venerdì 6 novembre 2009

La Camenide - Permette una domanda? (Puntata ventiquattro e mezzo)



Mini-prefazione (perchè dringhete dringhete drà miezz’o mar nu scuogl c’stà!): La visione di questa opera è terminata. Questa suddetta puntata speciale è solo uno squallido mezzuccio per far divertire l’autore sparando baggianate. Siate consci del fatto che se le inizierete a leggere rovinerete tutta la vostra giornata con alcune sue battute famose come: “Guarda ci sono dei pesci giganti!” “Squali!” “Squelli!”. E così via. E non dite che non vi avevo avvertito.

Vietata la visione di questa puntata a chi non si immola all’Uomo-Uovo. A chi non dona regali all’Uomo-Uovo. E a chi non conosce minimamente chi sia questo stramaledetto Uomo-Uovo. Per chi lo sa, invece, maglietta del Bloggo degli Sgrittori in omaggio al modico prezzo di 112 euri, iva compresa. E’ bellissima per fare colpo sulle ragazze, è perfetta per uscire con gli amici, è utilissima quando si è soli, tristi e con il raffreddore e senza un qualsivoglia fazzoletto, d’altronde è stata stampata su fazzolettini Conad. Perché noi valiamo.

La visione di questa puntata risponderà ad uno dei quesiti più ridondanti che il genere umano e animale ricordino: si, il nostro bel Paese sta andando a meretrici, e pure a trans. E mi permetto di aggiungere: “e che prezzi!!!”.

Se volevate le rime spaiate,
questo è ciò che vi meritate,
quattro strofe insulse e senza ragione,
sol per dirvi che Dj è un…lampione.[1]


[1] Per la sua innata altezza. Si sa. Anche se volevo mettere un altro termine. Una maglietta del bloggo a chi capisce qual è il termine nascosto. A soli 57 euri e 99.

I nostri eroi sono stati catapultati altrove, verso un altro mondo, verso nuove avventure. Non sappiamo che fine hanno fatto, non sappiamo dove sono in questo momento e non sappiamo se il Master ci sta provando con qualsivoglia essere vivente. In questo momento noi siamo altrove. Davanti a noi non c’è Stitica, non c’è Cos, non c’è Super-Santos. Davanti a noi c’è un luogo misterioso completamente illuminato a giorno, anche se fuori è buio. E’ uno studio televisivo. La gente sugli spalti aspetta il momento giusto per iniziare ad applaudire a comando. I bambini sono impazienti, era prevista la presenza dell’Orso Bear, ma sarà una speranza vana. E’ stato rapito da alcuni cacciatori di frodo e ora è costretto a lavorare in un circo sulla ventiquattresima strada. Non so di che città, purtroppo.
Però tutti attendono l’arrivo del presentatore e del grande ospite odierno. Le luci aumentano di intensità ogni secondo che passa, la terra sembra vibrare quando l’assistente di regia inizia il countdown, lo studio sembra scoppiare quando, da un punto imprecisato, parte la musica. E sul palco arriva il notissimo presentatore.
“Dallo studio 359.629bis della Statale 54/91ter, il nostro sempre amato presentatore Aaaaaaandrea Deeeeee Iasio!!!!” – urla il regista, comodo, dietro le quinte. Il pubblico però sembra incerto sul da farsi. – “Insomma…quello della volta scorsa!!!” – precisa, sperando in una reazione positiva, che non c’è. La gente, assiepata sugli spalti, attende la pioggia dorata di biglietti da cinquanta euro. Speranza vana, stavolta. Scendono, purtroppo per loro, solo biglietti da cinquecento. Che profonda tristezza.
Il pubblico, quindi, soddisfatto non si sa perché dalla novità, inneggia al presentatore come salvatore della nazione, prossimo presidente del Consiglio e anche sponsor perfetto per la Birra Moretti. Tutto per l’uomo che li riempie di soldi. Tutto per il grandissimo presentatore Andrea De Iasio ancora sconvolto da come i bambini, dolci e carini, abbiano arraffato gran parte del denaro e siano scappati via con una Jaguar del tutto simile alle sua. E pensare che, prima nel parcheggio, di macchine così c’era solo la sua. Che casualità.
“Benvenuti, amici miei, a questa straordinaria puntata di chiusura di una delle serie che ha creato scalpore, tristezza, odio, rancore e assurde proteste animaliste: “La Carmenide”!!!! Ed ecco a voi il nostro beneamato autore, signore e signori: luttazzi4ever!!!”
L’ingresso sul palco è maestoso. Il notissimo e bellissimo, nonché stupendo, scrittore sembra estasiato dall’entusiasmo del pubblico e si esalta fornendo loro un’entrata spettacolare: cinque capriole, due giri della morte, una quindicina di flessioni e triplo salto carpiato con atterraggio in acqua con quoziente di difficoltà 5.2 e, tutto ciò, eseguito dalla pulce che ha ammaestrato l’altroieri.
“Signor Luttazzi4ever, non sapevamo di questa sua nuova attività. Non è da tutti lavorare con piccoli esserini puzzolenti.”
“Si vede che non è mai stato in Parlamento!”
“Ah ah ah ah!” – ride il conduttore.
“Ah ah ah ah!” – gli fa eco l’autore.
“Non l’ho capita!” – afferma il De Iasio, con un pizzico di sincerità.
“Neanche io!” – gli fa eco, ancora una volta, il 4ever dimostrando tutta la sua inutilità.
“Ma andiamo avanti, amici miei, per la straordinaria intervista. Mettetevi comodi, inizia lo show.”


