domenica 26 dicembre 2010

Napoli, la monnezza, le librerie.

Vi avevo detto, tempo addietro, di aver trascorso una giornata di entusiasmo nel capoluogo campano. Un giro pre-natalizio che aveva come scopo una capatina all'Alastor napoletana(che mi avevano detto avesse ben due piani) e un pranzo in una pizzeria dove ci sono prelibatezze molto gustose. Due punti, del nostro programma, che sono stati spuntati con felicità. L'Alastor è certamente di due piani, molto bella e spaziosa, e piena di action figures, che ancora non ho iniziato a collezionare(credo siano proprio il segno indistinguibile di ogni vero nerd) e tanta gente felice di comprare(oltre che esperta del settore), l'unico cruccio è la scarsità di fumetti Marvel di tempo addietro. Di arretrati insomma. Di sicuro, in ciò, è più fornita l'Alastor casertana. E gli acquisti, dal sottoscritto, sono stati effettuati. Qualche numero di qua e di là di qualche serie, un piccolo regalo autofatomi e un regalo della mia pulzella per il sottoscritto che però riceverò all'anno nuovo. Attendiamo.

La pizzata, per fortuna non bagnata, è stata molto apprezzata. Tò, parlo pure in rima. Il tutto per dire che se andate dalla stazione, in Corso Umberto Primo, dopo un chilometro massimo due, prima di raggiungere l'università Federico II(che sta sulla destra), troverete, in una piccola traversa, una pizzeria, sempre sulla destra, che fa cose ottime. Ottimerrime direi.

Ma tutto questo post non avrebbe ragion di esistere senza le cartoline napoletane. Premetto che dovevano essere quattro ma una, purtroppo, si è persa nei meandri dei trasferimenti via bluetooth ed è finita chissà dove, chissà in quale universo, chissà se starà bene. Per ogni foto c'è il titolo e una lieve poesia, quasi un haiku, per suggellare il momento e ciò che viene ritratto. In ogni foto, tranne quella orrenda dove il sottoscritto utilizza l'urbanistica stradale per giocare a baseball, c'è la mia adorata pulzella che ha acconsentito a questa idiozia immensa. A lei un grande ringraziamento per sottostare ad ogni mia richiesta e per avermi donato una giornata bellissima, come fa ogni santissimo dì.

Discesa ripida (Via Mezzocannone)
Un cartone è per sempre,
se rimane in strada,
effettivamente per sempre.

Ufficio all'aperto (Via Montesanto)
Senza barriere, senza tornelli
in strada, si è tutti più belli.

"Senza donne non c'è rivoluzione"(Via nonmiricordo)
Un viso delicato
accarezzato
non è peccato.
Un motorino posteggiato
immondezzato,
va lavato.

Ce n'era un'altra di fotina, che rappresentava un enorme cumulo immondezaro ma delineato da una linea rossa, come quella che si mette quando c'è qualche omicidio. Che recitava così:

Una linea per ghermirli
e contro il muro
incatenarli.

Peccato che non posso farvela vedere. Meritava molto. Comunque il bello di Napule è che ci sono librerie dappertutto. Se passate per Piazza Dante troverete ben sette o otto o anche più librerie con tante belle occasioni per giovinotti appassionati di lettura come il sottoscritto. E anche lì c'ho guadagnato regali che ancora non possiedo. Il che mi è andata bene, molto bene. Questo post termina qui. Vi propongo un patto: se e quando sarete in giro per Napoli ricordatevi sempre di fotografarvi con la mondezza, e poi mandatemi le foto. Così ci fò una poesiola gentile e carina.

Ps: Se prenderete queste foto dal post, linkate la foto a questo blog. E inserite un commento in questo spazio dove specificate il vostro indirizzo di bloggo o sito. Grazias.

1 commento:

Paola ha detto...

Davvero una bella idea, bravi!!!! Nonostante tutto, sei riuscito a dare una immagine "quasi" positiva di Napoli... :P
Ps: Carmen, potresti essere il volto della nuova campagna pubblicitaria per promuovere la sana monnezza napoletana!!! Venite a prendere la nostra monnezza, è la migliore!!! Purtroppo noi pugliesi abbiamo già aderito...:(

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