giovedì 3 settembre 2009

La Carmenide - Do you remember? (Puntata Quindici)



Attenzione: la scrittura di questa puntata è stata effettuata dopo ben un mese di inattività. In questo frangente sono successe così tante cose che neanche me le ricordo. Una sicuramente. Berlusconi ha detto di essere Superman. Come vorrei vederlo spiccare il volo e ritornare al suo pianeta d’origine. Ah, i sogni son desideri. Comunque questa puntata è un ritorno alla scrittura di quest’opera epica senza capo ne coda ma con un Lucaborrasso che ha sia la testa che la coda, indi è un’opera completa. Vi autorizzo a mangiare pop corn durante la lettura ma se trovo chi è che attacca le gomme sotto le poltroncine giuro che un giorno o l’altro gliele faccio mangiare.

Motivi per leggere questa puntata: E’ il grande ritorno, e fatemi sto piacere dai. E daaaaaai. E daaaai daaaaaaaai daaaaaaai daaaaaai. Ci aggiungo anche le figurine di Totti e un Favalli del 95. Ci state? No? Che persone cattive. Non meritereste neanche di leggerla, ma sono magnanimo. Altri motivi: leggere fa figo, almeno così dicono sul sito di “Nerd Power”.

Questo particolare episodio risponde ad una domanda essenziale per il superamento dell’età adulta: si, Belen è veramente na gran topa. Con tutto il rispetto per le altre ratte.

Riassunto puntate precedenti: In realtà è successo poco o niente. Mang’isse è stato reclutato dal Master, figura ambigua di quest’opera, che, per un qualsivoglia motivo, spinge il giovane eroe con lui tra varie cittadine per recuperare qualcosa che l’autore ancora non ha pensato. Ovviamente il Mang’isse ha trovato nemici sulla sua strada, che ha miracolosamente sconfitto. Tranne il Cocco, nemesi del Master che dimostra sempre di essere una spanna sopra al suddetto attendente. I due protagonisti principali adesso si trovano in una cella dell’isola di Cos, dove il malvagio superdetective con gli occhiali che da la caccia ai criminali li ha rinchiusi per un motivo a noi oscuro(chissà quando l’autore ci penserà!). Ma grazie all’aiuto minimo del Sabbino(che si era impossessato dell’animaletto misterioso del Master ovvero il lucaborrasso) e di una persona misteriosa i due sono usciti. E ora ricominciamo proprio da quel punto.

Piccola spiegazione di alcuni personaggi, così non dite che mi scordo le cose.
Mang’isse: eroe della nostra opera. Duro, durevole, deciso, deficiente, domatore, dannato, determinato a mangiarsi tutto e tutti.
Master: spalla che ogni tanto esce fuori dal seminato. Sembra apprezzare le bellezze del mondo, anche maschili. La sua ambiguità suggerisce milioni di battute.
Sabbino: Deo del vino, del casino e delle belle squinzie.
Cocco Siffredi: nemesi del Master. Lo batte ovviamente in ogni minima tenzone. Sarebbe una così brava persona, ma ha i suoi punti oscuri. E li scopriremo.
Lucaborrasso: Animale metà boh e metà mah. Vive per quieto vivere, parla solo se viene posseduto, ha molteplici abilità ma non se ne riesce a trovare una.
Il fantasioso Mistery: personaggio vivente e deceduto di due puntate. Prigioniero nella stessa cella dei due protagonisti. Cerca di aiutarli ma viene messo in un angolo. Lo ritrovano deceduto con cinque assi nella tasca poco dopo.
Cimichele: dovrebbe essere l’antagonista ma, finora, si è visto poco e niente!

La Saggia intanto dentro le fredde celle comparve all’istante, e alla sopita immagine del bel eroe il lume perse. La giovinetta sgomenta si ritrovò con strani personaggi, decisa ormai a salvarli.

“Ma…siamo in onda!” – Festeggiò il Master redivivo.
“Sembrerebbe anche a me.” – annuì l’eroe.
“Certo che ne è passato di tempo eh?” – Chiese il Master.
“Eh si. Un mese è un mese. Chissà quante cose sono successe nella vita reale quando qui non è passato un solo secondo. Ah, la bellezza del cinema, le oscure vicissitudini delle fiction, le trame ben rispettate dei libri, la tristezza di non voler scrivere perché fa troppo caldo del Luttero…[1]” – sentenziò Mang’isse dando un’occhiata in alto.
“Miei cavalieri, se avete finito di sparare idiozie noi dovremmo andare, le guardie saranno qui tra poco.” – disse La Saggia.
“Ma non è vero, ho visto che andavano a farsi uno spumantino.” – precisò il deviante eroe.
“Idiota! Era per aumentare la suspance, lo fanno tutti.” – rispose la nobile ragazza mollando un ceffone al Mang’isse – “ E ora marsch, tutti di corsa!” – E la seguirono senza fiatare.