(Ovviamente domande in grassetto, risposte in non-grassetto. Che spiegazione perfetta).

Luttazzi4ever, autore di opere epiche, poeta, sgrittore, e depresso cronico a periodi. Cosa le manca per essere veramente uno scrittore famoso?
Ci penso ogni stramaledetto giorno della mia vita. Forse aver partecipato ad uno scandalo o ad un evento mondiale famosissimo. Crede che se la berranno se dico di essere stato sul Titanic?
La sua vèrve comica non risulta, mai, diminuita. Ci spiega come fa a pensarne di così becere e, talvolta, di così geniali?
Semplice. Penso ad una battuta, una qualsiasi, la immagino detta da Pippo Franco, Martufello, Chiambretti e DjJurgen. Se mi risulta strana detta da loro, la espongo io al mondo. Spero di essere stato chiaro.
Chiarissimo. Ogni volta che parla quel Dj, ho paura di ciò che possa dire. Rabbrividisco al sol pensiero.
Ecco. Ho una battuta che farebbe quell’autore vergognoso.
Ce la esponga.
Qual è la stella che rimugina tutta la giornata? Il sol-pensiero.
Ma è orribile.
Io non c’entro. E’ tutta farina del suo sacco. Cioè, potrebbe esserlo.
Ma, dica la verità, qual è il suo rapporto con il suo co-autore di blog. Vi volete bene, vi amate, aspettate dei bambini o magari c’è un odio viscerale dentro di voi che aspetta solo di uscire fuori?
Con il caro Dj, carissimo, ci scambiamo opinioni di vita e gentilezze. Siamo amici anche fuori dal blog. Non ci urliamo mai cose del tipo “maledetto stronzone” e “ti odio” oppure “dj da strapazzo”, “coglione” e altre tipo “è più probabile che Slavi ritorni a scrivere che pubblichino un fumetto a te” oppure gentilezze del calibro di “è più probabile che Omero torni a scrivere piuttosto che mi metta a leggere la Carmenide”. E cose così.
Insomma: un’unione perfetta con punte eccelse di amicizia.
Se la vuol vedere in questo modo. Io volevo solo precisare che lo odio.
E si sa ciò che si dice: chi disprezza compra!
Eh! Ma si dice pure “P’a via e Pavia, pav’ij!”, ma non ho mai visto nessuno offrire viaggi a Pavia, non so se sono stato chiaro.
Certo che si. Comunque passiamo un po’ alla sua opera: La Carmenide. Un’opera epica in 24 episodi per 24 capitoli così come se ne vedono nell’Odissea. E’ voluta questa citazione?
Ovviamente. Mi ero prefissato già dall’inizio di percorrere una sorta di viaggio parallelo a quello di Ulisse. Ovviamente è tutto andato a farsi benedire dall’estemporaneità della redazione delle puntate. Infatti il progetto iniziale, nel bene nel male, è stato gentilmente cassato dal sottoscritto.
Infatti, domanda importante che volevo farle: Lei aveva un’idea di base o le puntate erano pensate al momento?
Ma è sordo? Gliel’ho detto poc’anzi. Oh mio Jufka! Ho detto “poc’anzi”. Secondo lei quanti punti-scrittore potrà avvalermi ciò?
Credo sui 1200, iva inclusa.
Altri 114 milioni di punti e sono al livello Luciano de Crescenzo. Ce la farò, un giorno.
Piccola curiosità: a che livello è Bruno Vespa?
Ah, non so. I numeri negativi non li ho proprio considerati.
Questa si che è satira. Ci sorprende come il caro Luttazzi non la pubblichi da millenni. Dica la verità: ha pensato di aprire una palestra tutta sua con le sue ineffabili battute.
Eh, ovviamente. Mica faccio così pena che ormai non mi prende più in considerazione, no. Non sia mai.
Comunque, mi risponde alla domanda fatta eoni fa, ovvero: Le puntate erano pensate al momento?
