mercoledì 30 giugno 2010

Semplicemente accade...



Non mi piacciono i "coccodrilli", non mi sono mai piaciuti. E questo non sarà uno di quelli. La morte di una persona, per quanto famosa che sia, è un evento che accade ogni santissimo giorno. E un operaio che cade dal pontile vale quanto un attore che si lancia col paracadute e colpisce terra molto più violentemente del normale. E' la vita. Ma soprattutto è la morte. Taricone era un recluso da Gf atipico, mandò leggermente a quel paese Costanzo e tutta la sua cricca di Buona Domenica per imparare un mestiere, e c'era riuscito. Ma non sto qui a parlare della sua vita, dei trascorsi e dei suoi pensieri, non lo conosco. Ho una visione solo del Taricone personaggio più che dell'uomo. La sola cosa che mi interessa è che ora c'è una ragazza ed una bambina che hanno perso un compagno e un padre. Una piccola bambina di sei anni. Che al confronto con una figlia di operaio potrà avere certamente una vita più agiata, un'esistenza più serena ma vive lo stesso dolore che vive una persona comune. Quella bambina ha perso un punto fondamentale della sua vita. Un padre non ritorna, qualcuno potrà sostituirlo ma perderà, quasi inevitabilmente, il confronto. E' un dolore che qualcuno vicino a me ha provato e che si porta dietro e si porterà dietro per decenni, è un dolore acuto, distruttivo, rovinoso. E' però la sensazione, per credenti o meno, che qualcuno da qualche parte, la proteggerà sempre.

Voglio ricordare il Taricone uomo con un video di Striscia. Ho il lieve sospetto che ha elargito fior fior di quattrini per quel posto. Anche un paio di mesi fa in un'intervista ne parlava. Chi è delle vicinanze e vuole un cane, che passi a Caserta. E' un buon modo per ricordare un individuo generoso, secondo me. Si capisce da come i cani gli passano accanto felici e cerchino il contatto con lui.

A chi può interessare, tempo fa scrissi una poesia su questo tipo di "abbandono". Basta cliccare qui.

5 commenti:

Debora ha detto...

Concordo pienamente con ciò che hai scritto.
Sicuramente dispiace, come dispiace quando una vita lascia questa terra, ma ciò che hai scritto corrisponde alla realtà.

Il rospo dalla bocca larga ha detto...

La morte quando arriva arriva... Ce sta poco a fà... Mio padre è morto che aveva 42 anni e mi sembrò ingiusto, figuriamoci morire a 35. Ciao Pietro.

Carmensì ha detto...

La morte di qualcuno a noi vicino è dolorosa a qualsiasi età e non è la morte in se ad essere ingiusta ma sono gli errori umani che rendono la cosa difficile da accettare.
Sono nove anni che è morto mio padre e continuo a stare male quando sento notizie come queste.Dispiace ma è la vita e si va avanti.

Anonimo ha detto...

Condivido quello che scrivi, e a parer mio questo mondo sta girando sempre di più al contrario...l'ordine degli eventi della vita è stravolto,troppa gente giovane va via...
La morte è la morte, e chiunque colga, chi resta l'affronta sempre con dispiacere. Se la morte di un operaio sembra che sia meno importante di quella di una persona famosa, è perchè i massmedia non le dedicano trasmissioni tv, al massimo una breve notizia su un giornale locale...o una frase in un telegiornale.. La morte del personaggio fa piu' eco e notizia,il fatto che in un modo o in un altro lo si conosca, ti fà avvertire di piu' il senso della scomparsa,la morte di Pietro mi ha toccato parecchio...sembra che sia andato via un vicino di casa...Addio Pietro

S ha detto...

Tra quello ho letto nel mare di articoli, commenti e "coccodrilli" riguardanti la disgrazia di Pietro Taricone, questo di Lutty è in assoluto la cosa più intelligente e sensata che ho trovato.

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