martedì 12 ottobre 2010
Insormontabili problemi di comunicazione quotidiana
E' inutile che stia qui a giustificarmi, dicendo che il mondo è cattivo ed è popolato da persone stupide che parlano solo di cose stupide.
La colpa è mia.
Se non so intrattenere una conversazione civile come sa fare la maggior parte delle persone, dico.
La colpa è solo mia.
Punto 1. Non so come attaccare bottone.
E questo è un dato di fatto. Non riesco a trovare l'incipit per un discorso, non riesco a trovare un argomento con cui attaccare bottone. Sto lì mezz'ora a fissare il vuoto scartabellando nel mio archivio mentale alla ricerca di qualche frase intelligente e opportuna da dire. Ma niente, l'unica cosa che mi viene in mente è chiedere qualche informazione che so già, facendo finta di non saperla.
E qui si arriva al punto 2.
Punto 2. Non so come tenere in vita una conversazione.
Mettiamo il caso che io, per pura combinazione, riesca a trovare un incipit decente per una conversazione vagamente umana. Lavoriamo di fantasia, e ipotizziamo che il mio misterioso interlocutore mi stia rispondendo e si stia impegnando per rispondere a uno che ha la faccia di sapere già la cosa che ha chiesto.
A quel punto la palla toccherebbe a me. Dovrei essere io a continuare, giusto? Magari con una risposta che preveda uno sbocco per un ulteriore spunto. Qualcosa che permette all'interlocutore di rispondere a sua volta.
E invece no. E invece me ne esco con qualche "Ah, ecco..." che sfuma verso il silenzio più assoluto oppure con qualche risatina a metà tra l'ironico e il comprensivo nel caso non abbia capito bene se il mio interlocutore aveva un tono ironico o sinceramente rassegnato. Perchè il più delle volte non riesco a capire le persone. Ho sempre la sensazione che mi stiano prendendo in giro, o che trovino stupida ogni mia affermazione. E ho sempre la sensazione di essere inadeguato a ogni conversazione banale che si scambia per parlare del più e del meno.
E qui si arriva al punto 3.
Punto 3. Non riesco a relazionarmi con la maggior parte dei discorsi della gente.
Cerco sempre un mare di giustificazioni per questo punto, ma la colpa è solo mia. Macchine, discoteca, week-end fuori, serata alcoolica, facebook, ultima puntata del Grande Fratello, vestiti alla moda, ultimo singolo dei Darii. Non riesco a parlarne, giuro. Non è tanto un problema che io non sia competente in questi settori, il punto è che esistono persone che anche non capendo niente di tutto questo riescono a dire sempre la cosa giusta a proposito. Ecco, io non sono una di queste. Io, se non capisco niente di un argomento, non riesco a trovare nulla da aggiungere al mio interlocutore, nulla da ribattere. E questo è un gran problema.
Il che, unito agli altri due problemi, mi porta a un importante quesito: devo cominciare a preoccuparmi o fa tutto parte del mio personaggio di asociale che mi sono costruito faticosamente in tutti questi anni???
Commentate pure, senza farvi nessun problema. Io vi risponderò sicuramente...o forse no. Magari incaricherò Lutty di trascrivere le risposte che io gli manderò via sms, o magari concluderò con un "ah, ecco" misto a un sorriso che, per fortuna, voi non potrete vedere.
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8 commenti:
Perche' quando parlo con te ho sempre la strana sensazione di essere presa in giro...? ;P
Ti capisco, mi capita la stessa identica cosa. La causa è probabilmente una: scarsa autostima. (La quale, invece, può essere originata da molti fattori).
Io credo che ogni cosa che esca dalla mia bocca (e dalla tastiera quando scrivo) sia stupida. Allora reagisco in due modi:
-se rimango razionale, balbetto qualcosa imbarazzato e poi taccio, come fai tu;
-se non riesco a sostenere la situazione, e "perdo la ragione", cambio discorso e comincio a sparare idiozie a raffica, a metà fra Woody Allen e un politico moralista.
In entrambe le situazioni risulto un idiota, ma nel secondo caso almeno mi sfogo. :P (ma capita sempre più di rado)
Chissà perché, quando sono serio tutti pensano che io scherzi (e che quindi sia un idiota che scherza pure quando è serio, per cui vengo trattato da idiota), mentre quando scherzo e dico idiozie (apposta), vengo preso sul serio (nel senso che sembro talmente idiota da credere alle idiozie che dico, e quindi vengo trattato da idiota)
Ad ogni modo, parlare spontaneamente (nel senso di "fare quattro normalissime chiacchiere") di argomenti "frivoli" mi è difficile, forse perché, sotto sotto, ritengo che tutti gli argomenti siano "frivoli"... l'asocialità, in fondo, porta anche a questo.
