martedì 15 settembre 2009

La Carmenide - Ricordi del Passato (Puntata Diciassette)



Mini – prefazione(perché mi ero dimenticato delle parentesi e me ne ritiene di metterle!)(E dato che l’opera è mia ne metto quante ne voglio! Anche quindici!): L’opera che state per leggere è un’opera scritta. Dovrete immaginare voi i luoghi, i volti delle persone, il lucaborrasso(ah, no. Quello meglio di no.), le descrizioni, gli scenari, e anche i dialoghi alcune volte. Così magari ve la scrivete voi sta cosa se non vi piace. Cattivi. Ed io che faccio tutto questo per voi. Cattivi. Vi siete resi conto che alcune puntate le hanno scritte le quindici scimmie ammaestrate che ho in cantina? No eh? Forse perché quelle sono state le puntate migliori eh? Devo ricordarmi di dargli da mangiare ogni tanto. E soprattutto questa puntata è stata scritta dall’elefante ammaestrato che ho in giardino. Non vi dico come mi ha ridotto il portatile.

Motivi per leggere questa puntata: Ho un dolore alla schiena indi potete godere della mia sofferenza durante tutta la lettura. Il tempo cambia, l’estate sta finendo, una rotonda sul mare, luglio col bene che ti voglio, ambronzatissima – sotto i raggi del sole.
Altri motivi: Un recente studio ha notato che i maschi quando parlando con una bella ragazza non connettono più e le loro qualità intellettuali scendono. E stiamo parlando di ragazze vestite! Figuriamoci anche solo in bikini. Esseri sbavanti immobili. Questo siamo. E ce ne vantiamo.

La visione di questa effimera puntata avrà come risultato la risposta al quesito più ridondante del creato: si, succede a tutti di avere calzini spaiati nel cassetto della biancheria.

Personaggi e sensazioni:
“Mang’isse”: Uomo a tratti dandy, dotato, desiderato, desolato e anche destinato a fare grandi cose, tra cui, mangiare a sbafo per ore e ore in qualsiasi dimora lui soggiorni.
“Master”: Nome arcaico che significa “Quello che non si capisce il perché sia un personaggio principale se non sa fare una benemerita mazza”, ai posteri l’ardua sentenza.
“Carmenide”: Personaggio comparso sia per la trama sia perché sennò una ragazza mi avrebbe soffocato nel sonno.
“Tommy Show”: Cappellano reggente del regno di SuperSantos. Posto pieno di palloni, bambini che vengono usati come palloni, pane che viene usato come palloni e mongolfiere piene di persone che palleggiano.
“Cimichele”: Antagonista di codesta serie ma si è fatto vedere solo una mezza volta. Interrogato sul perché di questa situazione ha semplicemente risposto: “Non me ne teneva”.

"Mang’isse", ella disse, "e tu rimanti,
di carne e vino a riempirti il ventre,

Tanto la nave prima di doman non tornerà
e poi di necessitate, andrete".
Ciò detto, a tergo
l’eroe
si lanciò sul cibo fumante.


Il placido popolo di SuperSantos soleva festeggiare, ogni 15 Settembre, l’allontanamento del Re Baustelle da parte del Cappellano, quel Tommy Show così simile ad un tedescone che i tedesconi stessi si ritrovano, loro malgrado, costretti ad affermarlo. Considerando poi che il pancione da birra cresceva ogni dì la sua tedescosità si elevava a livelli mai esplorati. Comunque nel regno del pallone rosso, tutti erano felici. Anni e anni di triste dittatura del Baustelle erano stati eliminati da un abile stratagemma del Cappellano che più passava il tempo, più si compiaceva della sua furbizia e, leggermente, se la credeva sempre più.
I festeggiamenti erano rituali. Enorme torneo di Soccer, un gioco senza futuro che consiste nel formare due squadre e buttare un’unica palla di cuoio nella rete avversaria. Più altre duecento regole che, non si sa perché, la maggior parte delle donne non capisce. Le squadre erano composte da cinque persone. E chi fa più “gol” entro un certo lasso di tempo vince. Ovviamente il gioco è da considerarsi un’enorme baggianata. E chi afferma che sarà il più diffuso e praticato in futuro dice, ovviamente, idiozie. Chi mai si interesserebbe a vedere giovani maschi sudati che seguono un pallone? [1] Meglio la lotta nel fango femminile.[2] Quello si che è uno sport con i fiocchi.
Dopo il torneo ci sarebbe stato il grande pranzo del Re-reggente con i vincitori dove il sempre ruttante Tommy Show avrebbe raccontato, di nuovo, come aveva sconfitto il deprimente Baustelle.
E così fu. Davanti alla squadra vincitrice, ovviamente non si chiamava Jacal[3], il sommo Cappellano iniziò a parlare.
“Eh si, miei signori, io vi ho liberati e or voi accettate, con grazia e riconoscenza, il pranzo che i miei cuochi hanno preparato per voi. Io, nell’alto della mia magnificenza, siederò con voi. Parlerò con voi. Berrò, soprattutto, con voi. E poi palleggerò con i vostri figli. O meglio: palleggerò i vostri figli. Ma permettete che vi ricordi, ancora, come andarono i fatti. Per non dimenticarlo mai.”

