martedì 2 febbraio 2010
Teatro - Misteri e Musica
Era un luminoso pomeriggio di febbraio e i due giovani, D & F (da non confondersi con D&G), si incontrarono nella raduna stellata al di fuori della città. Subito si guardarono con assoluta ostilità. Alchè D, riconoscendo l’essenza orrenda dell’amico, sorrise per dimostrargli amicizia ma lui, imperterrito, continuò a guardarlo di traverso.
D: “F! Amico mio! Sono io! D!” – aggiunse, anche se si era già capito.
F: “Io non ti conosco! Io non so chi sei! So che hai cancellato con un gesto i sogni miei!” – disse, in un impeto di rabbia.
D: “Ma come? Tu sai chi sono! Quell’inguaribile idiota di D. Quello che spara battute. Quello che parla napoletano! Pizzà pizzà marescià!” - disse brandendo un mandolino e una pizza, con l'immancabile maschera di Pulcinella.
F: “Parole parole parole! Soltanto parole, parole tra noi!!!” – replicò ancora più indignato.
D: “Sono venuto a Lucca con te! Tre anni fa dormimmo nello stesso letto. E preciso che dormimmo solo! E quest’anno dicevi che ci provavo con la tua ragazza! Ti ricordi?”
F: “Mi ritorni in mente…bello come sei!!!” – affermò finalmente.
D: “Sono felice che ti sei ricordato ma, ti prego, non farmi i complimenti in pubblico che mi emoziono! Ma…hai un regalo per me?”
F: “Ti porto in dono un raggio di sole per te!! Che sei lunatico, niente teorie con te, soltanto pratica, praticamente amor!” – enunciò felice.
D: “Lo so che non ci vediamo da tempo, ma questo trasporto non me l’aspettavo. E poi “amor” è un po' troppo. E pensare che avevano precisato che non siamo D&G!”
F: “Ti ricordi noi, il giorno in cui mi dicesti che “Siamo ragazzi, siamo ragazzi, per quello che vuoi, è troppo presto!”” – rivelò commosso.
D: “No! E non intendo ricordarlo. Spero di averlo cancellato dalla mia mente. Ma, caro F, cosa ti succede? Ti vedo così distante!”
F: “Fammi sentire distante! Ad anni luce da qua.” – espresse questo desiderio senza pensarci troppo.
D: “Ma cosa ti succede, ragazzo mio? Io ti ricordo così gioviale, così simpatico, così felice quando mi trattavi male. Io mi ricordo un ragazzo che non vedeva l’ora di ammorbare tutti con i suoi post sul Bloggo! Si. Il Bloggo, quello che avevamo assieme, ricordi?
F: “Mi ricordo montagne verdi, e le corse di una bambina…”
D: “Non mi interessa di Heidi adesso, io voglio sapere cosa sta succedendo a te. F, amico mio, rispondimi con sincerità: sai chi sono?”
F: “Mi ricordo di un ricordo, spero che non me lo scordo, un ricordo di fanciullo, che mi dona sicurezza e per non dimenticarlo, io mi alleno a ricordarlo ma dimentico il presente!”
D: “Ora ho capito! Hai perso la memoria! Per questo non mi chiami più, non mi parli più, non scrivi più sul Bloggo! Hai perso la memoria, amico mio!” – si entusiasmò, convinto della verità delle sue affemazioni – “Non posso più stare senza di te, riprenditi!”
F: “Io senza di te: fotografia di chi va via e nello specchio dei pensieri miei, ti vedo ma non ti raggiungo mai.” – urlò con trasporto.
D: “No, ora so cosa hai e ti aiuterò a riprenderti, mio piccolo F. Basta solo che vieni da me!”
F: “Vieni da me! Abbracciami e fammi sentire che sono solo mie piccole paure!” – e così dicendo D lo abbracciò.
D: “L’ho sempre pensato che tu volevi questo da me, l’ho sempre pensato, amico mio. Anche se non sai più chi sono io sarò sempre con…te…attenzione…qui c’è qualcosa che non va!” – disse abbracciando F – “E’ normale che tu abbia uno sportellino dietro la schiena?”
F: “Si, no, non lo so ci dovrei pensare. No, si. Però lei che domande fa!” – si indignò F.
D: “Fammi un po’ vedere. Oh mio Dio! Tu sei un automa! Quel mentecatto cerebroleso del tuo inventore la pagherà cara! La pagherà cara!!” – gridò pieno di livore – “Appena lo agguanto non sai che gli farò, non lo potrai mai sapere!”
F: “Legagli le mani legagli con doppi nodi, all’anima. Porta la sua vita a correre da qualche parte e stancala!” – suggerì l’automa di F.
D: “E’ una buona idea. Questa storia non finisce qui! Vado a covare la mia vendetta. Anche se covare mi suona un po’ ambiguo!” – e se ne andò.
Dopo due ore, su quella raduna stellata, arrivò qualcuno.
F: “Finalmente ti ho trovato F2! Spero che tu non abbia parlato con nessuno perché sennò scoprirebbero tutti il mio segreto. Non oso pensare cosa succederebbe se ti trovasse il mio caro co-admin D. Sarebbe su tutte le furie. Tu non pensi?” – chiese alla copia spiccicata di se stesso.
F2: “Brutto bastardo,baby, brutto bastardo cosa vuoi da me?? Gira alla larga. Cuore di pietra, amore, cuore di pietra, pensi solo a te, vattene via…” – gli rispose di rimando.
F: “Uff! Stai ancora sulla versione “testi di canzoni”, devo dire a P che deve smetterla di maneggiare i tuoi comandi. Vero F2?”
F2: “No!”
F: “No cosa?”
F2: “Non mi chiamo F2!”
F: “E quale sarebbe, di grazia, il tuo nome?”
F2: “Memole è il nome mio, folletto sono io, in una foresta sto e tanti amici ho!” – rivelò senza indugi.
F: “Non dovevo installarti anche la mia intelligenza, povero me! E povero te!”
I due scesero lungo la collina diretti verso la propria abitazione senza sospettare che, da un’altra parte, un ragazzo deluso e rancoroso preparava la sua vendetta.
Testi usati in questa puntata di Teatro:
Insieme – Mina
Parole parole – Mina & Alberto Lupo
Mi ritorni in mente – Lucio Battisti
Un raggio di sole – Jovanotti
Love affair – Baustelle
Distante – Meg
Montagne verdi – Marcella Bella
Effetto memoria (Autunno) – Elio e le Storie Tese
Lo specchio dei pensieri – Gigi Finizio
Vieni da me – Le Vibrazioni
Si, no – Daniele Silvestri
Crudele – Mario Venuti
Per colpa tua – Noemi
Memole, dolce Memole – Cristina D’Avena.
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