sabato 18 ottobre 2008

Alone in the dark

Spero di non intromettermi troppo, se con questo post interrompo la creatività del mio prolifico co-admin, ma stasera avevo voglia di mettere "tutto" nero su bianco (anzi, più che altro bianco su nero) e così ho scritto di getto questo raccontino il cui titolo (che non c'entra niente col racconto...o forse sì??? :P ) è preso da un vecchio videogioco a cui giocavo da piccolo! Buona lettura!

ALONE IN THE DARK

Quella sera, quando Francesco entrò in casa, capì che era troppo tardi: lei era già passata.
Poteva sentire quell’odore inconfondibile permeare le stanze del suo appartamento, poteva notare tutti quei piccoli dettagli che lasciavano un’inconfondibile testimonianza del suo passaggio.
Francesco si chiese se non fosse troppo tardi, se ormai non fosse già tutto perduto. Completamente al buio, percorse il più velocemente possibile lo stretto corridoio che lo portava in camera sua, chiedendosi se anche questa volta avesse dimenticato qualcosa e se lei lo avesse battuto come riusciva a fare quasi sempre. Riepilogando mentalmente tutte le sue varie tappe della giornata, però, si rese conto che non aveva motivo di preoccuparsi. Questa volta era stato attento, scrupoloso, e nulla era stato lasciato a caso. Sì, ne era sicuro, lei questa volta non avrebbe potuto fregarlo. La sua fame di vittime da immolare all’idolo pagano che metodicamente venerava questa volta non sarebbe stata saziata, la sua furia sterminatrice non avrebbe alterato l’ordine delle cose. L’ordine delle sue cose.
Era una sporca faccenda, Francesco lo sapeva bene, e qualcuno doveva pur occuparsene. Ma, col passare del tempo, aveva spesso imparato che non tutto è come appare e che anche chi non sembra mai troppo pulito, in realtà dentro di sè nasconde sempre del buono. Ma per lei le cose erano diverse, non c’era mai una via di mezzo. Giusto o sbagliato, buono o cattivo, immacolato o marcio fino al midollo. E quando durante le sue spedizioni punitive il suo sguardo incrociava qualcosa di terribilmente putrido, nulla era più lo stesso. La sua era una vera e propria missione: un lavaggio del cervello, una pulizia dell’anima. Un’operazione che l’avrebbe vista vittoriosa, come sempre. Lei e il suo maledetto, voracissimo dio.
Francesco entrò in camera trafelato e, dopo una veloce occhiata, si sedette sul letto e si tranquillizzò. Nella sua stanza era tutto come quando era uscito. Lei non era passata, o, forse, era stata così abile da non lasciare tracce del suo passaggio. Aprì l’anta dell’armadio in cui si trovavano i maglioni, ma non mancava nulla. Sorrise, immaginando la sua faccia delusa quando aveva visto che tra i maglioni non c’era nulla da prendere. La vide muoversi freneticamente da un’anta all’altra in cerca di vittime da mietere, affamata come una belva che non riesce a catturare la sua preda. Francesco aprì il cassetto del pigiama e, proprio quando pensava di aver vinto la battaglia, si accorse che, anche quella volta, lei ce l’aveva fatta. Lei aveva vinto. Le era bastata una sua piccola dimenticanza, per poterlo colpire. Ricordandosi dello sbaglio commesso, Francesco capì di aver cantato vittoria troppo presto e, arrendendosi di fronte alla bravura della sua avversaria, non poté che ammettere di essere stato battuto.
Sconfitto e umiliato, Francesco si rassegnò a passare una notte con gli stessi indumenti del giorno e, preso il jeans che si era appena tolto, se lo rinfilò ringraziando mentalmente sua madre per aver messo in lavatrice il pantalone pulito del pigiama che aveva distrattamente lasciato sul letto

5 commenti:

Cate ha detto...

Diggy...mi dici il nome delle sostanze che prendi? no che così me le faccio procurare anche io...ho letto ma non ho letto...sono troppo distratta ora...ma vabbè...drogati meno...e...basta....

luttazzi4ever ha detto...

Ah...l'avevo intuito fin dal primo istante il finale! E questo sarebbe il blog di Dj Jurgen??

(Si...sono malefico!!! Uah uah uah!)

Anonimo ha detto...

Bè io avevo semplicemente intuito che si trattasse della donna delle pulizie...e invece mi ha sorpreso vedere che si trattava della vecchia cara mamma...
Davide, non essere troppo severo con il diggi che ti riempie sempre di complimenti!!!!
Il raccontino è carino e simpatico ma diggi ricordati che tu puoi fare sempre meglio...baci...

luttazzi4ever ha detto...

Mia cara Paola, lui sa quanto io lo stimi(uah uah uah) però lo butto a terra per farlo migliorare no?

No?

E si...è vero. Lo butto a terra per puro diletto.

Oh...anche lui lo fa, ma non in pubblico...è fiuuuurbo il ragazzo!

Walter Dorian Gray ha detto...

Siamo sempre soli, nel Buio... Le Presenze restano incorporee e si vestono nei nostri sogni...e per altri,incubi o succubi...
P.S. Il videogioco, come concetto, non era affatto male, ma tant'é...

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