lunedì 7 settembre 2009

La Carmenide - Tempo di guerra (Puntata Sedici)



Mini-prefazione: La visione di questa puntata è vietata a chiunque ha un cuore, un cervello, un briciolo di onore e tanta ma tanta onestà. Indi lei, signor Berlusconi, può leggerla senza problemi. E non si dimentichi di cliccare sui suoi attendenti per cambiare pagina(Questa sarà difficile da capire per chi non bazzica di attualità). Ricordatevi che chi legge abitualmente ogni dì diventerà sicuramente più acculturato, ovviamente tutto ciò non vale per la Carmenide. Leggerla ogni dì porterà alla deficienza senile venti anni prima del normale sviluppo della malattia. Indi facendo un esempio: se hai 20 anni tra altri 30, se ne hai trenta tra altri venti, se ne hai settanta è stato bello conoscerti. Ah, piccola precisazione: se la leggi ogni giorno vuol dire che rileggi le puntate vecchie. Indi non sei solo verso la demenza senile ma anche un po’ masochista. Un po’ molto masochista.

Motivi per leggere codesta puntata: Luttero è impazzito e intende parlare per tutto l’evolversi della suddetta in maniera aulica e antica. Si, non sta bene. Se anche voi siete d’accordo premete il tasto 5 del vostro telefonino. Ora, se invece volete ricordare a vostra madre di non urlare quando ha voglia di urlare premete il tasto 1 sul telefonino, badate bene, del vicino alla vostra destra. Invece se volete finirla di leggere ste prefazioni basta che andate un po’ più giù. Ma se premete 262 sul telefonino del vostro maestro delle elementari fate prima.

La visione di questa puntata risponderà ad una delle più esistenziali domande sull’evolversi della vita terrena: si, quando ti prude l’alluce del piede è veramente un tormento.

Riassunto puntate precedenti: Leggetevi il vecchio riassunto e siete al 99 per cento della trama. In più è successo che il Master si è lavato, indi è un evento.

Personaggi vari, e descrizioni:
Mang’isse: Delicato, dolce, diverso, dotato e anche dimenticato, certe volte. Il vero eroe. Lui si che sa come tagliare un quarto di bue: in quattro parti.
Master: Colui che perde contro i bambini giocando a calcetto. Che umiliazione.
Lucabborrasso: Inizia come animale improvvisato, continua a rita-gliarsi spazio. Diventerà il vero fulcro della scena dalla puntata trenta. Peccato che la serie finirà alla 24.
Carmenide: la serie sembrerebbe dedicata a lei. Ma potrebbe essere un trucco. Staremo a vedere.
Cimichele: Il malvagio antagonista che, finora, di cattivo non ha fatto una benemerita cippa.
Conan O’ Superdetective: Il padre-padrone di Cos. E’ stato eletto capo dagli abitanti dell’isolotto per farlo stare il più possibile distante da loro. La sua proverbiale sfiga assassina è risaputa e sempre pericolosa. Ha segregato i due segreti eroi nelle segrete. Il motivo? E’ un segreto.

Nella sala grande vi splendea foco,
e la fragranza
del cedro ardente e dell'ardente tio
per tutta si spargea le terre intorno.

Ella, la saggia, cantando con leggiadra voce,

fra i tesi fili dell'ordìta tela
soleva svelar gli oscuri inganni.

