venerdì 9 dicembre 2011
Le lucine - Salerno Comicon
"Uh, le lucine."
"Oh, i mercatini."
"Uh, le palle di neve sbrilluccicanti."
"Oh, l'albero." - segue faccia sognante.
In queste quattro frasi si può riassumere la giornata trascorsa a Salerno per l'edizione zero del Salerno Comicon, organizzato dagli stessi che ogni anno(da un bel po') risiedono in quel di Napoli e ci regalano una fiera con cosplay, fimo, cazzatelle varie e anche qualche fumetto giusto per gradire.
Questo Salerno Comicon gioca sull'effetto nostalgia degli ex pionieri nerd del settore fumettistico partenopeo. Ovvero quei tizi strani che andavano alla fiera sita al Castel Sant'Elmo(voci mi dicono che prima si facesse anche altrove ma io non vi ho mai partecipato), e che adoravano il sapore del tufo sulla propria bocca quando venivano sballottati contro il muro negli angusti corridoi. Io ero uno di quelli. Il muro era il mio unico amico dato che ci andavo da solo o, la domenica, male accompagnato.
Poi quel tempo è passato, quella fiera di Fumetti con F maiuscola è andata per far posto ad una fiera con fumetti con la C maiuscola. Quella dei Cosplay e dei loro accessori. Ma è così: i tempi cambiano. E noi tromboni ci dobbiamo adeguare sennò rischiamo di essere tacciati come distruttori delle novità. E si sa che con governo Monti ora la novità è di legge.
Il Salerno Comicon - Edizione Zero, lo dice il titolo, non si prefissa troppe pretese. Così si fa, d'altronde è un inizio, lo spazio piccolo del Complesso Monumentale Santa Sofia, seppur su tre piani, ti proibisce di fermarti troppo davanti agli stand che, alla fin fine, non sono altro che sedie e tavolini. Tocca all'arguzia e alla maestria degli standisti rendere quello spazio parzialmente decente. Comunque un giro di tutto il complesso, mezz'oretta buona se si andava piano, la si impiegava. Il problema era poi chiedersi: che fare? Noi, gruppetto di quattro persone che comprende me, squinzia, Bacchettone(già presente a Napoli e Roma) e Michele, abbiamo subito trovato la risposta: comprare ossessivamente così da spendere ogni danaro disponibile e tornarcene a casa piangendo miseria. Non è andata così ma quasi.
Il motivo principale del nostro viaggio in quel di Salerno era Munchkin Quest. Ricordate? Ne avevo parlato giusto qui, intristendomi del perchè dopo otto mesi un tizio se l'era comprato prima del sottoscritto. Comunque troviamo immantinente uno stand di giochi, con molte versioni di Munchkin, che ci dicono provvisto dell'articolo in oggetto. Ma in negozio. Ci vogliono cinque minuti per arrivarci, dicono. Passateci che alle cinque apre, dicono. Noi ci crediamo ma sono le 4 meno un quarto. La fiera è iniziata alle tre, dopo aver visionato con entusiasmo tavole e sceneggiature su Dyd(la mostra è bella ma purtroppo non permette di stazionare troppo a lungo dinanzi alle tavole dato che sono nel corridoio), decidiamo di giocare un po' aggratis al terzo piano, al reparto giochi da tavolo dimostrativi.
La scelta ricade su Chez Geek, gioco geniale inventato sempre da Steve Jackson(quello di Munchkin) con ovviamente le illustrazioni di Kovalic. L'idea generale del gioco è semplice: vivi in un appartamento con un botto di coinquilini, hai un lavoro che ti porta denaro, ma ciò che veramente interessa è cercare di cazzeggiare il più possibile. Spiegazione da invertebrati ma la linea principale è questa. Ora, tralasciando l'indubbia non simpatica presenza del povero cristo che ce l'ha insegnato (faceva battute a cui rideva solo lui e cercava di imbrogliare), il gioco piace e spinge il sottoscritto all'acquisto anche di quello. Ma non alla fiera. Sempre alla solita fumetteria. E nella mia mente si fa largo un pensiero: vengo qui e vado in fumetteria. Ottimo.
La partita finisce alle 17 e 20, salutiamo il tizio, e ci dirigiamo verso l'amorevole luogo pregno di doni per il sottoscritto, doni a pagamento sia chiaro, capendo per grandi linee la strada. Nel frattempo la mia amata scatta foto su ogni luce accesa che vige nelle luminarie salernitane e i due boys comprano vestiti. Tutto ciò mi fa pensare qualcosa ma lo dico alla fine.
Arriviamo verso le 18, grazie ad una superba intuizione della mia pulzella, nella fumetteria. Kaboom è il nome. Compro Munchikin Quest(mezzo regalo di Natale che io e la mia signorina ci facciamo per il nostro anniversario), Chez Geek(rinunciando all'idea di acquistare l'omnibus di Bone, ma è un acquisto solo rimandarto) e l'ultima espansione di Bang(che consta di una trentina di carte e una trentina di segnalini, si sono sprecati, per ben 17 euri, ma divisi tra tutti gli acquirenti del gioco base). Visto che ci sto poi inserisco nel carrello anche "Normalmen", fumetto di Lillo che volevo prendere solo per benevolenza nei suoi confronti e che mi ha offerto la mia delicata signorina. Pago, piango per il botto di soldi speso, mi intristisco, penso che però ora in poi posso giocare ancora di più con la mia signorina, e mi riprendo un po'.
