lunedì 20 aprile 2009

La Carmenide - Puntata Zero



Narra la leggenda che molti anni fa, millennio più millennio meno, vivesse, nella Calidornia orientale, un eremita scrittore che aveva una grande fantasia e che, a fasi alterne, dalla sua capanna sul mare si dirigesse nei centri abitati dei villaggi circostanti per esporre le sue opere(per la non soddisfazioni degli abitanti di questi paesioli). Il suo nome ero Luttero. Era un vecchietto piuttosto arzillo, si narra che riuscisse ancora a fare due passi consecutivi senza distruggersi le caviglie, ma, anche lui, aveva qualche piccolo problema fisico: era sordo, un po’ rimbambito e non è che ci vedesse tanto bene, insomma stava più di là che di qua. Ma la sua fantasia lo teneva a galla, per il dispiacere del popolo che si ritrovava costretto a sentire quelle baggianat…ehm…mirabolanti storie di eroi di altri tempi per ore e ore.
Luttero amava narrare le mirabolanti storie di eroi di altri tempi e molte volte, era capace di ripetere le stesse frasi per molto tempo, ricordando anche che soleva, molte volte, ripetere le stesse frasi per molto tempo così, tanto per allungare il brodo.
Ma il vecchio eremita aveva una grande fantasia. Nella sua tenera e dolce vita da vecchietto rompiballe aveva, oltre che dilapidato il patrimonio di famiglia giocando a poker nella locanda di Jack L’imbroglione (infatti poi capì il perché di quel soprannome), anche scritto tante e tante opere teatrali e epiche che sono arrivate fino ai giorni nostri. Ovviamente molte di esse non erano così eccezionali. Basti pensare a “Vita, morte e inutilità delle zanzare”, “Tu, scarabeo stercorario, perché vivi?” oppure ancora “Ah, oggi è un giorno di pioggia, tanto vale scrivere due idiozie” e soprattutto “… (Non avevo l’ispirazione, scrivetevelo voi il libro!)”. Ma non tutto è da buttare, infatti, il nostro eccelso scrittore partorì grandi racconti che hanno fatto la storia della scrittura fino ai giorni nostri. E qui citiamo, non senza orgoglio, “Le mirabolanti avventure di Joe l’idraulico-liquido” dove si narra la storia e le vicissitudini di un idraulico acquiforme che riusciva, nello stesso contempo, ad aggiustare tubi e a soddisfare le casalinghe annoiate. Non dimentichiamo poi “Sette per sette quarantanove”, un trattato sull’importanza dei numeri nella matematica. Prima di arrivare al pezzo forte, son degne di citazione almeno le altre due mirabolanti opere dell’autore ovvero “Storia di un gatto e di una gabbianella che l’insegnò a volare. E ancora non si sa come fece dato che il gatto non ha le ali” e il capolavoro ironico e geniale al tempo stesso “Gli scrittori muoiono di fame. Comprati il mio libro”. Tutto ciò per arrivare alla sua vera opera principale, alla storia più importante mai scritta da un essere umano, animale, o pianta:

“La Carmenide”

Qui. Sul Bloggo. Prossimamente!!!

Consigli per gli acquisti, sempre dello stesso autore: “Son sordo, che mi parlate affare?” e “Perché hanno tutti paura di un aereo che è sicurissimo e non di un ascensore che ha solo dei fili sottilissimi a mantenerlo?”. Un mito. Sto parlando di chi ha il coraggio di leggere questi libri. Un mito e un pazzo. Insieme.

Nella foto sovrastante: Luttero quando era ancora in vita. Era visibilmente sconvolto, quasi di sasso, alla notizia che i Rolling Stones erano, e sono, ancora vivi.

2 commenti:

DjJurgen ha detto...

Se si trattasse di te, partirei già prevenuto...ma visto che a scrivere è il sommo Luttero, non posso che aspettarmi grandi cose!! :D
E poi, parliamoci chiaro, io sono un suo grandissimo fan! Ho comprato due copie di "Vita, morte e inutilità delle zanzare", e ne tengo una in una teca di cristallo e l'altra sul comodino, per leggerla tutte le sere! E' proprio vero, dopo quel romanzo la letteratura è morta...

Petty ha detto...

*.*
come introduzione ottima direi!! ;)
son prp curiosa di leggere la puntata UNO!
...
alla prossima puntata!
zaoOoO
^^

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