“Le prefazioni aumentano sempre di più, noto. Chissà il real motivo qual è!” – Si domandò l’insospettito Master.
“Ordunque io sospetto, nella mia persona, che il noto scrittore sia conscio di non aver più fantasia e si sia deciso di tirarla per le lunghe per scrivere poco o niente della puntata.” – azzardò il deciso eroe.
“Non vi permetto di condannare il mio amato con codeste insolenze, a meno che non desideriate pagarne il desìo con la mia persona.” – lì avvertì, con fermezza, la delicata Carmenide.
“No. Lungi da me dal pensar siffatta cosa. Ci tengo alla mia virilità!” – affermò lo scudiero sconfitto dai bambini.[1]
“Che poi, noi tutti, ci domandiamo a cosa serva in realtà se non la si usa affatto.” – lo riprese Mang’isse sogghignando soddisfatto.
“Ah, Mang’isse, tu ti burli della mia beltate, ma vedrai che Bocciofila sarà mia un giorno. Anche se io punto a ben altro. Oh, mia cara Emma, dove sei?” – urlò alla Luna.ù
“Luna, vieni qua, non ti far urlare addosso da codest’uomo insolente.” – favellò la dolce ragazza chiamando a se la propria gatta nera, che osservava, ferma e immobile, la delicata essenza orrorifica[2] del Master.
“No, mia salvatrice, non mi sento di esser insolente anche se, dalla bassezza del mio grado, vi chiedo umilmente il perché voi portate una benda disumana al piede destro.” – e si inchinò maestoso.
“Ah, Master, hai l’occhio di lince. Ebbene è tutto ciò avvenuto durante l’evolversi di una serata di svago. Son solita abbandonarmi ai piaceri di giochi pericolosi.” – rivelò loro la Saggia.
“Quali giochi?” – chiese l’eroe ormai messo un po’ da parte – “Bungee-jamping?”
“No, siete fuori strada oh Mang’isse!”
“Hockey su ghiaccio?”
“Nisba!”
“Pallavolo?”
“Niet”
“Tiro al piattello?”
“Nada!”
“Salto con l’asta?”
“Nein”
“Football americano, sebbene non sia stata ancora scoperta l’America che, ovviamente, scoprirò prima io e chiamerò la Mangissiana.”
“Ehm, neanche quello.”
“E di quale assurdo pericolo stiamo favellando, mia cara?” – chiese ancora una volta il Mang’isse che ormai rodeva dentro dalla curiosità ma soprattutto dalla fame.
“Minigolf.[3]” – ammise, con sincero e assoluto imbarazzo.
Una risata fulminea e altisonante si udì per il castello. Era il malvagio re di Cos che si era così presentato agli occhi della Saggia e dei suoi due ospiti. Ma non aveva fatto i conti con il lucaborrasso, che dormicchiava rannicchiato in mezzo alla sala. Il cucciolo di nonsocosa non venne notato da Conan che lo scambiò per un tappetino inciampandoci sopra. La caduta emise uno squassante rimbombo che, oltre a rompere i vetri visivi del governatore, venne udito anche negli inferi dove i piccoli Carforini venivano forgiati per sconfiggere il Master in altre millemila partite a calcetto.[4]
“Maledetto!!” – urlò quest’ultimo prendendosela con l’autore – “E’ stata una partita strana, stavo male, l’indice Nikkei era calato ed io ero triste, la congiunzione astrale di quel giorno mi proibiva di scartare chicchessia, il pallone in quel giorno, per fatal destino, era il mio peggior nemico, avevo promesso al Presidente della Repubblica di partecipare alla sua cena e non potevo arrivarci stanco. In realtà li ho fatti vincere.”[5]
“Finiscila di inventare scuse e assumiti le tue responsabilità. E ora, per tornare ad una trama normale e senza sbocchi sulla vita vissuta, io vi dichiaro guerra, oh Saggia.” – dichiarò Conan ripresosi dopo il ruzzolone.
“Guerra eh? E come? E in qual luogo? E in quante armate siete?” – domandò la Saggia, senza far trapelare alcuna emozione.
“Alla Kamchatka. Con quattro carri armati.” – rivelò loro.
“Bene, difendo con tre. Può anche tirare i dadi per il suo destino, oh malvagio governatore.” – E così facendo Conan tirò i suoi quattro dadini da passeggio, il risultato fu aberrante. Tutti numeri al di sotto del quattro che fecero esaltare di gioia la Saggia che con un unico tiro dimostro di essere ampiamente al di sopra delle armate avversarie. Ritirò altre due volte e sconfisse il nemico – “Non puoi competere con me. Ricordatelo!” – si esaltò la signorina.
“Un giorno ti batterò. Ne sono sicuro.” – E se ne andò. Prima però decise di voler dare un calcio disumano alla testa del povero lucaborrasso che dormiva beatamente a terra. Peccato per lui, però, che questa volta, causa la sua momentanea cecità, non vide esattamente ciò che voleva colpire e infranse in maniera sconsiderata il suo piede contro una enorme sfera di ferro che, chissà perché e chissà percome, giaceva lì in mezzo al salone. Il malvagio governante se ne andò in barella.
“Perché girate con palle di ferro in mezzo al salone?” – domandò Mang’isse che, in astinenza da cibo, iniziava ad assaggiare pian piano il Master.
“Per eventuali gag, non ci facciamo mancare niente. D’altronde son pur sempre la donna dell’eccelso scrittore.[6]” – affermò con un bel popò di entusiasmo.
“Ma perché ci ha imprigionati? Perché se ne è andato? E perché giocavate a Risiko? E perché siamo in questo posto. Ah no, l’ultima la dovrei sapere. Ma mi farebbe bene una ricapitolazione.” – si adirò Master ormai allo stremo delle forze.
“Vi ha imprigionati perché conosceva la grandezza del Mang’isse nel giocare a Risiko. Aveva bisogno del campione. Tu sei stato chiuso con lui solo per essere il suo pasto casomai avesse fame, cosa che sta avvenendo proprio in codesto regal istante. Poi, si è congedato perché io ho appoggiato la vostra liberazione portandovi nel mio castello che non rientra nei suoi possedimenti e nella sua giurisdizione, infatti non può nulla contro di me. E siete in questo posto perché solo io posso aiutarvi per sconfiggere il malvagio Cimichele!” – svelò la signorina sempre più affascinante.
“Ma non ha fatto ancora nulla di male.” – considerò Mang’isse addentando la mano del Master che, urlante si diresse verso la più vicina cucina per portargli qualcosa da mangiare.
“Questo è ciò che pensi tu, oh eroe dei miei stivali che non indosso, la verità è ben altra.”
“E posso finalmente essere partecipe di ciò che dovrò fare?” – chiese senza preoccuparsi del cibo portatogli dal Master. “Voglio conoscere i mio destino!” – urlò quasi convinto di ciò che disse.
“E così sia…Mang’isse ti rivelerò un segreto: Il nostro enorme Dio Sabbino è tuo padre…[7]”
“Un po’ l’avevo sempre pensato dalla fame.” – rivelò l’eroe nostrano prima di giacer svenuto.

