martedì 7 dicembre 2010

Identità smarrita



Mi son sempre chiesto cosa provano i vicini dei serial killer quando vanno in televisione. Stupore? Meraviglia? Orgoglio? Secondo me è la terza. Vedo quelle facce spaventate ma nello stesso tempo onorate della visibilità televisiva che l'omicida gli ha concesso. E parte la solita tiritera: "era una persona così a modo", "era una persona così tranquilla", "una volta mi ha tagliato il giardino, ho visto che ci sapeva fare con le forbici ma non pensavo le usasse per squartare gente", "è così gentile, timido, riservato, generoso, pensi: una volta ha persino buttato la mia spazzatura perchè io non riuscivo a muovermi", e questo, per le pensionate, vale più di diecimila euro sul conto corrente. E mentre penso a cosa dirà la cara vedova Mastrangelo, che abita sotto il sottoscritto e ogni cinque minuti mi bussa con la scopa, anche quando vado in bagno, soprattutto quando vado in bagno. Dice che faccio troppo rumore e ci metto troppo tempo. Ormai qui in Italia non puoi neanche cagare in santa pace che qualcuno ti mette fretta. Mentre penso a queste idiozie, comunque, entro in centrale. C'è una tv accesa, schermo piatto, dovrebbe essere un centomigliaio di pollici a quanto vedo, altro che polizia disperata. Tò, in televisione c'è la vedova Mastrangelo. Ora se ne uscirà con robe del tipo "una volta al ramino del mercoledì, sentimmo tutto l'amplesso con la sua ragazza" o cose del genere. La faccia è sempre quella: da vecchia zitella, anzi no, vedova arrabbiata con il mondo. Forse ho anche capito perchè il marito ha preferito andare dall'altra parte piuttosto che rimanere qui.

"Posso ascoltare?" - chiedo a Bona, indicando il televisore. Mi risponde con un sì infastidito. Mi lascia, in manette, davanti al televisore acceso. Quello che sento è orrendo.
"In realtà, il mio condomino, è una persona buona, gentile, generosa. E' così protettivo nei miei confronti. E stiamo insieme da più di due anni. E' sempre stato così dolce con me, mi riempie di regalini e di attenzioni. E' sicuramente un ragazzo d'oro." - conati di vomito mi salgono su per l'esofago. Ho bisogno di un bagno. Sta vecchia racchia imputridita cerca di mettersi sulla piazza come ragazza di serial killer. Va a finire che lo divento veramente.
"Complimenti, lei ha veramente buon gusto. Ne conosco pochi che guardano più all'essenza che alla bellezza." - mi dice Bona, pigliandomi clamorosamente per il culo. Comunque chiedo di andare in bagno, trattengo a stento il cornetto con relativo cappuccino di stamattina, mi sciacquo un po' la faccia, e ritorno da lei. Senza niente da dire. Senza tante parole. Ma con le mani legate.
"Esposito, porta il sospettato nella sala interrogatori." - c'è sempre un Esposito, nelle centrali di polizia. Anche in America o in Groenlandia. Il napoletano trapiantato mi porta, con decisione, nella saletta convenuta. E' un ragazzo giovane, ha due o tre brufoli che gli spuntano dal mento, che brutto posto per farli uscire. La prossima volta che si sbarberà, tipo tra cinque settimane considerando la ricrescita lenta, sarà doloroso. Mi siedo, e attendo, convinto di non aver fatto niente. Sicuro di non aver fatto niente. Preoccupato per mia madre che vedrà chi è, per i mezzi d'informazione, la mia ragazza e mi diserederà.

Passano dieci minuti e di questi neanche l'ombra. Capisco che l'attesa fa aumentare l'audience ma qui il pubblico ha già cambiato canale. Che tristezza infinita, non sono neanche capaci di tenere su l'attenzione. Penso che dovrei dare un po' di spettacolo, che ne so, alzarmi dalla sedia e sbattere la testa contro il muro, dire l'alfabeto in una lingua morta, tipo l'italiano. O magari far fare un giro completo alla mia testa di trecentosessanta gradi. Tipo indemoniato. Oppure ora mi addormento con la testa sul tavolo e chi si è visto si è visto.

Detto, fatto. Mi risvegliano dopo non so quanto che ho la fronte pulsante e un principio di emicrania che in due minuti diventa un dolore assurdo alla testa. C'è Bona in stanza, insieme a Amico di Bona. Hanno lo sguardo incazzato. Si aspettano che dia di matto o che sia ragionevole? Non frattempo cerco di guardare meglio le bocce di Bona. Le tiene coperte, ma so che lì sotto ci sono due meloni considerevoli. La immagino nuda mentre mi imbocca a letto. Ecco, questo è un ottimo modo per far passare l'emicrania. E qualsiasi altro male. L'Amico interrompe i mie sogni.

"L'abbiamo trovata sul luogo del delitto. Intento a dormicchiare sul cadavere di un barista, ucciso brutalmente con dodici coltellate. Abbiamo trovato delle impronte sull'arma del delitto, che abbiamo ipotizzato fossero le sue. Ora ci mancano due cose: movente e una spiegazione decente per ciò che abbiamo scoperto." - lo guardo immobile e stupìto, ma più divertito che spaventato. Bona prende la parola.
"Lei si chiama Alessio Conti, abita al civico 31 di Via De Gasperi, ha una madre ancora in vita e un fratello che però è residente in America, giusto?"
"Giusto. E quella in tivù non è la mia ragazza."
"Ecco. Ora ci dice, gentilmente, lei chi è?" - mi chiede. Forse soffre di problemi di memoria a breve termine. Cerco di fare il gentile.
"Alessio Conti. Le direi di prendere più fosforo, ma capisco che il suo lavoro è un po' stancante." - perchè? Perchè cerco di mettermi contro le poliziotte sexy?
"Signor Conti tra virgolette" - e fa le virgolette con le dita, squallido! - "lei risulta deceduto da cinque anni. Ci dice gentilmente se fa parte di un programma testimoni o di che altro. E' soggetto ad ambienti mafiosi? E' un collaboratore di giustizia? E' un agente segreto? Parli!" - l'Amico sembra inziare ad inalberarsi.
"Non sono niente di tutto ciò. Fino ad ieri, anzi fino ad oggi, ero vivo. Ne sono sicuro! Potrei giurarlo su mia madre o sui figli che ho sempre evitato. Vi prego di credermi" - ad un tratto si apre la porta. Entra Brufoloso, portatore di liete novelle.
"Abbiamo trovato il cadavere di Alessio Conti. Nel lago. E' morto circa cinque ore fa." - oh cazzo. Ora sì che mi sto veramente cagando sotto.

[2-Continua]

1 commento:

Carmensì ha detto...

Wow divertente e sorprendente al tempo stesso.Mi piace anche come genere e il modo con cui stai affrontando un tema triste e cupo come la morte con un fare scherzoso.Molto interessante il protagonista, a questo proposito, caratterialmente poco serio(un po' ti somiglia, almeno mi ti ci rivedo in certi tratti)e come serietà mi riferisco al modo di affrontare gli avvenimenti con la battuttina pronta e appropriata.
Ne sono veramente sorpresa.Complimentoni.
baci baci.

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