lunedì 4 marzo 2013

Dialoghi post (pre) elettorali.


- Non c'ho capito tanto.
- Nemmeno io a dirla tutta.
- Riesci un po' a spiegare la cosa?
- Ci provo ma non assicuro niente.
- Vai. Mi fido di te.
- Saresti il primo.
- Dai, senza pensarci su.
- Ti ricordi cosa è successo settimana scorsa no?
- Sì. Abbiamo avuto il primo partito che ha vinto da perdente. O ha perso da vincente. Non c'ho capito tanto, te l'ho detto.
- Il Pd aveva in mano la vittoria, l'ha buttata parlando solo di giaguari e dimenticandosi che dopo le primarie e le parlamentarie (se esiste come termine) forse era giunto il momento di scendere in piazza, e bam...Silvio è tornato sotto.
- Ma non ci credo a 'sta cosa. Alla fin fine dicono che è "tornato" perchè prima i sondaggi lo davano bassissimo. Ma in realtà ha perso milioni di voti, no?
- Giusto. Ne ha persi così tanti che questo credo sia il peggior risultato che abbia mai fatto. Ma nel Pdl sono entusiasti per la vittoria.
- Ma non hanno vinto loro!
- Per questo esultano!
- Vai avanti...
- Il Pd vince alla Camera per uno scarto minimo di un centomigliaio di voti. Ed ottiene la maggioranza del 55%. E fin qui ci siamo.
- Quindi è il primo partito?
- Certo che no!
- E chi è? Hanno vinto loro, sono loro il primo partito no?
- Loro hanno vinto da coalizione. Grazie ai voti di Vendola, SVP e Tabacci!
- Oddio! I marxisti!
- Esatto. Un 0,49 percento che ha assicurato la vittoria alla camera.
- Ma allora il primo partito è il Pdl?
- Ma no. E' Grillo!
- Grillo? Il comico?
- L'ex comico. Ora è diventato una specie di guru di un Movimento che è dato nel 2009 in tutta Italia. L'idea di base era riunire sotto lo stesso gruppo ragazzi e meno che avessero come unico pensiero quello di salvare, o modificare, l'andazzo politico italico. Cioè di creare una nuova sottospecie di politici che fossero quanto più vicini agli italiani. In modo da rappresentarli al meglio.
- E non esistono già?
- In che senso?
- Gli Scilipoti!
- Ma non quel tipo di politici. Intendo gente che governa per la gente. Non per se stessi.
- E' difficile anche solo ipotizzarlo. 
- Ma questa è l'arma in più del Movimento. A differenza di un elettore del Pd loro ci credono a ciò che fanno, e sono convinti di essere nel giusto.
- Quindi come accade nel Pdl.
- Che vorresti dire?
- Berlusconi può dire qualunque cosa che tutti i suoi elettori gli credono.
- E' un discorso a parte. Fammi finire il mio.
- Vai avanti, allora.
- Allora. Il Movimento, non Grillo che non è candidato, è il primo partito alla Camera. Ed ha avuto buonissimi risultati anche al Senato. Dato che fa parte di nessuna coalizione è rimasto un po' penalizzato dalle proporzioni.
- Che poi 'sto sistema elettorale non l'ho mica capito. E' diverso da Camera e Senato. Sembra fatto apposta per garantire l'ingovernabilità.
- Giusto. Una legge sbagliata dalla sua ideazione.
- Ma è stata votata dal Parlamento?
- Certo.
- Dimmi che non c'era...
- Berlusconi al governo. Che vuole anche lui eliminarla, adesso.
- Ma perchè accettarla in passato, mi chiedo.
- Sono domande a cui ancora oggi molti non riescono a trovare risposta. O, se la trovano, non ne sono particolarmente felici.
- A che siamo arrivati?
- A Grillo che è il primo partito alla Camera ma ce ne cale poco. Lì, il Pd, per uno 0,38 per cento ha la maggioranza e se ne può fregar di meno.
