venerdì 1 gennaio 2010

365



Poesia diversa dal solito. O uguale a tutte le altre. Decidete voi. Sappiate solo che racconta un anno di me e di lei. Sappiate solo che parla di un amore che si festeggia oggi, primo Gennaio. Una festa nella festa. Ma per noi, forse, l'anno nuovo neanche interessa, ci basta il nostro amore.

(Ma quanto sono smielato!!!)

Gennaio tra una coperta e un bacio improvvisato,
con la cioccolata calda e un amore appena nato.
Un "ti amo" scritto a penna,
una canzone rimasta in gola,
il messaggio della conferma,
un'emozione senza parola.

Febbraio con quel pianto a dirotto.
Il pensiero di una fine prematura,
la promessa di un'unione che dura.
L'inizio di una simpatica abitudine,
tra cioccolata e stuzzichini,
frittelle e aperitivi.

Marzo con la scuola sempre presente,
le poche volte insieme, solo alcuni minuti
passati abbracciati a piangere e pensare
a ridere e a vederti stare male.
Un mazzo di fiori l'otto è dovuto,
il tuo amore è il ringraziamento più sentito.

Aprile con una fiera che adoro,
vederti vicina e felice è il miglior dono.
Una camicia rossa, un jeans chiaro e
una giacca nera e sono pronto.
Alle richieste di foto sei piena d'orgoglio,
il pianto della sera ci distrugge il sogno.

Maggio con i primi giorni distanti.
Lacrime amare di una lontananza dolorosa,
sembra andar male ogni cosa:
il mare, il portafoglio, la febbre a trentotto.
Ma ti vidi comunque, completamente cotto.

Giugno e quel primo da ricordare.
Un mesiversario in viaggio tra casa e Caserta,
una casa libera che ci pareva immensa.
Il fuoco della passione che dilagava senza fretta,
per concludere, al meglio, la giornata perfetta.

Luglio tra l'esame e la paura immane.
Tra gli ultimi pianti e il coraggio da leone.
Anche se, alla fin fine, a poco o niente è valso,
tutto ciò che valevi è svanito, perso, liquefatto.
Si sa come finiscono i licei ma sappi che,
per il sottoscritto,
il tuo voto supera gli umani calcolatori
e si scaglia verso più infinito.

Agosto e il viaggietto procidano.
Io, te e tanta altra gente.
L'isola diventa ancora più invitante
con te in due pezzi, ovviamente.
E non dire che son sempre depravato,
se fossi stato l'opposto non mi avresti mai accettato.

Settembre e la pacchia pre-autunnale.
Il caldo che finisce, la sofferenza svanisce.
Io e te che festeggiamo alle prime pioggie
con ore e ore di visione ininterrotta:
tra Friends, Lost e chi più ne ha ne metta.
L'importante è abbracciarti e vederti felice,
questo è tutto ciò che mi piace.

Ottobre e l'università avanza.
Il primo esame con me in "vacanza"
per una città ad attendere il verdetto che,
sicuramente, fu più che perfetto.
E dopo i corsi cominciarono,
le ore insieme si esaurirono,
con entusiasmo iniziasti l'avventura,
e, da mantenuto, in futuro,
la vita sarà meno dura.

Novembre vede la conclusione di un'opera epica
quella col tuo nome, ti ricordi?
D'altronde tu la amavi, sei quasi l'unica.
Ti rischiarava le giornate troppo tristi,
ti migliorava lo studio quel Mang'isse,
speri ancora oggi che ritorni
ridevi così tanto, in quei giorni.

Dicembre è arrivato, alla fin fine.
Il mese dei festeggiamenti, tra esami e
brutti momenti passati senza demoralizzarci.
Io e te, insieme, uniti con la forza di amarci
nonostante non tutto vada per il verso giusto,
nonostante io non sia un bell'imbusto,
ma l'importante, lo so, è ciò che ti ho sempre dato:
quel mio sentimento, servito su un piatto raffinato
con un muffin al cioccolato;
è questo, in poche parole,
il mio amore smisurato.

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