori di fumetti. E infatti, subito dopo mangiato, andiamo nello stand del buon Mario (mi è dispiaciuto tantissimo non averti potuto salutare alla fine, Ro…colgo l’occasione per ringraziarti per la tua infinita gentilezza!!), dove io e Lutty conosciamo la nostra prima vittima: Claudio Sciarrone. Estasiati per la presenza di uno dei nostri tanti miti, decidiamo di aspettare pazienti i ventimila disegni che sta facendo per un’orda di bambinette brufolose e svampite che stavano assediando il Nostro, e passiamo all’attacco:

DjJurgen: “ Claudio Sciarrone!! Un mito!! Non è che ci faresti un disegno?”

Claudio Sciarrone: “certo ragazzi, molto volentieri” – dice il buon Claudio, con un sorriso cordialmente disponibile.

DjJurgen: “ecco…potresti farci un pikappa?”

E qui la situazione cambia: il sorriso di Claudio si trasforma in una smorfia di dolore, la sua carnagione assume lo stesso colore di un cadavere e la penna comincia a tremargli. Poi, cercando di ricomporsi, fa: “mi dispiace, ve lo farei volentieri, ma non posso proprio”. E, prima ancora di potermi dare il tempo di rispondere, comincia a disegnare il suo nuovo personaggio: Alyssa. Nel mentre, il buon Lutty decide di sferrare il secondo attacco, cominciando a propinare domande su domande al sempre più sconvolto Sciarrone, il cui tratto, chissà perché, negli ultimi due minuti si era notevolmente velocizzato. Ma, ignaro di ciò che l’aspettava, il buon Claudio non aveva messo in conto la tenacia di due vecchi pikers che, dopo aver tanto fatto e tanto detto, gli rompono talmente i maroni che lo convincono a farsi portare allo stand della Disney, per presentargli Fausto Vitaliano. Il percorso dal padiglione di Ro-Mario a quello della Disney è breve ma intenso, e il buon Claudio coglie al volo l’occasione per farci capire quanto siamo inutili e insulsi (alla lettera: “ma che razza di guardie del corpo siete se non mi spostate la folla da davanti?”). Io e Lutty cerchiamo di organizzare un piano per salvarlo dalla folla di fumettari incalliti, ma prima ancora di poter estrarre l’auricolare siamo già nello stand della Disney. E qui avviene il fatidico incontro, quello in cui riusciamo a conoscere Fausto Vitaliano. Il merito, bisogna ammetterlo, questa volta è tutto mio: cogliendo l’autore disneyano in un momento di relax, il sottoscritto si avvicina con passo furtivo alle scalette su cui è seduto per riposarsi, e lo assedia dicendo: “Fausto Vitaliano? Posso rubarti due minuti?”.

E qui c’è il colpo di scena: Fausto Vitaliano è una persona gentilissima e disponibile, che dopo aver voluto sapere il mio nome e avermi assunto quale suo psicoanalista (Lutty era commercialista, invece) si interessa subito al motivo per cui “gli stavo rompendo i maroni” e, una volta capito che il mio unico scopo era quello di propinargli due mie storie Disney, scarica subito il barile a Valentina De Poli, la direttrice di Topolino! Valentina De Poli, ci rendiamo conto?? La De Poli si mostra disponibile, ma al tempo stesso mi apre gli occhi: mi dice che metteranno le storie nel cassetto, che la situazione è veramente critica, e che le storie, se tutto va bene, verranno lette tra – forse – un anno. Però prende i miei lavori, si complimenta per aver presentato due sceneggiature brevi e per avere come indirizzo e-mail il nome del cugino di Paperino, Sgrizzo. Ripresomi un attimo dallo shock per aver consegnato i miei lavori alla Signora Direttrice, ci rechiamo allo stand della BD, dove riusciamo a salutare un impegnatissimo (ma sempre gentile) Tito Faraci, a cui riusciamo a rompere i maroni solo per poco tempo. Torniamo da Mario e, dopo aver rivisto Sciarrone e Vitaliano (che non appena ci hanno visti si sono allontanati cercando di mimetizzarsi con le cosplayers), ce ne andiamo a cena con Logan (pardon, Aurelio), la bellissima e simpaticissima Manuela Soriani, Mattia, e un loro amico. Cena infernale, a parlare di telefilm che non conosco, con Lutty che compensava la mia ignoranza con una cultura mostruosa e che, capito il mio disagio, cercava di mettermi a mio agio con simpatiche domande quali: “E tu, Diggy, che ne pensi?” …simpatico bastardo.