La sconfitta di Baustelle
(raccontata dal Tommy stesso!)

Anni fa ero un giovane di bell’aspetto, belle speranze e grande naso. Avevo dalla mia parte una particolare capacità: quella di essere odioso. Soprattutto contro i Master quando gioco a D&D[4]. Si narra ancora che un anno studiai i tre maestosi libri con precisione e perfezione e, per quel motivo, a scuola non combinavo mai niente di niente. Indi decisi, di mio particolare avviso, di iniziare a mantenermi da me, lavorando come cameriere per mesi e mesi. Purtroppo, e dico purtroppo, le mie mani non erano abituate a mantenere oggetti che non fossero palloni di cuoio e, abitualmente, i poveri piatti facevano una brutta fine. Venni licenziato da ben 23 ristoranti diversi in 23 mesi. Un record che ancora nessuno è riuscito a superare. Modestamente qualunque cosa mi faccia essere il primo e il migliore, mi esalta non poco. Altro record ancora non infranto è quello dei 168 cappelli diversi che porto sempre con me ovunque vada.
Venni nell’enorme regno di SuperSantos, quindi, dopo aver fatto fallire il “Bricco di Cristallo” un locale dove tutto era di cristallo. Ricordo la mia prima giornata. Fu anche l’ultima. Caddi contro un mobile di cristallo e si effettuò un effetto domino che fece crollare su se stessa l’intera struttura. Ovviamente fuggii a gambe levate prima che il padrone del suddetto luogo di ristoro decidesse di farmi ingoiare ogni minimo pezzo che avevo distrutto. Comunque arrivai qui e notai la disperazione, l’angoscia, e la tristezza che era insita in ogni minimo essere vivente. Decisi che questo era il luogo perfetto per fermarsi soprattutto quando notai che, palleggiando un sottile pallone di cuoio, vidi gente sorridere, anche solo per pochi secondi.
Capii che la colpa di tutto ciò era del Re Baustelle, un individuo sempre triste che decise, dato che non riusciva a ridere, che tutti dovevano piangere per ore e ore al giorno. Nessuna risata, nessun sorriso. Solo deprimenti giornate passate a rimpiangere la felicità passata. Ma, dato che a quei tempi ero giovane e forte, decisi che era giunto il momento di fermare quest’onda di piagnucolamento.
Mi feci ricevere dal Re in persona. Lo vidi sul suo trono. Era apatico, assonnato, assente.
“Chi sei tu per richiedere la mia presenza?” – mi chiese, desolato.
“Sono Tommy Show, vengo da lontano.” – affermò il mio naso.[5]
“E cosa vuoi dalla mia persona?” – disse, piangendo sconfortato.
“Che te ne vada da questa città, da questo regno, da queste terre. Io, Tommy, ti ordino di andartene via.” – Pensavo di averlo distrutto mentalmente. Ma non potevo pensare che avesse un’arma segreta: gli abitanti di SuperSantos le chiamavano “Tristazioni”, le cosidette citazioni-tristi. Una di quelle e ti sentivi distrutto, pronto a suicidarti un attimo dopo averle udite.
“L’unica cosa che ho, è lo squallore del mondo!” – enunciò, con una punta di malessere.
“La sola cosa che so è che vorrei conservarlo!” – risposi. Sicuro di me. Non si aspettava affatto che riuscissi a risponderlo. Rincarò la dose, subito dopo.
“Piangi Roma, muori Amore.” – urlò, con rabbia mista a disperazione.
“I barboni mi guardano, mentre mastico, la lucertola.” – e un colpo al cuore fu, quasi, per lui. Lo vidi a terra, fiero della sua distruzione, forse. Ma continuò a parlare.
“Vorrei morire a questa età. Vorrei star fermo mentre il mondo và. Ho quindi anni!” – pianse, mentre lo diceva, sapeva di essere verso la sconfitta.
“Due cartoline. “Condoglianze, Hello bastardo ci vediamo!” – E fu il colpo finale. Lui cadde al suolo, stremato, distrutto e alla fin fine capii che fu felice di soffrire. Vidi un sorriso sul suo volto e poi niente più. Svanì e da quel giorno si vide, per il castello, un corvo che afferma di chiamarsi Joe. Questa è la storia. Da quel giorno accolsi la felicità nel regno che non è mio. E che ho messo in palio ogni qualvolta lo si voglia. Basta solo riuscire a battermi in un 1 contro 1. Ma finora, nessuno ci è mai veramente riuscito.