E poi, non essendo esperto di nulla, non potrei nemmeno cambiare discorso e parlare seriamente di quello che (non) so: finirei per riempire il discorso di "forse", "potrebbe"/"dovrebbe", e mi sembrerebbe di parlare a vanvera.
Ecco, non so più che aggiungere. :D
Ma l'hai sentito l'ultimo dei Darii???? No? Manco io!
Per fortuna!
"Macchine, discoteca, week-end fuori, serata alcoolica, facebook, ultima puntata del Grande Fratello, vestiti alla moda, ultimo singolo dei Darii"...
Beh ma non è mica un disvalore NON parlare di quegli "argomenti" ehmmm, anzi ;)
ammetto di esser passato attratto dal tuo avatar,
complimenti per il vostro blog e a presto,
Marco Michele
CN
Io non penso che tu abbia questi grandi problemi di comunicazione...se ti capita con chi hai appena incontrato, o con chi conosci davvero da poco, penso sia assolutamente normale...
Normale sempre all'interno delle nostre personalità "asociali", che asociali in realtà non sono...
Abbiamo solo bisogno di un pò più di tempo per prendere confidenza e per essere noi stessi, tutto qui...
Grazie, grazie...grazie a tutti! :D
Quanto sostegno per i problemi sociali del Diggy!!! :D
@Leader: perchè con te lo faccio davvero! :P Diciamo che la mia tendenza a prendere in giro le persone è direttamente proporzionale all'affetto che provo nei loro confronti! :D
@MaxBrody: scarsa autostima...hai perfettamente ragione. Si riconduce tutto a quello, a ben vedere. Per quanto riguarda i fattori che la causano, invece, so bene quali siano...ma non per questo riesco a eliminarli! :D
@Lutty: se sei ignorante, lo sono più di te! :P
@Marco: grazie davvero per essere passato da qui, per aver scoperto questo posto grazie al mio avatar, per decidere di tornare qui ogni volta che lo farai! ;) E grazie per il tuo commento, in effetti anche io la penso esattamente come te...ma gli altri? :D
@Paola: quante sagge parole in una donna saggia (e anche leggermente fidanzata con il sottoscritto - anzi, sottosgritto- e quindi inevitabilmente di parte :P )!!! La verità è che ho bisogno (abbiamo, in realtà) di tanto tempo per capire se poterci fidare di una persona, se poter essere noi stessi di fronte a loro, se poterci mostrare per quello che siamo. E un pò il mio dubbio è anche quello: è proprio necessario dover svelarsi completamente a una persona per poterci interagire? Perchè non riesco (-iamo) ad avere un rapporto superficiale come quello che hanno milioni di persone senza doverci mettere in gioco ogni volta? :(
Mamma quanti problemi!!!Io anche se sparo cazzate a ruota libera non me le faccio queste pippe!:D scherzi a parte,quando parli con una persona per la prima volta dovresti avere un miliardo settecentocinquantadue domande da fare...A me interessa sapere della vita di altre persone, magari incontrate in un contesto di interessi comuni, o anche per caso. Quindi anche se non scendo troppo nel personale e non gli racconto i fatti miei, ci parlo tranquillamente...Non è che in fondo, sotto sotto, non te ne frega di parlare con gli altri perchè pensi che non avrai niente in comune con loro? ;)oppure, ancora peggio, pensi che se parli della tua vita a loro non importi? Essere o non essere? Nel dubbio io mangio...
In quello che hai scritto un po' mi ci ritrovo. Non dico che mi succeda sempre, ma alle volte il "problema" si presenta. Forse c'entra l'autostima (e lo dice uno che è il più grande detrattore di se' stesso), ma io credo che dipenda anche dalla persona che ti ritrovi davanti; non mi ritengo un esperto in chissà che, ma ritengo di avere una buona cultura generale e soprattutto sono aperto a parlare anche di cose che non conosco o non apprezzo, ma spesso mi capita di non incontrare questo stesso tipo di apertura in altri interlocutori.
Poi, se non ho capito male, tu poni la questione dell'attaccar bottone con degli sconosciuti o poco più, e forse lì c'è un fattore "associalità", ma può darsi che si tratti solo di timidezza o di essere un po' impacciati con chi si conosce davvero poco; e qui sono d'accordo con Paola, ritengo sia perfettamente normale, anche la sensazione di sentirsi presi per il culo (poi col tempo si capisce se si trattava solo di una paranoia o di presa per il culo vera :P ).
Personalmente poi apprezzo chi parla con cognizione di causa, non sopporto chi si atteggia a grande esperto di cose che non conosce, così come chi parla con estrema facilità di cose personali con perfetti sconosciuti.
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