Finita la cena ci rechiamo in albergo (erano le nove e mezza, rendiamoci conto), dove io cado sul letto come un sasso e dove, sempre io, vengo privato delle mie coperte dal signor 4ever, che la mattina dopo si sveglierà e, senza nemmeno dirmi buongiorno, mi saluterà con la frase: “Mio Dio, aveva ragione Logan…tu la notte rubi le coperte”. Se non fosse stato per il fatto che dovevamo prepararci alla seconda giornata di Lucca, lo avrei quasi ucciso.


CAPITOLO 2 – FABIANO AMBU E DI NUOVO FAUSTO VITALIANO

La seconda giornata a Lucca comincia con delle spese folli, almeno da parte mia. Comprati due libri di Will Eisner e uno di Sergio Badino sui trucchi del mestiere dello sceneggiatore, il sottoscritto si dà anima e corpo alla sacra arte dell’”sms”, infastidendo non poco il suo degno compare Lutty, all’eterna ricerca di Pk e di un modo per staccare suo socio dal telefonino, ma invano. La tangenziale è sempre lì e, oltre ad essere una cosa bellissima, mi assorbe completamente. Si avvicina l’ora di pranzo, e decidiamo di mangiare insieme ad Aurelio e alle sorelle Da Sacco in una piazzetta incastrata tra i vari stand e molto appartata. Finito il pranzo, facciamo per tornare dentro il padiglione, quando ci accorgiamo che, a pochi passi da noi, c’è una presenza ben nota: Fausto Vitaliano. Il sottoscritto e il suo degno compare salutano timorosamente, trattenendo a stento la voglia di attaccare bottone, onde evitare di rompere i maroni anche il secondo giorno. Ma, sorpresa delle sorprese, è proprio il buon Fausto a fermarci!!! Stiamo lì a parlare una mezz’oretta, con argomenti che vanno dal ragno radioattivo che voleva mordere Luttazzi alla mia passione per i fumetti (incredibile, incredibile…Vitaliano mi sta facendo un sacco di domande!), ai miei folli acquisti, al fatto che dovrei cambiare mestiere (alla lettera: “ma dai, hai solo 21 anni…fai qualcos’altro!” :D ). Poi, finita la conversazione, rientriamo nello stand BD (e non per guardare i fumetti) e salutiamo di nuovo Tito. Torniamo da Mario, per vedere finalmente il nostro mito! poi giriamo ancora un po’ per visitare il Lucca games (con il sottoscritto sempre più preso dalla sacra arte dell’sms) e, finalmente, dopo aver capito quanto stessero fuori gli appassionati dei giochi di carte, torniamo dal nostro caro Aurelio, per consumare una freddissima, ma buona, cena all’aperto. Si parla un po’ di tutto, dalla straordinaria capacità di Lutty di non riuscire a tacere neanche mentre sta mangiando, ai vari disegni ricevuti durante la giornata, approfondendo ovviamente il discorso di quanto Diggy&Lutty abbia triturato i maroni agli autori di fumetti. Poi, sempre più infreddoliti, si rientra in albergo, dove il buon Diggy non fa nemmeno in tempo a mettersi sotto le coperte che già è tra le braccia di Morfeo (e non sto parlando del giocatore del Parma – nota per Logan :P ) – ovviamente non prima di aver mandato qualche doveroso sms. Scende la notte, carica di attese per un terzo giorno che vedrà gli arrivi di forumisti del calibro di Anja e Colei Che…!!!


CAPITOLO 3 – FABIO CELONI, LA LETTERISTA DI NEMROD E MANUELA SORIANI

Con la partecipazione speciale della Santa Donna.

Arriva il sabato, il terzo giorno della fiera nonché quello più atteso dai forumisti di Brad Barron. E questo per vari motivi: finalmente, i nostri avrebbero potuto non solo rivedere Anja e Colei Che…(due storici pilastri del forum), ma anche assistere alla tanto attesa conferenza di Nemrod, il nuovo fumetto di Andrea Aromatico e di quel Fabio Celoni che è così tanto caro ai lettori di barroniana memoria.

