sabato 10 novembre 2012

Lei

Le occhiaie da "ritorno a casa".

Dovevo parlare ancora di Lucca. Altri due post dicevo. Questo è uno dei due.

Sono andato alla fiera due altre volte nella mia certamente poca esistenza. La prima avevo 20 anni, ero giovane, era la mia quarta volta fuori di casa per qualche giorno, ma di sicuro la prima che avevo organizzato io. Forte della mia esperienza come pseudo lavoratore durante l'anno di servizio civile, mi sentivo contento ed entusiasta di essermela meritata quella vacanza. Lavoravo pur sei ore al giorno e certe volte anche dodici pur di farmela. E fu divertente. Conobbi da vicino colui con il quale aprii questo blog. E da oggi a cinque anni ne sono accadute di cose.
La seconda volta è stata a 22 anni. Ero un disoccupato cronico che non riusciva a trovare niente per andare avanti, nemmeno un'idea giusta che gli potesse portare un po' di felicità. C'era la passione per la scrittura ma l'ispirazione, diciamocela tutta, non è che ci fosse mai stata così tanto. E poi c'era l'occasione: sì va', ospitati, e si risparmia l'albergo, la casa, la notte. Poi basta comprarsi qualche panino e si riesce a vivere. Qualche soldo per i fumetti da parte c'è, e allora via. Un mese dopo, esattamente un mese dopo, mio fratello avrebbe vinto 1000 euro che sarebbero poi stati divisi in due parti uguali. Se fosse successo un mese prima, o almeno due giorni prima del viaggio, forse quella Lucca Comics sarebbe stata migliore. Comunque, in conclusione: un mezzo disastro.
E non perchè la Juve ne prese tre dal Napoli in casa, e non perchè il viaggio d'andata e di ritorno in treno durarono ore e furono insopportabili (per la puzza, per l'orario notturno ed altro), e nemmeno perchè ho passato parte di quei tre giorni all'area Pro a dare incitamenti al co-admin, ma per il senso di fastidio, perenne, che quella fiera, quei quattro giorni, avevo addosso. Pur contento di esserci, pur volendo esserci, io non c'ero. E il malo modo con cui mi sono salutato, se così si può dire, con colui che mi ha ospitato ha fatto il resto. Che poi, a dirla tutta, dopo tre anni manco l'ho capito perchè ce l'aveva così tanto con me, l'ultimo giorno.

La terza volta, a 25 anni tendente ai 26, è stata bellissima. Certo, ha avuto i suoi problemi: pioggia torrenziale all'arrivo, mal di treno assurdo sull'Italo, valigie pesanti ed abnormi, treni regionali che non arrivavano mai, folla pressante negli stand e quant'altro. Tante di quelle cose che se messe insieme possono far incazzare, o perlomeno infastidire una persona. Figuriamoci una coppia alla sua prima vacanza assieme.
E invece mi viene semplicemente da dire: "sticazzi". Sticazzi alla pioggia, al mal di treno, alle valigie che al ritorno pesavano il doppio, ai treni che non arrivavano, alla folla che ci disperdeva, ai tizi che aumentavano i prezzi dei Julia, e a qualsiasi altra cosa. Io e lei siamo stati benissimo e tutto questo, e qualsiasi altro ancora, non avrebbe potuto rovinare questo nostro momento.
E' durato sei giorni. Sei giorni in cui ci siamo visti così tanto che ritornare alla dura realtà è stato bruttissimo. Vederci sempre ci ha fatto capire come abbiamo bisogno l'uno dell'altro durante la nostra vita di tutti i giorni, anche se ne eravamo già consci. In quasi quattro anni che condividiamo la stessa strada, in senso metaforico, abbiamo capito fin dal primo mese che avremmo dovuto vederci ogni giorno, per stare bene.
E capita poi che quella mezz'ora che si sta assieme, solo, ci fa star male. Vorremmo sempre di più.
Vorremmo svegliarci e trovarci vicini. Uscire e trovarci uniti. Rientrare e pranzare assieme. Riposarci e dormire abbracciati. Vorremmo essere una cosa sola pur perfettamente divisa, anche se con proporzioni diseguali.
E forse lo siamo. O lo siamo stati questi sei giorni. In cui ogni tanto capivo, pensavo, mi autoconvincevo, ridevo o sorridevo solitario.
Quando stavamo in fila per qualche disegnatore, quando lei ha chiesto a Soldi un Julia al momento, quando ci dividevamo tra gli stand, quando notava lei i fumetti da controllare, quando ad ogni mio programma mattutino non obiettava neanche un instante salvo poi dare la sua versione lievemente migliorata, quando mi preparava i panini al mattino, o il pan bauletto con la nutella, o il tramezzino, o ordinava una birra per poi lasciarmene più di metà. Quando si faceva firmare le stampe emozionata, quando ha accettato la prima volta di seguirmi al Comicon a Castel Sant'Elmo, quando ha ricambiato il mio primo bacio.

Io ho capito, e capisco tuttora, ogni volta la stessa identica cosa: sono fortunato. Se esiste l'idea della persona giusta per tutti Lei è la mia. Lei e solo Lei. Certo. A Lucca o ad altre fiere ne ho viste girare di ragazze trascinate magari dai loro rispettivi fidanzati in quel mondo fatto di nuvole parlanti o di cosplay, di disegnatori o di ramen, di gadget o di action figures. Ma Lei la vedo felice. Anche solo se fosse la felicità di farmi contento, Lei sembra anch'essa felice. Di rimando.
La passione per i fumetti è la mia, lo so. Io l'ho fatta entrare in questo mondo, dalla porta di servizio così come ci entrai io. E mi fa piacere che le piaccia. Che sia entusiasta di accompagnarmi in ogni nuova avventura (Salerno e di nuovo Cava, sono dietro l'angolo), l'importante è stare insieme.
E il punto è sempre questo.
Stare insieme.
Io e lei. Tutto il giorno. A chiacchierare, ridere, divertirci, o semplicemente aspettare. Perchè nella mia vita ho aspettato tanto. Poi un giorno Lei è arrivata, ed abbiamo iniziato ad aspettare insieme.

Questo è un post per la migliore compagnia avrei potuto avere in questi sei giorni. Mi dispiace per Francesco che ha condiviso con me due edizioni di Lucca Comics, ma Lei non la batterà mai.
Questo post ovviamente è per Carmen. Mia musa ispiratrice che, negli ultimi mesi, ha visto calare drasticamente le poesie, le frasi, i pensieri dedicati a Lei. Spero solo che seppur siano stati di meno in questo spazio virtuale, siano raddoppiati nella vita reale. Lo spero tantissimo. Perchè tutto quello che mi dà, è sempre il triplo rispetto a quello che riceve.

Ti amo. Se non l'avessi capito.

1 commento:

Carmensì ha detto...

Ti amo anche io e tanto e sono felice di accompagnarti, sempre e poi vuoi mettere il disegno che grazie a te ho avuto il coraggio di chiedere? Senza di te non lo avrei mai avuto*_* Grazie.
PS. quando ripartiamo?

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