Ri-rispondo solo perché sono gentile. Vi racconto che alcune mi ronzavano in testa per giorni e giorni, tanto che credevo che nidi di vespe erano sui miei capelli alla Beatles. Altre, invece, le scrivevo come venivano, e si nota. Parola dopo parola portavo a casa un altro episodio. Tra alti e bassi, certamente.
E’ conscio anche lei della crisi degli ascolti dovuta al proseguirsi dell’opera per un lungo tempo. La prima prefazione fu pubblicata a fine Maggio, l’ultima a fine Ottobre. Sono cinque mesi. Un tempo abbastanza dilazionato, non trova?
Precisando, i mesi sarebbero quattro. Agosto me l’ero preso di pausa e ho donato, facendo ciò, anche un po’ di libertà ai miei lettori. Ai miei quattro lettori. Quelli che, credo, sono arrivati fino alla fine. Anzi, da ciò che so, solo due sono arrivati fino alla fine. Sono tristissime soddisfazioni. Posso aggiungere anche me come lettore così da vantarmi di essere almeno in tre?
No.
Come è cattivo lei. Brucerà all’inferno come d’inverno una frasca.
Ah, le sue amate citazioni. La finisca una buona volta di riempire tutto ciò che fa di idee altrui. Non si vergogna?
No. C’è gente che ora scrive per Dylan Dog dopo che ha fatto, per anni, ciò. Indi ci potrei riuscire, un giorno, anche io.
(Risata generale)
Certo che potrei riuscirci!
(Il pubblico si spancia sugli spalti)
Sono un grande autore!!
(Il pubblico rotola a terra, alcuni decedono dalle risate, altri iniziano a fare testamento)
Ci scusi un po’ tutti ma queste erano veramente divertenti. Quando lei si applica il risultato, finalmente, si vede. Alleluia, direi.
Eh, me le serbo sempre per i momenti migliori. Sono un centellinatore di facezie. Modestamente.
Ma, ci dica, la Carmenide vedrà ancora la luce?
Ora come ora le risponderei con un “Manco p’a capa!”. Non sono abituato a farmi male da solo. Non ho l’istinto del masochista. Diciamo che avevo intenzione di effettuare qualche speciale per chiudere la saga di Pet Society e qualche episodio incentrato sul maestoso Turkodur, ma credo che eliminerò questo pensiero inutile e mi dedicherò ad altro.
Come è deciso, stavolta. Delusioni? Gelosie? Tradimenti? E lotte col coltello in mezzo ai denti?
Non inizi anche lei con le citazioni. E’ roba mia. Comunque, si, un po’ di delusione c’è. Ma è normale. Quando si perdono lettori la colpa è dell’autore. E pensare che codesta frase mi è stata detta da chi non ne ha letto nemmeno mezza puntata. Son cose che succedono.
Mi sembra di capire che, lei, ha qualche sassolino nella scarpa. Lo dica chiaramente: cosa la turba?
Spero che quest’intervista non diventi una seduta psicanalitica. Non ho nessun sassolino, mi sento contento di ciò che ho fatto. Un giorno, in futuro, la rileggerò e, magari, riderò ad alcune battute che ho pensato. Sarà una sorta di viaggio nel tempo. Sarà una sorta di rincontro con me stesso. E, poi, se diventerò famoso la stamperò e la venderò a minimo 20 euri a copia intitolandola: “La Carmenide e altri racconti di Davide Paolino prima che diventasse famoso.” Sottotitolo: “Qui si capisce perché ancora non lo era”.
Insomma: triste si, deluso pure ma non perde occasione per farci su una risata, noto.