Il mattino inizia come al solito, con Lutty che nel dormiveglia tenta di abbracciare Diggy, con Diggy che per sfuggire alla sua presa gli rifila il cuscino, con Logan che si sveglia prestissimo (addirittura prima della ragazza dell’albergo) e tenta, invano, di fotografare i suoi due compagni di stanza in pose compromettenti. Poi, una volta svegli e a colazione (solite scene anche lì: Lutty che chiede a Diggy se vuole un po’ di latte, Diggy che è troppo preso a mandare sms e gli risponde di no, Lutty che lo manda a quel paese, Diggy che finisce di mandare l’sms e si incazza con Lutty perché non gli aveva versato il latte) riceviamo la tanto attesa telefonata di Anja:

“Diggy, io sono a Prato!” esordisce l’ansiolitica Anja

“brava! Ma stai attenta a non calpestare l’erba” risponde sarcastico il Diggy.

Poi, dopo essersi fatto mandare a fanculo per almeno la terza volta dopo l’inizio della giornata, il Diggy riesce a stimare più o meno precisamente che per arrivare a Lucca, la forumista avrebbe impiegato almeno una mezz’oretta, il tempo necessario per far alzare Lutty dal tavolo della colazione e mettersi in marcia verso la stazione. Arrivati to the station, i due eroi attendono impazienti l’arrivo della Lady (anche qui solite scene: Lutty che per attirare l’attenzione di Diggy si mette lo zaino dalla parte della pancia, spacciandosi per una donna al quinto mese di gravidanza, Diggy che ride cercando di non far capire che stava mandando un sms, Lutty che lo manda a quel paese perché si è accorto che la risata era finta e che stava mandando sms, Diggy che finisce di mandare l’sms e che gli chiede: “cazzo hai messo ‘sto zaino???”), cercando di ingannare l’attesa osservando gli orari dei treni che il giorno dopo avrebbe dovuto prendere il buon Lutty. Finalmente, dopo una mezz’ora buona di ritardo, arriva la Lady. Il tempo dei saluti (trenta secondi scarsi), che i nostri cominciano una sfiancante corsa contro il tempo per arrivare alla conferenza di Nemrod, che sarebbe cominciata…due minuti fa!!! Guidati dal prode Diggy (che si occupa anche di portare la giacca di Anja e di percorrere la strada principale di Lucca in stile slalom gigante) e salvati dalla geniale idea di Lutty secondo cui per entrare nella sala delle conferenze non bisognava avere il biglietto, ecco che i tre arrivano alla conferenza di Nemrod, convinti di essersene persi almeno la metà. E invece SORPRESA! La conferenza non era ancora cominciata! Gioia e tripudio! I nostri eroi hanno tutto il tempo di frantumare i maroni al loro beniamino Fabio (ponendogli domande dall’alto contenuto filosofico – esistenziale tipo: “Fabio, ma la leader dove ha parcheggiato?”) e di scattarsi qualche foto con il loro nuovo mito, la Santa Donna. La Santa Donna (Santa perché è la fidanzata di Capitan Ambù, e mai appellativo fu più corretto) si dimostra, oltre che Santa, anche molto simpatica e disponibile, e ci rivela qualche particolare sul suo lavoro. Scopriamo così che odia la sua stessa creazione (un caso frequente nelle personalità geniali come le sue) e che, se potesse, distruggerebbe in un solo colpo sia la particella di sodio, sia gli orsi del kispios. Lutty, che nel frattempo aveva cominciato a chiamarmi “stronzio”, specificando che lo faceva solo per dimostrare di essere preparato sulla tavola periodica degli elementi, si accorge che la conferenza è iniziata, e ci invita gentilmente (a me non tanto gentilmente, anche se in quei momenti ero davvero convinto che mi chiamasse stronzio per non far sentire la particella di sodio così sola) ad entrare nella sala delle conferenze. Il Diggy, sprofondato in una delle comodissime (nonché soporifere) poltrone della sala, ad un certo punto si accorge che il suo cellulare sta vibrando. Prende il suo moderno diggyfonino e, sorpresa, si accorge che a chiamarlo era proprio la Leader! La leader, che era appena arrivata a Lucca ma non sapeva dove si trovasse la sala delle conferenze, chiede al Diggy di andarlo a prendere. Il diggy, dato che la leader è la leader, non se la sente di dire di no, ma comincia a sudare freddo al solo pensiero di dover ritrovare la strada per la chiesa davanti alla qualche si trovava Colei Che. Comincia a