domenica 19 dicembre 2010

Parole


Non volevo scrivere poesiole almeno fino al nuovo anno. Perchè? Ve lo dirò il primo gennaio. Intanto però mi vedo infrangere questa mia promessa. Perchè ogni tanto ho bisogno di dirle quanto l'amo. E' qualcosa che sento dentro e che devo fare, è fisiologico. Ovviamente sempre con piccoli versi che piaceranno a pochi, lo so. Ma, come dico sempre, l'importante è che piacciano a lei.


Si chiamano abbracci,
quei momenti in cui sono vivo,
quando ti tengo vicino.
E insieme a te il dolore scompare,
senza più ritornare.

Si chiamano baci,
quelli dolci sulla guancia fredda,
che ti regalo, mia stella,
quando il tempo ci congela,
fino a tarda sera.

Si chiamano ore,
quelle interminabili senza vederti,
in cui dormo, senza te,
senza restare stretti
in un istante infinito.

Si chiamano sogni,
quelli di cartapesta e nuvole
che chiamiamo "domani".
Quando un essere piccolino
stringerà le nostre mani.

Si chiamano lacrime,
quelle di me in quest'istante
mentre ricordo il tuo viso festante
quando mi vedi ogni volta.
Son lacrime di gioia, lacrime di sole,
lacrime di noi, lacrime d'amore.

2 commenti:

Carmensì ha detto...

Questa è stata una bellissima sorpresa e hai fatto piangera anche me.Ti amo tanto anche io.A presto, corro da te ad abbracciarti,ti devo stringere forte forte come solo io so fare.baci baci
Grazie mille è stupenda*_*

Paola ha detto...

Davvero bella...si vede che è scritta col cuore...
bravo...

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