mercoledì 13 giugno 2012

Un calcio ad un pallone


Ah, i mesi caldi. Ti servono soprattutto per guardare le signorine mezze nude in strada, ammettiamolo. Per il resto li odi. A meno che tu non sia uno di quelli che adora stare tre ore al sole per avere un'abbronzatura perfetta da sfoggiare al mare. Che io c'ho sempre pensato su 'sta cosa: uno, la prima volta nella stagione che deve andare al mare, non può far notare che è bianco e che quella è la prima volta dell'anno in cui esce di casa in costume(per fortuna, direbbe il vostro vicino di casa). E invece conosce gente, alcuni anche miei parenti, che prima di andarci devono passare o una settimana sul balcone a prendere il sole, o nel centro abbronzante per una lampada. A parte che fa male, come il fumo, l'alcool e il vicino di due metri e venti per centoventi chili, non vedete una sorta di controsenso enorme in questa faccenda?
Il caldo poi ci porta ad annose questioni di puro carattere tecnico: il sudore. Noi tutti odiamo il sudore. Lo spero. Se tra di voi c'è un amante del sudore prego esca immediatamente dalla stanza, e che si trovi un hobby migliore e meno asfissiante.
Anche se, diciamocela tutta, ci sono momenti in cui il sudore serve e se non ci fosse sareste decisamente deceduti: durante lo sport. In quei momenti il sudore che passa attraverso tutto il corpo ti raffredda ed evita che tu muoia in campo tra atroci spasmi(o almeno così penso), ma il sudore, che fa capolino anche a Dicembre quando giochi a -10 gradi, nei mesi estivi diventa qualcosa di insopportabile. Soprattutto per la tua ragazza quando la riaccompagni a casa dopo un'ora e mezzo di calcetto. Uomini, se rimane con voi e vi ama ancora, è la donna della vostra vita.

Il calcetto. Giusto. O il calciotto, il calcio, il sacro gioco della palla rotolante in rete mentre 10, 16 o 22 omini cercano di agguantarla o lanciarla lontano. Che bel gioco. Ed è in questo periodo che si gioca di più e io, come ogni anno, non me ne capacito.
Lo so. Sembrerebbe più normale giocare con il sereno piuttosto che con una tempesta autunnale o con il freddo gelido invernale, ma da questo mese e poi almeno fino a metà Settembre, le partite saranno un connubio perfetto di odio verso il sole, odio verso il vento che non soffia, odio verso i tuoi compagni di squadra (ma quello c'è sempre), ed odio verso te stesso, che con il caldo sei ancora più pippa del solito.
L'importante, in questi tre mesi di afa, è o assoldare un indiano autentico che proceda con una danza della pioggia giusto per quell'ora di partita, o sperare ardentemente che almeno ci sia una nuvola passeggera che stazioni davanti al sole il tempo necessario per non perdere tredici chili solo di sudore. Che poi, quella sensazione orrenda del raggio di sole che penetra nel tuo cervello, ti impedisce anche di pensare correttamente perchè sì, in campo, io faccio certi pensieri elaborati che voi non avete mica idea. Chi pensa che i calciatori siano individui senza cervello che rincorrono una sfera bianconera mentre il pubblico sugli spalti si picchia sfogando le proprie frustrazioni personali in una rissa, si sbaglia.
Il calcio e tutti i suoi derivati, sono sport di concetto. Per questo ho elaborato la lista delle dieci frasi che il sottoscritto pensa amabilmente durante le sue partite abituali (quindi anche oggi perchè il Mercoledì è sacro).

DIECI PENSIERI SCOMPOSTI DURANTE LE PARTITE DI CALCETTO

10. "Perchè tutti sono più veloci di me? Congiuzione astrale avversa? O semplicemente sono nati dopo?" (Percentuale di esattezza: 50%. Sono, sì, nati dopo, ma sono magri. A differenza mia)
9. "Lo so già dove vuoi andare, ora fai la solita finta. Ma io non mi faccio fregare." (Percentuale di esattezza: 10%. La finta è sempre la solita, ma mi farò di nuovo fregare).

8. "Ora te la piazzo lì" (Percentuale di esattezza: 40% nelle buone giornate. 100% se è nella propria porta).

7. "Dopo devo andare a lavoro, spero questa partita non finisca mai." (Percentuale esattezza: 80%, ma solo perchè sto sempre perdendo e voglio ancora più minuti per perdere ancora)

6. "Non mi vede mai nessuno quando sto a porta vuota, ma forse...sono invisibile! Il mio sogno si è avverato! Da domani vivrò negli spogliatoi femminili delle giocatrici di beach volley! Eurek...ahia!"(Pallonata in faccia) (Percentuale di esattezza: 90%. Sì, non mi vedono. Sì, sono alto due metri. Sì, li vorrei prendere a pallonate. Ma è più probabile lo faccino loro.)

5. "Questo è l'ultimo che prenderemo, ora parte la rimonta." (Percentuale di esattezza: 2%. Dopo se ne prendono minimo altri cinque. In cinque minuti.)

4. "Ho sbagliato le squadre". (Percentuale di esattezza: 80%, ovvero quando sto perdendo. E c'ho una media di sconfitte assurda.)

3. "Forse porto sfiga io". (Percentuale di esattezza:  90-80-70-60%, dipende dalla giornata)

2. "Ma noooo, sono scarsi loro." (Percentuale di esattezza: 10%. Sono scarso io, ma lì non me ne rendo conto.)

1. "Ora la passo a quello a porta vuota, se lo merita." (Percentuale di esattezza: 0%. Macchè: si deve sfondare la porta. Pigliati questo, portiere: una loffia a due centimetri orari, e il consecutivo insulto da parte del mio compagno di squadra nei miei confronti).

Pensiero extra: "Chissà se Melissa Satta e la Canalis stanno vedendo la mia partita, sicuramente si innamorerebbero all'istante di me...ahia"(Pallonata in faccia: il tiro perfetto era da parte della mia pulzella in panchina...ormai mi legge nel pensiero).

Ne segno 5 oggi. E poi vado a fare la sfilata con la maglia dell'Italia. Ma oggi, non domani.

Aggiornamento: segnato un solo misero golletto e senza manco farlo apposta. Vabbè, vuol dire che esulterò con la vittoria della Nazionale. Attendo la sfilata!

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