“Ecco, questa era tutta la storia. Ora potete mangiare! Buon appetito!” – affermò il tronfio cappellano!
“Mal’appetito!” – corresse il corvo Joe che andò a posizionarsi sulla sua spalla.
“E’ giunta l’ora della sfida, lord da quattro soldi?” – urlò una persona dal fondo della sala.
“Il malvagio Cimichele!” – disse una ragazza svenendo!
“Il feroce Cimichele!” – aggiunse un’altra svanendo!
“Il rude Cimichele!” – concluse una terza ragazza piangendo per la paura.
“Papà!” – urlò il corvo Joe.[6]
“Vattene via, corvaccio! Chi ti conosce! Ti sfido a duello, Tommy Show. E bada di non imbrogliare stavolta.” – sbottò, sbottonandosi un bottone. E si diresse verso la piazza.

Intanto da tutt’altra parte:
“Dovete andare nei monti Cappelliani. Sento che sta per accadere qualcosa di tremendo.” – annunciò loro la sempre affabile signorina Carmenide.
“Ma non ho finito di mangiare!” – contestò Mang’isse intendo a divorare un’ala di pterodattilo.
“E poi, mia signora, cosa potremmo fare noi due, anzi tre và, contro il feroce Cimichele?” – chiese Master che finalmente si rendeva conto dei suoi limiti.
“Non sarete soli. Vi accompagneranno i miei due campioni.” – due figure entrarono nel salone.
“No, ditemi che non è vero!” – imprecò il Master – “Il Cocco nooooooo!”
“Cocco si, e ci sarà anche Onello[7] con voi. Andate e tornate vincitori!” – disse, senza ammettere repliche e si alzò diretta alle sue stanze. Nel salone rimase la fragranza del suo profumo, un Mang’isse sempre più incline a divorare qualunque cosa stesse sul banchetto, e il Master che piangeva per l’arrivo del Cocco.

FINE DICIASSETTESIMA PUNTATA

[1] Soprattutto se poi sti giocatori hanno una maglia a strisce bianconere e si chiamano Marchisio. Chi mai li guarderebbe?
[2] Giusto! E’ cosa buona e giusta!
[3] Stendiamo un velo pietoso su codesta squadra.
[4] Gioco da Nerd, per Nerd che vogliono essere Nerd. E si vantano pure di esserlo.
[5]E’ così grande che parla da sé ogni tanto.
[6]Il corvo, notando lo spavento che il suddetto Cimichele provocava, ha pensato che fosse un suo parente. Diciamo che sono affini.
[7]Onello ovvero l’Otello con la enne!

Puntata finita. E che faticata. Tra trame, flashback e loschi intrighi direi che siamo al livello di Beautiful. Nella prossima puntata: Master scoprirà finalmente di chi è il figlio che porta in grembo.

Sondaggio prossima puntata: un’incudine in testa al Master o dieci pagine di racconto su come il Lucaborrasso riesca a pulirsi da solo il naso, senza mani?

Prossima puntata: Giovedì 17 Settembre. Così magari la finiamo sta baggianata. Ehm…volevo dire meravigliosa opera!

6 commenti:

Carmensì ha detto...

mi disp un po' per il triste re!ma almeno tommy gli ha regalato una specie di sorriso...
è bello essere felici soprattutto quando puoi contare su persone speciali ke rendono la tua vita speciale.
grazie moricino!sei la mia felicità!
alla prossima.
un bacio!

Il Master ha detto...

Il contaggio è in giustissimo!!! A nessuno importa del lucaborrasso...sceglieranno l'incudine!
E cmq oltre alla merdaccia ora anche il TuNz....

Carmensì ha detto...

ah dimenticavo voto per le 10 pagine di racconto :P

luttazzi4ever ha detto...

Signor Master lei non sa scrivere. "Il contagio" invece di "Il sondaggio" e ingiustissimo scritto staccato! Lei mi preoccupa.

tonycocchi ha detto...

Accidenti la mia comparsa lo è in tutti i sensi... compaio e finisce il capitolo... Uffa! Almeno una battuta potevi darmela ç__ç

CIMICHELE! WOW!
Voglio assistere alla sfida! *__*
Baustelle era deprimente assai...

Cmq, piuttosto che 10 pagine sfaldamaroni sul lucaborrasso preferisco soffrire in fretta: una botta in testa al master in fretta e via! XD

Petty ha detto...

bella qsta puntata dedicata interamente a "tommy"
Tsè!
voto x le dieci pagine di racconto ..
uahsuahsuahsuahusha
ke ovviamente saranno scritte nell'altra prossima puntata..
uahsuahsuah
xkè la puntata di oggi è dedicata a me veru?
:D
e daiiiiiiiiiiiiiiiii
xD

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