domenica 29 novembre 2009

Linfa di nuova vita



Racconto usato per un concorso. Tema: il vino e il suo mondo. Lunghezza: Massimo 4000 battute. Attendo un vostro pensiero.

Le stelle, nella notte, sembravano illuminare a giorno il mondo. La luna piena dava loro una mano. Due figure, chiaramente distinguibili in un ragazzo e la sua amata, correvano verso i vitigni per concedersi in un eterno abbraccio d'amore cullati dal vento fresco e dall'uva, prossima alla vendemmia. I due giovani, uniti dalla passione, urlavano alla notte le loro emozioni, certi che quell'istante non avrebbe mai avuto fine, niente di più sbagliato.

“Amare è un concetto strano, spesso si perde la testa per chi non si deve”. Questo soleva ripetere a Elle la sua governante, tale Mama Isabel, ma lei, persa mentre osservava il mondo dalla sua finestra, non le dava ascolto. Nessuno doveva sapere il suo segreto. Elle amava Jacob, ma il loro amore, per quanto passionale e forte, non aveva futuro. Elle era la figlia di un noto proprietario terriero, ricco, abile, affarista e poco incline alle mezze misure.
Per suo padre chiunque non avesse un reddito superiore ai diecimila dollari annui era un pezzente, un fallito. Però era furbo da non far notare il proprio pensiero ai suoi lavoratori. Aveva sotto le sue dipendenze più di mille uomini: contadini, braccianti, agricoltori, per un giro d'affari maestoso. Ma ad Elle, la sua unica figlia, tutto ciò non importava. Lei era diversa dall'uomo che l'aveva cresciuta. Lei si sentiva del popolo e nella gente comune aveva trovato il suo amore.
Jacob era quello che aveva sempre desiderato: un ragazzo forte, dolce, pieno di vita e incline all'amore, alto, bello come il sole e, purtroppo, di colore. Mai il padre avrebbe concesso a Elle di poter frequentare un contadino. Figuriamoci se avesse notato la diversità del suo amato. L'avrebbe diseredata, rinchiusa, picchiata o peggio. Non poteva dirlo a nessuno. Era vincolata dalla paura.

Solo nelle notti di luna piena si incontravano. Di nascosto tra i vitigni. Mentre l'uva cresceva e donava nuova ricchezza alla sua famiglia, Elle capiva che quelle scappatelle notturne erano diventate la sua unica ragione di vita. “Amami come non hai fatto mai, amami perché solo con te voglio trascorrere la mia esistenza, amami perché senza te, io sono nulla”. Le parole di Jacob le facevano sciogliere il cuore. Si arrivava all'alba tra le urla di passione e il desiderio che un giorno o l'altro ci sarebbe stato posto al mondo per la loro unione. Speranza vana.

Infatti una sera la giovane ragazza fu seguita. Elle non si accorse che Mama Isabel la spiava. La governante senza pensarci chiamò il proprio padrone.
“Vincent Roy non permette alla propria figlia di mischiarsi con la plebe”, affermò lui alzandosi. Prese un forcone che trovò nella stalla e si diresse nella propria terra bloccando i due nell'esaltazione del loro piacere.

“Togli le mani su ciò che mi è più caro, negro” - urlò, senza mezze misure. La ragazza era sconvolta.
“Lei è ciò che voglio, mio signore. Chiedo scusa per quello che ho fatto ma io la amo e voglio chiedere la sua mano” - provò con timore a spiegare il giovane Jacob ma, purtroppo, il feroce proprietario non era uomo da contrattazioni. Con un colpo improvviso si accanì sul contadino e la punta del forcone trafisse la sua carne da parte a parte. La ragazza svenne, non riuscendo a trattenere l'emozione. Vincent corse da lei, convinto che il ragazzo ormai avesse ricevuto la sua lezione eterna. Ma così non fu. Il giovane si alzò e infilzò il proprio padrone. Sangue sgorgò sulle viti vicine ormai alla raccolta. E la terra bevve il frutto del peccato.

Mesi dopo Elle divenne la nuova proprietaria. Suo padre perì in quella notte maledetta così come il suo amore. E la terra sembrava splendere a nuova linfa dopo aver assaggiato il sangue. Da quel giorno l'uva fu sempre più grande e più succosa. Le botti sempre più piene, così come la sua pancia che trasportava ciò che le era più caro.“Sarai una bambina, ne sono sicura. Ti chiamerò Vita. Perché sei ciò che mi darà forza e tra le viti sei stata concepita. Tuo padre sarà sempre con noi”. Disse. Non senza un velo di malinconia.

2 commenti:

Gianna ha detto...

Racconto molto bello, l'ho letto tutto d'un fiato.

E' stato premiato?

luttazzi4ever ha detto...

Ovviamente no. Son cose che succedono.

Grazie, comunque.

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