Camminarono nelle segrete per un lungo tratto. Scesero nelle fogne, mandarono avanti il lucaborrasso per avvertirli in caso di pericolo, ma stranamente, non ce ne furono. La ragazza ne era fortemente stupita.
“Ma… tutto ciò è strano. Mi ricordo che queste fogne erano completamente infestate dai topi.” – al termine della frase lo strano animale ruttò e fu tutto molto chiaro – “Dovreste usarlo per disinfestare solai e cantine, diventereste ricchi.”
“Tutto ciò che vuole lei, mia signora!” – si inchinò nella melma Mang’isse.
“Cosa fai oh eroe mezzo decaduto?” – gli chiese il sempiterno amico Master.
“Qualunque cosa dica c’ha ragione, quella mena di brutto. C’ho paura io.” – rivelò il Mang’isse – “E poi mi ha detto che se faccio il bravo c’è un altro pollo pronto per me!” – e rise completamente soddisfatto.
“Oh Saggia, dimmi dove stiamo andando. Dimmi il perché siamo stati rinchiusi nelle segrete, dimmi anche la combinazione esatta del SuperEnalotto, e magari dimmela prima che estraggano i numeri.” – chiese, tutt’insieme, il Master.
“Una domanda per volta oh gringo vergognoso. Qui siamo nei miei possedimenti, cioè sopra non qui qui, cioè non dico che le fogne sono mie, non potrei vantarmene così tanto, diciamo che dovremmo salire per quella scala e saremmo nei miei possedimenti e lì potremmo parlare calmi e senza paura di attacchi dal re di Cos.” – replicò l’oscura pulzella. – “Manca poco poi, mica possiamo perdere mezza puntata nelle fogne[2].”
“Giusto!” – approvò il dimenticato eroe, ormai nelle mani della ragazza.
“Burp” – acconsentì il lucaborrasso stanco di mangiare topi.
“Prima le signore.” – disse Master facendo salire la signorina dalla scala ricavandone un calcio nelle gengive dalla leggiadra ragazza. – “Cosa ho detto di male?”
“Signorina, prego!” – precisò salendo man mano.

Uscirono dal liquame senza problemi. Erano abbastanza lontani dalle segrete, d’altronde avevano camminato per una buona decina di minuti, minuto più minuto meno. Il porto a cui erano attraccati si scorgeva in lontananza. Master aveva paura di pensare che il suo equipaggio fosse scappato senza tentare di salvarli, Mang’isse aveva paura di immaginare che in quel momento stessero mangiando cinghiale senza di lui, il lucaborrasso aveva paura di non trovare più topi nella stiva.[3]
“Lì, quella è casa mia. Venite, vi laverete e potremmo finalmente parlare, senza pericolo.” – indicò una modesta depandancè di 400 metri quadrati con salone accessoriato e 3 camere, doppi servizi, doppio ingresso molto luminoso e recinto acquatico infestata da alligatori con sette armigeri pronti a scatenare l’inferno[4]. Abbassarono il ponte levatoio e la combriccola entrò.
I due eroi si lavarono. Era da tempo che non godevano della vista di una tinozza e di acqua calda. Ovviamente erano in stanze differenti. Mang’isse iniziava a pensare a cosa stesse succedendo nella sua bellissima Stitica mentre si divertiva, al caldo, durante il bagno. Il Master continuava a domandarsi il perché quella donna per loro era così importante, e soprattutto perché il suo amico ne aveva così paura. Il lucaborrasso osservò il proprio padrone mentre si deliziava nella vasca di legno circolare senza fiatare. Master si domandò il perché lo fissasse così e, inoltre, si domandò il perché in questi tempi si domandava troppe cose.
Il bagno finì. Erano pronti per loro dei vestiti nuovi, puliti. Mang’isse si vesti in fretta e giunse nella sala grande dove ad attenderli c’era la ragazza che li ha salvati. Il Master uscì dalla propria stanza, mentre il lucaborrasso, appena la porta si chiuse, si diresse verso la tinozza e ne ingurgitò completamente il contenuto.
Notò tutte le armature disposte per il modesto castello, i simboli, le effigi, gli armigeri muscolosi, notò tutto tranne l’ultimo scalino mentre scendeva le scale. E ruzzolò nell’entusiasmo generale.
“Eccoti, hai vinto 20 scudi. Come facevi a sapere che sarebbe caduto?” – domandò la donna a Mang’isse.
“Conosco bene i miei polli. A proposito…quando si mangia?” – chiese dopo aver messo da parte il maltolto.
“Ehm…mi scusi signorina. Ero emozionato dalla sua visione.” – si giustificò il Master ancora inebetito dalla caduta. Il ginocchio gli doleva ma voleva far notare la sua tempra d’acciaio. La ragazza gli diede un ceffone quando lui si avvicinò. – “Ma perché? Cosa ho fatto di male?”
“In stanza ti domandavi mentalmente perché io ero così importante!” – rivelò la squinzia più impettita che mai.
“Ma come fa a saperlo? E’ per caso una maga?”
“No, sono la ragazza dell’autore dell’opera[5]. E io meno forte. Indi stai attento.” – confessò la siffatta pulzella. – “E ora che non puzzate più di fogna, uova marce, mascara, ricchi premi e cotillons, è giunto il momento di rivelarvi il perché voi siete stati tenuti prigionieri e anche il perché sono un personaggio modestamente troppo importante.”
“Non mi dica che è nella prossima puntata!” – chiese il Master distrutto.
“Ebbene si.” – annuì la Saggia.
“Uff, hai vinto 20 scudi, Mang’isse del cavolo!” – e diede il denaro al suo compagno[6] – “almeno però dimmi come ti chiami.”
“Io? Io sono Carmenide!”

