lunedì 7 gennaio 2013

Cinque anni ed un giorno in più...


Sono quelle promesse che ci si fa quando si è amici da poco, e soprattutto si è ragazzi spensierati. Quella di restare sempre uniti di fronte a qualsiasi avversità, a qualsiasi problema, a qualsivoglia imprevisto che il futuro poi ti mette avanti. Perchè se ti senti forte in certi momenti sai che il merito è sempre dei tuoi amici, che se ne hai un paio giusti, un paio sicuri, sai sempre dove andare a sbattere la testa quando hai bisogno di loro. E stai sicuro, che se ti vogliono veramente bene, non te lo diranno mai e ti aiuteranno a colpire il muro con efficacia, per poi darti il loro sostegno tra battute e risate.
Cinque anni fa stavamo vivendo l'era paninara, io Michele e Vincenzo. L'era in cui se si usciva si andava solo a prendere un panino al volo e poi si perdeva tempo, si chiacchierava, per ore sdraiati in modi che nessuno potrebbe concepire su una sedia di plastica, sotto ad un'insegna dove troneggia un povero maiale non effettivamente felice di essere parte di quel logo. E lì si parlava dei vari argomenti che un trio di ragazzi potrebbe avere: le ragazze, il calcio, gli sfizi. E il cibo ovviamente.
E passare ore a contemplare questo o quel particolare poi del paesaggio dinanzi. Che poi' è una città. Non di quelle che si vedono nei film piena di palazzoni e grattacieli, ma è pur sempre un luogo d'aggregazione delle tue parti. Che le città le hai viste, tipo Napoli, e ti domandi poi quando dormono quelle città, e quando puoi passare una serata a navigarle con i tuoi amici parlando di qualsiasi cosa mentre tutto dorme. E la risposta sai benissimo che è "mai".

In cinque anni poi può cambiare tutto, possono succedere cose che ti allontanano da loro o cose che ti avvicinano sempre più. E cambiano poi i governi, i confini geografici, i Presidenti e i calciatori. Tutto muta, tutto va' in sostituzione di altro. E quasi come se fosse stata una scommessa, una prova di forza. Da un lato tre amici, dall'altro il tempo. E forse abbiamo vinto noi.

Cinque anni fa, come sto ripetendo più volte, abbiamo deciso che ci saremmo rivisti di nuovo, il 5 Gennaio, allo stesso paninaro, noi tre, anche se il tempo ci avesse poi diviso e anche se qualsiasi cosa ci fosse successa ci saremmo stati. Ed il 5 Gennaio di quest'anno non ci siamo rivisti, per impegni vari.
Abbiamo recuperato il giorno dopo però, perchè una promessa è una promessa e dopo cinque anni, credo, siamo riandati tutti a quel paninaro che avevamo abbandonato e che un po' si è allargato rimanendo quasi come ce lo ricordavamo tempo fa.
Insieme a noi tre c'era Carmen, la mia amata, e Giovanni, che non era a quel tempo nel gruppo dei tre pur giocando con noi settimanalmente a calcetto.
E cosa abbiamo constatato? Che i prezzi sono aumentati, che il kebab è cosa normale oggi in ogni panineria, che la Peroni da 66 cl in queste circostanze sembra ancora più buona, che tirare le cartacce in un grande secchio è sinonimo di basket da strada, che puoi stare giù quando vuoi ma quando ti vengono su delle idee divertenti tutti ridono e si sentono bene.
Insomma siamo ancora amici in tutto ciò? Vorrei dire sì, e lo dico ma con qualche riserva.

Per mia colpa ci siamo abbandonati un po'. Lavoro, amore, e tanti altri motivi mi hanno allontanato da loro. Il calcetto e le serate giochi l'hanno rinsaldato quel rapporto. Con Vincenzo sembra ogni volta che ci siamo lasciati cinque minuti prima, e si ride sempre. Con Michele invece è molto più difficile. Il rapporto era nato burrascoso ma quella parte è stata superata. Ora ci si incontra ogni mese se tutto va bene, ma sempre in comitiva. Mi mancano le serate a due, mi mancano pure i litigi per divergenze d'opinione. E come ai vecchi tempi capisco sempre quando vorrebbe essere da tutt'altra parte, ma c'è perchè ci deve essere. Per poi rimanere contento di essere rimasto.
E quindi la serata è passata lieve e veloce. Non abbiamo parlato di cosa è cambiato in cinque anni, e nemmeno di noi stessi. Abbiamo parlato della nostra attualità, di ipotesi remote, di calcetto, di fantacalcio, di donne, di topi, di qualsiasi cosa possa farci ridere. Ed è stato bellissimo.

La differenza sostanziale dal 5 Gennaio 2008 ad oggi è che ho una splendida ragazza che mi ama, ho/ho avuto un bellissimo lavoro, ho incrementato ancora di più la mia passione, ed ho scoperto tanti giochi da tavolo di cui non conoscevo l'esistenza. Le parti brutte non le voglio ricordare.

La cosa che non è alla fin fine mutata da quel giorno è che, pur tra tante difficoltà, noi tre ci siamo sempre, insieme. E speriamo di esserci ancora nel 2018. Cinque Gennaio. Solito posto. Se esisterà ancora.

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