- Se i deputati del Pd sono sempre presenti quando servono, ovviamente.
- Ovviamente. Ma al Senato c'è un problema.
- Lo so. Lo so! Essendo l'assegnazione dei seggi in base regionale il Pdl vince sempre nelle regioni più importanti e si piglia i seggi migliori. Al Pd non serve quasi a niente vincere dappertutto se poi ottieni senatori in meno del Pdl.
- Comunque è finita 120 a 117 per Bersani.
- Ma grazie all'estero.
- Certo. Gli italiani all'estero, che hanno anche loro il diritto ed il dovere di scegliere i loro rappresentanti, non hanno dato un seggio che sia uno a Berlusconi (almeno per quanto riguarda al Senato).
- Questo vorrebbe far capire qualcosa?
- Quello che ci vuoi capire tu. Ma sono tue supposizioni.
- Secondo me non lo votano perchè dall'estero capiscono di più che persona sia.
- Pensiero tuo. Io non ci entro.
- Non avendo controllo della stampa estera. Non avendo un Giornale o un Libero in Germania, Inghilterra, Messico o in Papuasia, non può fare leva sulla povera gente che crede in tutto ciò che gli si dice.
- Ma non solo colpa dei giornali schierati, si suppone.
- Infatti ogni cosa che fa viene rilanciata dalle testate giornalistiche e non ogni cinque minuti.
- Vive di fama. E' quello il suo punto forte.
- L'unico peccato è che il massimo degli ascolti lo farà quando non ci sarà più. Un po' mi dispiace.
- Ma il problema non è Berlusconi, l'abbiamo detto prima: lui è calato tantissimo.
- Sì. C'è Grillo che è una specie di ago della bilancia. E' lui che può tenere in mano questo governo. Ed ho detto "mano" per non dire altro.
- Ma c'è sempre quel particolare importante.
- Quale? L'elezione del Presidente della Repubblica e l'impossibilità, secondo la Costituzione, di non poter sciogliere le camere per sei mesi?
- Oltre a quello.
- Ah già...Grillo non si è candidato!
- Giusto. Per venire incontro alle idee del suo partito ed ai paletti instaurati proprio da lui, o da Casaleggio...
- E mò chi è 'sto Casaleggio?
- Poi ci arriviamo...Comunque Grillo non è candidato. Il Movimento Cinque Stelle ha fatto il botto, ma forte, ma lui non può andare in Camera o in Senato per le abituali consultazioni in vista del nuovo governo.
- Bello. E chi ci va' per il Movimento?
- I capigruppo scelti in sondaggio pubblico giusto oggi.
- Gente quasi sconosciuta, giusto?
- Certo. Ma che crede nella forza del Movimento. E d'altronde non è che nelle precedenti legislature conoscevamo ogni eletto. La tristezza di questa legge elettorale è che, purtroppo, gli eletti li decidono le segreterie di partito. Mica noi.
- A noi c'hanno riservato il compito più facile: tracciare una X. Una. Che poi ci confondiamo troppo.
- E ora bisogna vedere se i ragazzi del Movimento, un gruppo eterogeneo composto anche da giovanissimi, danno la fiducia a Bersani.
- Ma Grillo dice di no. Questo l'ho sentito!
- Certo. Dice che non danno la fiducia a nessuno.
- Ma qualcuno s'è rivoltato su questa cosa?
- Sul blog di Beppe c'è stata quasi una mezza rivolta. Dicevano di fare un programma comune col Pd per aiutare a spazzare via Berlusconi ed i condannati dal Parlamento.
- Una causa nobile.
- Ma Grillo continua a non voler dare la fiducia a Bersani e passa agli insulti ogni giorno.
- Ma può farlo? Non dovrebbe entrare più nel linguaggio politichese?
- Non essendo stato eletto è un semplice cittadino che esprime un'opinione, anche se con toni piuttosto forti. Solo che è il "garante", così si definisce, del Movimento. Lui controlla solo. E vale uno come gli altri.