vagare impaurito per le strade di Lucca, fino a quando…MIRACOLO!! Si accorge di aver preso la strada giusta e di essere arrivato nel luogo in cui voleva arrivare! La leader è salva, e anche il suo orgoglio (alla faccia di qualcuno che lo aveva preso in giro fino a due minuti prima). Ora che finalmente i due capi della resistenza barroniana sono riuniti, la città assume tutto un altro colore! Il cielo è più blu, gli stand sono meno affollati, la conferenza è meno lunga…ehm…sarà che andandosene via il Diggy ne aveva persa metà, ma quando i due eroi tornano nella sala delle conferenze, arrivano giusto in tempo per il discorso di Fabio e Andrea, che mostrano entusiasti il loro lavoro. Finita la conferenza, i barroniani decidono di andare a pranzo tutti insieme. Armati di buona volontà e di tanta pazienza (al contrario di qualche cameriera che quel giorno aveva dimenticato l’educazione a casa), i nostri vagano per la città alla ricerca di un posto dove mangiare, e finalmente ci riescono. Da notare l’impegno di Anja e Diggy, che, mentre tutti gli altri si davano da fare per assicurare un pasto alla truppa, i due erano comodamente seduti su una panchina a scambiarsi un regalo di compleanno (anche se il compleanno era di due mesi prima). Potete immaginare la sorpresa del Diggy quando, andando a scartare il regalo di Anja, si è ritrovato tra le mani nientepopòdimenoche la maglietta di WATCHMEN, fatta preparare appositamente dalla forumista! Un regalo bellissimo, che tutti mi hanno invidiato! (gnè gnè gnè…io ce l’ho e voi no! Pappapero!). Insomma, roba da non crederci!!! Sconvolti e felici per la riuscita della sorpresa (da entrambe le parti, direi), i due seguono la leader e gli altri, che li conducono verso il ristorante in cui avrebbero mangiato insieme a Ambù e signora e ad altri utenti del forum di Nemrod. Durante il pranzo si parla di tante cose (scena clou: Leader: “Fra, tu cosa vuoi?” Diggy: ”Io una pasta alla puttanesca” Leader: “A-ah!E te pareva!! Cate, tu cosa vuoi??” Anja:“io una pasta ai quattro formaggi” Diggy:“A-ah! E te pareva!”), tra cui fumetti, fumetti e, ancora, fumetti! Pensate che varietà di argomenti! (se non altro non si parlava di telefilm! Help!!!). Poi, finito il pranzo e scattate un po’ di foto, i nostri cominciano a girare per la fiera. Fatto il biglietto per Anja e salutati un po’ di autori, i barroniani cominciano a vagare per gli stand, cercando vecchi Pk per Lutty e libri di sceneggiatura per Diggy. In un modo o nell’altro, presto si fa tardi, arrivando al momento dei saluti con Anja. Baci e abbracci, e la speranza di rivedersi tutti insieme il più presto possibile. Poi, riuniti tutti i barroniani per un momento di grandi confessioni, la leader rivela un’atroce verità: quella sera non avrebbe potuto cenare con i suoi amici! Presi dallo sconforto, i tre desperados si uniscono all’allegra combriccola di Manuela Soriani e delle sorelle Da Sacco. Raggiunto un ristorantino appena fuori Lucca e posizionatici con i tavoli (formazione standard: Io, Logan, Lutty e Clyde – un simpaticissimo amico di Logan), comincia il Lutty show. Scatenatissimo nella sua imitazione di Enrico Ruggeri (non si capisce se è Lutty ad imitare Ruggeri o Ruggeri ad imitare Lutty), il buon casertano (e non il disegnatore di Dylan Dog) sfoggia tutta la sua innata simpatia e il suo innato vocione con l’indifesa Manuela Soriani che, presa un po’ alla sprovvista, tenta di difendersi insegnando al terun un po’ di veronese. Impresa disperata, perchè, non appena imparata la coniugazione del presente del verbo essere, Lutty (o Enrico, che dir si voglia) ripassa all’attacco con una lezione accelerata di napoletano e una puntata in diretta de “il bivio”, l’unica trasmissione in cui se non sei un transone o un ex puttanone non puoi andare!!! Finita la cena, e ricevute le dovute minacce da Mattia (il fidanzato di Manuela), Lutty sembra calmarsi un po’, giusto il tempo di tornare in albergo con i suoi fidi compagni e di mandare un paio di volte a fanculo il buon diggy, che per l’occasione aveva deciso di messaggiar…ehm…di rimanere sveglio fino alle due di notte! E poi giù a ronfare come ghiri, per l’ultima, triste, giornata del Luccacomics!


