giovedì 6 settembre 2012

Il miglior concerto di sempre


Capita che un giorno ti svegli e notando il sole che splende nel cielo sai perfettamente che quella sarà una giornata da ricordare. Che gli uccellini cinguettano ad ogni tuo passo e la giornata fresca ti fà capire che sì, quella sera assisterai ad un concerto imperdibile e straordinario. E così è stato.
La location è la stessa del meraviglioso spettacolo di Daniele Silvestri e Pino Marino dell'anno precedente, le nuvole in cielo sono scomparse, fa fresco, forse oserei dire anche freddo ma sono un tipo che nell'autunno e soprattutto nell'inverno ci sguazza con felicità. Alle 20 e 40, solo dieci minuti sulla tabella di marcia, il simpatico complessino è sul palco. Elio è in formissima, Rocco è semplicemente splendido, Faso assaggia la sua solita Peroni e la riposa a terra, accanto agli strumenti, Cesareo saluta il pubblico, enormemente nutrito di Fave, e dalle file posteriori tre ragazze ed un ragazzo danno vita ad uno striscione umano con la dicitura "We Love Pollo", in memoria del concerto di Roma di un paio di mesi fa.
La serata è splendida.
Iniziano con una cover di "I want to break free" per onorare il compleanno di Freddy Mercury e poi ci attendono 3 ore e mezza, tre ore e mezza (lo ripeto perchè è sconvolgente), di canzoni e risate a tutto spiano. Il concerto del secolo. Una scaletta fatta apposta per le fave e per soddisfare anche quelli che conoscono non tutta la discografia del gruppo. E soprattutto la grande sorpresa: "Elio". La prima canzone. Quella che trasformò Stefano Belisari in quello che è adesso, in quello che è sempre stato. Un'emozione incredibile essere riuscito a sentirla, con la consapevolezza, detta da lui stesso, che non l'avrebbero mai più rifatta dal vivo.

Momenti indimenticabili:

-) "Born to be abramo" con la presenza sul palco del sottoscritto. Volevo tenermela per ultima notizia, ma è stata un'esperienza troppo eccitante che dovevo per forza dirlo prima di scoppiare. Non ho fatto molto, lo dico a chi peraltro sta già cercando video che lo testimoniano, ma anche solo poter dire in sottofondo, a tempo, "Elio...elio...e...e...e...elio e le storie tese" è stato bellissimo.

-) Il cappuccino preconcerto con le fave. Una venuta dalla Sardegna e tre di Napoli e dintorni. L'avevo letto sul sito di "Marok": "non ho mai incontrato una Fava che sia un tipo normale", aveva ragione. Tantissime risate, ma proprio tante, tra gente che non si era mai vista prima. Questo è il bello di avere una passione in comune.

-) Le mie canzoni preferite, anche quelle che non avevo mai sentito dal vivo, come se la scaletta fosse stata un solo grande omaggio al sottoscritto: "Bis", "Il vitello", "Servi della gleba", "Gimmi I.", "L'astronauta pasticcione", "Alfieri", "Cara ti amo", il medley con tutte le sigle di Mai dire gol intervallate con le cover di Parla con me, "Il congresso delle parti molli", "Oratorium", "Baffo Natale", e la chiusura fenomenale: "Sphalman" ma nella versione lenta, con solo piano di Rocco, e la voce di Elio, mentre gli altri della band scendevano a salutare il pubblico. Eccezionali.

-) La mia pulzella, sempre pronta a starmi vicino in ogni avventura mi voglia lanciare. E quel suo modo di guardarmi quando sono felice e rido che mi piace ogni giorno che passa.

-) Il soundcheck con le altre fave e i consigli che davamo ad Elio, che ci insultava scherzosamente e ci indicava come i colpevoli quando l'acustica peggiorava. Quante risate!

-) Il viaggio del ritorno, vissuto nel mutismo per le troppe emozioni della serata.

-) Il backstage con tutto il gruppo, se qualcuno mi domandasse di che cosa abbiamo parlato, non me lo ricorderei neanche sotto ipnosi. So solo che ho fatto miliardi di foto ma per sfortuna, adesso, la videocamera è a casa della mia pulzella. Di sicuro ho parlato del Bloggo, quindi se commentano Elio o Rocco, qui sotto, sappiate che solo veramente loro.

-) L'intervista per Radio Prima Rete al termine del concerto dove sia io che Giuseppe, la Fava sarda, eravamo veramente su di giri e abbiamo regalato momenti divertenti e di altissimo spettacolo.

-) Varie ed eventuali che adesso non rammento anche se la scorta di adrenalina credo sia quasi giunta al termine.

Posso solo dire che è stato il concerto più bello della mia intera vita. Non oso pensare a risultato migliore per 19 euri spesi. Ma più che altro non oso pensare ad emozioni più grandi oltre quelle di aver incontrato il mio gruppo preferito, aver stretto loro la mano, aver discusso con loro, fatto foto e persino cantato assieme. Ah, e ovviamente ci ho ricavato il mio quarto abbraccio a Rocco Tanica, che non fa mai male.
Alla prossima. Speriamo sia sempre più vicina e sempre più bello, anche se ormai ho i miei dubbi dopo quello che ho visto ieri.