Anche se un certo Dj dice che mi deprimo solo quando scrivo sul blog, le dico che tutto ciò che scrivo o che dico ha come obiettivo ultimo far ridere. Perché, diciamocela la verità, si può ridere anche sulle poesie tristi. Dipende da come le si leggono.
Con la voce di Pippo Franco?
Ecco. A ciò non ci avevo pensato.
Progetti futuri? Altra saga epica? Un ritorno alla soap opera? O un nuovo progetto strabiliante?
Un’idea che vaga per la mente di alcuni raccontini legati tra di loro, con protagonisti inventati (precisiamo). Un progetto, a lungo termine, di iniziare un romanzo decente, magari. Ma la parola decente è sinonimo di impegno, tenacia e talento. Devo riuscire a meritarmela. E, anche, le solite botte di romanticismo puro misto a poesie e tristezza cosmica che tanto fanno piacere al mio co-admin e alla di lei pulzella.
Li tormenterà a vita con le sue depressioni?
Credo solo fino alla vecchiaia. Sono gentile. E poi, il signor Diggi, può rammentare di avermi visto, almeno per una volta, visibilmente depresso e attorniato ad un’aura di mutismo. Non voglio spiegare al pubblico il perché di quel mio momento di smarrimento, soprattutto perché credo che ancora mi faccia male. E mi farà male per molto tempo.
Delusioni d’amore?
No, metaforicamente è più tipo un trapano che ti entra…
Capito capito. Non vogliamo sapere altro. Andiamo avanti: altre due domande e poi chiudiamo l’enorme canovaccio che si è portato dietro quest’opera, a tratti, meravigliosa.
Prego. Dica pure.
Lei ha scritto ben 90 pagine di Carmenide. Anche se bistrattata, umiliata e derisa è pur sempre l’opera più lunga che abbia mai scritto. Ne è felice? E cosa ricorda di positivo di questi cinque mesi?
Felice? Direi entusiasta. Per la prima volta ho portato a termine ciò che mi ero prefissato. In passato, con la soap opera, scrissi due stagioni in maniera altalenante. E in un tipo di scrittura atroce, aggiungo. Anche se, ancora adesso, alcune facezie e idiozie mi provocano risate, capisco l’importanza e la crescita letteraria che ho avuto con la soap e ora con La Carmenide. Sono contento dei piccoli risultati raggiunti. Migliorare sempre e senza preoccuparsi tanto, questo dovrebbe essere il mio stile di vita.
Ultima domanda: a Lucca ha notato il suo co-admin presentare lavori su lavori. Alcuni belli, altri interessanti altri che non le sono piaciuti o ha trovato troppo incasinati. Ci dica la verità: ha pensato anche lei di mettersi sotto e portare qualcosa alle case editrici?
Ci ho pensato e ripensato. Ma, si sa, col fumetto ho poco a che fare. Li leggo, li recensisco e ci passo tutta la mia vita ma non mi sento in grado, per ora, di poter divenire uno sceneggiatore. Ma il Comicon è ad Aprile, tutto potrebbe succedere. Anche che un dì mi decida di creare un personaggio tutto mio e chiamarlo Dylan Bloggo. Non sarebbe una cattiva idea. Comunque, a parte gli scherzi, il Dj è lanciato su quest’ambito molto meglio del sottoscritto. E, un giorno, mi potrò vantare con gli amici che quell’uomo lì io lo conosco e l’ho sempre supportato. Ma mai sopportato, sia chiaro.
Era l’ultima domanda. La messa è finita. Andate in pace e ci risentiamo, un giorno, sempre qui, su questi schermi. Chissà quando sarà, chissà se ci risaremo. Un saluto a tutti. La Carmenide finisce qui, definitivamente per l’entusiasmo di molti e la tristezza di pochi. Ma è un arrivederci perché niente è mai deciso nella vita. E non odiatemi per la morale insulsa.