FINE SEDICESIMA PUNTATA

[1] Mai perdere contro dei pulzelli a calcetto. Ma soprattutto mai vantarsi della sicura vittoria prima della singolar tenzone, si finirebbe, come succede, ad essere deriso anche in puntate di un’opera epica. Vero signor Master?
[2] Il mio caro Word mi segna come errore codesta parola suggerendomi di modificarla in “orrori fica”. Che programma zozzone.
[3] I pericoli si nascondono anche dietro a cose all’apparenza normali.
[4] I bambini giocatori di calcetto sono esseri demoniaci.
[5] Testimoni affermano che le scuse dette dal Master superano, fino ad ora, la ragguardevole cifra di 150.
[6] Santa donna!
[7] E un colpo di scena alla Beautiful non fa mai male per terminare la puntata!

E qui il pubblico si potrebbe anche chiedere: “Ma dove vuole andare a parare questo sconsiderato scrittore dei nostri stivali?”, e la risposta sarà uno squassante e forte “boh!”. Che lenza che sono.

Sondaggio prossima puntata: l’incontro con la compagnia dell’Anello o lo scontro con Cocco Siffedi e il suo nuovo amico Nello? Ai posteri l’ardua sentenza.

Prossima puntata: Giovedì 11 Settembre. Per ricordare un fatto brutto mettendo sul blog un altro fatto brutto ovvero la prossima puntata. Per non dimenticare che al peggio non c’è mai fine. (Ps: anche se per il sottoscritto l’11 settembre è da festeggiare! E un giorno vi dirò anche il perché!)

3 commenti:

Carmensì ha detto...

more ma lo sai ke mi piace troppo il mio personaggio??E' strepitoso!
per il resto bellissima puntata e a tutti i lettori confermo il fatto ke mi sono fratturata la falange del terzo dito del piede giocando a minigolf(solo io potevo riuscirci perciò nn provate ad imitarmi xD)per la prossima puntata voto per cokko e nello!
alla prossima.
zao zao zao.

Petty ha detto...

eccumiiiiiiii..
davvero divertente..
ma ..
ma ma ma...
cioè 1 imperfezione!!
l'11 non è giovedi...ma venerdi!!
uaauahauahauahauaha..

ps : voto cokko e nello xD

U_U

tonycocchi ha detto...

WOW! Quindi Mangisse è un semidio? Ecco spiegata la sua fame divina XD
Non ti mangiare il Master però! è poco lardoso e poco saporito...

W le palle di ferro in mezzo al salone!

Io voto per lo scontro con il Cocco e il suo amico Nello, MUAHAHAAHAH!
Si torna in scena! ^^

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