martedì 15 dicembre 2009

Si accendono e si spengono...




Allora, la situazione è questa:
sono le tre di notte. E io non sto ancora dormendo.
Mi agito, girandomi e rigirandomi nel letto, intervallando con letture più o meno noiose per cercare di prendere sonno. Ho anche provato a contare le Catwoman come mi ha consigliato il buon Sheldon. Ma niente.
Domani ho lezione a scuola di sceneggiatura, e io vorrei tanto sapere in che condizioni mi presenterò domani in classe.
Che poi quando sto così è tutto un gran casino, ci metto poco ad abbattermi e altrettanto poco a esaltarmi. Il resto della mia giornata dopo quelle cinque ore è appeso a un filo che rischia di staccarsi da un momento all'altro.
E' colpa mia, lo so.
Tutti i ritmi sballati di questi giorni, tutta la mia indipendenza sfruttata per fare tutte le cose che NON dovrei fare, per perdere tutto il tempo che NON dovrei perdere. Perchè sono fatto male, questo è un dato di fatto. Perdo giorni e giorni a non fare niente, salvo poi svegliarmi di soprassalto nel cuore della notte e realizzare che in questi prossimi dieci giorni ho delle cazzute scadenze da rispettare. Non scadenze qualsiasi, no no, scadenze cazzute. Di quelle per cui mi sarei dovuto impegnare già da almeno due settimane, invece di stare qui a cazzeggiare, a spendere soldi in fumetti e regali per natale e a svegliarmi a mezzogiorno.
E invece la situazione è questa. Adesso è un pò più tardi delle tre, e sono qui, a cercare un modo per sopravvivere alla giornata di domani, per procurarmi ago e filo e cercare di ricucire quel maledetto filo che, già lo so, per un motivo o per un altro si spezzerà.
Ma di buono, se non altro, c'è che piano piano sto assumendo la consapevolezza che così davvero non va. Ho tanti buoni propositi per l'anno nuovo, che, almeno per ora, vengono bruscamente troncati da un calendario che mi vedrà impegnato con l'università almeno fino a febbraio. Per il resto la volontà c'è, e non è poco. Sto cominciando a elaborare strategie, a organizzare scalette mentali per i miei prossimi mesi.
Ecco, se prima non trovavo un senso a questo post, adesso l'ho trovato: tra qualche mese, quando tornerò a fare i conti con me stesso, ripenserò a quello che sto scrivendo ora e vedrò quali caselle posso barrare.
Intanto è Natale, o quasi. Qui a Milano non sta cadendo neve, ma in compenso piove statuette come nulla fosse.
Non sono riuscito a vedere il Duomo illuminato a festa, e penso che mi toccherà saltare. Pazienza. In fondo le luci di Natale sono sempre uguali a se stesse, con quei colori che vanno e vengono. Si accendono e si spengono, le luci di Natale. Proprio come me, in questo periodo.

3 commenti:

Colei che... ha detto...

Non mi cadere in banali depressioni prenatalizie... :P Scherzi a parte, uno dei pregi dell'Universita' (di alcune, e per alcune persone, non si sa mai), e' che insegnano a sapersi organizzare. Una cosa che non ho ancora imparato bene a fare, ma che ogni giorno che passa mi sembra essere fondamentale. Per non sentire di perdere tempo, per esere fieri di essersi migliorati, aver migliorato qualcosa. Rodari diceva che gli esami non finiscono mai. In qualche modo (per alcuni versi e per alcune persone, meglio precisare), questa cosa e' vera, anche se mi costa fatica ammetterlo. Ciao!

Elfo98 ha detto...

Dai su Dj non mi cadere in depressione proprio ora ke è Natale, su con la vita! E poi anke a me capita, qualche pomeriggio ke sto solo a casa (parlo dei periodi scolastici non di ora ke è vacanza XD) mi capita di cazzeggiare fino alle sei e poi di sentirmi angosciato perchè nn ho ancora studiato 1 solo rigo. I propositi x l'anno nuovo son buoni, ma ora stai allegro mi raccomando!

Paola ha detto...

Chissà perchè non riesco a commentare, non riesco ad esperimere quello che ho sentito leggendo questo post...
E' un post malinconico, pieno di tristezza e rassegnazione...
L'unica cosa che posso dirti è che non è vero che sei fatto male, che nessuno di noi possiede dei tratti immodificabili, e che spesso basta tirare fuori un pò di determinazione in più... ma sono solo stupide parole...
Ecco pechè non riesco a dirti niente, perchè di fronte a questi sentimenti le parole servono davvero a poco...
Spero allora di riuscire a fare di più di persona...
Peccato che adesso il tempo sia diventato così beffardo con noi...
Noi che abbiamo avuto due anni di tempo infinito, e adesso siamo costretti a contare le ore passate insieme...
Ma sto solo divagando, meglio chiuderla qui...
waiting for the 4 january...
Con la consapevolezza che il vero problema non si trova neanche lì...

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