- Ah già: "uno vale uno". Lo slogan del partito.
- Non dire quella parola!
- Quale?
- Partito!
- E perchè?
- Perchè loro non sono un partito, sono un Movimento.
- E che differenza c'è?
- Non me lo chiedere a me. A me sembrano la stessa cosa. Ma loro s'offendono ed è meglio non farli incazzare, per il bene dell'Italia.
- Che mi sembra non ce la passiamo bene, giusto?
- E certo. Qui, mentre assistiamo al teatrino politico, stiamo andando a picco. La borsa, alla notizia della vittoria annunciata dagli exit polls di Bersani, con maggioranza sicura, è impennata. E lo spread è calato. C'era ottimismo.
- E poi...
- E poi tutto al contrario. Il Paese ora è ingovernabile ma ha bisogno di un governo. Che faccia le cose basilari.
- Del tipo?
- Una nuova legge elettorale. Metti che non si riesce a resistere più di sei mesi con 'sta maggioranza esigua. C'è bisogno di tornare alle urne.
- E poi?
- Legge anti-corruzione, conflitto d'interessi, norme sui costi della politica, interventi immediati su economia e diritti, riforma dei partiti. Questi sono i punti del Pd.
- Questo è un po' politichese, non dice niente poi sull'eliminazione dei rimborsi elettorali ai partiti.
- Giusto. Perchè Bersani è convinto che bisogna tenerli per non dare la politica in mano solo a chi può disporre delle risorse per pagarne i costi.
- Un po' come dire che ci potrebbe governare solo un imprenditore se eliminiamo i rimborsi. Cosa che fino ad oggi non è maaaai successa.
- Ovviamente si riferiva a quello. Come dire "se uno come lui c'è riuscito così, figuriamoci senza soldi ai partiti".
- Un po' più chiaro. Ma non ne sono convinto. Se eliminiamo i rimborsi ai partiti ci sono un sacco di soldi per la povera gente. E l'Italia non se la passa al meglio.
- Questo è un punto fondamentale per il Movimento, che vi rinuncerà.
- E come fanno a finanziarsi?
- Con l'autofinanziamento. I consiglieri regionali del Movimento, in Sicilia, si decurtano lo stipendio e lo donano al part...all'idea comune.
- Bella cosa.
- Ottima. Ma ci sono sempre punti oscuri o di dubbio entusiasmo.
- Del tipo?
- L'aria di santificazione di Grillo. Che, senza andare a scomodare elementi brutti del nostro passato, ricorda qualcosa di non eccezionale del nostro presente.
- Tieni sempre in conto che un elettore su tre vota ancora Lui.
- Certo. E sono sempre quelli più difficile da riconoscere quando cammini per strada. Rispondono con la verità solo alle telecamere di Del Debbio.
-  Ma, tornando a Grillo, mi hai comunque detto prima che c'è chi lo contraddice.
- Certo. Su internet. Con l'anonimato o attraverso un nickname. Ci vuole più coraggio a uscire fuori adesso. Con colui che ti  ha assicurato uno stipendio d'oro da parlamentare.
- Ma ho letto che si decurteranno parte dello stesso, no?
- Certo. Alcuni dicono tot, altri di meno altri di più, ma di sicuro rinunceranno a parte dello stipendio.
- Questo gli fa onore. Se facessero tutti così si potrebbe risolvere già qualche problema economico generale no?
- Condivido.
- Ma quali sono le proposte che vogliono assolutamente tramutare in legge.
- Il referendum sull'euro. E il reddito di cittadinanza.
- Un referendum sull'euro?
- Chiedere ai cittadini se andarcene e stamparci una moneta nostra. Così. Senza pensare che la lira ha subìto svalutazioni assurde nel corso degli anni.
- Certo. Ma anche un 5 euro ora non vale quanto una diecimila lire negli anni '90.
- Sicuro. Ma senza essere un economista posso affermare che una diecimilalire tra due anni non varrà un decimo di un cinque euro, se torniamo indietro. Arriveremo a pagare un pezzo di pane ottantamila lire.
