mercoledì 11 luglio 2012

Non è lupus

Dylan-House e il suo fido assistente Grocholson.
A parte una volta, se non sbaglio. Una sola semplice volta. Non è mai lupus anche se è sempre tra le diagnosi sbagliate. Per otto anni. Otto lunghi anni con House.
Iniziando per caso, quasi, in un'estate afosa come questa. Assistevo stranito alle repliche su Italia Uno di questo nuovo prodotto americano. A quel tempo non c'era internet giorno e notte(forse non c'era proprio), non c'era un portatile, non c'era una ragazza nella mia vita, non c'erano neanche questo gruppo di amici che mi sopporta ancora. C'era House, però. E ridere, in un telefilm medico drammatico, mi sembrava strano.
House è meravigliosamente simpatico, pur essendo un eccelso stronzo. Col passare degli anni lo capisci, ti ci affezioni o lo odi ancora di più. Molti hanno terminato la visione perchè non riuscivano più a sopportarlo. Io invece speravo sempre in quel rinnovo annuale che avrebbe significato: altri casi in cui non ci avrei capito una mazza, altri scherzi di House al suo migliore amico, altri modi in cui House avrebbe rovinato la sua esistenza.
Otto stagioni. La serie migliore, secondo il mio modesto parere, è la quarta. La più breve, forse la più strana. House licenzia i suoi tre assistenti nell'ultima puntata della precedente serie e indice un concorso con quaranta nuovi medici per scegliere il suo nuovo team. La serie migliore con il finale più drammatico che esista. Quanto ci sono rimasto male. (Non lo dico perchè odio gli spoiler, sia chiaro)

Otto stagioni di amori non goduti appieno, di dispetti troppo evidenti, di pazienti salvati, di passi avanti per i propri assistenti(che seppur odiandolo hanno imparato da lui più di quanto potrebbero ammettere), di distruzioni fisiche, psicologiche, ed umane per il dottor Gregory House.

E così parte via un'altro pezzo della mia vita. In quest'epoca di crisi i telefilm seriali vivono una pesante aria di negatività attorno a loro. Sentire ora che una serie riesca a superare i sei anni di esistenza è un miracolo. Quindi il futuro, per una serie appena nata, sembra portare massimo a 3-4 anni di vita. Che è un'ipotesi molto ottimista. I grandi telefilm che avevano una bella idea di fondo, negli ultimi anni, e che non sono stati rinnovati neanche per una seconda stagione sono tanti. E sarà difficile pensare di vedere ed affezionarsi ai personaggi per così tanti anni. Ho visto finire molte serie lunghe in passato e ancora oggi ci sto male al solo pensiero.

Friends mi ha spezzato il cuore.
Lost mi ha distrutto qualsiasi pensiero razionale avessi e seppur a molti non sia piaciuto, io ne ho apprezzato il finale.
24 ancora non ho visto l'ultima serie per paura, forse, di lasciar andare Jack Bauer(ma dalle voci di un film per il futuro, sospetto che non se ne andrà mai).
E.R è finito come doveva finire: senza una vera fine. E con il dottor Carter. Anche se l'ultima serie pregna dei personaggi passati è stata commovente.
Scrubs era finito degnamente, poi l'hanno allungato ma non poteva avere il successo sperato.

E ce ne saranno di sicuro altri che a questo momento non ricordo. E a quest'elenco si aggiungeranno, tra poco, Desperate Housewives e Chuck. Rispettivamente otto e cinque anni di vita assieme. I telefilm, come i fumetti, sono un cammino che si fa insieme. Da un lato loro e gli intrighi, i misteri, le risate e i dolori. Da un lato tu, che mentre vivi la tua esistenza, ti ritrovi a perdere quei quaranta minuti sconvolgendoti, sorprendendoti, ridendo e piangendo.

Come è accaduto ieri sera. Bel finale. Degno di House.

Ho una gran voglia di rivederlo daccapo. Forse me la farò passare.

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