Il pubblico si alza per una standing ovation. L’autore un po’ si commuove dell’affetto della gente, pagata, sugli spalti. Un applauso è pur sempre un bel momento per uno scrittore. Il presentatore saluta, con un filo di commozione. Tutto il pubblico si abbraccia in un’atmosfera da romanzetto rosa. Scorrono i titoli di coda.

FINE VENTIQUATTRESIMA PUNTATA E MEZZO

CREDITI

“LA CARMENIDE”
Opera letteraria scritta e diretta da
Davide Paolino

Con

Vincenzo Tresca
(Mang’isse)

Carlo Carfora
(Master)

Michele Carbone
(Cimichele)

Carmen Iannotta
(Carmenide)

Antonio Cocchiaro
(Cocco Siffredi)

Luca Borrasso
(l’animale con il medesimo nome)

Tommaso Anzalone
(Tommy-Show)

Patrizia Sarogni
(RimPattule)

Alessio Cristiano
(RappAlessio – Ego 2.0)

Antonio Amato – Francesca David
(Mostr-Ami)

Aniello Tubiello
(L’Onello)

Andrea De Iasio
(Il presentatore)

E altri che, al momento, non mi sovvengono.
Grazie a tutti. A chi ha letto e a chi meno.
A chi si è fermato e a chi ha finito.
Grazie a tutti, sinceramente.

2 commenti:

DjJurgen ha detto...

Finalmente una bella intervista, in cui citi alcuni dei personaggi più famosi del nostro tempo!!! :P
Sono lusingato di tutte le risposte che mi hai dedicato, e di tutto l'odio che, puntualmente, manifesti nei miei confronti! :P
E poi...e poi...dici che sono "avviato bene", e tutte quelle robe lì...bè, ti ringrazio, ma non è mica vero...sono solo uno che ci prova, e non è nemmeno detto che ci riesca!!! :D
E cmq sì, per la prima volta ti ho visto triste...e devo dire che preferisco vederti allegro dal vivo e leggerti depresso dal blog! Vederti triste dal vivo mi ha fatto cadere un mito!!! :D
Ah, io aggiungerei anche un'altra cosa: "Cient ciucc zuopp miei contra cient ciucc zuopp tuoi, facimm a'gar e verimm chi vinc: si i'cient ciucc zuopp miei o i cient ciucc zuopp tuoi!!!" :P

DjJurgen ha detto...

Ah, due piccole precisazioni: io non farei mai una battuta vergognosa di quel genere!!! Fa davvero ma davvero ma davvero schifo!!!

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