CAPITOLO 4 - PASQUALE RUJU

In realtà c’è poco da dire su questa quarta, e ultima, giornata del Luccacomics. E’ sempre triste il momento dei saluti, soprattutto quando bisogna lasciare persone che, anche se conosci poco, riescono sempre a lasciare qualcosa dentro di te. La giornata procede tra l’incontro con la leader, le telefonate di Lutty a Pasquale Ruju (che, intuendo bene l’evidente intenzione del barroniano di sfracassargli i maroni,inventa ogni genere di scusa pur di sfuggirgli), lo scherzo della leader ad Andrea Venturi (davvero gentile e disponibilissimo – non so come abbia fatto a non mandare a quel paese la leader), il pranzo in compagnia dei nemrodiani, le dediche sull’opuscolo di Lutty, le parole di speranza e di fiducia della leader nei confronti del Diggy e della Tangenziale, le dediche di Fabio Celoni e Colei che sul Nemrod mio e della tangenziale (credo che non dimenticherò mai il momento della dedica di Fabio: Fabio: “a chi devo dedicarlo?” Diggy: “ehm…a Paola” …Fabio comincia a firmare, poi si gira di scatto: “PAOLA?? E chi è questa Paola??” Diggy: “ehm…un’amica…almeno per ora…” Fabio: “ma dai, che è fatta…se le regali un Nemrod autografato vuol dire che è fatta!” Grandissimo Fabio!

E poi la corsa contro il tempo per accompagnare Lutty alla stazione, in una maratona senza precedenti, che si è conclusa con l’arrivo alla stazione giusto trenta secondi prima che partisse il treno. Il saluto tra due amici che, senza neanche aver potuto abbracciarsi, in quattro giorni sono riusciti a creare un legame d’amicizia che, ne sono sicuro, va al di là delle semplici distanze e dei semplici: “idiota, ti odio”.

E poi il ritorno con Logan, il traffico in macchina, il sonno pesante che non voleva andarsene più, il senso di malinconia sempre più forte, il saluto con un inossidato compagno di stanza che, incontro dopo incontro, non fa altro che acquistare sempre più punti nella mia classifica personale delle persone da stimare e a cui voler bene.

E poi l’arrivo in stazione, ad attendere un treno che sarebbe arrivato solo due ore più tardi. E poi quella telefonata, bellissima e fuori dal tempo e dallo spazio, con la stazione che mi gravitava intorno e io che ero su un altro pianeta; un pianeta ricco di speranze, aspettative, dolci paure e profumi che ricordano casa.

E poi il treno, in un viaggio allucinante, tra dormiveglia e spifferi bestiali, fino alla stazione di Pescara alle tre di notte.

E poi…il ricordo. Il ricordo di quattro giornate fantastiche, passate a rincontrare amici incredibili e a conoscere autori simpatici e non, a cui, in un modo o nell’altro, sono comunque riuscito a frantumare i maroni.

E poi grazie a tutti…

Grazie a Logan, per essere stato il mio punto di riferimento tra gli stand e le strade di Lucca, e l’essere un compagno di stanza come pochi altri!

Grazie ad Anja, per avermi fatto uno dei regali più belli che abbia mai ricevuto. Solo tu potevi farmi un regalo del genere, davvero!

Grazie a Colei Che, leader sia fuori che dentro il forum, indiscussa traghettatrice di entusiasmo e voglia di esserci, sempre e comunque.

Grazie a Fausto Vitaliano, per avermi fatto consegnare i lavori a Valentina De Poli in persona ed essere stato una persona squisita; grazie a Fabio Celoni, per aver voluto ristabilire un contatto con me, nonostante tutto; grazie a Manuela Soriani, per lo splendido disegno a matita che mi ha regalato la domenica; e infine un ringraziamento particolare a Claudio Sciarrone e Tito Faraci,per avermi dato l’insegnamento più grande: quello che i miti sono fatti per crollare.