Non è vero: piango internamente per una ventina di minuti buoni. Poi piango quasi esternamente perchè il resto della giornata ce lo passiamo camminando per Salerno. Mercatini, luminarie, presepi, associazioni di giovani che cercano un futuro, lungomare serale, tanta gente, negozi aperti e wifi gratis. Ti vien voglia di chiederti perchè vivi in un paese che appartiene ad una provincia orrenda. Salerno è vita, cribbio. E' vita!
E dopo aver girato per un bel po', aver riposato, aver camminato ancora per tornare alla stazione, aver preso il treno un po' di corsa e aver giocato in treno, posso dire di aver passato una bella giornata. Sia per la compagnia. Sia per le lucine. Sia, anche se minimamente, per il Salerno Comicon. Seguono solite listine da bravi pampini.
Motivi di entusiasmo:
- Salerno. Il sindaco, di qualsiasi schieramento sia, credo sia uno dei più amati d'Italia. E' un genio. E questa è una città vivibilissima. Ancora mi sconvolgo dalle macchine che si fermavano quando ero sui binari e dalle enormi luminarie, di tutte le forme e dimensioni, che davano lustro e meraviglia alla città.
- La mia pulzella felice per le lucine. Dio, o chi per lui, la benedica. E' stata tutta la serata in modalità "stupore" ed era uno spettacolo guardarla così entusiasta.
- Kaboom. Molto riuscita come fumetteria. Ha anche un piano interno per giocare, ha molti fumetti(forse più di quelli che complessivamente erano in fiera) e mi ha fatto cinque euri di sconto. Segnandomeli sullo scontrino. Sono cinque euri, non tanti ma meglio di niente, ma mi sconvolge più il fatto dello scontrino, a dirla tutta.
- Il wifi gratis. Dovrebbe essere dappertutto, ma le teste malsane che ci governano territorialmente lo capiscono ben poco.
- Le mostre di Dylan, dei Paguri e le altre. Peccato per il poco spazio a disposizione.
- Un negozio di articoli sexy. In via BONOsio. Quando si dice il caso...
Motivi di tristezza:
- Abbastanza gente che non sapeva che fare e che vagava per i corridoi. Non dico che siamo al livello del Cavacon(una delle fiere più orrende dalle Alpi alle Piramidi), ma il rischio è quello. Per l'anno prossimo auguro diversa location e forse anche diverso periodo. Che tanto ben pochi sapevano della fiera, il resto era lì solo per i mercatini.
- Le firme per le stampe dei Dylandoghiani erano ieri, domani e dopodomani. Sfiga.
- La sala incontri essendo divisa nello stesso spazio con quella giochi porta solo grande confusione.
- Il tizio che spara battute non divertenti.
- I nudols ma, per fortuna, avendo raffreddore, tosse e febbre non ho mai sentito quell'odore scandaloso.
- La mia squinzia quando, piena di entusiasmo e felicità, mi ha urlato, mentre mi son seduto a riposarmi su una panchina, che ne parco dove stavamo ci sono delle oche con il laghetto. Poi ho scoperto che sono luminarie. Delusione. Tremenda delusione.
Insomma: se l'esperimento si ripeterà auspico due cose. O lo si fa tipo a Settembre, senza puntare sui mercatini che, alla fin fine, sono stati il punto di svolta di chi ha avuto ben poco da fare al Comicon. Per questo l'orario dell'ingresso era dopo le 15, per portare poi la gente a servirsi nei negozi (e non) cittadini. Se invece lo si vuole di nuovo proporre a Dicembre, cambiare location, e aumentare lo spazio per gli stand, sarebbe una cosa buona e giusta e potrebbe portare questa fiera ad essere considerata un appuntamento irrinunciabile nelle escursioni fumettari e nerdiche.
In tutto ciò considero sempre il Romics come fiera Fumettista vera e propria. Ovviamente Lucca è il must ma non essendoci andato non posso proferire parola.
Con le fiere ci rivediamo l'anno prossimo. Prima tappa: il consueto Napoli Comicon che, da vecchio trombone quale sono, prima distruggo mentalmente e poi non veggo l'ora che arrivi.
(Frasi finali dei colleghi visitatori mentre rischiamo di non uscire dal parcheggio, sito sotto la stazione di caserta, dato che l'orario di chiusura era alle 22 e noi siamo arrivati alle 21 e 50.)
"Cosa ne pensate, allora, del Comicon di Salerno?" - me medesimo, da intervistatore.
"La città è splendida" - Michele
"Splendida, splendida" - Bacchettone
"Ah, le lucine" - Carmen
Come darle torto?
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