- Sono cose tecniche che non capirò mai, ho fatto il classico. Non sono esperto di numeri.
- Come la maggior parte degli italiani. Che nel peggiore dei casi faranno il tuo stesso ragionamento sui 5euro-10mila lire e voteranno per il ritorno al passato.
- Ma tanto ora non si può votare su ciò, giusto?
- Non credo che il Pd proporrà mai una cosa del genere.
- E il reddito di cittadinanza?
- Soldi che lo Stato ti da se non hai un lavoro. Grillo ipotizza che sarà, per i 18 milioni di disoccupati italiani, una cifra tra gli 800 e i 1000 euro.
- Urka! Ci sono precari che quei soldi non li hanno mai visti in un mese.
- Infatti. E senza capire da dove si possano prendere quei soldi, Grillo parla di togliere le pensioni e gli stipendi statali, si aprirebbe una bellissima era di scansafatiche pagati in Italia.
- Giusto. Perchè lavorare per 500 euro se puoi averne minimo 800 stando a casa?
- Una famiglia con tre figli non lavoranti prenderebbe 2400 euro mensili. Una pacchia.
- Ma se ti offrono un lavoro devi accettarlo.
- In che senso?
- Se ti offrono di andare a fare lo spaventapasseri o il promoter non puoi rifiutarti.
- Anche se mi danno di meno o il lavoro non mi piace affatto?
- Certo.
- E' una fregatura bella e buona. E quindi questo "reddito di cittadinanza" farebbe la gioia di agenzie pubblicitarie che non vedono l'ora di avere polli da portare porta a porta, o tramite call center, per vendere contratti alle vecchiette.
- E' una visione tua. Nel Movimento lo vedono come un passo fondamentale del progetto.
- Ma quindi, in tutto ciò, siamo punto e a capo: io non c'ho capito niente.
- Neanche io. Te l'avevo detto.
- Cioè. Uno vince ma non vince. Uno perde e dicono che ha vinto perchè è ancora vivo. N'altro fa il boom e vuole comandare lui e non fare comandare gli altri, pur non essendo stato eletto. Ma che possibilità abbiamo di farci trattare bene in Europa?
- Infatti dicono che abbiamo eletto due clown...
- E ci è andata bene! Se avessero voluto dire la verità avrebbero detto che siamo un popolo intero di clown!
- Non ti scaldare!
- Hai ragione. Vabbè. Facciamo finta che ci va' bene così per adesso, va'. Può darsi che la barca regga. E magari arriviamo a cinque anni.
- Campa cavallo...
- L'hanno trovata anche in Parlamento?
- Cosa?
- La carne di cavallo.
- Forse servirebbe...
- Vabbè, ti ringrazio. E' stata una piacevole chiacchierata.
- Pure per me.
- Ma dimmi la verità...chi hai votato?
- E tu?
- Se rispondi con una domanda ad una domanda è perchè cerci di cambiare il discorso. Un po' ti vergogni.
- Te lo dico: Vendola.
- Ah. Io Ingroia. Mi dava fiducia. Una Rivoluzione che mi dava più sicurezza di quella di Grillo.
- Almeno il mio è passato.
- Non ne sarei così entusiasta.
- Alla fin fine votiamo come se stessimo guardando una partita di calcio. Vendola un gol l'ha fatto. Quello della bandiera.
- Bersani ne ha sbagliati cinque a porta vuota.
- Giannino ne ha fatti tre. Ma di autogol.
- Ingroia guardava la partita senza metterci impegno. - Grillo ne ha azzeccato uno da centrocampo nel sette.
- Berlusconi, come Totti, ha raggiunto Nordhal.
- E in porta ci siamo noi...a subire solo le reti e a prendere i palloni da dentro al sacco...

(Ps: Casaleggio è un imprenditore. Il deus ex machina del Movimento. Per chi non lo sapesse.)

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