E infine il ringraziamento più grande a Lutty, a Enrico. A quelle personalità che abitano in un solo corpo e che sanno emergere ognuna al momento opportuno. Grazie a Lutty, per aver condiviso con me questa bellissima passione che è il fumetto; grazie a Enrico, per avermi fatto ridere a crepapelle, senza nemmeno un minuto di sosta, con le sue canzoni e le sue puntate de “il bivio”. E grazie a Davide, straordinario regista di questi strani personaggi che abitano nel suo corpo e che lo rendono la persona meravigliosa che è; grazie per avermi sopportato ed esserti fatto sopportare, per avermi dimostrato cos’è l’amicizia – quella con la A maiuscola – e avermi odiato quando effettivamente ero insopportabile! Grazie di tutto, davvero!

Insomma, grazie davvero a tutti!!! Ci vediamo l’anno prossimo!

10 commenti:

luttazzi4ever ha detto...

Piangio quasi....piangio e rido. 4 giorni fenomenali. La stanza era composta da 6 persone. Io, Tu, Logan, Spadafora, Enrico ruggeri e il tuo telefonino. Devo trovarmi un lavoro solo per ritornare a Lucca. O vincere alla lotteria...sarebbe meglio la seconda...molto meglio!

100 di queste Lucca!

Anonimo ha detto...

Bellissimo post, davvero... Che bei giorni passati insieme! Come al solito, un turbine di facce colori fumetti e il calore dell'affetto degli amici, quelli che incontri sempre troppo di rado. E gli autori... sono persone, persone come Lutty, ma che sanno fare l'imitazione di Ruggeri molto peggio di lui! Non prendeteli troppo sul serio! ;)

DjJurgen ha detto...

Wow...che commenti!!! Quasi non ho parole!! :D
Ha ragione Lutty quando dice che nella stanza eravamo in 6...effettivamente però anche a Lucca eravamo in 2: io e il telefonino! :D
E ha ragione Colei sugli autori...complimenti per la metafora, leader...lei sì che se ne intende! ;) :D

Anonimo ha detto...

Cavolo, questo DjJurgen sa proprio scrivere e colpire il lettore... teniamolo d'occhio, perchè può essere buono per il futuro ;)

f.to UnoCheSiRodeDiInvidia (detto anche MaxBrody)

-logan- ha detto...

leggendo il resoconto mi son tornati in mente i bei momenti di lucca, passati in gran parte in vostra compagnia.. che nostalgia.. :(

ps.. mi hai pure commosso, grazie! :)

DjJurgen ha detto...

Caro anonimo visitatore, ti ringrazio per il commento! Hai proprio ragione quando dici che sono buono per il futuro...è il congiuntivo che mi crea ancora qualche problema!
(ok, battuta stravecchia, ma magari qualcuno di voi non la conosceva)

@Logan: Onorato di aver scritto qualcosa di tuo gradimento (più che altro onorato di aver scritto qualcosa che hai addirittura letto :P )!!
Salutami Aurelio, mi raccomando!! :P

Anonimo ha detto...

Il post più lungo e più bello al mondo!!!! é bello perchè anche se a lucca 2007 io non c'ero, grazie alla sacra arte degli sms posso dire anche io di aver vissuto un pò di tutte quelle emozioni...ah dimenticavo: w la tangenziale....e spero con tutto il cuore alla prossima occasione di poter vivere una simile esperienza dal vivo e di poter conoscere i mitici personaggi di cui mi parla costantemnte il dj....un saluto a tutti,paola.

DjJurgen ha detto...

fantastico!! adesso abbiamo anche il commento della Tangenziale! :P che bella, questa Lucca...per tutto quello che è successo durante quei giorni e per tutto quello che è successo dopo...
sono stati dei giorni fantastici, e credo che non li dimenticherò mai...soprattutto non dimenticherò mai il volume dedicato a Zio Paperone!! :P

luttazzi4ever ha detto...

E io non dimenticherò mai un idiota che faceva finta di parlare con me ma intanto scriveva messaggi...cattivo!

Anonimo ha detto...

ciao ragazzi...arrivo tardi...tardissimo ( quasi un anno dopo!!!!) comunque questo non conta....
quello che conta è: MA CHE BEL POST!!!!!!!!!!! una figata...nel leggerlo per l'ennessima volta ho pensato a quanto mi sento orgogliosa di voi!!!!!!
20 miliardi di Lucca...tutti per noi!!!!!!!

Anja

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