sabato 9 ottobre 2010
Venti metri (Poetica dei muri)
Poesiola per un concorso, ovviamente andato male tanto per cambiare. Comunque la posto qui esponendola al pubblico ludibrìo. Non mi odiate. Il tema doveva essere "il muro come divisione" o roba del genere. Credo che almeno l'argomento l'avevo colto. Attendo i vostri pareri, buoni o cattivi.
Vicini eppur lontani,
la distanza è un diverso concetto:
venti metri sono uno spazio stretto
ma nascondono episodi strani.
Uniti eppur distanti,
un muro che ci separa non fa testo.
Conta il terrore comune,
del colore diverso.
E niente serve a migliorare,
solo chiacchiere e brutte parole.
Liberi eppur chiusi
nel poter esprimere un parere.
Solo per quelle mani nere,
solo per quelle parole straniere.
Intelligenti eppur ignoranti
quelli che non capiscono che
dietro ad un viso diverso,
si nasconde un uomo disperso.
Che vive lontano da casa,
che affronta la stessa uguale vita.
Distrutti eppur integri,
loro vanno avanti, vivono
senza badare a chi li odia,
quasi senza motivo.
Impauriti eppur coraggiosi,
trovano l’amore in un paese straniero,
mescolano la farina con il pepe nero
creando un miscuglio d’amore vero.
Vicini eppur distanti,
venti metri non sono tanti:
c’è solo un muro che li separa
un ammasso di pietre
una sopra l’altra,
una accanto all’altra,
che li distingue senza appello.
Buoni eppur cattivi
gli uomini che giudicano senza sapere.
Solo per sentito dire,
solo per darsi delle arie.
Giudicare su ogni aspetto:
musica, religione o addirittura il viso,
una persona che abita
sotto il proprio stesso tetto.
Insieme eppur lontani,
un condominio di cinque piani.
Abitato da uomini “diversi”,
e giudicati per crimini non commessi.
Un giorno capiranno che
siamo tutti figli della stessa Terra,
tutti fratelli di speranza
ma quel giorno,
non sarà mai vicino abbastanza.
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1 commento:
Ah io la trovo stupenda*_*
L'idea di base è anche un po' mia:P ma con le tue parole hai saputo creare un vero capolavoro:D
Mi piace davvero tanto sisi.
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