venerdì 21 novembre 2008

Piccolo spazio pubblicità



La vita è fatta a fasi. A periodi. E solo adesso l'ho capito! E da cosa me ne sono accorto? Da una pubblicità. Mi vergogno persino ad ammetterlo ma è così. Una pubblicità di una macchina. Straniera. Che poi, a dirla tutta, gli spot più strani sono sempre quelli delle macchine e dei profumi, trenta secondi in cui, abitualmente, non ci capisco na mazza fino al marchettone finale. Ma non di questo volevo parlare.
Fasi.
La nostra vita è fatta di innumerevoli fasi. Personali, che variano da individuo ad individuo, ma molto comuni. Nell'adolescenza di ogni ragazzo ed ogni ragazza ci saranno periodi in cui molte cose saranno simili, senza neanche programmarle. Dalla scoperta dell'amore a quella del sesso, con tutti i problemi che questo comporta. E anche io nella mia vita ho vissuto parecchi periodi. E ve ne conto qualcuno, sicuramente li avrete conosciuti anche voi:
Allora, iniziamo dal periodo "Le donne non servono a niente", ero giovane dopotutto. Ero alle elementari.
Ho passato l'età del "mangia mangia che tutto fa bene" con conseguenze non proprio felici.
Sopportato il momento piuttosto ampio del "Il ragazzo è intelligente ma non si applica". Me lo dicono ancora adesso!
Vissuto con dolore interno il periodo del "Timido assoluto" che non ha amici. E che può sfociare, e l'ho fatto,nel "Odio il mondo", "Ho voglia di protestare contro tutti", "Non dò più retta ai miei" e cose simili.
Amato le vicissitudini della cosidetta fase "Bertuccia primordiale", che ho già spiegato e che continuo a portarmi dietro.
Ho urlato contro il mondo quando ho avuto l'illuminazione che "Uomo e donna non sono fatti per essere amici", per fortuna, poi, ho trovato smentite. E le trovo ancora.
Ho, o meglio avevo, messo a riposo il maledetto hobby del "Farmi insultare per la mia scarsa qualità calcistica", ma non ci riesco, è più forte di me. Devo giocare.
Attraverso, da un anno e più, il periodo "Non mi taglierò più i capelli", come se un caschetto alla Beatles e una sciarpa facciano di me un anti-conformista o un figlio dei fiori trapiantato qui quarant'anni dopo.
Vivo, da meno di un anno, con la convinzione del "Si, il pizzetto mi fa più figo", quando in infazia gioivo per non avere la barba e soprattutto sto complimento non me lo fa nessuno.
E sono passato e passo ancora in rapida successione dalla "Ho voglia di morire" alla
"La vita è meravigliosa", dalla "L'amore non esiste" alla "Vivo d'amore", dalla "L'amicizia vera è impossibile" alla "Ho i migliori amici del mondo" e così via...
Passo da fase a fase in un attimo, in un giorno, in un mese, in un anno, in un lustro. E molte fasi ancora ci saranno ad aspettarmi, la fase del "Mettere la testa a posto"(mai l'ho capita sta cosa, credo che vi sorbirete un intervento su questo argomento n.d.s.), poi la fase del "Voglio fare carriera", poi "Voglio una ragazza che diventi mia moglie", poi ancora "Voglio trombarmi la mia segretaria"(essendo uno Sgrittore, io racconto tutti gli aspetti del mondo. Non guardatemi male!), poi la fase del "Voglio un figlio" che si trasformerà poi nella fase del "Ma chi me l'ha fatto fare?", la fase del "Padre buono e accondiscendente"(o del "Padre cattivo e padrone" a seconda dei casi), la fase del "Ritorno all'adolescenza a quarant'anni suonati", la fase del "Ho tutta la vita davanti a cinquant'anni" e così via.
Centinaia sono i periodi che scandiscono la mia esistenza e centinaia sono quelli che lo faranno in futuro. Molti spero di evitarli, altri spero di raddoppiarli(doppia segretaria!! Evvai!! No, scherzo).
Ecco, senza farlo apposta e solo in un intervento bloggesco che adesso mi rendo conto di essere entrato in una nuova fase: "Come sarà il mio futuro?". Un frase che pensiamo da quando siamo piccoli fino agli ultimi istanti di vita. E una risposta ce la diamo solo per farci stare buoni e dormire tranquilli senza incubi, solo sogni belli: sarò una rockstar, uno scrittore famoso, un calciatore stra-pagato, un'astronauta, una ballerina, una coreografa importante, una soprano, o magari un contabile di banca, o un industriale famoso. E chiudiamo sempre con lo stesso pensiero: "Da grande, sarò quello che voglio. Ne sono sicuro".
E questa è la cosidetta fase del "Il futuro me lo gestisco io". Sarebbe bello crederci. Ma i pensieri sono finiti ora. E' il momento di dormire. Domani ricominciamo ad immaginare. Tutti a nanna adesso.

Domani è un altro giorno...

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