giovedì 17 settembre 2009
Missione di Pace
Questo è un blog di aspiranti scrittori. Ma essere scrittori significa anche schierarsi per le proprie idee, sentirle vive ed esporle soprattutto. E se il mio pensiero è questo non ci posso fare niente. Chi non è d'accordo che lo dica. Non ho nulla di male contro chi non la pensa come il sottoscritto ma per me, secondo il mio modesto parere, questa non è una MISSIONE DI PACE.
Inserisco il testo di una canzone dei Negrita: "Il libro in una mano la bomba nell'altra". Leggete attentamente, molte cose scritte accadranno a breve. Ho evidenziato le parti che reputo le migliori.
La macchina che guidi
guarda bene non è tua,
la paghi tutti i giorni
al fabbricante di liquame
che va a cena con i santi
che t'infilano le bombe nelle tasche.
E fanno guerre
che bruciano ragazzi come te
che cadono col sogno di proteggere un sogno
e in chiesa la gente che piange
fa largo e si stringe,
nel posto in prima fila
c'è sempre un governante
che tratta col mercante
che cena con i santi
che tirano le bombe
e tirano le somme
e il ciclo non si rompe,
la guerra non è santa,
ma noi stiamo arrivando...
COL LIBRO IN UNA MANO,
LA BOMBA NELL'ALTRA...
COL LIBRO IN UNA MANO,
LA BOMBA NELL'ALTRA...
COL LIBRO IN UNA MANO,
LA BOMBA NELL'ALTRA...
COL LIBRO IN UNA MANO...
Nel pane c'è il corpo,
nel vino c'è il sangue;
nell'oro il demonio,
nell'umiltà il santo...
Nel pane c'è il corpo,
nel vino c'è il sangue;
nell'oro il demonio,
nell'umiltà il santo...
Scintilla un anello
di giallo metallo,
la mano pietosa
saluta il Consiglio...
Al polso gemelli
di rosso rubino,
su un abito bianco
di seta e di lino...
La porpora è un manto
di gloria e di vanto,
sul petto una croce
con sopra il suo Santo...
"Non m'immortalate!"
diceva il suo canto,
"Non mi sbandierate!",
gridava il suo pianto.
Nel pane c'è il corpo,
nel vino c'è il sangue;
che Dio ci perdoni,
se stiamo pregando...
COL LIBRO IN UNA MANO,
LA BOMBA NELL'ALTRA...
COL LIBRO IN UNA MANO,
LA BOMBA NELL'ALTRA...
COL LIBRO IN UNA MANO,
LA BOMBA NELL'ALTRA...
COL LIBRO IN UNA MANO...
IL LIBRO IN UNA MANO,
LA BOMBA NELL'ALTRA...
COL LIBRO IN UNA MANO,
LA BOMBA NELL'ALTRA...
COL LIBRO IN UNA MANO,
LA BOMBA NELL'ALTRA...
COL LIBRO IN UNA MANO...
Abbiamo il fuoco,
abbiamo ragione.
Saremo più grandi,
saremo più uniti,
saremo più forti
di chi ci ha colpiti...
COL LIBRO IN UNA MANO,
LA BOMBA NELL'ALTRA...
COL LIBRO IN UNA MANO,
LA BOMBA NELL'ALTRA...
COL LIBRO IN UNA MANO,
LA BOMBA NELL'ALTRA...
COL LIBRO IN UNA MANO...
LA BOMBA NELL'ALTRA...
LA BOMBA NELL'ALTRA...
Il mio pensiero è per quei sei ragazzi che sono andati a Kabul per un ordine, non per salvaguardare la "pace" che non esiste. Non solo lì accadono le tragedie, però. Sono dappertutto e più vicino di quanto credete.
Etichette:
Luttazzi4ever,
pensieri e parole,
testi
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
4 commenti:
La pace che non esiste è quella eterna,perciò cerco di godere di quei piccoli momenti in cui pace e felicità vanno di pari passo,almeno nella mia vita!
mi dispiace per queste povere persone innocenti, ma il mio dispiacere va soprattutto ai cari di persone che non possono contare nemmeno sull'assistenza delle autorità...
missione di pace si è un bel termine per definire quella ke è una vera è propria guerra!
Mi associo al tuo pensiero e al tuo dolore che è anche il mio! Sono totalmente d'accordo con quanto dici, non si tratta di nessuna "MISSIONE di Pace", non credo che la pace si può trasmettere con le armi e le tute mimetiche...rabbrividisco al pensiero che i "potenti" continuino con questa politica feroce di morte, sono profondamente disgustata e penso che nessuna bandiera tricolore darà pace e conforto ai familiari dei poveri ragazzi uccisi, nessuna celebrazione di Stato potrà mai ridare la vita e i sogni a questi nostri figli, fratelli a cui è stato spento per sempre il sorriso!
Si tratta solo di guerra, che la smettano di umiliare il nostro Paese, mandando i nostri reagazzi al macello, ma dov'è la Pace?!
Non c'è nessuna pace, nessuna democrazia, nessuno scopo nobile a guidare tutto questo...
ci sono solo squallidi interessi economici, i sorrisi di plastica e le facce di circostanza di chi dall'alto della propria poltrona sta mandando migliaia di uomini al massacro.
Poi li chiamano "eroi", insigniscono di medaglie la loro memoria, si stringono intorno alla loro famiglia quel tanto che basta per il tempo di un'inquadratura e tornano dietro le loro poltrone.
Tanto a morire sono altri, mentre la loro reputazione è al sicuro dietro le scrivanie dei loro palazzi.
Si, sono solo sorrisi di plastica, che schifo!(chiedo scusa, ma pensavo di rispettare il silenzio!)
Posta un commento