VERSIONE ALTERNATIVA

Capita che un giorno ti svegli e sai che quella è la giornata che vuoi sia perfetta ma non lo sarà mai. Che il caffellatte che ti stavi preparando è da buttare perchè una mosca ci è annegata dentro e che chiunque ti parli, in quell'oscura mattinata, ti darà sempre la stessa cosa: stasera piove, toglici le speranze.
Ed eppure il sole è bello alto in cielo, anche se ogni oretta si riannuvola e butta già una discreta quantità d'acqua. Ma il concerto si farà, basta essere positivi.
E poi la giornata è speciale: io e la mia pulzella ci siamo decisi di prenderci un giorno di riposo generale e di dedicarci a noi, quindi pranzo al ristorante, primo pomeriggio di relax guardando Fringe e di corsa a Casertavecchia per il soundcheck.
E tutto va' per il meglio. Il pranzo si fa, piove fuori ma è meglio alle 14 che alla sera no? Quando ritorniamo a casa sua il tempo si migliora, spunta il sole, prendo la macchina con entusiasmo e gaudio: niente e nessuno potrà fermare il concerto.
Arriviamo sul Borgo alle 18 e 20. Inizia a piovere. Ci incontriamo con Giuseppe, fava sarda conosciuta qualche settimana prima su Facebook, e con Faith, Valeria e Silva, fave napoletane, in un bar e osserviamo come la pioggia scende copiosa fino alle 19 e 30. In quel mentre decidiamo di andare su, nei pressi del Teatro, per capire la situazione e per vedere sto benedetto soundcheck, sono Fava da poco, vorrei almeno avere la soddisfazione di seguirlo, per una volta.
Conosciamo altri gruppetti di Fave, e alle 20 e 15 i due speaker di Radio Prima Rete presenti alla manifestazione comunicano a Giuseppe che il concerto è annullato.
Io sorrido pensando fosse uno scherzo, una burla.
E invece no. E' annullato. Non c'è il tempo materiale per montare strumenti, fare i controlli, il soundcheck e per il concerto in se per se.
Annullato. Non rinviato, come accaduto a due concerti su due del Complessino a Settembre, ma eliminato. Lì per lì non capisco, poi piano piano, con conferme da parte dello staff di Elio mi rendo conto che è vero. Il concerto non c'è, riavrò i miei soldi indietro ma avrei preferito se li tenessero e mi facessero assistere allo spettacolo.

E quindi tutto è da buttare. La location, suggestiva ma all'aperto, l'idea di una tre ore di concerto, me sul palco che canta "Born to be Abramo" e altre minchiate scritte con l'immaginazione di un fan deluso più che dal suo gruppo o dalla direzione della manifestazione, dal caso, dal destino, dalla sfiga. Che ci ha preso benissimo stavolta.
E cosa rimane di una serata brutta? Rimangono i momenti indimenticabili scritti sopra, alcuni veri, alcuni modificabili quali:

-) Il cappuccino preconcerto con le fave. Una venuta dalla Sardegna e tre di Napoli e dintorni. L'avevo letto sul sito di "Marok": "non ho mai incontrato una Fava che sia un tipo normale", aveva ragione. Tantissime risate, ma proprio tante, tra gente che non si era mai vista prima. Questo è il bello di avere una passione in comune.


-) La mia pulzella, sempre pronta a starmi vicino in ogni avventura mi voglia lanciare. E quel suo modo di guardarmi quando sono triste e rimango muto, mi piace ogni giorno che passa.


-) Il viaggio del ritorno, vissuto nel mutismo per la troppa tristezza della serata. Ma questo è più un momento da cancellare


-) L'intervista per Radio Prima Rete, quando abbiamo fatto finta di essere al termine del concerto dove sia io che Giuseppe, la Fava sarda, eravamo veramente su di giri e abbiamo regalato momenti divertenti e di altissimo spettacolo. Se riuscissi ad avere la registrazione la posterei volentieri.


Intervista. Quello che sembra quasi piangere sono io.
E niente più.
La prossima data più vicina è Taranto. Settimana prossima, venerdì, ingresso gratuito. Tre ore e 15 di andata ed altrettante di ritorno. Prima che andasse in Francia mio fratello forse ci avremmo pensato e l'avremmo fatta 'sta pazzia.
Ora non so. Con una macchina a gpl ci vuole poco per arrivare, in termini economici, un po' di più in quelli di tempo. La voglia c'è. L'unica cosa che preoccupa è il ritorno ad orari troppo strampalati.
Forse ci vado, forse no.

Intanto mi godo un concerto immaginario tenutosi ieri sera nella mia testa. Per Taranto ho 7 giorni per decidere. Ed ho paura ha dire "sì".

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