Zazan zatazannnnnnnnn![7]

“Mi sembra di averlo già sentito da qualche parte, sto nome.”

FINE QUINDICESIMA PUNTATA

[1] Queste sono menzogne belle e buone.
[2] Lei si che conosce i tempi giusti!
[3] Con quelli grossi, ovviamente morti, che non mangia li usa tipo costruzioni. La Torre Eiffel Topesca è meravigliosa.
[4] Per contatti, se volete acquistarla, rivolgetevi al sommo Luttero.
[5] Non è nell’opera perché se la fa con lo scrittore. Nono. Ci sarebbe stata lo stesso. Ma dato che se la fa con lo scrittore a lo scrittore piace questo elemento.
[6] Compagno d’avventura! Precisiamo.
[7] Soliti archi di sottofondo! Provocano enorme suspance. Giusto? Se dite no mando la signorina Carmenide a picchiarvi!

Finalmente uno sbocco nella trama. Dopo quindici puntate c’è una personcina importante nell’opera e se dico che non lo è credo che vengo picchiato per tutte le puntate a venire. Indi tutti a scrivere che questa puntata è un capolavoro. Sennò attenti alle vostre gengive, io non vi assicuro niente.

Niente sondaggio. Non me ne tiene. Ho cose più importanti da fare. Tipo creare la Kryptonite per uccidere SuperSilvio.

Prossima puntata Lunedì 7 Settembre. Settesettembre. Bellissimo. Settesettembre. Lo direi per ore!

4 commenti:

Carmensì ha detto...

si è bellissima*_*
xò il fatto ke nn ci sono commenti mi inizia a infastidire...
ki vuole farsi picchiare??da dove inizio???
ahah!!
scherzo, tranne sul fatto che questa puntata è bellissima e il mio amore è troppo bravo.grazie more.
sono molto contenta della ripresa della carmenide!
alla prossima puntata:P
zao zao
e tanti baci.

Petty ha detto...

finalmeeeeeeeeeente!!
era ora!!^^
bella puntata,,
e finalmente c è l ingresso di cammeeeen!
=)

by lettrice appassionata U__U

Il Master ha detto...

Dopo un po' di arretrati mi sono rimesso in pari...e noto che continui a farmi prendere mazzate autore dei miei stivali...nonchè grandissimo contaballe:
preciso che non ho nulla contro Carmen e che prima o poi doveva uscire...ma il mio personaggio sta ancora cercando la Watson!!!

tonycocchi ha detto...

WOW! è entrata in scena LEI!

Ed ovviamente le hai dato una villa di 400 metri quadri con tanto di coccodrilli... e armigeri muscolosi (scommetto tutti con la tua faccia XD)

Povero Master però... Mi chiedo come faccia Carmenide tanto bassa ad arrivare fino alla sua faccia per prenderlo a ceffoni! XD

La battuta del lucaborrasso nelle fogne mi ha fatto spanzare!

<<“Ma… tutto ciò è strano. Mi ricordo che queste fogne erano completamente infestate dai topi.” – al termine della frase lo strano animale ruttò e fu tutto molto chiaro – “Dovreste usarlo per disinfestare solai e cantine, diventereste ricchi.”>>

XD MITICA!

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